Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
Comm. bicam. Vigilanza RAI
Comm. bicam. Vigilanza RAI
Sulla pubblicità dei lavori ... 44
Audizione del Presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) (Svolgimento) ... 44
ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA:
Seguito dell'esame delle seguenti proposte di risoluzione: proposta di risoluzione per rafforzare l'offerta didattica, scolastica e formativa del servizio pubblico presentata dall'onorevole Capitanio ed altri; proposta di risoluzione sull'istituzione di un canale RAI dedicato alla didattica presentata dalla senatrice Fedeli e dal presidente Barachini; proposta di risoluzione sull'istituzione di una piattaforma multimediale RAI dedicata alla didattica a distanza presentata dal senatore Di Nicola ed altri; proposta di risoluzione per la trasformazione di Rai scuola in unico canale didattico RAI presentata dal deputato Mollicone e dalla senatrice Garnero Santanchè (Seguito esame – Approvazione di un testo unificato) ... 45
ALLEGATO 1 (Proposta di testo unificato) ... 47
ALLEGATO 2 (Testo approvato) ... 51
Sui lavori della commissione ... 46
Sulla pubblicazione dei quesiti ... 46
ALLEGATO 3 (Quesiti per i quali è pervenuta risposta scritta alla presidenza della commissione (dal n. 214/1103 al n. 221/1115)) ... 55
Giovedì 14 maggio 2020. — Presidenza del presidente Alberto BARACHINI.
La seduta comincia alle 13.20.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
Sulla pubblicità dei lavori.
Il PRESIDENTE comunica che, ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità dei lavori della seduta odierna, per quanto concerne l'audizione all'ordine del giorno, sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso, la trasmissione in diretta sulla web-tv della Camera dei deputati e, in differita, sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Avverte che con riferimento all'audizione odierna verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico.
Audizione del Presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom).
(Svolgimento).
Il PRESIDENTE saluta e ringrazia il presidente Cardani – collegato tramite videoconferenza – per la disponibilità ad intervenire nella seduta odierna.
Il presidente Angelo Marcello CARDANI svolge una relazione.
Intervengono per porre quesiti il senatore Alberto AIROLA (M5S), i deputati Giorgio MULÈ (FI), Federico MOLLICONE (FDI), Massimiliano CAPITANIO (Lega), Michele ANZALDI (IV) e Francesca FLATI (M5S) i senatori Giorgio Maria BERGESIO (L-SP-PSd'Az),GASPARRI (FIBP-UDC) e Primo DI NICOLA (M5S)
Il presidente Angelo Marcello CARDANI svolge un intervento di replica, riservandosi di inviare una nota scritta.
Il PRESIDENTE ringrazia il presidente Cardani e dichiara conclusa la procedura informativa.
ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA
Seguito dell'esame delle seguenti proposte di risoluzione: proposta di risoluzione per rafforzare l'offerta didattica, scolastica e formativa del servizio pubblico presentata dall'onorevole Capitanio ed altri; proposta di risoluzione sull'istituzione di un canale RAI dedicato alla didattica presentata dalla senatrice Fedeli e dal presidente Barachini; proposta di risoluzione sull'istituzione di una piattaforma multimediale RAI dedicata alla didattica a distanza presentata dal senatore Di Nicola ed altri; proposta di risoluzione per la trasformazione di Rai scuola in unico canale didattico RAI presentata dal deputato Mollicone e dalla senatrice Garnero Santanchè.
(Seguito esame – Approvazione di un testo unificato).
Il PRESIDENTE comunica di aver predisposto, come convenuto nella scorsa seduta, un testo unificato delle quattro proposte di risoluzione in tema di offerta didattica della Rai, integrato, anche a seguito della discussione svolta nell'Ufficio di Presidenza di ieri, con ulteriori proposte provenienti dai Gruppi, pubblicato in allegato (vedi allegato 1).
La deputata Francesca FLATI (M5S) ringrazia il Presidente per aver accolto integralmente le proposte del proprio Gruppo, chiedendo tuttavia di sopprimere, al primo impegno, l'inciso «accessibile da RaiPlay», al fine di chiarire che la piattaforma proposta è un sistema composto da strumenti diversi, non soltanto la rete internet.
Il PRESIDENTE, precisando che l'intento è quello di creare sinergie tra gli strumenti esistenti e quelli da istituire, propone di riformulare il passaggio nei seguenti termini: «accessibile anche da RaiPlay».
La deputata Francesca FLATI (M5S) conviene sulla riformulazione proposta e chiede altresì, con riferimento alla seconda parte dell'impegno numero 3, così come integrato su richiesta del deputato Mollicone, se vi si fa riferimento anche all'acquisto di prodotti dall'esterno.
Il deputato Federico MOLLICONE (FDI) risponde confermando che l'intenzione è proprio quella di valorizzare anche le produzioni italiane esterne alla Rai.
Concorda la senatrice Valeria FEDELI (PD).
Il deputato Massimiliano CAPITANIO (Lega) propone di sostituire, nel primo impegno, la parola: «costruendo» con la seguente: «implementando», per evidenziare la necessità di mettere a sistema gli strumenti già esistenti.
Si svolge un breve dibattito all'esito del quale il senatore Primo DI NICOLA (M5S) acconsente alla riformulazione proposta.
Poiché non vi sono altri interventi il PRESIDENTE presenta una nuova proposta di testo unificato, con le modifiche richieste, che, previa verifica del numero legale, è posta ai voti e approvata all'unanimità dalla Commissione, ai sensi dell'articolo 12, comma 2, del Regolamento (vedi allegato 2).
Sui lavori della commissione.
Il PRESIDENTE comunica che, come concordato nell'Ufficio di Presidenza di ieri, ha predisposto una lettera indirizzata ai vertici Rai per richiedere una campagna informativa allo scopo di spiegare ai bambini più piccoli, nel modo e con le parole più opportuni, i cambiamenti in atto nelle abitudini di vita e nelle relazioni interpersonali e di insegnare i comportamenti da tenere durante l'attuale fase di emergenza sanitaria.
Ha provveduto poi a trasmettere una lettera al Presidente e all'amministratore delegato della Rai sull'attuazione della risoluzione sull'utilizzo dei social media, con particolare riferimento al contrasto all’hate speech.
Comunica altresì che il sottosegretario Martella, in risposta ad una nostra sollecitazione, ha reso alcuni elementi informativi circa l'Unità per il contrasto alle fake news, istituita presso il Dipartimento per l'informazione e l'editoria, manifestando la sua disponibilità a rendere ulteriori chiarimenti.
Informa la Commissione che a seguito della ricostruzione apparsa sulla stampa il 9 maggio sulla tentata truffa ai danni del Presidente della Rai, alcune forze politiche hanno posto l'esigenza di un'audizione dello stesso dottor Foa. Alla luce del dibattito svolto nell'Ufficio di Presidenza di ieri, si è convenuto di inviare una lettera al Collegio sindacale e all'Organo di vigilanza della RAI per chiedere di essere tenuti costantemente informati degli sviluppi al riguardo.
Si è inoltre convenuto di inoltrare alla RAI una lettera sulle modalità con le quali l'Azienda occorre che replichi ai quesiti.
Informa infine che la senatrice Fedeli ha sollevato la questione della parità di genere nell'attribuzione degli incarichi all'interno della RAI. Al riguardo si è convenuto di inviare una lettera per chiedere all'Azienda i dati e le relazioni, di cui è prevista la trasmissione alla Commissione, in vista dell'assunzione di soluzioni adeguate.
Sulla pubblicazione dei quesiti.
Il PRESIDENTE comunica che sono pubblicati in allegato, ai sensi della risoluzione relativa all'esercizio della potestà di vigilanza della Commissione sulla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, approvata dalla Commissione il 18 marzo del 2015, i quesiti dal n. 214/1103 al n. 221/1115 per i quali è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (vedi allegato 3).
La seduta termina alle 15.20.
ALLEGATO 1
Proposta di testo unificato delle proposte di risoluzione: per rafforzare l'offerta didattica, scolastica e formativa del servizio pubblico, presentata dall'onorevole Capitanio ed altri; sull'istituzione di un canale RAI dedicato alla didattica, presentata dalla senatrice Fedeli e dal presidente Barachini; sull'istituzione di una piattaforma multimediale RAI dedicata alla didattica a distanza, presentata dal senatore Di Nicola ed altri; per la trasformazione di Rai scuola in un unico canale didattico RAI, presentata dal deputato Mollicone e dalla senatrice Garnero Santanché, (presentata dal Presidente Barachini).
La Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi;
premesso che:
l'articolo 1 della legge 14 aprile 1975, n. 103 e l'articolo 49, comma 12-ter, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici), attribuiscono alla Commissione funzioni di indirizzo generale e di vigilanza dei servizi pubblici radiotelevisivi;
l'articolo 14 del Regolamento della Commissione stabilisce che essa esercita i poteri e le funzioni che le sono attribuiti dalla legge, adottando, quando occorra, risoluzioni contenenti direttive per la società concessionaria;
ai sensi dell'articolo 45, comma 2, lettera b) del decreto legislativo 31 luglio 2005 n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici) il servizio pubblico radiofonico televisivo e multimediale garantisce «un numero adeguato di ore di trasmissioni televisive e radiofoniche dedicate all'educazione, all'informazione, alla formazione, alla promozione culturale»;
ai sensi del Contratto nazionale di servizio con il Ministero dello sviluppo economico (CNS), la Rai è tenuta a garantire trasmissioni dedicate all'educazione e all'informazione, finalizzate a favorire l'istruzione, la crescita civile, la facoltà di giudizio e di critica, il progresso e la coesione sociale e a promuovere il proprio archivio storico, radiofonico e televisivo quale patrimonio essenziale per un efficace sviluppo della propria complessiva missione di servizio pubblico (articoli 3, comma 2, lettera b), e 14);
in data 24 marzo 2020 il Ministro dell'istruzione e l'Amministratore delegato della Rai hanno sottoscritto una carta d'intenti sul tema «Emergenza educativa COVID-19. Didattica a distanza» con cui si impegnano a promuovere «azioni dedicate alla individuazione delle più idonee modalità di attivazione di didattica a distanza da proporre alle istituzioni scolastiche del territorio nazionale per tutto il periodo interessato dall'emergenza educativa determinata da COVID-19»;
con la stessa Carta di intenti il Ministero dell'istruzione e la Rai stabiliscono «di mettere a fattore comune le rispettive competenze ed i rispettivi know how al fine di avviare con decorrenza immediata una collaborazione finalizzata allo sviluppo delle Iniziative, anche editoriali, che saranno disciplinate attraverso specifici accordi attuativi nei quali saranno regolamentate le modalità attuative, normative ed economiche dei reciproci impegni»,
considerato che:
l'emergenza Covid-19, sconvolgendo abitudini e organizzazioni sociali così profondamente fondate sulla co-presenza, ha reso evidente che i processi di innovazione digitale sono decisivi se si vogliono assicurare al Paese prospettive di qualità della vita, di uguaglianza, di competitività;
per la fruizione di attività didattiche a distanza (e-learning) è necessario disporre di un supporto elettronico, possibilmente di ultima generazione, e soprattutto di una connessione alla rete internet a velocità tale da consentire una navigazione fluida, tanto in download quanto in upload; al contempo, il digital divide continua purtroppo ad essere una realtà in Italia, con la maggior parte del Paese raggiunto da connessioni a velocità inferiore alla media europea, e addirittura alcune aree del Paese che continuano ad essere del tutto disconnesse dalla rete. In particolare, stando alle ultime rilevazioni effettuate dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni:
circa il 5 per cento delle famiglie italiane non è raggiunto da ADSL;
il 68,5 per cento delle famiglie è raggiunto dalla rete fissa con velocità in download pari o superiore a 30 Mbit/s;
soltanto il 36,8 per cento delle famiglie italiane è raggiunto dalla rete fissa con velocità in download pari o superiore a 100 Mbit/s (c.d. banda ultra-larga);»
è pertanto quanto mai urgente un investimento volto a colmare tale divario, che risulta essere di due tipi: di accesso tecnologico (assenza di connessione e dispositivi adeguati) e culturale, legato quindi alle competenze di fruizione. Si tratta di un investimento che non può che essere strutturale e di lungo periodo, e che non può non guardare alla scuola come a una priorità, sia per ridurre le disuguaglianze oggi, sia per costruire una società con meno divario domani,
rilevato che:
la Rai fin dall'inizio della fase emergenziale ha fornito contenuti educativi e formativi, anche recependo le sollecitazioni rivolte all'Azienda da parte di questa Commissione. In particolare, la Commissione, con una prima lettera in data 24 marzo 2020, ha invitato la RAI a rafforzare l'impegno per un'offerta didattica e formativa che, d'intesa con il Ministero dell'istruzione, permetta l'approfondimento di argomenti utili per la preparazione degli studenti che sono chiamati ad affrontare le prove dell'esame di maturità. Con una seconda lettera, in data 8 aprile 2020, la Commissione ha rilevato l'esigenza che la Rai, coordinandosi con il Ministero dell'istruzione ai fini dello svolgimento dei programmi scolastici, delinei i propri palinsesti ed il grado complessivo della programmazione didattica in modo più organico ed ordinato e dia impulso ad una campagna di informazione e di sensibilizzazione sulle varie iniziative proposte, anche e soprattutto nelle fasce di maggiore ascolto, per contribuire ad una loro più adeguata conoscenza ed all'accesso dei temi e degli argomenti che sono trattati per le varie discipline e materie e secondo i bisogni delle diverse categorie di studenti;
la collaborazione positivamente avviata in questa fase di emergenza tra la Rai e il Ministero dell'istruzione ha già permesso quindi di rendere disponibili contenuti formativi sia nei palinsesti che sui portali, valorizzando anche l'archivio dell'Azienda, che vanta un patrimonio di pregio, frutto del lavoro di molti anni;
tale iniziativa è stata apprezzata pubblicamente anche dal Presidente della Repubblica, il quale, intervenendo con un videomessaggio nella prima puntata del programma «#maestri» di Rai Cultura, ha definito la collaborazione tra la Rai e il Ministero dell'istruzione «un contributo importante, che esalta la missione di servizio pubblico, richiamando il ricordo di alcune delle pagine più belle e preziose della Rai»;
la Commissione ritiene che il contributo della RAI, superata l'emergenza sanitaria, debba diventare strutturale, fermo restando che si tratta di un supporto alla didattica e che la scuola quale luogo fisico è imprescindibile e insostituibile, tanto per la formazione quanto per la socializzazione, l'incontro e la disciplina, rimanendo quindi essenziale per lo sviluppo psico-fisico degli studenti, in particolare dei più piccoli,
ritenuto che:
la RAI, per un'azione più efficace e razionale, potrebbe dedicare il canale televisivo del digitale terrestre RaiScuola unicamente ai contenuti didattici e implementare una piattaforma multimediale per i contenuti didattici, al fine di potenziare l'insegnamento a distanza. I contenuti oggetto degli insegnamenti andrebbero realizzati con la partecipazione di docenti, opportunamente formati e validati dal Ministero dell'Istruzione, a partire dal prossimo anno scolastico e per i diversi cicli scolastici, iniziando dalla scuola primaria. Tale iniziativa consentirebbe a tutte le famiglie, comprese quelle che non hanno accesso al digitale, di fruire di contenuti formativi pensati appositamente per i diversi cicli e permetterebbe altresì ai soggetti più deboli, che per vari motivi sono temporaneamente impossibilitati a recarsi a scuola, ad esempio in quanto ospedalizzati, di fruire di uno strumento di supporto alla didattica e potrebbe costituire un'importante occasione anche per quei bambini e ragazzi non seguiti dalle famiglie, immersi in contesti sociali difficili, per i quali vi è il rischio di abbandono scolastico o per i quali tale abbandono si è già verificato;
sempre nell'ottica di rendere permanente e strutturale l'offerta didattica, anche dopo la attuale fase di emergenza, appare necessario prevedere quanto prima, tramite l'interlocuzione con la Rai ed i Dicasteri competenti, in particolare il Ministero dell'istruzione l'istituzione di una piattaforma multimediale che si avvalga di tutti gli strumenti disponibili per l'accesso dei contenuti didattici,
impegna il Consiglio di amministrazione della RAI – Radiotelevisione italiana S.p.a.
1. rendere permanente, organica e strutturale, anche attraverso un nuovo accordo-quadro con il ministero dell'istruzione, l'offerta dei contenuti dedicati alla formazione e alla didattica, dedicandovi in via esclusiva il canale del digitale terrestre RaiScuola, con una numerazione facile da memorizzare, costruendo e costruendo un'apposita piattaforma multimediale anche accessibile da Rai Play e assicurando un'efficace pubblicizzazione su tutte le reti Rai;
2. a predisporre, superando tutte le difficoltà connesse al digital divide e all'interno della piattaforma multimediale, un apposito canale televisivo, radiofonico, web, o anche semplicemente telefonico, per assicurare, a tutti gli studenti, anche per le classi primarie, la possibilità di accedere ai contenuti didattici e formativi sopra indicati e come definiti in accordo con il Ministero dell'istruzione per lo svolgimento dei programmi ministeriali di tutte le scuole di ogni ordine e grado, assicurando altresì la formazione dei docenti per migliorare la fruizione dell'offerta televisiva;
3. a creare perciò un circuito di comunicazione integrato, che faciliti l'accesso ai contenuti didattici sulle piattaforme digitali quali RaiPlay, favorendo un coordinamento con l'archivio Rai e le risorse online, anche esterne, seguendo un modello (che si potrebbe denominare «RaiPlus») che preveda l'integrazione dei contenuti di RaiFiction, RaiCinema, RaiScuola, Teche Rai e degli altri canali tematici, e in prospettiva ospitino anche contenuti e produzioni esterne di piattaforme nazionali.
