III Commissione

Affari esteri e comunitari

Affari esteri e comunitari (III)

Commissione III (Affari esteri)

Comm. III

Affari esteri e comunitari (III)
SOMMARIO
Mercoledì 17 giugno 2020

SEDE REFERENTE:

Sulla pubblicità dei lavori ... 79

Istituzione di una zona economica esclusiva oltre il limite esterno del mare territoriale. C. 2313 Di Stasio (Seguito esame e rinvio) ... 79

ALLEGATO 1 (Emendamenti) ... 86

SEDE CONSULTIVA:

Sulla pubblicità dei lavori ... 80

Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di Coronavirus. Testo unificato C. 2451 Mulè e abb. (Parere alla XII Commissione) (Esame e conclusione – Nulla osta) ... 80

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA:

Sulla pubblicità dei lavori ... 81

Programma di lavoro adattato 2020 della Commissione. (COM(2020)440 final) (Parere alla XIV Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole) ... 81

RISOLUZIONI:

Sulla pubblicità dei lavori ... 82

7-00288 Siragusa: Sugli strumenti informatici a supporto dei connazionali all'estero.
7-00455 Siragusa: Sugli strumenti informatici a supporto dei connazionali all'estero.
7-00461 Grande: Sugli strumenti informatici a supporto dei connazionali all'estero.
7-00481 Zoffili: Sugli strumenti informatici a supporto dei connazionali all'estero.
7-00484 Fitzgerald Nissoli: Sugli strumenti informatici a supporto dei connazionali all'estero.
7-00485 Schirò: Sugli strumenti informatici a supporto dei connazionali all'estero (Seguito discussione congiunta e rinvio) ... 82

7-00490 Ehm: Sull'evoluzione della crisi in Yemen (Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00076) ... 83

ALLEGATO 2 (Nuovo testo approvato dalla Commissione) ... 87

INTERROGAZIONI:

Sulla pubblicità dei lavori ... 84

5-04070 Comencini: Sulla tutela della libertà religiosa e delle strutture di assistenza sanitarie facenti capo alla Chiesa cattolica in Eritrea ... 84

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 89

III Commissione - Resoconto di mercoledì 17 giugno 2020

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 17 giugno 2020. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Istituzione di una zona economica esclusiva oltre il limite esterno del mare territoriale.
C. 2313 Di Stasio.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 maggio scorso.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che sono stati presentati quattro emendamenti, che sono disponibili anche sulle applicazioni informatiche della Camera dei deputati (vedi allegato 1).
  Nel dar quindi conto delle sostituzioni, avverte che il deputato Deidda sottoscrive l'emendamento Delmastro delle Vedove 1.1. e che il relatore, onorevole Cabras, sottoscrive l'emendamento Perantoni 3.1.

  Pino CABRAS (M5S), relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Delmastro delle Vedove 1.1 in quanto ultroneo. Auspica l'approvazione dell'emendamento a sua firma 2.1 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Perantoni 3.1. Auspica, infine, l'approvazione del suo emendamento 3.2.

  La viceministra Marina SERENI esprime parere conforme a quello del relatore.

  Marta GRANDE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire sul complesso degli emendamenti, avverte che la Commissione procede adesso all'esame delle singole proposte emendative presentate.

  Salvatore DEIDDA (FDI) illustra l'emendamento Delmastro delle Vedove 1.1, di cui è cofirmatario, chiedendo al relatore una revisione del parere contrario, testé espresso, alla luce dell'esperienza maturata dal nostro Paese nei rapporti con l'Algeria che con atto unilaterale ha esteso la propria zona economica esclusiva fino alle coste della Sardegna, rafforzando in tal modo la propria pozione negoziale nelle trattative con l'Italia. Sarebbe dunque opportuno, a suo avviso, che anche l'Italia adottasse un'iniziativa analoga, per affrontare i negoziati con gli altri Paesi da una posizione di maggiore forza, al fine di tutelare meglio i propri diritti di Stato sovrano e preservare l'interesse nazionale. Segnala che, qualora il relatore non intendesse rivedere il proprio parere contrario, non potrà fare a meno di darne opportuna notizia agli esponenti sardi del Movimento 5 stelle, come prova tangibile della scarsa attenzione dei parlamentari dello stesso Movimento rispetto agli interessi dell'isola e, più in generale, del Paese.

