I Commissione
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
Commissione I (Affari costituzionali)
Comm. I
DL 104/2019: Disposizioni urgenti per il trasferimento di funzioni e per la riorganizzazione dei Ministeri per i beni e le attività culturali, delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, dello sviluppo economico, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, delle infrastrutture e dei trasporti e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché per la rimodulazione degli stanziamenti per la revisione dei ruoli e delle carriere e per i compensi per lavoro straordinario delle Forze di polizia e delle Forze armate e per la continuità delle funzioni dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. C. 2242 Governo, approvato dal Senato (Seguito esame e rinvio) ... 28
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-03115 Marco Di Maio: In merito al rafforzamento delle strutture e delle dotazioni organiche dell'Arma dei Carabinieri e dei commissariati di pubblica sicurezza nel Metapontino ... 33
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 38
5-03116 Sisto: Chiarimenti in merito alla natura della comunità islamica Milli Gorus, operante a Milano ... 33
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 40
5-03117 Ceccanti: Iniziative per contrastare fenomeni di odio razziale, in relazione al comportamento di alcuni esponenti di Fratelli d'Italia nella città di Bologna ... 33
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 42
5-03118 Iezzi: Sulla situazione del centro di accoglienza per migranti sito in via Corelli a Milano ... 34
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 44
5-03119 Macina: Dati sulle domande pervenute al Ministero dell'interno per ogni singola quota prevista dal «decreto flussi» 2019 ... 34
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 46
5-03120 Prisco: Sui recenti fatti accaduti presso la Comunità la Speranza, sita nel comune di Monte Urano (Fermo) ... 35
ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 51
DL 104/2019: Disposizioni urgenti per il trasferimento di funzioni e per la riorganizzazione dei Ministeri per i beni e le attività culturali, delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, dello sviluppo economico, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, delle infrastrutture e dei trasporti e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché per la rimodulazione degli stanziamenti per la revisione dei ruoli e delle carriere e per i compensi per lavoro straordinario delle Forze di polizia e delle Forze armate e per la continuità delle funzioni dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. C. 2242 Governo, approvato dal Senato (Seguito esame e rinvio) ... 35
SEDE REFERENTE
Mercoledì 13 novembre 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento Simona Flavia Malpezzi.
La seduta comincia alle 9.05.
DL 104/2019: Disposizioni urgenti per il trasferimento di funzioni e per la riorganizzazione dei Ministeri per i beni e le attività culturali, delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, dello sviluppo economico, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, delle infrastrutture e dei trasporti e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché per la rimodulazione degli stanziamenti per la revisione dei ruoli e delle carriere e per i compensi per lavoro straordinario delle Forze di polizia e delle Forze armate e per la continuità delle funzioni dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
C. 2242 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 novembre 2019.
Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame del disegno di legge C. 2242, approvato dal Senato, di conversione in legge del decreto-legge n. 104 del 2019.
Avverte innanzitutto che, a seguito della richiesta in tal senso inoltrata nella giornata di ieri, la Presidenza della Camera ha accordato un breve slittamento dell'avvio della discussione in Assemblea, che avrà luogo nella seduta antimeridiana di giovedì 14 novembre prossimo, anziché nella seduta pomeridiana di oggi mercoledì 13.
Pertanto l'esame in sede referente continuerà nella seduta antimeridiana odierna, nella seduta prevista alle ore 14, nonché, eventualmente, in una seduta da convocare al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea.
Avverte quindi che l'esame delle proposte emendative riprenderà dall'emendamento Paolo Russo 1.7.
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori e prendendo atto con favore dello slittamento dell'avvio dell'esame del presente provvedimento in Assemblea, chiede delucidazioni circa l'organizzazione dei lavori per quanto riguarda la discussione del disegno di legge di conversione C. 2100-B. Fa notare infatti, che rispetto a quel provvedimento i tempi di esame appaiono ancora più ristretti, considerato l'orario di inizio dei lavori d'Assemblea previsto nella giornata odierna e gli eventuali ricorsi avverso eventuali giudizi di inammissibilità di proposte emendative.
Giuseppe BRESCIA, presidente, segnala come le proposte emendative presentate al disegno di legge C. 2100-B non pongano questioni problematiche dal punto di vista dell'ammissibilità. Fa notare che per l'esame di quel provvedimento, per il quale le Commissioni I e IX sono già convocate per le ore 10,15, potranno eventualmente essere destinati nella giornata odierna ulteriori spazi, al termine delle votazioni antimeridiane in Assemblea, laddove non sia possibile concluderne i lavori in mattinata.
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), illustrando l'emendamento Paolo Russo 1.7, che dichiara di sottoscrivere, evidenzia come, mentre le scelte assunte dal precedente Governo rispondevano ad una chiara visione politica, quelle dell'Esecutivo attuale siano giustificate unicamente da logiche di scambio tra i partiti della maggioranza o persino tra le componenti di un medesimo schieramento.
La Commissione respinge l'emendamento Paolo Russo 1.7.
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra il suo emendamento 1.8, che è volto a conferire dignità ai tanti lavoratori e alle tante imprese che operano nel campo del turismo e dell'agricoltura, in vista di un rilancio dello sviluppo economico.
La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 1.8.
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra il suo emendamento 1.9, volto a contrastare la logica seguita dalla maggioranza, che, a suo avviso, ha previsto, solo per ragioni di scambio politico, un trasferimento di funzioni dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali nonché dal Ministero dello sviluppo economico, verso il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Si ignora in tal modo, a suo avviso, l'importanza anche economica di questioni strategiche che riguardano migliaia di lavoratori e di imprese.
Emanuele FIANO (PD) rivolgendosi al deputato Iezzi, chiede quale logica – se non spartitoria – venne seguita quando il Governo precedente trasferì le competenze sul turismo al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, proprio al fine di soddisfare le richieste del partito della Lega.
Simona BORDONALI (LEGA) fa notare che, mentre il provvedimento richiamato dal deputato Fiano riguardò unicamente uno specifico trasferimento di funzioni tra ministeri, il provvedimento in esame reca almeno due trasferimenti di funzioni, che sembrano essere caratterizzati da logiche di scambio politico, riguardando 4 ministeri. Rileva, infatti, che nel testo in esame vengono trasferite competenze, dal Ministero dello sviluppo economico e dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e al Ministero per i beni e delle attività culturali e per il turismo. Si tratta dunque di un intervento che, a suo avviso, a differenza di quanto avvenuto con il Governo precedente, è volto proprio a misurare i rapporti di forza all'interno della maggioranza.
La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 1.9.
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) ribadisce che l'intervento normativo in oggetto è improntato esclusivamente da logiche spartitorie tese a favorire personalità politiche anche all'interno di una stessa componente della maggioranza, attraverso un trasferimento di funzioni che coinvolge ben quattro ministeri. Fa notare, dunque, che, a differenza di quanto accaduto con il Governo precedente, che agiva secondo una visione politica precisa, l'Esecutivo in carica compie scelte di mera convenienza politica, a detrimento degli interessi delle imprese e dei lavoratori.
La Sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI ritiene opportuno fare chiarezza nel dibattito odierno, pur nel rispetto delle opinioni di ciascun deputato. Per quanto riguarda l'attribuzione al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale delle competenze in materia di commercio internazionale e di internazionalizzazione del sistema paese, fa notare che si tratta di un intervento che riprende un noto progetto, che si cominciò a discutere dal 2001, riguardante proprio la possibilità di coinvolgere le rappresentanze diplomatiche nell'ottica di esportare il made in Italy e promuovere le eccellenze italiane all'estero. Ricorda che fu proprio il partito della Lega a sostenere tale proposta, facendo parte della maggioranza del Governo di quegli anni, facendo notare, dunque, che il Governo attuale realizza oggi quello che in passato la Lega e i suoi alleati non riuscirono a portare a termine.
Per quanto riguarda l'attribuzione delle funzioni del turismo al Ministero per i beni e le attività culturali, richiamando alcuni dati statistici, fa notare che i consumi turistici sono alimentati, in prevalenza, proprio dai beni culturali, osservando che la specificità e peculiarità dell'Italia in ambito culturale e paesaggistico non può che far giungere alla conclusione di attribuire la materia del turismo al Dicastero competente per la valorizzazione del patrimonio nazionale del Paese. Ritiene, pertanto, che, in tale contesto, siano fuori luogo i paragoni con altri Paesi stranieri, richiamati per giustificare l'attribuzione di tale funzione ad altri ministeri, considerata la peculiarità dell'Italia nel settore culturale. Fa notare che non esiste alcuna logica spartitoria dietro alle scelte del Governo, considerato peraltro che il provvedimento in esame riguarda anche altri ministeri, per i quali si sono poste analoghe questioni di razionalizzazione organizzativa. Ribadisce, in conclusione, che alla base del provvedimento in esame vi sono decisioni politiche che rispondono ad una visione di sistema.
Stefano CECCANTI (PD), facendo riferimento alla questione pregiudiziale sul provvedimento in esame presentata dal gruppo della Lega e sulla quale sarà chiamata a pronunciarsi l'Assemblea, ritiene che le argomentazioni in essa contenute circa l'insussistenza dei requisiti previsti dall'articolo 77 della Costituzione siano incongrue, in quanto ciascun Governo ha un proprio indirizzo politico, sulla base del quale è del tutto ragionevole che possa essere rimodellata l'organizzazione dei ministeri, e osserva come ciò non possa che avvenire attraverso lo strumento del decreto-legge, al fine di consentire al nuovo Governo di rendere immediatamente operative le proprie linee programmatiche. Ritiene comprensibile criticare nel merito le scelte compiute, ma rileva l'inopportunità di alimentare una cultura del sospetto sostenendo che alla base di tali scelte vi siano logiche meramente spartitorie, ricordando peraltro come il trasferimento delle competenze in materia di turismo al Ministero delle politiche agricole fu accompagnato da polemiche relative a un asserito conflitto di interessi in capo al Ministro Centinaio. Ribadisce che la scelta di attribuire le competenze in materia di turismo al Ministero dei beni e delle attività culturali è dettata da ragioni di merito e ritiene che su tali ragioni sarebbe opportuno che la discussione si concentrasse.
Gianni TONELLI (LEGA), dopo aver rilevato come la polemica sul Ministro Centinaio ricordata dal deputato Ceccanti sia stata a suo tempo del tutto strumentale, ricorda come il trasferimento delle competenze in materia di turismo al Ministero delle politiche agricole abbia costituito una sperimentazione derivante dalla presa d'atto dei risultati del tutto insoddisfacenti conseguiti con il precedente assetto facente capo al Ministero dei beni e delle attività culturali, e ritiene che si sarebbe dovuto attendere un congruo lasso di tempo per valutare l'esito di tale sperimentazione prima di intervenire nuovamente. Sottolinea come il fatto che ciò non sia accaduto confermi come la scelta compiuta dal Governo in carica sia stata dettata da logiche meramente spartitorie e non dall'interesse del Paese.
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) invita il deputato Ceccanti a leggere con attenzione la questione pregiudiziale alla quale ha fatto riferimento, rilevando come le argomentazioni sul ricorso alla decretazione d'urgenza in essa contenute siano state utilizzate in passato in analoghe circostanze da forze politiche che oggi invece sostengono il provvedimento in esame.
Quanto all'intervento della Sottosegretaria Malpezzi, ribadisce come l'attribuzione delle competenze in materia di turismo al Ministero dei beni e delle attività culturali costituisca una scelta pienamente legittima, del tutto coerente con le posizioni sostenute anche in passato dal Partito democratico. Stigmatizza, invece, l'atteggiamento del Movimento 5 Stelle, che all'inizio di questa legislatura sostenne con convinzione la scelta opposta, motivandola, tra l'altro, anche nel corso della discussione parlamentare, con gli scarsi risultati ottenuti fino ad allora dal Ministro Franceschini, vale a dire dal medesimo Ministro al quale oggi sono restituite le competenze in materia. Ribadisce come ciò evidenzi chiaramente le motivazioni di carattere essenzialmente spartitorio che sono alla base di tale scelta, volta a rafforzare le competenze del Ministro Franceschini a scapito di quelle della Ministra Bellanova, all'atto della formazione del Governo esponente di una corrente del Partito democratico e della quale si intendeva evidentemente ridimensionare il peso.
Stefano CECCANTI (PD), con riferimento a quanto affermato dal deputato Iezzi, precisa di aver letto con attenzione il testo della questione pregiudiziale e rileva come in essa si contesti la sussistenza dei requisiti di straordinaria necessità e urgenza del provvedimento in esame.
La Commissione respinge l'emendamento Sisto 1.10.
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), illustrando il suo emendamento 1.11, esprime preoccupazione per la disattenzione che l'attuale maggioranza evidenzia nei confronti del settore del turismo. Rileva peraltro come tale settore, in considerazione delle politiche di totale deindustrializzazione del Sud verso le quali si avvia l'attuale Governo, sia destinato a rivestire un'importanza fondamentale per quell'area del Paese, e ribadisce il proprio stupore per il fatto che le relative competenze siano attribuite a un Ministro che una delle forze politiche della maggioranza, stando a quanto sostenuto anche in sede parlamentare, considera incapace.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 1.11, 1.12, 1.13, 1.14 e 1.15.
Annagrazia CALABRIA (FI), illustrando l'emendamento Sisto 1.16, di cui è cofirmataria, rileva come esso sia volto a sopprimere una disposizione, introdotta nel corso dell'esame da parte del Senato su iniziativa del senatore Parrini, che prevede l'istituzione presso il Ministero dei beni e delle attività culturali di ulteriori venticinque posti funzione di dirigenti di livello non generale per sovrintendenze, biblioteche e archivi. Ritiene infatti che tale previsione comporti un aumento non giustificato dei posti dirigenziali, con conseguente spreco di risorse.
La Commissione respinge l'emendamento Sisto 1.16.
