IV Commissione
Difesa
Difesa (IV)
Commissione IV (Difesa)
Comm. IV
Sulla pubblicità dei lavori ... 6
Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 35/2019, relativo allo sviluppo e alla omologazione di un sistema di difesa aerea di corto/medio raggio. Atto n. 122 (Esame e rinvio) ... 6
Sull'ordine dei lavori ... 8
ATTI DEL GOVERNO
Giovedì 31 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.
La seduta comincia alle 8.30.
Sulla pubblicità dei lavori
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 35/2019, relativo allo sviluppo e alla omologazione di un sistema di difesa aerea di corto/medio raggio.
Atto n. 122.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema.
Gianluca RIZZO, presidente, avverte che il termine di quaranta giorni per l'espressione del parere sullo schema di decreto all'ordine del giorno cade il 19 novembre 2019 e che la Commissione bilancio, in data 23 ottobre, ha trasmesso alla Commissione difesa i propri rilievi, che consistono in una valutazione favorevole.
Luca FRUSONE (M5S), relatore, osserva che il programma è finalizzato all'ammodernamento e al rinnovamento della capacità di difesa aerea nel corto-medio raggio (Short Range Air Defence – SHORAD) attraverso lo sviluppo e l'omologazione del missile munizione CAMM-ER (Common Anti-air Modular Missile - Extended Range) e la sua integrazione nel sistema antimissile Medium Advanced Air Defence System - MAADS per l'Aeronautica militare e nel Posto Comando Cluster di Forza NEC (Network Enabled Capabilities) per l'Esercito.
Evidenzia, quindi, che, secondo quanto riportato nella scheda illustrativa, le nuove munizioni ripianeranno le capacità attualmente espresse dai sistemi in servizio basati sul missile ASPIDE (Spada per l'Aeronautica, Skyguard per l'Esercito e Albatros per la Marina) giunti alla fine del loro ciclo di vita. Infatti, tali sistemi d'arma, in servizio operativo da circa quarant'anni, ad avviso dell'Amministrazione proponente, hanno palesato problematiche di obsolescenza e se ne prevede l'impossibilità di assicurare la sostenibilità logistica nel breve termine.
Il programma, frutto della collaborazione tra la società MBDA IT e MBDA UK, intende dunque realizzare un missile munizione ritenuto particolarmente efficace contro minacce aeree tipo intercettatori, cacciabombardieri, elicotteri, UCAV e UAV, missili antiradiazione, missili subsonici e supersonici. Per completezza, riferisce che la MBDA è un gruppo societario multinazionale, il 75 per cento del quale è posseduto da AIRBUS e da BAE-SYSTEMS, mentre il restante 25 per cento da Leonardo. La MBDA partecipa in via totalitaria in cinque società omonime, oltre che nel Regno Unito e in Italia, in Spagna, Francia e Germania.
Come accennato, il programma si svolge in cooperazione internazionale. Infatti, dal 2011, è stata avviata un'iniziativa industriale congiunta, tra MBDA ITA e MBDA UK, tesa a realizzare un sistema d'arma in grado di sostituire quelli in servizio nei rispettivi paesi. I Governi dell'Italia e del Regno Unito hanno sostenuto la soluzione proposta dalla MBDA basata sull'evoluzione del missile CAMM in CAMM-ER con la firma, avvenuta a gennaio 2016, di uno Statement of Intent (SoI) che formalizza l'intento dei due Governi a facilitare la collaborazione industriale e a regolamentare gli aspetti di sicurezza, tra cui lo scambio di informazioni e tecnologie. Per disciplinare, tra l'altro, le attività di esportazione è stato negoziato un ulteriore accordo. Tale tipo di cooperazione si pone in continuità con i più recenti sviluppi della Difesa europea. Vale la pena ricordare, al riguardo, che l'articolo 24 del Trattato sull'Unione Europea (TUE) inserisce la Politica di difesa comune nell'ambito di quella estera e di sicurezza (affidata, peraltro, a un apposito Alto Commissario, che è anche vice presidente della Commissione europea). A sua volta, l'articolo 42 TUE prescrive che l'Unione Europea disponga di una capacità operativa di mezzi civili e militari, con cui fare fronte alle esigenze di difesa comune, basata sulle capacità fornite dagli Stati membri. A tal fine, il comma 6 dell'articolo 42 TUE prevede una cooperazione strutturata permanente, istituita con decisione dell'11 dicembre 2017 del Consiglio dell'Unione europea, nell'ambito della quale è attivo il Fondo europeo per la difesa.
