XI Commissione
Lavoro pubblico e privato
Lavoro pubblico e privato (XI)
Commissione XI (Lavoro)
Comm. XI
Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale. Nuovo testo C. 687 Delrio e abb. (Parere alla XII Commissione) (Esame e rinvio) ... 159
DL 52/2020: Ulteriori misure urgenti in materia di trattamento di integrazione salariale, nonché proroga di termini in materia di reddito di emergenza e di emersione di rapporti di lavoro. C. 2544 Governo (Esame e rinvio) ... 161
Sulla programmazione dei lavori della Commissione ... 163
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-04243 Giannone: Ritardi nell'erogazione della cassa integrazione guadagni ai dipendenti di aziende titolari di contratti pubblici nella regione Puglia ... 164
5-04245 Gribaudo: Salvaguardia dell'occupazione nel comparto industriale dell’automotive, con particolare riguardo ai lavoratori dello stabilimento Gkn Driveline di Campi Bisenzio (FI) ... 164
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 166
5-04244 Rizzetto: Superamento dei gravi problemi di gestione dell'ANPAL ... 164
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 168
5-04246 Murelli: Semplificazione delle procedure per il riconoscimento della cassa integrazione guadagni in seguito all'emergenza da Covid-19 e altre misure per la salvaguardia dei livelli occupazionali ... 165
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 170
5-04247 Barzotti: Iniziative per promuovere il lavoro agile e per affrontare i rischi ad esso relativi ... 165
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 171
SEDE CONSULTIVA
Giovedì 25 giugno 2020. — Presidenza del Presidente Andrea GIACCONE.
La seduta comincia alle 14.30.
Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale.
Nuovo testo C. 687 Delrio e abb.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Andrea GIACCONE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca l'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del parere di competenza alla XII Commissione (Affari sociali), del nuovo testo della proposta di legge C. 687 Delrio e abbinate, recante delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale.
Invita, quindi, la relatrice, onorevole Mura, a svolgere la sua relazione.
Romina MURA (PD), relatrice, segnala preliminarmente che la proposta di legge, in stretta connessione con il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 11 giugno (il cosiddetto «family act»), è volta a rafforzare il sostegno alle famiglie, attraverso la razionalizzazione e unificazione degli istituti economici già previsti dalla legislazione vigente in un unico strumento universale, rafforzato e modulato sulla base delle reali esigenze dei nuclei familiari.
Il progetto, che si compone di cinque articoli, dispone, all'articolo 1, la delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale. I principi e i criteri direttivi per l'esercizio della delega sono elencati al comma 2: accesso all'assegno per ogni figlio a carico con criteri di universalità e progressività (lettera a)); modulazione dell'ammontare dell'assegno sulla base della condizione economica del nucleo familiare, come individuata dall'ISEE, tenendo conto dell'età dei figli a carico e dei possibili effetti di disincentivo all'offerta di lavoro del secondo percettore di reddito nel nucleo familiare (lettera b)); possibilità di differenziare, fino all'eventuale azzeramento, il computo dell'assegno ai fini dell'accesso e per il calcolo delle altre prestazioni sociali agevolate (lettera c)); compatibilità dell'assegno con la percezione del Reddito di cittadinanza (lettera d)); sterilizzazione dell'assegno ai fini della richiesta e del calcolo delle prestazioni in favore dei figli con disabilità (lettera e)); ripartizione dell'assegno nella misura del 50 per cento tra i genitori (lettera f)); concessione dell'assegno in forma di credito d'imposta, ovvero di erogazione mensile di una somma in denaro (lettera g)); monitoraggio dell'attuazione e verifica degli effetti del beneficio attraverso l'istituzione di un organismo aperto alla partecipazione delle associazioni a tutela della famiglia maggiormente rappresentative (lettera h)).
L'articolo 2 introduce ulteriori principi e criteri direttivi per l'esercizio della delega: assegno per ciascun figlio minorenne a carico, fin dal settimo mese di gravidanza, maggiorato per i figli successivi al secondo (comma 1, lettera a)); assegno per ciascun figlio maggiorenne a carico fino al ventunesimo anno di età, solo nel caso in cui sia impegnato in un percorso di istruzione o formazione professionale, sia alla ricerca di occupazione attraverso un centro per l'impiego o svolga il servizio civile universale (comma 1, lettera b)); maggiorazione dell'importo dell'assegno mensile in ragione della disabilità del figlio, corrisposto, senza maggiorazione, anche dopo il compimento del ventunesimo anno di età, qualora rimanga a carico (comma 1, lettera c)); conferma delle misure e degli importi vigenti in relazione agli altri familiari a carico (comma 1, lettera d)); possesso della cittadinanza italiana o europea o del permesso di soggiorno di lungo periodo o per motivi di lavoro di durata almeno annuale, assoggettamento al pagamento dell'imposta sul reddito in Italia, vivere con i figli a carico in Italia, residenza in Italia almeno biennale o possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata almeno biennale (comma 1, lettera e)); possibilità di derogare ai requisiti di cittadinanza e residenza, su proposta dei servizi sociali e sanitari territoriali, con decisione di una Commissione nazionale, costituita d'intesa dal Ministro con delega alla famiglia e dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali (comma 1, lettera e-bis)); progressivo superamento della contribuzione per gli assegni familiari a carico del datore di lavoro (comma 1, lettera f)); abrogazione delle esistenti misure aventi le medesime finalità (assegno al nucleo familiare con almeno tre figli minori; assegno di natalità; premio alla nascita; fondo di sostegno alla natalità; detrazioni fiscali per i figli minori; assegno per il nucleo familiare) (comma 1, lettera g)).
