XIII Commissione

Agricoltura

Agricoltura (XIII)

Commissione XIII (Agricoltura)

Comm. XIII

Agricoltura (XIII)
SOMMARIO
Martedì 28 aprile 2020

SEDE CONSULTIVA:

Sulla pubblicità dei lavori ... 113

Documento di economia e finanza 2020. Doc. LVII n. 3 e Annesso (Parere alla V Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni) ... 113

ALLEGATO 1 (Proposta di parere della Relatrice) ... 128

ALLEGATO 2 (Parere approvato dalla Commissione) ... 134

DL 23/2020: Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali. C. 2461 Governo (Parere alle Commissioni VI e X) (Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni) ... 124

ALLEGATO 3 (Proposta di parere della Relatrice) ... 140

ALLEGATO 4 (Parere approvato dalla Commissione) ... 143

XIII Commissione - Resoconto di martedì 28 aprile 2020

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 28 aprile 2020. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 15.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che i gruppi M5S, PD e Italia Viva hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Documento di economia e finanza 2020.
Doc. LVII n. 3 e Annesso.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Filippo GALLINELLA, presidente, dopo aver fatto presente che la Commissione è chiamata a esprimere il parere già nella seduta odierna, ricorda che la relatrice, onorevole Gadda, ha inviato a tutti i commissari, per le vie brevi, una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

  Maria Chiara GADDA (IV), relatrice, nell'illustrare il Documento di economia e finanza 2020, sul quale la Commissione Agricoltura è chiamata a formulare il prescritto parere alla Commissione bilancio ai fini della risoluzione che sarà approvata in Assemblea, evidenzia come l'epidemia sanitaria in atto rende necessaria una marcata revisione dello scenario macroeconomico indicato lo scorso settembre nella Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF) presentata alle Camere lo scorso settembre.
  Nel Documento, data l'eccezionalità del momento, le previsioni presentate nel Programma di Stabilità coprono unicamente il biennio 2020-2021, anziché spingersi fino al 2023, la presentazione del Programma Nazionale di Riforma e dei principali allegati al DEF è, inoltre, stata posticipata.
  Il DEF 2020, nella prima sezione relativa al Programma di Stabilità, mette in luce quanto l'impatto su scala globale dell'epidemia causata dal nuovo Coronavirus (COVID-19), abbia determinato un crollo nelle previsioni di crescita già indebolite nel corso degli ultimi due anni a causa dell'acuirsi delle tensioni geopolitiche e commerciali. Gli effetti drammatici dell'emergenza sanitaria si innestano pertanto in uno scenario complesso, e il crollo senza precedenti delle attività produttive a partire dal mese di marzo, insieme ai forti cali nei mercati finanziari e dei corsi petroliferi, determinano un brusco peggioramento delle prospettive di crescita con particolare riferimento all'Eurozona.
  La straordinarietà della situazione rende pertanto complesse previsioni anche a breve termine. Il FMI sottolinea altresì che, nonostante il recupero atteso per il 2021 con la graduale ripresa delle attività, il livello del PIL nel 2021 si manterrà inferiore ai livelli pre-virus a causa delle previsioni sulla ripresa del commercio internazionale, della persistente incertezza sul percorso della pandemia, dell'intensità e efficacia degli sforzi di contenimento, della mancanza di miglioramento della fiducia, dei cambiamenti strutturali nel comportamento delle imprese e delle famiglie, e della volatilità nei prezzi delle materie prime.
  Il documento indica una caduta del PIL per l'anno in corso di 8,0 punti percentuali, con un indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche al 10,4 per cento del PIL. Tale previsione sconta una caduta del PIL di oltre il 15 per cento nel primo semestre ed un successivo rimbalzo nella seconda metà dell'anno. Il recupero del PIL previsto per il 2021 è del 4,7 per cento. Il DEF analizza anche uno scenario di rischio più sfavorevole, che considera la possibilità di un riacutizzarsi dell'epidemia a seguito del rallentamento delle disposizioni di chiusura dopo il 4 maggio; in base a tale scenario, la contrazione del PIL nel 2020 potrebbe arrivare ai 10,6 punti percentuali, con una ripresa più debole nel 2021, quantificata nel 2,3 per cento, nonché un ulteriore aggravio sulla finanza pubblica.
  Il quadro di bilancio del documento di economia e finanza prevede che il debito pubblico raggiungerà il 155,7 per cento del PIL; nel 2021 il deficit scenderà al 5,7 per cento del PIL e il rapporto debito/PIL diminuirà al 152,7 per cento.
  Di fronte a questa difficile situazione, il documento ricorda come il Governo abbia varato una serie di misure per limitare le conseguenze economiche e sociali della chiusura delle attività produttive e del crollo della domanda interna e mondiale.
  Con riferimento alle politiche varate a livello europeo, il DEF sottolinea, sul piano della politica monetaria, l'importanza dell'intervento della Banca Centrale Europea (BCE) per la stabilizzazione dei mercati che si aggiunge alle ulteriori iniziative in materia di politica fiscale messe in campo dall'Unione Europea per fronteggiare l'emergenza sanitaria e le sue ripercussioni in ambito economico e sociale.
  Con il decreto-legge «Cura Italia», è stato approvato un primo intervento, pari a 20 miliardi di euro – 1,2 per cento del PIL – in termini di impatto sull'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche e circa 25 miliardi di nuovi stanziamenti di risorse. Nel complesso, sommando gli interventi in materia di credito e garanzie, il Cura Italia protegge o garantisce un volume di credito stimato pari a 350 miliardi.
  Per quanto riguarda il settore agricolo e della pesca, si è provveduto ad inserire misure per il sostegno salariale per i lavoratori del comparto che hanno subito una riduzione di reddito a causa dell'emergenza epidemiologica, sono stati previsti interventi per garantire liquidità alle imprese – tra i quali l'anticipo dei contributi PAC, l'istituzione di un Fondo da 100 milioni per il 2020 a copertura degli interessi bancari e della sospensione dell'attività
di pesca nonché l'estensione alle imprese agricole della possibilità di avvalersi del Fondo di garanzia insieme con la possibilità di rinegoziare i mutui – sono state introdotte numerose disposizioni per semplificare gli adempimenti amministrativi e per contrastare le pratiche sleali ed è stato incrementato di 50 milioni di euro, per l'anno 2020, il Fondo indigenti.
  Sottolinea che è stato, poi, approvato il decreto-legge «Liquidità», oggi all'esame della Commissione per il prescritto parere, dove è stato previsto, tra le altre misure, che ISMEA possa disporre di uno stanziamento di 100 milioni di euro per il 2020 per fornire le garanzie sui prestiti bancari alle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura. Sono state previste, inoltre ulteriori disposizioni che interessano anche il comparto agricolo e della pesca, quali la sospensione dei versamenti tributari e contributivi e la previsione di un credito di imposta per le spese relative all'acquisto di dispositivi di protezione individuale, e atti a proteggere i lavoratori dall'esposizione al COVID-19.
  Nel Documento all'esame il Governo annuncia l'approvazione di due ulteriori provvedimenti, uno recante ulteriori misure di sostegno a lavoratori e imprese, l'altro, dedicato alla semplificazione delle procedure amministrative in alcuni settori strategici per il rilancio degli investimenti pubblici e privati.
  Il primo decreto disporrà di risorse pari a 55 miliardi in termini di maggiore indebitamento netto sul 2020 e 5 miliardi a valere sul 2021, pari al 3,3 per cento del PIL, che insieme al Cura Italia, quantifica nel 4,5 per cento del PIL il pacchetto complessivo di sostegno all'economia, a cui si aggiungono garanzie per circa il 40 per cento del PIL. Sul saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato, in termini di competenza e in termini di cassa, gli effetti del decreto ammonteranno a 155 miliardi di euro nel 2020 e 25 miliardi nel 2021, a cui si sommano, per il 2020, i 25 miliardi del decreto Cura Italia.
  Particolarmente rilevante per il comparto primario è quanto si legge nel Documento relativamente al previsto aumento a legislazione vigente dell'imposizione indiretta a inizio 2021; il Governo si impegna a sopprimere, sempre con il prossimo decreto, gli aumenti dell'IVA e delle accise previsti dal 2021.
  Il Documento sottolinea, inoltre, che, inclusi gli effetti del decreto in corso di approvazione e il beneficio degli 80 euro mensili – aumentati a 100 euro con il taglio del cuneo fiscale sul lavoro – la pressione fiscale scenderà dal 41,9 per cento del 2019, al 41,8 per cento nel 2020 e al 41,4 per cento nel 2021.
  Sulla base di questi numeri, il Governo ha presentato al Parlamento, insieme al documento in esame, la Relazione al Parlamento in cui, ai sensi della Legge n. 243/2012, con la quale si richiede di elevare gli obiettivi di finanza pubblica.
  Quanto all'Unione europea il Documento ricorda che essa ha saputo dare una risposta comune e rilevante all'emergenza in corso, approvando una serie di misure tra le quali, l'istituendo fondo per finanziare gli ammortizzatori sociali, denominato SURE, con una dotazione fino a 100 miliardi, l'ampliamento delle risorse della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) che ha messo a disposizione fino a 200 miliardi di nuovi prestiti a livello UE, la nuova linea di credito (Pandemic Crisis Support) del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), che potrà arrivare fino al 2 per cento del PIL dei Paesi che vorranno farne richiesta; ed infine, il costruendo Fondo per la Ripresa, che nelle intenzioni del Governo italiano dovrà essere lo strumento più importante e decisivo per il rilancio dell'economia e il futuro sviluppo dell'Unione negli anni post-crisi.
  Dal 1o aprile è stata data attuazione all'Iniziativa d'investimento in risposta al Coronavirus (Coronavirus Response Investment Initiative, CRII) ed è stato esteso l'ambito di applicazione del Fondo di solidarietà dell'UE. Si tratta di misure finalizzate alla mobilitazione immediata di fondi strutturali per consentire una risposta rapida alla crisi. In particolare, per l'anno in corso, la Commissione europea non chiederà agli Stati membri la restituzione dei prefinanziamenti versati nel
2019 a titolo di fondi strutturali e non spesi, per un totale di circa 8 miliardi di euro che gli Stati membri potranno trattenere e utilizzare per rispondere all'emergenza; a tali risorse, inoltre, si aggiungono 29 miliardi di euro di fondi delle politiche di coesione non ancora assegnati, che i Paesi UE potranno destinare ad interventi per fronteggiare la crisi. Inoltre, la possibilità di ricorso al Fondo di solidarietà è ampliata ai casi di «grave emergenza di sanità pubblica». Per il 2020 sono disponibili complessivamente 800 milioni di euro.
  Per il settore agricolo, il Documento ricorda come la Commissione europea abbia prorogato di un mese il termine per la presentazione delle domande degli agricoltori che hanno diritto a un sostegno al reddito nel quadro della politica agricola comune (PAC), mentre l'utilizzo dei fondi per l'agricoltura e la pesca è stato reso più flessibile per i casi di sospensione o riduzione temporanea delle attività e della produzione.
  Quanto alle prospettive di rilancio dell'economia, il Governo ritiene prioritario incentivare gli investimenti volti a promuovere forme di economia circolare e a favorire la transizione ecologica, aumentando la competitività e la resilienza dei sistemi produttivi a shock ambientali e di salute e perseguendo con fermezza politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, finalizzate a conseguire una maggiore sostenibilità ambientale e sociale. Queste innovazioni dovranno essere allineate al Green Deal europeo, che resta la strategia chiave dell'Unione Europea per i prossimi decenni. A livello nazionale, si lavorerà sull'attuazione del Green and Innovation Deal che la Legge di Bilancio ha finanziato per il triennio 2020-2022. La prima iniziativa sarà quella di accelerare le nuove opere pubbliche già in fase avanzata di progettazione e la manutenzione di quelle esistenti. Il Documento sottolinea, inoltre, che tanto maggiore sarà la credibilità delle riforme strutturali messe in atto, tanto minore sarà il livello dei rendimenti sui titoli di Stato, e ciò agevolerà il processo di rientro.
  Il comparto primario e della pesca sconta numerose e specifiche problematiche, come del resto emerso anche nel dibattito che si è svolto nella Commissione in occasione della votazione del parere al decreto-legge «Cura Italia».
  Nonostante, infatti, esso abbia manifestato in pieno tutta la sua capacità di resilienza, garantendo al Paese l'approvvigionamento ordinario dei beni alimentari, la chiusura di determinate attività in particolare legate al turismo, alla catena Horeca, e alla contrazione nelle esportazioni, ha determinato gravi eccedenze di prodotto con particolare riferimento agli alimenti freschi e alle produzioni locali, insieme a una significativa contrazione degli ordini, con particolare riguardo ad alcuni comparti quali, per esempio, quello zootecnico, ittico, vitivinicolo, nonché dei piccoli birrifici. Iniziano inoltre a manifestarsi effetti negativi in alcuni settori di produzione, come nel caso della quarta gamma. Allo stesso modo risultano colpiti tutti gli ambiti legati alla multifunzionalità agricola, con particolare riferimento ad attività in ambito sociale, agriturismo, ittiturismo, ippoturismo, e degli equidi in ambito generale anche in riferimento all'arresto delle competizioni e delle gare. Il settore florovivaistico che, negli ultimi anni ha conosciuto in alcune produzioni una crescita rilevante, è stato costretto a sospendere ogni attività commerciale, nel periodo di maggiore picco produttivo, senza poter contare in alcun modo sugli aiuti PAC di cui non è beneficiario. Anche i comparti della silvicoltura, e i manutentori del verde hanno subito un blocco degli interventi sul verde pubblico e privato. Sarebbe pertanto utile valutare una proroga ed estensione di misure come il bonus verde, che a causa della epidemia risulteranno sottoutilizzate.
  È auspicabile che nel prossimo decreto di sostegno all'economia in via di definizione vengano previste misure volte a sostenere gli ingenti costi sostenuti, ad esempio relativamente alle spese energetiche e di smaltimento dei prodotti finiti al macero.