La durata del programma prevede l'avvio nel 2019 e la sua conclusione entro il 2023. L'onere relativo alla fase di sviluppo, qualifica e integrazione è stimato in circa 95 milioni di euro, a valere sulle risorse previste dall'articolo 1, comma 95, della legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio 2019). Al riguardo, segnala, come accennato dal presidente, che la Commissione bilancio, nella seduta del 23, si è espressa favorevolmente. I settori industriali interessati dal programma sono prevalentemente quelli dell'industria meccanica, elettronica, sistemistica, nonché il settore della propulsione missilistica allo stato solido e quello della sistemistica strutturale e funzionale dei lanciatori e degli shelter operativi. Sono previste positive ricadute sul sistema Paese, sia in termini di capacità operativa, che di workshare industriale, legati alle attività oggi previste dagli accordi (sviluppo e produzione seeker ed integrazione finale del missile) equivalenti a circa 1,5 milioni di ore/uomo nell'arco di 10 anni. Le località geografiche ove si potrebbero svolgere le attività, qualora fosse prodotto in Italia, sono il Lazio, la Campania la Liguria. Inoltre, le prospettive di export evidenziano una ricaduta in termini occupazionali di circa 600 impiegati/anno nel periodo legato alla fase di produzione, successiva a quella di sviluppo e di omologazione. Infine, sono previste ulteriori ricadute nazionali in quanto il motore ed il radar potrebbero essere prodotti da primarie società italiane.
Pone in evidenza, a questo proposito, che sul sistema d'arma sarebbero montati motori in fibra di carbonio, derivati dai modelli in passato montati sui lanciatori VEGA. In questo caso, la tecnologia ne ha consentito una dimensione molto ridotta. In tale contesto, soltanto poche e innovative imprese hanno accettato la sfida, mentre molte altre sono state scoraggiate dall'accostarsi al progetto.
Conclude evidenziando che l'acquisizione del nuovo sistema da parte della Marina al fine del relativo impiego a bordo dei Pattugliatori Polivalenti d'Altura (PPA) è subordinato alle risultanze di uno studio di fattibilità in corso. Al riguardo, sarebbe opportuno conoscere quando le risultanze di tale studio potranno essere rese note alla Commissione. Inoltre, rispetto ai sistemi attualmente in uso, il nuovo missile risulterebbe possedere distanze di intercetto superiori, con conseguente incremento delle capacità di ingaggio rispetto ai sistemi di difesa ASPIDE. Anche su questo aspetto sarebbe utile che il Governo fornisse maggiori dettagli. Infine, la scheda illustrativa non precisa né la quantità di missili che verranno acquistati, né in quale proporzione rispetto alle due Forze armate, elementi che sarebbe utile conoscere per una valutazione più approfondita del programma.
Il sottosegretario Giulio CALVISI si riserva di fornire i chiarimenti richiesti dal relatore in una successiva seduta.
Roberto Paolo FERRARI (Lega) ricorda che lo schema relativo al programma del missile CAMM-ER è stato già presentato nel corso di questa legislatura (Atto n. 45) e, successivamente, ritirato senza che la Commissione potesse esaminarlo. Sarebbe, quindi, a suo avviso auspicabile che non si ripetesse quanto accaduto con l'Atto del Governo n. 2, relativo all'acquisizione dei velivoli APR della categoria MALE.