  Alberto RIBOLLA (LEGA), sottoscrivendo a nome del gruppo Lega l'emendamento Delmastro delle Vedove 1.1, si associa alle considerazioni del collega Deidda quanto all'esigenza di tutelare i nostri interessi nazionali.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Delmastro delle Vedove 1.1 e approva l'emendamento del relatore 2.1, l'emendamento Perantoni 3.1 e l'emendamento del relatore 3.2.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che, essendosi concluso l'esame degli emendamenti presentati, la proposta di legge in titolo nel testo risultante dagli emendamenti approvati sarà trasmessa alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 17 giugno 2020. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 15.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di Coronavirus.
Testo unificato C. 2451 Mulè e abb.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Cristian ROMANIELLO (M5S), relatore, sottolinea che il testo unificato, adottato dalla XII Commissione come testo base per il seguito dell'esame, all'articolo 1, comma 1, istituisce il 18 marzo quale Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime dell'epidemia di Coronavirus, al fine di conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone decedute: tale data, infatti, può essere considerata per il nostro Paese il momento più drammatico dell'epidemia, in cui si è avuto il pieno riconoscimento da parte dell'opinione pubblica della reale portata dei drammatici eventi in atto e dell'impatto dell'emergenza sanitaria.
  Segnala che ai sensi del comma 2, in occasione della Giornata nazionale, in tutti i luoghi pubblici e privati è osservato un minuto di silenzio dedicato alle vittime dell'epidemia.
  L'articolo 2 stabilisce, poi, che in occasione della Giornata nazionale, al fine di commemorare le lavoratrici e i lavoratori deceduti in servizio durante l'epidemia, i lavoratori, sia del settore pubblico sia di quello privato, possono delegare il datore di lavoro ad effettuare una trattenuta dell'importo corrispondente alla retribuzione loro spettante per una o più ore di lavoro in favore del Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST).
  L'articolo 3 stabilisce che, al fine di celebrare la Giornata nazionale, lo Stato, le regioni, le province e i comuni possono promuovere, nell'ambito della loro autonomia e delle rispettive competenze, anche in coordinamento con le associazioni interessate, iniziative specifiche, manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri e momenti comuni di ricordo, favorendo in particolare le attività e le iniziative rivolte alle giovani generazioni
  Evidenzia che l'articolo 4 – recante un circoscritto riferimento alle competenze della Commissione – prevede che nella Giornata nazionale le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, nell'ambito della loro autonomia, promuovono iniziative didattiche, percorsi di studio ed eventi dedicati alla comprensione e all'apprendimento dei temi relativi alla diffusione dell'epidemia da COVID-19 e all'impegno nazionale e internazionale profuso per il suo contenimento e per garantire assistenza alle comunità e alle persone colpite.
  Ai sensi dell'articolo 5 la società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, secondo le disposizioni previste dal contratto di servizio, assicura adeguati spazi a temi connessi alla Giornata nazionale nell'ambito della programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale.
  L'articolo 6 reca, infine, la clausola di invarianza finanziaria.
  Conclusivamente, segnala che il testo unificato è stato adottato all'unanimità dalla Commissione affari sociali, a conferma della convergenza di tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, sull'opportunità di commemorare le vittime di questa terribile pandemia ma anche di celebrare l'eccezionale impegno profuso dagli operatori sanitari e da tutti coloro che sono stati in prima linea per affrontare l'emergenza: le Forze Armate, le Forze dell'Ordine e anche il Corpo Diplomatico, con tutta la rete italiana all'estero, che ha svolto la propria attività in condizioni drammatiche contribuendo con dedizione e spirito di servizio a dare sostegno alle esigenze della popolazione colpita e dei nostri connazionali che si sono ritrovati all'estero in difficoltà.
  Alla luce di queste considerazioni, non ravvisando profili di stretta competenza della nostra Commissione, propone che la Commissione esprima il proprio nulla osta all'ulteriore corso del provvedimento in esame.

  La viceministra Marina SERENI si associa alle considerazioni del relatore.

  La Commissione approva la proposta di nulla osta del relatore.

  La seduta termina alle 15.15.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 17 giugno 2020. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  La seduta comincia alle 15.15.