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), illustrando il suo emendamento 1.17, sottolinea come esso sia volto a prevedere una struttura di coordinamento in materia di turismo che raccordi il Ministero dei beni e delle attività culturali con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, con il Ministero dello sviluppo economico, con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del mare, al fine di potenziare un sistema turistico che integri l'indiscusso patrimonio artistico del Paese con le eccellenze enogastronomiche, le bellezze naturalistico-paesaggistiche, la tipicità dei prodotti del territorio, le tradizioni e costumi legati alla storia. Osserva come in tal modo, ferma restando la contrarietà del suo gruppo al trasferimento delle competenze in materia di turismo al Ministero dei beni e delle attività culturali, si creerebbe quanto meno una struttura di coordinamento, a suo avviso necessaria in considerazione delle diverse motivazioni e caratteristiche dei flussi turistici nel nostro Paese, e si attenuerebbero le conseguenze negative di una scelta dettata da logiche spartitorie.
Francesco FORCINITI (M5S), con riferimento alle osservazioni dei deputati della Lega, e in particolare all'affermazione secondo la quale prima di intervenire nuovamente sulle competenze in materia di turismo si sarebbe dovuto attendere l'esito della sperimentazione avviata all'inizio della legislatura con il trasferimento di tali competenze al Ministero delle politiche agricole, rileva come la Lega avrebbe potuto agevolmente conseguire tale risultato continuando a partecipare al Governo, anziché determinandone la caduta. Osserva, infatti, come a seguito della formazione del nuovo Governo si sia posta la necessità di una sintesi tra le forze politiche che lo sostengono, il che ha determinato anche la necessità di rivedere alcune scelte precedentemente compiute.
Simona BORDONALI (LEGA) esprime stupore per la disinvoltura con la quale i deputati del Movimento 5 Stelle contraddicono platealmente le posizioni precedentemente sostenute e rileva come tale disinvoltura evidenzi il carattere strumentale di tali posizioni, dettate non da un reale convincimento ma dall'esigenza di restare nella maggioranza e nel Governo. Ritiene comprensibile la difesa del provvedimento in esame da parte del Partito democratico, mentre stigmatizza il fatto che il Movimento 5 Stelle sostenga un Governo del quale fa parte un Ministro che lo stesso Movimento 5 Stelle fino a poco tempo fa giudicava incapace.
Gianni TONELLI (LEGA), con riferimento all'intervento del deputato Forciniti, rileva come, eccedendo nell'autoreferenzialità, si rischi di sfociare nella superbia.
La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 1.17.
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), illustrando brevemente il suo emendamento 1.18, rileva come esso sia volto a prevedere il carattere prudenziale della stima dei costi di cui al comma 2 dell'articolo 1. Ribadisce di ritenere difficilmente comprensibili le argomentazioni di chi, dopo aver difeso strenuamente il trasferimento delle competenze in materia di turismo al Ministero delle politiche agricole, ora difende altrettanto strenuamente il ripristino di tali competenze in capo al Ministero dei beni e delle attività culturali. Ritiene evidente come tali argomentazioni siano motivate non certo da considerazioni di merito, bensì dall'esigenza di accontentare un alleato al fine di restare al Governo.
Filippo MATURI (LEGA) stigmatizza anch'egli i repentini cambiamenti di posizione del Movimento 5 Stelle, il che evidenzia come gli esponenti di tale forza politica siano dei «mercenari» che si prestano a un vero e proprio mercimonio.
Anna MACINA (M5S) auspica che la discussione sia ricondotta al merito del provvedimento in esame.
La Sottosegretaria Simona Flavia MALPEZZI non comprende la ratio degli emendamenti Iezzi 1.18 e 1.19, atteso che la copertura prevista dall'articolo 1 fa riferimento a risorse già destinate allo stesso Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.
La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 1.18.
Giuseppe BRESCIA, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata alle ore 14 della giornata odierna.
La seduta termina alle 10.15.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 13 novembre 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'Interno Matteo Mauri.
La seduta comincia alle 14.05.
Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso impianti televisivi a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
5-03115 Marco Di Maio: In merito al rafforzamento delle strutture e delle dotazioni organiche dell'Arma dei Carabinieri e dei commissariati di pubblica sicurezza nel Metapontino.
Vito DE FILIPPO (IV) rinuncia a illustrare l'interrogazione in titolo, della quale è cofirmatario.
Il Sottosegretario Matteo MAURI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Vito DE FILIPPO (IV), replicando, ringrazia il Sottosegretario per la risposta e si dichiara soddisfatto per le rassicurazioni ricevute in relazione alla prevista apertura di una nuova Stazione dei carabinieri nel comune di Scansano Jonico. Apprezza in particolare la puntuale e dettagliata descrizione dell'intervento, i cui toni sono ben diversi dai ripetuti annunci propagandistici che erano stati fatti da esponenti del precedente Governo.
Esprime quindi apprezzamento per l'annunciata partecipazione finanziaria degli enti locali interessati, tra i quali ricorda in particolare la disponibilità della Regione Basilicata, che si è impegnata a concedere un proprio immobile e a provvedere alle necessarie opere di adeguamento sismico e riqualificazione.
Menzionando infine le manifestazioni popolari in favore dell'apertura nuova Stazione dei carabinieri, chiede che la durata dell'intervento sia ridotta, se possibile, rispetto ai trenta mesi attualmente previsti.
5-03116 Sisto: Chiarimenti in merito alla natura della comunità islamica Milli Gorus, operante a Milano.
Federica ZANELLA (FI) rinuncia a illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmataria.
Il Sottosegretario Matteo MAURI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Federica ZANELLA (FI), replicando, si dichiara non soddisfatta della risposta, osservando come questa abbia ad oggetto principalmente la conformità o meno, dal punto di vista urbanistico, dell'edificio ove ha sede la Comunità Culturale islamica Milli Gorus, anziché la natura dell'attività svolta dalla medesima Comunità, come anche si richiede espressamente nell'interrogazione.
Ricorda quindi come la Comunità Milli Gorus sia osservata speciale in Germania e in Austria abbia già subito la chiusura di otto Moschee, in quanto sospettata di contribuire al finanziamento del terrorismo islamico.
Rileva inoltre strette connessioni tra questa vicenda e l'invasione del Kurdistan siriano, in quanto in entrambi i casi si registra un atteggiamento di grave ambiguità a livello sia nazionale sia locale.
Chiede infine quali misure si intendano adottare nel nostro Paese nei confronti della Comunità Milli Gorus e preannuncia la presentazione di un ulteriore atto di sindacato ispettivo, proponendosi di precisare con maggior dettaglio gli elementi sui quali ritiene necessario acquisire indicazioni da parte del Ministro dell'interno.
5-03117 Ceccanti: Iniziative per contrastare fenomeni di odio razziale, in relazione al comportamento di alcuni esponenti di Fratelli d'Italia nella città di Bologna.