Evidenzia poi che gli oneri riferiti all'anno di avvio del programma (l'anno 2019) sono davvero irrisori (appena 1 milione di euro) e che il costo complessivo, pari a 95 milioni di euro, risulta di molto inferiore a quello originariamente previsto dall'Atto n. 45. Ciò lo induce a ritenere che lo schema in esame non soddisfi completamente le esigenze delle nostre Forze armate. Considerato, inoltre, che gli attuali sistemi sono oramai prossimi al raggiungimento del termine della loro vita operativa, solleva dubbi anche sulla possibilità di rispettare la tempistica relativa alla sostituzione dei vecchi missili ASPIDE con le nuove munizioni CAMM-ER. Auspica, quindi, che si voglia assicurare l'opportuno sostegno alle imprese del settore, della cui eccellenza è ben conscio.
Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Sull'ordine dei lavori.
Gianluca RIZZO, presidente, propone, se non vi sono obiezioni, di invertire l'ordine dei lavori, passando immediatamente alla riunione dell'ufficio di presidenza, per poi proseguire, alle ore 9, con la seduta dedicata agli atti di sindacato ispettivo.
La Commissione acconsente.
La seduta termina alle 8.45.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 8.45 alle 9.
INTERROGAZIONI
Giovedì 31 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.
La seduta comincia alle 9.
Sulla pubblicità dei lavori.
Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
5-02767 Ficara: Sulla sede del Comando provinciale dei Carabinieri di Siracusa.
Il sottosegretario Giulio CALVISI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 1).
Paolo FICARA (M5S) ringrazia per la risposta, che mette in evidenza gli elementi critici emersi in sede di attuazione del protocollo d'intesa tra il Comando della legione Carabinieri Sicilia e la regione Sicilia per la realizzazione della nuova caserma in un'area della Difesa prospiciente il Porto Grande di Siracusa. Fa, quindi, presente di aver incontrato personalmente i componenti del Comando provinciale dei Carabinieri per analizzare tali problemi e individuare un'area diversa per la realizzazione del nuovo Comando. Conclude sottolineando che continuerà a seguire con attenzione la vicenda, auspicando che, dalla proficua interlocuzione di tutti i soggetti interessati, si possa finalmente giungere alla realizzazione della nuova caserma, in un'ottica anche di rinascita del territorio.
5-02249 Anzaldi: Sulla sede del Comando provinciale dei Carabinieri di Siracusa.
Il sottosegretario Giulio CALVISI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 2).
Michele ANZALDI (IV) si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, nella quale si dà conto della complessità delle procedure amministrative che hanno comportato solo un fisiologico rallentamento del processo di concessione, ma non l'abbandono del progetto della nuova caserma. Sottolinea come sia importante ricercare la massima condivisione di tutte le parti interessate affinché esso possa procedere celermente assicurando, così, quel presidio che la città di Siracusa attende da tempo, tanto più che il progetto ha ottenuto un finanziamento della regione Sicilia.
Non condivide, invece, l'ipotesi di individuare altre aree in cui realizzare la nuova caserma, anche in considerazione della necessità di valorizzare il sito dell'Aeronautica ed evitare di perdere i finanziamenti già stanziati.
Gianluca RIZZO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 9.15.
AVVERTENZA
Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:
Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 40/2019, relativo all'incremento delle condizioni di sicurezza del parco veicoli tattici leggeri multiruolo VTLM tramite l'acquisizione di circa 650 veicoli di nuova generazione VTLM 2.
(Atto n. 126).
ALLEGATO 1
Interrogazione n. 5-02767 Ficara: Sulla sede del Comando provinciale dei Carabinieri di Siracusa.
TESTO DELLA RISPOSTA
La questione oggetto dell'atto in discussione, relativa alla concessione di una porzione del comprensorio logistico del Distaccamento Aeronautico di Siracusa a favore del Comando Provinciale dei Carabinieri, coinvolge varie Amministrazioni.
La Difesa, per gli aspetti di competenza, ha posto in essere ogni azione possibile, al fine di facilitare e portare a termine tale procedura.
