Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Comm. bicam. Vigilanza RAI

Comm. bicam. Vigilanza RAI

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
SOMMARIO
Mercoledì 6 novembre 2019

Sulla pubblicità dei lavori ... 186

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA:

Proposta di atto di indirizzo sul Piano industriale della RAI 2019-2021 (Esame e rinvio) ... 186

ALLEGATO 1 (Proposta di atto di indirizzo sul Piano industriale della Rai 2019-2021) ... 190

Sulla pubblicazione dei quesiti ... 189

ALLEGATO 2 (Quesito per il quale è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (n. 29/744)) ... 192

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - Resoconto di mercoledì 6 novembre 2019

  Mercoledì 6 novembre 2019. — Presidenza del presidente Alberto BARACHINI.

  La seduta comincia alle 8.10.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE comunica che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA

Proposta di atto di indirizzo sul Piano industriale della RAI 2019-2021.
(Esame e rinvio).

  Il PRESIDENTE, come già anticipato nella seduta di ieri, ha predisposto – secondo quanto convenuto – una proposta di atto di indirizzo sul piano industriale della RAI 2019 – 2021, che è stata trasmessa a tutti i componenti (vedi allegato 1).
  Il testo della proposta, nell'esprimere apprezzamento per lo spirito generale del Piano industriale, rileva alcune sue criticità in relazione alle quali rivolge alla RAI alcuni inviti ed impegni.
  In particolare, anche tenuto conto degli spunti emersi durante le audizioni svolte, sono sottoposti all'Azienda una serie di inviti riguardanti tempi e modalità della cosiddetta Newsroom unica, sulla coesistenza tra Rai Parlamento e il nuovo canale istituzionale, sulle esigenze di nuove figure professionali a seguito delle innovazioni tecnologiche previste dal Piano. Si chiede inoltre alla RAI di fornire maggiori dettagli sulla sostenibilità finanziaria del Piano medesimo, producendo una relazione sulle procedure relative alla valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare della RAI e riferendo alla stessa Commissione sullo stato di attuazione del Piano industriale, anche con riguardo alle criticità di ordine economico-finanziario.
  La proposta di atto di indirizzo intende poi sottoporre all'Azienda una serie di impegni volti ad evidenziare che l'accentramento delle funzioni editoriali non pregiudichi il pluralismo e non determini un appiattimento dell'offerta televisiva e che la configurazione di nuove direzioni orizzontali non produca una sovrapposizione tra le diverse funzioni ed un aggravamento dei costi.
  Ribadisce che il testo della proposta è aperto ai contributi ed alle segnalazioni di tutti i Gruppi, nell'ottica di pervenire ad una sintesi complessiva ed auspicabilmente condivisa.

  Si apre quindi la discussione.

  Il senatore Alberto AIROLA (M5S) sottolinea l'esigenza di porre in maggiore risalto il tema della trasparenza in merito ai compensi relativi alle consulenze esterne, nel rispetto di quanto già previsto dalla normativa vigente e dallo stesso contratto di servizio.
  Inoltre, occorrerebbero maggiori chiarimenti sul canale in lingua inglese, soprattutto per quanto concerne le risorse finanziarie e i contenuti. Analogamente, anche per quanto concerne il canale istituzionale, dovrebbero essere forniti maggiori dettagli sulla sua sostenibilità finanziaria.
  Infine, esprime l'auspicio che nella riorganizzazione complessiva derivante dal piano industriale, l'Amministratore delegato sia posto nelle condizioni di poter effettuare le scelte di sua competenza secondo criteri meritocratici.

  Il PRESIDENTE rileva che il tema della trasparenza nei compensi merita di essere approfondito.

  Il deputato Federico FORNARO (LEU), nel condividere l'impostazione del documento presentato dal Presidente, avanza una serie di suggerimenti, volti a inserire auspici anziché inviti al Consiglio di amministrazione della RAI e a prevedere lo strumento conoscitivo delle audizioni dello stesso Amministratore delegato per ottenere elementi informativi sullo stato di attuazione del piano industriale.

  Il PRESIDENTE condivide ed apprezza i suggerimenti formulati dal deputato Fornaro, riservandosi di recepirli in una nuova versione del testo.

  Il deputato Massimiliano CAPITANIO (Lega), nel ringraziare il Presidente per la proposta in esame, rileva l'esigenza di garantire da parte della RAI un decentramento di alcune direzioni nelle sedi di Torino, Milano e Napoli, nonché di prevedere una rotazione pluriennale nella titolarità delle stesse direzioni.

