XIV Commissione

Politiche dell'Unione europea

Politiche dell'Unione europea (XIV)

Commissione XIV (Unione europea)

Comm. XIV

Politiche dell'Unione europea (XIV)
SOMMARIO
Mercoledì 6 novembre 2019

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-03061 Montaruli: Sulla riconfigurazione delle risorse UE in materia di gestione di immigrazione in funzione degli interventi di rimpatrio ... 159

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 164

5-03062 Maggioni: Sulla ripartizione delle risorse nel nuovo quadro finanziario pluriennale ... 160

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 166

5-03063 Scerra: Sulle iniziative in materia di attuazione della strategia europea per la plastica ... 160

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 167

5-03064 De Luca: Sui criteri di attribuzione delle risorse per la gestione delle politiche migratorie ... 161

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 169

SEDE CONSULTIVA:

Variazione nella composizione della Commissione ... 161

DL 123/2019: Disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici. C. 2211 Governo (Parere alla VIII Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole) ... 161

ALLEGATO 5 (Parere approvato dalla Commissione) ... 170

Disposizioni per la valorizzazione della produzione enologica e gastronomica italiana. Nuovo testo C. 1682 Brunetta ed altri (Parere alla XIII Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole) ... 162

ALLEGATO 6 (Parere approvato dalla Commissione) ... 172

XIV Commissione - Resoconto di mercoledì 6 novembre 2019

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 6 novembre 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per gli affari europei, Laura Agea.

  La seduta comincia alle 14.15.

  Sergio BATTELLI, presidente, avverte che per l'indisponibilità dei canali della web-tv, la pubblicità dell'odierna seduta per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata sarà assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso.

5-03061 Montaruli: Sulla riconfigurazione delle risorse UE in materia di gestione di immigrazione in funzione degli interventi di rimpatrio.

  Augusta MONTARULI (FdI) illustra l'interrogazione in titolo, rilevando, tra l'altro, la copiosità delle risorse destinate alla gestione del fenomeno migratorio e l'entità del numero di immigrati nel continente europeo.

  La sottosegretaria Laura AGEA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Augusta MONTARULI (FdI), replicando, si dichiara non soddisfatta della risposta fornita dalla rappresentante del Governo osservando peraltro come il richiamato accordo di La Valletta per il meccanismo volontario di redistribuzione dei migranti salvati in mare non sia affatto soddisfacente e debba essere considerato alla stregua di un mancato accordo. Auspica, inoltre, che l'incremento delle risorse da destinare alla questione della gestione dell'immigrazione sia utilizzato non solo per i rimpatri, ma anche per l'effettuazione di operazioni di respingimento. Rileva, inoltre, come all'indomani del citato accordo si registri una sorta di stato di stallo della questione e della iniziativa politica del Governo, che dovrebbe invece far sentire con più forza la sua voce nel consesso europeo. Rimarca quindi che l'Italia ha il diritto di vedere accolte le proprie aspettative volte a modificare il sistema della gestione dell'immigrazione, ricordando peraltro che a fronte di un notevole incremento dell'afflusso di immigrati soltanto a una piccola quota di richiedenti protezione internazionale viene riconosciuto lo status di rifugiato.
  Conclude formulando l'auspicio di una inversione di tendenza delle politiche del Governo in tema di immigrazione.

5-03062 Maggioni: Sulla ripartizione delle risorse nel nuovo quadro finanziario pluriennale.

  Marco MAGGIONI (Lega) illustra l'interrogazione in titolo sottolineando, in specie, che il prossimo Quadro finanziario pluriennale (Qfp), allo stato attuale, mostra un aumento di circa 2,5 miliardi euro del contributo dell'Italia al bilancio dell'Unione, a fronte tuttavia di una ipotesi di eccessiva riduzione delle risorse in ambiti di stretto interesse per il Paese quali, in particolare, la Politica agricola comune e le Politiche di coesione.