4. a produrre contenuti televisivi e multimediali dedicati ai rischi sul web in generale, all'alfabetizzazione digitale e allo sviluppo consapevole della cittadinanza digitale, anche al fine di contrastare reati come revenge porn e cyberbullismo;
5. a supportare la fruizione dei contenuti per le persone con disabilità, garantendo tutti gli strumenti possibili, in primo luogo la lingua dei segni e la sottotitolazione;
6. a tener conto delle minoranze linguistiche nella programmazione dedicata;
7. ad attuare il programma proposto, anche al fine di rendere immediatamente disponibili le risorse necessarie, adattando, in raccordo con questa Commissione, i contenuti del Piano industriale 2019-2021.
8. a fornire alla Commissione report semestrali circa l'attuazione degli impegni contenuti nella presente risoluzione, così da consentirle di svolgere l'opportuna attività di monitoraggio, indirizzo e controllo, ai sensi della normativa vigente.
ALLEGATO 2
Risoluzione sul rafforzamento e la continuità dell'offerta didattica da parte della RAI («La RAI fa scuola»), presentata da: senatore Barachini, senatrice Fedeli, senatore Di Nicola, deputato Capitanio, deputato Mollicone, deputato Giacomelli, deputato Anzaldi, deputata Flati, deputato Tiramani, senatrice Garnero Santanchè, senatrice De Petris, deputato Fornaro e senatore Casini.
(Testo approvato nella seduta del 14 maggio 2020)
La Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi,
premesso che:
l'articolo 1 della legge 14 aprile 1975, n. 103 e l'articolo 49, comma 12-ter, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici), attribuiscono alla Commissione funzioni di indirizzo generale e di vigilanza dei servizi pubblici radiotelevisivi;
l'articolo 14 del Regolamento della Commissione stabilisce che essa esercita i poteri e le funzioni che le sono attribuiti dalla legge, adottando, quando occorra, risoluzioni contenenti direttive per la società concessionaria;
ai sensi dell'articolo 45, comma 2, lettera b) del decreto legislativo 31 luglio 2005 n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici) il servizio pubblico radiofonico televisivo e multimediale garantisce «un numero adeguato di ore di trasmissioni televisive e radiofoniche dedicate all'educazione, all'informazione, alla formazione, alla promozione culturale»;
ai sensi del Contratto nazionale di servizio con il Ministero dello sviluppo economico (CNS), la Rai è tenuta a garantire trasmissioni dedicate all'educazione e all'informazione, finalizzate a favorire l'istruzione, la crescita civile, la facoltà di giudizio e di critica, il progresso e la coesione sociale e a promuovere il proprio archivio storico, radiofonico e televisivo quale patrimonio essenziale per un efficace sviluppo della propria complessiva missione di servizio pubblico (articoli 3, comma 2, lettera b), e 14);
in data 24 marzo 2020 il Ministro dell'istruzione e l'Amministratore delegato della Rai hanno sottoscritto una carta d'intenti sul tema «Emergenza educativa COVID-19. Didattica a distanza» con cui si impegnano a promuovere «azioni dedicate alla individuazione delle più idonee modalità di attivazione di didattica a distanza da proporre alle istituzioni scolastiche del territorio nazionale per tutto il periodo interessato dall'emergenza educativa determinata da COVID-19»;
con la stessa Carta di intenti il Ministero dell'istruzione e la Rai stabiliscono «di mettere a fattore comune le rispettive competenze ed i rispettivi know how al fine di avviare con decorrenza immediata una collaborazione finalizzata allo sviluppo delle Iniziative, anche editoriali, che saranno disciplinate attraverso specifici accordi attuativi nei quali saranno regolamentate le modalità attuative, normative ed economiche dei reciproci impegni»,
considerato che:
l'emergenza Covid-19, sconvolgendo abitudini e organizzazioni sociali così profondamente fondate sulla co-presenza, ha reso evidente che i processi di innovazione digitale sono decisivi se si vogliono assicurare al Paese prospettive di qualità della vita, di uguaglianza, di competitività;
per la fruizione di attività didattiche a distanza (e-learning) è necessario disporre di un supporto elettronico, possibilmente di ultima generazione, e soprattutto di una connessione alla rete internet a velocità tale da consentire una navigazione fluida, tanto in download quanto in upload; al contempo, il digital divide continua purtroppo ad essere una realtà in Italia, con la maggior parte del Paese raggiunto da connessioni a velocità inferiore alla media europea, e addirittura alcune aree del Paese che continuano ad essere del tutto disconnesse dalla rete. In particolare, stando alle ultime rilevazioni effettuate dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni:
circa il 5 per cento delle famiglie italiane non è raggiunto da ADSL;
il 68,5 per cento delle famiglie è raggiunto dalla rete fissa con velocità in download pari o superiore a 30 Mbit/s;
soltanto il 36,8 per cento delle famiglie italiane è raggiunto dalla rete fissa con velocità in download pari o superiore a 100 Mbit/s (c.d. banda ultra-larga);»
è pertanto quanto mai urgente un investimento volto a colmare tale divario, che risulta essere di due tipi: di accesso tecnologico (assenza di connessione e dispositivi adeguati) e culturale, legato quindi alle competenze di fruizione. Si tratta di un investimento che non può che essere strutturale e di lungo periodo, e che non può non guardare alla scuola come a una priorità, sia per ridurre le disuguaglianze oggi, sia per costruire una società con meno divario domani,
rilevato che:
la Rai fin dall'inizio della fase emergenziale ha fornito contenuti educativi e formativi, anche recependo le sollecitazioni rivolte all'Azienda da parte di questa Commissione. In particolare, la Commissione, con una prima lettera in data 24 marzo 2020, ha invitato la RAI a rafforzare l'impegno per un'offerta didattica e formativa che, d'intesa con il Ministero dell'istruzione, permetta l'approfondimento di argomenti utili per la preparazione degli studenti che sono chiamati ad affrontare le prove dell'esame di maturità. Con una seconda lettera, in data 8 aprile 2020, la Commissione ha rilevato l'esigenza che la Rai, coordinandosi con il Ministero dell'istruzione ai fini dello svolgimento dei programmi scolastici, delinei i propri palinsesti ed il grado complessivo della programmazione didattica in modo più organico ed ordinato e dia impulso ad una campagna di informazione e di sensibilizzazione sulle varie iniziative proposte, anche e soprattutto nelle fasce di maggiore ascolto, per contribuire ad una loro più adeguata conoscenza ed all'accesso dei temi e degli argomenti che sono trattati per le varie discipline e materie e secondo i bisogni delle diverse categorie di studenti;
la collaborazione positivamente avviata in questa fase di emergenza tra la Rai e il Ministero dell'istruzione ha già permesso quindi di rendere disponibili contenuti formativi sia nei palinsesti che sui portali, valorizzando anche l'archivio dell'Azienda, che vanta un patrimonio di pregio, frutto del lavoro di molti anni;
tale iniziativa è stata apprezzata pubblicamente anche dal Presidente della Repubblica, il quale, intervenendo con un videomessaggio nella prima puntata del programma «#maestri» di Rai Cultura, ha definito la collaborazione tra la Rai e il Ministero dell'istruzione «un contributo importante, che esalta la missione di servizio pubblico, richiamando il ricordo di alcune delle pagine più belle e preziose della Rai»;
la Commissione ritiene che il contributo della RAI, superata l'emergenza sanitaria, debba diventare strutturale, fermo restando che si tratta di un supporto alla didattica e che la scuola quale luogo fisico è imprescindibile e insostituibile, tanto per la formazione quanto per la socializzazione, l'incontro e la disciplina, rimanendo quindi essenziale per lo sviluppo psico-fisico degli studenti, in particolare dei più piccoli,
ritenuto che:
la RAI, per un'azione più efficace e razionale, potrebbe dedicare il canale televisivo del digitale terrestre RaiScuola unicamente ai contenuti didattici e implementare una piattaforma multimediale per i contenuti didattici, al fine di potenziare l'insegnamento a distanza. I contenuti oggetto degli insegnamenti andrebbero realizzati con la partecipazione di docenti, opportunamente formati e validati dal Ministero dell'Istruzione, a partire dal prossimo anno scolastico e per i diversi cicli scolastici, iniziando dalla scuola primaria. Tale iniziativa consentirebbe a tutte le famiglie, comprese quelle che non hanno accesso al digitale, di fruire di contenuti formativi pensati appositamente per i diversi cicli e permetterebbe altresì ai soggetti più deboli, che per vari motivi sono temporaneamente impossibilitati a recarsi a scuola, ad esempio in quanto ospedalizzati, di fruire di uno strumento di supporto alla didattica e potrebbe costituire un'importante occasione anche per quei bambini e ragazzi non seguiti dalle famiglie, immersi in contesti sociali difficili, per i quali vi è il rischio di abbandono scolastico o per i quali tale abbandono si è già verificato;
sempre nell'ottica di rendere permanente e strutturale l'offerta didattica, anche dopo la attuale fase di emergenza, appare necessario prevedere quanto prima, tramite l'interlocuzione con la Rai ed i Dicasteri competenti, in particolare il Ministero dell'istruzione l'istituzione di una piattaforma multimediale che si avvalga di tutti gli strumenti disponibili per l'accesso dei contenuti didattici,
impegna il Consiglio di amministrazione della RAI – Radiotelevisione italiana S.p.a.
