X Commissione

Attività produttive, commercio e turismo

Attività produttive, commercio e turismo (X)

Commissione X (Attività produttive)

Comm. X

Attività produttive, commercio e turismo (X)
SOMMARIO
Giovedì 27 febbraio 2020

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-03626 Moretto: Sulla crisi dell'azienda Jp Industries ... 60

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 63

5-03627 Sut: Sulla disciplina dell'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua per uso idroelettrico ... 61

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 64

5-03628 Nardi: Sulle iniziative per il rilancio dell'industria delle costruzioni ... 61

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 66

5-03629 Fiorini: Sulla crisi della Arbos Goldoni Spa ... 61

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 68

5-03689 Baldini: Sulle iniziative per salvaguardare l'attività delle imprese che detengono concessioni di pertinenza demaniali marittime ... 62

X Commissione - Resoconto di giovedì 27 febbraio 2020

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 27 febbraio 2020. — Presidenza del vicepresidente Luca CARABETTA. – Interviene il viceministro dello sviluppo economico Stefano Buffagni.

  La seduta comincia alle 8.45.

  Luca CARABETTA, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso impianti televisivi a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-03626 Moretto: Sulla crisi dell'azienda Jp Industries.

  Sara MORETTO (IV) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Viceministro Stefano BUFFAGNI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Sara MORETTO (IV), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la completa e dettagliata risposta. Sottolinea come l'azienda oggetto dell'interrogazione si colloca all'interno di un comparto strategico, quello degli elettrodomestici, che sta vivendo un momento di grande crisi. Nonostante dalla risposta risulti con chiarezza l'attenzione del Governo alla situazione dell'azienda, rimane la preoccupazione per la situazione stessa. Se, infatti, è positivo che si vada a definire il programma d'area, non ci sono però passi avanti sul concordato e sulla conferma della cassa integrazione, cosa che implica un profondo stato d'incertezza nei lavoratori. Resta poi l'incognita sull'individuazione di un nuovo partner industriale. In conclusione, la situazione che emerge dalla risposta non è rassicurante, in particolare per il territorio dal quale proviene l'istanza dell'interrogazione. Rinnova l'invito al Governo a mantenere alta l'attenzione e a proseguire negli incontri con l'azienda e le parti sociali annunciati nella risposta.

5-03627 Sut: Sulla disciplina dell'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua per uso idroelettrico.

  Luca SUT (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, che riguarda la regionalizzazione delle derivazioni d'acqua per uso idroelettrico, stabilita dal decreto-legge semplificazioni. Tale disposizione prevede che le singole regioni provvedano a disciplinare la materia con legge regionale non oltre il 31 marzo 2020. Data la scadenza imminente, si chiede quali siano le regioni che non abbiano ancora provveduto a tale adempimento.

  Il Viceministro Stefano BUFFAGNI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Luca SUT (M5S) replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, ma meno di quello che hanno fatto sinora le regioni. Auspica che le regioni stesse provvedano al più presto a disciplinare la materia delle concessioni idroelettriche, molto importante per i territori, in particolare per quelli che vivono fenomeni di spopolamento e necessitano del mantenimento di risorse come quelle oggetto dell'interrogazione. Sottolinea, inoltre, l'opportunità che hanno le regioni di gestire in forma pubblica e partecipata gli impianti idroelettrici, troppo volte invece in mano ad aziende straniere che non hanno particolare attenzione per il territorio.

5-03628 Nardi: Sulle iniziative per il rilancio dell'industria delle costruzioni.

  Marco LACARRA (PD) in qualità di cofirmatario illustra l'interrogazione in titolo, che si riferisce al comparto edile, rilevante per il nostro Paese, ma in profonda crisi. Gli incentivi messi in atto, anche se indubbiamente positivi, non saranno sufficienti ad aiutare il comparto ad uscire dalla crisi, se non verranno trasformati in elementi strutturali all'interno di un quadro normativo di riordino complessivo del settore. Si chiede, quindi, al Governo quali misure si intendano adottare per superare la crisi del settore e se è in piedi l'idea di realizzare il suddetto quadro normativo.

