XIII Commissione
Agricoltura
Agricoltura (XIII)
Commissione XIII (Agricoltura)
Comm. XIII
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-03315 Cenni: Iniziative a tutela del comparto vitivinicolo italiano ... 179
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 189
5-03316 Caon: Iniziative in materia di contrasto alla cimice asiatica ... 180
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 190
5-03317 Viviani: Sull'eventuale adozione del sistema «nutri-score» nell'etichettatura dei prodotti agroalimentari ... 180
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 192
5-03319 Gadda: Iniziative a tutela del comparto dell'uva da tavola ... 180
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 194
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 e relativa Nota di variazioni. C. 2305 Governo, approvato dal Senato e C. 2305/I Governo, approvato dal Senato (Relazione alla V Commissione) (Seguito esame e conclusione – Relazione favorevole) ... 181
ALLEGATO 5 (Proposta di relazione della Relatrice approvata dalla Commissione) ... 196
Proposta di regolamento in materia di disciplina finanziaria a decorrere dall'esercizio finanziario 2021 e di flessibilità tra i pilastri per l'anno civile 2020, relativamente alla politica agricola comune. COM(2019) 580 final (Seguito esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e conclusione – Approvazione del documento finale) ... 188
ALLEGATO 6 (Documento finale approvato dalla Commissione) ... 199
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedì 19 dicembre 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe L'Abbate.
La seduta comincia alle 9.15.
Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
5-03315 Cenni: Iniziative a tutela del comparto vitivinicolo italiano.
Susanna CENNI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Susanna CENNI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta, in quanto ritiene che il Governo debba valutare l'adozione di misure idonee a scongiurare il rischio di un aumento tariffario aggiuntivo da parte degli Stati Uniti sui vini Made in Italy preannunciato da una rivista specializzata del settore. Osserva, infatti, che l'eventuale aumento tariffario avrebbe ripercussioni molto pesanti sul mercato delle esportazioni dei vini di qualità italiani verso gli USA che ha un valore di 1,5 miliardi di euro.
5-03316 Caon: Iniziative in materia di contrasto alla cimice asiatica.
Anna Lisa BARONI (FI), in qualità di cofirmataria, illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Anna Lisa BARONI (FI), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta fornita dal sottosegretario L'Abbate. Preso atto delle difficoltà tecnico-scientifiche riscontrate nel predisporre una strategia di contrasto alla diffusione della cimice asiatica, esorta il Governo a potenziare la ricerca al fine di individuare nuovi strumenti di lotta chimica che non risultino dannosi per la salute. Osserva, infatti, che la lotta attraverso l'introduzione della cosiddetta vespa samurai richiede tempi troppi lunghi per risolvere un'emergenza che solo nel 2019 ha causato 250 milioni di euro di danni.
5-03317 Viviani: Sull'eventuale adozione del sistema «nutri-score» nell'etichettatura dei prodotti agroalimentari.
Guglielmo GOLINELLI (LEGA), in qualità di cofirmatario, illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Guglielmo GOLINELLI (LEGA), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta del sottosegretario, rilevando come non risulti ad oggi chiara la posizione che il Governo italiano assumerà in sede europea di fronte all'eventuale adozione dell'etichetta a semaforo. Sottolinea che l'adozione di tale sistema di etichettatura produrrebbe l'effetto paradossale di favorire prodotti totalmente chimici e di bandire, invece, prodotti, orgoglio del Made in Italy, quali il parmigiano reggiano e il prosciutto di Parma, che sono completamente naturali e che, se assunti nelle corrette dosi, recano effetti benefici sulla salute.
5-03319 Gadda: Iniziative a tutela del comparto dell'uva da tavola.
Maria Chiara GADDA (IV) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Maria Chiara GADDA (IV), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta del Governo. Rammentato l'importante lavoro svolto dalla Commissione e dal Governo nella precedente legislatura in materia di contrasto alle pratiche commerciali sleali, culminato, nel 2017, nella sottoscrizione di un accordo volontario da parte di talune associazioni rappresentative della grande distribuzione, rileva come il fenomeno delle aste a doppio ribasso sia ancora praticato da talune aziende. Auspica pertanto che nei tempi più rapidi possibili sia data attuazione alla direttiva in materia di pratiche sleali e venga approvata definitivamente la proposta di legge sul divieto delle aste a doppio ribasso.
Manifestato apprezzamento per lo stanziamento di 500 milioni di euro da parte del MIPAAF per rafforzare i rapporti nelle filiere, sollecita il Governo a monitorare con attenzione il comparto dell'uva da tavola, particolarmente sposto anche ai danni derivanti dai cambiamenti climatici.
Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che, su richiesta dei presentatori e d'intesa con il rappresentante del Governo, lo svolgimento dell'interrogazione n. 5-03318 Gallinella è rinviato ad altra seduta.
Dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 9.50.
SEDE CONSULTIVA
Giovedì 19 dicembre 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe L'Abbate.
La seduta comincia alle 10.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 e relativa Nota di variazioni.
C. 2305 Governo, approvato dal Senato e C. 2305/I Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Relazione favorevole).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 18 dicembre 2019.
Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che i gruppi M5S, PD e Italia Viva hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione dell'impianto.
Ricorda che nella seduta di ieri, la relatrice, onorevole Gagnarli, ha illustrato i contenuti del disegno di legge all'esame per gli aspetti di competenza della Commissione e che ha poi avuto luogo il dibattito a carattere generale. Ricorda altresì che, come unanimemente stabilito in Ufficio di presidenza, non è stato fissato un termine per la presentazione di emendamenti. Infine, rammenta che nel pomeriggio di ieri è stata inviata a tutti i commissari una proposta di relazione, predisposta dall'onorevole Gagnarli, relatrice del provvedimento.
Maria Cristina CARETTA (FdI), intervenendo sull'ordine dei lavori, segnala le ripetute e gravi violazioni delle prerogative del Parlamento, che si stanno verificando in occasione dell'esame in corso del bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e pluriennale 2020 – 2022.
Evidenzia, in primo luogo, il mancato rispetto del ruolo riservato dalla Costituzione al Parlamento nel procedimento di formazione delle leggi. Richiamati gli articoli 70 e 72 della Costituzione che regolano il procedimento di formazione delle leggi, osserva che la disciplina in essi contenuta è volta a consentire al meglio a tutte le forze politiche, di maggioranza e di minoranza, e ai singoli parlamentari che ne fanno parte, di svolgere in pieno la loro funzione e di espletare la relativa attività legislativa ed emendativa. In particolare, osserva che il richiamato articolo 72 della Costituzione definisce un preciso iter nella formazione delle leggi a tutela delle prerogative non comprimibili del Parlamento, e che ciò vale a maggior ragione nella sessione di bilancio, quando si discute e si decide della contribuzione dei cittadini allo Stato e di dove allocare le risorse disponibili, secondo priorità che esprimono precise scelte e sensibilità politiche dei diversi Gruppi parlamentari e dei singoli deputati che li compongono. Rileva, quindi, che nulla di tutto questo si ritrova nell'attuale discussione sulla legge di bilancio, che viene di fatto proposta blindata e con tempi ristrettissimi per l'esame in Commissione.
In secondo luogo, lamenta la violazione del comma 2 dell'articolo 119 del Regolamento della Camera, laddove prevede che il documento di bilancio di previsione dello Stato debba essere depositato e reso disponibile ai deputati per un minimo di trentacinque giorni, al fine di consentirne la piena comprensione e conoscenza e di porre in essere le eventuali attività legislative ed emendative di competenza. Osserva, a tale riguardo, che i tempi previsti dalla maggioranza per l'esame della legge di bilancio sono stati, invece, compressi in appena una settimana, e che la violazione regolamentare appare assolutamente evidente e palese.
