VIII Commissione

Ambiente, territorio e lavori pubblici

Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)

Commissione VIII (Ambiente)

Comm. VIII

Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
SOMMARIO
Mercoledì 6 maggio 2020

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-03894 Labriola: Tempi di attuazione del Piano ambientale dell'Ilva di Taranto, alla luce della crisi sanitaria da COVID-19 ... 53

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 56

5-03895 Braga: Tutela dell'ambiente e dei lavoratori impiegati nella raccolta e smaltimento dei rifiuti, alla luce delle specificità generatasi a seguito dell'emergenza da COVID-19 ... 54

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 57

5-03896 Ilaria Fontana: Prosecuzione dell'esercizio della discarica di Roccasecca, anche alla luce delle esigenze sanitarie determinatesi in seguito al COVID-19 ... 54

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 59

VIII Commissione - Resoconto di mercoledì 6 maggio 2020

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 6 maggio 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.40 alle 14.50.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 6 maggio 2020. — Presidenza del vicepresidente Patrizia TERZONI. — Interviene il sottosegretario di Stato all'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Morassut.

  La seduta comincia alle 14.50.

  Patrizia TERZONI, presidente, avverte che la pubblicità della seduta sarà assicurata – ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento e la prassi applicativa dei pareri della Giunta del Regolamento del 14 luglio 2004 e 26 giugno 2013 – anche attraverso la web-tv della Camera dei Deputati. Ne dispone, pertanto, l'attivazione.
  L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 135-ter del Regolamento, aventi ad oggetto questioni di competenza del Ministero dell'Ambiente.
  Ricorda che, per ciascuna interrogazione, il presentatore ha facoltà di illustrarla per non più di un minuto, mentre il rappresentante del Governo ha non più di tre minuti per la risposta. Successivamente, l'interrogante ha facoltà di replica, per non più di due minuti.

5-03894 Labriola: Tempi di attuazione del Piano ambientale dell'Ilva di Taranto, alla luce della crisi sanitaria da COVID-19.

  Vincenza LABRIOLA (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Sottosegretario Roberto MORASSUT, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Vincenza LABRIOLA (FI), replicando, si dichiara non soddisfatta della risposta resa dal sottosegretario, dalla quale si evince che, pur in presenza di una legislazione che non ammette deroghe, il Governo sembra poter accogliere la richiesta del gestore di uno slittamento nell'attuazione dei piani previsti. La trasparenza del Governo citata nella risposta non sembra esserci, dal momento che i contenuti dell'accordo firmato il 4 marzo con il gestore non sono ancora stati resi pubblici.
  Si tratta di un accordo scandaloso per diversi elementi e tra questi cita la riduzione drastica del canone di affitto e lo slittamento del lavoro sugli altoforni, sui quali è in corso la valutazione riguardo alla trasformazione in forni elettrici. Non è inoltre ancora chiara la partecipazione dello Stato nella governance dell'Ilva.
  Il gestore, approfittando del recente periodo di emergenza sanitaria, ha operato un taglio del 30 per cento sui lavori di manutenzione degli impianti, mettendo a serio rischio sia i lavoratori dello stabilimento sia l'intero territorio.
  È un territorio nel quale da tanti anni si parla di ambientalizzazione, della quale si vede appena l'inizio. Auspica che il Governo riprenda celermente, anche da remoto, il negoziato con ArcelorMittal, che stando alla risposta del Governo deve essere nuovamente ridiscusso, anche alla luce delle decisioni unilaterali del gestore, che pesano sulle spalle del territorio e dei cittadini stanchi della latitanza del Governo.

5-03895 Braga: Tutela dell'ambiente e dei lavoratori impiegati nella raccolta e smaltimento dei rifiuti, alla luce delle specificità generatasi a seguito dell'emergenza da COVID-19.