1. rendere permanente, organica e strutturale, anche attraverso un nuovo accordo-quadro con il Ministero dell'istruzione, l'offerta dei contenuti dedicati alla formazione e alla didattica, dedicandovi in via esclusiva il canale del digitale terrestre RaiScuola, con una numerazione facile da memorizzare, costruendo e implementando un'apposita piattaforma multimediale accessibile anche da Rai Play e assicurando un'efficace pubblicizzazione su tutte le reti Rai;
2. a predisporre, superando tutte le difficoltà connesse al digital divide e all'interno della piattaforma multimediale, un apposito canale televisivo, radiofonico, web, o anche semplicemente telefonico, per assicurare, a tutti gli studenti, anche per le classi primarie, la possibilità di accedere ai contenuti didattici e formativi sopra indicati e come definiti in accordo con il Ministero dell'istruzione per lo svolgimento dei programmi ministeriali di tutte le scuole di ogni ordine e grado, assicurando altresì la formazione dei docenti per migliorare la fruizione dell'offerta televisiva;
3. a creare perciò un circuito di comunicazione integrato, che faciliti l'accesso ai contenuti didattici sulle piattaforme digitali quali RaiPlay, favorendo un coordinamento con l'archivio Rai e le risorse online, anche esterne, seguendo un modello (che si potrebbe denominare «RaiPlus») che preveda l'integrazione dei contenuti di RaiFiction, RaiCinema, RaiScuola, Teche Rai e degli altri canali tematici, e in prospettiva ospitino anche contenuti e produzioni esterne di piattaforme nazionali.
4. a produrre contenuti televisivi e multimediali dedicati ai rischi sul web in generale, all'alfabetizzazione digitale e allo sviluppo consapevole della cittadinanza digitale, anche al fine di contrastare reati come revenge porn e cyberbullismo;
5. a supportare la fruizione dei contenuti per le persone con disabilità, garantendo tutti gli strumenti possibili, in primo luogo la lingua dei segni e la sottotitolazione;
6. a tener conto delle minoranze linguistiche nella programmazione dedicata;
7. ad attuare il programma proposto, anche al fine di rendere immediatamente disponibili le risorse necessarie, adattando, in raccordo con questa Commissione, i contenuti del Piano industriale 2019-2021.
8. a fornire alla Commissione report semestrali circa l'attuazione degli impegni contenuti nella presente risoluzione, così da consentirle di svolgere l'opportuna attività di monitoraggio, indirizzo e controllo, ai sensi della normativa vigente.
ALLEGATO 3
QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (DAL N. 214/1103 AL N. 221/1115).
TIRAMANI, BERGESIO. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI.
nella puntata di «Report», trasmessa lo scorso lunedì 20 aprile 2020 su Rai 3, è andato in onda un servizio intitolato «Il pasticcio piemontese», incentrato sull'emergenza coronavirus in provincia di Alessandria;
il servizio, tuttavia, contiene alcune inesattezze in ordine all'ospedale di Alessandria. Nell'inchiesta è sottolineata la presenza, di fronte al bar dell'ospedale, di una presunta sala d'aspetto per pazienti in attesa di tampone per Covid-19: il bar è regolarmente aperto come tutti i servizi di caffetteria e ristorazione all'interno degli ospedali (ex DPCM 11 marzo 2020), e di fronte ad esso ci sono due corridoi e non vi è traccia della sala d'aspetto mostrata nel servizio;
anche sul tema delle mascherine in tessuto, ad uso sociale, si rilevano delle palesi incongruità: si afferma che non sarebbero arrivate, mentre è noto e facilmente rilevabile che in Piemonte ne sono state distribuite centinaia di migliaia;
le risposte verbali e scritte fornite a spiegazione di atti e moduli prodotti da Asl parrebbero esser state tagliate o ignorate, rendendo di fatto, allo spettatore, un significato diverso da quello voluto rappresentare dagli intervistati nella completezza della risposta;
nel servizio, inoltre, sono riportate delle specifiche affermazioni rese da diversi soggetti intervistati senza che sia fornito necessario e adeguato contraddittorio;
in fine, agli interroganti risulta che – in fase di realizzazione del servizio in parola – la troupe di «Report» abbia registrato un'intervista di circa 40 minuti con il sindaco di Tortona, ma essa non è stata mostrata, neanche parzialmente;
considerata l'imprescindibile necessità che i programmi informativi della Rai osservino pedissequamente gli obblighi di pluralismo, completezza, imparzialità, obiettività; garanzia di un contraddittorio adeguato, effettivo e leale; rispetto della dignità umana e della deontologia professionale;
e considerato altresì che la gravità della situazione emergenziale impone una maggiore cautela nell'esercizio del diritto/dovere di cronaca, affinché siano garantiti l'informazione, l'apprendimento e lo sviluppo del senso critico, civile ed etico della collettività nazionale, nel rispetto della verità dei fatti e del diritto dei cittadini ad essere informati;
alla Società Concessionaria si chiedono maggiori informazioni rispetto al servizio di «Report» in ordine ai rilievi fatti in premessa. (214/1103)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si trasmettono gli elementi informativi forniti dai responsabili del programma Report, nell'ambito della propria autonomia editoriale.
«In via preliminare si tiene a sottolineare che la presenza effettiva di una sala d'aspetto all'interno dell'Ospedale di Alessandria è testimoniata senza alcun dubbio dalle immagini trasmesse nel servizio. Come specificato nel racconto dell'inviato, si trova nelle vicinanze del bar, sullo stesso piano dell'ospedale. Il bar è regolarmente aperto – e mai ne è stata contestata la legittima operatività – ma, come evidenziato dalle immagini trasmesse, la somministrazione di cibi e bevande appare chiaramente in violazione del DPCM 11/03/2020 secondo cui i clienti devono mantenere la distanza di sicurezza di un metro. Le immagini mostrano chiaramente che i clienti sono seduti a un medesimo tavolo talmente vicini da toccarsi spalla a spalla. Ulteriori immagini, non trasmesse nel servizio, mostrano anche come medici e infermieri frequentino in questi giorni il bar dell'ospedale con indosso camici bianchi da lavoro e divise da infermiere, con il rischio di portare nel bar agenti patogeni (tra cui il sarscov2) che possono attecchire ai tessuti dell'abito da lavoro.
Quanto alla distribuzione delle mascherine in Piemonte, occorre precisare che il servizio oggetto di interrogazione, al minuto 04.52 asserisce: «Torniamo a metà marzo, l'epidemia sta crescendo vertiginosamente e in quei giorni il problema dell'approvvigionamento di mascherine per il personale sanitario in Piemonte sembra risolto. L'assessore alla Sanità Icardi annuncia ai giornali di aver raggiunto un accordo con la ditta di moda Miroglio che inizierà a produrre mascherine per medici e infermieri della regione». Il punto in questione quindi è la carenza per il personale sanitario. E che l'assessore alla Salute della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi, si riferisse, riguardo a quella fornitura, al fatto che tali mascherine Miroglio avrebbero risolto il problema dell'approvvigionamento per medici e infermieri è palese stando alle dichiarazioni fatte sia sul suo profilo ufficiale Facebook sia su quotidiani e giornali online in quei giorni. A ulteriore chiarimento della vicenda, il servizio al minuto 05.41 riferisce: «In realtà non sono mai arrivate né la certificazione né le mascherine». Cosa del tutto vera poiché quelle mascherine Miroglio non sono mai andate a medici e infermieri per l'uso durante la loro attività professionale. Tanto è vero che a seguire è lo stesso assessore Icardi a rispondere: «Non sono mai arrivate per questo motivo: queste mascherine per essere certificate dalla Protezione Civile e dall'Istituto Superiore di Sanità avrebbero, tutte le mascherine, avrebbero dovuto essere, avere un trattamento antibatterico, avere una linea sterile di produzione. Quindi dall'Istituto poi ci sono arrivate indicazioni, «le potete utilizzare sulla popolazione, su tutti quelli che non trattano direttamente, non fanno operazioni mediche»». Sulla contestazione riguardante le modalità di costruzione del servizio rispetto a presunti tagli o mancanza di contraddittorio, si osserva come «Report» nel servizio in questione abbia garantito il contraddittorio a tutti i rappresentanti delle istituzioni coinvolte nell'inchiesta con interviste video (Mario Raviolo – ex capo dell'Unità di crisi Piemonte e attuale capo dell'emergenza Piemonte, Luigi Genesio Icardi – Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Giovanni Messori Ioli – Commissario straordinario Asl di Asti). Tutte le interviste sono state mandate in onda applicando il principio di sintesi giornalistica senza apportare alcuno stravolgimento del contenuto né dei pensieri espressi dagli intervistati.
Infine, quanto alla registrazione di un'intervista al sindaco di Tortona e alla sua mancata messa in onda, si rileva come l'uso delle fonti da parte dei giornalisti non sia necessariamente vincolato alla divulgazione diretta dei contenuti acquisiti quanto, assai più importante, alla formazione di una approfondita conoscenza dei fatti. Perché l'elemento sui cui deve essere giudicato il prodotto finale non è la selezione delle fonti individuate e selezionate dal giornalista ma la verità sostanziale dei fatti narrati e la sua buona fede nel raccontarli. Nessuno dei fatti narrati nel servizio, a quanto risulta, è mai stato tacciato di falsità».
