III Commissione
Affari esteri e comunitari
Affari esteri e comunitari (III)
Commissione III (Affari esteri)
Comm. III
Indagine conoscitiva sull'azione internazionale dell'Italia per l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l'efficacia del quadro normativo nazionale e del sistema italiano di cooperazione.
Audizione di rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze (Svolgimento e conclusione) ... 26
Variazione nella composizione della Commissione, del Comitato permanente sugli italiani nel mondo e la promozione del sistema Paese e del Comitato permanente sulla politica estera e le relazioni esterne dell'Unione europea ... 26
Sulla pubblicità dei lavori ... 27
Istituzione della Giornata nazionale degli italiani nel mondo. C. 223 La Marca e abb. C. 2008 Siragusa, C. 2219 Fitzgerald Nissoli, C. 2200 Formentini (Seguito esame e rinvio) ... 27
ALLEGATO 1 (Emendamento approvato) ... 34
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione scientifica, tecnologica e innovazione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dell'Australia, fatto a Canberra il 22 maggio 2017. C. 1676 Governo (Seguito dell'esame e conclusione) ... 27
ALLEGATO 2 (Emendamento approvato) ... 35
Accordo di partenariato globale e rafforzato tra l'Unione Europea e la comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica d'Armenia, dall'altra, con allegati, fatto a Bruxelles il 24 novembre 2017. C. 2120 Governo, approvato dal Senato (Seguito dell'esame e conclusione) ... 28
Ratifica ed esecuzione della Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, fatta a Faro il 27 ottobre 2005. C. 2165 di iniziativa dei senatori Marcucci ed altri, senatori Montevecchi ed altri, approvata in un testo unificato, dal Senato, C. 476 Ascani e C. 1099 Quartapelle Procopio (Seguito dell'esame e conclusione) ... 28
Ratifica ed esecuzione della Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro n. 190 sull'eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro, adottata a Ginevra il 21 giugno 2019 nel corso della 108a sessione della Conferenza generale della medesima Organizzazione. C. 2207 Boldrini (Seguito dell'esame e rinvio) ... 30
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Mozambico, fatto a Maputo l'11 luglio 2007. C. 2229 Governo, approvato dal Senato (Seguito dell'esame e conclusione) ... 30
Ratifica ed esecuzione della Convenzione istitutiva dell'osservatorio Square Kilometre Array, con Allegati, fatta a Roma il 12 marzo 2019. C. 2360 Governo, approvato dal Senato (Esame e rinvio) ... 30
Sulla pubblicità dei lavori ... 32
5-03526 Quartapelle Procopio: Sugli accordi in merito al Tribunale unificato dei brevetti.
5-03591 Billi: Sugli accordi in merito al Tribunale unificato dei brevetti.
5-03592 Billi: Sugli accordi in merito al Tribunale unificato dei brevetti ... 32
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 36
5-03590 Billi: Sugli esiti della sperimentazione della Carta di Identità Elettronica (CIE) ... 32
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 39
COMITATO PERMANENTE SULL'ATTUAZIONE DELL'AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
INDAGINE CONOSCITIVA
Giovedì 27 febbraio 2020. — Presidenza della presidente Lia QUARTAPELLE PROCOPIO.
La seduta comincia alle 9.10.
Indagine conoscitiva sull'azione internazionale dell'Italia per l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l'efficacia del quadro normativo nazionale e del sistema italiano di cooperazione.
Audizione di rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze.
(Svolgimento e conclusione).
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.
Gelsomina VIGLIOTTI, Capo della Direzione rapporti finanziari internazionali del Ministero dell'economia e delle finanze, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.
Intervengono quindi Lia QUARTAPELLE PROCOPIO, presidente, ed Emilio CARELLI (M5S).
Gelsomina VIGLIOTTI, Capo della Direzione rapporti finanziari internazionali del Ministero dell'economia e delle finanze, risponde ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 9.55.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
SEDE REFERENTE
Giovedì 27 febbraio 2020. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.
La seduta comincia alle 14.10.
Variazione nella composizione della Commissione, del Comitato permanente sugli italiani nel mondo e la promozione del sistema Paese e del Comitato permanente sulla politica estera e le relazioni esterne dell'Unione europea.
Marta GRANDE, presidente, comunica che a far data dal 26 febbraio scorso, l'onorevole Santi Cappellani del gruppo «Partito Democratico» ha cessato di far parte di questa Commissione. Coglie l'occasione per ringraziare il collega per la collaborazione assicurata.