Giuditta PINI (PD) illustra l'interrogazione in titolo, della quale è cofirmataria, stigmatizzando l'atteggiamento intimidatorio manifestato dagli esponenti di Fratelli d'Italia autori del filmato nei confronti degli inquilini delle palazzine ACER, accusati di usufruire indebitamente degli alloggi di edilizia popolare. Nel filmato si sottolineava in particolare la forte presenza di cittadini stranieri tra i residenti, incitando in tal modo all'odio razziale, anche a fini elettorali, in vista della prossima consultazione nella regione Emilia-Romagna.
Segnala che il video è stato successivamente rimosso dal social network nel quale era stato pubblicato, ma è tuttora reperibile su Internet.
Oltre ai possibili rilevi di discriminazione razziale, ritiene che la vicenda appaia contestabile anche per la violazione della privacy degli inquilini. Al riguardo osserva che, pur essendo pubbliche le graduatorie per l'assegnazione di case popolari, sono previste dalla legge apposite tutele a garanzia degli interessati, i quali sono individuati attraverso appositi codici e non con i dati anagrafici.
In tale contesto l'interrogazione chiede quali misure intenda adottare il Ministro interrogato per evitare il ripetersi in futuro di simili episodi.
Il Sottosegretario Matteo MAURI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Stefano CECCANTI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta e sottolinea come la principale finalità della presente interrogazione fosse mettere in luce i conflitti creati dalle condotte nella stessa illustrate. Fa presente che il suo gruppo continuerà a monitorare la situazione, riservandosi di stimolare ulteriormente sul tema l'Amministrazione dell'interno, nel caso dovessero ripetersi tali episodi.
5-03118 Iezzi: Sulla situazione del centro di accoglienza per migranti sito in via Corelli a Milano.
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), illustrando l'interrogazione in titolo, della quale è firmatario, riassume le vicende del centro di Via Corelli a Milano, il quale, inizialmente istituito come Centro di identificazione e di espulsione, è stato successivamente riconvertito in Centro di accoglienza straordinario. Ricorda che attualmente, in seguito alla riduzione degli arrivi di immigrati irregolari via mare per effetto delle politiche del precedente Governo, il centro dovrebbe essere convertito in Centro di permanenza e rimpatri e i relativi lavori di ristrutturazione risulterebbero ultimati già dallo scorso mese di settembre.
Sottolinea quindi che oggetto dell'interrogazione sia conoscere gli intendimenti del Ministro dell'interno in merito al centro di Via Corelli e i motivi per i quali detto centro non sia al momento operativo.
Il Sottosegretario Matteo MAURI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), replicando, ringrazia il Sottosegretario per la risposta, che sembra confermare la prossima apertura nei locali di Via Corelli di un centro di permanenza e rimpatri, e si dichiara pertanto soddisfatto. Si propone comunque di vigilare sull'effettiva apertura del centro, anche in considerazione della contrarietà manifestata dalla giunta del comune di Milano nei confronti di questa soluzione.
5-03119 Macina: Dati sulle domande pervenute al Ministero dell'interno per ogni singola quota prevista dal «decreto flussi» 2019.
Giuseppe BRESCIA (M5S) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario, rilevando come siano circa 31mila i lavoratori non comunitari che potranno fare ingresso regolarmente in Italia con il decreto flussi 2019. Ricorda che le quote sono pari a 18 mila unità per lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero e a 12.850 ingressi per lavoro subordinato non stagionale, autonomo e conversioni, rammentando inoltre che il prossimo 31 dicembre scadrà il termine per la presentazione delle domande.
In tale contesto l'interrogazione chiede al Governo di fornire un rapporto dettagliato contenente il numero delle istanze presentate finora per ogni singola quota. Si chiede inoltre di indicare la relativa provenienza e destinazione e il numero dei nulla osta già rilasciati.
Il Sottosegretario Matteo MAURI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).
Giuseppe BRESCIA (M5S), replicando, ringrazia il Sottosegretario per la risposta fornita, di cui si dichiara soddisfatto. Rileva quindi come i dati confermino alcune storture del sistema su cui è necessario intervenire. D'altronde già a inizio luglio erano oltre 44 mila le domande presentate da aspiranti datori di lavoro per assumere lavoratori stagionali in agricoltura e nel settore turistico-alberghiero. Questo rapporto conferma che il decreto flussi non è più uno strumento efficace, anche per l'assenza da oltre dieci anni del documento programmatico triennale.
Considera dunque sempre più opportuna un'iniziativa coordinata del Governo promossa dal Ministero dell'Interno e dal Ministero del Lavoro, evidenziando come a tale iniziativa la I Commissione possa contribuire anche nell'ambito della proposta di legge di iniziativa popolare promossa dal comitato «Ero Straniero».
5-03120 Prisco: Sui recenti fatti accaduti presso la Comunità la Speranza, sita nel comune di Monte Urano (Fermo).
Francesco ACQUAROLI (FDI) illustra l'interrogazione in titolo, relativa a taluni episodi verificatisi nel comune di Monte Urano, in provincia di Fermo, che hanno coinvolto alcuni richiedenti asilo ospitati presso un centro gestito dall'associazione «La Speranza» e che hanno suscitato allarme nella popolazione, e chiede al Governo se sia a conoscenza di tali fatti e se intenda approfondire le dinamiche di quanto accaduto.
Il Sottosegretario Matteo MAURI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).
Francesco ACQUAROLI (FDI), replicando, ringrazia il Sottosegretario per la risposta e per i chiarimenti resi ed esprime soddisfazione per l'allontanamento del responsabile degli episodi riferiti, rilevando tuttavia come sarebbe necessaria una sensibilità diversa quando si ha a che fare con piccole comunità nelle quali tali episodi possono suscitare particolare apprensione, con particolare riferimento ai soggetti più vulnerabili, quali gli anziani.
Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.45.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 13 novembre 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene la Sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento Simona Flavia Malpezzi.
La seduta comincia alle 14.45.
DL 104/2019: Disposizioni urgenti per il trasferimento di funzioni e per la riorganizzazione dei Ministeri per i beni e le attività culturali, delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, dello sviluppo economico, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, delle infrastrutture e dei trasporti e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché per la rimodulazione degli stanziamenti per la revisione dei ruoli e delle carriere e per i compensi per lavoro straordinario delle Forze di polizia e delle Forze armate e per la continuità delle funzioni dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
C. 2242 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana odierna.
Giuseppe BRESCIA, presidente, rileva innanzitutto come il tempo a disposizione della Commissione per l'esame del provvedimento risulti molto ristretto; in tale contesto, anche a seguito di un'interlocuzione informale già intervenuta con la Presidenza della Camera, ritiene opportuno chiedere un'ulteriore slittamento al primo pomeriggio di domani dell'avvio della discussione in Assemblea, attualmente previsto per domani mattina. In tal caso l'esame sul provvedimento proseguirebbe in una seduta da convocare al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea, per concludersi nella seduta di domani mattina, entro le ore 12.
Si riserva quindi, interpretando l'avviso comune della Commissione, di scrivere in tal senso al Presidente della Camera.
Avverte quindi che l'esame riprenderà dall'emendamento Iezzi 1.19.
La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 1.19.