  Il Ministero ha con prontezza approntato risposte efficaci ed immediate, inoltrando richiesta alla Commissione europea di autorizzazione all'ammasso privato per alcuni prodotti, disponendo un intervento specifico a sostegno del settore florovivaistico e dando attuazione alle misure di finanziamento di alcune filiere.
  Occorre, poi, tenere in considerazione che le restrizioni in ordine alla circolazione e le misure di distanziamento sociale avranno a lungo un'incidenza sulla produzione agricola, rallentandola e rendendola maggiormente onerosa, a dispetto della già difficile situazione economica in cui versavano molte imprese agricole.
  Come è ormai noto, gli effetti della emergenza sanitaria hanno determinato contrazione nella disponibilità di manodopera, anche a seguito del rientro in patria di molti cittadini di origine straniera; è stata disposta, di concerto con il ministero degli interni, la proroga dei permessi di soggiorno, e come ha già anticipato la Ministra, sono allo studio – di concerto con tutte le rappresentanze sindacali e organizzazioni datoriali – misure per l'incontro regolare e trasparente tra domanda e offerta, e una eventuale regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari presenti nel territorio nazionale a fronte di specifiche esigenze lavorative. Si rende necessario, a maggiore ragione in un periodo di emergenza sanitaria ed economica, procedere con determinazione rispetto a misure di contrasto nei confronti del lavoro nero, e di fenomeni di caporalato che sono sovente nelle mani delle mafie e della criminalità organizzata. Questo anche per meglio garantire la sicurezza sanitaria ai braccianti, con conseguente maggiore tutela delle persone che potranno entrare a contatto con tali lavoratori.
  Quanto agli scenari prossimi futuri occorre interrogarsi su quali politiche di più lungo respiro occorrerà adottare per rafforzare il comparto agricolo italiano. L'attuale crisi ha di fatto acuito alcune carenze strutturali e fragilità che necessitano di essere colmate, in ragione anche del fatto che il comparto agricolo, della pesca e dell'acquacoltura risultano tra i settori maggiormente esposti agli effetti dei cambiamenti climatici.
  Il 22 aprile scorso, David Beasley, Direttore del programma alimentare mondiale dell'ONU ha affermato al Consiglio di sicurezza dell'ONU che si profila all'orizzonte una crisi alimentare di dimensioni straordinarie e che nell'anno in corso 260 milioni di persone rischieranno di non accedere a una alimentazione sufficiente, sana e adeguata.
  Risulta fondamentale che l'Unione Europea, e l'Italia con essa, approntino un programma strategico di rilancio del comparto agricolo ed agroalimentare coniugando sostenibilità economica, ambientale e sociale delle produzioni, e garantendo al contempo alle imprese una adeguata redditività ed un rafforzamento rispetto al posizionamento nei mercati internazionali.
  La crisi ha inoltre evidenziato problematiche di autonomia nell'approvvigionamento delle materie prime, acuito da uno scenario internazionale che, insieme alla crisi sanitaria in atto, vede il riacutizzarsi di politiche nazionali isolate che rallentano, se non ostacolano, gli scambi commerciali. L'Organizzazione mondiale del commercio stima una riduzione del 32 per cento degli scambi nel 2020. Occorre, quindi chiedersi quanto la filiera possa permettersi, a valle, di essere ancora eccessivamente dipendente da alcune importazioni di materie prime e se non converrà rafforzare alcune produzioni nazionali oggi abbastanza limitate – come ad esempio nel comparto cerealicolo – e quanto potrà ancora contare sul mantenimento e sul rafforzamento di quote di mercato internazionale, che ha permesso fino ad oggi di coprire quel gap iniziale sulle materie prime e garantire redditività alle imprese del nostro Made in Italy.
  Sicuramente occorrerà riorganizzare e sostenere le imprese con progetti di filiera, come del resto già avviato dalla Ministra, sostenere gli investimenti infrastrutturali, con particolare riferimento alla rete idrica e della banda larga e ultralarga, la ricerca e le nuove tecnologie, e cogliere i mutamenti nelle abitudini di acquisto e consumo
per meglio attrezzarsi a cogliere la crescita esponenziale dell'e-commerce, delle piattaforme digitali, o del commercio di prossimità.
  Sarà altresì fondamentale implementare misure di promozione dei prodotti nazionali nel mercato estero ed interno, predisponendo strumenti specifici che possano sopperire al calo previsto delle esportazioni, nonché sostenere la fruizione di servizi turistici e ludico ricreativi in ambito agricolo compatibilmente con le misure di distanziamento sociale e le precauzioni di carattere sanitario che verranno definite nel corso delle prossime settimane. L'innovazione tecnologica, l'agricoltura di precisione e la digitalizzazione dovranno, inoltre, diventare l'arma più efficace per ridurre i costi di produzione, aumentare la qualità del prodotto e diminuire i rischi legati alle avversità climatiche.
  Occorrerà ripensare la multifunzionalità dell'agricoltura se è vero che le strutture risentiranno del drastico calo del turismo e dovranno attrezzarsi per poter offrire un servizio riformulato e differenziato.
  Occorrerà, infine, far fronte sempre di più alle situazioni di indigenza, utilizzando ogni canale in grado di collegare la generazione di eccedenze in ambito agricolo e agroalimentare, con le situazioni di bisogno a cui possono fare fronte le Istituzioni di concerto con gli enti del terzo settore, ad esempio attraverso la ulteriore implementazione del fondo indigenti, e reindirizzando, altresì, se necessario e fino alla loro riapertura, le risorse alimentari destinate alle scuole e non utilizzate, ad altre strutture o soggetti.
  Quanto esposto non ha certo la pretesa di svolgere un'analisi esaustiva di tutte le problematiche del comparto; intende esclusivamente fornire alcuni spunti di riflessione. Data la ristrettezza di tempi nei quali la Commissione è chiamata ad esprimere il parere, chiede, quindi, ai colleghi se intendano indicare ulteriori suggerimenti e riflessioni alla presente relazione.
  Ciò premesso, illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni, nella quale, condividendole, ha recepito talune osservazioni proposte dal gruppo Forza Italia (vedi allegato 1).

  Franco MANZATO (LEGA) ringrazia l'onorevole Gadda per l'articolato lavoro svolto.
  Riguardo alla proposta di parere sul DEF predisposta dalla relatrice, il suo gruppo condivide solo le premesse in essa contenute relative all'analisi degli effetti negativi prodotti sui comparti produttivi dalla pandemia, riscontrando invece una mancanza di coraggio nelle misure contenute nelle osservazioni, che reputa infatti del tutto inadeguate. Osserva, infatti, che, a fronte della eccezionalità dell'attuale situazione, la proposta di parere individua, nella maggior parte delle osservazioni, misure di carattere ordinario e in gran parte già contenute nella Proposta strategica nazionale ed in via di attuazione attraverso i Piani di sviluppo regionali. Fa riferimento, ad esempio, agli strumenti volti a rafforzare i contratti di filiera, al sostegno all'imprenditoria femminile e all'attività dei giovani in agricoltura.
  Sottolinea, quindi, che sarebbe stato necessario da parte del Governo e della maggioranza che lo sostiene compiere scelte ben più coraggiose, predisponendo misure davvero innovative, e più radicali ed efficaci in termini di sostegno diretto al reddito delle aziende e dei lavoratori, in luogo degli strumenti di garanzia sui debiti, come invece disposto con il decreto-legge «Liquidità». Stigmatizza, quindi, a tale proposito, il mancato utilizzo da parte dell'Italia dei fondi strutturali legati alla PAC messi a disposizione del nostro Paese in un ammontare significativo di risorse, alle quali ha fatto riferimento anche il Ministro Boccia. Ciò consentirebbe di rispondere alla straordinarietà del contesto economico e sociale con la predisposizione di strumenti di sostegno diretto al reddito delle imprese agricole e degli agricoltori e pescatori italiani, che, peraltro, a causa del blocco del canale Horeca e del mercato internazionale, hanno subìto gli effetti del lockdown in misura maggiore rispetto agli altri Paesi europei.

  Maria SPENA (FI) ringrazia l'onorevole Gadda per il proficuo lavoro svolto che ha portato alla predisposizione di una proposta di parere che, a suo avviso, contiene numerose risposte significative alle esigenze del comparto agricolo. Richiamata l'importanza delle produzioni agroalimentari tipiche regionali, che considera delle autentiche eccellenze che danno lustro al Paese, invita la relatrice a integrare l'osservazione relativa alla promozione del Made in Italy prevedendo l'introduzione di strumenti di sostegno ai produttori volti a favorire la diffusione e la vendita in specifici corners dei prodotti agroalimentari tipici regionali, in qualsiasi forma tutelati, presso la grande distribuzione organizzata (GDO) operante nei medesimi territori, secondo modalità che ne preservino l'immagine, la reputazione e il valore.

  Tullio PATASSINI (LEGA) ringrazia anch'egli la relatrice per l'articolata relazione. Osservato che i dati contenuti nel DEF rispecchiano la difficoltà, nell'attuale contesto economico di fare previsioni di medio e lungo termine, evidenzia, come già il suo gruppo ha avuto modo di sottolineare nel corso dell'informativa urgente della Ministra Bellanova dello scorso 16 aprile, la mancanza di coraggio nel compiere investimenti significativi in un settore, quale l'agricoltura, che reputa strategico non solo per l'Italia, ma per l'intera Unione europea. Rileva, infatti, come a fronte di stanziamenti per miliardi di euro disposti a favore di taluni comparti produttivi, al settore primario siano state destinate risorse ben più limitate. Sottolinea, inoltre, la mancata previsione di efficaci strumenti di sostegno al reddito degli agricoltori e di un piano straordinario per favorire l'occupazione nel comparto, ad esempio sostenendo la nascita di nuove imprese e l'impiego dei giovani.
  Osservato che, sebbene la relatrice appartenga a un gruppo parlamentare che fa parte della maggioranza, la sua proposta di parere sul DEF contiene ben 17 osservazioni, esprime l'auspicio che le misure con esse proposte si traducano in azioni concrete. Rammenta che molte proposte emendative presentate dalla Lega al decreto-legge «Cura Italia», che proponevano alcune delle misure contenute nel parere oggi in discussione, siano state respinte e analoga sorte è toccata agli ordini del giorno, tra i quali, inspiegabilmente, quello che proponeva di accelerare i pagamenti arretrati del fermo pesca.
  Evidenziato poi che molte misure contenute nel parere sul DEF predisposto dalla relatrice sono già contenute nei Piani di sviluppo regionali, lamenta la mancata previsione di interventi realmente innovativi per il sostegno al reddito agrario e degli agricoltori che rappresenta, invece, una priorità per la Lega. Reputa importante l'attenzione posta al rafforzamento delle filiere, attraverso una loro maggiore integrazione per far fronte alla crisi del canale Horeca. Si dichiara quindi non soddisfatto di un DEF che giudica il frutto della mancanza di coraggio delle forze politiche di maggioranza.

  Raffaele NEVI (FI) propone alla relatrice di integrare l'osservazione di cui al numero 12, lettera b), con la quale, relativamente al settore vitivinicolo, si segnala l'opportunità di introdurre disposizioni volte a favorire la riduzione delle rese per ettaro delle unità vitate iscritte nello schedario viticolo, diverse da quelle utilizzate per produrre vini, mediante modifica all'articolo 8, comma 10 della legge n. 238 del 2016, precisando che occorre tenere conto delle specificità territoriali.

  Maria Chiara GADDA (IV) giudica propositivi tutti gli interventi svolti dai colleghi. Accogliendo la proposta dell'onorevole Spena, ritiene opportuno integrare l'osservazione relativa alla promozione del made in Italy (riportata al numero 4) e, a tal fine, recepisce la formulazione dalla stessa proposta. Condividendo altresì quanto osservato dall'onorevole Nevi, ritiene di integrare l'osservazione n. 12 nei termini da lui proposti. Formula quindi una nuova proposta di parere (vedi allegato 2).
  In riferimento a quanto osservato dall'onorevole Manzato in ordine a misure da intraprendere a livello europeo, richiama alcuni importanti interventi già messi in campo dall'Unione Europea quali, ad esempio, l'acquisto di titoli di Stato da parte della BCE, le misure predisposte dalla BEI o legate al sostegno ai comparti produttivi. Pur osservando che la PAC dovrà avere una nuova prospettiva, sottolinea come l'Unione europea sia intervenuta a sostegno del settore agricolo, anche su sollecitazione della Ministra Bellanova, con misure anche a sostegno dell'alimentazione delle persone più fragili attraverso lo strumento del Fondo per gli indigenti e dell'attivazione dell'ammasso privato di prodotti – tema caro al Presidente Gallinella – di taluni settori nei quali, a causa del lockdown, si registrano delle eccedenze.

  Raffaele NEVI (FI) esprime apprezzamento per l'approccio costruttivo con cui l'onorevole Gadda ha svolto il ruolo di relatrice favorendo la costruzione di un'unità di intenti fra i gruppi che, a suo avviso, lascia ben sperare per il lavoro che nei prossimi mesi la Commissione sarà chiamata a svolgere. Esprime quindi soddisfazione per il recepimento nella proposta di parere delle osservazioni presentate dal gruppo Forza Italia.
  Con riferimento alla plastic tax e alla sugar tax, delle quali il suo gruppo vorrebbe l'abolizione reputandole sbagliate, giudica positivamente che sia stata evidenziata la necessità di posticiparle e di sterilizzarle.
  Manifesta apprezzamento per le misure ora sollecitate a sostegno del settore vitivinicolo, che versa in grave difficoltà e che rappresenta una vera eccellenza del Paese, e sottolinea la necessità di diminuire le accise su alcol e liquori.
  Evidenzia inoltre l'importanza delle osservazioni con cui sono state recepite proposte avanzate da Forza Italia, relative all'innalzamento da 700 mila euro a 1 milione di euro dell'ammontare dei crediti d'imposta e dei contributi compensabili ai sensi dell'articolo 34 comma 1 della legge n. 388 del 2000, nonché all'introduzione delle agevolazioni fiscali e contributive per le aziende del settore agroalimentare per i premi corrisposti ai lavoratori dipendenti a fronte dei maggiori carichi di lavoro e i rischi sostenuti nel corso dell'emergenza sanitaria, estendendo il regime fiscale agevolato già previsto per la retribuzione di produttività.
  Pur riconoscendo la necessità per Italia Viva, in quanto forza politica di maggioranza, di difendere d'ufficio il Governo, ritiene tuttavia innegabile che le misure messe in campo sinora dall'Esecutivo per il settore agricolo sono state insufficienti.
  Preannuncia che Forza Italia esprimerà un voto di astensione sulla nuova proposta di parere della relatrice, esprimendo l'auspicio che il metodo di lavoro seguito nell'esame del DEF possa replicarsi per lanciare un segnale di forte attenzione della Commissione verso il comparto primario.
  Auspica, inoltre, che le misure proposte nelle osservazioni contenute nel parere trovino concreta attuazione, preannunciando che Forza Italia vigilerà affinché la Commissione Agricoltura svolga una sorta di moral suasion nei confronti delle Commissioni di merito al fine di assicurare risposte significative al comparto.