La Commissione prende atto.
Sulla pubblicità dei lavori.
Marta GRANDE, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Istituzione della Giornata nazionale degli italiani nel mondo.
C. 223 La Marca e abb. C. 2008 Siragusa, C. 2219 Fitzgerald Nissoli, C. 2200 Formentini.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 dicembre 2019.
Marta GRANDE, presidente, comunica che sulla proposta di legge C. 223, adottata come testo base, nel testo risultante dall'approvazione di emendamenti, sono stati acquisiti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Cultura e Attività produttive, mentre la Commissione Bilancio ha espresso parere favorevole con una condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione. Conseguentemente la relatrice, onorevole Schirò, ha presentato l'emendamento 2.1 di recepimento della condizione. In sostituzione della collega Schirò, impossibilitata a partecipare alla seduta, illustra l'emendamento 2.1, di cui auspica l'approvazione (vedi allegato 1). Dà, infine, conto delle sostituzioni.
La viceministra Marina SERENI esprime parere favorevole sull'emendamento della relatrice 2.1.
La Commissione approva l'emendamento 2.1 della relatrice.
Marta GRANDE, presidente, ricorda che la relatrice, nella seduta di avvio dell'esame del provvedimento, svolta il 22 ottobre 2019, aveva proposto, solo sussistendo il medesimo ampio consenso registrato nella precedente legislatura, il trasferimento del provvedimento alla sede legislativa nell'intento di pervenire ad una rapida approvazione definitiva. Nella stessa seduta le colleghe Siragusa e La Marca, a nome dei rispettivi gruppi, avevano preannunciato l'assenso in tale direzione. Fatta salva la necessaria verifica successiva sulla sussistenza dei presupposti ex articolo 92, comma 6, del regolamento, chiede ai colleghi presenti di esprimersi in rappresentanza degli ulteriori gruppi sulla richiesta di trasferimento del provvedimento alla sede legislativa.
Paolo FORMENTINI (LEGA) manifesta a nome del gruppo l'orientamento contrario alla proposta di trasferimento alla sede legislativa.
Andrea ORSINI (FI) manifesta a nome del gruppo l'orientamento contrario alla proposta di trasferimento alla sede legislativa.
Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, preso atto degli interventi svolti rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione scientifica, tecnologica e innovazione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dell'Australia, fatto a Canberra il 22 maggio 2017.
C. 1676 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 novembre 2019.
Marta GRANDE, presidente, segnala preliminarmente che, avendo cessato il collega Cappellani di fare parte di questa Commissione, il collega Romaniello gli subentra nelle funzioni di relatore sul provvedimento in titolo.
Avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Ambiente e Attività produttive e che la Commissione Bilancio si è espressa favorevolmente seppure con una condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione. Conseguentemente, il relatore, deputato Romaniello, ha presentato l'emendamento 3.1 di recepimento di tale condizione (vedi allegato 2).
Cristian ROMANIELLO (M5S) illustra l'emendamento 3.1, di cui auspica l'approvazione.
La viceministra Marina SERENI esprime parere favorevole.
La Commissione approva l'emendamento 3.1 del relatore.
Alberto RIBOLLA (LEGA), preannunciando l'orientamento favorevole del gruppo Lega in vista del conferimento del mandato al relatore, sottolinea la rilevanza dell'Accordo in esame, che consentirà di dare ulteriore impulso alla cooperazione in materia scientifica tra i due Governi e tra le imprese dei due Paesi. Segnala, altresì, che il Governo australiano auspica una rapida ratifica dell'Accordo da parte dell'Italia.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, delibera, quindi, di conferire il mandato al relatore, deputato Romaniello, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Marta GRANDE, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
Accordo di partenariato globale e rafforzato tra l'Unione Europea e la comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica d'Armenia, dall'altra, con allegati, fatto a Bruxelles il 24 novembre 2017.
C. 2120 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 15 gennaio scorso.
Marta GRANDE, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Difesa, Bilancio, Finanze, Cultura, Ambiente, Attività produttive, Lavoro, Agricoltura, Politiche dell'Unione europea, nonché della Commissione per le questioni regionali. Segnala, altresì, che le Commissioni Trasporti e Affari sociali hanno comunicato che non esprimeranno parere.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, deputato Romaniello, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Marta GRANDE, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
Ratifica ed esecuzione della Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, fatta a Faro il 27 ottobre 2005.
