XIII Commissione
Agricoltura
Agricoltura (XIII)
Commissione XIII (Agricoltura)
Comm. XIII
Audizione di rappresentanti di Agrinsieme (Confagricoltura, CIA, Copagri e Alleanza delle cooperative italiane-agroalimentare) e Coldiretti, nell'ambito della discussione delle risoluzioni 7-00292 Benedetti, 7-00298 Cenni, 7-00314 Gagnarli, 7-00328 Caretta e 7-00331 Nevi, sulle iniziative concernenti l'uso agricolo dei prodotti derivati dalla cannabis sativa ... 121
Sulla pubblicità dei lavori ... 121
7-00168 Marzana e 7-00237 Gadda: Iniziative a sostegno del settore agrumicolo nazionale (Seguito della discussione congiunta e rinvio).
7-00339 Viviani: Iniziative a sostegno del settore agrumicolo nazionale (Discussione e rinvio).
7-00342 Caretta: Iniziative a sostegno del settore agrumicolo nazionale (Discussione e rinvio) ... 121
Sulla pubblicità dei lavori ... 121
7-00280 Spena, 7-00281 Cenni e 7-00284 Ciaburro: Misure per il lavoro e l'imprenditoria femminile in agricoltura (Seguito discussione congiunta e conclusione – Approvazione di una risoluzione unitaria n. 8-00044) ... 122
ALLEGATO 1 (Proposta di risoluzione unitaria) ... 128
ALLEGATO 2 (Risoluzione unitaria approvata dalla Commissione) ... 131
7-00325 Incerti: Iniziative a tutela del comparto agroalimentare a fronte dell'aumento dei dazi doganali deliberato dalle autorità statunitensi.
7-00335 Maglione: Iniziative a tutela del comparto agroalimentare a fronte dell'aumento dei dazi doganali deliberato dalle autorità statunitensi (Discussione congiunta e rinvio) ... 124
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-02908 Spena: Iniziative per accelerare l'erogazione dei contributi del Fondo per il grano duro ... 125
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 135
5-02909: Incerti: Iniziative a tutela delle aziende ittiche impegnate nella riproduzione delle vongole adriatiche ... 126
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 137
5-02910 Golinelli: Iniziative a tutela delle aziende agroalimentari colpite dai dazi stabiliti dagli USA.
5-02912 Caretta: Iniziative a tutela delle aziende del settore della liquoreria ... 126
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 138
5-02911 Cillis: Iniziative a sostegno delle aziende agricole danneggiate dagli eventi atmosferici violenti che hanno colpito la Basilicata nel giugno 2019 ... 126
ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 139
AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 16 ottobre 2019.
Audizione di rappresentanti di Agrinsieme (Confagricoltura, CIA, Copagri e Alleanza delle cooperative italiane-agroalimentare) e Coldiretti, nell'ambito della discussione delle risoluzioni 7-00292 Benedetti, 7-00298 Cenni, 7-00314 Gagnarli, 7-00328 Caretta e 7-00331 Nevi, sulle iniziative concernenti l'uso agricolo dei prodotti derivati dalla cannabis sativa.
L'audizione informale è stata svolta dalle 9.05 alle 9.40.
RISOLUZIONI
Mercoledì 16 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.
La seduta comincia alle 9.40.
Sulla pubblicità dei lavori.
Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che i gruppi M5S, PD e Italia Viva, hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
7-00168 Marzana e 7-00237 Gadda: Iniziative a sostegno del settore agrumicolo nazionale.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).
7-00339 Viviani: Iniziative a sostegno del settore agrumicolo nazionale.
(Discussione e rinvio).
7-00342 Caretta: Iniziative a sostegno del settore agrumicolo nazionale.
(Discussione e rinvio).
La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata nella seduta del 9 ottobre 2019.
Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che i gruppi M5S, PD e Italia Viva, hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Ricorda che, nella seduta del 9 ottobre scorso la Commissione ha deliberato di proseguire congiuntamente la discussione delle risoluzioni e che nelle giornate del 9 e del 10 ottobre la Commissione ha svolto le audizioni di rappresentanti del CREA, di ISMEA, di Agrinsieme e Coldiretti, di Federbio e Aiab.