  Chiara BRAGA (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Sottosegretario Roberto MORASSUT, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Chiara BRAGA (PD), replicando, ringrazia il sottosegretario per aver ricostruito in maniera precisa e puntuale quanto il Ministero dell'ambiente ha messo in campo in questo primo frangente legato all'emergenza sanitaria da COVID-19. Nel ritenersi soddisfatta della risposta resa, ritiene opportuno che il Governo faccia alcune ulteriori valutazioni ed effettui, anche in collaborazione con il Parlamento qualora lo ritenesse opportuno, specifici approfondimenti sulla dotazione impiantistica nel territorio nazionale e sulla gestione del ciclo dei rifiuti nel Paese. La Commissione proprio in questo momento è impegnata nell'esame di una serie di atti che recepiscono direttive europee sul tema dell'economia circolare e della gestione dei rifiuti, che costituiscono un'importante occasione di riflessione.
  Sottolinea, infatti, come la capacità di dare risposte adeguate in tempi rapidi con riguardo al ciclo di gestione dei rifiuti sottragga spazio alla criminalità organizzata che approfitta di periodi di emergenza per estendere il proprio dominio.

5-03896 Ilaria Fontana: Prosecuzione dell'esercizio della discarica di Roccasecca, anche alla luce delle esigenze sanitarie determinatesi in seguito al COVID-19.

  Ilaria FONTANA (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Sottosegretario Roberto MORASSUT, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Ilaria FONTANA (M5S), pur comprendendo le problematiche emerse a seguito dell'emergenza sanitaria da COVID-19, si ritiene parzialmente soddisfatta della risposta resa dal rappresentante del Governo. Parla infatti a nome di un territorio che già vive un'altra emergenza da più di 20 anni. Le decisioni adottate dal Consiglio dei Ministri, accettate con rammarico, che prevedono l'innalzamento della discarica di Roccasecca, non sono a suo giudizio giustificabili dai numeri delle persone contagiate da COVID-19 nella regione Lazio.
  Si vede pertanto costretta a ribadire che il territorio oggetto dell'atto di sindacato ispettivo – che vede la presenza già di un inceneritore nonché di un centro di trattamento meccanico biologico e dove è collocato il sito di interesse nazionale della Valle del Sacco – non merita di essere vittima di inerzie colpevoli. Esprime dissenso per le scelte fatte, dal momento che a suo giudizio le discariche non devono essere una risposta neanche durante i periodi di emergenza, come quello attuale. Ritiene invece che anche le sollecitazioni che provengono dall'Unione europea con riguardo alla promozione dell'economia circolare obblighino le forze politiche a fare una riflessione di lungo periodo sulla gestione dei rifiuti che risulti virtuosa in termini ambientali.

  Patrizia TERZONI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.15.

VIII Commissione - mercoledì 6 maggio 2020

ALLEGATO 1

5-03894 Labriola: Tempi di attuazione del Piano ambientale dell'Ilva di Taranto, alla luce della crisi sanitaria da COVID-19.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, occorre evidenziare, innanzitutto, che la decretazione determinata dall'emergenza sanitaria da COVID-19 ancora in corso non prevede automatiche deroghe agli obblighi fissati nelle autorizzazioni integrate ambientali rilasciate che pertanto, in generale, devono intendersi integralmente confermati.
  Ciò nonostante, in casi specifici alcuni gestori hanno segnalato che la situazione emergenziale configuri casi di forza maggiore che rendono impossibile il rispetto di alcune condizioni autorizzative.
  Situazioni del genere devono essere valutate caso per caso, per evitare eventuali abusi e per disciplinare – attraverso riesami dell'autorizzazione o la definizione di misure aggiuntive – i conseguenti regimi transitori non considerati nell'autorizzazione, garantendo comunque la finalità di tutela ambientale e della salute della collettività di cui gli obblighi previsti dalle autorizzazioni in essere sono presidio.
  Per quanto attiene al caso specifico dell'impianto siderurgico di Taranto, si segnala che il Gestore dello stabilimento Arcelor Mittal ha fatto presente che, in seguito alla disposizione del Prefetto del 26 marzo scorso, lo stabilimento medesimo è in assetto di marcia a minimo tecnico. Conseguentemente, lo stesso Gestore, con nota del 27 marzo, ha comunicato la necessità di bloccare i cantieri relativi agli interventi previsti dal DPCM del 29 settembre 2019. In data 21 aprile, il Gestore ha inoltre presentato istanza di proroga di alcune scadenze previste dal predetto decreto.
  Ad ogni modo, si segnala che Ispra sta svolgendo le proprie valutazioni di merito sulla documentazione prodotta dal Gestore nell'ambito dell'esame della XXX Relazione Trimestrale trasmessa dallo stesso a fine aprile, con riferimento alla quale il Gestore dichiara che la lunghezza totale chiusa alla data del 31 marzo 2020 risulta essere pari ad un avanzamento globale di circa il 79 per cento.
  Fermo restando che la situazione emergenziale contingente potrebbe giustificare, in linea di principio, una valutazione circa la necessità di una ridefinizione delle scadenze di ambientalizzazione, di rilancio industriale e di attuazione degli interventi oggetto di prescrizioni AIA – come peraltro espressamente previsto dallo stesso Accordo per Taranto – si ritiene opportuno, comunque, evidenziare che le richieste in tal senso formulate dal Gestore, prima di poter essere assentite o negate, devono essere valutate nel merito attraverso uno specifico procedimento amministrativo. Peraltro, il pubblico interessato avrà facoltà di partecipare e le altre Amministrazioni coinvolte dovranno formulare pareri e determinazioni di competenza.
  Tale complesso procedimento amministrativo è attualmente in corso di avvio e solo all'esito di tutte le sue fasi sarà possibile esprimersi sulle richieste avanzate.
  Si rassicura, comunque, che sarà garantita la doverosa trasparenza del citato procedimento e che in tale ambito sarà posta particolare attenzione alle problematiche evidenziate.