In terzo luogo, stigmatizza il ricorso alla procedura del maxiemendamento del Governo alla legge di bilancio che dà luogo a un conflitto di competenze tra i poteri dello Stato. Osserva, infatti, che nel maxiemendamento del Governo alla legge di bilancio, l'intero impianto originario della manovra è stato ricondotto ad un unico articolo composto da oltre novecento commi, rendendone problematica la consultazione e di fatto impedendo ai parlamentari ogni contributo emendativo al testo. Si tratta, a suo avviso, di un evidente caso di conflitto di competenze tra i poteri dello Stato, dal momento che il Governo così facendo limita o esclude prerogative che la Costituzione riserva esplicitamente al Parlamento. Ricorda, peraltro, che sulla prassi del ricorso al maxiemendamento per comprimere l'attività legislativa in occasione della discussione della legge di bilancio, si è espressa recentemente, con accenti di forte criticità, la stessa Corte costituzionale, sollecitata dal Partito Democratico i cui deputati sedevano allora tra i banchi dell'opposizione.
In quarto luogo, denuncia la mancata costituzione delle Commissioni di inchiesta sul sistema bancario e finanziario e sui fatti del Forteto, la comunità di Vicchio in Mugello. Sottolinea, a tale riguardo, che il suo gruppo non ritiene più tollerabile che per problemi interni alla maggioranza in un caso, e per evidenti pregiudizi ideologici dall'altro, si impedisca di costituire e di far lavorare due Commissioni che sarebbero di estrema utilità sul fronte della tutela dei diritti dei risparmiatori, anche relativamente alle recentissime vicende che coinvolgono la Banca popolare di Bari e gli obblighi di vigilanza di Consob e Bankitalia, e sulla difesa dell'infanzia e dei soggetti più deboli, scoperchiando una volta per tutte il vaso di Pandora sulle nefandezze, le impunità e le protezioni politiche a sinistra che hanno contraddistinto la gestione della comunità di Vicchio in Mugello in tutti questi anni.
Da ultimo, denuncia il mancato rinnovo dei vertici dell'Agenzia per le garanzie nelle comunicazioni e del Garante per la protezione dei dati personali. In tali due settori estremamente delicati e sensibili, denuncia il fatto che il rinnovo delle cariche dei Presidenti e dei componenti dei rispettivi Consigli, scaduti durante l'estate e già prorogati due volte per lo svolgimento delle sole funzioni ordinarie, slitterà ancora con una terza proroga, contenuta nel cosiddetto decreto Milleproroghe collegato al bilancio, a gennaio del 2020. Sottolinea che si tratta di un fatto gravissimo censurato dallo stesso Presidente pro tempore in proroga dell'AGCOM Angelo Marcello Cardani, con una procedura palesemente illegittima, che espone il Paese a possibili contestazioni da parte dell'Unione europea, il cui ordinamento impone il costante funzionamento «a pieno regime» delle due Authorities e, soprattutto, al rischio di ingovernabilità di numerosi settori strategici per la vita economica del Paese e per la tutela dei cittadini, consumatori ed utenti.
Reputa, peraltro, tali proroghe ancor più gravi, considerato che non si ravvisa alcuna situazione di necessità ed urgenza, ma piuttosto si scorge il tentativo, neppure troppo velato, di cambiare in corsa le regole del gioco, per modificare unilateralmente la stessa composizione dei vertici delle Authorities in oggetto, tentando di risolvere con procedure illegittime i problemi di tenuta della maggioranza, a discapito degli interessi dei cittadini e del Paese.
Per le ragioni esposte, non ravvisando i requisiti minimi per un ordinato confronto democratico tra le diverse forze politiche e non volendo avallare comportamenti che il suo gruppo ritiene politicamente gravissimi e potenzialmente illegittimi, annuncia l'abbandono dei lavori della Commissione da parte del gruppo Fratelli d'Italia.
(I deputati del gruppo Fratelli d'Italia abbandonano i lavori della Commissione).
Filippo GALLINELLA, presidente, preso atto delle considerazioni svolte dalla deputata Caretta, chiede alla relatrice, onorevole Gagnarli, di illustrare il contenuto della proposta di relazione.
Chiara GAGNARLI (M5S), relatrice, presenta una proposta di relazione favorevole e ne illustra i contenuti (vedi allegato 5). Si sofferma, in particolare, sulle questioni oggetto delle considerazioni svolte nella precedente seduta dai colleghi Incerti, Viviani, Gadda e Caretta che ha ritenuto di evidenziare nella sua proposta di relazione.
Osserva, in particolare, che, considerato che il disegno di legge di bilancio prevede l'istituzione della Commissione per lo studio delle proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi (articolo 1, comma 98), con il compito di sviluppare un ampio percorso di partecipazione democratica (comma 99), sarebbe opportuno precisare il coinvolgimento anche delle associazioni rappresentative del comparto agricolo e della pesca. In siffatto ambito, rileva altresì la necessità, a fronte della prevista ridefinizione del sistema dei sussidi ambientalmente dannosi, di individuare adeguate misure di carattere compensativo per gli operatori del settore.
Segnala altresì la necessità di prevedere, nei prossimi provvedimenti utili, disposizioni dirette a: prorogare il cosiddetto bonus verde, rimodulandone in termini più favorevoli l'ambito di applicazione; incrementare le risorse destinate al Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura; stanziare adeguate risorse per il Tavolo per la lotta agli sprechi e per l'assistenza alimentare agli indigenti, come definito all'articolo 8 della legge n. 166 del 2016.
Rileva inoltre l'esigenza di modificare, al fine di favorire la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole colpite da calamità naturali o da eventi eccezionali, l'articolo 5, comma 1, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, prevedendo, per le aziende che non raggiungano la soglia minima complessiva per la concessione degli aiuti previsti, che in caso di danni alle coltivazioni dovuti da organismi nocivi ai vegetali, il calcolo dell'incidenza del danno sulla produzione lorda vendibile sia effettuato in riferimento alla sola coltivazione oggetto del danno stesso.
Sottolinea con soddisfazione, infine, che gran parte degli interventi previsti nel disegno di legge di bilancio con riferimento al settore agricolo riprendono il lavoro svolto dalla Commissione Agricoltura attraverso l'approvazione delle risoluzioni unitarie in materia di: iniziative per il contrasto alla diffusione della cimice marmorata asiatica, misure per il lavoro e l'imprenditoria femminile in agricoltura e iniziative a tutela del comparto agroalimentare a fronte dell'aumento dei dazi doganali deliberato dalle autorità statunitensi; nonché l'approvazione in prima lettura alla Camera l'11 dicembre 2018 del testo unificato in materia di agricoltura biologica C. 290.
Lorenzo VIVIANI (LEGA) stigmatizza l'assoluta ristrettezza dei tempi di esame a disposizione della Camera per esaminare il disegno di legge di bilancio che vanifica totalmente il lavoro svolto da un ramo del Parlamento.
Pur apprezzando che nella proposta di relazione predisposta dall'onorevole Gagnarli si faccia riferimento all'opportunità di precisare il coinvolgimento anche delle associazioni rappresentative del comparto agricolo e della pesca nell'ambito della Commissione per lo studio delle proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD), osserva che, considerata la rilevanza della questione, sarebbe stato necessario formulare a tal riguardo una condizione. Rammentato, infatti, che i sussidi ambientalmente dannosi costituiscono una parte fondamentale del reddito in particolare degli operatori del settore della pesca, ossia dell'anello principale di una filiera che va salvaguardata, auspica che la partecipazione delle associazioni rappresentative del comparto alla citata Commissione possa essere prevista nel prossimo provvedimento utile.