L'articolo 2-bis reca le disposizioni finanziarie, prevedendo la copertura degli interventi introdotti dal provvedimento nei limiti delle risorse rinvenienti dall'abrogazione degli istituti e delle misure vigenti. Segnala, inoltre, che la norma dispone che, in caso di insufficienza di tali risorse, i decreti legislativi sono adottati solo successivamente o contestualmente alla data di entrata in vigore dei provvedimenti che stanzino i finanziamenti occorrenti.
L'articolo 3-bis reca la clausola di salvaguardia per l'applicazione delle disposizioni in esame nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano.
L'articolo 4, infine, reca la disciplina del procedimento per l'adozione dei decreti legislativi.
Andrea GIACCONE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta, nel corso della quale la Commissione procederà all'espressione del parere.
La seduta termina alle 14.40.
SEDE REFERENTE
Giovedì 25 giugno 2020. — Presidenza del Presidente Andrea GIACCONE. — Interviene la Sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Francesca Puglisi.
La seduta comincia alle 14.40.
DL 52/2020: Ulteriori misure urgenti in materia di trattamento di integrazione salariale, nonché proroga di termini in materia di reddito di emergenza e di emersione di rapporti di lavoro.
C. 2544 Governo.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Andrea GIACCONE, presidente, avverte che la Commissione avvia l'esame, in sede referente, del disegno di legge n. 2544 Governo, di conversione del decreto-legge n. 52 del 2020, recante misure urgenti in materia di trattamento di integrazione salariale, nonché proroga di termini in materia di reddito di emergenza e di emersione di rapporti di lavoro.
Invita, quindi, il relatore, onorevole Invidia, a illustrare il contenuto del provvedimento.
Niccolò INVIDIA (M5S), relatore, segnala preliminarmente che il decreto-legge consta di cinque articoli e che, come si legge nella relazione illustrativa, è finalizzato a garantire un sostegno ulteriore al mondo del lavoro, che continua a soffrire gli effetti negativi generati dall'emergenza epidemiologica da COVID-19, consentendo alle imprese di riavviare gradualmente l'attività produttiva grazie alla possibilità di fruire in modo continuativo degli ammortizzatori sociali previsti nel cosiddetto decreto-legge «Rilancio».
Rileva che il Governo ha presentato un emendamento al disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 34 del 2020 (C. 2500 Governo), attualmente all'esame della Commissione bilancio, di contenuto analogo a quello del decreto-legge in esame.
In particolare, l'articolo 1, comma 1, introduce una maggiore flessibilità nell'utilizzo degli ammortizzatori sociali concessi e disciplinati dal decreto-legge n. 18 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 27 del 2020, nonché dal citato decreto-legge n. 34 del 2020.
Ricorda, infatti, che, in base alla normativa vigente introdotta per fare fronte all'emergenza sanitaria da quest'ultimo provvedimento, i datori di lavoro possono accedere a un ulteriore periodo di nove settimane di ammortizzatori sociali (cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario e cassa integrazione in deroga), che si aggiunge al periodo già autorizzato dal decreto-legge n. 18 del 2020, per complessive diciotto settimane. Tuttavia, all'esaurimento delle prime cinque settimane, il datore di lavoro interessato avrebbe potuto, sulla base del decreto-legge n. 34 del 2020, accedere all'ulteriore periodo di quattro settimane solo a decorrere dal 1o settembre 2020. Il decreto-legge in esame, pertanto, provvede ad eliminare tale soluzione di continuità, consentendo, nel limite di 1.162,2 milioni di euro per l'anno 2020, di godere continuativamente del periodo di ulteriori quattro settimane anche per periodi antecedenti il 1o settembre 2020.