  Il deputato Giorgio MULÈ (FI), nel condividere l'impianto dell'atto di indirizzo proposto dal Presidente, si sofferma sulla necessità di richiedere maggiori chiarimenti sulla coesistenza tra RAI Parlamento ed il nuovo canale istituzionale, sull'obiettivo di preservare il pluralismo e sulle modalità di funzionamento della redazione digitale, nonché sul ruolo del cosiddetto giornalista digitale.
  Dopo aver manifestato il proprio assenso sulle considerazioni svolte dal senatore Airola in tema di trasparenza dei compensi e di un miglior inquadramento del nuovo canale in lingua inglese – che a suo avviso, dovrebbe rivolgersi alla fascia più giovane della popolazione – richiama l'attenzione anche sul problema del cosiddetto dumping pubblicitario.

  Il deputato Paolo TIRAMANI (Lega) esprime alcune perplessità sulla parte della proposta che si sofferma sulle nuove direzioni, rispetto alle quali, a suo parere, la Commissione non dovrebbe entrare nelle diatribe che scaturiscono dalle numerose indiscrezioni apparse in questi giorni.

  Il deputato Federico MOLLICONE (FdI), nel preannunciare un quesito su una recente puntata di Report che, a suo giudizio, si è trasformata in un intervento aggressivo ed improprio contro la leader della forza politica alla quale appartiene, suggerisce di prevedere una cadenza più frequente in merito alle relazioni informative con le quali la RAI aggiorna la Commissione sullo stato di attuazione del piano industriale.
  Inoltre, avanza una proposta di integrazione del testo affinché si realizzi una piattaforma digitale unica tra Rai Play, Rai fiction e Rai cinema, che diffonda contenuti originali a terzi, promuovendo in particolare quelli italiani.

  Il deputato Antonello GIACOMELLI (PD) evidenzia preliminarmente che la proposta elaborata dal Presidente costituisce un buon punto di partenza, purché i contenuti della stessa restino su un piano di carattere generale, senza entrare eccessivamente nel dettaglio e con l'obiettivo di pervenire ad un testo che sia condiviso dall'intera Commissione.
  Per queste ragioni, alcune considerazioni del tutto meritevoli fin qui emerse, potrebbero essere più opportunamente approfondite durante le prossime audizioni dell'Amministratore delegato, occasione nella quale potrebbero richiedersi alcuni elementi informativi.
  Si riferisce in particolare alla questione della operatività del piano industriale che, a suo avviso, richiede tempi ancora lunghi, nonché all'esigenza di valorizzare produzioni e coproduzioni di format originali e italiani. Inoltre, anche l'aspetto concernente la ridefinizione delle risorse pubblicitarie in rapporto alle risorse provenienti dal canone andrebbe chiarito, anche per evitare fenomeni di dumping pubblicitario.

  Il PRESIDENTE condivide le considerazioni del deputato Giacomelli in ordine a proposte di modifiche che si attengano ad aspetti non eccessivamente di dettaglio. Nel merito, manifesta il proprio assenso su un richiamo ad un uso adeguato delle risorse ed alla valorizzazione di format italiani.

  La deputata Francesca FLATI (M5S), nell'esprimere apprezzamento per la sintesi equilibrata del testo elaborato dal Presidente, reputa opportuno espungere il riferimento alle criticità del piano industriale contenuto nella prima parte della proposta, nonché la parte riguardante la relazione sulle procedure di valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare.
  Più in generale, osserva che alcuni degli elementi informativi richiesti possono essere ottenuti con le comunicazioni e le informative già previste nel contratto di servizio e ritiene che la Commissione non debba svolgere valutazioni di merito per quanto attiene alla creazione di nuove direzioni orizzontali.

  Il senatore Primo DI NICOLA (M5S), nel ringraziare il Presidente per l'impegno profuso nell'intento di pervenire ad una proposta condivisa da parte della Commissione, coglie l'occasione per esprimere il proprio disappunto nei confronti delle considerazioni espresse dal deputato Mollicone in ordine alla trasmissione Report. Infatti, a suo avviso, appare inaccettabile qualsiasi espressione che possa minare la libertà di informazione che va riconosciuta a tutti i giornalisti.

  Il deputato Michele ANZALDI (IV), dopo aver ringraziato il Presidente per il testo di sintesi sottoposto all'esame della Commissione, rileva che le complesse ricadute organizzative del piano industriale – ad esempio per quanto riguarda l'aspetto editoriale ed informativo – rischiano di restare inefficaci senza un'adeguata formazione del personale e una idonea predisposizione dei mezzi e delle risorse necessarie.
  Coglie infine l'occasione per segnalare l'esigenza di una riflessione di carattere generale sullo stato di attuazione di alcune risoluzioni approvate dalla Commissione – a cominciare da quella sul conflitto di interessi degli agenti di spettacolo, approvata nella scorsa legislatura e alla quale non è stato dato pienamente seguito – nonché sulle forme di comunicazione commerciale cosiddette branded content, oggetto di un quesito che ha sottoposto alla RAI.