Esprime quindi forti critiche sull'approccio seguito dall'attuale Governo in materia di Green New Deal, nell'ambito del quale è stato inserito il tema della revisione dei sussidi ambientalmente dannosi. Osserva, infatti, che già in occasione dell'esame – anch'esso «blindato» alla Camera – del decreto-legge cosiddetto Clima, a suo avviso, è emersa la volontà dell'attuale Esecutivo di perseguire una ribalta ambientalista a scapito degli agricoltori e dei pescatori.
Stigmatizza poi la mancata previsione nel disegno di legge di bilancio della proroga del cosiddetto bonus verde, la riduzione dello sgravio contributivo per le imprese armatrici della pesca con riferimento al personale componente gli equipaggi, che, a decorrere dal 2020, verrà corrisposto nel limite del 44,32 per cento invece dell'attuale 45,07 per cento, nonché l'esiguità dello stanziamento di risorse finanziarie destinate a ristorare i danni causati dalla cimice asiatica, peraltro non accompagnato dalla moratoria dei mutui e da interventi di carattere ordinamentale, necessari, invece, a fronte di un'emergenza che reputa ancora più grave di quella causata dalla Xylella fastidiosa.
Esprime invece apprezzamento per le misure di sostegno al reddito dei lavoratori del settore della pesca attraverso il finanziamento dell'arresto pesca obbligatorio per il 2020, nel limite di spesa di 11 milioni di euro per il 2021 e del cd. fermo pesca non obbligatorio, introdotte nel disegno di legge di bilancio in virtù dell'approvazione al Senato di un emendamento a prima firma dell'ex Ministro Centinaio. Raccomanda, tuttavia, al Governo, contrariamente a quanto verificatosi con riferimento alle risorse a tale titolo stanziate per il 2019, la rapida adozione dei necessari decreti attuativi.
Al di là di taluni aspetti positivi, esprime, quindi, sia per ragioni di merito che di metodo, un giudizio negativo sul disegno di legge di bilancio in esame.
Franco MANZATO (LEGA) rileva, in premessa, che la vera differenza di impostazione tra la maggioranza e le opposizioni in ordine alle tematiche agricole emergerà in sede di predisposizione del Piano strategico nazionale all'interno del quale dovranno essere indicate le linee strategiche per il sistema agroalimentare italiano.
Riprendendo le considerazioni svolte dal collega Viviani, giudica grave l'istituzione della Commissione per lo studio delle proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, in quanto, a suo avviso, tale scelta denota una visione miope che non tiene conto delle modalità con cui la tutela ambientale è stata declinata, anche in rapporto alla politica agricola comune, dall'Unione europea negli ultimi quindici anni. Rileva, inoltre, che la tutela ambientale è già un valore aggiunto acquisito dal mondo agricolo sia in termini di sviluppo sul piano economico sia in termini di sostenibilità ambientale. Osserva, peraltro, che molti sussidi legati al comparto agricolo rappresentano la fonte principale, se non esclusiva, di reddito per le aziende di taluni settori.
Sul fronte della ricerca, sottolinea la necessità non solo di stanziare risorse significative nel Piano strategico nazionale ma di mutare l'approccio finora seguito in Italia, dove si pratica una ricerca molecolare e non applicata. Da ciò consegue il grave ritardo nella realizzazione degli interventi di contrasto alle fitopatie, come la Xylella fastidiosa e la cimice asiatica, perché non vengono sperimentate delle soluzioni in campo.
In relazione al settore della pesca osserva come, nonostante l'impegno assunto da tutti i gruppi presenti in Commissione con riferimento alla cassa integrazione in deroga al fine di dare un sostegno al reddito dei pescatori rimasti privi di tutela, ad esempio attraverso lo strumento della CISOA, non vi sia ancora una volontà politica di intervenire per trovare una soluzione definitiva a tale problema. Raccomanda pertanto al Governo di mantenere alta l'attenzione nei confronti dei lavoratori di questo settore che meritano rispetto al pari di altre categorie.
Guglielmo GOLINELLI (LEGA) richiamando le osservazioni svolte dai colleghi del suo gruppo sulla questione della revisione dei sussidi ambientalmente dannosi, sottolinea che il gasolio agricolo – sul quale si incentra l'attenzione del catalogo stilato dal Ministero dell'ambiente – è l'unica fonte energetica per la trazione attualmente utilizzata dal comparto e che pertanto una revisione di tale sussidio metterebbe in ginocchio l'intero comparto. Evidenzia poi che il disegno di legge di bilancio trascura completamente la questione della gestione della fauna selvatica – nonostante la presentazione al Senato di proposte emendative della Lega in tale materia sull'istituzione di un fondo per l'eradicazione delle nutrie – volte a individuare una soluzione a una vera e propria emergenza. Come già più volte rimarcato nel corso dell'esame della proposta di legge in materia di semplificazioni C. 982, che originariamente conteneva una disposizione sul controllo della fauna selvatica, stigmatizza la mancanza di volontà politica di modificare l'articolo 19 della legge n. 157 del 1992, ignorando del tutto le richieste provenienti da tutte le associazioni agricole.
Pur riconoscendo che nel disegno di legge di bilancio sono previste talune misure positive per il settore agricolo, esprime un giudizio complessivamente negativo sul testo in esame, ravvisando in alcuni interventi in esso contenuti un attacco gravissimo all'agricoltura, indicata come fonte di inquinamento ambientale, quando invece – come è noto – è l'unico settore in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica.
Raffaele NEVI (FI) associandosi alle osservazioni svolte dai colleghi della Lega e di Fratelli d'Italia stigmatizza, sul piano del metodo, la totale compressione dei tempi di esame del disegno di legge di bilancio alla Camera che, peraltro, a differenza di quanto accaduto nell'esame della legge di bilancio 2019, prevede una sola lettura presso tale ramo del Parlamento, e la sostanziale immodificabilità del testo.
Sul piano del merito, pur rilevando che nel disegno di legge di bilancio sono contenuti taluni interventi positivi a favore del comparto primario, evidenzia la mancanza di un disegno strategico e strutturale per l'agricoltura italiana e la superficialità con la quale vengono affrontate alcune questioni particolarmente rilevanti per il suo gruppo.
Sul tema dei cambiamenti climatici, a suo avviso, non vi è da parte della maggioranza chiarezza di idee sulle modalità con le quali affrontare le conseguenze del dissesto idrogeologico e delle eccezionali avversità atmosferiche con le quali, purtroppo, ormai quasi quotidianamente si devono confrontare gli agricoltori. Al di là dei grandi annunci fatti sugli organi di stampa, osserva infatti che il Governo, in realtà, rinvia alla nuova programmazione europea la predisposizione di interventi non più differibili.
Stigmatizza, richiamando quanto osservata dal collega Golinelli, la mancata previsione di disposizioni sul tema dei danni causati dalla fauna selvatica che, pur essendo prioritaria, non è stata affrontata nel disegno di legge di bilancio perché nella maggioranza vi sono visioni diametralmente opposte sull'argomento. Rileva, inoltre, come sarebbe necessario prevedere non solo indennizzi per i danni subiti dagli agricoltori e allevatori, ma interventi di natura strutturale per dare una risposta concreta ad una vera emergenza.
Giudica positivamente l'istituzione del Fondo per gli investimenti innovativi delle imprese agricole anche se ritiene che tale misura avrà un ambito applicativo molto limitato.
Evidenzia, invece, la mancanza di misure volte a promuovere lo sviluppo delle filiere, attraverso ad esempio, gli sgravi fiscali, e ad accorciare le filiere stesse nell'ottica della valorizzazione delle produzioni nazionali.
Preannuncia, pertanto, che il gruppo Forza Italia non parteciperà alla votazione sulla proposta di relazione predisposta dalla relatrice.