  La sottosegretaria Laura AGEA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Marco MAGGIONI (Lega), replicando, si dichiara non soddisfatto della risposta fornita dalla rappresentante del Governo e invita l'Esecutivo a tenere nei confronti dell'Unione europea un atteggiamento volto ad affermare l'importanza strategica che la Politica agricola comune e le Politiche di coesione hanno per il nostro Paese, evitando negoziati al ribasso. A tal fine, ritiene che in assenza di una revisione complessiva del Qfp che tenga conto delle predette esigenze, l'Italia dovrebbe far leva sulle disposizioni di cui all'articolo 312 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea in base alle quali l'approvazione del Qfp deve avvenire con il voto unanime degli Stati membri. Stigmatizza, infine, la rilevante riduzione delle risorse destinate alla Politica agricola comune, evidenziando come questa provocherebbe gravi problematiche anche sul versante occupazionale.

5-03063 Scerra: Sulle iniziative in materia di attuazione della strategia europea per la plastica.

  Filippo SCERRA (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Laura AGEA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Rosalba DE GIORGI (M5S), replicando in qualità di cofirmataria, si dichiara soddisfatta della risposta fornita dalla rappresentante del Governo, osservando che questa è un'epoca storica segnata da emergenze caratterizzate da una gravità senza precedenti, nella stragrande maggioranza dei casi provocate da comportamenti umani che danneggiano il pianeta. Ritiene quindi che sia giunto il momento di mettere al centro delle politiche nazionali ed europee la tutela dell'ambiente che, ricorda, è da sempre una priorità del Gruppo cui appartiene così come dell'attuale Governo. Richiama quindi il Green New Deal quale parte di una più ampia Strategia europea per la protezione dell'ambiente attraverso il ricorso alle fonti rinnovabili, la salvaguardia della biodiversità e dei mari e il contrasto dei cambiamenti climatici, temi che devono essere prioritari anche nei piani di investimento. Rileva, inoltre, come nonostante i progressi, siano necessari ancori molti sforzi per realizzare la «transizione ecologica» e indirizzare l'intero sistema produttivo verso un'economia circolare. Infine, circa le questioni connesse alla crescente quantità di rifiuti di plastica generati ogni anno, rimarca l'importanza della Strategia europea per la plastica nella promozione di modelli di consumo e di produzione sostenibili.

5-03064 De Luca: Sui criteri di attribuzione delle risorse per la gestione delle politiche migratorie.

  Marina BERLINGHIERI (PD), in qualità di cofirmataria, illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Laura AGEA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Marina BERLINGHIERI (PD), replicando si dichiara soddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, condividendo l'importanza del negoziato sul prossimo Quadro finanziario pluriennale con riferimento alle risorse che saranno dedicate alla gestione del fenomeno migratorio e quindi alle possibili politiche che potranno essere intraprese in questo ambito, considerato anche che l'Italia è un paese di «primo approdo» che sostiene più di altri gli oneri derivanti dal fenomeno. In tal senso, ritiene rilevante intervenire nell'ambito del negoziato anche sui criteri di allocazione delle risorse. È anche dell'avviso che andrebbe riconsiderato il collocamento della sede di Frontex che, per ragioni storiche, è attualmente in un paese dell'Europa orientale, la Polonia, mentre risulterebbe più utile spostarla nell'area mediterranea che costituisce il corridoio di maggiore accesso dei flussi migratori soggetto.

  Sergio BATTELLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.50.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 6 novembre 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 14.50.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Sergio BATTELLI, presidente, comunica che, per il gruppo LEU, ha cessato di far parte della Commissione la deputata Giuseppina Occhionero.

DL 123/2019: Disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici.
C. 2211 Governo.

(Parere alla VIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 5 novembre 2019.

  Daniela TORTO (M5S), relatrice, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 5).