Programma di lavoro adattato 2020 della Commissione.
(COM(2020)440 final).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Marta GRANDE, presidente, in sostituzione del relatore, onorevole Migliore, avverte che l'atto in titolo configura un aggiornamento del Programma di lavoro della Commissione europea per il 2020, già esaminato da questa Commissione, congiuntamente alla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2020, il 20 maggio scorso esprimendo un parere favorevole alla XIV Commissione.
  Sottolinea che, come anticipato in quella sede, la Commissione europea, per fronteggiare le sfide epocali imposte dalla pandemia, ha provveduto ad aggiornare il Programma di lavoro per l'anno in corso, presentando una nuova versione il 27 maggio scorso.
  Segnala, infatti, che dall'inizio della crisi la Commissione ha adottato 291 decisioni ed altri atti, la maggioranza dei quali non era prevista né figurava nel Programma di lavoro della Commissione per il 2020. Ciò testimonia l'urgenza e la natura drammatica della situazione, così come la rapidità con cui la Commissione ha dovuto riadattare il proprio lavoro, dal conseguire obiettivi a lungo termine alla gestione immediata della crisi.
  Rileva che nel programma di lavoro adattato la Commissione, da un lato, ribadisce gli impegni previsti dal suo Programma di lavoro originario nell'ambito delle sei tematiche ambiziose già delineate; dall'altro, a causa della natura e della portata della crisi che stiamo attraversando e della necessità di concentrarsi sulla sua gestione, ritiene opportuno rivedere la tempistica di alcune delle azioni proposte.
  Osserva che, più specificamente, le iniziative che sono essenziali o sostengono la ripresa immediata saranno adottate come inizialmente previsto dal Programma di lavoro della Commissione. Tra queste figurano la strategia per l'integrazione settoriale intelligente; la strategia relativa alle ristrutturazioni connesse al processo di decarbonizzazione dell'economia; la strategia per una mobilità sostenibile e intelligente; la nuova disciplina sui servizi digitali; il rafforzamento dello strumento «garanzia giovani»; il Libro bianco su uno strumento relativo alle sovvenzioni estere, per fronteggiare gli effetti distorsivi di tali pratiche sul mercato unico.
  Evidenzia che la Commissione annuncia, inoltre, che una serie di iniziative urgenti, che sono state ritardate a causa della pandemia, saranno adottate il più rapidamente possibile, in particolare il nuovo Patto sulla migrazione e l'asilo o l'aggiornamento dell'Agenda per le competenze; altre invece saranno ritardate a fine anno o all'inizio del prossimo anno, in modo da garantire una preparazione e consultazione adeguate.
  Venendo alle questioni di più stretta competenza della Commissione, segnala che il nuovo Programma adattato 2020 non prevede alcuna modifica significativa alle priorità e alla tempistica delle iniziative previste dal programma originario, per il cui approfondimento rinvio alla relazione svolta il 19 maggio scorso.
  Alla luce di queste considerazioni, formula una proposta di parere favorevole.

  La viceministra Marina SERENI si associa alle considerazioni svolte dalla presidente Grande nella qualità di relatrice.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice.

  La seduta termina alle 15.25.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 17 giugno 2020. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 15.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

7-00288 Siragusa: Sugli strumenti informatici a supporto dei connazionali all'estero.
7-00455 Siragusa: Sugli strumenti informatici a supporto dei connazionali all'estero.
7-00461 Grande: Sugli strumenti informatici a supporto dei connazionali all'estero.
7-00481 Zoffili: Sugli strumenti informatici a supporto dei connazionali all'estero.
7-00484 Fitzgerald Nissoli: Sugli strumenti informatici a supporto dei connazionali all'estero.
7-00485 Schirò: Sugli strumenti informatici a supporto dei connazionali all'estero.
(Seguito discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviate nella seduta del 27 maggio scorso.

  Marta GRANDE, presidente, ricorda che nella seduta del 27 maggio ha avuto luogo l'illustrazione degli atti di indirizzo in titolo, su quali il rappresentante del Governo si è riservato di pronunciarsi successivamente. Ricorda, altresì, che in quella stessa sede i colleghi intervenuti, oltre a richiedere lo svolgimento di un breve ciclo istruttorio, hanno auspicato la stesura di un testo unificato degli atti di indirizzo, data la marcata convergenza e trasversalità delle sei risoluzioni rispetto ad obiettivi assai simili e condivisi.
  Si sono quindi svolte, il 4 e il 10 giugno scorsi, le audizioni informali del Direttore Generale del MAECI per gli Italiani all'estero e le politiche migratorie, Ministro Plenipotenziario Luigi Maria Vignali, e del Capo dell'Unità di crisi della Farnesina, Ministro Plenipotenziario Stefano Verrecchia, che hanno permesso di fare il punto su quanto finora posto in essere dalla Farnesina in questa materia e sulle prospettive di ulteriore aggiornamento delle dotazioni informatiche a supporto dei connazionali all'estero.
  Ciò premesso, in qualità di presentatrice della risoluzione n. 7-00461, si riserva di presentare una proposta di testo unificato delle sei risoluzioni in titolo che certamente terrà conto di quanto emerso dalle audizioni rispetto agli obiettivi di standardizzazione e di semplificazione delle procedure burocratiche, preservando al contempo lo spirito innovatore che caratterizza le risoluzioni.