  Il Viceministro Stefano BUFFAGNI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Marco LACARRA (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo. Sottolinea, però, come meriti un approfondimento un tema che non è stato toccato, quello di una normativa sugli appalti pubblici che favorisca interventi di efficientamento ed edilizia sostenibile, anche se non tutti i Comuni italiani sono pronti a recepire questo orientamento.

5-03629 Fiorini: Sulla crisi della Arbos Goldoni Spa.

  Benedetta FIORINI (FI) illustra l'interrogazione in titolo, basata sulla crisi della Arbos Goldoni Spa, rilevata nel 2011 da un'azienda cinese. Sottolinea, in particolare, che si è sviluppata progressivamente una delocalizzazione dell'impresa e dal 2019 si è poi interrotta la produzione, non sono stati pagati i fornitori e si è arrivati al deposito, in questo mese, dell'avvio di una procedura concorsuale di concordato preventivo da parte dell'azienda. Si chiede, quindi, al Governo la convocazione di un tavolo istituzionale, non solo per definire la situazione dei lavoratori, ma per valutare quella che appare manifestamente come una delocalizzazione di un'impresa italiana e una sottrazione di un know how nazionale d'avanguardia.

  Il Viceministro Stefano BUFFAGNI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Benedetta FIORINI (FI), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo. Sottolinea, però, come rimanga irrisolta la questione sullo sfondo, quella di una grande azienda cinese che ha comprato un'importante azienda italiana del settore della costruzione di macchine agricole, con centinaia di lavoratori, alla base di una filiera produttiva altrettanto rilevante. Si tratta di un settore fondamentale del made in Italy, e la questione oggetto dell'interrogazione merita la giusta attenzione sotto questo profilo. Osserva che le aziende straniere che investono in Italia devono rispettare i patti. Chiede quindi, al Governo di inserire questa crisi tra le priorità da affrontare, e di contrastare efficacemente il cosiddetto fenomeno di cannibalizzazione delle imprese italiane, cosa sinora non avvenuta. Ricorda, al proposito, le proposte di legge presentate dal suo gruppo che auspica siano presto esaminate dal Parlamento. In conclusione, bisogna evitare che le aziende straniere si impossessino di quelle italiane, con il relativo know how, non rispettino i patti sottoscritti e delocalizzino la produzione.

5-03689 Baldini: Sulle iniziative per salvaguardare l'attività delle imprese che detengono concessioni di pertinenza demaniali marittime.

  Luca CARABETTA, presidente, avverte che, a seguito dell'accordo tra il presentatore e il Governo lo svolgimento dell'interrogazione 5-03689 presentata dalla deputata Baldini è rinviato ad altra seduta.

  Luca CARABETTA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.15.

X Commissione - giovedì 27 febbraio 2020

ALLEGATO 1

5-03626 Moretto: Sulla crisi dell'azienda Jp Industries.

TESTO DELLA RISPOSTA

 Premetto che il MISE segue in maniera costante e da tempo la vicenda relativa all'azienda ex Merloni J&P Industries sia con il tavolo di monitoraggio che attraverso l'attuazione dell'Accordo di programma relativo alla riconversione produttiva dei territori interessati dalla medesima crisi (ex legge 181 del 1989).
  A tal ultimo proposito, infatti, ricordo che l'area dove è ubicata l'azienda JP Industries è oggetto di un Accordo di Programma che scadrà il 18 marzo prossimo.
  Di conseguenza, entro febbraio verrà convocato il gruppo di coordinamento e controllo per:
   i) definire la proroga, le modalità e i contenuti della rimodulazione delle economie disponibili ai sensi della legge 181 del 1989;
   ii) valutare la conferma della destinazione delle risorse accantonate per JP Industries.