  Susanna CENNI (PD) dichiara il voto favorevole del gruppo Partito Democratico sulla nuova proposta di parere predisposta della relatrice.
  Intervenendo con riferimento alle osservazioni svolte dai colleghi della Lega, concordando con quanto osservato dall'onorevole Nevi a conclusione del suo intervento, ritiene che la Commissione XIII debba sempre lavorare con l'obiettivo di perseguire l'interesse del mondo agricolo, e pertanto invita i colleghi a ragionare sul merito dei provvedimenti.
  Rilevata la peculiarità del DEF in esame, osserva come non vi sia nulla di ordinario nei provvedimenti assunti di recente dal Governo, tra i quali la sterilizzazione dell'aumento dell'IVA, un primo scostamento di bilancio per 25 miliardi di euro e un ulteriore scostamento per 55 miliardi di euro, che il Parlamento si appresta ad approvare, mettendo in campo in pochi mesi un'entità di risorse che sono pari a quelle stanziate con tre leggi di bilancio. Evidenzia, inoltre, che, a differenza del precedente Governo, l'attuale Esecutivo ha conseguito risultati concreti in sede di Unione Europea.
  Ritiene condivisibili tutte le osservazioni contenute nella proposta di parere, pur rammentando che il DEF è uno strumento strategico deputato a indicare uno scenario per le politiche di sviluppo e che in seguito ci saranno provvedimenti, quali il decreto atteso per fine aprile, che conterranno ulteriori misure di intervento.
  Richiama quindi l'importanza delle misure già predisposte nei recenti decreti-legge, tra le quali: l'estensione della cassa integrazione in deroga, il sostegno al reddito dei lavoratori attraverso indennizzi, lo stanziamento di 80 milioni di euro a favore di ISMEA con il «Cura Italia» ai quali si aggiungono i 100 milioni di euro stanziati con il decreto «Liquidità». Evidenzia, inoltre, la disposta estensione dell'intervento del Fondo di garanzia a sostegno delle piccole e medie imprese. Sottolinea comunque la necessità di intervenire su alcuni settori in gravi difficoltà, come quello della piccola pesca.
  Concorda con quanto osservato da alcuni colleghi sulla necessità che nei prossimi mesi i provvedimenti agricoli non debbano essere di carattere ordinario ma debbano, invece, riuscire a imprimere una svolta ai settori che versano in una grave crisi legata al blocco dell’export e del canale Horeca, attraverso il rafforzamento della filiera italiana, sia quella relativa alla produzione che al consumo. Particolare attenzione dovrà essere a suo avviso riservata alla sostenibilità ambientale della quale l'agricoltura trae beneficio, con la conseguente necessità di predisporre investimenti per la transizione ecologica nonché per l'innovazione e la ricerca, tesi ad una maggiore trasparenza nei rapporti e a un rafforzamento dei diritti dei lavoratori.
  Non ritiene che si debba accantonare il discorso sulla regolarizzazione dei lavoratori immigrati, chiesta con forza dal PD e sostenuta anche, attraverso delle dichiarazioni, della Ministra Bellanova che, insieme alle Ministre dell'interno e del lavoro sta lavorando all'attuazione di una piattaforma che faciliti l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, attraverso un tavolo con le organizzazioni coinvolte e l'individuazione di strumenti per il lavoro.
  Osserva, infine, che superata la crisi provocata dalla pandemia, dai provvedimenti di emergenza si dovrà passare ai provvedimenti per il futuro, nel quale l'agricoltura dovrà rappresentare un pezzo importante per una ripartenza di qualità.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S) rammenta che neppure negli anni dello shock petrolifero degli anni Settanta gli italiani si ritrovarono in una tale crisi di liquidità, inabili all'azione. Rammenta altresì che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sin da subito ha paragonato il Covid-19 alle macerie causate dalla Seconda Guerra Mondiale e che, come nel Dopoguerra, siamo chiamati oggi a rivitalizzare l'attività economica, che aveva ripreso vigore ad inizio anno e che si ritrova invece in una caduta senza precedenti. Osserva che le misure precauzionali anti contagio dovranno restare in vigore per un congruo periodo di tempo, mentre anche gli altri partner commerciali dell'Italia sono stati investiti dai medesimi problemi in ritardo di qualche settimana. Lo scenario macroeconomico prefigurati mesi addietro è completamente mutato e così anche il valore del Documento di Economia e Finanza che la Camera si appresta a votare. La produzione industriale nei primi due mesi dell'anno era aumentata dell'1,2 per cento in confronto al quarto trimestre 2019 e l'economia italiana sembrava avviarsi ad una moderata ripresa. Sebbene le previsioni di crescita dei principali istituti per il 2020 fossero vicine allo zero, i dati oggi disponibili suggeriscono che la crescita media annua del PIL reale sarebbe stata prossima allo 0,6 per cento previsto nella NADEF. Rileva, tuttavia, come oggi, purtroppo, si profila un nuovo scenario con una possibile contrazione del PIL su base trimestrale che le stime indicano pari al 5,5 per cento. Si tratta di uno scenario non prevedibile, inatteso e che impone sfide nuove e totalmente inedite, che è necessario affrontare con coraggio. Nel complesso del 2020 si stima che l'economia registrerà una caduta del PIL reale di otto punti percentuali in termini grezzi. Per il 2021 si prospetta un recupero del PIL reale pari al 4,7 per cento. La previsione macroeconomica del presente documento è costruita in base all'ipotesi che le misure di chiusura dei settori produttivi non essenziali e di distanziamento sociale vengano attenuate a partire dal mese di maggio e l'impatto economico dell'epidemia si esaurisca completamente nel primo trimestre del 2021. Non è possibile però rimuovere uno scenario più negativo secondo il quale la ripresa potrebbe essere più graduale e andrebbe spostata sino al secondo trimestre del 2021. La ripresa sarà probabilmente graduale, rallentata da fattori di incertezza che potranno condizionare le decisioni di investimento e produzione. Il Decreto «Cura Italia», il «Decreto Liquidità» con la poderosa garanzia della Sace alle imprese e il prossimo Decreto che inietterà altri fondi nell'economia italiana sono delle misure essenziali e importanti per la ripresa. Le valutazioni negative delle opposizioni sono ingenerose oltre che inutili alla causa. Il DEF consente anche la flessibilità nell'utilizzo dei fondi strutturali, con la possibilità di trasferire risorse tra i tre fondi della politica di coesione e tra le diverse categorie di regioni, nonché di sospendere temporaneamente la regola della concentrazione tematica. Per il periodo 2020-2021 l'UE potrà cofinanziare al 100 per cento i programmi di coesione per le misure connesse alla crisi.
  La contrazione del PIL, senza precedenti, sarebbe spiegata per circa un terzo dalla caduta del commercio internazionale di beni e servizi. Richiama quindi l'attenzione sulla situazione di grave crisi in cui versano le aziende agroalimentari che hanno fatto dell'export il loro punto di forza. Vale per il settore vitivinicolo, per il lattiero caseario, per l'ortofrutta, falcidiata dal tema della mancanza di braccianti nelle nostre campagne. Si stima che i consumi delle famiglie scenderebbero in misura lievemente inferiore al PIL, mentre assai più accentuato sarebbe il crollo degli investimenti in tantissimi settori, a cominciare proprio da quello agricolo. Le prossime campagne dell'uva e dell'olivo si preannunciano disastrose per un settore che è fortemente legato al settore Ho.Re.Ca. Però, stando ai report, le importazioni cadrebbero più delle esportazioni, dando luogo ad un contributo netto del commercio estero alla crescita di segno positivo e ad un ampliamento del surplus delle partite correnti della bilancia dei pagamenti. Questo, a suo giudizio, è sicuramente un bel segnale, anche per quelle filiere, penso alla filiera cerealicola, che hanno dovuto lottare in questi anni con le speculazioni di prezzo della commodity del grano. I diversi rapporti di forza nella pandemia ci offrono la grande occasione per rafforzare il sistema del made in Italy e per lottare contro le sofisticazioni alimentari che subivano dai paesi stranieri, Cina in testa.
  A suo giudizio, il Decreto «Liquidità» non va sottovalutato, avendo una importanza superiore a quella stimata: si pensi soltanto ai 25 mila euro che ogni impresa, senza vincolo di rating, potrà chiedere in prestito. È questa una misura che va di certo incentivata nelle piccole e medie imprese, anche per quelle agricole ovviamente. Per incentivare gli investimenti, per ripianare debiti preesistenti, per diversificare il proprio assetto di business.
  La legislazione vigente prevede un corposo aumento dell'IVA e delle accise sui carburanti a gennaio 2021. Ritiene, quindi, che dovrebbe essere evitato questo inasprimento delle aliquote, che provocherebbe un abbassamento della crescita del PIL reale, dovendosi, piuttosto, andare nella direzione di un abbassamento delle accise sul gasolio agricolo. Dopo uno shock quale quello subìto sinora, l'economia agricola e non solo avrà bisogno di un congruo periodo di sostegno e rilancio durante il quale anche misure restrittive di politica fiscale sarebbero controproducenti.

  È più che positivo il lavoro sull'attuazione del Green and Innovation Deal che la Legge di Bilancio ha finanziato per il triennio 2020-2022. La prima iniziativa sarà quella di accelerare le nuove opere pubbliche già in fase avanzata di progettazione e la manutenzione di quelle esistenti.
  La situazione patrimoniale delle famiglie resta solida ed è necessario far sì che resti tale anche in questi mesi di ripresa: il debito delle famiglie nel terzo trimestre del 2019 si attestava al 61,7 per cento del reddito disponibile, un livello nettamente inferiore alla media dell'area euro (94,9 per cento). La sostenibilità del debito è stata favorita anche dal permanere di bassi tassi di interesse. Infatti, nel corso del 2019 i tassi sui nuovi prestiti sono rimasti relativamente stabili e su livelli molto prossimi ai minimi storici. L'evoluzione stabile dei tassi d'interesse, è stata favorita anche dagli interventi di politica monetaria adottati dalla BCE a partire dal settembre dello scorso anno, tra cui la riattivazione del programma di Quantitative Easing al ritmo di 20 miliardi di euro di acquisti mensili di titoli pubblici. Rileva come queste siano tutte condizioni che bisogna far rimanere immutate nel nostro Paese. Non si può permettere, a suo avviso, che i risparmi e la ricchezza delle famiglie italiane siano erosi dall'emergenza epidemica. Prima della pandemia la condizione delle famiglie appariva supportata anche dall'andamento ancora favorevole del mercato del lavoro. Se non si fosse materializzato il «cigno nero» della crisi epidemica, l'economia italiana avrebbe potuto registrare un ritmo di crescita in graduale miglioramento nell'anno in corso, ma così non è più. Ricorda, quindi, le parole del presidente del Consiglio, secondo il quale è necessario lavorare affinché ci siano occupati e non sussidiati.
  Relativamente alle le opere pubbliche, rammenta che alcuni economisti invitano a rivedere le politiche keynesiane portando al centro degli investimenti dopo questo «cigno nero» epidemico non più le infrastrutture materiali di ponti e strade come dopo il 1929, ma quelle tecnologiche. Le necessità dello smart working hanno indicato che il Governo va verso la direzione giusta con gli investimenti di rete e di connettività. Rammenta, infine, che indubbiamente il Mezzogiorno sconta ancora un gap enorme a livello infrastrutturale, che solo ora i vari Cis territoriali stanno tentando di colmare. La spesa realizzata nel 2019 per nuovi progetti di manutenzione straordinaria della rete viaria ammonta a circa 1.884 milioni di euro, relativa a oltre 13 mila interventi su strade, ferrovie e connessioni intermodali tracciati nel Monitoraggio delle Opere Pubbliche. Ciò premesso, preannuncia il suo voto favorevole sulla proposta di parere della relatrice.

  Martina LOSS (LEGA) evidenzia che il DEF dà una visione particolarmente incerta sul futuro e che, da questo punto di vista, al di là delle dichiarazioni ufficiali del Presidente del Consiglio, il Governo abbia fallito nel tentativo di incrementare il grado di fiducia di famiglie e imprese nell'operato dell'Esecutivo.
  Stigmatizza il mancato accoglimento delle proposte avanzate dalle opposizioni, e dalla Lega in particolare, in riferimento al decreto-legge «Cura Italia» a salvaguardia di settori particolarmente in crisi come quello lattiero-caseario e della piccola pesca, nonché volte a introdurre i voucher, come richiesto da rappresentanti di organizzazioni di categoria. Evidenzia, inoltre, che lo strumento della garanzia per 25 mila euro si sia rivelato poco efficace perché la lentezza e la farraginosità della procedura di erogazione.
  Sottolinea, quindi, le numerose lacune del DEF che non indica l'ammontare di risorse da destinare all'agricoltura, tenuto conto anche della possibilità – non utilizzata dal Governo – di impiegare a favore delle aziende i fondi della PAC per circa 2 miliardi di euro richiesti come anticipo e da subito disponibili, e non contiene interventi a sostegno della ristorazione e del turismo. Si sofferma poi sulla questione della carenza di manodopera e sulla necessità che si torni a valorizzare il lavoro nel comparto primario che svolge un ruolo fondamentale non soltanto l'approvvigionamento alimentare, ma anche nella salvaguardia dell'ambiente e del territorio.
  Dichiara quindi che il gruppo Lega esprimerà un voto contrario sulla proposta di parere della relatrice.