  Elisa SIRAGUSA (M5S), con specifico riferimento alla risoluzione a sua prima firma n. 7-00288, sottolinea che il suo maggiore obiettivo è quello di impegnare il Governo rispetto alla realizzazione di un portale unico, che potrebbe rappresentare una versione ulteriormente sviluppata della applicazione «Mappamondo» già esistente, che sia a disposizione di tutti i connazionali all'estero, anche di coloro che siano in procinto di rientrare in Italia. Il portale, oltre a contenere quanto oggi è già previsto dal portale «Fast It» per i servizi consolari online, dovrebbe infatti essere onnicomprensivo di ogni informazione utile ai connazionali che a vario titolo siano all'estero o si accingano ad andarci, anche rispetto a strumenti poco conosciuti ma assai importanti in specifiche circostanze, come ad esempio le misure di supporto ai lavoratori disoccupati e rimpatriati. Evidenzia che questo profilo è da considerare dirimente ai fini della stesura del testo unificato degli atti in titolo.

  Eugenio ZOFFILI (LEGA) auspica a sua volta che il testo unificato delle risoluzioni in titolo sia il più possibile improntato a concretezza ed efficacia, nell'interesse dei connazionali all'estero. Si riserva pertanto di fare pervenire alla presidenza un eventuale contributo scritto a tal fine.

  Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.

7-00490 Ehm: Sull'evoluzione della crisi in Yemen.
(Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00076).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 10 giugno scorso.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che la collega Ehm ha presentato un nuovo testo della risoluzione in titolo che è stato già informalmente portato all'attenzione dei gruppi e che è, come di consueto, disponibile sulle applicazioni informatiche della Camera dei deputati (vedi allegato 2).

  Yana Chiara EHM (M5S) illustra il nuovo testo della risoluzione in titolo, di cui evidenzia gli elementi di novità rispetto al testo iniziale. In particolare segnala che, quanto alla parte in premessa, ha ritenuto opportuno meglio precisare che la UN Mission to Support the Hodeida Agreement (UNMHA) ha un mandato non di tipo politico ma circoscritto al monitoraggio del cessate il fuoco. In merito al movimento di ispirazione autonomista Southern Transitional Council (STC), precisa che non risulterebbe del tutto acclarato il sostegno da parte degli Emirati Arabi Uniti. Ulteriori modifiche concernono il ruolo dei ribelli sciiti Houthi rispetto al negoziato e l'oggetto specifico della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n. 2511, approvata il 25 febbraio 2020, riferito al mandato del Panel di esperti. Sono state, inoltre, apportate modifiche volte a chiarire meglio il rapporto tra le sanzioni individuali adottate con la risoluzione n. 2140 del 2014 dell'ONU e l'Accordo di Stoccolma del 2018, sul cui mancato rispetto le responsabilità sono ben suddivise tra le diverse parti del conflitto. Altri cambiamenti riguardano profili fattuali riferiti dai media ma non del tutto confermati da fonti ufficiali, anche in riferimento ai dati sull'insicurezza alimentare, la malnutrizione e, in generale, le sofferenze patite dalla popolazione civile.
  Quanto al dispositivo della risoluzione, evidenzia la soppressione del riferimento alle misure di tipo doganale e fiscale finalizzate a facilitare l'ingresso nel Paese di beni essenziali per l'attività umanitaria, considerata la difficilissima condizione del Paese e la necessità di operare piuttosto sul piano politico e negoziale. Analoghe considerazioni valgono per la cooperazione internazionale per la tutela del patrimonio culturale yemenita, per la quale allo stato è opportuno un impegno concentrato sul terreno della sensibilizzazione.

  La Viceministra Marina SERENI esprime il consenso del Governo sul nuovo testo della risoluzione, testé illustrato dalla deputata Ehm.