Giuseppe BRESCIA, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Sisto 1.20 e 1.21: si intende vi abbiano rinunciato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 1.22 e 1.23.
Giuseppe BRESCIA, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Sisto 1.24: si intende vi abbiano rinunciato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 1.25, 1.26. 1.27 e 1.28.
Giuseppe BRESCIA, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'articolo aggiuntivo Fiorini 1.01: si intende che vi abbiano rinunciato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 1-ter.1 e 1-ter.2.
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) dichiara di sottoscrivere le proposte emendative a prima firma del deputato Sisto.
Simona BORDONALI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Sisto 1-ter.3, fa notare come il provvedimento in esame, all'articolo 1-ter, stanzi risorse ingenti per l'assunzione di personale – peraltro senza prevedere adeguata trasparenza circa l'espletamento delle procedure concorsuali necessarie – contraddicendo i recenti orientamenti in tema di spending review.
Tale stanziamento esagerato di risorse è confermato, a suo avviso, anche dal fatto che tale articolo prevede la destinazione di una cifra enorme a favore della società Ales Spa, per lo svolgimento di attività di accoglienza di vigilanza nei musei, nei parchi archeologici statali nonché degli altri istituti luoghi della cultura, nelle more dell'espletamento delle richiamate procedure.
La Commissione respinge l'emendamento Sisto 1-ter.3.
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra brevemente l'emendamento Sisto 1-ter.4, facendo notare come il provvedimento in esame rechi disposizioni per le quali non sembra sussistere alcuna urgenza e necessità di intervento, tra le quali richiama l'articolo 1-ter, il quale, peraltro, prevede l'espletamento di procedure concorsuali senza garantire la necessaria trasparenza.
La Commissione respinge l'emendamento Sisto 1-ter.4.
Giuseppe BRESCIA, presidente, dal momento che la Commissione deve passare al successivo punto all'ordine del giorno, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.
AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 13 novembre 2019.
Audizione dei rappresentanti di Transparency International Italia, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 702 Fiano, C. 1461 Macina e C. 1843 Boccia, recanti «Disposizioni in materia di conflitti di interessi».
L'audizione informale è stata svolta dalle 15 alle 15.15.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 13 novembre 2019.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.25.
ALLEGATO 1
5-03115 Marco Di Maio: In merito al rafforzamento delle strutture e delle dotazioni organiche dell'Arma dei Carabinieri e dei commissariati di pubblica sicurezza nel Metapontino.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, On.li Deputati,
l'area litoranea della fascia jonica, compresa tra Policoro e Metaponto, è tra quelle più esposte a fenomeni criminali, sia per la frequenza di episodi incendiari e di danneggiamento ai danni di opifici, aziende agricole ed attività agroalimentari, in particolare succedutisi dal 2012, sia per il traffico di sostanze stupefacenti.
Un duro colpo ai vertici e ai sodali dei clan del metapontino è stato infetto grazie a due importanti operazioni di polizia giudiziaria coordinate dalla DDA di Potenza, compiuta tra la fine dello scorso anno e l'inizio del 2019, che hanno permesso di assicurare alla giustizia 42 persone e di procedere a numerosi sequestri di droga, armi, munizioni e materiali esplodenti, utilizzati, verosimilmente, anche per realizzare condotte estorsive a danno di imprenditori locali mediante danneggiamento ed incendio.
Segnalo che la situazione è da sempre all'attenzione delle Autorità provinciali di Pubblica Sicurezza.
Il Prefetto di Matera infatti, anche a seguito degli elementi emersi nel corso delle citate attività d'indagine, ha proceduto a disporre, su delega del Ministro dell'interno, l'accesso ispettivo antimafia presso il comune di Scanzano Jonico, nell'ambito delle attività di tutela e prevenzione dalle infiltrazioni mafiose nelle istituzioni locali.
L'efficacia dell'azione svolta dalle Forze di Polizia, e i provvedimenti disposti dall'Autorità giudiziaria, hanno determinato una consistente diminuzione alla delittuosità nella provincia di Matera, nel capoluogo e nei comuni di Matera e Scanzano Jonico. Il raffronto degli indici della criminalità tra i primi nove mesi dell'anno e lo stesso periodo del 2018, attestano infatti una flessione del 9,8 nella provincia di Matera, del 9,5 nel comune di Matera e del 32,4 nel comune di Scanzano Ionico.
Quanto agli episodi incendiari cui fanno riferimento gli onorevoli interroganti, mi sembra opportuno precisare che gli stessi si sono verificati il 13 ed il 16 settembre del 2018.
Ambedue di natura verosimilmente dolosa, hanno riguardato, il primo un mezzo agricolo di una ditta locale, il secondo un'abitazione rurale di Scanzano Ionico (MT).
Il dispositivo di controllo del territorio dispiegato lungo la fascia Jonica metapontina si avvale della presenza di due Commissariati della Polizia di Stato e di due Compagnie dell'Arma dei Carabinieri, ambedue ubicati nei comuni di Pisticci e Policoro, nonché del concorso straordinario del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato.
In relazione all'apertura di una nuova Stazione dei Carabinieri nel comune di Scansano Jonico, confermo che il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri ne ha già determinato l'istituzione, che verrà perfezionata ad avvenuta realizzazione della sede.
Al riguardo la regione Basilicata ha formalizzato la disponibilità a concedere in uso un proprio immobile, stanziando 650.000 euro per le necessarie opere di adeguamento sismico e di riqualificazione, cui si aggiunge l'ammissione a finanziamento, per euro 850.000, avvenuta con decreto dell'Autorità di Gestione del 28 marzo 2019, nell'ambito del Programma di Azione e Coesione (PAC) «Legalità» 2014-2020.
L'intervento avrà presumibilmente una durata di 30 mesi e, attualmente, come da crono programma, sono in corso le attività professionali propedeutiche ad opera della regione Basilicata.
Il Ministero della difesa ha reso noto che il progetto esecutivo, entro il corrente mese di novembre, sarà portato all'approvazione della Giunta Regionale, cui seguirà la procedura di gara per l'affidamento dei lavori.
ALLEGATO 2
5-03116 Sisto: Chiarimenti in merito alla natura della comunità islamica Milli Gorus, operante a Milano.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, On.li Deputati,
nell'interrogazione all'ordine del giorno gli Onorevoli interroganti, prendendo spunto dal piano di governo del territorio che comprende, tra le altre cose, il piano per le attrezzature religiose, approvato dal Consiglio comunale di Milano lo scorso 14 ottobre, chiede al Ministro dell'interno opportuni chiarimenti circa la natura della comunità islamica Milli Gorus.
A tale proposito ricordo che la materia dell'edilizia di culto, di specifica competenza delle regioni, è stata oggetto di due pronunce della Corte Costituzionale, concernenti due leggi emanate rispettivamente dalle Regioni Lombardia e Veneto.