  Federico FORNARO (LEU) preannuncia il voto favorevole del gruppo LeU sulla nuova proposta di parere della relatrice, pur manifestando serie perplessità sull'osservazione di cui al numero 14, relativa al posticipo dell'entrata in vigore della plastic tax e della sugar tax.

  La Commissione approva la nuova proposta di parere della relatrice (vedi allegato 2).

DL 23/2020: Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali.
C. 2461 Governo.
(Parere alle Commissioni VI e X).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 23 aprile scorso.

  Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che nella giornata del 23 aprile scorso, la relatrice, onorevole Incerti, ha svolto la relazione illustrativa.
  Ricorda, altresì, che nella giornata di ieri, la relatrice, ha inviato a tutti i commissari, per le vie brevi, una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 3).
  Chiede, pertanto, alla relatrice, onorevole Incerti, di illustrare la sua proposta di parere.

  Antonella INCERTI (PD), relatrice, rammentato che il decreto-legge «Liquidità», costituisce, insieme al decreto-legge «Cura Italia», già convertito in legge, una prima risposta ad alcune esigenze immediate dei settori produttivi in grave difficoltà – prima fra tutte, quella di garantire liquidità alle imprese – richiama in particolare l'articolo 13, comma 11, che, per il rilascio di garanzie a favore di imprese agricole e della pesca, assegna a ISMEA 100 milioni di euro. Osserva quindi che i due provvedimenti iniettano nel sistema economico un ammontare di risorse che non ha precedenti, per complessivi 750 miliardi di euro di credito mobilitato.
  Ritiene che, correttamente, il Governo stia predisponendo i molteplici interventi necessari per contrastare l'emergenza in atto con gradualità, prevedendo quindi l'adozione di successivi provvedimenti, che dovranno prevedere ulteriori misure a sostegno dei comparti produttivi. Evidenzia quindi la necessità di cogliere le opportunità per una svolta complessiva del sistema agricolo.
  Ciò premesso, dopo aver ringraziato i colleghi, in particolare del gruppo Forza Italia per i contributi offerti, illustra la sua proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 3).

  Raffaele NEVI (FI) manifesta apprezzamento per l'accoglimento da parte della relatrice di alcune osservazioni proposte da Forza Italia. Invita la relatrice a valutare l'opportunità di prorogare la sospensione di tutti i versamenti delle accise sulle bevande alcoliche, di cui all'osservazione numero 2, sino al 30 settembre 2020. Propone, quindi, inoltre di integrare la formulazione della prima osservazione, al fine di estendere l'ambito di applicazione dell'articolo 13, relativo al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, alle cooperative di trasformazione e a quelle forestali, che altrimenti ne rimarrebbero escluse.
  Evidenzia, inoltre, l'importanza dell'innalzamento da 700 mila euro a 1 milione di euro dell'ammontare dei crediti di imposta e dei contributi compensabili ai sensi dell'articolo 34, comma 1, della legge n. 388 del 2000, come proposto nell'osservazione numero 5, inserita nel parere su richiesta del suo gruppo. Tale misura è volta infatti a garantire una liquidità immediata a sostegno delle imprese in difficoltà a causa della chiusura del canale Horeca.

  Tullio PATASSINI (LEGA), nel ringraziare la relatrice per il lavoro svolto, ritiene che, almeno allo stato attuale, la denominazione «Decreto Liquidità» sia più che altro suggestiva, ma che non corrisponda all'effettivo contenuto del provvedimento, che infatti non reca contributi e sostegni diretti alle varie attività imprenditoriali in crisi.
  Evidenzia, inoltre, le notevoli difficoltà già riscontrate dagli imprenditori nell'ottenere in tempi rapidi le garanzie di cui all'articolo 13 per l'eccessiva mole di adempimenti burocratici previsti per l'erogazione del finanziamento. Ritiene inoltre che occorrerebbe differire il pagamento delle accise sulle bevande alcoliche per un periodo più lungo rispetto a quello indicato nella proposta di parere della relatrice. Osservato che la sugar tax non è una tassa sugli eccessi di consumo degli zuccheri, ma un elemento di criticità che va a colpire proprio le aziende italiane che producono bevande gassate con prodotti italiani, auspica che se ne possa prevedere una previsione nell'ambito del decreto-legge in esame. Ritiene che il parere proposto dalla relatrice sarebbe stato più incisivo se almeno alcune delle osservazioni in esso contenute fossero state formulate in termini di condizioni.

  Antonella INCERTI (PD), relatrice, accogliendo entrambe le proposte di riformulazione delle condizioni di cui ai numeri 1 e 2 avanzate dall'onorevole Nevi, formula una nuova proposta di parere (vedi allegato 4). In riferimento a quanto osservato dall'onorevole Patassini evidenzia che correttamente, tenuto conto delle esigenze di bilancio e delle risorse a disposizione, il Governo sta procedendo con delle concessioni a step e che nei prossimi provvedimenti si potrà valutare la possibilità di estendere il periodo di sospensione dei versamenti delle accise sulle bevande alcoliche.

  Maurizio MARTINA (PD) preannuncia il voto favorevole del gruppo Partito Democratico sulla nuova proposta di parere predisposta dalla relatrice. Evidenziata l'assoluta straordinarietà della situazione creatasi con la pandemia, reputa che con i decreti-legge sin qui approvati il Governo abbia compiuto significativi passi, nella giusta direzione di assicurare sostegno al sistema produttivo, economico e sociale, anche sotto il profilo del complesso di risorse mobilitate.
  Fa presente che nell'audizione svolta in data odierna, il Ministro Gualtieri ha evidenziato l'efficacia degli strumenti predisposti con il Decreto «Liquidità» sul sistema delle garanzie.
  Fermo restando che numerose sono le questioni ancora da affrontare, non ritiene che si possa disconoscere quanto già realizzato.
  Raccoglie, quindi, con favore i segnali di disponibilità da parte delle opposizioni che hanno avanzato anche proposte incalzanti, in una partita che, per la sua complessità, coinvolge tutte le forze politiche pur ricadendo sulle forze di maggioranza la maggiore responsabilità della gestione della crisi.
  Ritiene che occorra implementare lo sforzo compiuto a sostegno del settore primario, che è particolarmente esposto agli effetti della pandemia, anche con riferimento alle misure da attuare in campo europeo. Si dichiara stupito, a tale proposito, delle recenti dichiarazioni rese dal commissario europeo per l'Agricoltura che, in maniera del tutto incomprensibile, e denotando una notevole mancanza di visione generale, ha dichiarato di ritenere il comparto agricolo più fortunato di altri.
  Nella piena consapevolezza dell'altezza della sfida generata dalla pandemia, dichiara infine la piena disponibilità del gruppo Partito Democratico al confronto costruttivo con gli altri gruppi.

  Raffaele NEVI (FI), pur sottolineando che sarebbe stato opportuno prevedere, nell'ambito del provvedimento in esame, la proroga dell'entrata in vigore della sugar tax e della plastic tax, rilevando alcuni segnali di inversione di tendenza nel decreto «liquidità», preannuncia che il gruppo Forza Italia esprimerà un voto di astensione sulla nuova proposta di parere della relatrice.

  Pasquale MAGLIONE (M5S) invita i colleghi della Lega a contestualizzare l'esame del provvedimento in discussione tenendo conto delle risorse a disposizione. Evidenzia quindi il coraggio delle forze politiche di maggioranza che si sono assunte la responsabilità di prendere delle decisioni a prescindere dal loro riscontro in termini elettoralistici. Evidenzia quindi i significativi interventi sin qui adottati dal Governo a sostegno del comparto agricolo, fortemente penalizzato dal blocco del mercato internazionale, con lo stanziamento di 200 miliardi di euro per investimenti a sostegno delle esportazioni, nonché l'estensione dell'intervento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese con lo stanziamento di 100 milioni di euro a disposizione di ISMEA per le imprese agricole e della pesca, misura questa fortemente voluta dal sottosegretario L'Abbate. Reputa quindi che di fronte ad una emergenza assolutamente inaspettata, il Governo sia intervenuto predisponendo nuove ed efficace misure a sostegno del sistema economico. Pur riconoscendo che molto resta ancora da fare e che talune misure dovranno essere implementate con i provvedimenti di prossima emanazione annunciati dall'Esecutivo, invita tutti i gruppi a fare squadra, salutando con estremo favore l'avvenuto completamento a Genova del nuovo Ponte Morandi, a testimonianza della proficua collaborazione di tutte le forze politiche.
  Nel ringraziare l'onorevole Incerti per aver recepito, nella sua proposta di parere, anche le istanze del MoVimento 5 Stelle, dichiara il voto favorevole del suo gruppo. Reputa quanto mai importante nel momento storico attuale che classe politica sia in grado di assumersi le proprie responsabilità e di dare un segno di unità al Paese.

  Tullio PATASSINI (LEGA) ribadisce che il decreto-legge in esame più che riguardare la «liquidità», concerne, come propriamente riportato nel titolo, «Misure urgenti per l'accesso al credito» che quindi attengono a garanzie legati a debiti che le imprese saranno costrette a contrarre. Fa quindi riferimento a dati riportati da alcuni articoli di stampa riferiti a ciò che accade nelle Marche, che testimoniamo quanto da lui osservato nel precedente intervento in ordine alla lentezza e farraginosità del procedimento di erogazione delle garanzie, che peraltro vanno a buon fine in un numero molto limitato di casi. Non essendo stato accolto dalla relatrice l'invito a riprodurre nel parere in esame il contenuto di alcune osservazioni presenti nel parere poc'anzi approvato sul DEF, preannuncia, infine, il voto contrario della Lega sulla nuova proposta di parere della relatrice.

  Maria Cristina CARETTA (FDI) evidenzia che il decreto-legge in esame, invece di garantire liquidità alle imprese, prevede finanziamenti a caro prezzo per gli imprenditori costretti a indebitarsi e a ripianare il debito in un arco temporale che giudica ristretto di sei anni. Concorda con il collega Patassini sulla macchinosità della procedura di erogazione delle garanzie essendo richiesti numerosi adempimenti burocratici. Nell'evidenziare la mancanza di coraggio del Governo nel predisporre effettive misure di sostegno al comparto agricolo, evidenzia invece come il coraggio vada riferito agli agricoltori ed agli imprenditori del comparto nel resistere a continuare la loro attività senza un sostegno adeguato del Governo.
  Auspicando che le proposte emendative volte a migliorare il testo del decreto in esame siano accolte, preannuncia il voto di astensione del gruppo Fratelli d'Italia sulla nuova proposta di parere della relatrice.

  Maria Chiara GADDA (IV) ringrazia la relatrice per l'articolato lavoro svolto e dichiara il voto favorevole di Italia Viva sulla proposta di parere predisposta dall'onorevole Incerti. Auspica che attraverso il contributo di tutti i gruppi, nella fase emendativa, si possano semplificare le modalità di accesso al credito previste dal decreto in esame. Ritiene inoltre necessario, come già evidenziato in una delle osservazioni contenute nel parere sul DEF, poc'anzi approvato dalla Commissione, prevedere ulteriori misure di sostegno diretto al reddito proporzionate alla perdita di fatturato e alla gravità della situazione in cui versano talune aziende, evitando il rischio di frazionare eccessivamente le risorse disponibili. Evidenzia infatti che l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19, che ha generato un'emergenza anche da un punto di vista economico e sociale, si inserisce in un contesto economicamente già stagnante, che aveva già reso molto fragili interi settori del tessuto produttivo; ciò spiega anche la difficoltà di accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese.
  Con riferimento alla richiesta avanzata da taluni colleghi di inserire osservazioni riferite al rafforzamento degli strumenti delle politiche a sostegno delle filiere, non accolta dalla relatrice, condivide l'impostazione seguita dall'onorevole Incerti osservando come tale strumento sia stato già attivato dal Governo. Richiama infatti quando illustrato dalla Ministra Bellanova nell'informativa urgente svoltasi lo scorso 16 aprile, in ordine allo sblocco di 70 milioni di euro, di cui 40 milioni destinati all'istituzione del fondo grano duro. Ritiene inoltre che il DEF sia il veicolo più adeguato per la programmazione e per strutturare interventi a sostegno delle filiere più deboli.
  Evidenzia quindi come raramente nella storia repubblicana si sia assistito a un tale dispiegamento di risorse economiche, sottolineando come l'intera classe politica abbia la responsabilità di disporne con ragionevolezza e oculatezza, anche con riferimento all'impatto sulle generazioni future.

  Federico FORNARO (LEU) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice (vedi allegato 4).

  La seduta termina alle 17.30.

XIII Commissione - martedì 28 aprile 2020

ALLEGATO 1

Documento di economia e finanza 2020. Doc. LVII n. 3 e Annesso.