  Guido Germano PETTARIN (FI) rileva che il suo gruppo non può dichiararsi soddisfatto del provvedimento, considerata la lentezza con la quale si è cercato di dare una risposta alle urgenti necessità di chi è stato danneggiato dagli eventi sismici, nonché le complicazioni burocratiche che continuano ad esasperare coloro che hanno bisogno di aiuto e sostegno. Osserva, tuttavia, che non si può essere contrari nel merito di quanto previsto dal provvedimento in titolo. Rileva inoltre che, come spesso accade, l'Italia non riesce ad essere tempestiva nell'azione a favore dei cittadini danneggiati e che, a parità di situazioni nell'ambito degli Stati membri, è sempre l'ultimo Paese ad arrivare, quasi fosse la «coda del serpente», imbrigliato com’è da una cieca burocrazia che esso stesso si è dato. Conclude annunciando il voto di astensione del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice.

  Alex BAZZARO (Lega) rievocando i drammatici effetti degli eventi sismici in questione, ricorda come il gruppo Lega abbia convintamente contribuito ai lavori svolti dalla Commissione di merito al fine di offrire un concreto sollievo alle popolazioni così duramente colpite. Annuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice, rilevando tuttavia che la tempistica scelta del Governo fa sorgere il sospetto che esso sia stato indotto all'adozione del decreto soprattutto da logiche elettorali, considerate le recenti elezioni umbre, rilevando altresì che forse sarebbe stato più opportuno intervenire con un disegno di legge, piuttosto che con decreto-legge, per dare risposte più organiche alle diverse problematiche.
  Osserva, inoltre, in materia di aiuti di Stato, che sarebbe opportuno alzare il limite riferito al regime del cosiddetto de minimis, come avvenuto in altre circostanze, al fine di favorire la rapida ripartenza delle attività produttive. Ritiene altresì necessario che le disposizioni concernenti la cosiddetta «busta paga pesante» siano estese e inserite in un provvedimento strutturale, evidenziando, infine, l'esigenza di dare risposte alle esigenze dei territori in oggetto anche attraverso un maggior impegno nel reperimento delle necessarie risorse a livello nazionale ed europeo.

  Piero DE LUCA (PD) rileva come dal dibattito emerga un sostanziale favore, nel complesso, all'intervento normativo in esame e come a suo avviso non si possa imputare al Governo di aver adottato per ragioni contingenti un intervento d'urgenza recante misure rilevanti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici. Fa presente, peraltro, che tali misure sono state assunte da un Governo, cui partecipa anche il Partito democratico, che è in carica da soli due mesi, mentre gli eventi calamitosi risalgono ad anni addietro. Nel merito, sottolinea l'importanza delle misure adottate quali, tra le altre, la cosiddetta «busta paga pesante» e in generale quelle tese all'accelerazione delle procedure di ricostruzione. Dopo aver rilevato la compatibilità con la normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato degli interventi agevolativi disposti dal provvedimento, conclude annunciando il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta della relatrice (vedi allegato 5).

Disposizioni per la valorizzazione della produzione enologica e gastronomica italiana.
Nuovo testo C. 1682 Brunetta ed altri.

(Parere alla XIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 5 novembre 2019.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, dopo aver ricordato che la proposta di legge in titolo istituisce la «Giornata delle eccellenze enogastronomiche italiane», prevedendo altresì disposizioni per la promozione della dieta mediterranea – che, ricorda, dal 2013 è stata inserita nella lista dei beni immateriali dell'Unesco – esprime l'auspicio che l'Unione europea istituisca una analoga «Giornata della dieta mediterranea». Formula quindi una proposta di parere favorevole sul provvedimento all'esame (vedi allegato 6).

  Guido Germano PETTARIN (FI), nel condividere l'auspicio formulato dalla relatrice, osserva come il provvedimento contribuisca a dimostrare che il patrimonio qualificante del nostro Paese non si esaurisca nelle sue componenti storiche, artistiche e culturali, bensì comprenda anche beni immateriali come il buon vivere, il mangiare bene e il bere di qualità. Annuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice.