Nello specifico, con il Protocollo d'intesa tra il Comando legione Carabinieri Sicilia e la Regione Sicilia siglato il 13 febbraio 2017 – finalizzato alla realizzazione di interventi per potenziare le condizioni di sicurezza – sono stati stanziati 23,5 milioni di euro per interventi infrastrutturali su 22 caserme, di cui 3,6 milioni di euro per la ridislocazione del Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa nella caserma dell'Aeronautica Militare «ex idroscalo De Filippis».
Il successivo 4 luglio è stata sottoscritta una Convenzione attuativa del Protocollo, con la quale sono state attribuite le funzioni di stazione appaltante al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Sicilia e la Calabria, il quale, per l'avvio delle attività previste per la progettazione esecutiva degli interventi da effettuare, ha rappresentato all'Aeronautica Militare la necessità di:
acquisire la documentazione (trasmessa nell'agosto del 2018) concernente le indagini e le prove geotecniche relative a un fabbricato realizzato dalla Forza armata negli anni ’90;
attivare la procedura di verifica dell'interesse culturale e archeologico – come rilevato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Architettonici di Siracusa – degli immobili da demolire, in quanto fanno parte di un bene di proprietà pubblica, la cui costruzione risale ad oltre settant'anni fa. Questa procedura è stata tecnicamente «sospesa» per consentire l'integrazione dei dati catastali degli immobili militari (planimetrie/estratti di mappa e visure catastali aggiornate), i cui costi sono stati quantificati in circa 30.000 euro dal competente Organo Tecnico di Forza armata che ha avviato contatti con il Comando Generale dell'Arma Carabinieri per definire la procedura di ristoro di tali oneri.
Il Provveditorato Interregionale ha segnalato, altresì, che nel quadro economico generale dello «Studio preliminare di fattibilità tecnica» elaborato dal Genio Civile di Siracusa, non risultano previsti gli oneri per l'esecuzione delle attività propedeutiche al trasferimento delle funzioni del Distaccamento Aeronautico che, attualmente, vengono svolte presso gli edifici da rifunzionalizzare per l'Arma dei Carabinieri.
In considerazione di ciò, lo Stato Maggiore dell'Aeronautica, nel condividere lo studio progettuale della Direzione dei lavori del genio dell'Arma, ha rappresentato al Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri la propria disponibilità a eseguire i lavori con l'impiego del Gruppo Genio Campale, stimando una spesa di circa 580 mila euro.
Per soddisfare tale esigenza, l'Arma dei Carabinieri ha fatto presente alla Regione Sicilia la possibilità di finanziare i lavori nell'ambito dello stanziamento di 3,6 milioni di euro previsto per la ridislocazione del Comando in esame.
Tali criticità e la particolare complessità delle procedure amministrative, con il necessario coinvolgimento di tutte le parti in causa, hanno comportato un fisiologico rallentamento del processo di concessione a cui la Difesa, come già esposto, ha cercato di porre rimedio attraverso un'azione propulsiva e in sinergia con gli altri attori istituzionali.
Lo stesso Comando ha riferito, infine, che personale del Comando Generale dell'Arma, in collaborazione con gli Enti coinvolti, ha effettuato recentemente un sopralluogo nell'area, al fine di approfondire ulteriormente i profili evidenziati nel richiamato Protocollo d'intesa del 2017.
Per quanto riguarda, infine, eventuali «progetti di fruizione pubblica dell'area ex idroscalo “De Filippis”» (sito in via Elorina) a favore del Comune di Siracusa, lo Stato Maggiore dell'Aeronautica ha comunicato che nell'ambito del definendo Programma di Razionalizzazione dei Beni in uso alla Difesa, il bene di cui trattasi non è considerato al momento oggetto di dismissione, in quanto sullo stesso permane l'interesse militare.
ALLEGATO 2
Interrogazione n. 5-02249 Anzaldi: Sulla sede del Comando provinciale dei Carabinieri di Siracusa.