La Corte ha statuito che «la legislazione regionale in materia di edilizia di culto trova la sua ragione e giustificazione – proprio nella materia urbanistica – nell'esigenza di assicurare uno sviluppo equilibrato e armonico dei centri abitativi e nella realizzazione dei servizi di interesse pubblico nella loro più ampia accezione, che comprende, perciò, anche i servizi religiosi». Ad avviso della Corte, il legislatore regionale non può introdurre disposizioni che ostacolino o compromettano la libertà di religione, garantita dall'articolo 8, comma 1 e 19 della Costituzione.
La comunità Culturale islamica «Milli Gorus», è un'Associazione di promozione sociale, con sede a Milano, costituita il 16 gennaio 2011.
In precedenza il predetto ente, sempre con sede a Milano, era denominato «comunità Islamica di Milano», e risultava essersi costituito nel 1994.
La comunità è composta da cittadini turchi di credo islamico-sunnita ed è affiliata al «Coordinamento delle Associazioni Islamiche Milano», che attualmente è presieduta dallo stesso presidente della comunità Culturale Islamica «Milli Gorus».
La stessa comunità è l'articolazione italiana dell'associazione «I.G.M.G. – Islamischen Gemeinde Milli Gorus», la più grande associazione islamica della diaspora turca in Germania, che risulta essere stata inserita nel «Rapporto sulla difesa dei principi costituzionali del Ministero dell'interno della Repubblica Federale Tedesca», quale associazione monitorata per l'ideologia fondata sul pensiero religioso. Allo stato non sono emersi elementi informativi in ordine ad attuali attività investigative condotte dalle Autorità tedesche di polizia sulla menzionata associazione islamica.
La sede della comunità a Milano è ubicata in un capannone su due livelli, di circa 450 metri quadrati l'uno, acquistato alla fine del 2011 dall'Associazione turca E.M.U.G..
Al riguardo il comune di Milano ha comunicato che negli anni scorsi sullo stabile in questione sono stati effettuati interventi, a seguito dei quali la citata comunità è stata sanzionata per riscontrate irregolarità.
Il predetto bene, a seguito di domanda da parte dell'Associazione, essendo pienamente a norma rispetto ai criteri indicati dalla regione Lombardia, è stato inserito nel Piano delle Attrezzature Religiose.
Al riguardo, il comune ha anche precisato che detta struttura, per poter acquisire la qualifica di attrezzatura religiosa pienamente operativa, necessita della richiesta di permesso di costruzione, da avanzare a seguito della pubblicazione del Piano Regolatore del Territorio, peraltro non ancora avvenuta.
Dalle informazioni acquisite risulta che dal mese di marzo del 2012 alcuni locali sono stati utilizzati per le preghiere e gli incontri culturali e che dall'inizio del 2017 la preghiera del venerdì, cui partecipano un centinaio di persone, non soltanto di nazionalità turca, si svolge in una struttura di proprietà della vicina Chiesa di San Lorenzo in Monluè, che la concede gratuitamente.
ALLEGATO 3
5-03117 Ceccanti: Iniziative per contrastare fenomeni di odio razziale, in relazione al comportamento di alcuni esponenti di Fratelli d'Italia nella città di Bologna.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, On.li Deputati,
nei giorni scorsi sul proprio profilo facebook, un ex consigliere comunale di Bologna, ha denunciato l'esistenza di un video girato dal parlamentare Galeazzo Bignami e dal consigliere comunale di Bologna, Marco Lisei.
Il video, pubblicato sul profilo facebook dei due esponenti politici, è stato successivamente rimosso, sebbene sia stato ampiamente diffuso, seppure in forma non integrale, dagli organi di informazione.
Nel video, girato in una data imprecisata, appaiono i due esponenti politici che si filmano in una strada, affermando di trovarsi nel quartiere della Bolognina, definito luogo simbolo del degrado del capoluogo emiliano.
Nella circostanza gli stessi annunciano di voler documentare, con lo stesso video, una situazione nota ai residenti che, a loro parere, dovrebbe essere portata anche all'attenzione dell'Amministrazione cittadina.
I due esponenti politici, nel riprendere un complesso di palazzine dell'Azienda Casa Emilia Romagna (ACER), destinate all'edilizia popolare, affermano che gli appartamenti nelle stesse ubicati sono stati consegnati, da poche settimane, agli inquilini e che, in particolare al numero civico 2 del complesso, i cognomi degli assegnatari sarebbero tutti stranieri, con l'unica eccezione di una famiglia italiana. A conferma di quanto affermato, il video prosegue con la ripresa del citofono e con la lettura dei cognomi stranieri che vi compaiono.
A conclusione, l'Onorevole Bignami dichiara che il 59 per cento del totale degli alloggi disponibili sarebbero stati assegnati a cittadini stranieri.
Sul punto, il Presidente dell'ACER, Alessandro Alberani, a smentita del dato percentuale enunciato dall'Onorevole Bignami, è intervenuto sulla stampa per precisare che sul totale degli alloggi di edilizia residenziale pubblica l'80 per cento risulta assegnato a cittadini italiani.
Risulta altresì, che l'ex consigliere comunale di Bologna, che ha denunciato l'esistenza del video, abbia segnalato l'episodio, in relazione ai profili relativi alla tutela della riservatezza personale, al Garante della Privacy per la violazione degli articoli 6, 13 e 35 del Regolamento UE n. 679/2016.
Per quanto concerne invece eventuali profili inerenti l'ordine pubblico e la sicurezza, la locale Questura non ha ricevuto specifiche segnalazioni o denunce.
Fermo restando le valutazioni che saranno effettuate dal Garante della Privacy in relazione agli eventuali profili di illiceità delle condotte denunciate, nonché alle possibili conseguenze di carattere sanzionatorio, desidero qui richiamare un principio sancito dalla Corte Costituzionale.
La Consulta, più volte chiamata a pronunciarsi sul diritto all'abitazione, ha statuito la mancanza di differenze sostanziali tra cittadini italiani e stranieri nell'accesso agli alloggi pubblici (sentenze n. 106/2018 e 168/2014).
La Corte richiama anche il diritto eurounitario, ed in particolare la direttiva CE 2003/109, recepita nel 2007 dal nostro ordinamento, che prevede, tra l'altro, che i soggiornanti di lungo periodo (i cittadini extracomunitari che risiedono regolarmente in uno Stato Membro da almeno 5 anni) sono equiparati ai cittadini dello Stato Membro in cui si trovano per il godimento dei servizi e delle prestazioni sociali, tra i quali rientra l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
La Corte, nel pronunciarsi sulla legittimità di alcune leggi regionali che prevedevano un requisito minimo di residenza nella regione superiore ai cinque anni per poter accedere all'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, ha anche osservato che la valutazione di irragionevolezza e di mancanza di proporzionalità di tale requisito si risolve in una formula dissimulata di discriminazione nei confronti dei cittadini stranieri.
In conclusione, voglio, in ogni caso, ribadire in questa sede che tutte le iniziative che possono generare fenomeni di intolleranza ed alimentare un clima di contrapposizione tra cittadini sono da ritenersi gravi e assolutamente da stigmatizzare. Soprattutto se poste in essere da rappresentanti delle istituzioni.