MOLLICONE, GARNERO SANTANCHÈ. — Al Presidente e all'Amministratore delegato RAI.
nella puntata di Report del 20 aprile è andato in onda un servizio di Giorgio Mottola dove riferisce che alcune organizzazioni ultra conservatrici americane finanzino direttamente il gruppo dei Conservatori e riformisti europei, al fine di incidere sulla politica europea e, più ampiamente, per influenzare la politica vaticana verso posizioni più conservatrici contro il pontefice Francesco I;
al gruppo dei Conservatori e riformisti europei aderiscono 62 rappresentanti da 19 Stati membri dell'Unione Europea, per un totale di 22 partiti, fra cui Prawo i Sprawiedliwosc, attualmente al governo polacco, e i rappresentanti di Fratelli d'Italia presso il Parlamento Europeo;
nel servizio non è specificato il ruolo di Fratelli d'Italia nell'azione di influenza, ma vengono citati gli interventi dell'onorevole Giorgia Meloni, Presidente del partito, presso importanti e prestigiosi eventi organizzati dal Partito Repubblicano statunitense, storico partito della politica americana;
in generale, il servizio utilizza toni di «complotto internazionale» ad opera della destra italiana ed europea, citando i fratelli Koch, noti finanziatori del Partito repubblicano statunitense, e il cardinale Raymond Burke, uno dei più importanti e rinomati esperti di teologia;
i Conservatori e Riformisti europei intrattengono consolidati rapporti con partner negli Stati Uniti, tra cui il prestigioso think tank Heritage Foundation e Atlas Network;
le donazioni ricevute da questi due enti sono di misura minore rispetto quanto indicato nel servizio e sono di dominio pubblico, in quanto regolarmente soggette a pubblicità;
«Nel quadro delle comuni attività e al fine di aiutarci a coprire costi organizzativi, la Heritage Foundation ha donato 12.000 euro nel 2016 e 5.980 euro nel 2017. Nel 2017 Atlas Network ha effettuato una donazione di 4.442,38 euro.», fa sapere l'ufficio stampa dei conservatori europei;
Fratelli d'Italia è entrato a far parte dei Conservatori e Riformisti europei nel febbraio 2019 e intrattiene, come qualsiasi partito, legami internazionali con partner europei e transatlantici;
è molto preoccupante per il dibattito politico che una trasmissione del servizio pubblico trasmetta servizi contenenti ipotesi surreali costruite per denigrare un partito d'opposizione, alcuni dei principali gruppi europei ed importanti esponenti del mondo vaticano ed imprenditoriale;
si chiede all'Azienda:
se non ritenga necessario rettificare le informazioni contenute nel servizio di Report;
se non ritenga necessario garantire una replica da parte dei gruppi e dei politici citati. (215/1104)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si trasmettono integralmente gli elementi informativi forniti dai responsabili del programma Report, nell'ambito della propria autonomia editoriale.
«La puntata del 20 aprile 2020, intitolata Dio Patria Famiglia Spa, si è limitata a dar conto di alcuni intrecci «politico-finanziari» tra alcuni partiti della destra europea e alcune fondazioni americane, basandosi su dati oggettivi e sull'analisi di flussi finanziari ben identificati.
Sono stati passati meticolosamente in rassegna tutti i bilanci dei gruppi parlamentari europei negli anni 2016-2017, i più recenti disponibili sul sito del Parlamento italiano, e si è notata una particolarità che contraddistingue l'Alleanza dei conservatori e dei riformisti: è l'unico gruppo parlamentare ad avere avuto finanziamenti diretti da fondazioni politiche extracomunitarie.
Di ciò è stato dato conto nel corso della trasmissione e qui se ne riporta la fedele trascrizione:
GIORGIO MOTTOLA FUORI CAMPO: «Le fondazioni sostenute dai Koch e dai Mercer in Europa non hanno finanziato solo associazioni religiose. Consultando i bilanci di tutti i partiti del parlamento europeo i loro soldi, 43 mila euro tra il 2016 e il 2017, sono arrivati anche ad un gruppo parlamentare: l'Alleanza dei riformisti e conservatori di cui Fratelli d'Italia fa parte dal 2019. Secondo quanto ha scoperto Report, l'Alleanza dei riformisti e conservatori è l'unico partito a Bruxelles finanziato da Heritage Foundation e da Atlas Network, le potenti e danarose fondazioni legate ai miliardari trumpiani. Ma quello tra il mondo trumpiano e il gruppo europeo della Meloni è un rapporto che sembra essersi molto intensificato negli ultimi anni.»
La cifra dei 43 mila euro è stata computata sommando i finanziamenti forniti al gruppo politico dell'Alleanza dei riformisti e dei conservatori dalle fondazioni politiche sostenute dai Koch e dai Mercer, noti multimiliardari che si sono resi protagonisti negli Stati Uniti di consistenti donazioni elargite per iniziative politiche legate al mondo conservatore e, in particolare, al partito repubblicano. Nello specifico, nel periodo analizzato, è emerso quanto segue:
2017: The Lion Rock Institute (sede a Hong Kong, finanziato da Atlas Network): 4.496 euro;
Atlas Network: 6.000 euro;
Competitive Enterprise Institute (think tank conservatore finanziato dalle fondazioni dei Koch e di altri miliardari donatori del partito repubblicano e di Donald Trump): 17.963 euro;
The Heritage Foundation: 5.980 euro;
2016: The Heritage Foundation: 12.000 euro;
(Si possono fornire, se richiesto, i bilanci citati)
Il totale del finanziamento elargito all'Alleanza dei riformisti e dei conservatori «dalle fondazioni sostenute dai Koch e dai Mercer», come specificato nella trascrizione del servizio sopra riportato, ammonta a 46.439 euro. Quindi nel corso della trasmissione era stato fornito il totale per difetto, avendo parlato di 43 mila euro. La somma riguarda infatti le donazioni effettuate da Atlas Network, The Heritage Foundation e The Lion Rock Institute, think tank sostenuti finanziariamente dai soggetti in questione.
Sull'argomento è stata inviata una precisa richiesta di intervista all'onorevole Meloni, in data 14 aprile 2020, specificando quanto segue:
Nella prossima puntata di Report torneremo ad occuparci di aspetti legati ai rapporti tra alcuni gruppi religiosi e partiti politici.
A tal proposito, per offrire un'informazione completa, chiediamo di poter intervistare Giorgia Meloni, per rappresentare il suo punto di vista rispetto ai rapporti politici e finanziari di Heritage Foundation e Atlas Network con l'Alleanza dei conservatori e dei riformisti europei di cui Fratelli d'Italia fa parte».
È stata dunque offerta la possibilità all'onorevole Meloni di rappresentare il suo punto di vista nel corso della trasmissione, ma vi è stata risposta.
Tuttavia, considerata la rilevanza e l'indiscutibile interesse pubblico dell'argomento, vale a dire il finanziamento da parte di paesi stranieri a gruppi che svolgono attività politica in Europa è apparso opportuno dar conto delle relazioni esistenti tra Fratelli d'Italia, il gruppo dell'Alleanza dei conservatori e dei riformisti e il mondo conservatore americano. Tanto più che negli ultimi anni si segnala un costante, e assolutamente legittimo, avvicinamento del movimento politico dell'onorevole Meloni ad ambienti del mondo conservatore americano. Innanzitutto i rapporti con Steve Bannon, rispetto a cui si ricorda quanto disse nel corso di un suo intervento pubblico ad Atreju nel 2018:
Steve Bannon – ex capo stratega casa bianca «Io vi posso aiutare focalizzandoci sulle prossime europee per vincerle. Vi possiamo fornire e far realizzare sondaggi e analisi di big data. Preparare cabine di regia. Tutto quello di cui si ha bisogno per vincere le elezioni. Vi aiutiamo in modo gratuito».
Si ricorda altresì quanto Steve Bannon disse nel corso di una conversazione telefonica con un giornalista del Guardian, è stato dato conto nella puntata dell'11 novembre 2019:
Audio Steve Bannon giornalista The Guardian «Come si chiama ?»;
Steve Bannon – ex stratega Donald Trump «Giorgia Meloni. La donna.»;
Giornalista The Guardian «Fratelli d'Italia è uno dei vecchi partiti fascisti uno dei vecchi partiti di destra.»;
Steve Bannon – ex stratega Donald Trump «Era fascista. Ma neo.»;
Giornalista The Guardian «Neo...»;
Steve Bannon – ex stratega Donald Trump «Ricorda il teorema Bannon: dai un volto presentabile al populismo di destra e verrai eletto.»;
Successivamente l'onorevole Meloni è stata invitata alle convention del partito repubblicano e alla National Prayer Breakfast. Tutte circostanze pubbliche di cui si è dato conto in modo cronachistico soprattutto alla luce della notizia, fino alla messa in onda del servizio di Report inedita, del finanziamento diretto fatto all'Alleanza dei progressisti e dei conservatori dalle fondazioni sostenute da importanti uomini d'affari statunitensi legate al mondo conservatore americano».