Il comma 2 dell'articolo 1 introduce una disciplina derogatoria della normativa vigente relativa alla procedura di presentazione delle domande di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale, dell'assegno ordinario e della cassa integrazione in deroga. Esse, infatti, devono essere presentate, a pena di decadenza, entro la fine del mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione o di riduzione dell'attività lavorativa. Per le domande riferite a periodi di sospensione o riduzione dell'attività lavorativa che hanno avuto inizio nel periodo ricompreso tra il 23 febbraio 2020 e il 30 aprile 2020, il termine è fissato, a pena di decadenza, al 15 luglio 2020. La norma, inoltre, introduce una disciplina per la correzione degli errori materiali delle domande presentate.
Passa al comma 3 del medesimo articolo 1, che, con riferimento ai casi di pagamento diretto della prestazione da parte dell'INPS, prevede l'obbligo per il datore di lavoro di trasmettere all'Istituto, entro il mese successivo al periodo di integrazione salariale o entro il termine di trenta giorni dalla concessione, tutti i dati necessari per il pagamento o il saldo dei trattamenti. In caso di mancato rispetto dei termini, la norma pone a carico del datore di lavoro inadempiente il pagamento della prestazione e degli oneri ad essa connessi.
Osserva che l'articolo 2 proroga dal 30 giugno al 31 luglio 2020 il termine per la presentazione della domanda di accesso al Reddito di emergenza, previsto dall'articolo 82 del decreto-legge n. 34 del 2020. Allo stesso modo, l'articolo 3 proroga dal 15 luglio al 15 agosto 2020 la possibilità di presentazione delle domande di emersione di rapporti di lavoro e di rilascio di permesso di soggiorno temporaneo, di cui all'articolo 103 del decreto-legge n. 34 del 2020.
L'articolo 4 reca disposizioni di natura contabile per consentire l'efficiente allocazione delle risorse disponibili per il finanziamento delle misure introdotte dai decreti-legge n. 18 e n. 34 del 2020, prevedendo, in particolare, che sulla base degli esiti del monitoraggio di tali risorse, il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato, sentiti i Ministri competenti, ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio, anche mediante versamento all'entrata e successiva riassegnazione alla spesa di somme gestite su conti di tesoreria rimodulando le risorse medesime.
L'articolo 5, infine, reca l'entrata in vigore del provvedimento.
Andrea GIACCONE, presidente, dà la parola alla rappresentante del Governo, che ha chiesto di intervenire.
La Sottosegretaria Francesca PUGLISI, ricorda che, come già segnalato dal relatore, il Governo ha presentato l'emendamento 68.137 al disegno di legge C. 2500, in corso di esame presso la V Commissione, che reca contenuto analogo a quello del decreto-legge in esame e ne dispone l'abrogazione. Pertanto, preannuncia che, in caso di approvazione di tale emendamento, il Governo rinuncerà alla conversione in legge del provvedimento in esame.
Andrea GIACCONE, presidente, alla luce delle dichiarazioni del rappresentante del Governo, invita il relatore a formulare una proposta in ordine alle modalità di prosecuzione dell'esame del provvedimento.
Niccolò INVIDIA (M5S), relatore, considerando le dichiarazioni rese dal rappresentante del Governo, propone di rinviare il seguito dell'esame ad altra seduta, per attendere l'esito dell'esame dell'emendamento 68.137 Governo al disegno di legge C. 2500, presentato presso la V Commissione.
Andrea GIACCONE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.45.
COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE
Giovedì 25 giugno 2020. — Presidenza del Presidente Andrea GIACCONE. — Interviene la Sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Francesca Puglisi.
La seduta comincia alle 14.45.
Sulla programmazione dei lavori della Commissione.
Andrea GIACCONE, presidente, comunica che, a seguito della riunione di mercoledì 24 giugno 2020 dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è stato predisposto il seguente programma dei lavori della Commissione:
PROGRAMMA DEI LAVORI DELLA COMMISSIONE PER IL PERIODO GIUGNO-LUGLIO 2020
Giugno:
seguito dell'esame degli argomenti avviati;
risoluzione 7-00495 Serracchiani, concernente i sistemi di protezione sociale per i lavoratori.
Luglio:
C. 1423 Costanzo: Disposizioni in materia di società cooperative, appalto, somministrazione di lavoro e distacco di lavoratori;
C. 1818 Murelli: Disposizioni in materia di lavoro, occupazione e incremento della produttività;
C. 1063 Ungaro: Istituzione e disciplina del tirocinio curricolare per l'orientamento e la formazione dei giovani (Commissioni riunite VII e XI) (previa intesa con la VII Commissione);
risoluzione 7-00156 Rizzetto concernente i problemi conseguenti all'applicazione della normativa in materia di contratti a tempo determinato introdotta dal cosiddetto decreto-legge «Dignità»;
C. 1823 Serracchiani e Viscomi: Modifica all'articolo 18 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, in materia di obbligo contributivo dei liberi professionisti appartenenti a categorie dotate di una propria cassa di previdenza;
C. 1033 Tripiedi: Modifiche al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67, concernenti l'accesso anticipato al pensionamento per i lavoratori delle imprese edili e affini;
risoluzione 7-00407 Moschioni, concernente la situazione lavorativa del personale civile impiegato presso la base militare di Aviano.