  Piero FASSINO (PD) e Laura BOLDRINI (PD) sottoscrivono la risoluzione in titolo.

  La Commissione approva il nuovo testo della risoluzione n. 7-00490 Ehm, che assume il n. 8-00076.

  La seduta termina alle 15.35.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 17 giugno 2020. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 15.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

5-04070 Comencini: Sulla tutela della libertà religiosa e delle strutture di assistenza sanitarie facenti capo alla Chiesa cattolica in Eritrea.

  La viceministra Marina SERENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Vito COMENCINI (LEGA), replicando, si dichiara insoddisfatto dalla risposta illustrata dalla rappresentante del Governo. Fa presente, tra l'altro, che l'interrogazione in titolo è stata inizialmente presentata come interrogazione a risposta scritta per poi essere trasformata in interrogazione a risposta in Commissione di fronte alla protratta inerzia del Governo nel darvi risposta. Ricorda che anche il Papa nel gennaio scorso ha espresso preoccupazione in occasione di un incontro con la comunità eritrea. Sottolinea che il Governo italiano dovrebbe assumere posizioni ben più assertive nei confronti dell'Eritrea, considerate le efferatezze di cui si rende responsabile il regime di Asmara. Auspica infine che il Ministro Di Maio faccia in futuro maggiormente sentire la voce dell'Italia a tutela della libertà religiosa e dell'impegno in campo sanitario profuso dalla Chiesa cattolica in Eritrea.

  Marta GRANDE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 17 giugno 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.45 alle 16.

III Commissione - mercoledì 17 giugno 2020

ALLEGATO 2

Risoluzione n. 7-00490 Ehm: Sull'evoluzione della crisi in Yemen.