Avverte che sono state presentate le risoluzioni 7-00339 Viviani e 7-00342 Caretta, che, vertendo sul medesimo argomento, propone siano trattate congiuntamente alle risoluzioni Marzana e Gadda.
(La Commissione concorda).
Filippo GALLINELLA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.
La seduta termina alle 9.45.
RISOLUZIONI
Mercoledì 16 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe L'Abbate.
La seduta comincia alle 14.
Sulla pubblicità dei lavori.
Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che i gruppi M5S, PD e Italia Viva, hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
7-00280 Spena, 7-00281 Cenni e 7-00284 Ciaburro: Misure per il lavoro e l'imprenditoria femminile in agricoltura.
(Seguito discussione congiunta e conclusione – Approvazione di una risoluzione unitaria n. 8-00044).
La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata nella seduta del 1o agosto 2019.
Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che il 1o agosto scorso le presentatrici hanno illustrato i propri atti di indirizzo e che nella seduta del 24 settembre scorso la Commissione ha svolto le audizioni di rappresentanti di Agrinsieme e Coldiretti, di FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL, UGL agroalimentare e CONFSAL-FNA, di ricercatrici del CREA, e dell'Associazione nazionale «Le donne del vino».
Avverte quindi che le presentatrici delle risoluzioni in esame hanno predisposto una proposta di risoluzione unitaria, che è stata inviata ai colleghi nella giornata di ieri (vedi allegato 1).
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE esprime un parere favorevole sulla proposta di risoluzione unitaria a condizione che il testo sia riformulato, nella parte dispositiva, nel senso di premettere le parole: «a valutare l'opportunità di» al secondo e al terzo impegno e di sostituire le parole: «un portale telematico» contenute nel nono impegno con le seguenti: «una sezione dedicata del portale Rete rurale».
Susanna CENNI (PD), nel dichiarare di accettare le riformulazioni proposte dal Governo, esprime apprezzamento per la convergenza di tutti i gruppi su una risoluzione unitaria che considera il frutto di un buon lavoro svolto dalla Commissione.
Sottolinea, in particolare, la rilevanza degli impegni rivolti al Governo in ordine all'attivazione di programmi di interventi organici tesi a rimuovere le differenze di genere in agricoltura e all'adozione di iniziative normative volte a prevedere un'adeguata rappresentanza di genere nell'ambito degli enti pubblici che operano nel settore dell'agricoltura, negli eventi principali di settore e nel mondo della rappresentanza agricola. Osserva, peraltro, che tali impegni assumono un particolare significato all'indomani della celebrazione della Giornata internazionale delle donne rurali.
Martina LOSS (LEGA) apprezza i contenuti della risoluzione unitaria che tiene conto anche degli importanti contributi offerti nel corso delle audizioni. Esprime, quindi, l'auspicio che il Governo dia effettivamente attuazione agli impegni contenuti nell'atto d'indirizzo in discussione, in tal modo provvedendo a dare risposte concrete alle molteplici necessità connesse al lavoro femminile in agricoltura. Preannuncia, dunque, il voto favorevole del gruppo Lega sulla nuova formulazione della risoluzione unitaria.
Monica CIABURRO (FDI) accetta le riformulazioni proposte dal Governo alla proposta di risoluzione unitaria, da lei predisposta insieme alle colleghe Spena e Cenni, che rappresenta un passo significativo nella direzione di valorizzare l'importanza sociale e la qualità dell'imprenditoria e del lavoro agricolo al femminile.
Annuncia, quindi, che Fratelli d'Italia voterà a favore della nuova formulazione di risoluzione unitaria.
Chiara GAGNARLI (M5S) ringrazia le presentatrici delle risoluzioni in titolo per aver posto all'attenzione della Commissione Agricoltura il tema del lavoro e dell'imprenditoria femminile in agricoltura e per aver svolto un buon lavoro di sintesi nel predisporre il testo unitario. Dichiara quindi il voto favorevole del suo gruppo sulla nuova formulazione della risoluzione unitaria.