PROPOSTA DI PARERE DELLA RELATRICE

  La Commissione XIII,
   esaminato il documento in oggetto;
   premesso che:
    l'epidemia pandemica causata dal nuovo Coronavirus (COVID-19) diffusasi su scala globale, ha interessato in misura sempre più severa il nostro Paese a partire dalla seconda metà di febbraio;
    l'impatto dell'emergenza epidemica, ha determinato un crollo nelle previsioni di crescita a livello globale già indebolite nel corso degli ultimi due anni a causa dell'acuirsi delle tensioni geopolitiche e commerciali. Gli effetti drammatici dell'emergenza sanitaria si innestano pertanto in uno scenario già complesso, e le limitazioni individuali agli spostamenti congiuntamente al crollo senza precedenti delle attività commerciali e produttive, riducono drasticamente le prospettive di crescita con particolare riferimento all'Eurozona;
    l'economia italiana ha subìto una caduta senza precedenti nella storia repubblicana del periodo post-bellico, con gravi ripercussioni sul fronte sociale, occupazionale e nella tenuta del nostro sistema produttivo;
    la straordinarietà della situazione, aggravata dalla persistente incertezza sul percorso della pandemia a livello nazionale e globale, rende pertanto complessa ogni previsione anche a breve termine, e alcuni fattori come la mancanza di miglioramento della fiducia, le modificazioni nel comportamento delle imprese e delle famiglie, e la volatilità nei prezzi delle materie prime, potrebbero ritardare la ripresa economica;
    gli effetti della pandemia sul sistema economico e sociale si protrarranno verosimilmente nel tempo, dovendo le imprese operare in regime di distanziamento sociale, con rigorosi protocolli di sicurezza anche nei prossimi trimestri e con implicazioni relativamente agli scambi commerciali nel mercato interno ed estero;
    ne consegue la necessità, come ben evidenziato dal documento in esame, considerata la straordinarietà degli accadimenti, di riconsiderare lo scenario macroeconomico che era stato delineato dall'ultima Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, approvata lo scorso anno;
    nello scenario tendenziale, in media d'anno, e secondo quanto evidenziato, il PIL reale si contrarrebbe di 8,1 punti percentuali in base ai dati di contabilità trimestrale e dell'8,0 per cento in termini grezzi;
    tale contrazione del PIL, senza precedenti, sarebbe spiegata per circa un terzo dalla caduta del commercio internazionale di beni e servizi e, per la rimanente parte, dalle politiche di distanziamento sociale e dai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori a livello nazionale;
    il prodotto interno lordo potrebbe tornare a crescere nel 2021, con un incremento del 4,7 per cento, nel presupposto che dal primo trimestre del prossimo anno si renda disponibile su larga scala un
vaccino contro il COVID-19, che darebbe luogo ad una completa ripresa dell'attività economica e sociale;
   rilevato che:
    in tale complesso quadro, il Governo ha adottato un'articolata strategia di contrasto alla pandemia in corso, finalizzata, da un lato, alla sostenibilità del sistema sanitario e a contenere, quanto più possibile, il numero di perdite umane e di ricoveri ospedalieri nelle terapie intensive, dall'altro, ad attuare misure di politica economica e fiscale volte ad assicurare il necessario supporto economico ai cittadini e alle imprese;
    in particolare, con il decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020 (c.d Cura Italia), appena convertito in legge, insieme al potenziamento delle risorse del Sistema Sanitario Nazionale, sono state introdotte misure volte a sostenere sia la liquidità delle imprese, messa a serio rischio dal crollo della domanda determinato dal blocco delle attività commerciali e produttive, sia la tutela dei redditi da lavoro, al fine di scongiurare il rischio di aumento delle diseguaglianze sociali e della disoccupazione;
    per quanto concerne specificamente il settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, è stato istituito un fondo di 100 milioni per la copertura degli interessi sui finanziamenti bancari e sui mutui contratti dalle imprese e per l'arresto temporaneo delle attività di pesca, compresa quella delle acque interne; è stato rafforzato l'accesso al Fondo rotativo per le imprese di Cassa depositi e prestiti per il finanziamento a tasso agevolato degli investimenti realizzati dalle imprese della filiera avicola; è stato esteso il pegno rotativo a tutti i prodotti agroalimentari DOP e IGP; è stata prevista la realizzazione di una campagna straordinaria di comunicazione per promuovere le produzioni nazionali;
    tra le misure introdotte figurano, inoltre, la possibilità, da parte delle regioni, di concedere ai lavoratori agricoli il trattamento di integrazione salariale in deroga per la durata della sospensione del rapporto di lavoro nonché la previsione di una indennità in favore dei lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell'INPS (coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali) e degli operai agricoli a tempo determinato;
    a tali interventi si aggiungono il finanziamento, per complessivi 50 milioni di euro, del Fondo sociale indigenti, per il ritiro dal mercato di eccedenze agroalimentari al fine di evitare spreco di prodotto e il crollo dei prezzi, e che consentirà sostegno a comparti in crisi e alle persone in condizioni di bisogno, nonché l'aumento, dal 50 al 70 per cento, per il solo 2020 e a determinate condizioni, della percentuale di contributi PAC di cui può essere richiesto l'anticipo da parte delle imprese agricole;
   rilevato altresì che:
    con il successivo decreto-legge n. 23 dell'8 aprile 2020 (cd. decreto Liquidità), in corso d'esame alla Camera, sono state poi ulteriormente rafforzate le misure per il sostegno di famiglie e imprese, venendo assicurata un'immissione di liquidità nel sistema economico per complessivi 400 miliardi, che si sommano ai 350 soggetti a moratoria o garantiti dal decreto «Cura Italia»;
    tale decreto, le cui disposizioni sono applicabili anche alle imprese del settore agricolo, prevede un ulteriore rinvio di adempimenti fiscali da parte di lavoratori e imprese; il potenziamento delle garanzie concesse attraverso la società SACE Simest del gruppo Cassa Depositi e Prestiti sui prestiti delle imprese colpite dall'emergenza, a condizione che i finanziamenti siano destinati alle attività produttive localizzate in Italia; una maggiore celerità dei pagamenti della PA verso i propri fornitori; l'estensione del cosiddetto golden power, ovvero dello strumento che consente allo Stato di autorizzare preventivamente operazioni societarie in imprese operanti in settori strategici per il sistema Paese, al fine di bloccare scalate ostili;

    nello specifico, il provvedimento in questione prevede, fino al 31 dicembre 2020, un potenziamento e un'estensione dell'intervento del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, in deroga alla disciplina ordinaria, al fine di rafforzare ulteriormente, anche alla luce della intervenuta nuova disciplina sugli aiuti di Stato della Commissione europea, le misure di sostegno all'accesso al credito necessario per contrastare gli effetti negativi prodotti sull'economia dalla diffusione del COVID-19;
    tali disposizioni transitorie trovano applicazione, in quanto compatibili, anche alle garanzie rilasciate da ISMEA, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo n. 102 del 2004, in favore delle imprese agricole e della pesca. Per tali finalità sono assegnati a ISMEA 100 milioni di euro per l'anno 2020;
   considerato che:
    l'Esecutivo si appresta ad adottare ulteriori provvedimenti, con i quali verranno rifinanziati e saranno estesi interventi volti ad un complessivo sostegno e rilancio del sistema economico, in particolare attraverso: misure in tema di credito, liquidità e capitalizzazione delle imprese; l'estensione della cassa integrazione in deroga; la previsione di indennità in favore dei lavoratori autonomi nonché di strumenti di sostegno al reddito in favore dei cittadini non coperti da altre forme di assistenza; il sostegno alle politiche di inclusione sociale e agli investimenti degli enti territoriali; il rinvio di alcuni adempimenti fiscali in favore delle imprese e dei lavoratori autonomi; misure di supporto a imprese e lavoratori dei settori sottoposti a chiusure temporanee e in cui ulteriori misure di distanziamento sociale potrebbero essere confermate nei prossimi mesi;
    sarà prevista, inoltre, la soppressione degli aumenti dell'IVA e delle accise previsti dalla legislazione vigente per il 2021 e gli anni seguenti;
    per far fronte alle esigenze finanziarie determinate dall'adozione di tali urgenti misure, è previsto un incremento della stima di indebitamento netto e di saldo netto da finanziare;
    in particolare, la Relazione al Parlamento incrementa la deviazione temporanea di bilancio a ulteriori 55 miliardi in termini di indebitamento netto (pari a circa 3,3 punti percentuali di PIL) per il 2020 e 24,6 miliardi a valere sul 2021 (1,4 per cento del PIL);
   ritenuto che:
    nel Documento in esame, si sottolinea, inoltre, come il Governo ritenga prioritario incentivare gli investimenti volti a promuovere forme di economia circolare e a favorire la transizione ecologica, aumentando la competitività e la resilienza dei sistemi produttivi a shock ambientali e di salute e perseguendo politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, finalizzate a conseguire una maggiore sostenibilità ambientale e sociale;
    queste innovazioni dovranno essere allineate al Green Deal europeo, che resta la strategia chiave dell'Unione Europea per i prossimi decenni. A livello nazionale, si lavorerà sull'attuazione del Green and Innovation Deal che la Legge di Bilancio ha finanziato per il triennio 2020-2022. La prima iniziativa sarà quella di accelerare le nuove opere pubbliche già in fase avanzata di progettazione e la manutenzione di quelle esistenti;
    il Documento evidenzia altresì che tanto maggiore sarà la credibilità delle riforme strutturali messe in atto, tanto minore sarà il livello dei rendimenti sui titoli di Stato, e ciò agevolerà il processo di rientro;
   ritenuto altresì che:
    in questo difficile contesto, la filiera agricola e agroalimentare ha svolto, e continuerà a svolgere, un ruolo di fondamentale importanza nel sistema Paese, dovendo la stessa essere collocata, come sottolineato dalla Ministra Bellanova nel corso dell'informativa urgente del 16
aprile ultimo scorso, al centro dell'agenda politica, non solo italiana, ma, più in generale, europea;
    le politiche nazionali dovranno trovare piena integrazione con le politiche comunitarie, per un programma strategico di rilancio del comparto agricolo ed agroalimentare in grado di coniugare sostenibilità economica, ambientale e sociale delle produzioni, e che possa garantire al contempo alle imprese una adeguata redditività ed un rafforzamento rispetto al posizionamento nei mercati internazionali;
    i blocchi alle frontiere, così come la chiusura di alcuni settori rilevanti come l'Ho.Re.Ca e il turismo, insieme alla contrazione dei mercati esteri, hanno determinato rilevanti perdite economiche per l'intero comparto agricolo e agroalimentare già penalizzato da alcune fragilità strutturali e dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici;
    il comparto agricolo, a causa dell'emergenza in corso, sconta, inoltre, gli effetti di una grave carenza di lavoratori stagionali, con conseguente difficoltà di reperimento della manodopera nella stagione di maggiore picco produttivo per molte produzioni;
    occorre delineare un piano straordinario per il lavoro agricolo, attraverso efficaci misure di prevenzione e di contrasto al fenomeno del caporalato e la predisposizione, in tempi rapidi, di forme trasparenti e semplificate negli adempimenti, utili all'incontro tra domanda e offerta regolare di lavoro;
    occorre altresì introdurre misure volte a stanziare risorse straordinarie per i comparti agricoli, della pesca e della acquacoltura più duramente colpiti dalla crisi; la chiusura di determinate attività in particolare legate al turismo, alla catena Horeca, e alla contrazione nelle esportazioni, ha determinato gravi eccedenze di prodotto con particolare riferimento agli alimenti freschi e alle produzioni locali di qualità, insieme a una significativa contrazione degli ordini, con particolare riguardo ad alcuni comparti quali, per esempio, quello zootecnico e delle carni lavorate, quello lattiero caseario, ittico, vitivinicolo e ortofrutticolo, anche in riferimento ai prodotti di quarta gamma, quello della produzione olivicola di qualità nonché i piccoli birrifici. Il perdurare delle misure di distanziamento sociale inizia altresì a determinare effetti negativi in alcuni settori di produzione, come nel caso della quarta gamma;
    il settore florovivaistico, in particolare, è stato costretto a sospendere ogni attività commerciale nel periodo di maggiore picco produttivo, senza poter contare in alcun modo sugli aiuti PAC di cui non è beneficiario. Anche i comparti della silvicoltura e della manutenzione del verde, hanno subito un fermo temporaneo nella prima fase della emergenza degli interventi in ambito pubblico e privato. Sarebbe pertanto utile valutare una proroga ed estensione di misure come il bonus verde, che a causa della epidemia risulteranno probabilmente sottoutilizzate;
    allo stesso modo, risultano colpiti tutti gli ambiti legati alla multifunzionalità agricola, con particolare riferimento alle attività in ambito sociale, quali l'agriturismo, l'ittiturismo, l'ippoturismo e il comparto degli equidi in generale, anche in relazione al fermo delle competizioni e delle gare, tutte attività per le quali è opportuno pianificare una progressiva ripartenza alla luce della loro rilevanza strategica a fini occupazionali, sociali e ricreativi;
    ulteriori interventi sono indispensabili a sostenere il settore ittico, con particolare riferimento alla piccola pesca e alla miticoltura, maggiormente penalizzati dal blocco del circuito Ho.Re.Ca a causa del sostanziale azzeramento della domanda di prodotto fresco;
    insieme alla esigenza di misure volte all'agevolazione nell'accesso al credito e a misure di ristoro dirette, si evidenzia la necessità di interventi di semplificazione amministrativa, rapidità nella
erogazione dei fondi ed eventuali ulteriori proroghe termini legate al rinnovo di autorizzazioni, permessi, e verifiche;
    esiste, infine, un problema di autonomia nell'approvvigionamento delle materie prime, acuito da uno scenario internazionale che, insieme alla crisi sanitaria in atto, vede il riacutizzarsi di politiche nazionali isolate che rallentano, se non ostacolano, gli scambi commerciali. Occorrerà pertanto rafforzare alcune produzioni nazionali oggi abbastanza limitate – come ad esempio nel comparto cerealicolo – e rafforzare le politiche di filiera;
   valutato che:
    gli investimenti infrastrutturali, con particolare riferimento alla rete idrica e logistica, la ricerca e l'innovazione tecnologica, nonché la dotazione di reti e servizi di telecomunicazione efficienti (Information and Communication Technology-ICT), accompagnata dall'accesso alla rete internet ad alta velocità (banda larga), sono condizione essenziale di sviluppo socio-economico delle aree rurali, giocando un ruolo determinante per la competitività del settore agricolo, agroalimentare e forestale, della pesca e dell'acquacoltura,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   si valuti l'opportunità di:
    1) adottare con urgenza misure volte a far fronte alla carenza di manodopera nel settore agricolo, che ha assunto oramai le connotazioni di una vera e propria emergenza, predisponendo in tempi rapidi strumenti utili a favorire, in modo trasparente e semplificato negli adempimenti, l'incontro tra domanda e offerta di lavoro;
    2) estendere le misure di indennizzo previste per i lavoratori ai pescatori autonomi e ai soci di cooperativa, che esercitano professionalmente l'attività di pesca in acque marittime, interne e lagunari;
    3) prevedere ulteriori misure di accesso al credito, ristoro e indennizzo proporzionati alla perdita di fatturato, al fine di accompagnare i comparti sopra menzionati e maggiormente colpiti dagli effetti della crisi epidemiologica in atto, nel superamento della forte crisi di liquidità, consentendo agli stessi di far fronte alle spese correnti, al pagamento dei mutui e alle anticipazioni per la nuova annata;
    4) prevedere azioni di promozione del Made in Italy agroalimentare sul mercato interno ed internazionale;
    5) prevedere eventuali ulteriori semplificazioni negli adempimenti, proroghe di termini legate al rinnovo di autorizzazioni, permessi e verifiche, nonché l'accelerazione delle procedure di liquidazione delle misure di sostegno, con particolare riferimento agli aiuti relativi all'arresto temporaneo di pesca delle annualità pregresse;
    6) attuare disposizioni volte all'intensificazione della vigilanza, del controllo e della prevenzione di comportamenti e pratiche di concorrenza sleale;
    7) favorire ulteriori forme di ritiro dal mercato ed incentivi allo stoccaggio di prodotti da destinare agli aiuti alimentari tramite fondo indigenti;
    8) introdurre forme di incentivazione ai fini della riconversione, anche temporanea, per i servizi a domicilio di generi alimentari e la diffusione di piattaforme per il commercio elettronico, anche su base locale;
    9) sostenere l'imprenditoria femminile e l'attività dei giovani agricoltori, ad esempio prevedendo forme di sgravio contributivo e l'incentivazione dell'imprenditoria;
    10) sostenere lo strumento dei contratti di filiera, con particolare riferimento a comparti strategici come quello cerealicolo;
questo per rafforzare il comparto agricolo nazionale, incentivando la produzione con particolare riferimento alle sementi, al mais, alle proteine vegetali e al grano, rispetto ai quali il nostro Paese non è in grado pienamente di garantire l'auto approvvigionamento, che risulta strategico in situazioni emergenziali;
    11) sostenere l'innovazione tecnologica e infrastrutturale, promuovendo la realizzazione di reti infrastrutturali e di servizi di telecomunicazione (ICT) nelle aree rurali, per favorirne lo sviluppo socio-economico;
    12) relativamente al settore vitivinicolo, al fine di consentire lo smaltimento delle scorte accumulatesi, introdurre: a) misure volte a favorire la commercializzazione del prodotto, tramite specifiche mediatiche; b) disposizioni volte a favorire la riduzione delle rese per ettaro delle unità vitate iscritte nello schedario viticolo, diverse da quelle utilizzate per produrre vini tutelate, mediante modifica all'articolo 8 comma 10 della legge n. 238 del 2016; c) disposizioni volte a semplificare la vendita diretta on line;
    13) introdurre misure di sostegno specifico per le filiere specializzate nel settore Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café), in considerazione dell'azzeramento delle vendite tramite questo canale, in forza del blocco pressoché completo della ristorazione;
    14) in considerazione dell'aggravarsi degli oneri a carico delle imprese, posticipare e sterilizzare la plastic tax mediante modifica al comma 651 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019 e la sugar tax mediante modifica del comma 675 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019;
    15) innalzare da 700mila euro a 1 milione di euro l'ammontare dei crediti d'imposta e dei contributi compensabili ai sensi dell'articolo 34 comma 1 della legge n. 388 del 2000;
    16) introdurre agevolazioni fiscali e contributive per le aziende del settore agroalimentare per i premi corrisposti ai lavoratori dipendenti a fronte dei maggiori carichi di lavoro e i rischi sostenuti nel corso dell'emergenza sanitaria, estendendo il regime fiscale agevolato già previsto per la retribuzione di produttività;
    17) prevedere campagne mediatiche volte a favorire la commercializzazione di prodotti agroalimentari italiani e volte a tutelarne l'immagine, in particolare nel settore zootecnico, oggetto di specifici e ingiustificati attacchi sui mass media, in considerazione dell'elevata sicurezza e igienicità delle filiere agroalimentari nazionali.