C. 2165 di iniziativa dei senatori Marcucci ed altri, senatori Montevecchi ed altri, approvata in un testo unificato, dal Senato, C. 476 Ascani e C. 1099 Quartapelle Procopio.
(Seguito dell'esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 febbraio scorso.
Marta GRANDE, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Bilancio, Cultura, Ambiente, Politiche dell'Unione europea e della Commissione per le questioni regionali.
Paolo FORMENTINI (LEGA), ribadendo le argomentazioni già svolte durante l'esame in sede referente, conferma la ferma contrarietà del gruppo Lega alla ratifica della Convenzione in titolo, che rischia di pregiudicare la fruizione del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese.
Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI), associandosi alle considerazioni del collega Formentini, preannuncia il voto contrario del gruppo Fratelli d'Italia. Sottolinea che la Convenzione in esame, da un lato, contiene una serie di dichiarazioni di principio tanto condivisibili quanto banali, dall'altro introduce un principio filosoficamente inaccettabile, in base al quale la fruizione del patrimonio culturale può essere assoggettata a limitazioni necessarie per la protezione degli altrui diritti e libertà.
Piero FASSINO (PD), preannunciando il voto favorevole del proprio gruppo, pur riconoscendo la legittimità delle obiezioni del collega Delmastro delle Vedove, chiede di chiarire l'effettiva portata delle limitazioni alla fruizione del patrimonio culturale che invece, a suo avviso, viene valorizzato e ulteriormente salvaguardato dalle disposizioni della Convenzione.
Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI) precisa che la norma di cui all'articolo 4, lettera c), della Convenzione prevede esplicitamente la possibilità di introdurre «limitazioni che sono necessarie in una società democratica, per la protezione dell'interesse pubblico e degli altrui diritti e libertà», prefigurando il rischio di una censura. Al riguardo, ricorda come episodio significativo dello spirito democratico che animerebbe la Convenzione quanto avvenne in occasione della visita in Italia del Presidente iraniano Rouhani, svolta nel 2016, quanto l'allora Governo Renzi provvide a coprire, con pannelli bianchi, ai Musei Capitolini, le statue di marmo raffiguranti corpi nudi. Ritiene altresì inaccettabile la norma di cui all'articolo 7, lettera b), della Convenzione, che prevede «procedimenti di conciliazione per gestire equamente le situazioni dove valori tra loro contraddittori siano attribuiti alla stessa eredità culturale da comunità diverse», ritenendo che i procedimenti di conciliazione dovrebbero intercorrere tra le persone e non tra individui da un lato e patrimonio culturale dall'altro. Infine, ritiene gravemente lesivo della dignità del nostro patrimonio artistico e culturale il meccanismo di monitoraggio previsto dall'articolo 16 della Convenzione, che appare configurare una sorta di censura.
Andrea ORSINI (FI), preannunciando l'astensione del gruppo Forza Italia, esprime apprezzamento per le misure di tutela del patrimonio artistico e culturale previste dalla Convenzione in esame, a fronte di riserve derivanti dalle disposizioni che ne subordinano la fruizione ad un meccanismo di supervisione europea.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice, presidente Grande, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Marta GRANDE, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
Ratifica ed esecuzione della Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro n. 190 sull'eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro, adottata a Ginevra il 21 giugno 2019 nel corso della 108a sessione della Conferenza generale della medesima Organizzazione.
C. 2207 Boldrini.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 febbraio scorso.
Marta GRANDE, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia, mentre la Commissione Bilancio e Lavoro, il cui parere è particolarmente atteso, non si sono ancora espresse. Segnala che la Commissione Affari sociali ha, invece, preannunciato di non procedere all'espressione del parere di competenza. Auspicando che le suddette Commissioni possano procedere celermente nell’iter in sede consultiva, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Mozambico, fatto a Maputo l'11 luglio 2007.
C. 2229 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 29 gennaio scorso.
Marta GRANDE, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio e Cultura.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice, deputata Quartapelle Procopio, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Marta GRANDE, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
Ratifica ed esecuzione della Convenzione istitutiva dell'osservatorio Square Kilometre Array, con Allegati, fatta a Roma il 12 marzo 2019.
