I Commissione
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
Commissione I (Affari costituzionali)
Comm. I
Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 2001, n. 208, recante regolamento per il riordino della struttura organizzativa e delle articolazioni centrali e periferiche dell'Amministrazione della pubblica sicurezza. Atto n. 117 (Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni) ... 45
ALLEGATO (Parere approvato) ... 49
ATTI DEL GOVERNO
Giovedì 17 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Vito Claudio Crimi.
La seduta comincia alle 11.15.
Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 2001, n. 208, recante regolamento per il riordino della struttura organizzativa e delle articolazioni centrali e periferiche dell'Amministrazione della pubblica sicurezza.
Atto n. 117.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).
La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 ottobre scorso.
Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore, Cattoi, ha formulato una proposta di parere favorevole con due osservazioni (vedi allegato).
Il Sottosegretario Vito Claudio CRIMI si scusa per l'assenza del rappresentante del Governo nella precedente seduta di esame del provvedimento, precisando peraltro come tale assenza sia stata dovuta alla partecipazione dei membri del Governo alle esequie degli agenti di polizia uccisi a Trieste lo scorso 4 ottobre.
In merito alle questioni che sono state poste nel corso della seduta, delle quali ha preso cognizione attraverso il resoconto della stessa, concorda con le precisazioni fornite in tale sede dal relatore, rilevando come il provvedimento in esame concerna l'articolazione territoriale delle questure, mentre la rimodulazione degli organici è oggetto di un diverso schema di decreto legislativo, l'Atto del Governo n. 119, all'esame della Commissioni riunite I e IV. Sottolinea peraltro come nello schema di decreto di cui all'Atto del Governo n. 119 si preveda un'attenuazione della riduzione dei posti di primo dirigente e come pertanto le questioni relative all'organico potranno essere affrontate in sede di esame di tale atto.
Wanda FERRO (FdI), pur prendendo atto delle considerazioni svolte dal rappresentante del Governo a proposito della parziale attenuazione della riduzione degli organici dei primi dirigenti, ribadisce la necessità di conferire certezze agli operatori del settore, soprattutto per quanto riguarda l'organico e l'ambito di operatività di talune questure, tra le quali richiama quella di Perugia, oggetto di una sorta di declassamento. Al riguardo, nel considerare ancora poco rilevante l'indicato incremento di 30 unità negli organici dei primi dirigenti, si chiede, dunque, se il Governo abbia intenzione di andare oltre, prevedendo un potenziamento maggiore e chiarendo altresì le concrete modalità con cui verrà ripartito il personale tra le questure dei diversi territori. Rileva necessario infatti affrontare con efficacia talune criticità di organico, presenti soprattutto in certe aree e aggravate, peraltro, dall'elevato numero di pensionamenti.
Francesco Paolo SISTO (FI) chiede al rappresentante del Governo precisazioni per quanto concerne il pieno reintegro dei posti di primo dirigente, ribadendo come tale questione debba costituire, a suo avviso, oggetto di un'esplicita osservazione contenuta nel parere.
Il Sottosegretario Vito Claudio CRIMI ribadisce come lo schema di decreto in esame riguardi l'organizzazione territoriale delle questure e come l'attenuazione della riduzione del numero dei posti di primo dirigente sia oggetto di una specifica previsione contenuta nello schema di decreto di cui all'Atto del Governo n. 119, nel quale si prevede un reintegro di trenta unità di tale personale, e precisa come, dal momento che tale riduzione è compensata da un incremento relativo ad altre figure professionali, complessivamente si determini un ampliamento dell'organico e non una sua riduzione.
Francesco Paolo SISTO (FI) ritiene insufficiente la risposta fornita dal Governo, giudicando necessario ripristinare integralmente i posti dei primi dirigenti, riconducendoli a 709 unità. Giudica dunque necessario che il Governo si assuma la responsabilità di chiarire se abbia intenzione o meno di realizzare tale intervento di più ampia portata, osservando che il suo gruppo ritiene opportuno inserire nella proposta di parere un'osservazione che vada in tal senso, al fine di garantire i livelli occupazionali del comparto sicurezza, come auspicato anche dalle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato.
Il Sottosegretario Vito Claudio CRIMI osserva nuovamente come le questioni richiamate siano estranee alla materia trattata dall'Atto del Governo n. 117 in esame, invitando a porle in sede di esame dell'Atto del Governo n. 119.