ALLEGATO 2

Documento di economia e finanza 2020. Doc. LVII n. 3 e Annesso.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La Commissione XIII,
   esaminato il documento in oggetto;
   premesso che:
    l'epidemia pandemica causata dal nuovo Coronavirus (COVID-19) diffusasi su scala globale, ha interessato in misura sempre più severa il nostro Paese a partire dalla seconda metà di febbraio;
    l'impatto dell'emergenza epidemica, ha determinato un crollo nelle previsioni di crescita a livello globale già indebolite nel corso degli ultimi due anni a causa dell'acuirsi delle tensioni geopolitiche e commerciali. Gli effetti drammatici dell'emergenza sanitaria si innestano pertanto in uno scenario già complesso, e le limitazioni individuali agli spostamenti congiuntamente al crollo senza precedenti delle attività commerciali e produttive, riducono drasticamente le prospettive di crescita con particolare riferimento all'Eurozona;
    l'economia italiana ha subìto una caduta senza precedenti nella storia repubblicana del periodo post-bellico, con gravi ripercussioni sul fronte sociale, occupazionale e nella tenuta del nostro sistema produttivo;
    la straordinarietà della situazione, aggravata dalla persistente incertezza sul percorso della pandemia a livello nazionale e globale, rende pertanto complessa ogni previsione anche a breve termine, e alcuni fattori come la mancanza di miglioramento della fiducia, le modificazioni nel comportamento delle imprese e delle famiglie, e la volatilità nei prezzi delle materie prime, potrebbero ritardare la ripresa economica;
    gli effetti della pandemia sul sistema economico e sociale si protrarranno verosimilmente nel tempo, dovendo le imprese operare in regime di distanziamento sociale, con rigorosi protocolli di sicurezza anche nei prossimi trimestri e con implicazioni relativamente agli scambi commerciali nel mercato interno ed estero;
    ne consegue la necessità, come ben evidenziato dal documento in esame, considerata la straordinarietà degli accadimenti, di riconsiderare lo scenario macroeconomico che era stato delineato dall'ultima Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, approvata lo scorso anno;
    nello scenario tendenziale, in media d'anno, e secondo quanto evidenziato, il PIL reale si contrarrebbe di 8,1 punti percentuali in base ai dati di contabilità trimestrale e dell'8,0 per cento in termini grezzi;
    tale contrazione del PIL, senza precedenti, sarebbe spiegata per circa un terzo dalla caduta del commercio internazionale di beni e servizi e, per la rimanente parte, dalle politiche di distanziamento sociale e dai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori a livello nazionale;
    il prodotto interno lordo potrebbe tornare a crescere nel 2021, con un incremento del 4,7 per cento, nel presupposto che dal primo trimestre del prossimo anno si renda disponibile su larga scala un
vaccino contro il COVID-19, che darebbe luogo ad una completa ripresa dell'attività economica e sociale;
   rilevato che:
    in tale complesso quadro, il Governo ha adottato un'articolata strategia di contrasto alla pandemia in corso, finalizzata, da un lato, alla sostenibilità del sistema sanitario e a contenere, quanto più possibile, il numero di perdite umane e di ricoveri ospedalieri nelle terapie intensive, dall'altro, ad attuare misure di politica economica e fiscale volte ad assicurare il necessario supporto economico ai cittadini e alle imprese;
    in particolare, con il decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020 (c.d Cura Italia), appena convertito in legge, insieme al potenziamento delle risorse del Sistema Sanitario Nazionale, sono state introdotte misure volte a sostenere sia la liquidità delle imprese, messa a serio rischio dal crollo della domanda determinato dal blocco delle attività commerciali e produttive, sia la tutela dei redditi da lavoro, al fine di scongiurare il rischio di aumento delle diseguaglianze sociali e della disoccupazione;
    per quanto concerne specificamente il settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, è stato istituito un fondo di 100 milioni per la copertura degli interessi sui finanziamenti bancari e sui mutui contratti dalle imprese e per l'arresto temporaneo delle attività di pesca, compresa quella delle acque interne; è stato rafforzato l'accesso al Fondo rotativo per le imprese di Cassa depositi e prestiti per il finanziamento a tasso agevolato degli investimenti realizzati dalle imprese della filiera avicola; è stato esteso il pegno rotativo a tutti i prodotti agroalimentari DOP e IGP; è stata prevista la realizzazione di una campagna straordinaria di comunicazione per promuovere le produzioni nazionali;
    tra le misure introdotte figurano, inoltre, la possibilità, da parte delle regioni, di concedere ai lavoratori agricoli il trattamento di integrazione salariale in deroga per la durata della sospensione del rapporto di lavoro nonché la previsione di una indennità in favore dei lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell'INPS (coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali) e degli operai agricoli a tempo determinato;
    a tali interventi si aggiungono il finanziamento, per complessivi 50 milioni di euro, del Fondo sociale indigenti, per il ritiro dal mercato di eccedenze agroalimentari al fine di evitare spreco di prodotto e il crollo dei prezzi, e che consentirà sostegno a comparti in crisi e alle persone in condizioni di bisogno, nonché l'aumento, dal 50 al 70 per cento, per il solo 2020 e a determinate condizioni, della percentuale di contributi PAC di cui può essere richiesto l'anticipo da parte delle imprese agricole;
   rilevato altresì che:
    con il successivo decreto-legge n. 23 dell'8 aprile 2020 (cd. decreto Liquidità), in corso d'esame alla Camera, sono state poi ulteriormente rafforzate le misure per il sostegno di famiglie e imprese, venendo assicurata un'immissione di liquidità nel sistema economico per complessivi 400 miliardi, che si sommano ai 350 soggetti a moratoria o garantiti dal decreto «Cura Italia»;
    tale decreto, le cui disposizioni sono applicabili anche alle imprese del settore agricolo, prevede un ulteriore rinvio di adempimenti fiscali da parte di lavoratori e imprese; il potenziamento delle garanzie concesse attraverso la società SACE Simest del gruppo Cassa Depositi e Prestiti sui prestiti delle imprese colpite dall'emergenza, a condizione che i finanziamenti siano destinati alle attività produttive localizzate in Italia; una maggiore celerità dei pagamenti della PA verso i propri fornitori; l'estensione del cosiddetto golden power, ovvero dello strumento che consente allo Stato di autorizzare preventivamente operazioni societarie in imprese operanti in settori strategici per il sistema Paese, al fine di bloccare scalate ostili;