CAPITANIO, CORTI. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. — Premesso che:
all'interrogante giungono numerose ed insistenti segnalazioni da parte dei cittadini residenti in molte zone dell'Appennino modenese, e in particolare del Comune di Fiumalbo, relativamente all'impossibilità di ricevere il segnale RAI;
alla Società Concessionaria si chiede di sapere se sia a conoscenza di quanto sopra esposto e se non ritenga opportuno adoperarsi con sollecitudine per risolvere i problemi di ricezione del segnale nell'Appennino modenese, per consentire ai cittadini di quest'area una corretta fruizione del servizio pubblico radiotelevisivo.
(216/1105)
CAPITANIO, CAVANDOLI, TOMBOLATO, CAMPARI, SAPONARA. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. — Premesso che:
all'interrogante giungono numerose ed insistenti segnalazioni da parte dei cittadini residenti in molte zone dell'Appennino parmense relativamente all'impossibilità di ricevere il segnale RAI, in specie quello dei mux 1 e 2;
alla Società Concessionaria si chiede di sapere se sia a conoscenza di quanto sopra esposto e se non ritenga opportuno adoperarsi con sollecitudine per risolvere i problemi di ricezione del segnale nell'Appennino parmense, per consentire ai cittadini di quest'area una corretta fruizione del servizio pubblico radiotelevisivo.
(217/1106)
MANTOVANI, FLATI, DI NICOLA, GIORDANO, AIROLA, DE GIORGI, RICCIARDI, DI LAURO, PAXIA, GAUDIANO, CARELLI, L'ABBATE. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. — Premesso che:
fin dall'inizio del passaggio dalla televisione analogica alla televisione digitale terrestre, vi sono state diverse difficoltà di ricezione dei canali RAI;
come evidenziato e denunciato attraverso diversi atti parlamentari e il disegno di legge A.S. 1290, prima firmataria la sen. Gaudiano, è da tempo immemore che in alcune zone d'Italia viene rappresentata e segnalata l'assenza totale del segnale RAI. Nonostante le sollecitazioni e le richieste dei cittadini non sono stati fatti decisivi passi avanti. Gli utenti delle aree interessate dal disservizio, pur essendosi dotati di appositi decoder, non possono usufruire del servizio pubblico radiotelevisivo in ragione della mancata copertura del segnale;
in particolare nelle zone montane del parmense, tale disservizio ha causato il malcontento dei cittadini, regolarmente paganti del canone televisivo;
nel corso del tempo, i cittadini di tali zone hanno in più occasioni evidenziato molte difficoltà di ricezione del segnale per quasi tutti i canali della RAI, compreso RAI3 importantissimo per la diffusione del telegiornale regionale. Allo stesso tempo, risulta impossibile accedere agli altri canali tematici e informativi trasmessi in digitale terrestre;
la mancanza di infrastrutture telematiche adeguate, come la fibra ottica, preclude agli utenti anche l'accesso via internet ai contenuti delle piattaforme digitali;
il verificarsi di eventi atmosferici avversi, quali piogge o temporali, sono sufficienti per far perdere del tutto il segnale televisivo;
considerato che:
la Presidente dell'Assemblea regionale già nel 2009 scriveva alla sede Rai in merito a tali disservizi senza ottenere riscontri e anche le segnalazioni e le richieste di intervento da parte dei cittadini delle zone montane del parmense alle autorità locali e alle sedi Rai regionali sono, fino ad oggi, rimaste del tutto inascoltate;
come si legge online su «La Repubblica», edizione di Parma, del 31 marzo 2020, in tali zone, già di per sé geograficamente isolate, la mancanza di informazione risulta intollerabile soprattutto in questo periodo di emergenza epidemiologica determinata dal diffondersi del COVID-19;
a parere dell'interrogante, tutti i cittadini hanno la necessità di comprendere e di avere notizie certe e attendibili circa lo sviluppo dell'epidemia nelle proprie zone e nelle zone circostanti, nonché di conoscere le indicazioni e le misure del Governo, del Parlamento e degli altri soggetti nazionali, regionali e locali per contrastare l'emergenza e per il rilancio del tessuto economico, produttivo e sociale in tutte le zone del nostro Paese;
si chiede di sapere:
se gli interrogati, per quanto di propria competenza, ritengano opportuno adottare iniziative per risolvere in maniera definitiva i problemi di ricezione del segnale del digitale terreste e ripristinare la completa diffusione dei canali RAI, eliminando i disturbi e le interferenze che impediscono ai cittadini utenti di usufruire del servizio pubblico radiotelevisivo, in particolare in questo periodo di emergenza epidemiologica determinata dal diffondersi del COVID-19, su tutto il territorio nazionale e in particolare nelle zone montane del parmense. (218/1107)
RISPOSTA. – In merito alle interrogazioni in oggetto si forniscono gli elementi informativi sulla base delle indicazioni delle competenti strutture aziendali.
In primo luogo, si ritiene opportuno mettere in evidenza che il tema della diffusione rappresenta per la Rai non solo un obbligo da Contratto di servizio, ma uno degli elementi essenziali per poter svolgere con efficacia la missione di servizio pubblico. Qualunque iniziativa di ampliamento si muove quindi – in linea generale – nella direzione auspicata.
Ogni intervento sulle reti di diffusione del digitale terrestre, però, non può che essere inquadrato all'interno del più complessivo processo di liberazione della cosiddetta «banda 700»: si tratta di un processo in atto a livello europeo, che in Italia è sotto la guida e la responsabilità del Ministero dello Sviluppo Economico e di Agcom, ciascuno per i propri profili di competenza.
In tale processo si inquadra il progetto operativo che Rai ha presentato al Ministero dello Sviluppo Economico, così come previsto dal Contratto di servizio 2018-2022 «finalizzato ad assicurare la diffusione di tutti i contenuti audiovisivi di pubblico servizio assicurando la ricevibilità gratuita del segnale al 100 per cento della popolazione via etere o, quando non possibile, via cavo e via satellite, coerentemente a quanto previsto dall'articolo 3, comma 1, lett. a) della Convenzione».
Tutto ciò premesso, dall'esame dei dati disponibili è emerso che nelle zone segnalate sono stati riscontrati alcuni problemi di mancata o carente ricezione che – nella maggior parte dei casi – è stato possibile risolvere in breve tempo con interventi di ordinaria manutenzione. In particolare, per quanto riguarda la provincia di Modena, nel periodo marzo-aprile è stato registrato un solo caso di disservizio di una certa entità.
In tale quadro, si riepiloga la attuale situazione di ricevibilità dei segnali:
Zone Appenniniche:
MUX 1: ci sono ristrettissime zone dove non risulta oggettivamente ricevibile (circa 1.400 abitanti totali di cui 600-700 nella provincia di Modena e 800 nella provincia di Parma);
MUX «tematici»: il progetto di ampliamento delle reti tematiche (MUX 2, 3 e 4), che si ultimerà durante quest'anno, andrà a colmare ampie zone attualmente non raggiunte da tali servizi.
Fiumalbo (MO):
MUX1: ricevibile tramite l'impianto «extra-regione» (Toscana) denominato «Abetone» (canale E5). L'impianto chiaramente fornisce un servizio principalmente nel comune di Abetone (PT) e pertanto trasmette il TGR Toscana.
MUX «tematici»: al momento assenti ma si evidenzia che l'impianto di «Abetone» rientra tra le stazioni oggetto di estensione dei Mux cosiddetti «tematici» (Mux 2, 3 e 4) prevista nell'anno in corso.
Frazioni Ronchi, La Piana, Casa Gallo (in tutto circa 50 abitanti):
al momento non risulta presente alcun impianto di diffusione terrestre.
Nell'auspicio di poter assicurare la massima copertura del territorio, pur nella consapevolezza che la particolare orografia del Paese rende molto difficile raggiungere alcune zone circoscritte, la Rai ha messo in atto tutte le iniziative compatibili col quadro generale descritto.
Più in particolare:
TiVù Sat, nata con l'obiettivo di promuovere la diffusione dell'offerta televisiva digitale terrestre gratuita sul territorio nazionale attraverso una piattaforma digitale satellitare, offre la possibilità di fruire gratuitamente dell'intera programmazione direttamente da satellite.
RaiPlay è la piattaforma internet gratuita, su cui non solo è presente l'intera offerta editoriale Rai, sia in diretta streaming che con possibilità on demand, ma anche tutte le edizioni dei notiziari della TGR di ogni sede regionale.
Da ultimo, si segnala un ulteriore progetto, il cui iter è attualmente in fase di completamento, che porterà tutte le edizioni dei notiziari della TGR di ogni sede regionale sul satellite in standard definition (SD) in DVB-S2 mpeg-4. La pandemia ha purtroppo temporaneamente bloccato gli interventi tecnici necessari in ogni sede, che hanno bisogno di circa 3 mesi per concludersi, per cui si stima che entro settembre il progetto venga realizzato nella sua interezza.