  Matteo Luigi BIANCHI (Lega) annuncia il voto favorevole del suo gruppo su un provvedimento animato dalla lodevole intenzione di promuovere ed esaltare le eccellenze del nostro Paese. Solleva tuttavia talune perplessità circa la tematica concernente l'istituzione di un registro nazionale che, a suo avviso, rischierebbe di non tenere conto delle diverse specificità regionali, evidenziando in particolare come a suo avviso sarebbe stato opportuno distinguere la disciplina afferente al vino da quella dell'olio, chiedendo al riguardo alla relatrice se il suo parere possa far menzione di una specifica osservazione in tal senso.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, in replica al deputato Bianchi osserva che gli aspetti da lui evidenziati possano essere esaminati dalla Commissione competente per il merito, ritenendo quindi che non sia questa la sede opportuna per affrontare la tematica da egli sollevata. Conferma quindi la proposta di parere formulata.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta della relatrice (vedi allegato 6).

  La seduta termina alle 15.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.05 alle 15.10.

XIV Commissione - mercoledì 6 novembre 2019

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-03061 Montaruli: Sulla riconfigurazione delle risorse UE in materia di gestione di immigrazione in funzione degli interventi di rimpatrio.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Governo sta delineando, sul tema delle migrazioni, un'azione multilivello che coinvolge la competenza di più ministeri, in particolare MAECI e Interno che, nello specifico, si articola nelle seguenti linee di azione:
   Gestione dell'emergenza (soccorso in mare);
   Gestione degli sbarchi;
   Meccanismo di redistribuzione dei migranti;
   Rafforzamento delle politiche europee per la verifica del diritto di asilo e la gestione dei rimpatri;
   Forme di partenariato politico con i Paesi di origine per la gestione dei rimpatri e cooperazione rafforzata per lo sviluppo economico.

  L'azione di Governo è incentrata sull'obbiettivo di trovare soluzioni strutturali uscendo dal dibattito emergenziale per rispondere a un fenomeno costante e globale che deve vedere l'Ue nel suo complesso impegnata nella costruzione di un sistema di sicurezza e solidarietà condivise. Coerentemente l'Italia, in sede di negoziato sul quadro finanziario pluriennale (QFP) ha sempre sostenuto la necessità di aumentare le risorse per la gestione dei flussi migratori anche al fine di supportare gli Stati membri più esposti al fenomeno sotto tutti gli aspetti.
  La dotazione proposta della rubrica specifica dedicata al fenomeno migratorio pari ad oltre 34 miliardi rappresenta un risultato dell'impegno italiano in tal senso.
  Di recente, in occasione del COREPER del 25 settembre di preparazione del Consiglio Affari Generali, allorché è stato presentato l'accordo di La Valletta per il meccanismo volontario di redistribuzione degli immigrati salvati in mare, siglato il 23 settembre tra Malta, Italia, Francia e Germania, il rappresentante italiano ha ribadito l'importanza di innalzare gli sforzi a livello europeo per aumentare l'efficacia della politica dei rimpatri.
  Quanto alle capacità dell'Italia di assorbire fondi su questa Rubrica, il Ministero degli Interni sta lavorando insieme al MEF al calcolo delle stime. Si tratta, tra l'altro, di una rubrica che ha una forte componente a gestione diretta da parte della Commissione.
  In questo contesto ci si è posti la domanda se l'Italia potrebbe essere favorita da una eventuale rimodulazione delle risorse tra gestione condivisa (attualmente al 60 per cento) e thematic facility a gestione diretta della Commissione (40 per cento). Dalle valutazioni in corso – che, ripeto, sono di competenza del MEF e del Ministero dell'Interno – risulta però che l'Italia potrebbe essere tra i maggiori beneficiari anche di questa seconda quota di risorse.
  Si intende inoltre dare una maggiore attenzione ai rimpatri volontari tra i Paesi terzi, specie in considerazione delle ingenti risorse impegnate.
  Il Governo è inoltre impegnato a velocizzare le procedure per i rimpatri con la recente emanazione di un decreto interministeriale
che ridurrà sensibilmente i tempi dagli attuali quattro anni ai due mesi, senza ulteriori oneri a carico dello Stato.
  Tale approccio multilivello e la nuova attenzione data ai rimpatri può rappresentare una proposta che incontra minori resistenze da parte degli altri Paesi membri rispetto alle richieste di redistribuzione dei migranti, anche tra quei Paesi che sin qui hanno applicato la politica delle porte chiuse.