NUOVO TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,
   premesso che:
    nel contesto della guerra civile in Yemen, scoppiata nel marzo del 2015, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con le risoluzioni n. 2451 del 2018 e n. 2452 del 2019 approvate all'unanimità, recependo l'Accordo di Stoccolma del 13 dicembre del 2018, ha autorizzato l'invio di un team di osservatori a Hodeida, città situata sulle rive del Mar Rosso chiave per il passaggio degli aiuti umanitari nelle zone del Paese controllate dai ribelli, per monitorare l'attuazione dell'Accordo stesso e ha istituito la UN Mission to Support the Hodeida Agreement, UNMHA) con il mandato di monitorare la tenuta del cessate il fuoco;
    questi risultati negoziali si devono in larga misura al meritevole operato dell'Inviato Speciale delle Nazioni Unite Martin Griffiths, cui va riconosciuto uno sforzo straordinario soprattutto in termini di ascolto delle ragioni delle parti e di ricostruzione di relazioni basate sulla fiducia;
    dal 19 ottobre 2019 la missione delle Nazioni Unite ha iniziato ad istituire posti di blocco e di monitoraggio, con il fine ultimo di riportare la tregua nella regione. Il dislocamento delle truppe è una parte cruciale dell'Accordo di cessate il fuoco raggiunto in Svezia nell'ultimo giorno dei colloqui di pace, il 13 dicembre 2018;
    il 5 novembre 2019 il governo internazionalmente riconosciuto dello Yemen e il movimento di ispirazione autonomista Southern Transitional Council (STC) hanno siglato il «Riyadh Agreement», un accordo di pace per porre fine alla lotta al potere nel Sud del Paese e che sancisce l'ingresso dei secessionisti del Sud nel governo. L'accordo, prevede che la principale città della regione, Aden, torni sotto il controllo del governo centrale;
    parallelamente il 23 gennaio 2020 i ribelli sciiti Houthi hanno condotto un attacco contro quartieri residenziali e postazioni delle forze congiunte situate a Hodeidah, nell'ovest dello Yemen, configurando così una grave ulteriore violazione dell'Accordo di cessate il fuoco, siglato a Stoccolma sotto l'egida delle Nazioni Unite;
    il 25 febbraio 2020 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato, su proposta britannica e con l'astensione di Russia e Cina, la risoluzione n. 2511 per estendere di un altro anno le sanzioni individuali, già adottate con la risoluzione n. 2140 del 2014, di congelamento dei beni e di limiti agli spostamenti di soggetti che rappresentano una minaccia alla pace, alla sicurezza e la stabilità in Yemen, nonché per estendere l’embargo sulle armi già imposto nell'aprile 2015 alle milizie Houthi, rinnovando il mandato del Panel di Esperti istituito con la Risoluzione 2140 fino al 28 marzo 2021;
    tra gli individui sanzionati figurano personalità del regime dell'ex presidente yemenita Saleh ed ulteriori figure chiave riconducibili ai ribelli sciiti Houthi;
    in conformità con il Capitolo VII della Carta dell'ONU la risoluzione ha riaffermato l'esigenza di una piena e tempestiva
attuazione della fase di transizione politica nei termini fissati dalla Conferenza per il dialogo nazionale;
    la risoluzione denuncia gli abusi degli Houthi nei confronti della popolazione yemenita e per la prima volta fa riferimento ai rischi per l'ambiente derivanti dal rischio di sversamento dalla petroliera Safer ancorata nel nord Paese e all'esigenza che gli ispettori dell'ONU possano visionare la nave senza alcun ritardo;
    la comunità internazionale non ha affrontato in modo unitario e coeso la crisi in Yemen e non ha mandato un segnale positivo alla popolazione yemenita stremata, considerato il permanere di gravi violenze e sistematiche violazioni del diritto internazionale umanitario, anche in riferimento al reclutamento di bambini soldato e come conseguenza non prevista del regime sanzionatorio in essere;
    il 26 aprile 2020, il Consiglio di transizione del Sud ha proclamato l'autonomia delle aree sotto il loro controllo, rompendo un accordo di pace firmato a novembre con il governo riconosciuto dalla comunità internazionale;
    in generale, il cessate il fuoco richiesto dalle Nazioni Unite è stato più volte accettato, anche se unilateralmente dalla coalizione a guida Saudita, e poi quasi sempre disatteso con combattimenti che sono continuati per tutto il mese di aprile. Nel frattempo i ribelli Houthi hanno conquistato nuove zone del nord del Paese come Al-Jawf;
    il 28 aprile 2020 le Nazioni Unite hanno avvertito del «rischio reale» che il COVID-19 stesse già circolando senza essere rilevato. Il giorno successivo si sono registrati i primi due decessi. Negli ultimi giorni, i media yemeniti hanno riferito dei veri e propri blitz degli Houthi nei quartieri e negli ospedali dove sarebbero state portate con la forza persone sospette di essere affette dal Coronavirus;
    in questi anni di guerra il patrimonio culturale e storico yemenita è stato praticamente distrutto, come denuncia l'Unesco;
    tre edifici antichi sono crollati solo nella capitale yemenita Sana'a dopo che le loro fondamenta sono state indebolite dagli attacchi aerei della coalizione saudita sulla città. Inoltre, tre dei quattro siti dello Yemen classificati Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco sono andati distrutti in questi anni: la stessa Sana'a, Zabid, capitale dello Yemen dal XIII al XV secolo, e Shibam, soprannominata la «Manhattan del deserto»;
    si rischia di perdere totalmente questo patrimonio di inestimabile valore;
    la tragedia umanitaria in Yemen è conclamata; secondo dati riportati da Oxfam, da quando la guerra è cominciata, nel marzo del 2015, le condizioni di vita della popolazione sono precipitate drammaticamente: 20 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare e malnutrizione, 18 milioni di persone sono esposte a rischio di contagio del colera per mancanza di acqua pulita e servizi igienico-sanitari; più di 3 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case; 2 milioni di bambini non hanno accesso all'assistenza sanitaria di base; solo metà delle strutture sanitarie sono funzionanti,
impegna il Governo:
   a mantenere elevata l'attenzione nei confronti della situazione in Yemen e dell'evoluzione della crisi umanitaria, con un impegno specifico sul piano diplomatico per la soluzione politica del conflitto;
   a proseguire nell'impegno per facilitare l'ingresso nel Paese di beni essenziali per l'attività umanitaria, in particolare nei settori della sicurezza alimentare, della salute, della protezione dei gruppi più vulnerabili, nonché nel settore dello sminamento umanitario;
   a svolgere attività di sensibilizzazione e a valutare la fattibilità di iniziative, sia in sede bilaterale sia nei fora multilaterali, sull'importanza della cooperazione internazionale per la conservazione del patrimonio culturale in Yemen. 
(8-00076) «
Ehm, Occhionero, D'Uva, Sabrina De Carlo, Fassino, Boldrini».

ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-04070 Comencini: Sulla tutela della libertà religiosa e delle strutture di assistenza sanitarie facenti capo alla Chiesa cattolica in Eritrea.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La situazione è all'attenzione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale sin da quando, il 12 giugno 2019, i primi presidi sanitari sono stati improvvisamente colpiti da provvedimenti di esproprio. La nostra Ambasciata ad Asmara si è immediatamente attivata per verificare la portata dell'operazione e ha riferito che i circa 20 ambulatori interessati dalle misure, seppur di dimensioni modeste e dai limitati servizi, erano effettivamente importanti punti di riferimento per le comunità locali rurali, collocati come sono lontano dai principali centri abitati.
  La questione è stata dunque trattata ai più alti livelli. Dopo un primo incontro a Roma nel luglio 2019 tra l'allora Ministro Moavero Milanesi e l'omologo eritreo Osman Saleh, il Ministro Di Maio ha incontrato il Ministro Saleh lo scorso settembre a margine dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il Ministro Di Maio ha auspicato l'avvio di un dialogo costruttivo con la Chiesa cattolica e, più in generale, con la società civile. Ha inoltre evidenziato il negativo impatto sulla popolazione della misura adottata, di cui si è augurato un ripensamento. Anche in considerazione della priorità tradizionalmente accordata dalla politica estera italiana al Corno d'Africa, l'Italia da sempre si adopera in ambito multilaterale per favorire un dialogo costruttivo dell'Eritrea con la comunità internazionale. Una posizione che diverrebbe sempre meno sostenibile qualora il Governo di Asmara non manifestasse segnali di distensione e di collaborazione sulla delicata tematica.
  Per quanto concerne specificamente i cittadini italiani, la comunità nazionale presente in Eritrea è di proporzioni ridotte (circa 500 individui) e principalmente residente nei grandi centri urbani. Pertanto essa non risulta essere direttamente toccata dalla chiusura delle strutture sanitarie religiose.
  Come rilevato dall'interrogante, la decisione è stata ricondotta dalle Autorità eritree ad una legge, approvata nel 1995, che prevede che lo Stato sia l'esclusivo erogatore di alcuni servizi, tra cui l'assistenza sanitaria.
  La normativa ha trovato limitata applicazione negli anni successivi. Un episodio analogo si era verificato nel novembre 2017, quando 8 presidi medici erano stati nazionalizzati, passando sotto la mano pubblica. Questo, secondo il Governo eritreo, dovrebbe essere il destino anche degli ambulatori recentemente confiscati.
  A testimonianza dell'importanza che l'Italia annette alla questione, in aggiunta ai contatti tra Autorità politiche, anche l'Ambasciatore ad Asmara ha compiuto svariati passi presso le competenti Autorità locali per reiterare il nostro auspicio di una positiva composizione dei rapporti tra Governo eritreo e confessioni religiose.
  Su un piano più generale, la tutela e la promozione della libertà di religione o credo e dei diritti degli appartenenti alle minoranze etniche e religiose rappresentano tradizionali priorità della politica estera italiana in ambito multilaterale, nei rapporti bilaterali con i Paesi terzi e nei programmi della Cooperazione allo sviluppo
e figurano tra i temi prioritari del mandato triennale dell'Italia in Consiglio Diritti Umani ONU (2019-2021).
  In occasione dell'ultima sessione di Revisione Periodica Universale cui si è sottoposta l'Eritrea a gennaio 2019, l'Italia ha raccomandato ad Asmara, tra le altre cose, di garantire la libertà di religione o credo.
  Inoltre, nel corso del più recente dialogo interattivo con la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite per la situazione dei diritti umani in Eritrea, Daniela Kravetz, svoltosi lo scorso 26 febbraio durante l'ultima sessione del Consiglio Diritti Umani, l'Unione europea ha espresso preoccupazione per le severe violazioni dei diritti umani nel Paese, deplorando in modo particolare la chiusura delle strutture sanitarie gestite dalle istituzioni religiose e la confisca delle loro proprietà. Questi atti esemplificano infatti le violazioni della libertà di religione o credo e del diritto alla salute di tutte le persone in Eritrea, nonché dei diritti di terra e di proprietà, compresi quelli delle istituzioni religiose e delle comunità straniere. Ricordo inoltre che l'Italia ha co-sponsorizzato e votato a favore della Risoluzione del Consiglio Diritti Umani adottata a luglio 2019, finalizzata a rinnovare per un anno il mandato del Relatore Speciale per la situazione dei diritti umani in Eritrea.