    nello specifico, il provvedimento in questione prevede, fino al 31 dicembre 2020, un potenziamento e un'estensione dell'intervento del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, in deroga alla disciplina ordinaria, al fine di rafforzare ulteriormente, anche alla luce della intervenuta nuova disciplina sugli aiuti di Stato della Commissione europea, le misure di sostegno all'accesso al credito necessario per contrastare gli effetti negativi prodotti sull'economia dalla diffusione del COVID-19;
    tali disposizioni transitorie trovano applicazione, in quanto compatibili, anche alle garanzie rilasciate da ISMEA, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo n. 102 del 2004, in favore delle imprese agricole e della pesca. Per tali finalità sono assegnati a ISMEA 100 milioni di euro per l'anno 2020;
   considerato che:
    l'Esecutivo si appresta ad adottare ulteriori provvedimenti, con i quali verranno rifinanziati e saranno estesi interventi volti ad un complessivo sostegno e rilancio del sistema economico, in particolare attraverso: misure in tema di credito, liquidità e capitalizzazione delle imprese; l'estensione della cassa integrazione in deroga; la previsione di indennità in favore dei lavoratori autonomi nonché di strumenti di sostegno al reddito in favore dei cittadini non coperti da altre forme di assistenza; il sostegno alle politiche di inclusione sociale e agli investimenti degli enti territoriali; il rinvio di alcuni adempimenti fiscali in favore delle imprese e dei lavoratori autonomi; misure di supporto a imprese e lavoratori dei settori sottoposti a chiusure temporanee e in cui ulteriori misure di distanziamento sociale potrebbero essere confermate nei prossimi mesi;
    sarà prevista, inoltre, la soppressione degli aumenti dell'IVA e delle accise previsti dalla legislazione vigente per il 2021 e gli anni seguenti;
    per far fronte alle esigenze finanziarie determinate dall'adozione di tali urgenti misure, è previsto un incremento della stima di indebitamento netto e di saldo netto da finanziare;
    in particolare, la Relazione al Parlamento incrementa la deviazione temporanea di bilancio a ulteriori 55 miliardi in termini di indebitamento netto (pari a circa 3,3 punti percentuali di PIL) per il 2020 e 24,6 miliardi a valere sul 2021 (1,4 per cento del PIL);
   ritenuto che:
    nel Documento in esame, si sottolinea, inoltre, come il Governo ritenga prioritario incentivare gli investimenti volti a promuovere forme di economia circolare e a favorire la transizione ecologica, aumentando la competitività e la resilienza dei sistemi produttivi a shock ambientali e di salute e perseguendo politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, finalizzate a conseguire una maggiore sostenibilità ambientale e sociale;
    queste innovazioni dovranno essere allineate al Green Deal europeo, che resta la strategia chiave dell'Unione Europea per i prossimi decenni. A livello nazionale, si lavorerà sull'attuazione del Green and Innovation Deal che la Legge di Bilancio ha finanziato per il triennio 2020-2022. La prima iniziativa sarà quella di accelerare le nuove opere pubbliche già in fase avanzata di progettazione e la manutenzione di quelle esistenti;
    il Documento evidenzia altresì che tanto maggiore sarà la credibilità delle riforme strutturali messe in atto, tanto minore sarà il livello dei rendimenti sui titoli di Stato, e ciò agevolerà il processo di rientro;
   ritenuto altresì che:
    in questo difficile contesto, la filiera agricola e agroalimentare ha svolto, e continuerà a svolgere, un ruolo di fondamentale importanza nel sistema Paese, dovendo la stessa essere collocata, come sottolineato dalla Ministra Bellanova nel corso dell'informativa urgente del 16
aprile ultimo scorso, al centro dell'agenda politica, non solo italiana, ma, più in generale, europea;
    le politiche nazionali dovranno trovare piena integrazione con le politiche comunitarie, per un programma strategico di rilancio del comparto agricolo ed agroalimentare in grado di coniugare sostenibilità economica, ambientale e sociale delle produzioni, e che possa garantire al contempo alle imprese una adeguata redditività ed un rafforzamento rispetto al posizionamento nei mercati internazionali;
    i blocchi alle frontiere, così come la chiusura di alcuni settori rilevanti come l'Ho.Re.Ca e il turismo, insieme alla contrazione dei mercati esteri, hanno determinato rilevanti perdite economiche per l'intero comparto agricolo e agroalimentare già penalizzato da alcune fragilità strutturali e dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici;
    il comparto agricolo, a causa dell'emergenza in corso, sconta, inoltre, gli effetti di una grave carenza di lavoratori stagionali, con conseguente difficoltà di reperimento della manodopera nella stagione di maggiore picco produttivo per molte produzioni;
    occorre delineare un piano straordinario per il lavoro agricolo, attraverso efficaci misure di prevenzione e di contrasto al fenomeno del caporalato e la predisposizione, in tempi rapidi, di forme trasparenti e semplificate negli adempimenti, utili all'incontro tra domanda e offerta regolare di lavoro;
    occorre altresì introdurre misure volte a stanziare risorse straordinarie per i comparti agricoli, della pesca e della acquacoltura più duramente colpiti dalla crisi; la chiusura di determinate attività in particolare legate al turismo, alla catena Horeca, e alla contrazione nelle esportazioni, ha determinato gravi eccedenze di prodotto con particolare riferimento agli alimenti freschi e alle produzioni locali di qualità, insieme a una significativa contrazione degli ordini, con particolare riguardo ad alcuni comparti quali, per esempio, quello zootecnico e delle carni lavorate, quello lattiero caseario, ittico, vitivinicolo e ortofrutticolo, anche in riferimento ai prodotti di quarta gamma, quello della produzione olivicola di qualità nonché i piccoli birrifici. Il perdurare delle misure di distanziamento sociale inizia altresì a determinare effetti negativi in alcuni settori di produzione, come nel caso della quarta gamma;
    il settore florovivaistico, in particolare, è stato costretto a sospendere ogni attività commerciale nel periodo di maggiore picco produttivo, senza poter contare in alcun modo sugli aiuti PAC di cui non è beneficiario. Anche i comparti della silvicoltura e della manutenzione del verde, hanno subito un fermo temporaneo nella prima fase della emergenza degli interventi in ambito pubblico e privato. Sarebbe pertanto utile valutare una proroga ed estensione di misure come il bonus verde, che a causa della epidemia risulteranno probabilmente sottoutilizzate;
    allo stesso modo, risultano colpiti tutti gli ambiti legati alla multifunzionalità agricola, con particolare riferimento alle attività in ambito sociale, quali l'agriturismo, l'ittiturismo, l'ippoturismo e il comparto degli equidi in generale, anche in relazione al fermo delle competizioni e delle gare, tutte attività per le quali è opportuno pianificare una progressiva ripartenza alla luce della loro rilevanza strategica a fini occupazionali, sociali e ricreativi;
    ulteriori interventi sono indispensabili a sostenere il settore ittico, con particolare riferimento alla piccola pesca e alla miticoltura, maggiormente penalizzati dal blocco del circuito Ho.Re.Ca a causa del sostanziale azzeramento della domanda di prodotto fresco;
    insieme alla esigenza di misure volte all'agevolazione nell'accesso al credito e a misure di ristoro dirette, si evidenzia la necessità di interventi di semplificazione amministrativa, rapidità nella
erogazione dei fondi ed eventuali ulteriori proroghe termini legate al rinnovo di autorizzazioni, permessi, e verifiche;
    esiste, infine, un problema di autonomia nell'approvvigionamento delle materie prime, acuito da uno scenario internazionale che, insieme alla crisi sanitaria in atto, vede il riacutizzarsi di politiche nazionali isolate che rallentano, se non ostacolano, gli scambi commerciali. Occorrerà pertanto rafforzare alcune produzioni nazionali oggi abbastanza limitate – come ad esempio nel comparto cerealicolo – e rafforzare le politiche di filiera;
   valutato che:
    gli investimenti infrastrutturali, con particolare riferimento alla rete idrica e logistica, la ricerca e l'innovazione tecnologica, nonché la dotazione di reti e servizi di telecomunicazione efficienti (Information and Communication Technology-ICT), accompagnata dall'accesso alla rete internet ad alta velocità (banda larga), sono condizione essenziale di sviluppo socio-economico delle aree rurali, giocando un ruolo determinante per la competitività del settore agricolo, agroalimentare e forestale, della pesca e dell'acquacoltura,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   si valuti l'opportunità di:
    1) adottare con urgenza misure volte a far fronte alla carenza di manodopera nel settore agricolo, che ha assunto oramai le connotazioni di una vera e propria emergenza, predisponendo in tempi rapidi strumenti utili a favorire, in modo trasparente e semplificato negli adempimenti, l'incontro tra domanda e offerta di lavoro;
    2) estendere le misure di indennizzo previste per i lavoratori ai pescatori autonomi e ai soci di cooperativa, che esercitano professionalmente l'attività di pesca in acque marittime, interne e lagunari;
    3) prevedere ulteriori misure di accesso al credito, ristoro e indennizzo proporzionati alla perdita di fatturato, al fine di accompagnare i comparti sopra menzionati e maggiormente colpiti dagli effetti della crisi epidemiologica in atto, nel superamento della forte crisi di liquidità, consentendo agli stessi di far fronte alle spese correnti, al pagamento dei mutui e alle anticipazioni per la nuova annata;
    4) prevedere azioni di promozione del Made in Italy agroalimentare sul mercato interno ed internazionale nonché introdurre strumenti di sostegno ai produttori volti a favorire la diffusione e la vendita in specifici corners dei prodotti agroalimentari tipici regionali, in qualsiasi forma tutelati, presso la grande distribuzione organizzata (GDO) operante nei medesimi territori, secondo modalità che ne preservino l'immagine, la reputazione e il valore;
    5) prevedere eventuali ulteriori semplificazioni negli adempimenti, proroghe di termini legate al rinnovo di autorizzazioni, permessi e verifiche, nonché l'accelerazione delle procedure di liquidazione delle misure di sostegno, con particolare riferimento agli aiuti relativi all'arresto temporaneo di pesca delle annualità pregresse;
    6) attuare disposizioni volte all'intensificazione della vigilanza, del controllo e della prevenzione di comportamenti e pratiche di concorrenza sleale;
    7) favorire ulteriori forme di ritiro dal mercato ed incentivi allo stoccaggio di prodotti da destinare agli aiuti alimentari tramite fondo indigenti;
    8) introdurre forme di incentivazione ai fini della riconversione, anche temporanea, per i servizi a domicilio di generi alimentari e la diffusione di piattaforme per il commercio elettronico, anche su base locale;
    9) sostenere l'imprenditoria femminile e l'attività dei giovani agricoltori, ad
esempio prevedendo forme di sgravio contributivo e l'incentivazione dell'imprenditoria;
    10) sostenere lo strumento dei contratti di filiera, con particolare riferimento a comparti strategici come quello cerealicolo; questo per rafforzare il comparto agricolo nazionale, incentivando la produzione con particolare riferimento alle sementi, al mais, alle proteine vegetali e al grano, rispetto ai quali il nostro Paese non è in grado pienamente di garantire l'auto approvvigionamento, che risulta strategico in situazioni emergenziali;
    11) sostenere l'innovazione tecnologica e infrastrutturale, promuovendo la realizzazione di reti infrastrutturali e di servizi di telecomunicazione (ICT) nelle aree rurali, per favorirne lo sviluppo socio-economico;
    12) relativamente al settore vitivinicolo, al fine di consentire lo smaltimento delle scorte accumulatesi, introdurre: a) misure volte a favorire la commercializzazione del prodotto, tramite specifiche mediatiche; b) disposizioni volte a favorire, tenuto conto delle specificità territoriali, la riduzione delle rese per ettaro delle unità vitate iscritte nello schedario viticolo, diverse da quelle utilizzate per produrre vini tutelate, mediante modifica all'articolo 8, comma 10, della legge n. 238 del 2016; c) disposizioni volte a semplificare la vendita diretta on line;
    13) introdurre misure di sostegno specifico per le filiere specializzate nel settore Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café), in considerazione dell'azzeramento delle vendite tramite questo canale, in forza del blocco pressoché completo della ristorazione;
    14) in considerazione dell'aggravarsi degli oneri a carico delle imprese, posticipare e sterilizzare la plastic tax mediante modifica al comma 651 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019 e la sugar tax mediante modifica del comma 675 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019;
    15) innalzare da 700 mila euro a 1 milione di euro l'ammontare dei crediti d'imposta e dei contributi compensabili ai sensi dell'articolo 34 comma 1 della legge n. 388 del 2000;
    16) introdurre agevolazioni fiscali e contributive per le aziende del settore agroalimentare per i premi corrisposti ai lavoratori dipendenti a fronte dei maggiori carichi di lavoro e i rischi sostenuti nel corso dell'emergenza sanitaria, estendendo il regime fiscale agevolato già previsto per la retribuzione di produttività;
    17) prevedere campagne mediatiche volte a favorire la commercializzazione di prodotti agroalimentari italiani e volte a tutelarne l'immagine, in particolare nel settore zootecnico, oggetto di specifici e ingiustificati attacchi sui mass media, in considerazione dell'elevata sicurezza e igienicità delle filiere agroalimentari nazionali.

ALLEGATO 3

DL 23/2020: Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali. C. 2461 Governo.

PROPOSTA DI PARERE DELLA RELATRICE

  La Commissione XIII,
   esaminato, per i profili di competenza, il provvedimento in oggetto, recante «Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali»;
   premesso che:
    come si evince dalla relazione illustrativa, il decreto-legge in esame si fonda sugli attuali orientamenti assunti dall'Unione europea, che, alla luce degli effetti dell'emergenza in corso, consentono agli Stati membri di adottare misure dirette a salvaguardare le imprese da una potenziale e grave crisi di liquidità;
    in particolare, la Commissione, con comunicazione C (2020) 1863 del 19 marzo 2020, denominata «Temporary Framework for State aid measures to support the economy in the current COVID-19 outbreak «, richiamando l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, consente agli Stati di intervenire con diverse misure ritenute compatibili con il regime degli aiuti di Stato « per porre rimedio a un grave turbamento dell'economia «;
   rilevato che:
    l'articolo 1 del provvedimento in discussione, al fine assicurare la necessaria liquidità alle imprese con sede in Italia, colpite dall'epidemia COVID-19, dispone che SACE S.p.A. conceda, fino al 31 dicembre 2020, garanzie in favore di banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e altri soggetti abilitati all'esercizio del credito in Italia, per finanziamenti sotto qualsiasi forma alle suddette imprese. Si dispone un impegno finanziario di 200 miliardi di euro, di cui almeno 30 miliardi destinati al supporto delle PMI (comprendendo tra queste i lavoratori autonomi e i liberi professionisti titolari di partita IVA);
    il successivo articolo 2, recante misure per il sostegno all'esportazione, all'internazionalizzazione e agli investimenti delle imprese, riforma il sistema della garanzia dello Stato sugli impegni assicurativi assunti da SACE S.p.A. introducendo, a decorrere dal 1o gennaio 2021, un nuovo sistema di coassicurazione per i rischi non di mercato, in base al quale gli impegni derivanti dall'attività assicurativa di SACE S.p.A. sono assunti dallo Stato e dalla stessa SACE S.p.A. in una proporzione pari, rispettivamente, al 90 e al 10 per cento. Si demanda alla legge di bilancio la definizione dei limiti cumulati all'assunzione di impegni da parte di SACE S.p.A. e dello Stato, sulla base del piano annuale di attività deliberato dal neo istituito Comitato per il sostegno finanziario pubblico, composto da sei membri, di cui uno designato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
    l'articolo 12 chiarisce che beneficiari della disciplina transitoria del Fondo solidarietà mutui «prima casa» (cosiddetto
Fondo Gasparrini) secondo le modalità agevolate previste dall'articolo 54 del decreto-legge «Cura Italia» n. 18 del 2020, e alle condizioni ivi previste, sono i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell'INPS relative agli artigiani, agli esercenti attività commerciali ed ai coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali, qualora tali soggetti non siano titolari di pensione e non siano iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
   rilevato altresì che:
    l'articolo 13 introduce, fino al 31 dicembre 2020, un potenziamento e un'estensione dell'intervento del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, in deroga alla disciplina ordinaria, al fine di rafforzare ulteriormente – anche alla luce della intervenuta nuova disciplina sugli aiuti di Stato della Commissione europea – le misure di sostegno all'accesso al credito necessario per contrastare gli effetti negativi prodotti sull'economia dalla diffusione del COVID-19, riproducendone l'impianto e parte dei contenuti dell'articolo 49 del decreto-legge n. 18 del 2020, che viene, per coordinamento, abrogato (comma 12);
    tale articolo, oltre a prevedere interventi di carattere strutturale e non straordinario sul Fondo di garanzia PMI, eleva da 25 mila euro a 40 mila euro l'importo massimo delle operazioni di micro credito e, per l'anno 2020, rifinanzia il Fondo di 1.729 milioni di euro;
    in particolare, che il comma 11 dell'articolo in esame prevede che le disposizioni transitorie ivi contenute trovino applicazione, in quanto compatibili, anche alle garanzie rilasciate da ISMEA, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo n. 102 del 2004, in favore delle imprese agricole e della pesca. Per tali finalità sono assegnati a ISMEA 100 milioni di euro per l'anno 2020, prevedendo così un incremento dello stanziamento già disposto dal comma 8 dell'abrogato articolo 49 del decreto-legge n. 18 del 2020 per un importo di 80 milioni di euro;
    le predette risorse sono versate su un conto corrente di tesoreria centrale appositamente istituito, intestato a ISMEA, per essere utilizzate in base al fabbisogno finanziario derivante dalla gestione delle garanzie;
   considerato che:
    l'articolo 14 prevede l'estensione delle facoltà operative del Fondo di garanzia per l'impiantistica sportiva e del Fondo speciale per la concessione di contributi in conto interessi, entrambi gestiti e amministrati dall'Istituto per il credito sportivo, alle operazioni di liquidità. A tal fine, si assegna, per l'anno 2020, una dotazione di 30 milioni di euro al primo Fondo e di 5 milioni di euro al secondo. Osservo che il comma 3 dell'articolo in esame individua la copertura degli oneri da esso derivanti, pari a 35 milioni di euro per l'anno 2020, nella corrispondente riduzione delle somme di cui all'articolo 56, comma 6, del decreto-legge n. 18 del 2020, (dotazione di 1,73 miliardi di euro dell'apposita sezione speciale del Fondo di garanzia per le PMI colpite dalla crisi COVID-19) e a 5 milioni di euro per l'anno 2020, in soli termini di fabbisogno, mediante utilizzo delle risorse di cui all'articolo 13, comma 12, del decreto-legge in esame che abroga l'articolo 49, comma 8, del decreto-legge n. 18 del 2020, che prevedeva un trasferimento ad ISMEA;
   considerato altresì che:
    l'articolo 41 estende, tra l'altro, ai lavoratori assunti fra il 24 febbraio 2020 e il 17 marzo 2020, data di entrata in vigore del decreto-legge n. 18 del 2020, la platea dei beneficiari dei trattamenti di integrazione salariale ordinaria e in deroga disposti dagli articoli 19 e 22 del richiamato decreto in favore dei datori di lavoro che hanno subito una sospensione o una riduzione dell'attività lavorativa in conseguenza dell'emergenza epidemiologica dovuta al COVID-19. Il trattamento può decorrere (retroattivamente) dal 23 febbraio 2020 ed ha una durata non superiore a nove settimane (fatti salvi i possibili
periodi aggiuntivi, con riferimento a soggetti operanti in determinati territori);
   ritenuto, infine, che:
    il settore florovivaistico è senza dubbio quello, tra i settori agricoli, più colpito dagli effetti del coronavirus in termini di perdita di fatturato rispetto agli anni precedenti;
    l'articolo 78, comma 2-quinquiesdecies, del decreto-legge n. 18 del 2020 (c.d Cura Italia) prevede a favore delle imprese del settore florovivaistico la sospensione, dalla data di entrata in vigore della legge di conversione fino al 15 luglio 2020, dei versamenti delle ritenute alla fonte e dei contributi previdenziali e assistenziali, nonché la sospensione tra il 1o aprile e il 30 giugno 2020 dei versamenti IVA;
    i versamenti dovranno essere effettuati o in un'unica soluzione entro il 31 luglio 2020 o attraverso rateizzazione dell'importo, con la prima rata pagabile a decorrere da luglio 2020, e per un totale di 5 rate;
    appare necessario riferire il differimento al 31 luglio 2020 anche ai versamenti di cui all'articolo 60 del decreto «Cura Italia» e dovuti entro il 20 marzo 2020, termine quest'ultimo prorogato dall'articolo 21 del provvedimento in discussione al 16 aprile 2020;
    in tal modo, fermo restando l'obbligo di assolvere pienamente agli obblighi di versamento, si allevia il peso della mancanza di liquidità che grava sulle imprese del settore florovivaistico;
   condiviso l'impianto complessivo del provvedimento in discussione,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   1) si valuti l'opportunità di estendere l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 13, relativo al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (PMI), ai consorzi di bonifica;
   2) si valuti l'opportunità di introdurre una disposizione diretta a prevedere la sospensione di tutti i versamenti delle accise sulle bevande alcoliche sino al 31 agosto 2020, con conseguente possibilità di rateizzazione del pagamento del relativo importo;
   3) si valuti l'opportunità di introdurre una disposizione diretta a modificare, l'articolo 78, comma 1, capoverso 4-bis, del decreto-legge n. 18 del 2020, relativo all'anticipo dei contributi PAC per le imprese agricole, sostituendo le parole «15 giugno» con le seguenti: «15 maggio»;
   4) si valuti l'opportunità di introdurre una disposizione diretta a modificare l'articolo 78, comma 2-quinquiesdecies, terzo periodo, del decreto-legge n. 18 del 2020 («Cura Italia»), nel senso di aggiungere dopo le parole: «I versamenti sospesi di cui al periodo precedente» le seguenti: «e quelli di cui all'articolo 60 del presente decreto»;
   5) si valuti l'opportunità di introdurre misure di sostegno specifico per le filiere specializzate nel settore Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café), in considerazione dell'azzeramento delle vendite tramite questo canale, in forza del blocco pressoché completo della ristorazione;
   6) si valuti l'opportunità di innalzare da 700 mila euro a 1 milione di euro l'ammontare dei crediti d'imposta e dei contributi compensabili ai sensi dell'articolo 34 comma 1 della legge n. 388 del 2000;
   7) si valuti l'opportunità introdurre agevolazioni fiscali e contributive per le aziende del settore agroalimentare per i premi corrisposti ai lavoratori dipendenti a fronte dei maggiori carichi di lavoro e i rischi sostenuti nel corso dell'emergenza sanitaria, estendendo il regime fiscale agevolato già previsto per la retribuzione di produttività.