ALLEGATO 2

5-03895 Braga: Tutela dell'ambiente e dei lavoratori impiegati nella raccolta e smaltimento dei rifiuti, alla luce delle specificità generatasi a seguito del COVID-19.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La complessa situazione emergenziale connessa al COVID-19 sta esercitando pressioni senza precedenti sulla società e sull'economia, incidendo altresì sulla garanzia di fornire i servizi essenziali alla cittadinanza. In tale ambito è risultato necessario intervenire al fine di assicurare la corretta gestione dei rifiuti, dal servizio di raccolta al trattamento e smaltimento finale, adottando allo stesso tempo misure supplementari per garantire elevati livelli di sicurezza per i lavoratori dello specifico settore, nonché della tutela della salute pubblica e dell'ambiente.
  In tale contesto, il primo documento ufficiale è stato emanato dall'Istituto Superiore di Sanità il 3 marzo 2020 (aggiornato il 14 e il 31 marzo), che ha fornito le opportune indicazioni distinguendo tra rifiuti urbani prodotti nelle abitazioni di soggetti positivi al tampone posti in isolamento o in quarantena obbligatoria e rifiuti urbani prodotti in abitazioni di soggetti non positivi al tampone, non in isolamento o quarantena obbligatoria. Nella medesima direzione è intervenuto l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale con un documento di supporto del 23 marzo che fornisce le indicazioni per la corretta gestione dei rifiuti nelle fasi successive alla raccolta, al fine di garantire un'alta protezione degli operatori e l'esclusione di problemi derivanti dall'inadeguato trattamento dei rifiuti stessi.
  Nella necessità di superare le difficoltà del sistema e consentire agli impianti la gestione di eventuali sovraccarichi, evitando l'interruzione del servizio, il Ministero dell'ambiente, da parte sua, prima con la nota del 24 marzo 2020 e poi con la Circolare 22276/2020, ha fornito indicazioni per disciplinare forme speciali di gestione dei rifiuti, utilizzando lo strumento dell'ordinanza contingibile e urgente ex articolo 191, del decreto legislativo n. 152 del 2006, temporalmente circoscritto alla durata dell'emergenza.
  In tale quadro, ove le competenti Autorità si risolvano ad adottare le predette ordinanze, si ritiene possibile prefigurare, tramite queste ultime, la possibilità di addivenire a regimi straordinari che prevedano: l'aumento della capacità di stoccaggio degli impianti, di deposito temporaneo dei rifiuti, di deposito dei rifiuti urbani presso i centri di raccolta comunali, la possibilità per gli impianti di incenerimento di raggiungere la capacità termica massima valutata in sede di autorizzazione, nonché, infine, per lo smaltimento in discarica, prefigurare la modifica temporanea dell'autorizzazione per consentire il conferimento degli scarti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani, differenziati e indifferenziati, privi di possibili destinazioni alternative e dei rifiuti urbani indifferenziati provenienti dalle abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria.
  Grazie anche alle misure sopra descritte, il sistema impiantistico nazionale ha sostanzialmente risposto alle esigenze specificamente collegate all'emergenza sanitaria in atto, consentendo così di affrontare al meglio anche la fase successiva all'emergenza. Si segnala, da ultimo, che
con l'approvazione definitiva, il 24 aprile scorso, del ddl di conversione del decreto-legge n. 18 del 2020 (Cura Italia) è stata introdotta, con l'articolo 113-bis, una modifica ai limiti temporali e quantitativi del deposito temporaneo di rifiuti. L'estensione quantitativa e temporale dei termini è stata ritenuta necessaria al fine di poter garantire la corretta gestione dei rifiuti speciali durante l'attuale periodo emergenziale legato al contenimento e alla gestione epidemiologica del COVID-19.