Saranno inoltre iscritti all'ordine del giorno: i disegni di legge di conversione di decreti legge; i progetti di legge assegnati in sede consultiva; gli atti del Governo sui quali la Commissione sia chiamata a esprimere un parere.
Avrà altresì luogo lo svolgimento di interrogazioni a risposta in Commissione e di interrogazioni a risposta immediata in Commissione (question-time).
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle 14.50.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedì 25 giugno 2020. — Presidenza del Vicepresidente Davide TRIPIEDI. — Interviene la Sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Francesca Puglisi.
La seduta comincia alle 14.50.
Davide TRIPIEDI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-TV della Camera dei deputati.
5-04243 Giannone: Ritardi nell'erogazione della cassa integrazione guadagni ai dipendenti di aziende titolari di contratti pubblici nella regione Puglia.
Davide TRIPIEDI, presidente, constata l'assenza della presentatrice dell'interrogazione in titolo. S'intende che vi abbia rinunciato.
5-04245 Gribaudo: Salvaguardia dell'occupazione nel comparto industriale dell’automotive, con particolare riguardo ai lavoratori dello stabilimento Gkn Driveline di Campi Bisenzio (FI).
Chiara GRIBAUDO (PD) rinuncia a illustrare la sua interrogazione.
La Sottosegretaria Francesca PUGLISI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Chiara GRIBAUDO (PD), ringraziando la sottosegretaria per l'accurata ricostruzione della cornice normativa in cui si inserisce la problematica dei lavoratori con contratto di staff leasing dello stabilimento Gkn Driveline di Campi Bisenzio, ritiene che debba essere affrontato al più presto il nodo dell'estensione della sospensione dei licenziamenti, prevista dalle disposizioni adottate per fronteggiare l'emergenza sanitaria tutelando i livelli occupazionali, anche alle tipologie dei contratti di lavoro in somministrazione e di staff leasing nel settore dell’automotive. In ogni caso, appare necessario porre allo studio soluzioni per garantire tutela a tutte le tipologie di lavoratori con contratti di lavoro atipici, prevedendo, ad esempio, la proroga degli ammortizzatori sociali, incentivi alla stabilizzazione, anche attraverso la cosiddetta «staffetta generazionale», la precedenza nelle assunzioni da parte dell'azienda presso la quale essi hanno prestato servizio. L'adozione di misure di tale tenore, comunque, non può prescindere da massicci investimenti nelle politiche attive del lavoro, settore nel quale, purtroppo, l'Italia è in forte ritardo, anche per l'inerzia dell'ANPAL, che, al contrario, dovrebbe avere un ruolo propulsore nell'individuazione dei problemi e nella proposta delle soluzioni.
5-04244 Rizzetto: Superamento dei gravi problemi di gestione dell'ANPAL.
Walter RIZZETTO (FDI) illustra la sua interrogazione, con la quale intende sapere dal Governo se progetta una futura incorporazione dell'ANPAL nel Ministero del lavoro e delle politiche sociali, alla luce dell'inerzia dell'Agenzia, causata dalle irregolarità delle decisioni del suo presidente, più volte segnalate in Parlamento e sulla stampa.
La Sottosegretaria Francesca PUGLISI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), sottolineando l'importante ruolo dell'ANPAL nel coordinamento e nell'omogeneizzazione delle politiche attive del lavoro che, sulla base del disegno costituzionale, sono di competenza regionale. Rileva, inoltre, che il Governo si è impegnato nel rilancio delle politiche attive del lavoro, prevedendo nel cosiddetto decreto «Rilancio» l'istituzione, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell'Osservatorio del mercato del lavoro.
Walter RIZZETTO (FDI), pur ringraziandola, rileva che la Sottosegretaria non ha risposto alla sua domanda sulla possibilità di un accorpamento dell'ANPAL nel Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Anche i dettagli forniti nella risposta della rappresentante del Governo hanno eluso le questioni più spinose relative alla gestione dell'Agenzia da parte dell'attuale presidente, da ultimo sconfessato anche dalla direttrice generale. Ritiene, pertanto, necessaria una risoluta azione della Ministra Catalfo, alla luce anche della recente richiesta di dimissioni del presidente di ANPAL da parte di alcuni parlamentari della maggioranza, allo scopo di rilanciare le politiche attive del lavoro e permettere all'Italia di allinearsi agli standard richiesti dall'Unione europea.
5-04246 Murelli: Semplificazione delle procedure per il riconoscimento della cassa integrazione guadagni in seguito all'emergenza da Covid-19 e altre misure per la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Elena MURELLI (LEGA) illustra la sua interrogazione, richiamandosi al testo depositato.