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-03062 Maggioni: Sulla ripartizione delle risorse nel nuovo quadro finanziario pluriennale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il negoziato sul futuro Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 prosegue a ritmo sostenuto.
  Il Consiglio Europeo di Ottobre ha invitato la Presidenza finlandese a presentare un nuovo schema di negoziato completo di cifre prima del Consiglio europeo del dicembre 2019, dato che la prima proposta era stata considerata irricevibile soprattutto grazie ad un'energica opposizione dell'Italia.
  Il negoziato è aperto e segue il principio «nessun accordo senza un accordo su tutto», dato che il procedimento per l'approvazione del Regolamento QFP richiede l'unanimità in sede di Consiglio, come stabilito dall'articolo 312 del TFUE richiamato dall'interrogante. È un elemento qualificante, del quale non solo l'Italia, ma tutti gli attori coinvolti sono consapevoli e che per questo disegna un processo negoziale complesso e lungo. Il quadro finanziario va, dunque, considerato nella sua totalità ed è evidente che in un negoziato articolato come quello sul QFP possono esserci dei trade off ed è su questi che va impostata una strategia negoziale consapevole ed unitaria, che è fatta di red lines ma anche di accordi complessi. Pertanto non sono solo i tetti complessivi di spesa che vanno considerati ma anche i meccanismi di distribuzione tra le varie rubriche e tra gli Stati membri.
  In base ai recenti dati pubblicati dalla Commissione europea, in termini di Reddito nazionale lordo, l'Italia passerebbe da un contributo medio annuo pari allo 0,85 per cento per il 2014-2020 allo 0,87 per cento per il 2021-2027, e a fronte di un versamento medio annuo di 15,27 miliardi di euro (prezzi 2018), nel 2021-27 l'Italia beneficerà di 81,63 miliardi di euro l'anno derivanti dall'appartenenza al Mercato unico, pari al 4,33 per cento del Rnl. Il primo contributore al bilancio Ue in termini relativi al Rnl diventerebbe quindi il Lussemburgo passando dall'attuale 0,86 per cento all'1,08 per cento, il contributo tedesco salirebbe allo 0,88 per cento, quello francese allo 0,91 per cento.

ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-03063 Scerra: Sulle iniziative in materia di attuazione della strategia europea per la plastica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La direttiva (UE) 2019/904, pubblicata nella GUUE del 12 giugno scorso, ha l'obiettivo di prevenire e ridurre l'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente e sulla salute umana.
  Inoltre, la direttiva (UE) 2019/904 intende promuovere la transizione verso un'economia circolare basata su modelli imprenditoriali innovativi e sostenibili che favoriscano il corretto funzionamento del mercato interno.
  Essa dovrà essere attuata gradualmente a decorrere dal 3 luglio 2021.
  Per il suo recepimento nell'ordinamento interno, il Governo ha conferito una delega nel disegno di legge di delegazione europea 2019.
  Nell'esercizio della stessa, il Governo terrà in adeguata considerazione gli interessi di tutti i soggetti coinvolti dal recepimento della direttiva (UE) 2019/904 e, dunque di tutte le imprese che nel settore della plastica lavorano e che dovranno essere messe in grado di adeguare i propri processi produttivi alla nuova normativa europea. In tale contesto, si farà in modo che nell'ambito del Green New Deal possano essere previste forme di incentivi e sostegno per accompagnare la necessaria transizione industriale della filiera.
  I vantaggi da considerare nella trasformazione verso un'economia sostenibile sono preponderanti; una trasformazione verso un'economia a impatto zero offre una reale opportunità per modernizzare il Paese e, al tempo stesso, ci consente di divenire leader globali in un'economia verde.
  Vi sono poi in numerosi vantaggi per la salute. I principi dell'economia circolare offrono un percorso privilegiato per una crescita sostenibile, per un'accettabile situazione sanitaria e per lavori che siano soddisfacenti. Si migliora l'ambiente e riduce il consumo delle risorse con conseguenti benèfici effetti sulla mitigazione dei cambiamenti climatici e sulla qualità dell'aria.
  Non tenere in considerazione adeguatamente gli impatti relativi alla quantità di rifiuti e all'utilizzo dei materiali dannosi ha ripercussioni sulla salute, sia per i lavoratori della filiera del riuso, sia per i consumatori.
  Occorre comprendere l'impatto sulla salute del passaggio verso un'economia circolare, in particolare in relazione all'utilizzo di sostanze chimiche pericolose, riuso delle acque, produzione di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Da questo punto di vista il Governo sta mettendo in atto grandi sforzi, a partire dalla legge di delegazione europea 2018, approvata dal Parlamento lo scorso 1o ottobre e recentemente entrata in vigore (legge 4 ottobre 2019, n. 117) nella quale è contenuta la delega per l'attuazione delle quattro direttive del cosiddetto «pacchetto economia circolare» che modificano 6 precedenti direttive su rifiuti (2008/98/CE), imballaggi (1994/62/CE), discariche (1999/31/CE), rifiuti elettrici ed elettronici (2012/19/UE), veicoli fuori uso (2000/53/CE) e pile (2006/66/CE).
  Tra gli obiettivi delle nuove direttive vi è il riciclo entro il 2025 per almeno il 55 per cento dei rifiuti urbani e parallelamente si vincola lo smaltimento in discarica (fino ad un massimo del 10 per cento entro il 2035). Il 65 per cento degli imballaggi
dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70 per cento entro il 2030. I rifiuti tessili e i rifiuti pericolosi delle famiglie (come vernici, pesticidi, oli e solventi) dovranno essere raccolti separatamente dal 2025 e, sempre a partire dal 2025, i rifiuti biodegradabili dovranno essere obbligatoriamente raccolti separatamente o riciclati a casa attraverso il compostaggio.
  La strategia a lungo termine che si pone alla base dell'azione del Governo è, dunque, quella di coinvolgere le aziende nel realizzare prodotti con materiali nuovi, interamente riutilizzabili e che quindi non generino scarti, mentre quella a breve e medio termine è gestire gli scarti prodotti in modo più responsabile, attraverso il riutilizzo ed il riciclo.

ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-03064 De Luca: Sui criteri di attribuzione delle risorse per la gestione delle politiche migratorie.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'individuazione di risorse adeguate per la gestione del fenomeno migratorio è stata una delle principali priorità dei Governi italiani durante tutto il negoziato sul Quadro finanziario Pluriennale, già a partire dalla fase precedente all'adozione delle proposte da parte della Commissione europea. Questo Governo considera la questione migratoria una delle principali sfide da affrontare nella prossima programmazione: la stessa circostanza che la proposta della Commissione preveda la costituzione di una rubrica specifica dedicata al fenomeno migratorio, con una dotazione proposta di oltre 34 miliardi, rappresenta un risultato, in sede europea, dell'impegno italiano profuso nella ricerca di una soluzione al fenomeno migratorio.
  Ricordo che quanto ai criteri di allocazione e alla possibilità per l'Italia di assorbire fondi su questa rubrica, il negoziato è condotto dal Ministero degli Interni in coordinamento con questo Ministero.
  Per quanto riguarda il fondo Asylum and Migration Fund (AMF), gli attuali criteri di allocazione «premiano» gli Stati membri che accolgono migranti regolari (il che spiega il forte «tiraggio» della Germania), e il Ministero degli Interni, che conduce il negoziato, sta facendo il possibile per ottenere una rimodulazione.
  L'Italia, in sede di negoziato sul quadro finanziario pluriennale (QFP) ha sempre sostenuto la necessità di aumentare le risorse per la gestione dei flussi migratori con particolare attenzione ai Paesi di «primo approdo» che pagano più degli altri i costi sociali ed economici del fenomeno migratorio.
  Va sottolineato che, durante tutto il negoziato, compresa la fase preparatoria, l'Italia ha fornito un fattivo contributo per aumentare le risorse da destinare alla gestione del fenomeno migratorio.
  Nel documento di posizione preparato dall'Italia, la questione migratoria costituisce, infatti, una delle principali sfide da affrontare nella prossima programmazione.
  La stessa circostanza che la proposta della Commissione preveda la costituzione di una rubrica specifica dedicata al fenomeno migratorio, con una dotazione proposta di oltre 34 miliardi, rappresenta un risultato dell'impegno italiano.
  Va considerato, inoltre, che la rubrica «migrazioni» contiene una elevata componente a gestione diretta da parte della Commissione (le così dette «thematic facility» che, allo stato attuale del negoziato, assorbono circa il 40 per cento della dotazione) e attualmente si stima che l'Italia dovrebbe risultare tra i maggiori beneficiari di questa quota di risorse.
  L'Italia, inoltre, ha sostenuto con convinzione la necessità di agire sulla così detta dimensione esterna delle politiche migratorie, sostenendo che una quota importante del nuovo strumento per l'azione esterna NDICI (acronimo inglese per vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale) debba essere dedicato al finanziamento delle misure previste dal Piano d'azione di La Valletta (2015). L'Italia, in particolare, spinge affinché questa «riserva» fondo NDICI, attualmente fissata al 10 per cento, sia portata al 30 per cento.