  Relativamente al concordato richiesto da JP Industries in data 1o luglio 2019, informo che il Tribunale di Ancona ha emesso lo scorso 12 febbraio il provvedimento collegiale con il quale ha ritenuto, allo stato, inammissibile la proposta di concordato preventivo presentata e ha assegnato alla società il termine di 15 giorni per il deposito di eventuali note e documenti, così come previsto dalla legge fallimentare. Di conseguenza, allo stato non sussistono le condizioni per l'eventuale presentazione di una richiesta di agevolazioni a valere sulle misure di finanza agevolata, essendo possibile accedere ad aiuti pubblici solo a seguito della positiva conclusione della procedura concorsuale in atto.
  Sulla cassa integrazione guadagni straordinari, sentito il Ministero del Lavoro, comunico che lo stesso con proprio decreto del 19 aprile 2019 ha autorizzato la concessione del trattamento di CIGS fino al 31 dicembre 2019 e rivolto ad un organico pari a 307 lavoratori del sito di Nocera Umbra e 96 lavoratori del sito di Fabriano.
  Allo stato, la società ha presentato istanza di proroga del sopra citato trattamento, per la complessità del programma di riorganizzazione aziendale, invocando sempre l'articolo 22-bis del decreto legislativo 148/2015.
  La nuova istanza (presentata il 28 gennaio 2020) prevede, in particolare, la richiesta del trattamento di CIGS per l'ulteriore periodo intercorrente dal 1o gennaio 2020 al 31 luglio 2020. Attualmente, dunque, è in corso la dovuta istruttoria amministrativa presso i competenti uffici del Ministero del Lavoro al fine di concedere il citato trattamento.
  Con riferimento al piano industriale, si erano già riscontrate delle criticità e l'azienda era stata invitata – nell'ambito di una riunione del tavolo – a rivedere il piano industriale per renderlo più attrattivo all'ingresso di nuovi possibili partner.
  Si informa, inoltre, che sono previsti ulteriori incontri con la proprietà e le parti sociali e in quella occasione saranno approfondite tutte le criticità e le possibili soluzioni, per scongiurare un danno economico al territorio.
  In conclusione, si conferma, la disponibilità del Ministero dello sviluppo economico – per quanto di competenza – a condividere un percorso finalizzato a garantire la continuità produttiva e i livelli occupazionali dell'Azienda.

ALLEGATO 2

5-03627 Sut: Sulla disciplina dell'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua per uso idroelettrico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'atto in discussione pone l'attenzione sulla materia delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico, la quale tocca competenze statali e regionali.
  In particolare, si fa riferimento alla regionalizzazione della proprietà delle opere idroelettriche alla scadenza delle concessioni e nei casi di decadenza o rinuncia alle stesse, disposta dall'articolo 11-quater, decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12.
  In particolare, in base all'attuale normativa, le regioni disciplinano con propria legge, entro il 13 febbraio 2020 e, comunque, non oltre il 31 marzo 2020, la definizione dei criteri di ammissione e di assegnazione – ossia i criteri di aggiudicazione – e i requisiti di capacità finanziaria organizzativa e tecnica sulla scorta dei requisiti minimi individuati dalla legge nazionale.
  Come noto, le procedure di assegnazione delle nuove concessioni devono essere avviate entro due anni dall'entrata in vigore della legge regionale.
  In tale ottica, gli Interroganti chiedono quali siano le regioni che, allo stato attuale, risultano non aver ancora disciplinato con propria legge le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni a scopo idroelettrico.
  Nel rilevare che le regioni non abbiano un obbligo di informativa nei confronti del Ministero dello sviluppo economico, risulterebbe, tuttavia, che nessuna delle medesime abbia ancora dato attuazione alla norma richiamata.
  A tal proposito, giova ricordare che, in relazione alle concessioni idroelettriche, la Commissione Europea, con procedura di infrazione 2011/2016, aveva sollevato problemi di incompatibilità della normativa nazionale con la direttiva 2006/123/CE, relativa ai servizi nel mercato interno e con il diritto alla libertà di stabilimento garantito dall'articolo 49 del Trattato sul funzionamento UE.
  A seguito dell'adozione della nuova disciplina di riforma delle concessioni idroelettriche e delle modalità di assegnazione previste, contenuta nel citato decreto-legge 135/2018, la Commissione europea ha inviato una lettera di costituzione in mora complementare all'Italia, ai sensi dell'articolo 258 del TFUE, notificata in data 8 marzo 2019.
  Nelle more di tale procedura di infrazione, è stato costituito un tavolo di coordinamento in cui si confrontano le Regioni, il Ministero dello sviluppo economico e il Dipartimento per le Politiche Europee, per far fronte a quanto previsto dalla normativa europea e sanare l'attuale condizione di inadempienza.
  Al fine di avere un quadro aggiornato sull'avanzamento dell’iter di adozione delle leggi regionali de quibus e il conseguente espletamento delle procedure di gara, è stato sentito sul punto il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie, il quale riferisce di aver già avviato la richiesta di ricognizione sullo stadio di avanzamento delle iniziative legislative intraprese dalle regioni, le quali dovranno riferire in merito entro la fine del mese corrente, tramite
il Coordinamento tecnico interregionale competente in materia di energia.
  Da un confronto degli uffici del Ministero dello sviluppo economico con i rappresentanti della regione Sardegna, capofila del coordinamento «energia», è emerso che lo scorso 17 febbraio le regioni avrebbero già avviato una verifica complessiva della situazione, al fine di renderla disponibile al Presidente della Conferenza delle Regioni e da questi al Ministro per gli Affari regionali, entro il termine richiesto.
  In conclusione, fermo restando la partecipazione al citato tavolo tecnico, il Ministero dello sviluppo economico, nell'ambito delle proprie competenze, dedicherà la dovuta attenzione al procedimento in corso, affinché da parte delle amministrazioni coinvolte si raggiungano gli obiettivi attesi nei tempi previsti.