Maria SPENA (FI) associandosi alle considerazioni svolte dal collega Nevi, definisce quella in esame la «manovra del rinvio» riferendosi all'applicazione differita della tassa sulla plastica e sulle bevande edulcorate. Evidenzia, quindi, che la cosiddetta sugar tax, produrrà effetti devastanti sul settore agrumicolo, legato in particolare alla produzione delle arance di Sicilia, e su quello industriale, composto anche da aziende che fanno un prodotto di eccellenza, come i succhi di frutta con una concentrazione di frutta del 70 per cento. Preannuncia, quindi, che il suo gruppo condurrà un'aspra battaglia per contrastare tale misura a tutela dei cittadini e del comparto agroalimentare italiano.
Maurizio MARTINA (PD), nel preannunciare il voto favorevole sulla proposta di parere della relatrice, rammenta come la manovra di bilancio sia stata impostata da un Esecutivo nato pochi mesi fa e chiamato ad operare in una situazione di sostanziale emergenza. Ciò premesso, ritiene che questa legge di bilancio dia un'efficace risposta ad alcune questioni fondamentali, tra le quali la necessità di scongiurare l'aumento dell'IVA per complessivi 23 miliardi di euro. Sottolinea altresì come il provvedimento contenga una serie di misure di sostegno al comparto agricolo e della pesca, in linea con gli obiettivi già perseguiti nella scorsa legislatura. Richiama, quindi, l'attenzione sull'esenzione IRPEF dei redditi dominicali e agrari, sullo sviluppo dell'innovazione in agricoltura, sul credito di imposta per investimenti in beni strumentali, sul credito di imposta per investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica. Quanto al cosiddetto bonus verde, rileva come la misura in questione, di sostegno agli imprenditori del settore florovivaistico, sarà prevista dal provvedimento «mille proroghe». Osservando, quindi, come le misure contenute nella legge di bilancio siano tutt'altro che irrilevanti, manifesta apprezzamento per la prevista stabilizzazione dei lavoratori del CREA, per le misure di contrasto alle fitopatie, per gli interventi a sostegno al reddito dei lavoratori del settore della pesca, per le misure a sostegno dell'imprenditoria femminile in agricoltura. Nel rammentare che il nostro Paese sarà l'anno prossimo chiamato a misurarsi con la riforma della PAC, di importanza cruciale, e a confrontarsi con gli altri paesi dell'Unione europea, ribadisce il suo apprezzamento per l'impianto complessivo della manovra di bilancio, da cui si evince lo sforzo del Governo di dare risposte concrete alle problematiche del comparto agricolo.
Martina LOSS (LEGA) stigmatizza preliminarmente le modalità di esame del provvedimento, che di fatto non pongono la Camera in condizioni di intervenire in modo concreto nella manovra. Osserva, quindi, come vi siano diverse incongruenze nella strategia della maggioranza, visto che da un lato si fanno delle politiche a sostegno del settore agricolo, dall'altro, con enfasi ambientalista, si penalizza con forza quello stesso settore. A tale proposito, richiama l'attenzione sulla prevista istituzione della Commissione per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi nonché sull'introduzione della plastic tax e della sugar tax, che inevitabilmente penalizzano gli imprenditori del settore agricolo. A suo avviso, manca una visione strategica del comparto che, gravato da nuove misure fiscali, sarà messo certamente in condizioni di difficoltà. Per tali ragioni, preannuncia il voto contrario del suo gruppo parlamentare sulla proposta di parere della relatrice.
Maria Chiara GADDA (IV), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo parlamentare sulla proposta di parere della relatrice, richiama, in primo luogo, l'attenzione dei colleghi sul fatto che la sugar tax non sia una misura di immediata applicazione. Pur riconoscendo che la questione dei sussidi ambientalmente dannosi vada affrontata con estrema delicatezza, coinvolgendo tutti gli attori del comparto primario, ritiene inoltre che sia un'assoluta falsità l'affermazione secondo cui la manovra di bilancio penalizzerebbe il settore agricolo e quello della pesca. A tale riguardo, rammenta che questo Governo si è insediato nel settembre scorso e ha dovuto gestire una legge di bilancio complessa, pari a 30 miliardi di euro, di cui oltre 23 impegnati per evitare l'aumento dell'IVA. Ricorda altresì che sia le misure in materia di «Impresa 4.0», sia il cosiddetto il bonus verde sono state introdotte nella scorsa legislatura, nel corso della quale era iniziato un percorso in grado di coniugare la crescita del Paese con la sostenibilità ambientale e sociale. Sottolineando come negli scorsi mesi la crescita del Paese sia stata modesta, ribadisce l'importanza di aver scongiurato l'entrata in vigore delle clausole di salvaguardia, che avrebbero sortito effetti gravissimi sul sistema economico. Osserva, quindi, come questa manovra di bilancio dia una concreta risposta alle emergenze in atto e contenga importanti misure di sostegno al comparto agricolo, estremamente vulnerabile rispetto agli effetti dei cambiamenti climatici. Richiama, a tal fine, la conferma degli ecobonus, così come delle risorse per la messa in sicurezza del territorio, rilevando come tali misure vadano proprio nella direzione della realizzazione di un Green New Deal. Sottolinea altresì come nel provvedimento siano finalmente promossi gli investimenti nel settore agricolo, con particolare riguardo alle misure a sostegno dell'imprenditoria femminile, anche attraverso il potenziamento dei servizi nelle aree rurali, così come dell'imprenditoria giovanile, favorendo il ricambio generazionale. Osserva, inoltre, come la manovra di bilancio contenga significative misure di carattere fiscale, tra le quali l'esenzione IRPEF dei redditi dominicali ed agrari. Nel ribadire come la sugar tax non rappresenti una misura immediatamente operativa, richiama l'attenzione sulla necessità di limitare gli effetti della plastic tax, che non deve penalizzare gli operatori del mondo agricolo. In merito a tale profilo, ritiene che debba essere oggetto di approfondita valutazione la questione degli imballaggi primari. Quanto ai sussidi ambientalmente dannosi, assicura l'impegno della maggioranza, affinché il settore agricolo e quello della pesca siano adeguatamente rappresentati nella Commissione per la ridefinizione dei SAD, sottolineando, al contempo, la necessità di individuare adeguate misure compensative per il comparto agricolo. Ricordando che la Ministra Bellanova, proprio in risposta ad un suo question time, ha confermato come sia scongiurato un eventuale aumento del prezzo del carburante agricolo, ritiene conclusivamente che, in relazione a questa manovra di bilancio, non debbano essere alimentati inutili fantasmi.
Raffaele NEVI (FI), sottolineando come la sugar tax non sia stata soppressa, ma ne sia stata solo di qualche mese differita l'entrata in vigore, ricorda come siano state incrementate le tasse sui tabacchicoltori dal 25 al 31 per cento. Rileva, quindi, come la manovra metta in difficoltà alcuni comparti, tra i quali, appunto, quello della produzione del tabacco. Nel sottolineare la necessità di scongiurare l'entrata in vigore della sugar tax e della plastic tax, che sortirebbero effetti devastanti per il comparto agricolo, si augura che la maggioranza condivida tale obiettivo. Per tali ragioni, stigmatizzando ancora una volta fortemente le modalità di esame del provvedimento, preannuncia che il suo gruppo parlamentare non parteciperà alla votazione sulla proposta di parere della relatrice.
Luciano CILLIS (M5S), nell'evidenziare come la questione relativa ai SAD sia di importanza fondamentale, dal momento che gli stessi pesano sulla finanza pubblica per complessivi 16,2 miliardi di euro, di cui solo una minima parte destinati al comparto agricolo, richiama l'attenzione sul ruolo che sarà svolto dalla Commissione di cui all'articolo 1, comma 98, del provvedimento, che avrà il compito di ridefinire i sussidi dannosi per l'ambiente. A questo riguardo, rammentando l'esperienza della Basilicata, che ha fatto delle royalties petrolifere la sua principale fonte di reddito, rileva come tale regione, a causa di scelte politiche errate, stia scontando gli effetti di una devastazione dell'ambiente e del territorio, che ha finito fortemente con il penalizzare proprio il settore agricolo. Ribadendo, quindi, l'importanza di un ambiente sano e non inquinato per lo sviluppo del comparto agricolo, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice.