Emanuele FIANO (PD) chiede al rappresentante del Governo di chiarire se l'Esecutivo stia valutando di realizzare un intervento che riconduca integralmente gli organici dei primi dirigenti alle dimensioni originariamente previste prima dei tagli operati nel corso della precedente Legislatura o se ritenga di doversi limitare ad un intervento di attenuazione della progressiva riduzione di organico prevista dalla normativa vigente.
Il Sottosegretario Vito Claudio CRIMI rileva come il ripristino dell'organico non sia al momento totale e ribadisce la necessità di formulare un'osservazione in tal senso in sede di esame dell'Atto del Governo n. 119.
Francesco Paolo SISTO (FI) ribadisce la necessità che il rappresentante del Governo chiarisca se intenda impegnarsi a realizzare un intervento di ripristino degli organici dei primi dirigenti.
Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente che il rappresentante del Governo ha già rilevato, a più riprese, che appare opportuno affrontare tale questione nel corso dell'esame dell'Atto del Governo n. 119, che la Commissione esaminerà, a partire dalla seduta odierna, in congiunta con la IV Commissione.
Wanda FERRO (FdI) rileva come il rappresentante del Governo, rinviando la questione all'esame dell'Atto del Governo n. 119, non abbia assunto alcun impegno chiaro e dettagliato rispetto alle richieste avanzate, con particolare riferimento al reintegro pieno dell'organico dei posti di primo dirigente e che dunque un'osservazione in tal senso possa essere inserita anche nel parere che la Commissione si appresta a esprimere sullo schema di decreto in esame.
Rileva, altresì, come non sia stata fornita alcuna assicurazione circa la prospettata esigenza che non siano penalizzate talune questure, con particolare riferimento a quella di Perugia.
Emanuele FIANO (PD) giudica opportuno non caricare di eccessive aspettative la discussione sull'Atto di Governo n. 119, recante disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia, ritenendo esagerato immaginare di veder risolti con quel provvedimento tutte le questioni del personale del comparto sicurezza. Dopo aver rilevato che gli interventi recati dall'Atto di Governo n. 119, a cui ha fatto riferimento il rappresentante del Governo, riguardano nello specifico i primi dirigenti, invita dunque a concentrarsi su tale specifica questione.
Richiamandosi anche alle considerazioni espresse dal deputato Molteni, nel suo ruolo di Sottosegretario per l'Interno rivestita nel precedente Esecutivo, osserva che le questioni più generali riguardanti la complessiva operatività del comparto sicurezza sono già state affrontate efficacemente dai precedenti Governi, sia nella passata Legislatura sia in quella attuale, attraverso interventi organici che, nei prossimi anni, dispiegheranno i propri effetti, portando ad una progressiva saturazione degli organici.
Il Sottosegretario Vito Claudio CRIMI, dopo aver dato atto al deputato Fiano della correttezza della sua analisi, ribadisce come l'Atto del Governo n. 119 preveda un'attenuazione della riduzione dell'organico.
Osserva come in questa fase procedurale la Commissione abbia la facoltà di inserire nel parere le osservazioni e le condizioni, anche puntuali, ritenute opportune indipendentemente dall'assunzione di eventuali impegni da parte del Governo, il quale terrà comunque nel debito conto le indicazioni contenute nel parere parlamentare.
Francesco Paolo SISTO (FI), a fronte di un atteggiamento, che definisce oscillante, del Governo, ritiene opportuno che la Commissione si pronunci con chiarezza, invitando l'Esecutivo, attraverso l'espressione di un parere efficace, a prendere una posizione univoca e responsabile. Occorre, a suo avviso, che siano fornite certezze circa l'intenzione del Governo di realizzare o meno un intervento che riconduca l'organico dei primi dirigenti al numero di 709 unità.
Maurizio CATTOI (M5S), relatore, nel ritenere comunque utile il dibattito svolto, rileva tuttavia come le questioni poste non possano essere trattate in riferimento all'atto in esame e ritiene pertanto di non modificare la proposta di parere già formulata nella seduta di ieri.
Nicola MOLTENI (LEGA) osserva come, al fine di compiere una valutazione complessiva circa le reali possibilità di reintegrare gli organici delle forze dell'ordine, appaia opportuno considerare, oltre agli interventi recati dall'Atto di Governo n. 119, quelli contemplati dal decreto- legge n. 104 del 2019, recante disposizioni per la riorganizzazione dei Ministeri, che ha disposto la rimodulazione degli stanziamenti per la revisione dei ruoli e delle carriere delle Forze di polizia e delle Forze armate.