Federico FORNARO (LEU) manifesta apprezzamento per il lavoro di sintesi proficuamente svolto dalle colleghe Spena, Cenni e Ciaburro nel predisporre una risoluzione unitaria della quale condivide i contenuti. Sottolinea inoltre l'importanza, su temi rilevanti come quello del sostegno all'imprenditoria e al lavoro femminile in agricoltura, del confronto fra i gruppi al fine di addivenire ad un pronunciamento unitario della Commissione.
Nell'esprimere l'auspicio che le molteplici questioni affrontate nell'atto d'indirizzo trovino spazio nell'azione del Governo e continuino a costituire oggetto di attenzione anche da parte del Parlamento, annuncia il suo voto favorevole.
Antonella INCERTI (PD) nel considerare l'atto d'indirizzo unitario un risultato molto positivo, richiama l'importanza del ruolo svolto dalle donne nel comparto agroalimentare. Osserva altresì che la risoluzione unitaria mira, in sostanza, a consentire alle donne che lavorano in tale comparto di beneficiare, quanto meno, di un'effettiva parità di trattamento in termini di status sociale e di accesso ai sussidi concessi alle aziende in generale.
Preannuncia, quindi, il voto favorevole del gruppo Partito Democratico sulla nuova formulazione della risoluzione unitaria
Maria Chiara GADDA (IV) nel preannunciare il voto favorevole del gruppo Italia Viva sulla nuova formulazione della risoluzione unitaria, ringrazia le colleghe per aver predisposto un testo che rappresenta un segnale molto importante su un tema del quale, a suo avviso, si discute ancora poco. Evidenzia quindi che la risoluzione individua un indirizzo preciso da percorrere nella direzione della valorizzazione del ruolo fondamentale svolto dalle donne nel comparto agroalimentare non solo a livello nazionale, ma anche internazionale.
Auspica, quindi, che la risoluzione segni l'avvio di un percorso più strutturato di riconoscimento dell'alto livello di competenza e professionalità delle donne, che preveda l'adozione di misure concrete per affiancarle e supportarle nelle scelte imprenditoriali e lavorativa nel mondo agricolo.
Silvia BENEDETTI (MISTO-C10VM) condividendo i contenuti dell'atto d'indirizzo unitario, auspica che il Governo dia tempestiva ed effettiva attuazione agli impegni aventi, in particolare, ad oggetto la questione della parità di genere. Annuncia pertanto che voterà a favore della nuova formulazione della risoluzione unitaria.
Maria SPENA (FI) accetta le riformulazioni proposte dal rappresentante del Governo e ringrazia i gruppi che, dapprima, hanno sottoscritto la risoluzione a sua prima firma 7-00280, e quelli che successivamente hanno collaborato alla stesura di un atto d'indirizzo unitario. Esprime inoltre apprezzamento per il positivo contributo offerto in tale direzione dal sottosegretario L'Abbate.
Ritiene che la risoluzione unitaria sia il segno dell'importanza assunta dal settore agricolo, che sta riprendendo quota nell'ambito dell'economia nazionale, frutto anche del rilevante apporto di giovani imprenditrici, ed è sul tavolo della politica da molto tempo anche grazie al lavoro portato avanti dalla Commissione Agricoltura e al nuovo modo di concepire l'agricoltura come attività non connessa solo alla terra, ma anche alle innovazioni.
Esprime particolare soddisfazione per l'impegno contenuto nella risoluzione relativo alla ricostituzione dell'Osservatorio per l'imprenditoria e il lavoro femminile in agricoltura (Onilfa), che ritiene possa dare un contributo fondamentale anche allo sviluppo dell'agricoltura green e dell'economia circolare. Preannuncia quindi il voto favorevole del gruppo Forza Italia.
La Commissione approva all'unanimità la nuova formulazione della proposta di risoluzione unitaria, che assume il numero 8-00044 (vedi allegato 2).
7-00325 Incerti: Iniziative a tutela del comparto agroalimentare a fronte dell'aumento dei dazi doganali deliberato dalle autorità statunitensi.