ALLEGATO 4
5-03118 Iezzi: Sulla situazione del centro di accoglienza per migranti sito in via Corelli a Milano.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, On.li Deputati,
prima di entrare nel merito della questione posta dagli Onorevoli interroganti credo sia opportuno premettere, su un piano generale, che il carattere strutturale delle migrazioni impone un approccio politico rivolto in più direzioni, e ciò al fine di poter governare la complessità del fenomeno, contenendo i flussi ed individuando le soluzioni alle varie problematiche che dallo stesso conseguono.
In tal senso, occorre coniugare il necessario rigore contro lo sfruttamento dei migranti ed il traffico di esseri umani, con il rispetto dei diritti fondamentali e dei principi di solidarietà che sono alla base della costruzione e dell'integrazione europea.
Accanto ad efficaci politiche interne per l'accoglienza, necessarie a garantire i percorsi di effettiva integrazione per coloro per i quali sia stata accertata la sussistenza dei motivi posti a base della protezione internazionale, è altresì essenziale sostenere l'azione volta a stroncare i traffici criminali legati alla tratta degli esseri umani.
Vorrei anche sottolineare che il trend decrescente dell'andamento degli arrivi via mare, consolidato nel 2019, ha preso avvio con la drastica riduzione già evidenziatasi dalla seconda metà del 2017.
A tal proposito, vi informo che i dati aggiornati del mese di novembre, fino ad oggi, registrano una consistente riduzione del numero delle persone che sono sbarcate sulle nostre coste che passa da 487 dell'analogo periodo del 2018 a 294, con una riduzione del 40 per cento circa.
Ma una politica migratoria efficace e credibile necessita anche di un rapido rimpatrio di coloro che non hanno diritto a rimanere in Europa, fermo restando il rispetto dei diritti umani e del principio di non respingimento.
Negli ultimi due mesi il Ministero dell'interno si è attivato per intensificare i rimpatri. Ad ottobre sono sbarcati sul territorio italiano 379 tunisini. Di questi ne sono stati rimpatriati 138, che, unitamente ad altri 105 sbarcati in precedenza, porta il numero dei rimpatri verso la Tunisia, nel solo mese di ottobre a 243 unità, pari ad una percentuale del 60 per cento degli stessi sbarcati.
Sulle azioni collegate ai rimpatri sarà sollecitata anche una più intensa azione della Commissione Europea, sia per la negoziazione di nuovi accordi di riammissione che per l'implementazione di quelli già in vigore.
Quanto sin qui illustrato conferma che il sistema di controllo delle frontiere, nonché quello per la prevenzione e il contrasto dell'immigrazione illegale, continua ad essere efficace ed efficiente e si avvale di 7 centri di permanenza per i rimpatri (Bari, Brindisi, Caltanissetta, Roma, Torino, Potenza e Trapani), ove alla data del 7 novembre, risultavano presenti 600 migranti che, ricordo, possono essere trattenuti fino a 180 giorni.
Tali centri di permanenza, come indica l'articolo 19 del decreto-legge del 17 febbraio 2017, n. 13, sono da collocare in aree esterne ai centri urbani, con una capienza limitata e devono garantire condizioni di trattenimento che assicurino l'assoluto rispetto della dignità della persona.
Nei prossimi mesi si prevede di attivare sul territorio nazionale Centri di permanenza e rimpatrio per una disponibilità complessiva di oltre 300 posti. Sono state anche avviate le attività per la realizzazione di altre strutture per un totale di 160 posti.
Per quanto riguarda la struttura sita in Via Corelli a Milano, ricordo come la stessa, in precedenza destinata a centro di identificazione ed espulsione, nell'ottobre 2014 ha assunto temporaneamente le funzioni di centro di accoglienza per richiedenti asilo.
Alla luce della esigenza di ampliare la rete dei Centri di Permanenza e Rimpatri (CPR) su tutto il territorio nazionale, come previsto dal citato articolo 19 del decreto-legge n. 13 del 2017, è stata valutata l'opportunità di ripristinare le funzioni dell'ex CIE.
Per la riqualificazione e il ripristino della funzionalità generale del Centro, è stato stipulato un accordo tecnico tra i Ministeri dell'interno e della difesa. Il 1o Reparto Genio dell'Aeronautica Militare ha redatto il relativo progetto, che è ancora in fase di esecuzione da parte del 27o Gruppo Genio Campale, in ragione del fatto che sono stati aggiunti ulteriori interventi, ancora in corso d'opera (ampliamento delle recinzioni, illuminazione perimetrale, ripristino rete antincendio, impianto di videosorveglianza e altro). Al termine dei lavori seguiranno le fasi di collaudo amministrativo e di allestimento.
Per quanto riguarda la gestione del Centro, la Prefettura di Milano ha già avviato le relative procedure di gara.
ALLEGATO 5
5-03119 Macina: Dati sulle domande pervenute al Ministero dell'interno per ogni singola quota prevista dal «decreto flussi» 2019.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, On.li Deputati,
su quanto esposto nell'interrogazione ricordo, preliminarmente, che la determinazione dei flussi di ingresso di cittadini stranieri per motivi di lavoro è predisposta con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, in conformità ai criteri generali fissati nel documento programmatico triennale, relativo alla politica dell'immigrazione. L'ultimo adottato si riferisce al triennio 2004/2006.
In caso di mancato rinnovo del decreto di programmazione, il Presidente del Consiglio dei ministri provvede, in via transitoria, con proprio decreto, nel limite delle quote stabilite nell'ultimo decreto emanato.
Lo scorso 12 marzo è stato firmato dal Sottosegretario di Stato delegato il DPCM che prevede le quote di immigrati da ammettere in Italia per motivi di lavoro subordinato (a carattere stagionale e non) e di lavoro autonomo, definiti, a titolo di programmazione transitoria, per l'anno 2019, entro una quota complessiva massima di 30.850 unità.
Come ricordato nell'interrogazione, il decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 aprile 2019 ed è conseguente all'attività di coordinamento e di concertazione svolta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri con i Ministeri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, del lavoro e delle politiche alimentari e forestali e dell'interno.
La quota complessiva di 30.850 unità è ripartita in 18.000 quote riservate al lavoro stagionale e 12.850 quote per altri ingressi consentiti, di cui:
a) 9.850 quote per le conversioni di permessi di soggiorno in permessi di soggiorno per lavoro subordinato o lavoro autonomo;
b) 3.000 quote così distribuite: 500 quote per cittadini stranieri non comunitari residenti all'estero che abbiano completato programmi di formazione e istruzione nei Paesi di origine; 100 quote per lavoratori di origine italiana da parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in linea retta di ascendenza residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile; 2.400 quote per motivi di lavoro autonomo per cittadini non comunitari residenti all'estero appartenenti a particolari categorie di imprenditori e liberi professionisti e cittadini stranieri che intendono costruire imprese start up innovative.
Alla data di ieri a fronte delle 18.000 quote per lavoro stagionale sono state presentate, a partire dal 24 aprile scorso, 47.056 domande e sono stati rilasciati 9.932 nulla osta.