Federico FORNARO (LEU), nel dichiarare il suo voto favorevole sulla proposta della relatrice, si augura che ci sia occasione di tornare a discutere, nel corso dell'esame in Assemblea, di alcune questioni fondamentali, tra le quali la plastic tax, spesso oggetto di notizie giornalistiche distorte. A questo proposito, rammenta come sia stato fortemente ridotto l'impatto della suddetta tassa, differita di qualche mese e non riguardante, tra l'altro, la plastica riciclata. Quanto ai SAD, ritiene che la questione vada affrontata in termini realistici, in quanto strettamente connessa al problema delle mutazioni climatiche, senza voler per questo penalizzare gli operatori del settore agricolo. In tale ambito, osserva che la leva fiscale possa spingere anche il settore agricolo verso prospettive di sviluppo e di innovazione.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione favorevole della relatrice (vedi allegato 5) e delibera altresì di nominare l'onorevole Gagnarli quale relatrice di maggioranza presso la Commissione Bilancio.
La seduta termina alle 11.25.
ATTI DELL'UNIONE EUROPEA
Giovedì 19 dicembre 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe L'Abbate.
La seduta comincia alle 11.25.
Proposta di regolamento in materia di disciplina finanziaria a decorrere dall'esercizio finanziario 2021 e di flessibilità tra i pilastri per l'anno civile 2020, relativamente alla politica agricola comune.
COM(2019) 580 final.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e conclusione – Approvazione del documento finale).
La Commissione prosegue l'esame della proposta di regolamento, rinviato nella seduta del 18 dicembre 2019.
Filippo GALLINELLA, presidente e relatore, comunica che i gruppi M5S, PD e Italia Viva hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Ricorda che nella seduta di ieri, in qualità di relatore, ha illustrato una proposta di documento finale. Avverte inoltre che sul provvedimento in esame è pervenuto il parere favorevole della XIV Commissione.
Prima di passare al voto, propone quindi che il documento approvato sia trasmesso anche al Parlamento europeo, al Consiglio dell'Unione europea ed alla Commissione europea.
La Commissione, condivisa l'opportunità di inviare il documento finale anche al Parlamento europeo, al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea, approva la proposta di documento finale presentata dal relatore (vedi allegato 6).
La seduta termina alle 11.30.
ALLEGATO 1
5-03315 Cenni: Iniziative a tutela del comparto vitivinicolo italiano.
TESTO DELLA RISPOSTA
Mi preme anzitutto rilevare che la problematica in esame è seguita con la massima attenzione dal Ministero delle politiche agricole e dall'intero Governo. Infatti, nell'interesse dei nostri prodotti, diverse iniziative sono state assunte in tal senso, sia dal Presidente del Consiglio, che dal Presidente della Repubblica.
Come noto, la lista americana dei prodotti a cui applicare dazi aggiuntivi colpisce settori sensibili per l’export di diversi Paesi europei. Per quanto ci riguarda, i prodotti maggiormente colpiti dalle contromisure americane sono i formaggi, i liquori e le carni lavorate di maiale. Sono esclusi i vini. In particolare, il totale complessivo dell’export italiano delle voci doganali colpite da dazi aggiuntivi è stato nel 2018 pari a 468,5 milioni di dollari, per cui il dazio aggiuntivo del 25 per cento genera un dazio addizionale pari a 117,2 milioni di dollari.
Per quanto concerne il settore vitivinicolo, il Ministero è intervenuto presso le Istituzioni europee al fine di ottenere provvedimenti che rendessero agevole e flessibile l'utilizzo di alcune misure inserite nel Programma nazionale di sostegno (PNS) vitivinicolo e, in particolare, la promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi.
Alle richieste dell'Italia e di altri Stati membri la Commissione ha dato seguito predisponendo tre proposte di Regolamento che rendono la gestione della promozione più flessibile, consentendo ai beneficiari dei contributi di apportare modifiche ai progetti di promozione approvati, comprese quelle che riguardano i Paesi target oggetto delle azioni promozionali, nonché di realizzare progetti di promozione per un periodo superiore ai cinque anni per ciascun Paese terzo, superando così l'attuale limite.
Inoltre, viene consentito l'incremento della percentuale di contribuzione dell'Unione europea, portandola dall'attuale 50 per cento al 60 per cento, riducendo la partecipazione finanziaria dell'impresa al 40 per cento delle spese effettivamente sostenute. In questo modo, si cerca di sostenere i produttori italiani ed europei a mantenere le quote di mercato faticosamente guadagnate in un Paese, come l'America, che rappresenta uno dei nostri maggiori mercati di export per il vino.
L'Italia ha chiesto altresì la possibilità di estendere l'applicabilità dei tre Regolamenti a tutti i vini e non soltanto ai vini fermi e la Commissione si è dichiarata disposta a valutare la proposta.
L'iniziativa della Commissione europea, pertanto, va incontro alle nostre sollecitazioni di questi mesi e ciò rappresenta un primo segnale positivo per la protezione del Made in Italy.
Concludo informando che la problematica è stata portata nuovamente all'attenzione della Commissione europea in occasione del Consiglio dei Ministri del 16-17 dicembre scorsi. In tale contesto è stata evidenziata l'opportunità di un'ulteriore incisiva azione negoziale con il Governo degli Stati Uniti nonché la necessità di attivare al più presto misure ed azioni più efficaci di sostegno, anche di carattere straordinario, per i settori maggiormente penalizzati dall'inasprimento dell'imposizione tariffaria.
ALLEGATO 2
5-03316 Caon: Iniziative in materia di contrasto alla cimice asiatica.
TESTO DELLA RISPOSTA
Monitoriamo continuamente da tempo la problematica dell’Halymorpha halys, un insetto originario dell'Asia orientale che è stato rinvenuto per la prima volta in Europa a partire dal 2004, che ha arrecato gravi danni su vari fruttiferi e colture erbacee e che ha dimostrato un'elevata capacità di diffusione nel Mediterraneo e nell'areale europeo.
Nell'ambito delle misure di contrasto al parassita – che includono interventi di lotta dedicati e basati su strategie di intervento integrate – risulta fondamentale in primo luogo l'attività di monitoraggio mirata nelle singole aziende agricole e sulle diverse colture, così come è importante ricordare che il successo nel contrasto al parassita non è assicurato dall'esclusivo utilizzo di trattamenti chimici, vista l'elevata mobilità della specie che può riposizionarsi su differenti colture.
In seno al Comitato Fitosanitario nazionale sono state identificate le azioni prioritarie volte a contrastare i danni del parassita, che si sostanziano in attività dedicate di divulgazione e monitoraggio a cura dei Servizi Fitosanitari delle regioni interessate dal problema, in collaborazione con le strutture tecniche territoriali, per supportare gli agricoltori nella lotta all'insetto.
In particolare il Centro di Ricerca Difesa e Certificazione (CREA-DC) è stato identificato come istituto di supporto per l'approfondimento degli aspetti scientifici e, nel contempo, sono state avviate sperimentazioni con prove «in campo» e in laboratorio, per individuare le sostanze più idonee al contrasto e le tecniche di lotta più efficaci.
In merito all'ipotesi di agire contro la cimice nella stagione invernale, si sottolinea l'impossibilità di intervenire nei siti di svernamento prediletti dell'insetto, che riguardano, oltre alle aree agricole, soprattutto gli abitati urbani, per via della tossicità dei prodotti insetticidi necessari.