C. 2360 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.
Sabrina DE CARLO (M5S), relatrice, fa presente che l'Osservatorio Square Kilometre Array (SKA), istituito dalla Convenzione in esame, è un'organizzazione internazionale con personalità giuridica aperta all'adesione di nuovi membri o associati, cui attualmente partecipano dodici Stati, avente come obiettivo la costruzione e la gestione dell'operatività dello SKA.
Precisa che si tratta di un progetto internazionale di rilevamento di onde radio mediante un radiotelescopio in costruzione in Australia ed in Sud Africa, finalizzato a sondare lo spazio profondo.
Evidenzia che l'infrastruttura, in via di costruzione, sarà costituita da una rete di antenne operanti su diverse frequenze dello spettro radio, geograficamente distribuite nel nord del Sud Africa e nell'ovest dell'Australia e collegate fra loro attraverso un sistema di fibre ottiche in maniera da poter raccogliere ed analizzare i segnali in maniera sincrona come se fossero raccolti da un singolo grande radiotelescopio, la cui superficie di raccolta sarà appunto delle dimensioni equivalenti ad un chilometro quadrato.
Sottolinea che il radiotelescopio che, una volta costruito, sarà il più grande al mondo, potenzierà di cinquanta volte la capacità massima osservativa dell'Universo oggi esistente nella banda radio, e consentirà di effettuare osservazioni simultanee di diverse zone del cielo, garantendo anche importanti applicazioni nel campo della telefonia mobile mediante l'ottimizzazione dell'uso della banda radio destinata alle comunicazioni cellulari.
Segnala che l'Italia partecipa al progetto sin dal 2000 tramite l'Istituto nazionale di astrofisica (INAF) e ha aderito alla fondazione della preesistente SKA Organization, la società di diritto inglese alla quale le diverse agenzie nazionali dei Paesi aderenti hanno affidato il compito di predisporre gli aspetti tecnici della infrastruttura.
Sottolinea che il coinvolgimento dell'INAF nel progetto SKA è stato pensato, sin dai primi anni, come un volano non solo scientifico, ma anche economico ed industriale, stante il coinvolgimento di numerose imprese italiane di settore.
Rileva che la Convenzione, che si compone di venti articoli e di due Allegati, dopo aver offerto un quadro delle definizioni utilizzate (articolo 1), istituisce l'Organizzazione internazionale predetta, dotata di personalità giuridica e con sede nel Regno Unito, definendone altresì finalità, privilegi e immunità (articoli 2-4). Scopo dell'organizzazione è la promozione di una collaborazione globale nel campo della radioastronomia, con l'obiettivo prioritario di produrre scienza innovativa e di implementare il progetto SKA (articolo 3).
Osserva che il testo convenzionale illustra quindi i requisiti tecnici fondamentali che il radiotelescopio dovrà soddisfare e le diverse fasi realizzative del programma, prescrivendo altresì le modalità di partecipazione e le altre forme di cooperazione allo SKAO da parte di Stati ed altre organizzazioni internazionali (articoli 5-6).
Evidenzia che i successivi articoli disciplinano gli organi di governo dell'organizzazione, delineando in dettaglio i poteri, la composizione e i compiti del Consiglio, massimo organo direttivo della struttura, e del Direttore generale, quale amministratore delegato e rappresentante legale dell'Organizzazione (articoli 7-9). Segnala che il Consiglio, in particolare, in cui siedono due rappresentanti per Stato membro, di cui uno solo con diritto di voto, ha la responsabilità della direzione scientifica e strategica dell'organizzazione e ha il potere di nomina del Direttore generale, di approvazione delle politiche e dei rapporti periodici, nonché di stabilire un comitato finanziario, in cui ciascun membro sia rappresentato.
Rileva che la Convenzione regola, quindi, gli aspetti finanziari, definisce la politica relativa alla proprietà intellettuale, il concetto di acquisizione di beni e di servizi e stabilisce il principio che l'accesso al tempo osservativo dei telescopi di SKA ed a tutte le risorse del progetto sia proporzionale alle quote di contribuzione dei membri e degli associati (articoli 10-13).
Osserva che ulteriori articoli disciplinano le modalità per risolvere eventuali controversie interpretative o applicative fra i diversi membri, per emendare il testo convenzionale, per uscire dall'organizzazione, per dissolvere la struttura e per gestire il mancato rispetto da parte di un membro delle obbligazioni contratte (articoli 14-18).