TESTO DELLA RISPOSTA
Devo sottolineare, in premessa, che l'interrogazione dell'Onorevole Anzaldi (5-02249) presenta analogie con quella dell'Onorevole Ficara (5-02767) precedentemente trattata, in quanto entrambe vertono sulla medesima tematica.
Ribadisco che la Difesa, per gli aspetti di competenza, ha posto in essere ogni azione possibile, allo scopo di facilitare e portare a termine la procedura – che coinvolge, come osservato dallo stesso interrogante, varie Amministrazioni – per la concessione di una porzione del comprensorio logistico del Distaccamento Aeronautico di Siracusa a favore del Comando Provinciale dei Carabinieri.
Nello specifico, con il Protocollo d'intesa tra il Comando legione Carabinieri Sicilia e la Regione Sicilia siglato il 13 febbraio 2017 – finalizzato alla realizzazione di interventi per potenziare le condizioni di sicurezza – sono stati stanziati 23,5 milioni di euro per interventi infrastrutturali su 22 caserme, di cui 3,6 milioni di euro per la ridislocazione del Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa nella caserma dell'Aeronautica Militare «ex idroscalo De Filippis».
Il successivo 4 luglio è stata sottoscritta una Convenzione attuativa del Protocollo, con la quale sono state attribuite le funzioni di stazione appaltante al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Sicilia e la Calabria, il quale, per l'avvio delle attività previste per la progettazione esecutiva degli interventi da effettuare, ha rappresentato all'Aeronautica Militare la necessità di:
acquisire la documentazione (trasmessa nell'agosto del 2018) concernente le indagini e le prove geotecniche relative a un fabbricato realizzato dalla Forza armata negli anni ’90;
attivare la procedura di verifica dell'interesse culturale e archeologico – come rilevato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Architettonici di Siracusa – degli immobili da demolire, in quanto fanno parte di un bene di proprietà pubblica, la cui costruzione risale ad oltre settant'anni fa. Questa procedura è stata tecnicamente «sospesa» per consentire l'integrazione dei dati catastali degli immobili militari (planimetrie/estratti di mappa e visure catastali aggiornate), i cui costi sono stati quantificati in circa 30.000 euro dal competente Organo Tecnico di Forza armata che ha avviato contatti con il Comando Generale dell'Arma Carabinieri per definire la procedura di ristoro di tali oneri.
Il Provveditorato Interregionale ha segnalato, altresì, che nel quadro economico generale dello «Studio preliminare di fattibilità tecnica» elaborato dal Genio Civile di Siracusa, non risultano previsti gli oneri per l'esecuzione delle attività propedeutiche al trasferimento delle funzioni del Distaccamento Aeronautico che, attualmente, vengono svolte presso gli edifici da rifunzionalizzare per l'Arma dei Carabinieri.
In considerazione di ciò, lo Stato Maggiore dell'Aeronautica, nel condividere lo studio progettuale della Direzione dei lavori del genio dell'Arma, ha rappresentato al Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri la propria disponibilità a eseguire i lavori con l'impiego del Gruppo Genio Campale, stimando una spesa di circa 580 mila euro.
Per soddisfare tale esigenza, l'Arma dei Carabinieri ha fatto presente alla Regione Sicilia la possibilità di finanziare i lavori nell'ambito dello stanziamento di 3,6 milioni di euro previsto per la ridislocazione del Comando in esame.
È di tutta evidenza che tali criticità – emerse nel corso delle riunioni tecniche susseguitesi negli anni con le amministrazioni interessate – e la particolare complessità delle procedure amministrative, con il necessario coinvolgimento di tutte le parti in causa, hanno comportato un fisiologico rallentamento del processo di concessione a cui la Difesa, come esposto, ha cercato di porre rimedio attraverso un'azione propulsiva e in sinergia con gli altri attori istituzionali.
Il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri ha riferito, inoltre, che personale del Comando Generale dell'Arma, in collaborazione con gli Enti coinvolti, ha effettuato recentemente un sopralluogo nell'area, al fine di approfondire ulteriormente i profili evidenziati nel richiamato Protocollo d'intesa del 2017.