Diversi studi sono in corso per individuare tecniche di cattura massaie o per intervenire nella fase di maggiore aggregazione dell'insetto, che necessitano tuttavia di ulteriori studi.
I risultati delle sperimentazioni avviate verranno periodicamente valutati in sede di Comitato fitosanitario nazionale al fine di monitorare costantemente l'evoluzione della problematica e attivare appropriate misure fitosanitarie.
Con riferimento specifico al controllo biologico per la difesa della frutticoltura nazionale sono stati avviati studi dedicati per porre in essere interventi con antagonisti naturali del parassita.
In particolare, le ricerche svolte nell'ambito del Progetto nazionale denominato «ASPROPI», hanno permesso di individuare in ambienti dell'Italia centrale un Imenottero parassita delle uova della Cimice, Ooencyrtus telenomicida, allevabile in biofabbriche su ospiti alternativi. Una popolazione del parassitoide è stata trasferita nei laboratori CREA e mantenuta in ambiente controllato, dove si è mostrata in grado di parassitizzare efficacemente le uova della Cimice.
Per la verifica «in campo» delle potenzialità dell'antagonista naturale – impiegabile in un contesto integrato per la difesa della frutticoltura nazionale – sono state effettuate prove dirette in frutteti condotti con differenti metodologie ma l'antagonista ha mostrato nei frutteti produttivi limiti di efficacia e di permanenza negli ambienti.
Per tale motivo, tenuto allora conto dell'importanza di procedere tempestivamente alla verifica delle potenzialità e dei rischi connessi invece all'introduzione di antagonisti naturali «esotici», cioè provenienti dall'area di origine della Cimice asiatica questo Ministero – previa acquisizione delle necessarie certificazioni di legge – ha autorizzato il CREA ad introdurre, in condizioni di quarantena e per soli motivi di studio, la specie ritenuta a livello mondiale più efficace: il Trissolcus Japonicus (cosiddetta Vespa Samurai), a carico della quale sono in fase avanzata i necessari studi, in particolare quelli sull'impatto ambientale nei nostri agroecosistemi.
Tuttavia, per l'utilizzo di antagonisti naturali provenienti dal territorio d'origine del parassita in prove estensive in campo, tese a valutarne l'efficacia e le migliori modalità d'impiego, bisogna tenere in conto le problematiche legate all'introduzione in natura specie o popolazioni non autoctone.
A tal riguardo, il 5 settembre 2019 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Presidente della Repubblica 5 luglio 2019, n. 102 che modifica la formulazione dell'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 che, precedentemente, sanciva un divieto tassativo per l'immissione di specie esotiche, senza percorsi in deroga.
Esso prevede dunque che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare – sentiti il MIPAAF, il Ministero della salute e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e previo parere del Consiglio del Sistema nazionale di cui alla legge 28 giugno 2016, n. 132 – possa adottare con proprio decreto i criteri per l'immissione di specie e di popolazioni non autoctone di cui al comma 3, nel rispetto delle finalità del presente regolamento e della salute e del benessere delle specie, criteri che sono attualmente in fase di stesura.
Ritengo inoltre importante ricordare che il Ministro ha avuto modo di evidenziare pochi giorni fa, come la mancata autorizzazione da parte dell'Unione Europea all'utilizzo del chlorpyrifos-methyl – un significativo strumento di contrasto alla cimice asiatica – sia un errore che grava sui nostri produttori e l'intera filiera in quanto sarebbe importante disporre già di efficaci mezzi di difesa fitosanitaria per il controllo dell'emergenza almeno fino a quando non saranno disponibili misure alternative.
La cimice asiatica è un'emergenza europea, connessa com’è alla crisi climatica e per questo siamo già impegnati con i nostri uffici, per negoziare urgentemente una deroga con Bruxelles, deroga nazionale sulla quale ci stiamo già adoperando con il Ministro della salute.
ALLEGATO 3
5-03317 Viviani: Sull'eventuale adozione del sistema «nutri-score» nell'etichettatura dei prodotti agroalimentari.
TESTO DELLA RISPOSTA
Le tematiche evidenziate dall'Onorevole interrogante rivestono da sempre una rilevanza strategica per questo Ministero, in quanto l'applicazione di sistemi quali il «nutriscore» francese ma anche il «traffic light» inglese potrebbero produrre effetti discriminatori soprattutto verso quei prodotti italiani riconosciuti a livello europeo come patrimonio nazionale (Denominazione d'Origine Protetta – DOP, Indicazione Geografica Protetta – IGP, Specialità Tradizionale Garantita – STG), che sono obbligati per legge a mantenere determinati tenori di nutrienti, previsti dai disciplinari di produzione a tutela delle tradizioni e dei consumatori.
Da sempre, l'Italia ha promosso, promuove e promuoverà la «Dieta mediterranea», un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo che l'Unesco, come noto, ha dichiarato Patrimonio immateriale dell'Umanità.
Pertanto, ogni fattivo contributo al dibattito in atto in Europa sulla tematica evocata dall'Onorevole Interrogante è finalizzato da parte di questa Amministrazione, a raggiungere un sistema comune di etichettatura nutrizionale «front of pack» chiara, comprensibile, realmente informativa e, soprattutto, non discriminatoria del «Made in Italy», nella piena convinzione di dover difendere e garantire le eccellenze italiane nel settore agroalimentare.
In Italia si sta completando la sperimentazione di un sistema «a batteria» che riporta per il consumatore, in uno specifico «box», l'indicazione quantitativa della percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati nella singola porzione rispetto alla quantità giornaliera di assunzione raccomandata, rappresentando graficamente la percentuale di energia o nutrienti contenuta nella singola porzione, permettendo di quantificarla visivamente.
In linea con i più consolidati orientamenti scientifici, il Ministero della salute e questo Ministero hanno sempre ritenuto fondamentale la totalità della dieta e non il singolo alimento, evitando di classificare gli alimenti in buoni e cattivi, demonizzando di volta in volta «grassi» o «zuccheri», poiché tali alimenti devono essere commisurati alle esigenze del singolo individuo e non giudicati nell'ambito di una semplice valutazione standardizzata. La riduzione di particolari nutrienti – come ad esempio zuccheri e grassi – attraverso l'individuazione di semplici target numerici, non può essere accettata perché risulta non solo di difficile realizzazione, ma anche di dubbia efficacia.
Peraltro, ulteriori perplessità su questo approccio – privo di alcuna componente educativa verso sane abitudini alimentari – nascono dalla constatazione che esso potrebbe portare all'eliminazione di taluni alimenti che fanno parte della dieta mediterranea e determinare un possibile spostamento dei consumi verso prodotti di scarsa qualità nutrizionale, in particolare nell'età infantile ed evolutiva o nella sfera dei bassi profili di reddito.
Per quanto sopra, l'Italia, anche con riguardo alla prevenzione e al controllo delle patologie non trasmissibili (Not Communicable Diseases – NCDs), non ha mai mancato di contrastare i fattori di rischio e promuovere i «determinanti di salute», attraverso un approccio «distico» che privilegiasse la prevenzione delle malattie croniche e interventi multisettoriali che coinvolgessero più Amministrazioni pubbliche e la società civile, valorizzando l'esigenza di stili di vita salutari, attività fisica regolare e diete sane, equilibrate e sostenibili.
Anche nel più recente passato, a fronte delle azioni di alcuni Paesi che si sono fatti promotori di vari tentativi di reintrodurre il concetto di «cibi insalubri» – col rischio legato all'adozione di misure restrittive sul piano commerciale, potenzialmente lesive sui mercati esteri delle eccellenze e delle tipicità dell'agroalimentare Made in Italy – il nostro Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI) si è immediatamente attivato con azioni incisive.