Evidenzia che i due Protocolli allegati alla Convenzione disciplinano, infine, i privilegi, le immunità e gli aspetti finanziari della nuova organizzazione internazionale.
Segnala che il disegno di legge di ratifica della Convenzione, già approvato dal Senato, consta di cinque articoli. Con riferimento agli oneri economici derivanti dall'attuazione del provvedimento, l'articolo 3 li valuta in 12 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2029.
Conclusivamente, sottolinea la rilevanza del provvedimento in esame, che fa riferimento ad un accordo internazionale particolarmente significativo per il nostro Paese, che vanta una notevole tradizione nel campo della radioastronomia e che è coinvolto in numerosi progetti internazionali in materia.
La viceministra Marina SERENI sottolinea la rilevanza della Convenzione in esame e l'opportunità di procedere rapidamente alla sua ratifica, che consentirebbe al nostro Paese di entrare nel Consiglio direttivo dell'Osservatorio.
Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che s'intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.35.
INTERROGAZIONI
Giovedì 27 febbraio 2020. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.
La seduta comincia alle 14.35.
Sulla pubblicità dei lavori.
Marta GRANDE, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
5-03526 Quartapelle Procopio: Sugli accordi in merito al Tribunale unificato dei brevetti.
5-03591 Billi: Sugli accordi in merito al Tribunale unificato dei brevetti.
5-03592 Billi: Sugli accordi in merito al Tribunale unificato dei brevetti.
Marta GRANDE, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.
La viceministra Marina SERENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, che chiarisce il percorso per arrivare ad una candidatura italiana, in particolare della città di Milano, a ospitare la sede del Tribunale unificato dei brevetti. Ribadendo la ferma convinzione che Milano abbia tutti i titoli per conseguire questo prestigioso risultato, condivide la necessità di procedere con cautela, anche in ragione dell'attuale, delicata situazione in cui versa la città di Milano e la Lombardia, al fine di non suscitare aspettative eccessive che potrebbero risultare disattese.
Simone BILLI (LEGA), replicando, si dichiara non soddisfatto della risposta del Governo: a suo avviso, occorre avviare sin da ora le procedure per promuovere la candidatura italiana, onde evitare quanto accaduto con la sede dell'Agenzia europea per i medicinali, che è stata trasferita da Londra ad Amsterdam, dove è tuttora sprovvista delle necessarie strutture logistiche, benché la città di Milano avesse messo a disposizione una sede prestigiosa e funzionale. Evidenzia, altresì, che ospitare a Milano la sede del Tribunale unificato dei brevetti produrrebbe effetti positivi in termini di indotto su tutta la Lombardia, a beneficio, in particolare, del tessuto imprenditoriale. Si riserva, infine, di chiedere ulteriori chiarimenti al Governo sulle interlocuzioni in corso tra il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e le altre Amministrazioni coinvolte nel negoziato sulla candidatura.
5-03590 Billi: Sugli esiti della sperimentazione della Carta di Identità Elettronica (CIE).
La viceministra Marina SERENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Simone BILLI (LEGA), replicando, si dichiara non soddisfatto della risposta del Governo. A suo avviso, la Carta d'Identità Elettronica rappresenta un grande successo conseguito dal Governo precedente, frutto dell'azione di indirizzo del Parlamento – sancita dall'approvazione di una risoluzione a sua prima firma –, e dell'azione tenace dell'allora Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha poi emanato il decreto attuativo per l'emissione della Carta d'Identità Elettronica per i cittadini italiani residenti all'estero. Ribadisce, quindi, l'impegno a vigilare sulla progressiva estensione della procedura di rilascio della Carta di Identità Elettronica a tutte le sedi della strutttura consolare coinvolte nel progetto.
Marta GRANDE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.55.
AVVERTENZA
Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:
COMITATO PERMANENTE SUI DIRITTI UMANI
PETIZIONI
Esame istruttorio della Petizione n. 423 del sig. Francesco Di Pasquale, da Cancello e Arnone (CE), che chiede: interventi in merito agli accordi internazionali per far scontare le condanne penali dei cittadini stranieri nei Paesi d'origine.
ALLEGATO 1
Istituzione della Giornata nazionale degli italiani nel mondo (C. 223 La Marca e abb. C. 2008 Siragusa, C. 2219 Fitzgerald Nissoli e C. 2200 Formentini).