MARROCCO, GALLONE, SCHIFANI, GELMINI, BRUNETTA, GALLIANI, AIMI, APREA, BAGNASCO, BARBONI, BATTILOCCHIO, BATTISTONI, BERARDI, BOND, CALIENDO, CALIGIURI, CANNIZZARO, CAON, CAPPELLACCI, CARRARA, CASCIELLO, CASINO, CASSINELLI, CATTANEO, CRISTINA, D'ATTIS, DALL'OSSO, FERRAIOLI, FIORINI, FITZGERALD NISSOLI, GIACOMETTO, GIAMMANCO, LABRIOLA, MARIN, MASTELLA, MAZZETTI, MILANATO, MINUTO, MOLES, NAPOLI, NEVI, ORSINI, PAGANO, PALMIERI, PAPATHEU, PELLA, PENTANGELO, PEREGO DI CREMNAGO, PETTARIN, PICHETTO FRATIN, PITTALIS, POLIDORI, PORCHIETTO, RIZZOTTI, ROSSELLO, ROSSO, ROTONDI, RUFFINO, RUSSO P., SACCANI JOTTI, SIRACUSANO, SPENA, SQUERI, TARTAGLIONE, TOFFANIN, TRIPODI MARIA, VERSACE, VIETINA, ZANGRILLO, ALFREDO MESSINA. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. — Per sapere – premesso che:
nel corso della puntata della trasmissione «Agorà» di giovedì 23 aprile, in onda su RaiTre, sono stati ospiti, in collegamento, il deputato e portavoce dei gruppi parlamentari alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica di Forza Italia, Giorgio Mulè e l'europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Dino Giarrusso;
quest'ultimo, sollecitato a rispondere ad alcune domande sul Mes, ha espresso delle considerazioni politiche molto gravi nonché offensive, per toni e contenuti, in merito al partito di Forza Italia;
nello specifico l'esponente pentastellato ha manifestato delle opinioni del tutto fuori luogo nonché false tra le quali la sua «preoccupazione» sul fatto che «in Italia abbiamo dato la cittadinanza ad un partito politico fondato da un condannato per mafia» (Forza Italia, ndr);
dall'estratto dell'intervista si evince, in modo manifesto, come l'europarlamentare abbia espresso valutazioni che esulavano completamente dalle domande avanzate durante il dibattito previsto dalla trasmissione a danno di una intera componente politica rappresentata in Parlamento da ben 26 anni;
a ciò si aggiunga che non è stato dato modo al deputato Giorgio Mulè di poter replicare alle accuse ingiuste e senza alcun fondamento dell'europarlamentare Dino Giarrusso, considerato che, quest'ultimo ha continuato ininterrottamente ad offendere il partito di Forza Italia sovrapponendosi a qualsiasi tipo di intervento del rappresentante forzista accusato peraltro di «aver sproloquiato» e di rivolgersi «con l'educazione che le è propria»;
all'europarlamentare è stata, invece, concessa la possibilità di manifestare le sue opinioni in modo totalmente indisturbato senza che la conduttrice sia immediatamente intervenuta al fine di evitare che i telespettatori potessero assistere agli insulti vergognosi appena menzionati;
quanto appena riportato evidenzia come sia inaccettabile e inqualificabile che sui canali della Rai vadano in scena aggressioni così volgari, infamanti e scomposte, come quelle dell'esponente politico Dino Giarrusso che ha ritenuto opportuno confermare quanto da lui sostenuto durante la trasmissione anche attraverso un comunicato stampa;
le invettive contro uno dei principali partiti politici, soprattutto in un periodo di emergenza nazionale, risultano ancora più intollerabili soprattutto alla luce dell'invito da parte del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, di una maggiore unità;
all'attacco indegno dell'esponente del Movimento 5 Stelle è seguito uno shitstorm sugli account social del deputato Giorgio Mulè con commenti inqualificabili («ti venga un cancro al cervello e pancreas devastante mortale a te e tua famiglia compreso i tuoi figli...Amen» e «Spero che il Covid si porti con te e tutta la tua famiglia di merda bastardo);
gli sproloqui vergognosi appena citati sono stati avanzati da account che sono seguiti dallo stesso Dino Giarrusso e da altri parlamentari appartenenti al Movimento 5 Stelle;
quali iniziative i vertici Rai intendano adottare al fine di scongiurare il ripetersi dei fatti riportati in premessa sui canali della tv pubblica, soprattutto alla luce di dichiarazioni gravissime e lesive dell'onorabilità degli esponenti di uno dei principali partiti politici;
se i vertici Rai non ritengano opportuno prevedere delle scuse pubbliche da parte della conduttrice Serena Bortone e dell'europarlamentare Dino Giarrusso a coloro che sono stati lesi direttamente dagli insulti dell'esponente del Movimento 5 Stelle nonché a tutti i telespettatori;
se i vertici Rai, alla luce dei fatti riportati in premessa, non ritengano opportuno evitare di invitare in trasmissione chi offende e incita all'odio con inevitabili conseguenze anche sulla comunicazione digitale e sulla reputazione del servizio pubblico;
se i vertici Rai non ritengano opportuno riferire sui fatti esposti in premessa presso la Commissione di vigilanza Rai.
(219/1109)
RISPOSTA. – In merito alla interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi, sulla base delle indicazioni delle strutture competenti.
In premessa si ritiene utile riportare quanto dichiarato da Silvia Calandrelli, Direttrice di Rai 3, a seguito di quanto accaduto nel corso della puntata di Agorà del 23 aprile u.s.: «Agorà e Serena Bortone sono caratterizzati da uno stile di confronto libero, aperto, plurale e rispettoso. Agorà è una trasmissione dove il rispetto per gli ospiti e gli interlocutori è un valore forte ma soprattutto non è una trasmissione fondata sul dibattito e lo scontro. È una trasmissione fondata sul dialogo, sul rispetto reciproco. Noi ci teniamo molto – e questa è la cifra di Rai 3 – a confrontarci liberamente. Un approccio pluralista e di grande rispetto. Quando non c’è il rispetto reciproco tra le parti, ci dispiace molto».
In relazione alla puntata di Agorà che ha ospitato gli onorevoli Giorgio Mulè e Dino Giarrusso si ritiene opportuno segnalare che entrambi non solo avevano accettato volentieri l'invito a intervenire in trasmissione, ma erano anche a conoscenza l'uno della presenza dell'altro.
Agorà è un talk politico trasmesso in diretta, circostanza per cui in alcun modo si poteva prevedere un così repentino cambiamento di rotta e di tono nel dibattito tra i due parlamentari, che non si erano mai resi protagonisti di episodi di questa natura, né di polemiche dai toni così accesi e veementi.
Il programma ha registrato molto raramente toni aspri e accesi nei dibattiti tra gli ospiti e, quando il livello del confronto si è animato oltre misura, la giornalista Serena Bortone ha sempre avuto nella conduzione un ruolo da moderatrice e calmieratrice. Anche in questa situazione la Bortone ha cercato di riportare la calma e ha anche chiesto alla regia di togliere l'audio – evento di eccezionale responsabilità – all'europarlamentare Giarrusso quando questi impediva a Mulè di replicare. Va poi sottolineato che la contemporaneità dei due ospiti in collegamento via internet, unica modalità possibile in periodo di pandemia, non ha facilitato la gestione da studio di situazioni come quella verificatasi.
Nel racconto sui social che è seguito alla puntata in oggetto, la Rai ha fatto una scelta editoriale basata sul senso di responsabilità e accortezza. Innanzitutto, non è stato pubblicato sugli account del programma alcun virgolettato o video dello scambio di battute tra i due esponenti politici. La scelta editoriale è stata dunque quella di non dare risalto all'acceso dibattito televisivo, per evitare il conseguente tifo sui social (che poi si è effettivamente scatenato) potenzialmente offensivo delle parti in causa.
In un tweet contenente un intervento di Mulè, tra i commenti è apparso un tweet gravemente offensivo, che Agorà ha «nascosto» secondo la modalità prevista dalla piattaforma social.
Ma, come è noto, Twitter non permette la cancellazione definitiva di tweet altrui in risposta, l'opzione «nascondi» lo rende soltanto non visibile ad un primo sguardo, ma chiunque può recuperarlo con un click.
Successivamente alla messa in onda, altri account (anche quelli dei due ospiti su Twitter) hanno commentato ciò che è accaduto nel programma e hanno rilanciato commenti offensivi, menzionando tra gli altri anche l'account di Agorà, che si è trovato coinvolto suo malgrado.
Si ritiene utile far notare che Agorà non ha retwittato o dato alcuna visibilità a questi commenti o a questi tweet, mantenendo il proprio profilo legato solo alla cronaca della puntata.