  Interviene incidentalmente il deputato Federico MOLLICONE (FdI) per manifestare la propria contrarietà rispetto alla convocazione della seduta di domani mattina che potrebbe essere posticipata nel corso della stessa giornata di domani, anche perché non ritiene che vi siano ragioni particolari di urgenza per sottoporre la Commissione ad un ritmo serrato di lavori.

  Il deputato Antonello GIACOMELLI (PD) osserva che l'obiettivo di concludere l'esame di un atto di indirizzo è stato manifestato dalle forze di opposizione, ferma restando una disponibilità di carattere generale da parte del Gruppo del Partito democratico.

  Il deputato Giorgio MULÈ (FI) conferma l'esigenza che la proposta di atto di indirizzo sia approvata entro questa settimana e confida che il Presidente, nella sua qualità di relatore – che ringrazia per il suo impegno – possa individuare un documento di sintesi.

  Il PRESIDENTE, dopo aver ringraziato tutti coloro che sono intervenuti, avanzando suggerimenti e proposte di miglioramento del testo da lui elaborato, dichiara fin da ora di condividere alcuni dei punti emersi, confermando la convocazione della seduta di domani e dichiarando la propria disponibilità a raccogliere nuovi contributi e segnalazioni che potranno pervenire entro le ore 16 di oggi. Si riserva quindi di sottoporre alla Commissione una ulteriore versione della proposta di atto di indirizzo in modo che la stessa possa essere approvata nella giornata di domani.

Sulla pubblicazione dei quesiti.

  Il PRESIDENTE comunica che è pubblicato in allegato, ai sensi della risoluzione relativa all'esercizio della potestà di vigilanza della Commissione sulla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, approvata dalla Commissione il 18 marzo del 2015, il quesito n. 129/744, per il quale è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 9.30.

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - mercoledì 6 novembre 2019

ALLEGATO 1

PROPOSTA DI ATTO DI INDIRIZZO SUL PIANO INDUSTRIALE DELLA RAI 2019-2021
(Relatore alla Commissione, sen. BARACHINI).

  La Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi,
   premesso che:
    l'articolo 1 della legge 14 aprile 1975, n. 103, e l'articolo 49, comma 12-ter, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici), attribuiscono alla Commissione funzioni di indirizzo generale e di vigilanza dei servizi pubblici radiotelevisivi;
    l'articolo 2, comma 9, della legge 28 dicembre 2015, n. 220 prevede che «Il Consiglio di amministrazione, oltre ai compiti allo stesso attribuiti dalla legge e dallo statuto della società, approva il piano industriale e il piano editoriale (...)», mentre il successivo comma 10, lettera e), dispone che l'Amministratore delegato provveda alla sua attuazione;
    in conformità a detta disposizione, il Consiglio di Amministrazione Rai, in data 6 marzo 2019, ha approvato il Piano industriale 2019-2021;
    al fine di acquisire gli elementi necessari per formulare ogni opportuna valutazione in merito al suindicato piano industriale, la Commissione ha effettuato un ciclo di audizioni, e in particolare: nella seduta del 9 aprile 2019, l'audizione del Presidente e dell'Amministratore delegato della Rai; nella seduta del 15 maggio 2019, l'audizione del Sottosegretario alla Presidenze del Consiglio dei ministri con delega all'editoria, Sen. Crimi; nella seduta del 20 giugno 2019, l'audizione dell'Unione sindacale giornalisti RAI (USIGRAI) e della Federazione nazionale stampa italiana (FNSI); nella seduta del 3 luglio 2019, l'audizione del Sindacato lavoratori comunicazione (SLC-CGIL), della Federazione informazione spettacolo e telecomunicazioni (FISTEL-CISL), dell'Unione italiana lavoratori della comunicazione (UILCOM-UIL), dell'Unione generale lavoro – informazione (UGL-Informazione) e della Confederazione sindacati autonomi lavoratori (LIBERSIND-CONF.SAL); nella seduta del 17 luglio 2019, l'audizione dell'Associazione dirigenti RAI (ADRAI); nella seduta del 17 settembre 2019, l'audizione del Presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti;
    nella seduta del 31 luglio 2019 la Commissione ha approvato una risoluzione «sulle nomine previste dal piano industriale della RAI 2019-2021», con la quale ha stabilito, tra l'altro, di effettuare le proprie valutazioni in merito al piano industriale «entro 15 giorni dall'acquisizione delle determinazioni formulate dal Ministero dello sviluppo economico anche in considerazione del calendario di audizioni in corso»;
    le succitate determinazioni sono state assunte in data 4 ottobre 2019, nella riunione della Commissione paritetica di cui all'articolo 22 del Contratto nazionale di servizio 2018-2022 tra il Ministero dello Sviluppo economico e la Rai, ai sensi dell'articolo 25, comma 1, lett. u) del Contratto nazionale di servizio, ritenendo il Piano presentato compatibile con quanto previsto dal Contratto stesso;
    in relazione a tali determinazioni la Commissione ha audito, nella seduta del 23 ottobre 2019, il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli;