EMENDAMENTO APPROVATO
ART. 2.
Al comma 1 sostituire le parole: sono con le seguenti: possono essere.
Conseguentemente all'articolo 3, sostituire il comma 1 con il seguente: 1. All'attuazione della presente legge si provvede nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
2. 1. La Relatrice.
ALLEGATO 2
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione scientifica, tecnologica e innovazione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dell'Australia, fatto a Canberra il 22 maggio 2017 (C. 1676 Governo).
EMENDAMENTO APPROVATO
ART. 3.
Sostituire il comma 1 con il seguente: 1. Agli oneri derivanti dalle spese di missione di cui all'articolo X dell'Accordo di cui all'articolo 1 della presente legge, valutati in euro 7.200 ad anni alterni a decorrere dall'anno 2020, e agli oneri derivanti dalle restanti spese di cui all'articolo IV dell'Accordo di cui all'articolo 1 della presente legge, pari a euro 461.000 annui a decorrere dall'anno 2020, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del Fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2020-2022, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2020, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
3. 1. Il Relatore.
ALLEGATO 3
Interrogazione n. 5-03526 Quartapelle Procopio: Sugli accordi in merito al tribunale unificato dei brevetti.
Interrogazione n. 5-03591 Billi: Sugli accordi in merito al tribunale unificato dei brevetti.
Interrogazione n. 5-03592 Billi: Sugli accordi in merito al tribunale unificato dei brevetti.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento alle interrogazioni n. 5-03526 dell'On. Lia Quartapelle Procopio e n. 5-03592 dell'On. Simone Billi, dopo il recesso del Regno Unito dalla UE il primo febbraio scorso, torna di attualità il tema della sorte della sede di Londra della sezione del Tribunale di primo grado del Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB) su cui, come noto, circola da tempo la proposta di presentare una candidatura italiana. La questione presenta complessi risvolti giuridici e istituzionali.
Il Tribunale si articolerà in un Tribunale di primo grado e in una Corte d'Appello. Mentre quest'ultima ha un'unica sede, in Lussemburgo, il Tribunale di primo grado ha una divisione centrale, a Parigi, con sezioni a Monaco di Baviera e Londra, come sancito dall'articolo 7 dell'Accordo istitutivo. È prevista inoltre per gli Stati parte la possibilità di istituire divisioni secondarie del Tribunale di primo grado, con competenza geografica limitata al territorio nazionale («divisione locale») o estesa ad un gruppo di Paesi («divisione regionale»).
L'Accordo istitutivo del Tribunale non è, come noto, ancora in vigore, mancando la ratifica della Germania, sospesa in attesa di una pronuncia della Corte Costituzionale tedesca. Non è dunque possibile definire con precisione una chiara tempistica per l'entrata in funzione del Tribunale.
A tale elemento si lega inevitabilmente il recesso del Regno Unito dall'Unione Europea. Come infatti chiarito dalla stessa Commissione europea, l'Accordo sul TUB, derivante da una cooperazione rafforzata di diritto UE ex articolo 20 del Trattato sull'Unione europea, è aperto solo agli Stati Membri e il sistema del brevetto unificato è parte dell'acquis comunitario. Il Regno Unito decadrà dall'intero sistema del brevetto unificato al termine del periodo transitorio il 31 dicembre 2020. Una parte degli Stati membri e del panorama imprenditoriale europeo, tuttavia, auspicherebbe la permanenza del Regno Unito nel sistema brevettuale unitario anche dopo la Brexit, possibilità che potrebbe realizzarsi solo con una modifica del Trattato istitutivo del TUB.
Di conseguenza, sia che la Germania ratifichi l'Accordo prima della fine del periodo transitorio, sia che la ratifica avvenga successivamente a tale scadenza, il sistema brevettuale unitario e l'Accordo istitutivo del TUB entrerebbero comunque in vigore. Nel primo caso col Regno Unito ancora dentro fino a dicembre, nel secondo caso col Regno Unito già fuori. A fine 2020 la sezione di Londra andrebbe quindi trasferita, a meno della conclusione di un nuovo Accordo istitutivo che preveda la partecipazione al TUB della Gran Bretagna in qualità di Stato terzo e il conseguente mantenimento della sede nella capitale britannica. Questo scenario potrebbe essere preso in considerazione soltanto una volta definito il quadro delle future relazioni fra l'Unione e il Regno Unito.
Già al momento dell'entrata in vigore del Trattato istitutivo del TUB, l'Italia ospiterà a Milano una divisione locale del Tribunale di primo grado. Il capoluogo lombardo ha già predisposto le infrastrutture necessarie. A tal fine il nostro Paese è chiamato, per un periodo transitorio iniziale di sette anni, a destinare al TUB personale di supporto amministrativo. La preparazione è seguita in Italia da un gruppo di lavoro interministeriale (Dipartimento Politiche Europee, Dipartimento Funzione Pubblica, Esteri, Giustizia, Economia e Finanze) che si riunisce regolarmente e che partecipa anche ai lavori del Comitato Preparatorio («PrepCom»), organismo in cui sono rappresentati i 25 Stati firmatari dell'Accordo TUB.
Come ricordato dagli interroganti, nell'aprile 2019 la nostra Camera dei deputati ha approvato una mozione, accolta dall'Esecutivo allora in carica, in cui impegnava il Governo a rivendicare «per l'Italia» una sede del TUB. Nel luglio 2019 Milano, che già ospiterà la sede locale del TUB, ha presentato formalmente alla Presidenza del Consiglio la propria candidatura ad accogliere la sezione della divisione centrale oggi prevista a Londra. Il 5 febbraio 2020 anche Torino ha avanzato la propria disponibilità ad accogliere la sede in questione.
Va considerato che il Paese che ospita una sezione della divisione centrale ha l'obbligo di sostenere per i primi sette anni tutti i costi legati alla sede (locali comprensivi di attrezzature e personale amministrativo) e, in seguito, di continuare a sostenere i costi delle strutture. Ciò a fronte di un sicuro valore aggiunto per la Città (e per il Paese) ospitante, in particolare per quanto riguarda l'indotto di competenze di alto livello che una tale struttura è capace di generare.
Allo stato attuale, data l'incertezza dei tempi di entrata in vigore dell'Accordo istitutivo del TUB e l'impossibilità di escludere una permanenza del Regno Unito nel sistema brevettuale europeo, non è stata ancora avviata tra gli Stati parte alcuna procedura di selezione per un'eventuale nuova sede e non vi è dunque la possibilità di formalizzare una candidatura italiana.
Con riferimento all'interrogazione n. 5-03591 Billi, come ho avuto modo di sottolineare nella precedente risposta, l'Accordo sul Tribunale unificato dei brevetti (TUB) non è ancora entrato in vigore a causa della mancata ratifica da parte della Germania, sospesa in attesa degli esiti di un giudizio di legittimità costituzionale pendente presso la Corte federale tedesca dal 2017. Non sono al momento prevedibili i tempi della sua entrata in vigore. All'Accordo TUB aderiscono 24 Stati membri UE su 27; non vi partecipano Polonia, Spagna, Croazia.
Per quanto riguarda la rappresentanza in giudizio, il testo dell'Accordo prevede che le parti siano rappresentate da avvocati abilitati al patrocinio dinanzi a un organo giurisdizionale di uno Stato membro contraente. Le parti possono in alternativa essere rappresentate da mandatari abilitati dall'Ufficio europeo dei brevetti, a norma dell'articolo 134 della Convenzione sul brevetto europeo di Monaco di Baviera (cui aderiscono 38 Stati, tra i quali tutti i Paesi UE), e in possesso di adeguate qualifiche quali un certificato europeo per le controversie brevettuali. Non vi sono limiti in base alla cittadinanza. È utile ricordare che nel nostro ordinamento il riconoscimento delle qualifiche professionali è disciplinato dal Decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, che recepisce la Direttiva 2005/36/CE e dal Decreto legislativo 28 gennaio 2016 n. 15, recante l'attuazione della Direttiva 2013/55/UE. Quest'ultima, che modifica la Direttiva 2005/36/CE, disciplina l'esercizio – negli Stati membri diversi da quello in cui l'abilitazione è stata rilasciata – delle professioni per le quali è necessario il possesso del relativo titolo professionale.
Le Direttive citate prevedono il riconoscimento automatico per un numero limitato di professioni sulla base di requisiti minimi di formazione armonizzati, un sistema generale di riconoscimento dei titoli legati alla formazione e un riconoscimento automatico dell'esperienza professionale. La direttiva 2005/36/CE ha inoltre istituito un nuovo sistema di libera prestazione di servizi.