TIRAMANI, BERGESIO. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI.
nel corso della puntata del programma «Che tempo che fa», trasmessa domenica 26 aprile 2020 in prima serata su Rai 2, il conduttore Fabio Fazio ha intervistato il medico e vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, prof. Mauro Salizzoni, Quest'ultimo – spalleggiato dall'altro ospite, prof. Roberto Burioni, ordinario di microbiologia e virologia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano – ha accusato la Regione Piemonte di non aver gestito adeguatamente l'emergenza Coronavirus, non avendo effettuato sufficienti tamponi. Salizzoni e Burioni, inoltre, hanno criticato il sistema sanitario piemontese, colpevole di non aver retto all'emergenza sanitaria in corso, come l'elevato numero di contagi dimostrerebbe. Ovviamente, come di consueto all'interno del programma «Che tempo che fa», non è stato garantito alcun contraddittorio, né è stata fornita alcuna opinione di diverso tenore;
considerato che sul servizio pubblico radiotelevisivo grava l'obbligo di garantire un contradditorio adeguato, effettivo e leale, unitamente ad un'informazione plurale, completa, imparziale ed obiettiva;
alla Società concessionaria si chiede:
se l'episodio riportato in premessa non sia evidentemente contrario all'obbligo di garanzia del contraddittorio gravante sul servizio pubblico radiotelevisivo;
se non ritenga opportuno che ampio ed adeguato spazio sia concesso ad una opinione diversa sul sistema sanitario piemontese da quelle espresse dai due personaggi citati, con le medesime modalità, pur nel rispetto della libertà editoriale garantita a ciascuna trasmissione della Rai e dello specifico format del programma «Che tempo che fa»;
se, apprezzate le circostanze, non ritenga necessario adoperarsi affinché sia assicurata la qualità dei servizi informativi della Rai, sia pur nel rispetto della libertà editoriale, del diritto/dovere di cronaca e del pluralismo dell'informazione, affinché non siano prodotti contenuti parziali e non obiettivi. (220/1114)
RISPOSTA. – In merito alla interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi, sulla base delle indicazioni delle strutture competenti.
In premessa si ritiene opportuno far notare che il programma Che tempo che fa segue con attenzione e continuità l'emergenza sanitaria da ancor prima che la pandemia esplodesse in Italia. Fin dall'inizio, sia il professor Burioni che i vari scienziati che si sono avvicendati nelle settimane hanno sottolineato che per contenere e combattere l'epidemia è fondamentale eseguire il più alto numero possibile di tamponi; la tesi è stata sostenuta a prescindere dalla situazione specifica del Piemonte ed è stata sottoposta a tutte le istituzioni sia regionali che statali.
Nella puntata in questione è stato ospitato il professor Mauro Salizzoni che, oltre ad essere un medico, rappresentava la Regione Piemonte in qualità di vicepresidente del Consiglio: il professore non ha fatto altro che ribadire questo concetto e ha aggiunto che un altro fattore determinante per la diffusione del contagio deriva dalla «velocità di risposta ai problemi» che in Piemonte «non è stata adeguata». A dimostrazione di questa situazione, è stata raccolta la testimonianza della dottoressa Renata Gili, che, in forza alla guardia medica di Torino, pur evidentemente affetta da Covid19, non è stata tempestivamente sottoposta al tampone ed è stata costretta a rientrare al lavoro nella centrale operativa.
Si ritiene utile riportare quanto affermato dal prof. Burioni su tale circostanza: «il 9 marzo (quando la dottoressa Gili ha avvertito i primi sintomi) poteva esserci l'inferno e si può comprendere che non sia stato fatto il tampone, ma non si può tollerare che un medico venga mandato a lavorare se è infettivo». E questa, come ha spiegato chiaramente la diretta interessata, è stata una decisione della medicina del lavoro, ovvero quello che è accaduto non era dovuto a una direttiva regionale, ma è stato uno specifico atto del dirigente responsabile. Inoltre, la dottoressa Gili ha chiuso il suo intervento dando atto alla Regione che le cose migliorano: «stanno nascendo le task force per la gestione domiciliare dei positivi» con l'auspicio che «siano rafforzate»
Tutto ciò premesso, non si ravvisano nella puntata in questione tesi preconcette, bensì un atteggiamento obiettivo, positivo e non pregiudiziale, come riconosce anche la stampa: «...il programma di Raidue che in questo momento produce probabilmente il miglior servizio pubblico sul racconto del contagio» (Francesco Specchia su «Libero» del 28 aprile a pagina 20).
GALLONE, TESTOR. — Al Presidente della Rai e/o all'Amministratore Delegato. — Premesso che:
in data 25 aprile 2020, al TG1 delle 13:30 è andato in onda un servizio da Piazza Marconi, Comune di Canazei, sulla grave situazione della pandemia causata da Covid-19;
la notizia trasmessa dal principale canale televisivo pubblico è stata molto aggressiva e ha colpito duramente un territorio che vive soprattutto di turismo;
Canazei e tutta la Val di Fassa sta reagendo con molta motivazione alla grave situazione cercando non solo a come poter ripartire per l'imminente stagione estiva ma, anche, programmando le prossime stagioni;
il servizio giornalistico informava, in modo del tutto generico, utilizzando addirittura immagini girate in altro luogo e attribuendole al Comune di Canazei e alla Val di Fassa, sulla situazione predetta, riferibile a tutto l'ambito provinciale se non addirittura regionale, trasmettendo però quasi esclusivamente le immagini del Comune di Canazei;
il montaggio, del servizio, ha certamente condotto il telespettatore a soffermare la propria attenzione esclusivamente sul Comune citato, con il conseguente danno d'immagine che sicuramente avrà delle ripercussioni negative sul settore del turismo a partire da oggi e anche nel prossimo futuro di non di poco conto;
la situazione nel Comune di Canazei, dopo gli elevati numeri di contagi di ormai 50 giorni fa, sta quasi tornando a contenere i numeri di contagio e quindi sta arrivando ad una quasi normalità;
rispetto ad altre realtà provinciali, l'Apsp/Ce'sa de paussa di San Giovanni di Fassa/Se'n Jan de Fascia non conta, orgogliosamente e fortunatamente, alcun degente contagiato dal virus;
le dichiarazioni della giornalista non sono attendibili soprattutto quando questa dichiara «che nella giornata del 25 aprile l'emergenza Covid lascia le strade e il paese completamente deserto rispetto agli altri anni.» È storicamente risaputo che in questo periodo, nelle località montane di cui sopra, la situazione sia normalmente, dal punto di vista turistico, desolata considerato che è un periodo di fuori stagione,
Si chiede di sapere:
quali misure intenda intraprendere al fine di ristabilire, anche turisticamente, la posizione del Comune di Canazei e della Val di Fassa intera, colpita soprattutto dalle notizie fuorvianti e messaggi mediatici fuori luogo e descritti in premessa;
quali strumenti intenda mettere in atto per demonizzare le crescenti notizie poco contestualizzate e lesive dell'immagine turistica di uno dei Comuni, di una delle valli trentine a maggior vocazione turistica e riconosciuta a livello internazionale per la propria accoglienza;
in che maniera intenda agire al fine di tutelare la filiera economica e turistica, pesantemente colpita più da un accanimento mediatico piuttosto che sanitario;
quale profilassi e quali misure di anti-contagio la giornalista e la troupe abbia seguito per svolgere il proprio lavoro nel Comune di Canazei, al fine di evitare ulteriormente l'eventuale diffusione del virus sul territorio comunale. (221/1115)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi, sulla base delle indicazioni delle strutture competenti.
In premessa si ritiene opportuno riportare l'incipit del servizio del Tgl in questione, il cui oggetto non è Canazei, bensì il Trentino: «...il Trentino è una delle aree più colpite dal virus in rapporto alla popolazione. Un dramma che anche qui si è consumato soprattutto all'interno delle case di riposo. Circa la metà dei decessi di tutta la regione è avvenuto all'interno delle Rsa». Anche quando la giornalista illustra i dati, nonostante sia collegata da Canazei, si sta sempre riferendo all'intera regione: «...secondo i dati dell'istituto superiore di sanità si è registrato il tasso di mortalità più alto d'Italia, più alto anche di quello registrato in Lombardia». Per quanto attiene poi alle immagini a corredo del servizio, esse sono assolutamente generiche senza nessun riferimento al luogo.
Il servizio sottolinea inoltre la forte vocazione turistica delle località sciistiche trentine, osservando che la diffusione del contagio è probabilmente legata proprio al grande afflusso turistico nel periodo precedente al lockdown.
In aggiunta, per sottolineare i comportamenti virtuosi della popolazione trentina, si fa riferimento al fatto che i cannoni sparaneve sono stati utilizzati per sanificare le strade; che, dopo oltre un mese di rigide misure volte a limitare il contagio, la situazione sta lentamente tornando alla normalità, e il tasso di contagio è sensibilmente sceso; che Canazei, essendo una nota località turistica, in un giorno di festa come il 25 aprile, sarebbe stata piena di gente e invece era quasi deserta per effetto del lockdown e del senso civico dei suoi abitanti.
Infine, sulla circostanza della tutela della filiera economica e turistica trentina, si ritiene opportuno far notare che il tgl in questi giorni ha illustrato complessivamente la situazione del Trentino con due servizi: uno sulla raccolta di mele in Val di Non, a cui è seguito un pezzo sugli autotrasportatori e i problemi di logistica determinati dal Covid.