ALLEGATO 3

5-03628 Nardi: Sulle iniziative per il rilancio dell'industria delle costruzioni.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'edilizia rappresenta senz'altro uno dei settori di traino dell'economia italiana, sia per numero di imprese e lavoratori coinvolti, sia per il volume di fatturato prodotto, ed è indubbio che bisogna favorirne il rilancio.
  Anche per questo motivo è stato istituito presso il Ministero dello sviluppo economico il Tavolo sull'edilizia, con il coinvolgimento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
  La prima riunione del Tavolo si è tenuta l'11 dicembre scorso ed è stata presieduta direttamente dal Ministro Stefano Patuanelli, il quale ha indicato l'obiettivo di verificare strumenti esistenti ed individuare misure nuove per dare risposte funzionali al rilancio di un settore da anni in difficoltà.
  Le principali misure esistenti per rilanciare e sostenere il comparto dell'edilizia, sono di natura fiscale: detrazioni dall'imposta lorda delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, per misure antisismiche, Ecobonus e bonus verde, disciplinate rispettivamente dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi, dal decreto-legge n. 63/2013 relativo alla prestazione energetica nell'edilizia nonché dalla Legge di Bilancio 2019.
  In particolare, l'Ecobonus rappresenta, ad oggi, uno dei principali meccanismi incentivanti per attivare investimenti nell'ambito dell'efficienza energetica in edilizia, avendo stimolato investimenti in un quadriennio per più di 16 miliardi di euro. Le detrazioni Bonus Casa ed Ecobonus hanno assorbito una media di circa 250.000 occupanti nel periodo 2011-2018, 370.000 se si considera anche l'indotto; le assunzioni degli addetti diretti è stata pari a 31.000 unità e 16.000 quelli indiretti.
  Su questa scia si colloca anche la Legge di Bilancio 2020, la quale ha confermato: il bonus ristrutturazioni 2020, il bonus mobili 2020, l'Ecobonus 2020-2021, il bonus verde 2020 e il Sismabonus 2021.
  La Legge di Bilancio 2020 stabilisce anche (commi da 219 a 224) la detraibilità delle spese sostenute per il recupero delle facciate esterne (cosiddetto Bonus Facciate).
  Inoltre, per ovviare alla restrizione del credito bancario alle imprese edili, il Governo ha istituito, nell'ambito del Fondo di garanzia, un'apposita sezione speciale, con una dotazione di 50 milioni di euro, dedicata alla concessione di garanzia in favore delle PMI che vantano crediti verso la Pubblica Amministrazione e delle PMI edili che si trovano in una situazione di difficoltà nella restituzione di un finanziamento bancario.
  In questa direzione si muove il Fondo nazionale per l'efficienza energetica (FNEE), il quale sostiene interventi di efficientamento energetico realizzati sia dalle imprese che dalla PA attraverso prestiti a tasso agevolato e garanzie su operazioni di finanziamento.
  In questa direzione si muove anche il Decreto direttoriale 14 maggio 2019 del MiSE che ha assegnato i contributi stanziati dal Decreto Crescita (complessivamente 500 milioni di euro) in favore dei Comuni, per la realizzazione di progetti di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile (norma Fraccaro).