Ricorda inoltre che in merito all'efficienza e all'operatività del personale del comparto sicurezza è stato finora seguito un percorso virtuoso, avviato dall'ex Ministro Minniti, che aveva incrementato gli stanziamenti per il riordino delle carriere del comparto, e proseguito dall'ex Ministro Salvini, che aveva stanziato ulteriori risorse in merito, auspicando che tale percorso possa proseguire con il Governo in carica. Si dichiara orgoglioso del lavoro svolto, in particolare dal precedente Governo, che ha operato una riorganizzazione strutturale delle questure, aumentando nel complesso il personale delle questure italiane senza ridurre il personale delle questure oggetto di declassamento, quale, ad esempio, la Questura di Perugia. Ritiene comunque necessario adottare anche in futuro tutti gli interventi necessari, come auspicato dalla deputata Ferro, per assicurare a tali questure di mantenere un efficace grado di operatività.
Sottolinea dunque come il precedente Governo abbia svolto un'azione essenziale, volta a migliorare il processo di riordino dei ruoli e delle carriere delle forze dell'ordine, con interventi correttivi tesi a recepire le istanze delle organizzazioni sindacali; ritiene quindi necessario che il Governo in carica proceda lungo la medesima direzione, auspicando interventi efficaci, nel rispetto degli impegni già assunti.
Esprime conclusivamente la valutazione favorevole del suo gruppo sul provvedimento, fatta salva l'esigenza di affrontare le questioni relative ai primi dirigenti, auspicando inoltre che si possano reperire ulteriori risorse.
Francesco Paolo SISTO (FI) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere, stigmatizzando tuttavia la mancata assunzione da parte del Governo dell'impegno al pieno reintegro dei 709 posti di primo dirigente.
Wanda FERRO (FdI) torna a chiedere al rappresentante del Governo una risposta in merito alla questione del potenziamento dell'organico della Questura di Perugia, non comprendendo se l'Esecutivo intenda assumere al riguardo misure migliorative o peggiorative.
Il Sottosegretario Vito Claudio CRIMI richiama le considerazioni precedentemente svolte circa l'attenuazione della riduzione di organico prevista dall'Atto del Governo n. 119. Assicura, inoltre, come il potenziamento dell'organico delle questure più rilevanti non comporterà alcuna riduzione di organico nelle altre sedi.
La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.
La seduta termina alle 11.45.
ALLEGATO
Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 2001, n. 208, recante regolamento per il riordino della struttura organizzativa e delle articolazioni centrali e periferiche dell'Amministrazione della pubblica sicurezza (Atto n. 117).
PARERE APPROVATO
La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni) della Camera dei deputati,
esaminato lo schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente modifiche al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 2001, n. 208, recante riordino della struttura organizzativa delle articolazioni centrali e periferiche dell'Amministrazione della pubblica sicurezza (Atto del Governo n. 117);
segnalato come lo schema di decreto in esame si inquadri un più ampio progetto di revisione dell'organizzazione e delle articolazioni periferiche dell'Amministrazione della pubblica sicurezza;
evidenziato come il provvedimento intenda opportunamente attualizzare la struttura organizzativa delle questure e ridisegnare l'articolazione delle funzioni di supporto tecnico-logistico a livello territoriale, con l'obiettivo di allinearne l'organizzazione tenendo conto della revisione dell'assetto ordinativo delle pertinenti Direzioni centrali;
rilevato in dettaglio come l'articolo 3, comma 2, lettera b), del decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 2001, n. 208, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera b), dello schema di decreto in esame, preveda che, nell'ambito dell'ufficio polizia anticrimine opera il «gabinetto provinciale di polizia scientifica», deputato alle attività di sopralluogo e segnalamento foto-dattiloscopico, agli accertamenti tecnici di specifica competenza e all'effettuazione di riprese audio, video e fotografiche, anche nei servizi di ordine pubblico;
rilevato altresì come l'articolo 3, comma 2, lettera d), del decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 2001, n. 208, come a sua volta novellato dall'articolo 1, comma 1, lettera b), dello schema di decreto, definisce i compiti e le attribuzioni della «Squadra Mobile» con riferimento allo svolgimento delle attività investigative – di iniziativa o su delega dell'Autorità giudiziaria – in materia di criminalità comune e organizzata, per la repressione dei reati in ambito provinciale e per la ricerca e cattura dei latitanti;