7-00335 Maglione: Iniziative a tutela del comparto agroalimentare a fronte dell'aumento dei dazi doganali deliberato dalle autorità statunitensi.
(Discussione congiunta e rinvio).
La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in oggetto.
Filippo GALLINELLA, presidente, propone che le risoluzioni in oggetto, vertendo sullo stesso argomento, siano trattate congiuntamente.
(La Commissione concorda).
Antonella INCERTI (PD) nell'illustrare i contenuti del suo atto d'indirizzo, evidenzia che la politica protezionistica dei dazi messa in atto dall'amministrazione Trump rischia di produrre gravi conseguenze su vari settori produttivi del comparto agroalimentare italiano, che versano già in una situazione di profonda crisi. Sottolinea che si tratta di una vicenda paradossale, considerato che l'imposizione dei dazi da parte degli Stati Uniti è legata alla questione degli aiuti, ritenuti illegali dall'amministrazione americana, concessi al consorzio aeronautico Airbus, che è quindi del tutto estranea al comparto agroalimentare.
Si riferisce, in particolare, al parmigiano reggiano, al grana padano e al pecorino romano, prodotti a denominazione d'origine protetta che non sono più delle commodities, ma la remunerazione di prodotti che si differenziano dagli altri in quanto fungono da vero elemento di traino delle esportazioni.
Richiamando alcuni dati utili a inquadrare le dimensioni del fenomeno, osserva che gli Stati Uniti sono il secondo mercato estero, dopo la Francia, per l’export di parmigiano-reggiano con oltre 10 mila tonnellate vendute ogni anno ad un costo di circa 40 dollari al chilo. Rileva, quindi che, se in conseguenza dell'aumento delle tariffe doganali i listini dovessero lievitare fino a 60 dollari al chilo, il Consorzio stima una perdita di quota di mercato dell'80-90 per cento, con una perdita di fatturato di milioni di euro e un danno incalcolabile per produttori e allevatori.
Evidenzia inoltre l'ulteriore grave conseguenza determinata dall'impossibilità di collocare il prodotto invenduto con conseguente crollo vertiginoso dei prezzi.
Reputa quindi che l'aumento dei dazi sul mercato statunitense sia una chiara dichiarazione di guerra alle DOP europee finalizzata a ridurre le importazioni dall'estero e ad avvantaggiare i produttori americani.
La sua risoluzione è volta dunque ad impegnare il Governo a potenziare le misure a tutela dei prodotti italiani che potrebbero essere colpiti dall'aumento dei dazi attivandosi, ad esempio, presso le competenti sedi europee al fine di aumentare il tetto del Fondo europeo anticrisi per neutralizzare le perdite economiche a carico del settore agroalimentare.
Pasquale MAGLIONE (M5S) illustra, in qualità di primo firmatario, la risoluzione n. 7-00335.
Condividendo le considerazioni svolte dalla collega Incerti in ordine alle pesanti ricadute dell'aumento dei dazi sul comparto agroalimentare, si sofferma sulla questione dei milioni di tonnellate di formaggio che potrebbero essere stoccate perché invendute. Esprime, a tal proposito, apprezzamento per le dichiarazioni rese dal sottosegretario L'Abbate in sede di Consiglio dei ministri UE Agrifish del 14 ottobre scorso, in ordine alla necessità di fare ricorso all'ammasso privato per i formaggi per compensare tale criticità.
Rileva, quindi, che a carico del settore agroalimentare, peraltro del tutto estraneo al contenzioso che ne ha generato l'applicazione, graveranno dazi del 25 per cento sui beni agricoli, nonché su quelli industriali, mentre saranno del 10 per cento sugli aerei commerciali.
Evidenzia pertanto che la sua risoluzione impegna il Governo ad intervenire urgentemente, nelle opportune sedi unionali, al fine di attivare misure quali la restituzione alle esportazioni, già prevista nel FEAGA, ovvero creare un fondo ad hoc per compensare la criticità sui prezzi che l'imprenditore agricolo si troverà a dover affrontare sul mercato.