  rilevato che:
    la Commissione esprime apprezzamento per lo spirito del piano industriale, che individua quali obiettivi generali la modernizzazione e lo sviluppo dell'Azienda per l'adeguamento al nuovo contesto di mercato, l'ottimizzazione e la razionalizzazione dei costi, il rinnovamento tecnologico e il superamento del gap digitale, in particolare per quanto riguarda l'offerta informativa;
    cionondimeno la Commissione non può esimersi dal rilevare alcune criticità che emergono dal piano medesimo, in relazione alle quali rivolge alla Rai gli inviti e gli impegni di seguito formulati.

  Tutto ciò premesso la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

invita

  il Consiglio di Amministrazione della Rai – Radiotelevisione italiana S.p.a. a:
   precisare i tempi e le modalità dell'integrazione di RaiNews24, TGR, rainews.it e televideo in un'unica testata multipiattaforma operante in una Newsroom unica;
   specificare come intenda gestire la coesistenza tra Rai Parlamento, preservandone il ruolo e le funzioni, e il nuovo canale istituzionale, nonché i tempi e le modalità dell'integrazione di GR Parlamento e Rai Parlamento nella Newsroom unica;
   chiarire come intenda far fronte alla necessità, conseguente alle innovazioni tecnologiche previste dal piano, di nuove figure professionali nonché al ricollocamento delle risorse esistenti che risultano in eccesso in seguito alla razionalizzazione introdotta dal piano;
   con riferimento alle proiezioni economico-finanziarie del piano, fornire maggiori dettagli in merito alla sostenibilità finanziaria del piano medesimo, atteso che le risorse necessarie alla realizzazione delle iniziative ivi previste appaiono rilevanti, anche tenuto conto dell'incertezza legata alla misura del finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo con i ricavi derivanti dal canone;
   produrre una relazione dettagliata sulle procedure inerenti la riqualificazione, valorizzazione, ottimizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare Rai;
   riferire alla Commissione, con cadenza semestrale, sullo stato di attuazione del piano industriale e sulle criticità incontrate, anche di ordine economico e finanziario,

impegna

  il Consiglio di Amministrazione della Rai – Radiotelevisione italiana S.p.a. a:
   con riferimento alla Newsroom unificata nonché alla creazione di un'unica direzione di approfondimento informativo alla quale fanno capo tutti i talk, porre in essere ogni misura opportuna ed adeguata affinché l'accentramento delle funzioni editoriali non pregiudichi il pluralismo, a iniziare dal momento della selezione delle notizie fino a quello della presentazione delle stesse;
   in relazione alle nuove direzioni orizzontali, titolari di budget, e al conseguente accentramento decisionale sui contenuti, mettere in atto ogni misura atta ad impedire un appiattimento dell'offerta televisiva secondo un'unica sensibilità;
   adottare ogni misura opportuna ed adeguata volta ad evitare che l'introduzione di nuove direzioni, in aggiunta e non in sostituzione di quelle esistenti, possa determinare una sovrapposizione tra le diverse funzioni e un aggravamento dei costi.

ALLEGATO 2

QUESITO PER IL QUALE È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (N. 29/744).