La Sottosegretaria Francesca PUGLISI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Elena MURELLI (LEGA), prendendo atto della risposta della Sottosegretaria, ribadisce la richiesta della Lega di modifiche normative volte a snellire e velocizzare la procedura di concessione degli ammortizzatori sociali, formalizzata in specifici emendamenti presentati al cosiddetto decreto «Rilancio», attualmente all'esame della V Commissione.
5-04247 Barzotti: Iniziative per promuovere il lavoro agile e per affrontare i rischi ad esso relativi.
Valentina BARZOTTI (M5S) illustra la sua interrogazione, volta a sapere quali iniziative il Governo intende adottare per assicurare la diffusione del lavoro agile, tutelando, nel contempo, i diritti dei lavoratori.
La Sottosegretaria Francesca PUGLISI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Valentina BARZOTTI (M5S), ringraziando la Sottosegretaria, si dichiara pienamente soddisfatta della risposta, che certifica l'impegno del Governo a fare tesoro dell'esperienza maturata nel periodo dell'emergenza. Registra con piacere l'intenzione dell'esecutivo di mantenere al centro del progetto il lavoratore e il suo benessere, riconoscendo il diritto alla disconnessione e introducendo misure concrete per lo svolgimento della prestazione in mobilità.
Davide TRIPIEDI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.30.
ALLEGATO 1
5-04245 Gribaudo: Salvaguardia dell'occupazione nel comparto industriale dell’automotive, con particolare riguardo ai lavoratori dello stabilimento Gkn Driveline di Campi Bisenzio (FI).
TESTO DELLA RISPOSTA
Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sulla situazione di crisi in cui versa la GKn Driveline spa di Campi Bisenzio (Firenze).
Al riguardo, sentito anche il Ministero dello sviluppo economico, voglio evidenziare come il settore automotive sia tra quelli maggiormente penalizzati dagli effetti dell'emergenza sanitaria da nuovo coronavirus: da inizio anno, le immatricolazioni sono diminuite del 50,7 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2019. Sulla base delle stime meno negative, a fine anno si registrerà un calo di circa 300 mila unità; lo scenario più pessimistico prevede una contrazione di 600 mila vetture.
La crisi, peraltro, si è innestata in una fase di profonda trasformazione del settore che aveva già richiesto ingenti investimenti in ricerca e sviluppo necessari per riconvertire le produzioni verso modelli elettrici e a basse emissioni, anche in previsione della necessità di rispettare i limiti ambientali introdotti dalla normativa europea e da quella nazionale.
Il lockdown ha amplificato una dinamica negativa che era già in atto in precedenza, come certificato dal –7 per cento delle immatricolazioni riscontrato anche nel primo bimestre dell'anno. Se poi si allarga ulteriormente il periodo di osservazione, nel corso dell'ultimo anno le auto immatricolate sono state poco meno di 2 milioni, in continuità con il 2018, ma con ben 600 mila immatricolazioni in meno rispetto al 2007. Il crollo del mercato dei primi mesi dell'anno ha generato uno stock di auto invendute pari a circa 350 mila unità, per un valore immobilizzato stimato in quasi 7 miliardi di euro.
Il Governo è ben consapevole delle difficoltà attraversate in questo momento dal settore automotive e ritiene necessario integrare le misure già in essere a sostegno della liquidità, con nuove misure in grado di sostenere la domanda: le recenti stime Istat stimano, infatti, un crollo dell'8,7 per cento delle spese delle famiglie nel corso del 2020.
Al riguardo, il Ministero dello sviluppo economico ha reso noto che tra le misure attualmente allo studio, si stanno valutando sia possibili modifiche al cd. ecobonus, che potranno portare significativi benefici al recupero della domanda, sia la possibilità di incentivare per la restante parte dell'anno in corso e per il 2021, compatibilmente con la disponibilità di risorse finanziarie, l'acquisto dei veicoli invenduti anche se dotati di motore endotermico, purché siano in linea con le più stringenti normative europee in fatto di emissioni inquinanti (Euro 6).
In questo contesto, occorre comunque mantenere fermi gli obiettivi di innovazione e riconversione del settore. Il Piano Transizione 4.0 approvato in legge di bilancio 2020 ha operato una ridefinizione della disciplina degli incentivi fiscali collegati al «Piano nazionale Impresa 4.0», rimodulando le misure di sostegno agli investimenti in beni strumentali tecnologicamente avanzati. In particolare, in questa fase di sofferenza della filiera, la trasformazione dello strumento agevolativo da una maggiorazione del costo fiscale ai fini dell'ammortamento a un credito d'imposta, ha reso la misura fruibile anche per le imprese che a fine anno non conseguiranno un utile di bilancio. Le imprese che intendono ammodernare e innovare possono compensare, a partire dal prossimo mese di gennaio, fino al 40 per cento del costo dei macchinari acquistati.