Reputa, inoltre, che il Governo possa sollecitare, nelle competenti sedi europee, la conclusione di quei negoziati bilaterali già in essere che potrebbero portare all'apertura di nuovi canali commerciali che possono compensare la riduzione delle esportazioni verso gli Stati Uniti.
Luca DE CARLO (FDI) fa presente che il suo gruppo ha presentato una risoluzione sul tema in oggetto, che è in corso di pubblicazione.
Sottolinea che l'imposizione dei dazi da parte dell'amministrazione Trump è, a suo avviso, un atto di ritorsione per l’affair Airbus e che, nonostante tale vicenda coinvolga solo quattro Stati membri dell'UE, e che l'Italia ne sia assolutamente estranea, i dazi del 25 per cento a carico dei prodotti europei colpiscono alcuni prodotti di eccellenza italiana
Osservato che il comparto alimentare del made in Italy ha registrato una crescita del 8,3 per cento nei primi 8 mesi del 2019 nonostante i prodotti italiani abbiano subito la concorrenza sleale dell’italian sounding, in misura molto rilevante nel mercato statunitense, ritiene che dietro alla politica protezionistica dei dazi si celi una vera e propria strategia che punta a strappare quote di mercato ai prodotti italiani apprezzati dai consumatori di tutto il mondo per la loro elevata qualità.
Fa presente, pertanto, che il suo atto d'indirizzo impegna il Governo ad attivare un fondo rischi europeo con una dotazione straordinaria, volto all'assorbimento delle perdite economiche a carico del settore agroalimentare italiano del tutto estraneo al contenzioso che ha generato l'applicazione dei dazi in questione.
Filippo GALLINELLA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta delle risoluzioni in titolo ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.25.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.30.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 16 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe L'Abbate.
La seduta comincia alle 15.
Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che per l'indisponibilità dei canali della web-tv, la pubblicità dell'odierna seduta per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata sarà assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso.
5-02908 Spena: Iniziative per accelerare l'erogazione dei contributi del Fondo per il grano duro.
Maria SPENA (FI) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Maria SPENA (FI), replicando, si dichiara non soddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo che giudica burocratica.
Ribadisce la necessità che il Governo intervenga, dando seguito anche agli impegni assunti con l'approvazione della sua mozione n. 1-00218, per accelerare l'erogazione dei contributi relativi al Fondo grano duro, evidenziando che gli ingiustificabili ritardi imputabili ad AGEA penalizzano maggiormente gli agricoltori di talune regione, fra le quali il Lazio.
Evidenziato che il settore del grano duro è in crescita, auspica – tenuto conto anche della regione di provenienza del sottosegretario e della Ministra Bellanova – che l'attuale Esecutivo consideri tra le sue priorità la promozione della produzione di grano italiano, anche al fine di arginare le importazioni di grano canadese che, per la presenza di glifosato, non è un prodotto rassicurante dal punto di vista della salute. Invita inoltre il sottosegretario a informare la Commissione delle risultanze del Tavolo di filiera convocato dalla Ministra per il prossimo 28 ottobre.
5-02909: Incerti: Iniziative a tutela delle aziende ittiche impegnate nella riproduzione delle vongole adriatiche.
Antonella INCERTI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Antonella INCERTI (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del sottosegretario L'Abbate e auspica che il Governo si adoperi in tutte le sedi europee al fine di salvaguardare il mantenimento della deroga attualmente concessa all'Italia per la pesca delle vongole adriatiche, a tutela del relativo comparto.
5-02910 Golinelli: Iniziative a tutela delle aziende agroalimentari colpite dai dazi stabiliti dagli USA.
5-02912 Caretta: Iniziative a tutela delle aziende del settore della liquoreria.
Filippo GALLINELLA, presidente, propone che le risoluzioni in oggetto, vertendo sullo stesso argomento, siano trattate congiuntamente.
(La Commissione concorda).
Guglielmo GOLINELLI (LEGA) illustra l'interrogazione in titolo.
Maria Cristina CARETTA (FDI) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).