  DE PETRIS. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI.
   Premesso che:
    la fine dei palinsesti e della stagione sportiva hanno portato a scadenza numerosi appalti di servizio afferenti alle attività tipiche del settore televisivo;
    i nuovi contratti prevedono consistenti tagli nei capitolati senza offrire garanzie di continuità occupazionale e dei trattamenti per i lavoratori;
    sono sempre più frequenti pratiche di elusione delle norme contrattuali e di legge vigenti: lavoro straordinario, festivo e notturno, intervalli di riposo, norme di sicurezza, coperture assicurative e previdenziali.
   Considerato che:
    la tendenza ribassista nella tariffazione degli appalti è in atto da tempo ed assume ormai proporzioni, a parere dell'interrogante, non giustificabili con la pur grave crisi del settore radiotelevisivo nel suo complesso, soprattutto per quanto riguarda le troupes ENG e le sale di montaggio;
    fuori dalla sfera d'applicazione del CCNL delle Emittenti Radiotelevisive Private e del CCL RAI, nei settori più prossimi dell'industria e della produzione cineaudiovisiva sono in atto analoghe tendenze.
  Si chiede di sapere:
   quali interventi intenda promuovere, al fine di tutelare tutti i lavoratori, verificare la fondatezza o meno dei contratti in essere e se non voglia rivolgere una maggiore attenzione alla trasparenza e correttezza degli appalti, anche a seguito dell'apertura di indagini giudiziarie ed amministrative, che riguardano quasi tutte le emittenti con concessione nazionale e gli interventi dell'Antitrust nel settore della post produzione. (129/744)

  RISPOSTA. — In merito all'interrogazione in oggetto, si riportano di seguito gli elementi forniti dalla Direzione Acquisti.
  Premesso che la tutela dei lavoratori impiegati nell'appalto e il rispetto dei CCNL rappresentano una priorità negli obiettivi perseguiti dalla Rai nell'affidamento di servizi nel settore radiotelevisivo, occorre precisare che i format contrattuali utilizzati obbligano le imprese appaltatrici ad attenersi a tipologie contrattuali conformi alle norme della legislazione del lavoro e coerenti con le prestazioni lavorative richieste e concretamente espletate. Gli stessi testi contrattuali subordinano il pagamento del corrispettivo alla verifica della correttezza degli adempimenti retributivi e previdenziali a carico dell'appaltatore.
  È da precisare che la Rai, nel c.d. «settore radiotelevisivo» per lo più bandisce procedure di affidamento per servizi legati a singole produzioni televisive, temporalmente definite ab origine, rispetto alle quali non è dunque pertinente il riferimento alla continuità occupazionale. Ciò detto, la Rai opera un'adeguata rotazione degli operatori economici, nell'ambito di contesti omogenei in termini di capacità tecnica e/o produttiva delle imprese, cosicché gli operatori economici operanti nel settore si trovano ad essere impegnati con una certa continuità con la stazione appaltante.
  Il rispetto della normativa giuslavoristica è dunque sempre garantito dalla stazione appaltante. Ovviamente le esigenze di
flessibilità legate alla produzione radiotelevisiva impongono, in alcuni casi, la previsione di turni straordinari, notturni o festivi nell'erogazione del servizio, o anche la reperibilità dell'impresa h24, ma ciò è del tutto coerente con le tipologie di servizio oggetto di affidamento (ad esempio riprese televisive, attività di post-produzione).
  La reperibilità dunque, laddove prevista, può e deve a ragion veduta essere garantita dall'impresa affidataria mediante un'opportuna rotazione delle risorse, nel rispetto degli orari di lavoro individuati dalla contrattazione collettiva e individuale e della normativa giuslavoristica e di settore.
  Quanto sopra viene peraltro considerato nella determinazione delle tariffe, che è di norma effettuata con l'ausilio di società specializzate in metodi, analisi e valutazioni economiche, sicché gli importi unitari risultano senz'altro congrui ed ampiamente in linea con il contesto del mercato radiotelevisivo nazionale.
  Non risulta alcuna «tendenza ribassista» negli importi di affidamento negli ultimi tempi: nel settore delle riprese elettroniche leggere per le testate giornalistiche nella zona di Roma, Rai ha operato una razionalizzazione delle tariffe, suffragata anche da analisi di mercato e benchmark competitivi.
  Al contrario, proprio al fine di evitare ribassi eccessivi sugli importi a base di gara nelle procedure competitive, Rai ha introdotto sperimentalmente, per l'affidamento di servizi ricadenti nel settore della post-produzione, un meccanismo di esclusione automatica delle offerte anomale che si basa sul sorteggio, in seduta pubblica, del metodo di individuazione della soglia di anomalia.
  Tale meccanismo ha, da un lato, inevitabilmente contenuto la proposizione di ribassi elevati da parte delle imprese e dall'altro, rendendo non predeterminabili i parametri di riferimento per il calcolo della soglia, ostacolato possibili cartelli e collusioni da parte dei concorrenti, in un mercato composto da un numero non elevato di imprese, inevitabilmente «a rischio» dal punto di vista delle intese anti-concorrenziali.
  In ogni caso la Rai procede, in presenza di elementi sintomatici di anomalia delle offerte presentate, ad una verifica di congruità delle offerte economiche.