considerato che le modifiche apportate al predetto decreto del Presidente della Repubblica n. 208 del 2001 dallo schema di decreto in esame sono volte a migliorare i livelli di efficienza ed efficacia delle articolazioni periferiche attraverso soluzioni organizzative ispirate a criteri di flessibilità e correlate alle specifiche esigenze operative e di contesto dei territori di riferimento, superando taluni elementi di rigidità dell'attuale assetto organizzativo;
rilevato in particolare come la funzione dei gabinetti provinciali di polizia scientifica sia di supporto per i servizi di ordine pubblico – compresi i cosiddetti «grandi eventi» –, per i servizi di polizia giudiziaria e per le esigenze connesse al fenomeno dell'immigrazione irregolare e come le metodologie e le procedure tecniche impiegate dalla polizia scientifica nel sempre più importante e trasversale concorso alle attività istituzionali della Polizia di Stato debbano rispondere a standard di qualità definiti a livello internazionale, considerando anche che l'attività dei gabinetti provinciali di polizia scientifica viene svolta in stretto coordinamento tecnico con strutture specialistiche regionali o interregionali di polizia scientifica, a loro volta raccordate dal Dipartimento della pubblica sicurezza, al fine di assicurare l'uniformità operativa;
segnalato come l'assetto delle squadre mobili previsto dal citato articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 208 del 2001, non faccia menzione delle strutture specializzate di contrasto alla criminalità organizzata, oggi costituite dalle sezioni «criminalità organizzata e catturandi» esistenti presso le Questure dei capoluoghi di distretto di Corte d'appello, istituite con decreto del Ministro dell'interno del 5 giugno 1998, in attuazione dell'articolo 12, comma 1, del decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152;
sottolineato come la criminalità organizzata, con particolare riferimento a quella di stampo mafioso, si sia evoluta, nel corso degli anni, lungo due principali direttrici: la mimetizzazione delle strutture illecite e la progressiva assunzione di sembianze dell'impresa legale, nell'intento, da un lato, di conservare, avvalendosi della caratteristica forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, il monopolio dei mercati illegali e, dall'altro, di reimpiegare i proventi illeciti in attività legali;
evidenziato quindi come il contrasto al crimine organizzato richieda una efficace evoluzione organizzativa e funzionale degli apparati di sicurezza, sia di livello centrale sia livello periferico, che devono essere connotati da una spiccata vocazione investigativa sulla criminalità organizzata e sui correlati fenomeni collusivi, unitamente a un continuo aggiornamento e raffinamento delle tecniche d'indagine;
rilevato come il riordino delle strutture centrali e periferiche del Dipartimento della pubblica sicurezza operata con il provvedimento in esame potrebbe costituire la premessa per una successiva revisione settoriale, mediante modifica del citato decreto del Ministero dell'interno del 5 giugno 2008, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, dell'articolazione dei servizi interprovinciali, nell'ambito della quale potrebbe prevedersi anche il rafforzamento dell'asse funzionale con il Servizio centrale operativo, istituito per effetto del citato articolo 12, comma 1, del decreto-legge n. 152 del 1991,
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti osservazioni:
a) valuti il Governo l'opportunità, in considerazione dell'elevata specializzazione e della versatilità d'impiego che li connota, di far dipendere direttamente i gabinetti provinciali di polizia scientifica dai gabinetti regionali e interregionali di polizia scientifica, valutando altresì l'utilità di modificare l'attuale denominazione dei suddetti gabinetti provinciali, al fine di valorizzarne la dimensione territoriale operativa;
b) valuti il Governo l'opportunità di procedere a una revisione della struttura e delle articolazioni dei servizi interprovinciali determinati con il decreto del Ministero dell'interno del 5 giugno 1998, prevedendo l'istituzione di strutture investigative, a competenza territoriale interprovinciale o interregionale, cui sia attribuita competenza in materia di contrasto delle organizzazioni più radicate e complesse di criminalità organizzate, nell'ambito dei delitti previsti dall'articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale, e che costituiscano articolazioni periferiche del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato.