VII Commissione
Cultura, scienza e istruzione
Cultura, scienza e istruzione (VII)
Commissione VII (Cultura)
Comm. VII
7-00449 Casciello, 7-00465 Mollicone, 7-00467 Anzaldi, 7-00472 Belotti, 7-00474 Piccoli Nardelli, 7-00476 Fratoianni e 7-00482 Vacca: Misure di sostegno dell'editoria a contrasto degli effetti dell'epidemia COVID-19 (Seguito della discussione congiunta e conclusione – Abbinamento della risoluzione 7-00482 Vacca – Approvazione della risoluzione n. 8-00075) ... 90
ALLEGATO 1 (Proposta di risoluzione unitaria) ... 97
ALLEGATO 2 (Risoluzione unitaria approvata) ... 102
7-00438 Frassinetti, 7-00443 Casa, 7-00444 Sasso, 7-00450 Aprea, 7-00454 Toccafondi, 7-00480 Aprea e 7-00483 Casa: Misure in materia di istruzione, anche alla luce dell'epidemia COVID-19 (Discussione congiunta e rinvio) ... 93
RISOLUZIONI
Mercoledì 27 maggio 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Intervengono la sottosegretaria di Stato per l'istruzione Anna Ascani e il sottosegretario di Stato per la Presidenza del Consiglio dei ministri Andrea Martella.
La seduta comincia alle 13.10.
7-00449 Casciello, 7-00465 Mollicone, 7-00467 Anzaldi, 7-00472 Belotti, 7-00474 Piccoli Nardelli, 7-00476 Fratoianni e 7-00482 Vacca: Misure di sostegno dell'editoria a contrasto degli effetti dell'epidemia COVID-19.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Abbinamento della risoluzione 7-00482 Vacca – Approvazione della risoluzione n. 8-00075).
La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata nella seduta del 20 maggio 2020.
Luigi GALLO, presidente, avverte che sulla stessa materia delle risoluzioni in titolo è stata assegnata alla Commissione anche la risoluzione 7-00482 Vacca, che sarà discussa congiuntamente alle altre. Avverte che la deputata Piccoli Nardelli ha elaborato assieme ai primi firmatari o comunque referenti delle diverse risoluzioni in titolo un testo di risoluzione unitario.
Nicola FRATOIANNI (LEU) rinuncia a illustrare la sua risoluzione 7-00476.
Gianluca VACCA (M5S) rinunzia ad illustrare la sua risoluzione 7-00482, riservandosi di intervenire sulla risoluzione unitaria.
Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) illustra la proposta di risoluzione unitaria (vedi allegato 1), che, tenendo ben presente l'importanza e la delicatezza del tema, dimostra la capacità della Commissione di dare indicazione al Governo circa le istanze che è opportuno recepire per sostenere tutto il comparto dell'informazione. Dopo aver ricordato la fragilità che caratterizzava il settore dell'editoria già prima del dilagare della crisi economica legata alla pandemia, sottolinea l'importanza di questo settore per la vita democratica, alla luce dell'articolo 21 della Costituzione e del pluralismo, a garanzia dell'esercizio di diritti e libertà. Proprio per la sua essenziale funzione di pubblico interesse, la stampa non ha chiuso nel periodo in cui la maggior parte delle attività economiche si sono dovute fermare e le edicole hanno rafforzato il loro ruolo di riferimento primario nei servizi offerti ai cittadini. Nell'illustrare gli impegni rivolti al Governo, contenuti nel testo unitario, evidenzia che essi sono finalizzati soprattutto a rendere costanti gli importanti risultati conseguiti nel periodo dell'emergenza. Ricorda che mentre per alcuni di essi il Governo si era già pronunciato favorevolmente nel corso delle audizioni avvenute nelle precedenti settimane, per altri è opportuno oggi che ci sia un accoglimento affinché il quadro delle misure possa dirsi completo. Conclude ringraziando tutti i colleghi che hanno collaborato alla costruzione della risoluzione unitaria.
Il sottosegretario Andrea MARTELLA, esprimendo parere favorevole sulla risoluzione unitaria, conferma la propria disponibilità a proseguire nel lavoro comune intrapreso nelle scorse settimane. Ringrazia quindi tutti i gruppi della Commissione per la qualità del lavoro svolto e sottolinea l'importanza di una convergenza di vedute sulle misure da approntare a sostegno del settore editoriale, la cui tenuta è fondamentale in termini strategici, economici e di qualità della democrazia. Fa presente che – come rilevato anche nelle premesse della risoluzione unitaria – diverse istanze sollevate dalla Commissione in occasione della sua audizione del 29 aprile hanno già trovato riscontro nel decreto-legge «rilancio», a dimostrazione dell'importanza del lavoro portato avanti dalla Commissione come base per gli interventi del Governo.
Federico MOLLICONE (FDI) si dichiara soddisfatto per il lavoro fin qui svolto dalla Commissione attraverso le risoluzioni: lavoro che, ancora una volta, sfocia in un atto unitario di sintesi delle diverse posizioni politiche, dimostrando che – a differenza di quanto avviene a livello più generale – è possibile lavorando trovare la convergenza tra posizioni politiche diverse. Dopo aver quindi ringraziato i colleghi della maggioranza per aver consentito finora il concerto con le forze di opposizione sui temi cari alla Commissione cultura, esprime l'auspicio che possa avvenire altrettanto in materia di istruzione e di sport.
Apprezzando il fatto che alcuni temi contenuti nella sua risoluzione sull'editoria sono confluiti nel testo unitario, sottolinea l'importanza di avere una visione più ampia delle delicate questioni che riguardano questo settore, andando oltre le misure di rilancio da adottare per affrontare l'emergenza. In proposito auspica che queste non restino «lettera morta» e che, anzi, possano essere rinforzate, con particolare riguardo ai fondi, che sono ancora, a suo avviso, insufficienti. A tale riguardo, ricorda che l'incremento del Fondo per il pluralismo è stato sollecitato in diverse occasioni dai rappresentanti delle categorie del settore. Si dichiara convinto che la condivisione di orientamenti insita nella risoluzione parlamentare che sta per essere approvata in modo unanime assicuri al sottosegretario Martella una posizione di forza e lo esorta a farla valere, ai tavoli delle trattative con gli altri membri del Governo, per ottenere le risorse necessarie ad attuare gli indirizzi unanimi del Parlamento.
Richiama quindi gli impegni della risoluzione unitaria che la sua parte politica ritiene più importanti, tra i quali il recepimento della direttiva europea sul diritto d'autore.
Luigi CASCIELLO (FI), ringraziando i colleghi e in particolare quelli della maggioranza per il lavoro di collaborazione, sottolinea che l'intesa raggiunta non era affatto scontata su un tema che è stato spesso terreno di scontro tra le diverse forze politiche. Ritiene che, avendo tutte le forze politiche trovato una sintonia sugli indirizzi generali, si potrà ora più facilmente lavorare alla riforma organica del settore, che non è più rinviabile. Apprezzando, in particolare, della risoluzione gli impegni che si chiedono al Governo per adottare misure a sostegno delle cooperative editoriali, auspica che nel futuro vengano individuate modalità che consentano un più facile accesso ai contributi anche alle piccole imprese editoriali, specialmente a quelle a carattere locale, che, pur svolgendo un ruolo importante nel mondo dell'informazione, sono più esposte al rischio di chiusura. Conclude sottolineando due impegni in particolare: quello per l'aumento del Fondo per il pluralismo e quello per l'accelerazione del processo di riforma organica del sistema, al quale ritiene si debba cominciare a lavorare subito, al termine della fase emergenziale.
Daniele BELOTTI (LEGA) chiede che tra negli impegni chiesti al Governo si faccia esplicita menzione anche dell'editoria locale e dell'informazione digitale, in considerazione dell'importanza strategica che questi due vettori di informazione hanno dimostrato nella fase di emergenza.
Paolo LATTANZIO (M5S), sottolineando come la crisi abbia in parte spazzato via molti paletti ideologici che hanno sempre caratterizzato il dibattito sui temi oggetto della risoluzione, ringrazia la collega Piccoli Nardelli per essere riuscita, ancora una volta, ad operare una cucitura sapiente delle istanze provenienti dai diversi gruppi, elaborando il testo unitario di una risoluzione matura, che si fa carico delle necessità sia del settore della produzione delle notizie, sia di quello dei lavoratori. Apprezza, in particolare, l'impegno volto all'avvio di un ampio percorso di educazione scolastica per l'uso critico delle informazioni: ritiene infatti importante non solo combattere la diffusione delle notizie false, ma anche far crescere nella popolazione la capacità critica di distinguere le notizie e di riconoscere i canali di informazione affidabili. Condivide poi il riconoscimento del ruolo centrale delle edicole e le misure richieste a garanzia del pluralismo dell'informazione. Conclude ringraziando tutti i colleghi per il contributo al lavoro comune, che ha consentito la completezza del contenuto della risoluzione.
Rosa Maria DI GIORGI (PD) esprime soddisfazione per il clima di proficua collaborazione che ha fatto da sfondo all'elaborazione della risoluzione unitaria. Soffermandosi quindi sugli impegni chiesti al Governo, sottolinea in particolare quello volto al sostegno della domanda di prodotti culturali e le misure proposte per aiutare tutto il settore editoriale, specialmente quelle a tutela del reddito. Dopo aver sollecitato l'adozione di iniziative normative per il recepimento della direttiva europea sul diritto d'autore, dichiara di apprezzare particolarmente l'impegno a garantire sin dal prossimo anno scolastico l'attuazione delle disposizioni per la promozione della lettura e per l'inserimento dell'acquisto dei quotidiani tra i prodotti acquistabili con la «18APP»; quindi, il sostegno per le librerie e i piccoli editori e quello per l'adozione di strumenti a difesa della proprietà intellettuale, per contrastare il fenomeno della pirateria editoriale. Si sofferma quindi sui diversi impegni che il suo gruppo condivide e che sono in parte raccolti anche nella risoluzione 7-00474. Conclude ringraziando la collega Piccoli Nardelli per l'impegno profuso nella preparazione di una risoluzione che ha proprio nell'unitarietà il suo valore aggiunto.
Michele ANZALDI (IV) dopo aver ringraziato i deputati Piccoli Nardelli e Casciello, che hanno tenuto conto di tutte le istanze nel comporre la risoluzione che la Commissione si appresta a votare, sottolinea la gravità del momento, evidenziando che per il settore editoriale l'emergenza viene da lontano e non è affatto terminata. Infatti, pur registrando un positivo cambio di tendenza nel Governo verso l'editoria, grazie alla sensibilità del sottosegretario Martella, rileva che adesso i segnali di crisi del settore, a cui i vari Governi che si sono succeduti nel tempo sono stati sordi, si fanno sentire prepotentemente, rendendo la risoluzione in esame – che anni fa sarebbe apparsa rivoluzionaria – solo «un pannicello caldo» che difficilmente servirà a curare i mali della filiera dell'editoria. Ricorda, in proposito, la questione del calo da introiti pubblicitari, il fenomeno della pirateria editoriale, la mancata tutela del diritto d'autore, il soffocamento prodotto dalle grandi concentrazioni editoriali a danno delle piccole imprese che non hanno più risorse. Sottolineando come i continui rinvii della riforma del sistema abbiano esasperato il clima che si respira nel settore, invita il sottosegretario a farsi parte attiva nell'utilizzare la risoluzione come strumento per rompere l'inerzia del Governo e spingerlo a interventi non più rinviabili.
Gianluca VACCA (M5S) evidenzia che il tema oggetto della risoluzione oggi in esame era forse quello più delicato da affrontare perché riguardante questioni su cui i punti di vista delle varie forze politiche sono sempre stati differenti. Considerata questa difficoltà, ritiene che la sintesi operata assuma ancora maggiore significato nel fornire indicazioni puntuali non solo per l'emergenza, ma anche per le prospettive future. Tra queste, sottolinea in particolare quelle riguardanti la scuola, quelle a garanzia del pluralismo informativo e quelle a sostegno del rinnovamento tecnologico. Sull'innovazione digitale, soprattutto, auspica che Governo e Parlamento continuino a lavorare in modo collaborativo per assicurare il requisito della qualità dell'informazione anche sul supporto digitale. Ricorda l'importanza dell'informazione di qualità, anche per combattere la piaga delle notizie false. Conclude esprimendo l'auspicio che la risoluzione costituisca un primo passo per arrivare a una riforma condivisa del settore editoriale.
Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), accogliendo la proposta del deputato Belotti, propone di modificare la risoluzione unitaria nei termini di cui all'allegato (vedi allegato 2), per fare espresso riferimento, nell'impegno 5), all'editoria «nazionale e locale» e, nell'impegno 6), al settore dell'editoria digitale.
Il sottosegretario Andrea MARTELLA, confermando il parere favorevole sulla risoluzione unitaria, anche con le modifiche testé proposte dalla deputata Piccoli Nardelli, si dice convinto che la risoluzione unitaria aiuterà il Governo a sostenere il settore nell'affrontare una crisi che è strutturale e che si è aggravata negli ultimi mesi per effetto delle misure di contenimento dell'epidemia. Assicurando la propria disponibilità a valutare interventi in una prospettiva di ampio respiro, come proposto nella risoluzione, rimarca ancora che diverse misure contenute nel decreto-rilancio, disposte proprio per il settore dell'editoria, sono state ritagliate sugli spunti offerti al Governo dalla Commissione in occasione dell'audizione del 29 aprile. Esprime quindi il proprio assenso a confrontarsi con i parlamentari sulle linee guida per una riforma organica del settore e preannuncia che nella prossima occasione utile – forse nel decreto-legge in materia di semplificazione – il Governo intende già adottare alcune disposizioni per il contrasto della pirateria. Con riferimento al provvedimento per il recepimento della direttiva europea sul «copyright», in corso di esame al Senato, assicura la disponibilità del Governo a confrontarsi col Parlamento sui provvedimenti attuativi della direttiva.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione 8-00075 (vedi allegato 2).
7-00438 Frassinetti, 7-00443 Casa, 7-00444 Sasso, 7-00450 Aprea, 7-00454 Toccafondi, 7-00480 Aprea e 7-00483 Casa: Misure in materia di istruzione, anche alla luce dell'epidemia COVID-19.
(Discussione congiunta e rinvio).
La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni.
Luigi GALLO, presidente, avverte che, sebbene alcune delle risoluzioni in titolo prevedano misure non strettamente collegate alle questioni poste dall'emergenza Covid-19, la loro discussione è stata comunque prevista, congiuntamente con le altre, con l'obiettivo di permettere anche in materia di istruzione un dibattito ampio, del genere di quello svolto sui temi della cultura e dello spettacolo, da una parte, e dell'editoria, dall'altra parte.
Paola FRASSINETTI (FDI) illustra la sua risoluzione 7-00438, sottolineando in particolare l'esigenza di rinviare la valutazione degli studenti, alla luce della sospensione dell'attività didattica in presenza, al termine del prossimo anno scolastico, in sostanza considerando il biennio formato dall'anno in corso e dal prossimo come un unico periodo ai fini della valutazione complessiva dei risultati di apprendimento. Aggiunge che si augura che anche in materia di istruzione la Commissione riesca a lavorare nello stesso spirito di collaborazione che ha contraddistinto il lavoro sulle risoluzioni in materia di cultura e spettacolo e di editoria, arrivando anche questa volta all'approvazione di una risoluzione unitaria condivisa da tutti.
Vittoria CASA (M5S) si unisce all'auspicio che si possa alla fine approvare una risoluzione unitaria anche sulla scuola. Ritiene che la cesura senza precedenti causata dalla pandemia nell'attività scolastica possa essere vista anche positivamente come un'opportunità senza precedenti per un cambio di paradigma che faccia della scuola il centro dell'attenzione del Governo e della politica e permetta di guardare alla spesa per la scuola come ad un investimento decisivo per il futuro del Paese. Ciò premesso, illustra la risoluzione 7-00443, di cui è prima firmataria, soffermandosi sui diversi impegni. In particolare ricorda le esigenze in materia di sicurezza, da attuarsi a tutela sia degli studenti, sia di chi lavora all'interno della scuola. Esprime l'avviso che si debba abbandonare l'idea di una scuola tradizionale rinchiusa tra le sue mura, per privilegiare il concetto di scuola aperta e di città educante che offre il proprio patrimonio alla didattica nei diversi luoghi della cultura. Invita quindi a prendere spunto dalle potenzialità offerte dall'esperienza della didattica a distanza, che ha consentito la prosecuzione dell'anno scolastico durante questi mesi di emergenza sanitaria, per rafforzare l'utilizzo della tecnologia che deve diventare appannaggio di tutti affinché non si acuiscano le disuguaglianze sociali.
Conclude rimarcando che per ottenere risultati è necessario un serio piano di investimenti sulla scuola, che permetta l'assunzione di personale in modo da consentire la riduzione del numero di studenti per classe e l'inserimento delle nuove tecnologie e della didattica innovativa nel processo educativo. Oltre che di insegnanti, la scuola ha bisogno di assistenti tecnici e amministrativi, nonché di medici e psicologi.
Rossano SASSO (LEGA) dichiara la sua personale solidarietà nei confronti della ministra dell'istruzione, fatta oggetto di insulti volgari anche da parte di parlamentari e perfino di inaccettabili minacce, pur manifestando vicinanza anche rispetto ai lavoratori precari della scuola, che ritiene insultati anche loro: non dalle parole ma dalle scelte politiche della maggioranza e in particolare del Movimento 5 Stelle. Ritiene indispensabile riportare nel confronto sui temi della scuola un clima di maggiore serenità e auspica che la discussione delle risoluzioni in titolo contribuisca a questo obiettivo e permetta di arrivare ad una risoluzione unitaria, in spirito di ritrovata concordia. A suo giudizio, la stabilizzazione dei precari della scuola – sulla quale soprattutto si sofferma la sua risoluzione 7-00444 – è presupposto indefettibile per costituire questo necessario clima di serenità. Essa era indispensabile prima della crisi sanitaria e lo è tanto più adesso che le esigenze di sicurezza sanitaria – a cominciare dal distanziamento sociale – rendono necessario disporre di più insegnanti per poter garantire lo svolgimento dell'attività didattica. Fa presente che l'esigenza di stabilizzazione dei precari non è soddisfatta dalle procedure selettive bandite – certamente non da quella ordinaria, che è aperta a tutti, ma neanche da quella straordinaria – in quanto per un numero molto elevato di docenti precari non potrà essere questo il canale per l'immissione in ruolo. Fa presente che si tratta di molte decine di migliaia di persone: una categoria di lavoratori che – è un fatto ormai accertato dagli organi giurisdizionali – sono stati sfruttati dallo Stato, che li ha impiegati per anni con contratti a tempo determinato continuamente rinnovati. L'assunzione di queste persone sarebbe un atto di giustizia nei loro confronti e una sanatoria dei comportamenti illegittimi del datore di lavoro pubblico.
Valentina APREA (FI), premessa la sua solidarietà verso la ministra Azzolina, osserva che il fatto che tanto quest'ultima quanto la viceministra Ascani sono state componenti della VII Commissione e ne conoscono quindi bene le sensibilità è un punto di forza per svolgere un buon lavoro sui temi della scuola, attraverso lo strumento delle risoluzioni.
Illustrando la sua risoluzione 7-00480, osserva che, se la Commissione vuole mirare a una risoluzione unitaria anche sui temi della scuola, deve scrutare oltre l'attualità e ragionare sul medio-lungo periodo, traguardando la fase 3, e quindi gli anni scolastici dopo il 2021-22, anche perché, a suo giudizio, la preparazione della fase 2 non sta andando bene. Si dice personalmente disponibile a ragionare sul futuro a medio termine, lasciando da parte le questioni più immediate e soprattutto quel che è accaduto al Senato sul decreto-legge «scuola». A suo avviso, per costruire una scuola di qualità non basterà aumentare il numero dei docenti con nuovi concorsi o con la stabilizzazione dei precari. Occorre concentrarsi anche sui docenti di ruolo, che devono essere formati per diventare davvero capaci di cogliere le opportunità che le nuove tecnologie offrono in vista di una didattica innovativa. Osserva infatti che finora la scuola ha sfruttato solo una piccola parte delle potenzialità innovative della tecnologia digitale, sottolineando che l'uso del digitale nella didattica non si esaurisce nella didattica a distanza. Molti docenti si sono adoperati anche meritoriamente e con spirito di sacrificio per rendere possibile la didattica a distanza, ma in molti casi ciò ha dimostrato la loro esigenza di formazione in questo campo: nell'esperienza di questi mesi infatti la didattica a distanza è spesso risultata una didattica del tutto tradizionale – frontale, nozionistica – semplicemente realizzata a distanza, cioè con l'uso del mezzo tecnologico solo per portare l'insegnante nella casa dell'alunno. La didattica a distanza di questi mesi ha anzi evidenziato le differenze territoriali e di opportunità: si è potuta vedere la differenza di impostazione tra docenti all'antica e docenti innovativi. Non si può lasciare questo aspetto all'iniziativa dei singoli docenti. È essenziale formarli ad una didattica innovativa, che prepari alle lingue, alle competenze trasversali e alla tecnologia. Si poteva cogliere l'occasione di queste settimane di sospensione per formare i docenti; non averlo fatto è stato un errore.
Sul tema della valutazione, premesso di concordare con la deputata Frassinetti sul fatto che si dovrebbe pensare a una valutazione complessiva del biennio 2019-2021, ritiene che si debba anche riflettere per un superamento dell'attuale sistema di valutazione, che si basa sull'accertamento di competenze nozionistiche e inutili. A suo parere, occorre puntare al portfolio personalizzato, alla certificazione delle competenze trasversali e all'abolizione del valore legale del titolo di studio, che, per come avviene oggi la valutazione, non ha alcun valore certificatorio. Aggiunge che anche le modalità che caratterizzano l'esame di Stato sono superate: rispondono a logiche novecentesche che fanno dell'esame soltanto un rito inutile.
Quanto alle scuole paritarie, oggetto dalla sua risoluzione 7-00450, si limita a dire che è essenziale intervenire per sostenerle, perché sono in difficoltà e devono invece essere protette perché sono garanzia del pluralismo nel Paese. Ricordando che esse costituiscono la «seconda gamba» del sistema pubblico di istruzione, e che hanno gli stessi problemi delle scuole statali, invita ad adeguare i contributi per le scuole paritarie all'importante ruolo che esse esercitano all'interno del sistema scolastico.
Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.45.
ALLEGATO 1
7-00449 Casciello, 7-00465 Mollicone, 7-00467 Anzaldi, 7-00472 Belotti, 7-00474 Piccoli Nardelli, 7-00476 Fratoianni e 7-00482 Vacca: Misure di sostegno dell'editoria a contrasto degli effetti dell'epidemia COVID-19.
PROPOSTA DI RISOLUZIONE UNITARIA
La VII Commissione,
premesso che:
nella condizione di emergenza sanitaria connessa alla diffusione del Covid-19, il sistema della stampa ha continuato a svolgere una funzione essenziale di pubblico interesse, assicurando ai cittadini un servizio informativo professionale che, oltre a concorrere all'efficacia delle misure di contenimento del contagio, ha concretamente garantito l'esercizio dei diritti di libertà di cui all'articolo 21 della Costituzione;
in considerazione del fatto che la libertà di espressione e il pluralismo dell'informazione sono assi portanti della nostra democrazia e della rilevanza costituzionale del diritto all'informazione, il Governo ha opportunamente escluso l'intera filiera della stampa, a partire dalle edicole, dal novero delle attività commerciali e produttive soggette agli obblighi di sospensione ai sensi dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo, 22 marzo e 1o aprile 2020;
pur con le obiettive difficoltà affrontate dagli operatori della filiera, il sistema della stampa nazionale e locale ha dato nell'emergenza una buona prova di tenuta, testimoniata dalla crescita dei lettori e dall'accresciuta domanda di informazione professionale di qualità, la cui importanza è diventata evidente anche in funzione di contrasto del dilagare di notizie false; in questo contesto ha assunto una nuova centralità la stampa locale, in grado di coniugare informazione di prossimità, coinvolgimento della comunità, racconto del territorio;
in questo quadro, desta viva preoccupazione la condizione delle tante imprese editrici di quotidiani e periodici e imprese radiotelevisive locali che a causa della pandemia hanno visto aggravarsi i preesistenti fattori di crisi e, in assenza di immediati interventi volti a limitare l'impatto della caduta degli investimenti, devono ritenersi esposte a seri rischi di tenuta finanziaria e occupazionale;
il settore editoriale è infatti investito da almeno dieci anni da una pesante crisi strutturale che l'emergenza in atto sta aggravando per effetto della caduta degli investimenti pubblicitari delle imprese, con immediato pregiudizio per le condizioni di sostenibilità economica di numerose realtà editoriali per le quali la pubblicità è il prevalente canale di ricavi;
la Federazione concessionarie pubblicità (FCP) stima per il mercato pubblicitario una perdita per il primo semestre del 2020 di circa 450 milioni di euro, pari al 15 per cento degli investimenti complessivi: specificatamente, le stime per il mezzo stampa sono di una perdita del 25 per cento sui quotidiani e del 25 per cento sui periodici, mentre per il settore radiofonico la perdita è pari al 18 per cento;
la crisi rischia, in particolare, di compromettere l'attività e talora la sopravvivenza delle tante aziende editoriali condotte da cooperative di giornalisti e poligrafici, per lo più sorte dall'iniziativa di ex dipendenti dopo il disimpegno o il fallimento dei precedenti editori, con la conseguente possibile perdita di migliaia di posti di lavoro;
ad aggravare la condizione di incertezza per il settore editoriale hanno concorso, negli ultimi anni, i ripetuti tagli al Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, a partire dalle risorse destinate al sistema della contribuzione diretta; tagli che le recenti misure della legge di bilancio 2020 hanno solo temporaneamente sterilizzato e differito nel tempo;
il contrasto delle notizie false è stato un obiettivo fortemente ricercato e voluto dal Governo, che spesso ha richiamato alla necessità di promuovere presso i cittadini una maggiore sensibilità e attenzione alla veridicità delle informazioni e alla qualità delle fonti; al tempo stesso, le testate giornalistiche sono state chiamate a misurarsi con un rischio di diffusione di notizie false quanto mai alto, in un percorso di verifica e approfondimento che di certo ha permesso di far emergere la qualità editoriale;
un altro elemento di debolezza è rappresentato dal crollo del numero degli addetti del comparto editoriale, non soltanto sul fronte del personale giornalistico, ma anche del personale poligrafico; un fenomeno particolarmente rilevante per l'editoria cartacea che, assai più di quella digitale, ha bisogno di una molteplicità di professionalità (tipografi, grafici, stampatori e altri) per raggiungere ogni giorno i lettori;
questa debolezza è per altro verso testimoniata dalla crescita del precariato nel sistema editoriale, divenuto da eccezione un fenomeno stabile in alcune realtà editoriali, assieme al mancato rispetto dei contratti collettivi;
in questi giorni di emergenza sanitaria le redazioni dei giornali e il loro sistema di distribuzione stanno facendo sforzi esemplari per cercare di portare ogni giorno nelle case degli italiani un prodotto di qualità e con adeguata foliazione; passata la fase dell'emergenza, tuttavia, tutte le debolezze del settore sono destinate a riemergere, aggravate dall'ingente riduzione degli investimenti pubblicitari, che verosimilmente proseguirà almeno per tutto il 2020;
all'erosione dei ricavi del settore editoriale ha contribuito negli ultimi anni, in misura esponenzialmente crescente in coincidenza con l'emergenza sanitaria, il fenomeno della pirateria editoriale e in particolare la diffusione, in rete e nelle chat, di intere edizioni digitali dei giornali; oltre ad arrecare gravi danni al sistema editoriale e a tutta l'industria creativa, tali pratiche illegali minano il pluralismo dell'informazione e colpiscono il giornalismo professionale e di qualità;
l'Osservatorio dell'Associazione italiana editori (Aie), principale associazione di categoria dell'editoria libraria, rileva che già al 20 marzo 2020 gli editori avevano pesantemente rivisto i piani editoriali per il 2020 e ridotto del 25 per cento le novità in uscita, con un calo annuale di 18.600 titoli, corrispondente a 39,3 milioni di copie che non verranno stampate e 2.500 titoli che non saranno tradotti; attualmente la vendita di libri fa segnare già una caduta del 75 per cento delle vendite rispetto al 2019;
considerato che:
il decreto-legge cosiddetto «Cura Italia» (decreto-legge n. 18 del 2020) ha realizzato un primo e rilevante intervento emergenziale a sostegno della filiera della stampa, che il decreto-legge cosiddetto «Rilancio» (decreto-legge n. 34 del 2020) – in corso di conversione – ha successivamente esteso e rafforzato attraverso un pacchetto di nuove misure, che nel complesso valgono circa 100 milioni di euro, orientate ad affrontare più fronti di criticità secondo una logica di filiera, in particolare prevedendo, al titolo VII, Capo II (Misure per l'editoria), quanto segue:
a) al fine di sostenere la ripresa degli investimenti pubblicitari delle imprese sui giornali e le emittenti radiotelevisive locali, è stata estesa fino al 50 per cento la spesa per investimenti pubblicitari su giornali ed emittenti radiotelevisive ammessa al credito di imposta di cui all'articolo 57-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, disponendo un adeguato incremento della dotazione finanziaria della misura;
b) per accompagnare i processi di trasformazione digitale che l'emergenza in atto ha di fatto accelerato, è stato previsto un credito d'imposta ad hoc rivolto alle testate edite in formato digitale per l'acquisizione dei servizi digitali (servizi di server, hosting, banda larga, e altro);
c) per altro verso, in funzione di sostegno ai prodotti editoriali tradizionali, sono state introdotte nuove agevolazioni fiscali connesse all'utilizzo della carta, quali un credito d'imposta per l'acquisto della carta dei giornali, rivolto alle imprese editoriali che non accedono ad altre forme di sostegno pubblico, e un più favorevole regime di forfettizzazione delle rese dei giornali, a fini IVA;
d) con riferimento alle edicole, che nell'emergenza hanno garantito la continuità del servizio informativo, è stato introdotto un bonus una tantum di 500 euro per i maggiori oneri correlati allo svolgimento dell'attività durante l'emergenza sanitaria, da riservarsi agli esercenti di punti vendita esclusivi non destinatari di altre forme di sostegno, nonché per rafforzare il ruolo delle edicole quali soggetti erogatori di servizi in raccordo con gli enti territoriali;
e) sul fronte ordinamentale, per garantire anche nell'emergenza il regolare pagamento dei contributi diretti in favore delle imprese editoriali, è stata recepita la proposta di semplificare le procedure attraverso il differimento dei controlli di regolarità contributiva e fiscale sui soggetti beneficiari;
f) è stato inoltre differito al 31 dicembre 2020 il termine per il completamento della procedura di riequilibrio dell'INPGI, in modo da consentire lo svolgimento dell'attività dell'apposito tavolo tecnico insediato a tal fine dal Presidente del Consiglio dei ministri nel febbraio 2020, cui l'emergenza sanitaria ha di fatto impedito di riunirsi;
g) analogamente, è stata disposta la proroga fino al 30 giugno 2021 dei contratti in essere con le agenzie di stampa per i servizi di informazione primaria resi alle amministrazioni centrali, in funzione della necessità di verificare la possibilità di superare l'obbligo di gara per la selezione delle agenzie di stampa nazionali che forniscono i servizi di informazione primaria, nel presupposto che l'informazione sia un bene costituzionalmente protetto e non fungibile, e come tale non assimilabile ad altri beni acquisibili sul mercato;
h) al fine di consentire alle emittenti radiotelevisive locali di continuare a svolgere il servizio sui territori attraverso la quotidiana produzione e trasmissione di approfondita informazione locale, è stato costituito uno specifico Fondo per le emittenti radiotelevisive locali, con la dotazione di 50 milioni di euro per il 2020, da erogarsi in base alle graduatorie per l'anno 2019 approvate ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 23 agosto 2017, n. 146,
impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative, fin dai prossimi interventi di sostegno economico delle imprese per l'emergenza epidemiologica da COVID-19, per un significativo rafforzamento delle misure per la stampa, secondo una logica di filiera che consideri in un unico quadro tutti gli operatori del settore e i loro specifici bisogni, escludendo la logica dei «contributi a pioggia» e favorendo per le cooperative editoriali l'utilizzazione degli strumenti introdotti dal decreto «Cura Italia»;
2) al fine di scongiurare il rischio che i cambiamenti contingenti nei comportamenti di consumo diventino strutturali al termine dell'emergenza, a valutare l'adozione di misure specifiche a sostegno della domanda di prodotti culturali, come la detrazione a fini fiscali dei consumi di cultura (libri, dvd, biglietti, giornali e altro) e la riduzione al 4 per cento dell'imposta sul valore aggiunto su tutti i prodotti culturali, previa verifica di compatibilità comunitaria;
3) per superare l'attuale fase di transizione e assicurare alle imprese il necessario livello di certezza del quadro normativo e dell'investimento pubblico, ad accelerare il processo di riforma organica del sistema della contribuzione diretta alle imprese editrici;
4) in questo quadro, a valutare l'opportunità di ridurre per il 2020 di almeno il 5 per cento i parametri individuati dalla lettera e) del comma 1, dell'articolo 5 del decreto legislativo n. 70 del 2017, relativamente al rapporto tra diffusione e venduto, e di rideterminare, in attesa della riforma del sistema della contribuzione diretta, i termini per la regolarità dei pagamenti da rendicontare, compresi gli adempimenti tributari e contributivi, in modo tale da tutelare gli editori piccoli e indipendenti;
5) ad adottare iniziative per assicurare la tempestiva destinazione al Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, previsto dall'articolo 1 della legge n. 198 del 2016, della quota del gettito del canone della Rai prevista a legislazione vigente, pari a 86 milioni di euro nel 2019, di cui il 50 per cento destinato alle misure per l'editoria;
6) in generale, al fine di garantire nell'emergenza un adeguato livello di sostegno al settore editoriale, a valutare:
a) il prolungamento dei termini della cassa integrazione e degli strumenti di ammortizzatori sociali almeno fino a dicembre 2020;
b) l'adozione di specifiche iniziative per la valorizzazione del ruolo dell'informazione giornalistica nell'ambito dell'emergenza sanitaria;
7) sul fronte della tutela del reddito, ad adottare iniziative per assicurare un'adeguata copertura ai giornalisti più esposti agli effetti della crisi, cioè ai giornalisti precari e autonomi a basso reddito iscritti all'INPGI e, in generale, per garantire che l'utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga per i lavoratori dell'informazione, ai sensi dell'articolo 22 del decreto-legge n. 18 del 2020, sia riservato ai casi di effettiva sospensione o cessazione di attività e non comporti alcuna penalizzazione contributiva per i giornalisti interessati;
8) ad adottare iniziative normative, con urgenza, per il recepimento della direttiva europea 2019/790 sul diritto d'autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale, in particolare le normative riguardanti i diritti connessi di editori, giornalisti e autori, nonché la conseguente remunerazione e la responsabilità dei prestatori di servizi della società dell'informazione per violazioni del diritto d'autore relative a materiali postati dagli utilizzatori, prevedendo inoltre sistemi a garanzia della concreta applicazione della nuova disciplina e tutelando il principio della libera circolazione dell'informazione in rete;
9) ad adoperarsi, per quanto di competenza, affinché sia evitata nel mercato radiotelevisivo la pratica scorretta del dumping, che crea danni economici non soltanto alle imprese televisive concorrenti, ma all'intero comparto dell'editoria;
10) a valutare l'introduzione per l'anno 2020 di un credito d'imposta del 50 per cento per le spese sostenute dalle imprese radiofoniche per l'utilizzo di energia elettrica;
11) pur nelle condizioni di contesto mutate per effetto dell'emergenza sanitaria, a garantire, a partire dal prossimo anno scolastico, la piena attuazione della misura per la promozione della lettura introdotta con l'ultima legge di bilancio, che riconosce alle istituzioni scolastiche pubbliche e paritarie, di ogni ordine e grado, un contributo per l'acquisto di abbonamenti a giornali e riviste di settore, nonché della misura che ha inserito i quotidiani tra i prodotti culturali acquistabili dai ragazzi con la «18APP», nonché a implementare la realizzazione dei progetti scolastici previsti dalla medesima misura della legge di bilancio 2020, al fine di avviare un ampio percorso di educazione all'uso critico dei mass media: misure a maggior ragione rilevanti, in questa situazione eccezionale, per la valorizzazione presso i ragazzi della lettura dei giornali, anche come strumento per la comprensione degli effetti dell'emergenza;
12) ad adottare iniziative di sostegno specifiche, per le librerie e per i piccoli editori, prevedendo incentivi alle librerie a fondo perduto, facilitazioni per l'accesso al credito, e ampliamento del tax credit e quindi ad adottare, nel primo provvedimento utile, misure straordinarie volte all'istituzione di un fondo dedicato alla filiera editoriale libraria con congrua dotazione;
13) con riferimento al fenomeno della pirateria editoriale, a promuovere un'iniziativa normativa idonea a dotare il nostro ordinamento di più adeguati strumenti per la difesa della proprietà intellettuale e dei contenuti editoriali;
14) infine, ad adottare ogni iniziativa utile a limitare l'impatto delle perdite per il sistema editoriale derivanti dall'emergenza sanitaria, a sostenere l'informazione professionale e di qualità e a garantire la tenuta occupazionale e finanziaria di un settore economico cruciale per la qualità della democrazia.
ALLEGATO 2
7-00449 Casciello, 7-00465 Mollicone, 7-00467 Anzaldi, 7-00472 Belotti, 7-00474 Piccoli Nardelli, 7-00476 Fratoianni e 7-00482 Vacca: Misure di sostegno dell'editoria a contrasto degli effetti dell'epidemia COVID-19.
RISOLUZIONE UNITARIA APPROVATA
La VII Commissione,
premesso che:
nella condizione di emergenza sanitaria connessa alla diffusione del Covid-19, il sistema della stampa ha continuato a svolgere una funzione essenziale di pubblico interesse, assicurando ai cittadini un servizio informativo professionale che, oltre a concorrere all'efficacia delle misure di contenimento del contagio, ha concretamente garantito l'esercizio dei diritti di libertà di cui all'articolo 21 della Costituzione;
in considerazione del fatto che la libertà di espressione e il pluralismo dell'informazione sono assi portanti della nostra democrazia e della rilevanza costituzionale del diritto all'informazione, il Governo ha opportunamente escluso l'intera filiera della stampa, a partire dalle edicole, dal novero delle attività commerciali e produttive soggette agli obblighi di sospensione ai sensi dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo, 22 marzo e 1o aprile 2020;
pur con le obiettive difficoltà affrontate dagli operatori della filiera, il sistema della stampa nazionale e locale ha dato nell'emergenza una buona prova di tenuta, testimoniata dalla crescita dei lettori e dall'accresciuta domanda di informazione professionale di qualità, la cui importanza è diventata evidente anche in funzione di contrasto del dilagare di notizie false; in questo contesto ha assunto una nuova centralità la stampa locale, in grado di coniugare informazione di prossimità, coinvolgimento della comunità, racconto del territorio;
in questo quadro, desta viva preoccupazione la condizione delle tante imprese editrici di quotidiani e periodici e imprese radiotelevisive locali che a causa della pandemia hanno visto aggravarsi i preesistenti fattori di crisi e, in assenza di immediati interventi volti a limitare l'impatto della caduta degli investimenti, devono ritenersi esposte a seri rischi di tenuta finanziaria e occupazionale;
il settore editoriale è infatti investito da almeno dieci anni da una pesante crisi strutturale che l'emergenza in atto sta aggravando per effetto della caduta degli investimenti pubblicitari delle imprese, con immediato pregiudizio per le condizioni di sostenibilità economica di numerose realtà editoriali per le quali la pubblicità è il prevalente canale di ricavi;
la Federazione concessionarie pubblicità (FCP) stima per il mercato pubblicitario una perdita per il primo semestre del 2020 di circa 450 milioni di euro, pari al 15 per cento degli investimenti complessivi: specificatamente, le stime per il mezzo stampa sono di una perdita del 25 per cento sui quotidiani e del 25 per cento sui periodici, mentre per il settore radiofonico la perdita è pari al 18 per cento;
la crisi rischia, in particolare, di compromettere l'attività e talora la sopravvivenza delle tante aziende editoriali condotte da cooperative di giornalisti e poligrafici, per lo più sorte dall'iniziativa di ex dipendenti dopo il disimpegno o il fallimento dei precedenti editori, con la conseguente possibile perdita di migliaia di posti di lavoro;
ad aggravare la condizione di incertezza per il settore editoriale hanno concorso, negli ultimi anni, i ripetuti tagli al Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, a partire dalle risorse destinate al sistema della contribuzione diretta; tagli che le recenti misure della legge di bilancio 2020 hanno solo temporaneamente sterilizzato e differito nel tempo;
il contrasto delle notizie false è stato un obiettivo fortemente ricercato e voluto dal Governo, che spesso ha richiamato alla necessità di promuovere presso i cittadini una maggiore sensibilità e attenzione alla veridicità delle informazioni e alla qualità delle fonti; al tempo stesso, le testate giornalistiche sono state chiamate a misurarsi con un rischio di diffusione di notizie false quanto mai alto, in un percorso di verifica e approfondimento che di certo ha permesso di far emergere la qualità editoriale;
un altro elemento di debolezza è rappresentato dal crollo del numero degli addetti del comparto editoriale, non soltanto sul fronte del personale giornalistico, ma anche del personale poligrafico; un fenomeno particolarmente rilevante per l'editoria cartacea che, assai più di quella digitale, ha bisogno di una molteplicità di professionalità (tipografi, grafici, stampatori e altri) per raggiungere ogni giorno i lettori;
questa debolezza è per altro verso testimoniata dalla crescita del precariato nel sistema editoriale, divenuto da eccezione un fenomeno stabile in alcune realtà editoriali, assieme al mancato rispetto dei contratti collettivi;
in questi giorni di emergenza sanitaria le redazioni dei giornali e il loro sistema di distribuzione stanno facendo sforzi esemplari per cercare di portare ogni giorno nelle case degli italiani un prodotto di qualità e con adeguata foliazione; passata la fase dell'emergenza, tuttavia, tutte le debolezze del settore sono destinate a riemergere, aggravate dall'ingente riduzione degli investimenti pubblicitari, che verosimilmente proseguirà almeno per tutto il 2020;
all'erosione dei ricavi del settore editoriale ha contribuito negli ultimi anni, in misura esponenzialmente crescente in coincidenza con l'emergenza sanitaria, il fenomeno della pirateria editoriale e in particolare la diffusione, in rete e nelle chat, di intere edizioni digitali dei giornali; oltre ad arrecare gravi danni al sistema editoriale e a tutta l'industria creativa, tali pratiche illegali minano il pluralismo dell'informazione e colpiscono il giornalismo professionale e di qualità;
l'Osservatorio dell'Associazione italiana editori (Aie), principale associazione di categoria dell'editoria libraria, rileva che già al 20 marzo 2020 gli editori avevano pesantemente rivisto i piani editoriali per il 2020 e ridotto del 25 per cento le novità in uscita, con un calo annuale di 18.600 titoli, corrispondente a 39,3 milioni di copie che non verranno stampate e 2.500 titoli che non saranno tradotti; attualmente la vendita di libri fa segnare già una caduta del 75 per cento delle vendite rispetto al 2019;
considerato che:
il decreto-legge cosiddetto «Cura Italia» (decreto-legge n. 18 del 2020) ha realizzato un primo e rilevante intervento emergenziale a sostegno della filiera della stampa, che il decreto-legge cosiddetto «Rilancio» (decreto-legge n. 34 del 2020) – in corso di conversione – ha successivamente esteso e rafforzato attraverso un pacchetto di nuove misure, che nel complesso valgono circa 100 milioni di euro, orientate ad affrontare più fronti di criticità secondo una logica di filiera, in particolare prevedendo, al titolo VII, Capo II (Misure per l'editoria), quanto segue:
a) al fine di sostenere la ripresa degli investimenti pubblicitari delle imprese sui giornali e le emittenti radiotelevisive locali, è stata estesa fino al 50 per cento la spesa per investimenti pubblicitari su giornali ed emittenti radiotelevisive ammessa al credito di imposta di cui all'articolo 57-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, disponendo un adeguato incremento della dotazione finanziaria della misura;
b) per accompagnare i processi di trasformazione digitale che l'emergenza in atto ha di fatto accelerato, è stato previsto un credito d'imposta ad hoc rivolto alle testate edite in formato digitale per l'acquisizione dei servizi digitali (servizi di server, hosting, banda larga, e altro);
c) per altro verso, in funzione di sostegno ai prodotti editoriali tradizionali, sono state introdotte nuove agevolazioni fiscali connesse all'utilizzo della carta, quali un credito d'imposta per l'acquisto della carta dei giornali, rivolto alle imprese editoriali che non accedono ad altre forme di sostegno pubblico, e un più favorevole regime di forfettizzazione delle rese dei giornali, a fini IVA;
d) con riferimento alle edicole, che nell'emergenza hanno garantito la continuità del servizio informativo, è stato introdotto un bonus una tantum di 500 euro per i maggiori oneri correlati allo svolgimento dell'attività durante l'emergenza sanitaria, da riservarsi agli esercenti di punti vendita esclusivi non destinatari di altre forme di sostegno, nonché per rafforzare il ruolo delle edicole quali soggetti erogatori di servizi in raccordo con gli enti territoriali;
e) sul fronte ordinamentale, per garantire anche nell'emergenza il regolare pagamento dei contributi diretti in favore delle imprese editoriali, è stata recepita la proposta di semplificare le procedure attraverso il differimento dei controlli di regolarità contributiva e fiscale sui soggetti beneficiari;
f) è stato inoltre differito al 31 dicembre 2020 il termine per il completamento della procedura di riequilibrio dell'INPGI, in modo da consentire lo svolgimento dell'attività dell'apposito tavolo tecnico insediato a tal fine dal Presidente del Consiglio dei ministri nel febbraio 2020, cui l'emergenza sanitaria ha di fatto impedito di riunirsi;
g) analogamente, è stata disposta la proroga fino al 30 giugno 2021 dei contratti in essere con le agenzie di stampa per i servizi di informazione primaria resi alle amministrazioni centrali, in funzione della necessità di verificare la possibilità di superare l'obbligo di gara per la selezione delle agenzie di stampa nazionali che forniscono i servizi di informazione primaria, nel presupposto che l'informazione sia un bene costituzionalmente protetto e non fungibile, e come tale non assimilabile ad altri beni acquisibili sul mercato;
h) al fine di consentire alle emittenti radiotelevisive locali di continuare a svolgere il servizio sui territori attraverso la quotidiana produzione e trasmissione di approfondita informazione locale, è stato costituito uno specifico Fondo per le emittenti radiotelevisive locali, con la dotazione di 50 milioni di euro per il 2020, da erogarsi in base alle graduatorie per l'anno 2019 approvate ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 23 agosto 2017, n. 146,
impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative, fin dai prossimi interventi di sostegno economico delle imprese per l'emergenza epidemiologica da COVID-19, per un significativo rafforzamento delle misure per la stampa, secondo una logica di filiera che consideri in un unico quadro tutti gli operatori del settore e i loro specifici bisogni, escludendo la logica dei «contributi a pioggia» e favorendo per le cooperative editoriali l'utilizzazione degli strumenti introdotti dal decreto «Cura Italia»;
2) al fine di scongiurare il rischio che i cambiamenti contingenti nei comportamenti di consumo diventino strutturali al termine dell'emergenza, a valutare l'adozione di misure specifiche a sostegno della domanda di prodotti culturali, come la detrazione a fini fiscali dei consumi di cultura (libri, dvd, biglietti, giornali e altro) e la riduzione al 4 per cento dell'imposta sul valore aggiunto su tutti i prodotti culturali, previa verifica di compatibilità comunitaria;
3) per superare l'attuale fase di transizione e assicurare alle imprese il necessario livello di certezza del quadro normativo e dell'investimento pubblico, ad accelerare il processo di riforma organica del sistema della contribuzione diretta alle imprese editrici;
4) in questo quadro, a valutare l'opportunità di ridurre per il 2020 di almeno il 5 per cento i parametri individuati dalla lettera e) del comma 1, dell'articolo 5 del decreto legislativo n. 70 del 2017, relativamente al rapporto tra diffusione e venduto, e di rideterminare, in attesa della riforma del sistema della contribuzione diretta, i termini per la regolarità dei pagamenti da rendicontare, compresi gli adempimenti tributari e contributivi, in modo tale da tutelare gli editori piccoli e indipendenti;
5) ad adottare iniziative per assicurare la tempestiva destinazione al Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, previsto dall'articolo 1 della legge n. 198 del 2016, della quota del gettito del canone della Rai prevista a legislazione vigente, pari a 86 milioni di euro nel 2019, di cui il 50 per cento destinato alle misure per l'editoria nazionale e locale;
6) in generale, al fine di garantire nell'emergenza un adeguato livello di sostegno al settore editoriale, compreso quello digitale, a valutare:
a) il prolungamento dei termini della cassa integrazione e degli strumenti di ammortizzatori sociali almeno fino a dicembre 2020;
b) l'adozione di specifiche iniziative per la valorizzazione del ruolo dell'informazione giornalistica nell'ambito dell'emergenza sanitaria;
7) sul fronte della tutela del reddito, ad adottare iniziative per assicurare un'adeguata copertura ai giornalisti più esposti agli effetti della crisi, cioè ai giornalisti precari e autonomi a basso reddito iscritti all'INPGI e, in generale, per garantire che l'utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga per i lavoratori dell'informazione, ai sensi dell'articolo 22 del decreto-legge n. 18 del 2020, sia riservato ai casi di effettiva sospensione o cessazione di attività e non comporti alcuna penalizzazione contributiva per i giornalisti interessati;
8) ad adottare iniziative normative, con urgenza, per il recepimento della direttiva europea 2019/790 sul diritto d'autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale, in particolare le normative riguardanti i diritti connessi di editori, giornalisti e autori, nonché la conseguente remunerazione e la responsabilità dei prestatori di servizi della società dell'informazione per violazioni del diritto d'autore relative a materiali postati dagli utilizzatori, prevedendo inoltre sistemi a garanzia della concreta applicazione della nuova disciplina e tutelando il principio della libera circolazione dell'informazione in rete;
9) ad adoperarsi, per quanto di competenza, affinché sia evitata nel mercato radiotelevisivo la pratica scorretta del dumping, che crea danni economici non soltanto alle imprese televisive concorrenti, ma all'intero comparto dell'editoria;
10) a valutare l'introduzione per l'anno 2020 di un credito d'imposta del 50 per cento per le spese sostenute dalle imprese radiofoniche per l'utilizzo di energia elettrica;
11) pur nelle condizioni di contesto mutate per effetto dell'emergenza sanitaria, a garantire, a partire dal prossimo anno scolastico, la piena attuazione della misura per la promozione della lettura introdotta con l'ultima legge di bilancio, che riconosce alle istituzioni scolastiche pubbliche e paritarie, di ogni ordine e grado, un contributo per l'acquisto di abbonamenti a giornali e riviste di settore, nonché della misura che ha inserito i quotidiani tra i prodotti culturali acquistabili dai ragazzi con la «18APP», nonché a implementare la realizzazione dei progetti scolastici previsti dalla medesima misura della legge di bilancio 2020, al fine di avviare un ampio percorso di educazione all'uso critico dei mass media: misure a maggior ragione rilevanti, in questa situazione eccezionale, per la valorizzazione presso i ragazzi della lettura dei giornali, anche come strumento per la comprensione degli effetti dell'emergenza;
12) ad adottare iniziative di sostegno specifiche, per le librerie e per i piccoli editori, prevedendo incentivi alle librerie a fondo perduto, facilitazioni per l'accesso al credito, e ampliamento del tax credit e quindi ad adottare, nel primo provvedimento utile, misure straordinarie volte all'istituzione di un fondo dedicato alla filiera editoriale libraria con congrua dotazione;
13) con riferimento al fenomeno della pirateria editoriale, a promuovere un'iniziativa normativa idonea a dotare il nostro ordinamento di più adeguati strumenti per la difesa della proprietà intellettuale e dei contenuti editoriali;
14) infine, ad adottare ogni iniziativa utile a limitare l'impatto delle perdite per il sistema editoriale derivanti dall'emergenza sanitaria, a sostenere l'informazione professionale e di qualità e a garantire la tenuta occupazionale e finanziaria di un settore economico cruciale per la qualità della democrazia.
(8-00075) «Piccoli Nardelli, Vacca, Fusacchia, Toccafondi, Fratoianni, Belotti, Aprea, Mollicone, Acunzo, Anzaldi, Basini, Bella, Bianchi, Capitanio, Carbonaro, Casa, Casciello, Ciampi, Colmellere, Di Giorgi, Di Muro, Donina, Fogliani, Frassinetti, Furgiuele, Gallo, Latini, Lattanzio, Maccanti, Mariani, Marin, Melicchio, Palmieri, Patassini, Prestipino, Racchella, Rossi, Saccani Jotti, Sasso, Testamento, Tuzi, Valente, Villani».