ALLEGATO 4

DL 23/2020: Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali. C. 2461 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La Commissione XIII,
   esaminato, per i profili di competenza, il provvedimento in oggetto, recante «Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali»;
   premesso che:
    come si evince dalla relazione illustrativa, il decreto-legge in esame si fonda sugli attuali orientamenti assunti dall'Unione europea, che, alla luce degli effetti dell'emergenza in corso, consentono agli Stati membri di adottare misure dirette a salvaguardare le imprese da una potenziale e grave crisi di liquidità;
    in particolare, la Commissione, con comunicazione C (2020) 1863 del 19 marzo 2020, denominata «Temporary Framework for State aid measures to support the economy in the current COVID-19 outbreak», richiamando l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, consente agli Stati di intervenire con diverse misure ritenute compatibili con il regime degli aiuti di Stato « per porre rimedio a un grave turbamento dell'economia»;
   rilevato che:
    l'articolo 1 del provvedimento in discussione, al fine assicurare la necessaria liquidità alle imprese con sede in Italia, colpite dall'epidemia COVID-19, dispone che SACE S.p.A. conceda, fino al 31 dicembre 2020, garanzie in favore di banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e altri soggetti abilitati all'esercizio del credito in Italia, per finanziamenti sotto qualsiasi forma alle suddette imprese. Si dispone un impegno finanziario di 200 miliardi di euro, di cui almeno 30 miliardi destinati al supporto delle PMI (comprendendo tra queste i lavoratori autonomi e i liberi professionisti titolari di partita IVA);
    il successivo articolo 2, recante misure per il sostegno all'esportazione, all'internazionalizzazione e agli investimenti delle imprese, riforma il sistema della garanzia dello Stato sugli impegni assicurativi assunti da SACE S.p.A. introducendo, a decorrere dal 1o gennaio 2021, un nuovo sistema di coassicurazione per i rischi non di mercato, in base al quale gli impegni derivanti dall'attività assicurativa di SACE S.p.A. sono assunti dallo Stato e dalla stessa SACE S.p.A. in una proporzione pari, rispettivamente, al 90 e al 10 per cento. Si demanda alla legge di bilancio la definizione dei limiti cumulati all'assunzione di impegni da parte di SACE S.p.A. e dello Stato, sulla base del piano annuale di attività deliberato dal neo istituito Comitato per il sostegno finanziario pubblico, composto da sei membri, di cui uno designato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
    l'articolo 12 chiarisce che beneficiari della disciplina transitoria del Fondo solidarietà mutui «prima casa» (cosiddetto
Fondo Gasparrini) secondo le modalità agevolate previste dall'articolo 54 del decreto-legge «Cura Italia» n. 18 del 2020, e alle condizioni ivi previste, sono i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell'INPS relative agli artigiani, agli esercenti attività commerciali ed ai coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali, qualora tali soggetti non siano titolari di pensione e non siano iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
   rilevato altresì che:
    l'articolo 13 introduce, fino al 31 dicembre 2020, un potenziamento e un'estensione dell'intervento del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, in deroga alla disciplina ordinaria, al fine di rafforzare ulteriormente – anche alla luce della intervenuta nuova disciplina sugli aiuti di Stato della Commissione europea – le misure di sostegno all'accesso al credito necessario per contrastare gli effetti negativi prodotti sull'economia dalla diffusione del COVID-19, riproducendone l'impianto e parte dei contenuti dell'articolo 49 del decreto-legge n. 18 del 2020, che viene, per coordinamento, abrogato (comma 12);
    tale articolo, oltre a prevedere interventi di carattere strutturale e non straordinario sul Fondo di garanzia PMI, eleva da 25 mila euro a 40 mila euro l'importo massimo delle operazioni di micro credito e, per l'anno 2020, rifinanzia il Fondo di 1.729 milioni di euro;
    in particolare, che il comma 11 dell'articolo in esame prevede che le disposizioni transitorie ivi contenute trovino applicazione, in quanto compatibili, anche alle garanzie rilasciate da ISMEA, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo n. 102 del 2004, in favore delle imprese agricole e della pesca. Per tali finalità sono assegnati a ISMEA 100 milioni di euro per l'anno 2020, prevedendo così un incremento dello stanziamento già disposto dal comma 8 dell'abrogato articolo 49 del decreto-legge n. 18 del 2020 per un importo di 80 milioni di euro;
    le predette risorse sono versate su un conto corrente di tesoreria centrale appositamente istituito, intestato a ISMEA, per essere utilizzate in base al fabbisogno finanziario derivante dalla gestione delle garanzie;
   considerato che:
    l'articolo 14 prevede l'estensione delle facoltà operative del Fondo di garanzia per l'impiantistica sportiva e del Fondo speciale per la concessione di contributi in conto interessi, entrambi gestiti e amministrati dall'Istituto per il credito sportivo, alle operazioni di liquidità. A tal fine, si assegna, per l'anno 2020, una dotazione di 30 milioni di euro al primo Fondo e di 5 milioni di euro al secondo. Osservo che il comma 3 dell'articolo in esame individua la copertura degli oneri da esso derivanti, pari a 35 milioni di euro per l'anno 2020, nella corrispondente riduzione delle somme di cui all'articolo 56, comma 6, del decreto-legge n. 18 del 2020, (dotazione di 1,73 miliardi di euro dell'apposita sezione speciale del Fondo di garanzia per le PMI colpite dalla crisi COVID-19) e a 5 milioni di euro per l'anno 2020, in soli termini di fabbisogno, mediante utilizzo delle risorse di cui all'articolo 13, comma 12, del decreto-legge in esame che abroga l'articolo 49, comma 8, del decreto-legge n. 18 del 2020, che prevedeva un trasferimento ad ISMEA;
   considerato altresì che:
    l'articolo 41 estende, tra l'altro, ai lavoratori assunti fra il 24 febbraio 2020 e il 17 marzo 2020, data di entrata in vigore del decreto-legge n. 18 del 2020, la platea dei beneficiari dei trattamenti di integrazione salariale ordinaria e in deroga disposti dagli articoli 19 e 22 del richiamato decreto in favore dei datori di lavoro che hanno subito una sospensione o una riduzione dell'attività lavorativa in conseguenza dell'emergenza epidemiologica dovuta al COVID-19. Il trattamento può decorrere (retroattivamente) dal 23 febbraio 2020 ed ha una durata non superiore a nove settimane (fatti salvi i possibili
periodi aggiuntivi, con riferimento a soggetti operanti in determinati territori);
   ritenuto, infine, che:
    il settore florovivaistico è senza dubbio quello, tra i settori agricoli, più colpito dagli effetti del coronavirus in termini di perdita di fatturato rispetto agli anni precedenti;
    l'articolo 78, comma 2-quinquiesdecies, del decreto-legge n. 18 del 2020 (c.d Cura Italia) prevede a favore delle imprese del settore florovivaistico la sospensione, dalla data di entrata in vigore della legge di conversione fino al 15 luglio 2020, dei versamenti delle ritenute alla fonte e dei contributi previdenziali e assistenziali, nonché la sospensione tra il 1o aprile e il 30 giugno 2020 dei versamenti IVA;
    i versamenti dovranno essere effettuati o in un'unica soluzione entro il 31 luglio 2020 o attraverso rateizzazione dell'importo, con la prima rata pagabile a decorrere da luglio 2020, e per un totale di 5 rate;
    appare necessario riferire il differimento al 31 luglio 2020 anche ai versamenti di cui all'articolo 60 del decreto «Cura Italia» e dovuti entro il 20 marzo 2020, termine quest'ultimo prorogato dall'articolo 21 del provvedimento in discussione al 16 aprile 2020;
    in tal modo, fermo restando l'obbligo di assolvere pienamente agli obblighi di versamento, si allevia il peso della mancanza di liquidità che grava sulle imprese del settore florovivaistico;
   condiviso l'impianto complessivo del provvedimento in discussione,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   1) si valuti l'opportunità di estendere l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 13, relativo al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (PMI), ai consorzi di bonifica, alle cooperative di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228 nonché alle cooperative forestali di cui all'articolo 10, comma 6, del decreto legislativo 3 aprile 2018 n. 34;
   2) si valuti l'opportunità di introdurre una disposizione diretta a prevedere la sospensione di tutti i versamenti delle accise sulle bevande alcoliche sino al 30 settembre 2020, con conseguente possibilità di rateizzazione del pagamento del relativo importo;
   3) si valuti l'opportunità di introdurre una disposizione diretta a modificare, l'articolo 78, comma 1, capoverso 4-bis, del decreto-legge n. 18 del 2020, relativo all'anticipo dei contributi PAC per le imprese agricole, sostituendo le parole «15 giugno» con le seguenti: «15 maggio»;
   4) si valuti l'opportunità di introdurre una disposizione diretta a modificare l'articolo 78, comma 2-quinquiesdecies, terzo periodo, del decreto-legge n. 18 del 2020 («Cura Italia»), nel senso di aggiungere dopo le parole: «I versamenti sospesi di cui al periodo precedente» le seguenti: «e quelli di cui all'articolo 60 del presente decreto»;
   5) si valuti l'opportunità di introdurre misure di sostegno specifico per le filiere specializzate nel settore Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café), in considerazione dell'azzeramento delle vendite tramite questo canale, in forza del blocco pressoché completo della ristorazione;
   6) si valuti l'opportunità di innalzare da 700 mila euro a 1 milione di euro l'ammontare dei crediti d'imposta e dei contributi compensabili ai sensi dell'articolo 34 comma 1 della legge n. 388 del 2000;
   7) si valuti l'opportunità introdurre agevolazioni fiscali e contributive per le aziende del settore agroalimentare per i premi corrisposti ai lavoratori dipendenti a fronte dei maggiori carichi di lavoro e i rischi sostenuti nel corso dell'emergenza sanitaria, estendendo il regime fiscale agevolato già previsto per la retribuzione di produttività.