In particolare le domande hanno riguardato le seguenti nazionalità:
NAZIONALITÀ | DOMANDE | NULLA OSTA RILASCIATI |
ALBANIA | 5.648 | 2.375 |
ALGERIA | 102 | 8 |
BOSNIA ED ERZEGOVINA | 164 | 133 |
COREA DEL SUD | 7 | 1 |
COSTA D'AVORIO | 33 | 5 |
EGITTO | 2.078 | 186 |
EL SALVADOR | 11 | 1 |
ETIOPIA | 10 | 3 |
MACEDONIA DEL NORD | 865 | 436 |
FILIPPINE | 242 | 51 |
GAMBIA | 9 | 1 |
GHANA | 45 | 6 |
GIAPPONE | 7 | 0 |
INDIA | 22.354 | 3.101 |
KOSOVO | 158 | 76 |
MALI | 22 | 5 |
MAROCCO | 9.833 | 1.557 |
MAURIZIUS | 9 | 2 |
MOLDAVIA | 948 | 670 |
MONTENEGRO | 1 | 1 |
NIGER | 3 | 0 |
NIGERIA | 36 | 8 |
SENEGAL | 284 | 55 |
SERBIA | 809 | 594 |
SRI LANKA | 1.019 | 98 |
TUNISIA | 1.277 | 105 |
UCRAINA | 917 | 397 |
Per le 12.850 quote per gli altri ingressi consentiti lavoro subordinato o autonomo, dal 16 aprile scorso a ieri sono state presentate 9.194 domande e sono stati rilasciati 88 nulla osta.
Le prime dieci cittadinanze per richieste di conversione sono:
NAZIONALITÀ | DOMANDE | NULLA OSTA RILASCIATI |
INDIA | 3.147 | 2 |
ALBANIA | 1.631 | 48 |
MAROCCO | 955 | 2 |
EGITTO | 636 | 0 |
CINA | 442 | 13 |
TUNISIA | 245 | 0 |
IRAN | 198 | 0 |
MACEDONIA | 164 | 2 |
RUSSIA | 124 | 1 |
BRASILE | 118 | 10 |
Relativamente alla destinazione dei cittadini cui è stato rilasciato il nulla osta, il dato è risultato di complessa elaborazione e, in considerazione della diffusione capillare degli ammessi su tutto il territorio nazionale, lascio agli atti della Commissione il relativo prospetto.
Rispetto all'efficacia, in generale, dello strumento, pur nel rilevare che lo stesso possa essere ulteriormente perfezionato, si evidenzia come i percorsi legali di ingresso siano un elemento essenziale della gestione dell'immigrazione dell'Unione Europea, anche come disincentivo all'immigrazione irregolare, in linea con quanto affermato nella relazione sullo «Stato di attuazione dell'Agenda europea sulla migrazione 2015», presentata dalla Commissione europea al termine della precedente legislatura.
d.fl. 2019 conversioni 11/11/2019 05:18
ALLEGATO 6
5-03120 Prisco: Sui recenti fatti accaduti presso la Comunità la Speranza, sita nel comune di Monte Urano (Fermo).
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, On.li Deputati,
nel comune di Monte Urano, in provincia di Fermo, è attivo un Centro di Accoglienza Straordinaria con una disponibilità di 20 posti e che attualmente ne ospita 15, di cui due bambini con le rispettive madri.
Il CAS è gestito dall'Associazione «La Speranza ONLUS», titolare di una convenzione sottoscritta con la Prefettura di Fermo, allo stato, in regime di proroga nelle more della conclusione della nuova procedura.
Sui fatti citati dagli Onorevoli interroganti, confermo che l'aggressore, cittadino nigeriano, è stato accolto, nel giugno 2018, nella predetta struttura di accoglienza unitamente alla moglie ed al figlio minore, a seguito di richiesta di protezione internazionale. Allo stato il provvedimento di diniego della stessa protezione emesso dalla competente Commissione Territoriale risulta oggetto di impugnazione.
L'uomo si era già reso artefice di comportamenti aggressivi nei confronti, sia degli operatori del Centro, che di altri ospiti dello stesso. In particolare, lo scorso 30 luglio, dopo un acceso diverbio con la moglie, aveva minacciato un'operatrice e una beneficiaria ospite del Centro, senza alcun apparente motivo, circostanza che ha determinato l'intervento dei Carabinieri.
Il giorno successivo, il gestore del Centro Speranza ha rappresentato l'accaduto, le problematiche ed i disagi connessi alla gestione del menzionato nucleo familiare alla Prefettura di Fermo, che, il 5 agosto successivo, ha emesso il provvedimento di ammonizione formale nei confronti del cittadino nigeriano, invitandolo al rispetto delle regole di accoglienza, pena la revoca dell'accoglienza stessa. Il 13 dello stesso mese, la moglie, presso la stazione Carabinieri di Monte Urano, ha sporto querela contro il marito per maltrattamenti.
Da ultimo, lo scorso 30 agosto, il più volte citato cittadino nigeriano, si è reso protagonista di un episodio di aggressione nei confronti di quattro donne, anche loro ospiti del centro, dovuto a un ennesimo diverbio con la moglie. Le persone aggredite hanno riportato lesioni lievi, refertate dai sanitari del locale Pronto Soccorso.
Sul posto, oltre ai Carabinieri è intervenuto anche il personale della Questura di Fermo.
Il giorno successivo, il Prefetto di Fermo, nei confronti dell'interessato, ha adottato il decreto di revoca delle misure di accoglienza ai sensi dell'articolo 23 del decreto legislativo n. 142 del 2015.
Colgo l'occasione per precisare che il 3 settembre 2019 la persona in questione, non ha posto in essere episodi di violenza presso quel Centro di Accoglienza Straordinaria, come si evince dall'interrogazione. Probabilmente, l'equivoco è ascrivibile al comunicato stampa del 17 settembre del Comando provinciale dell'Arma dei Carabinieri, in cui non veniva indicata la data del 30 agosto (giorno dell'episodio criminoso in argomento) bensì quella del 3 settembre, giorno della convalida delle misure cautelari della Procura della Repubblica di divieto di avvicinamento del soggetto in esame sia all'interno del C.A.S. che nei luoghi limitrofi allo stesso.
Preciso infine che, a carico dell'uomo, in ragione del suo status di richiedente la protezione internazionale, non è stato emesso alcun provvedimento di espulsione.
Alla luce di quanto esposto, emerge che le situazioni di criticità segnalate, sono sempre risultate riferibili alle condotte di un singolo richiedente asilo, e circoscritte ad un solo centro di accoglienza, i cui gestori hanno sempre provveduto ad informare e a collaborare con la Prefettura e le Forze dell'Ordine.
Penso sia opportuno aggiungere che i Centri ubicati nei comuni della provincia di Fermo, sono caratterizzati da situazioni di pacifica convivenza tra gli ospiti e di costruttiva collaborazione con gli operatori. Al momento, infatti, non sono stati segnalati problemi all'interno degli stessi e non sono emersi segnali di allarme sociale, da parte delle comunità locali di riferimento.