ALLEGATO 5

DL 123/2019: Disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici (C. 2211 Governo).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
   esaminato il disegno di legge C. 2211 Governo, di conversione del DL 123/2019, recante «Disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici»;
   preso atto della necessità di prorogare al 31 dicembre 2020 lo stato di emergenza nei territori dell'Italia centrale colpiti dagli eventi sismici che hanno interessato l'Italia centrale dal 24 agosto 2016 e di garantire le occorrenti misure emergenziali volte alla ripresa delle normali condizioni di vita della popolazione e del tessuto socioeconomico dei territori interessati;
   considerata l'opportunità di favorire sia la ricostruzione privata, mediante un maggiore sostegno per gli interventi relativi a murature portanti di elevato spessore e di bassa capacità strutturale e la previsione di procedure semplificate per la concessione dei contributi, sia la ricostruzione pubblica, in specie assegnando priorità alla ricostruzione di edifici scolastici;
   richiamata l'esigenza di provvedere alla urgente rimozione e smaltimento dei materiali prodotti a seguito degli eventi sismici intervenendo sulle disposizioni in materia di trattamento e trasporto del materiale derivante dal crollo parziale o totale degli edifici recate dall'articolo 28 del decreto-legge 189/2016, al fine di prevedere sia l'aggiornamento dei piani regionali per la gestione delle macerie, sia la velocizzazione delle procedure di affidamento della raccolta delle macerie;
   valutata positivamente l'estensione della misura a favore dei giovani imprenditori del Mezzogiorno denominata «Resto al Sud» – di cui all'articolo 1 del decreto-legge n. 91/2017 – anche ai territori dei comuni del cratere elencati negli allegati del decreto-legge n. 189/2016;
   valutata altresì positivamente l'estensione alle imprese agricole che ricadono nei comuni interessati dai terremoti occorsi il 24 agosto 2016, il 26 e 30 ottobre 2016 e il 18 gennaio 2017, della possibilità di richiedere dei contributi a fondo perduto, nonché dei mutui agevolati, già previsti a legislazione vigente, per favorire il ricambio generazionale delle aziende agricole ubicate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione per la programmazione 2014-2020;
   valutate altresì positivamente le ulteriori misure in materia di proroga di termini di disposizioni agevolative e interventi finanziari a favore di enti locali, imprese e contribuenti interessati dagli eventi sismici,
   richiamata la normativa europea in materia di aiuti di Stato e, in particolare,
i regolamenti (UE) n. 1407/2013 e n. 1408/2013 relativi agli aiuti de minimis e i regolamenti (UE) n. 651/2014 e n. 702/2014, che dichiarano alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.