  Si ricorda infine che Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC) prevede che il settore residenziale sia quello su cui maggiormente si dovranno concentrare gli sforzi di efficienza energetica nel prossimo decennio.
  Quanto alla proposta dell'Onorevole interrogante di un provvedimento organico che raccolga tutti gli incentivi legati all'edilizia, giova tenere conto del fatto che la «Guida alla dichiarazione dei redditi delle persone fisiche» dell'Agenzia delle Entrate è aggiornata annualmente e costituisce un documento organico in materia di deduzioni e detrazioni. Tuttavia, tengo a precisare che il Tavolo tecnico costituito presso il MISE sta anche approfondendo la possibilità di coordinare nonché modificare le misure agevolative esistenti, per adattarle alle esigenze del settore dell'edilizia, tenendo anche conto delle trasformazioni tecnologiche in atto, volte a favorire una filiera produttiva legata alla riqualificazione energetica e alla riconversione ecosostenibile.

ALLEGATO 4

5-03629 Fiorini: Sulla crisi della Arbos Goldoni Spa

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'atto in discussione si riferisce alle vicende dello stabilimento ex Goldoni di proprietà della holding cinese Lovol Arbos Group Spa, con sede a Migliarina di Carpi.
  Come ricordato dagli Interroganti, il noto brand, da sempre collegato alla produzione di macchine agricole e, in particolare, di trattori, aveva già attraversato alcuni momenti di crisi (come dimostra il fatto che la prima richiesta di concordato preventivo, poi superato dall'acquisizione di Lovol Arbos, risalga al 2015).
  Ciò detto, la richiesta di avvio di una procedura concorsuale di concordato preventivo depositata il 13 febbraio scorso al Tribunale di Modena dalla Lovol Arbos, potrebbe mettere a rischio il futuro di decine di lavoratori e l'indotto in un territorio da sempre legato a doppio filo con l'azienda e la sua produttività di alto valore nel comparto agro meccanico italiano, così come evidenziato dagli Interroganti.
  Il Ministero della Giustizia, sentito nel merito, ha informato che il Tribunale di Modena in data 18 febbraio scorso, ha concesso termine per il deposito del piano concordatario, proposta e documenti per la data del 13 maggio 2020, nominando come Giudice delegato il Presidente del tribunale medesimo, dott. Pasquale Liccardo e come Commissario giudiziale il dott. Paolo Rinaldi.
  Nel ricorso introduttivo la società asserisce quali cause della crisi:
   una contrazione della domanda nel settore delle macchine agricole;
   un calo notevole delle vendite in taluni mercati esteri di riferimento;
   un adeguamento problematico ai nuovi standard previsti dalla normativa anche europea per le macchine agricole.

  Dalle prime informazioni assunte dal Commissario, risulta che la proprietà e il management hanno disposto, durante l'inverno, una verifica della contabilità di magazzino allo scopo di comprendere le dinamiche e la consistenza del capitale circolante nonché di verificare chi sono i fornitori non pagati alle scadenze e che hanno in gran parte cessato le consegne di materiale e servizi.
  Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sentito riguardo alle problematiche occupazionali dell'azienda, ha informato che l'ultimo trattamento di integrazione salariale riconosciuto alla Goldoni S.p.a. è stato per contratto di solidarietà per il periodo dal 9 gennaio al 4 settembre 2017.
  Si informa, inoltre, che in data 31 dicembre 2019, la Goldoni ha presentato una richiesta di esame congiunto della situazione aziendale Analizzato alla proroga della CIGS per riorganizzazione aziendale. Al riguardo, il Ministero del Lavoro aveva provveduto alla sospensione delle convocazioni delle Parti nell'attesa che fosse disposto, nell'ambito della conversione del decreto-legge «Milleproroghe», il rifinanziamento dell'ammortizzatore sociale richiesto. Pertanto, il Ministero del Lavoro provvederà quanto prima alla convocazione delle aziende che finora ne hanno fatto richiesta, essendo stato appena approvato il «Milleproroghe».

  In conclusione, tengo a precisare che resta ferma l'attenzione del Ministero dello sviluppo economico sulla crisi in parola e si conferma la disponibilità ad attivarsi, su richiesta e nei limiti delle competenze del Ministero, per la tutela della produzione e dell'occupazione nel territorio dove opera la Goldoni s.p.a.