Per quanto riguarda i consulenti in proprietà industriale, il Codice della proprietà industriale (Decreto Legislativo 10 febbraio 2005, n. 30) prevede che «il mandato può anche essere conferito a cittadini dell'Unione europea in possesso di una qualifica corrispondente a quella dei mandatari abilitati in materia di brevetti o di marchi iscritti all'Albo italiano dei consulenti in proprietà industriale, riconosciuta ufficialmente nello Stato membro dell'Unione europea ove essi hanno il loro domicilio professionale» e indica tra i requisiti per l'iscrizione all'Albo la circostanza che il professionista sia cittadino italiano, degli Stati membri dell'Unione Europea o di Stati esteri nei cui confronti vige un regime di reciprocità.
Non risulta che alcuno Stato membro abbia finora presentato una richiesta di modifica del Trattato volta all'introduzione di una limitazione della rappresentanza dinanzi al TUB solo in favore di professionisti, avvocati o consulenti, cittadini di uno degli Stati aderenti al TUB.
Considerato che il Trattato, ancora non in vigore, è stato già stato firmato e ratificato da parte italiana nel 2016, una richiesta in tal senso rischierebbe di giungere tardiva e di impattare ulteriormente sulle tempistiche di operatività dell'Accordo. Essa necessiterebbe in ogni caso – sentiti i competenti Ministeri dello Sviluppo Economico e della Giustizia – di un attento esame di compatibilità con le disposizioni della Convenzione sul brevetto europeo di Monaco di Baviera e con il diritto dell'Unione europea, in particolare con le direttive citate in precedenza e con la direttiva UE 2006/123/CE (c.d. Bolkestein). Questa direttiva disciplina infatti l'eliminazione degli ostacoli alla libertà di stabilimento, con conseguente divieto di ogni forma di discriminazione basata sulla nazionalità per coloro che intendono prestare servizi in un altro Stato membro.
ALLEGATO 4
Interrogazione n. 5-03590 Billi: Sugli esiti della sperimentazione della Carta di identità elettronica (CIE).
TESTO DELLA RISPOSTA
La sperimentazione del processo di emissione della carta di identità elettronica (CIE) all'estero è stata avviata il 16 ottobre 2019 presso tre Sedi pilota: Ambasciata a Vienna, Ambasciata ad Atene e Consolato Generale a Nizza. Ad oggi sono state già ricevute 832 richieste di rilascio ed emesse 565 CIE.
La sperimentazione sta dando buoni risultati, pur essendo emerse alcune criticità, per quanto attiene all'integrazione e all'interconnessione dei sistemi informativi in uso presso la rete diplomatico consolare all'estero con gli analoghi sistemi nazionali. Queste difficoltà riguardano in particolare i sistemi di attribuzione e validazione dei codici fiscali gestiti dall'Agenzia delle Entrate, la gestione degli allineamenti dati con Anagrafe Nazionale Popolazione Residente ed anagrafi comunali, nonché la predisposizione del sistema di verifica delle cause ostative al rilascio. Sono tutti aspetti oggetto di concertazione con le altre autorità competenti. Si rende ora necessario procedere ad ulteriori attività tecniche per risolvere le criticità rilevate, che sono all'attenzione della competente Commissione interministeriale permanente sulla CIE.
Dallo scorso 10 febbraio sono state abilitate al rilascio della carta di identità elettronica tutte le Sedi consolari operanti in Francia e, nel corso del 2020, si procederà ad estendere gradualmente la procedura a tutte le altre Sedi coinvolte nel progetto, ovvero quelle dei Paesi UE e degli altri Paesi europei nei quali la CIE garantisce la libertà di circolazione [al momento Svizzera, Principato di Monaco, San Marino, Norvegia, Città del Vaticano nonché Liechtenstein, Andorra, Islanda, ove la CIE potrà essere richiesta presso la Sede di accreditamento principale rispettivamente a Berna, Barcellona e Oslo].
L'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha peraltro già iniziato, a partire dal 2 dicembre scorso, la distribuzione delle attrezzature necessarie per l'emissione della CIE fornite dal Ministero dell'Interno, operazione che si concluderà il 18 marzo prossimo. Laddove non emergano ulteriori criticità, si ritiene che entro la fine del 2020 l'intero circuito di emissione CIE possa essere attivo e funzionante.