Quanto sopra non esaurisce in ogni caso l'azione di tutela degli interessi italiani, per la quale si continuerà a mantenere alta l'attenzione nei fori internazionali in cui si discute di temi nutrizionali e chiederemo, infatti, alla commissione Ue di rendere più forte la legge europea sull'etichettatura, un obiettivo su cui lavoreremo in vista del mese di aprile 2020 in ossequio alla «Farm to Fork» e dunque alla nuova «strategia di crescita per l'Europa» presentata a Bruxelles l'11 dicembre ultimo scorso, armonicamente all’European Green Deal.
Il regolamento 775 del 2018 e la scelta di un regime facoltativo di etichettatura ci trova del tutto contrari, anche perché la sperimentazione già in atto su latte, formaggi, carni trasformate, pasta, riso, pomodoro – con l'indicazione chiara, comprensibile, realmente informativo dell'origine della materia prima – non può terminare con l'entrata in vigore del regolamento dal 1o aprile 2020, di cui l'Italia ritiene dunque indispensabile chiedere uno slittamento di almeno un anno.
È quindi fondamentale che tutte le Amministrazioni coinvolte sostengano e affianchino azioni per rendere pienamente efficace la tutela delle eccellenze agroalimentari nazionali all'estero, al fine di imprimere incisività e determinazione al ruolo dell'Italia in tutti i fori internazionali in cui vengono definite le politiche della salute con potenziale impatto sulla produzione e commercializzazione dei prodotti alimentari italiani di qualità in sede internazionale.
ALLEGATO 4
5-03319 Gadda: Iniziative a tutela del comparto dell'uva da tavola.
TESTO DELLA RISPOSTA
Mi preme anzitutto evidenziare che, da sempre, il settore della produzione e della commercializzazione del vino e dell'uva da tavola «a livello internazionale» ha una rilevante portata strategica, trattandosi di una delle produzioni di qualità più rappresentative del «Made in Italy», un emblema di pregio della nazione.
La crescita delle nostre esportazioni in campo agricolo e alimentare pretende ogni sforzo di investimento sull'eccellenza, la tipicità e l'autenticità delle nostre produzioni, tra le quali si colloca – a fortissima vocazione export – il vino, di cui siamo primo produttore mondiale.
L'attiva partecipazione di questa Amministrazione a difesa degli interessi delle aziende italiane – nel quadro degli accordi negoziati dall'Unione europea a livello bilaterale, multilaterale e di libero scambio – consente di perseguire la protezione internazionale delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche italiane del vino registrate nell'UE.
Così come rilevano le azioni che i Consorzi di tutela svolgono in difesa delle Denominazioni a tutela della libera concorrenza e del reddito degli agricoltori, il Ministero ha già promosso iniziative a contrasto delle pratiche sleali o comunque distorsive, come le aste al doppio ribasso citate dall'interrogante.
Peraltro, in data 28 giugno 2017 è stato firmato un patto di impegno del Ministero con Federdistribuzione e Ancd Conad per promuovere, attraverso un codice etico, pratiche commerciali leali lungo l'intera filiera agroalimentare. Nello specifico, le organizzazioni della grande distribuzione si sono impegnate a non fare più ricorso alle aste elettroniche inverse al doppio ribasso per l'acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari.
L'obiettivo del patto è quello di favorire la trasparenza, l'equità, la legalità e il rispetto dei diritti dei lavoratori, a partire dal contrasto al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura. In particolare vengono definite e promosse linee guida e impegni nell'acquisto dei prodotti agroalimentari da parte della Grande Distribuzione Organizzata anche per favorire l'adesione volontaria delle imprese agricole alla Rete del lavoro agricolo di qualità.
Per rafforzare i rapporti nelle filiere il Ministero sta investendo oltre 500 milioni di euro di risorse pubbliche nei contratti di filiera, uno strumento che favorisce gli investimenti e rende più strutturati e duraturi i rapporti tra agricoltori e mondo della trasformazione.
Allo stesso modo si lavora sulla trasparenza nella formazione dei prezzi indicativi attraverso le Cun, commissioni uniche nazionali. Sono 7 quelle attive, 5 nella filiera suinicola, una cunicola e una delle uova. Uno strumento che è in ogni caso a disposizione di tutte le filiere che dovessero essere interessate.
Sul fronte europeo l'Italia si è impegnata in sede di trilogo per l'approvazione della direttiva n. 633 del 17 aprile 2019 contro le pratiche sleali, per inserire le aste al doppio ribasso tra i divieti.
È nostra ferma intenzione arrivare a una rapida attuazione in Italia della direttiva stessa per garantire tutela alle imprese della filiera agroalimentare e, come ribadito dalla Ministra, all'approvazione definitiva del disegno di legge per il divieto delle aste al doppio ribasso, approvato in prima lettura alla Camera e ora al Senato.
Concludo informandovi che la Ministra ha indicato nelle sue linee prioritarie il lavoro di sostegno da fare attraverso le Organizzazioni comuni di mercato (OCM) per favorire la maggiore aggregazione delle aziende agricole in organizzazioni di produttori al fine di ottenere una migliore remunerazione.
Allo stesso tempo si lavora con l'istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) per garantire l'effettivo divieto della vendita dei prodotti agroalimentari, a prezzi inferiori rispetto a quelli di produzione.
ALLEGATO 5
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 e relativa nota di variazioni (C. 2305 Governo, approvato dal Senato e C. 2305/I Governo, approvato dal Senato).