ALLEGATO 3

5-03896 Ilaria Fontana: Prosecuzione dell'esercizio della discarica di Roccasecca, anche alla luce delle esigenze sanitarie determinatesi in seguito al COVID-19.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Appare utile evidenziare, in via preliminare, che le autorizzazioni relative ad impianti di trattamento dei rifiuti attengono alle competenze regionali. Infatti, ai sensi dell'articolo 196 del decreto legislativo n. 152 del 2006, spetta alle Regioni l'approvazione dei progetti di nuovi impianti per la gestione dei rifiuti e dei rifiuti non pericolosi, l'autorizzazione alle modifiche degli impianti esistenti, l'autorizzazione all'esercizio delle operazioni di smaltimento e di recupero dei rifiuti, anche pericolosi.
  Fermo restando quanto precede, con specifico riferimento alle problematiche connesse alla gestione dei rifiuti nell'ambito dell'attuale emergenza epidemiologica, una delle principali criticità segnalate dagli operatori del settore consiste nella difficoltà di gestione di tutte le tipologie di rifiuti dovute sia al blocco da parte di alcuni Stati membri di ricevere rifiuti provenienti dall'Italia, sia alla scelta autonoma degli impianti di adottare le stesse misure per il principio di precauzione, nonché alla sospensione della raccolta differenziata nelle utenze con presenza di soggetti positivi in quarantena, con conseguente incremento dei rifiuti indifferenziati e l'invio degli stessi, oltre che ai termovalorizzatori fruibili, direttamente in discarica.
  Per superare dette difficoltà è stata, dunque, manifestata la necessità di una maggiore flessibilità rispetto all'utilizzazione delle capacità di trattamento degli impianti di gestione nazionali. Per consentire di far fronte a tali criticità, il Ministero dell'ambiente ha indicato le ordinanze contingibili ed urgenti ex articolo 191 del decreto legislativo n. 152 del 2006 quale strumento legislativo più idoneo per consentire di mettere in atto regimi straordinari, temporalmente circoscritti alla durata dell'emergenza.
  Per quanto attiene il caso di specie, il Consiglio dei ministri, con Deliberazione del 20 aprile scorso, ha ritenuto che sussistano sopravvenuti rilevanti motivi di pubblico interesse, in conseguenza dell'innegabile mutamento non prevedibile, e del tutto eccezionale, della situazione di fatto esistente, motivi che consistono nella necessità urgente, sotto l'aspetto della tutela sanitaria per il territorio regionale, di autorizzare un ulteriore ampliamento della discarica di Roccasecca. Ha ravvisato, pertanto, la necessità di effettuare una valutazione comparativa degli interessi coinvolti nel procedimento in esame, consistenti da un lato nell'impatto paesaggistico che l'ulteriore ampliamento della discarica può avere sull'area interessata dall'intervento e, dall'altro, nella considerazione che la realizzazione del predetto ulteriore ampliamento della discarica di Roccasecca sia una necessità urgente, sotto l'aspetto della tutela sanitaria, per il territorio regionale.
  Il Consiglio dei ministri ha ritenuto, conseguentemente, di poter considerare prevalente l'interesse all'ulteriore ampliamento della discarica, sebbene nella consapevolezza del carattere provvisorio della misura, dovendo la Regione nelle more provvedere ad ogni modo alla conclusione
del procedimento di aggiornamento del Piano integrato di gestione dei rifiuti. Ha dunque ritenuto di autorizzare l'innalzamento del «capping» di chiusura del bacino IV della discarica fino a metri 16,70 individuando il limite temporale per l'esercizio dello stesso bacino della discarica nel 31 dicembre 2020.