Il percorso di riconversione delle produzioni rischia di subire una forte decelerazione a causa della crisi in corso; nel ribadirne l'ineluttabilità e per scongiurare tale rischio, nel cd. «Decreto Rilancio» il Governo ha stanziato 20 milioni di euro per la creazione di un polo di eccellenza nazionale per la ricerca, l'innovazione e il trasferimento tecnologico nel settore automotive.
Ciò premesso, per quanto riguarda più specificamente la società GKN Driveline spa, faccio presente che il Ministero del lavoro non ha finora ricevuto alcuna comunicazione in merito, né richieste di intervento. In ogni caso, reputo importante precisare che la disdetta, da parte della Società, del contratto di somministrazione di lavoro a tempo indeterminato (c.d. staff leasing) attiene ad un rapporto di natura commerciale con l'agenzia di lavoro interinale. E come tale non rientrante nell'ambito di applicazione delle disposizioni introdotte dal Governo per la fase emergenziale connessa alla pandemia da COVID-19.
Diversamente, continua a rimanere in essere il contratto di lavoro a tempo indeterminato (c.d. contratto di lavoro somministrato) concluso tra l'agenzia interinale e i lavoratori somministrati i quali, pertanto, rimangono alle dipendenze di quest'ultima pur in presenza di eventuali disdette da parte dei soggetti utilizzatori.
Concludo, ribadendo ancora una volta il massimo impegno del Ministero che rappresento nell'adozione di iniziative volte a salvaguardare l'occupazione soprattutto in quei settori duramente colpiti dall'emergenza sanitaria.
ALLEGATO 2
5-04244 Rizzetto: Superamento dei gravi problemi di gestione dell'ANPAL.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione sull'ANPAL.
Preliminarmente, va evidenziato che, con riferimento ad eventuali «incarichi fiduciari», l'Anpal non ha mai stipulato contratti di collaborazione. Al personale dipendente, proveniente in parte dai ruoli del Ministero del Lavoro e in parte dall'INAPP, si applicano le previsioni di cui ai rispettivi CCNL di categoria.
A tale riguardo, voglio precisare che gli incarichi di responsabilità, vengono affidati nella massima trasparenza, previa individuazione, nell'ambito della contrattazione integrativa con le OOSS, delle posizioni di responsabilità e delle relative indennità e a seguito di interpello interno e valutazione delle candidature da parte di una apposita commissione.
Per quanto concerne le attività, l'ANPAL in esecuzione dei compiti istituzionali previsti dall'articolo 9 del decreto legislativo 14 settembre 2015 n. 150, svolge una serie di attività di importanza strategica nell'ambito delle politiche attive del lavoro.
Voglio ricordare brevemente le attività più importanti svolte da ANPAL. In primo luogo, il Coordinamento dei servizi e delle misure di politica attiva e sviluppo e gestione integrata del Sistema Unico Informativo. In particolare, nell'attuazione della misura del reddito di cittadinanza, ANPAL è responsabile della apposita piattaforma dedicata, che consente l'attivazione e la gestione dei Patti per il lavoro e garantisce il coordinamento dei centri per l'impiego nell'attuazione del Rdc. Di recente, nell'ambito dell'attività di coordinamento, è stato rilasciato il sistema informativo di incontro domanda e offerta di lavoro (DOL) che consente a Cittadini, Aziende e Intermediari (quindi operatori dei centri per l'impiego, consulenti del Lavoro e Agenzie per il Lavoro) di inserire tutte le informazioni relative alla domanda e all'offerta di lavoro. Merita inoltre una menzione particolare, anche l'incentivo «IOLavoro», la nuova agevolazione contributiva prevista da ANPAL a valere su risorse del FSE ed erogata in favore dei datori di lavoro che assumano – per il periodo dal 1o gennaio al 31 dicembre 2020 – con contratto di lavoro a tempo indeterminato, giovani disoccupati o soggetti considerati «lavoratori svantaggiati».
Altra attività di fondamentale importanza è la Gestione di Programmi Operativi Nazionali di Fondo Sociale Europeo, in particolare il Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani (PON IOG) e il Programma Operativo Nazionale Sistemi di Politiche Attive per l'Occupazione (PON SPAO). In tale ambito, nell'attuale periodo emergenziale, Anpal, in qualità di Capofila del Fondo Sociale Europeo, sta coordinando gli interventi di tutti i programmi operativi FSE, nazionali e regionali, al fine di sfruttare al massimo le opportunità offerte dalla Commissione Europea per far fronte all'emergenza Covid 19.