PROPOSTA DI RELAZIONE DELLA RELATRICE APPROVATA DALLA COMMISSIONE
La XIII Commissione,
esaminato, per le parti di competenza, il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e il bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 (C. 2305 Governo, approvato dal Senato) e relativa nota di variazioni (C. 2305/I Governo, approvato dal Senato);
premesso che il provvedimento in esame, come si evince chiaramente dalla relazione illustrativa, si colloca in uno scenario di crescita modesta, caratterizzato dalla debolezza della domanda interna e dall'evoluzione sfavorevole degli indicatori europei internazionali. In tale ambito, la manovra di bilancio del Governo mira a preservare la sostenibilità della finanza pubblica e conseguire nel medio termine la riduzione del rapporto debito/PIL, avviando un percorso di crescita duratura, compatibile con le esigenze di sostenibilità ambientale e sociale;
ritenuto che l'obiettivo perseguito dall'Esecutivo è quello di adottare misure dirette, da un lato, a garantire la completa eliminazione dell'incremento dell'IVA, previsto a legislazione vigente nel 2020, dall'altro, a ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, a promuovere politiche di sostegno alla famiglia e a sostenere gli investimenti per una crescita sostenibile, con particolare attenzione alla salvaguardia dell'ambiente e al contrasto all'evasione fiscale;
valutate con particolare favore, in tale contesto, le disposizioni riguardanti il comparto agricolo, quali, nello specifico: l'esenzione ai fini Irpef per il 2020 dei redditi dominicali e agrari relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola (articolo 1, comma 183); l'incremento di 40 milioni di euro per il 2020 e di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022 del Fondo di solidarietà nazionale-interventi indennizzatori al fine di ristorare le imprese agricole ubicate nei territori colpiti dalla cimice asiatica (articolo 1, commi 501-502); l'esonero dal versamento totale dell'accredito contributivo presso l'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, con età inferiore a quarant'anni, con riferimento alle nuove iscrizioni nella previdenza agricola effettuate nel corso del 2020, per un periodo massimo di 24 mesi (articolo 1, comma 503); la concessione di mutui a tasso zero in favore di iniziative finalizzate allo sviluppo o al consolidamento di aziende agricole condotte da imprenditrici agricole, attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (articolo 1, commi 504-506); l'istituzione nello stato di previsione del MIPAAF del Fondo per la competitività delle filiere agricole, finalizzato a sostenere lo sviluppo e gli investimenti delle filiere, con una dotazione finanziaria iniziale di 15 milioni di euro per il 2020 e 14,5 milioni di euro per il 2021 (articolo 1, comma 507); l'istituzione di un Fondo per gli investimenti innovativi delle imprese agricole, con dotazione di 5 milioni di euro per il 2020 presso il Ministero dello sviluppo economico (comma 123);
preso atto altresì con favore di ulteriori misure dirette a sostenere il comparto agricolo, tra le quali:
la determinazione del reddito d'impresa, con un coefficiente di redditività del cinque per cento, per gli imprenditori agricoli florovivaistici rispetto alla commercializzazione di piante vive e di prodotti della floricoltura (articolo 1, comma 225);
l'incremento da 20 milioni a 22,5 milioni di euro della spesa autorizzata, a decorrere dal 2020, per consentire la realizzazione del piano di stabilizzazione del personale precario del CREA (articolo 1, comma 467);
l'aumento del venti per cento della quota di ammortamento deducibile dalle imposte sui redditi, a fronte di spese sostenute per investimenti in nuovi impianti di colture arboree pluriennali, con esclusione dei costi relativi all'acquisto dei terreni. (articolo 1, comma 509);
la modifica del regime giuridico di vendita dei terreni ISMEA (comma 510);
il rifinanziamento di 1 milione di euro annui per il triennio 2020-2022 del Fondo per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti (articolo 1, comma 511);
l'individuazione di campagne di promozione per prodotti agroalimentari sottoposti ad aumento di dazi nell'ambito del Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia (articolo 1, comma 508);
l'estensione delle disposizioni della legge di bilancio 2018 relative alle attività di enoturismo, alle attività di oleoturismo (articolo 1, commi 513-514);
considerato che il disegno di legge dispone il finanziamento dell'arresto di pesca obbligatorio per il 2020, nel limite di spesa di 11 milioni di euro per il 2021 e del c.d. fermo di pesca non obbligatorio, con l'incremento di 2,5 milioni di euro per il 2021, nonché la proroga al 31 dicembre 2020 del Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura 2017-2019 (articolo 1, commi 515-517);
osservato che il provvedimento reca disposizioni dirette a prevedere:
la concessione alle imprese agricole di un contributo a fondo perduto per l'innovazione tecnologica in agricoltura (articolo 1, commi 520-521);
l'istituzione del Fondo per l'agricoltura biologica, con una dotazione pari a 4 milioni di euro per il 2020 e a 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2021 (articolo 1, comma 522);
l'estensione del limite temporale – da uno a tre anni – degli interventi compensativi a carico del Fondo di solidarietà nazionale (articolo 1, comma 523);
il diritto di fruire di un incentivo sull'energia elettrica prodotta per taluni impianti di produzione di energia elettrica esistenti alimentati a biogas realizzati da imprenditori agricoli (articolo 1, commi 524-527);
considerato che il provvedimento prevede l'istituzione della Commissione per lo studio delle proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi (articolo 1, comma 98), con il compito di sviluppare un ampio percorso di partecipazione democratica (comma 99), in relazione al quale sarebbe opportuno precisare il coinvolgimento anche delle associazioni rappresentative del comparto agricolo e della pesca;
rilevata la necessità, in siffatto ambito, a fronte della prevista ridefinizione del sistema di tali sussidi, di individuare adeguate misure di carattere compensativo per gli operatori del settore;
considerata altresì la necessità di prevedere, nei prossimi provvedimenti utili, disposizioni dirette a: prorogare il cosiddetto bonus verde, rimodulandone in termini più favorevoli l'ambito di applicazione; incrementare le risorse destinate al Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura; stanziare adeguate risorse per il Tavolo per la lotta agli sprechi e per l'assistenza alimentare agli indigenti, come definito all'articolo 8 della legge n. 166 del 2016;
rilevata l'esigenza di modificare, al fine di favorire la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole colpite da calamità naturali o da eventi eccezionali, l'articolo 5, comma 1, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, prevedendo, per le aziende che non raggiungano la soglia minima complessiva per la concessione degli aiuti previsti, che in caso di danni alle coltivazioni dovuti da organismi nocivi ai vegetali, il calcolo dell'incidenza del danno sulla produzione lorda vendibile sia effettuato in riferimento alla sola coltivazione oggetto del danno stesso;
apprezzato, infine, l'impianto complessivo del provvedimento, in grado di incrementare notevolmente il potenziale di crescita dell'economia, di creare nuovi mercati, modelli di business e posti di lavoro, oltre che di generare significativi impulsi all'innovazione, alla ricerca e allo sviluppo tecnologico, in particolare per il settore agricolo,
DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.
ALLEGATO 6
Proposta di regolamento in materia di disciplina finanziaria a decorrere dall'esercizio finanziario 2021 e di flessibilità tra i pilastri per l'anno civile 2020, relativamente alla politica agricola comune (COM(2019)580 final).
DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La Commissione XIII,
esaminata, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 1306/2013 per quanto riguarda la disciplina finanziaria a decorrere dall'esercizio finanziario 2021 e il regolamento (UE) n. 1307/2013 per quanto riguarda la flessibilità tra i pilastri per l'anno civile 2020 (COM (2019)580 final);
richiamato il parere espresso in data 18 dicembre 2019 dalla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea;
preso atto delle considerazioni emerse durante le audizioni svolte in Commissione;
apprezzato che, la Commissione europea, nelle more dell'approvazione dei provvedimenti relativi alla riforma della politica agricola comune (PAC) 2021-2027, sui quali sono in corso negoziati, ha deciso di adottare alcune iniziative volte a definire un regime di carattere transitorio;
considerato altresì che l'obiettivo perseguito è quello di garantire la continuità del sistema sino all'entrata in vigore della riforma, in coerenza con le risorse che saranno assegnate nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 dell'Unione europea;
tenuto conto che, in siffatto ambito, la proposta di regolamento in oggetto, nel modificare i regolamenti (UE) n. 1306/2013 e n. 1307/2013, introduce alcune modifiche alla disciplina finanziaria, ai massimali di spesa e alla flessibilità tra i pilastri;
considerato, in particolare, che attraverso le modifiche proposte si intende fissare regole per l'erogazione delle risorse del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) con riferimento all'anno 2020, con effetti finanziari sull'anno 2021;
preso atto che la proposta di regolamento, come si evince chiaramente dalla relazione trasmessa dal Governo, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, contempla disposizioni di natura strettamente tecnica, prive di qualsivoglia effetto sostanziale sul quadro normativo complessivo della PAC, limitandosi a modificare disposizioni già previste dai due richiamati regolamenti allo scopo di assicurare la continuità su alcuni aspetti finanziari nella fase di transizione dall'attuale periodo di programmazione (2014-2020) al prossimo periodo di programmazione (2021-2027), attualmente ancora oggetto di esame presso le istituzioni europee;
considerato altresì che tale proposta di regolamento, che sta seguendo una procedura d'urgenza per essere approvata entro la fine di dicembre 2019, è completata dalla proposta di regolamento che stabilisce disposizioni transitorie relative al sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) nell'anno 2021 e che modifica i regolamenti (UE) n. 228/2013, (UE) n. 229/2013 e (UE) n. 1308/2013 per quanto riguarda le risorse e la loro distribuzione nell'anno 2021 e i regolamenti (UE) n. 1305/2013, (UE) n. 1306/2013 e (UE) n. 1307/2013 per quanto riguarda le loro risorse e la loro applicabilità nell'anno 2021 (COM(2019)581), che sta seguendo la procedura legislativa ordinaria, con la finalità di raggiungere un accordo prima dell'estate 2020,
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NULLA OSTA
all'ulteriore corso del negoziato.