Con riferimento a quanto rilevato dall'interrogante in relazione alla figura del Presidente di ANPAL, che riveste contestualmente anche la carica di Amministratore Unico di ANPAL Servizi s.p.a., si evidenzia che lo Statuto di ANPAL Servizi S.p.A., approvato dall'ente vigilante ANPAL, prevede all'articolo 13 che: «All'Amministratore Unico spetta esclusivamente il rimborso delle spese documentate in relazione alla carica». I criteri e le modalità di corresponsione dei rimborsi spese dell'Amministratore Unico di ANPAL Servizi sono definiti nel relativo Regolamento, che è stato discusso nella riunione del 12 giugno 2019 del Consiglio di Amministrazione di ANPAL, che ne ha preso atto e, sono state, pertanto, adottate dall'Organo Amministrativo di ANPAL Servizi. Tale Regolamento, definito sulla base del «Regolamento concernente il rimborso delle spese sostenute dal Presidente, dai Componenti e dal Segretario Generale dell'Autorità Nazionale Anticorruzione», disciplina i rimborsi delle spese sostenute dall'Amministratore Unico di ANPAL Servizi s.p.a. per l'espletamento del suo incarico – spese indifferenziate e pertanto sostenute anche nell'interesse dell'amministrazione vigilante ANPAL.
Tali spese, in coerenza con una ripartizione dei costi tra ANPAL e ANPAL Servizi e in continuità con quanto avvenuto con il precedente Amministratore Unico, saranno redistribuite tra i due enti con modalità ancora non formalizzate. Pertanto, tutte le spese dell'attuale Amministratore Unico sono state sostenute con le modalità e nei limiti indicati nel vigente Regolamento.
Per quanto riguarda i costi sostenuti, paventati dall'interrogante, posso precisare che, per quanto riguarda il trasporto aereo, il Regolamento recepisce quanto espressamente previsto dall'articolo 468 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, con riferimento ai voli transcontinentali di durata superiore alle cinque ore.
Inoltre, per quanto riguarda l'alloggio, le regole in uso nelle Pubbliche Amministrazioni, ivi compresa l'ANAC e la stessa ANPAL, prevedono il riconoscimento ai dirigenti o ai componenti degli organi amministrativi del rimborso di un albergo di categoria non superiore a 4 stelle e, nei casi di trasferte continuative nella medesima località, il rimborso delle spese per il pernottamento in residenza alberghiera o similare, di categoria corrispondente a quella ammessa per l'albergo. Il Regolamento di ANPAL Servizi recepisce tali indicazioni e prevede la possibilità di rimborsare, in alternativa al costo giornaliero di un hotel a 4 stelle, un canone di locazione nel limite complessivo di euro 3.000 mensili. Tale calcolo è stato effettuato anche con riferimento alle spese di alloggio sostenute dal precedente Amministratore Unico.
Il Ministero che rappresento continuerà a svolgere una stringente vigilanza e a trarre dai suoi esiti spunti per dare indicazioni all'ente vigilato al fine di una ottimizzazione delle proprie attività e della propria gestione.
ALLEGATO 3
5-04246 Murelli: Semplificazione delle procedure per il riconoscimento della cassa integrazione guadagni in seguito all'emergenza da Covid-19 e altre misure per la salvaguardia dei livelli occupazionali.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante chiede quali siano le iniziative che il Ministero del Lavoro intende intraprendere per semplificare e snellire le procedure per il riconoscimento della cassa integrazione causa Covid-19 e quali misure siano allo studio a tutela dei livelli occupazionali.
Al riguardo voglio evidenziare l'estrema rilevanza che l'istituto della cassa integrazione guadagni ha rivestito nell'ambito di questa eccezionale fase emergenziale. Bisogna, infatti, ricordare che gli ammortizzatori sociali hanno svolto un ruolo essenziale per far fronte alle gravi conseguenze derivanti da questa epidemia a livello globale, che è giunta per tutti in modo totalmente inaspettato.
Fin dall'insediamento di questo governo è stata avvertita la necessità di rivedere l'attuale disciplina degli ammortizzatori sociali al fine di renderla più semplice, omogenea e accessibile per le aziende e per i lavoratori. Infatti, gli attuali meccanismi della cassa integrazione, regolati dalla disciplina vigente, nati come strumenti atti a regolare crisi di altra natura e portata non si attagliano perfettamente alle esigenze di celerità e semplificazione imposte dall'attuale situazione emergenziale. Tuttavia, il Governo ha cercato di utilizzare al meglio le misure a disposizione per contenere al massimo gli effetti negativi della pandemia ed evitare soprattutto che gli stessi si ripercuotessero sui cittadini.
In questo senso, un primo passo verso la razionalizzazione degli interventi a sostegno del reddito è stato compiuto attraverso il decreto-legge n. 34 del 2020 che ha previsto la semplificazione della procedura della Cassa Integrazione in deroga prospettando un sistema teso ad assicurare certezza e celerità alla liquidazione concreta delle misure di sostegno al reddito, prevedendo anche una anticipazione, corrisposta dall'INPS, calcolata sulla base del 40 per cento delle ore autorizzate.
Successivamente, il 16 giugno scorso è stato varato il decreto-legge n. 52 del 2020, in base al quale le aziende – che rientrano nel campo di applicazione della cassa integrazione guadagni in deroga e che hanno già fruito delle 14 settimane previste dal «decreto Cura Italia» e dal «decreto Rilancio» – possono godere immediatamente di ulteriori 4 settimane di trattamento di integrazione salariale. Mi sembra dunque che l'introduzione di questa nuova previsione dimostra come il Governo abbia evidenziato di essere sensibile ed attento nel rispondere prontamente alle mutevoli esigenze delle imprese e dei lavoratori.
Voglio rassicurare gli odierni interroganti che sono allo studio nuove misure per prolungare l'erogazione della cassa integrazione guadagni rispetto a quanto attualmente previsto, in modo tale da sostenere e accompagnare le imprese alla ripresa completa delle attività, anche ricorrendo alle risorse messe a disposizione dalla Commissione europea con il programma SURE.
Posso riferire che questo governo ha in programma di realizzare una profonda e organica revisione della disciplina attualmente vigente in tema di ammortizzatori sociali al fine di semplificare e snellire le procedure per l'accesso e l'erogazione degli strumenti di sostegno al reddito.
ALLEGATO 4
5-04247 Barzotti: Iniziative per promuovere il lavoro agile e per affrontare i rischi ad esso relativi.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante chiede quali siano le iniziative che il Ministero del Lavoro intende intraprendere per promuovere lo smart working e al tempo stesso per limitare i rischi di una prestazione lavorativa effettuata da remoto.
Il lavoro agile, recepito nel nostro ordinamento da circa tre anni, ha conosciuto un utilizzo senza precedenti a causa della situazione emergenziale verificatasi a seguito della diffusione del virus Covid-19. Infatti tale strumento ha consentito la prosecuzione di tutte quelle attività lavorative eseguibili a distanza, con innegabili benefici per l'intera collettività realizzando il contemperamento delle esigenze di tutela della salute pubblica e di salvaguardia dell'economia nazionale. In tale situazione contingente, il Governo si è trovato nella necessità di adottare temporanee misure derogatorie di semplificazione, che hanno permesso il ricorso al lavoro agile anche in assenza dei presupposti previsti dalla legge n. 81 del 2017. Infatti l'articolo 19, comma 1, della legge in discorso, individua i tempi di riposo dei lavoratori e le misure tecniche e organizzative necessarie per assicurare la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche quali necessari aspetti di natura organizzativa legati allo svolgimento delle prestazioni in modalità agile.
Il diritto alla disconnessione invocata dall'interrogante, che garantisce che il lavoro agile non si trasformi in uno strumento di controllo e di pressione da parte del datore di lavoro è già contemplato nella normativa attualmente vigente. Diversamente, per quanto riguarda il pubblico impiego, in questo settore il lavoro agile è stato definito dall'articolo 87 del decreto n. 18 del 2020, quale modalità ordinaria di svolgimento della prestazione di lavoro fino alla cessazione dell'emergenza da COVID-19. Successivamente, con l'articolo 263 del DL n. 34/2020, cosiddetto «decreto Rilancio», proprio nella prospettiva di suggerire un cambio di passo al termine dell'emergenza, al fine di dare nuovi indirizzi e risposte strutturali sul tema, è stato stabilito che le pubbliche amministrazioni provvedano ad organizzare il lavoro dei propri dipendenti e l'erogazione dei servizi attraverso la flessibilità degli orari di lavoro, rivedendone l'articolazione giornaliera e settimanale e introducendo modalità di interlocuzione programmata anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza con l'utenza. Per il medesimo scopo è previsto che ulteriori modalità organizzative, che potrebbero comprendere anche quelle evidenziate dall'onorevole interrogante, siano individuate con uno o più decreti del Ministro della pubblica istruzione.
In conclusione, il Governo è pienamente consapevole dei potenziali vantaggi connessi all'utilizzo diffuso del lavoro agile, che si potrebbe tradurre in benefici sia per i lavoratori, in termini di miglioramento della conciliazione vita-lavoro, sia per le aziende in termini di aumento della produttività, fermo restando la tutela delle donne lavoratrici, che non devono essere penalizzate da questa modalità di lavoro.
È dunque intenzione di questo Governo quello di riformare l'attuale disciplina del lavoro agile, promuovendo la diffusione dello strumento affinché sia possibile determinare in maniera più oggettiva performance e produttività del lavoro, garantendo, al contempo, l'effettività del diritto alla disconnessione e un'adeguata formazione per i lavoratori. L'obiettivo prioritario è quello di aggiornare il quadro delle regole e delle tutele, affinché il lavoro agile possa costituire una componente essenziale per un mondo del lavoro più moderno, inclusivo e flessibile.