Guglielmo GOLINELLI (LEGA), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta del sottosegretario. Osservato che quando si chiude la porta di un mercato le ripercussioni sui prodotti agroalimentari sono pesantissime, richiama quanto accaduto in occasione dell'embargo nei confronti della Russia, in conseguenza del quale a una variazione minima della domanda è corrisposto un considerevole aumento del livello dei prezzi, evidenziando come ciò rischi di essere insostenibile, soprattutto per un comparto come l'ortofrutta.
Sottolinea quindi la necessità che il Governo prima che il danno sia conclamato, sulle base di opportune stime, adotti strumenti di mercato in modo preventivo, trovando altri mercati di sbocco per compensare la diminuzione di quota di mercato americano che si registrerà come effetto di un aumento del 25 per cento del prezzo dei prodotti agroalimentari.
Maria Cristina CARETTA (FDI), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo.
5-02911 Cillis: Iniziative a sostegno delle aziende agricole danneggiate dagli eventi atmosferici violenti che hanno colpito la Basilicata nel giugno 2019.
Luciano CILLIS (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).
Luciano CILLIS (M5S), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del sottosegretario L'Abbate, che ha fornito elementi utili a fare chiarezza in relazione alla questione in oggetto. Osservato che l'individuazione dei territori coinvolti dagli eventi atmosferici violenti e la constatazione dei danni spetta ai dipartimenti regionali nel rispetto della prassi legislativa e della relativa tempistica, reputa che i soggetti istituzionali coinvolti abbiano il dovere di dare in tali circostanze una risposta rapida, certa e univoca. Ritiene pertanto utile che chi ricopre cariche istituzionali dialoghi innanzitutto con i cittadini e, nel caso specifico, con gli agricoltori, evitando di ingenerare in loro aspettative che poi non possono essere esaudite.
Filippo GALLINELLA, presidente, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.30.
ALLEGATO 1
Risoluzioni 7-00280 Spena, 7-00281 Cenni e 7-00284 Ciaburro: Misure per il lavoro e l'imprenditoria femminile in agricoltura.
PROPOSTA DI RISOLUZIONE UNITARIA
La XIII Commissione,
premesso che:
l'Osservatorio nazionale per l'imprenditoria ed il lavoro femminile in agricoltura (Onilfa) è stato istituito presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali il 13 ottobre del 1997 su proposta delle rappresentanti femminili delle organizzazioni professionali agricole (Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri) al fine di creare uno specifico organismo che si occupasse del ruolo delle donne nel settore agricolo italiano. La finalità principale dell'Onilfa era, infatti, quella di approfondire la conoscenza della realtà imprenditoriale e del lavoro femminile in agricoltura, collaborando con le pubbliche amministrazioni, raccogliendo dati e promuovendo iniziative pilota nel settore dell'imprenditoria agricola al femminile;
con l'articolo 12, comma 20, del decreto-legge n. 95 del 6 luglio 2012, convertito dalla legge n. 135 del 7 agosto 2012, venne previsto che le attività svolte dagli organismi collegiali operanti presso le pubbliche amministrazioni sarebbero state trasferite ai competenti uffici delle amministrazioni presso le quali gli organismi operavano. Pertanto, con tale misura, le attività di promozione dell'imprenditoria femminile in agricoltura, precedentemente di competenza dell'Osservatorio nazionale per il lavoro e l'imprenditoria femminile in agricoltura, vennero trasferite all'ufficio DISR II (Direzione generale dello sviluppo rurale – Programmazione sviluppo rurale) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
considerato che:
le donne svolgono un ruolo fondamentale e da lunga data nelle aziende agricole senza che questo, in molti casi, sia riconoscibile in termini di titolarità dei diritti, di responsabilità gestionali e di garanzie giuslavoristiche loro accordate;
i dati Eurostat sulla forza lavoro del 2016, riferiti all'Unione europea a 28 Stati (UE-28) certificano che le donne rappresentano il 35,1 per cento della forza lavoro agricola; tale percentuale risulta di 10 punti percentuali inferiore alla quota di donne sul totale della popolazione lavorativa, che si attesta a circa il 45,9 per cento;
in Italia, i dati dell'Istat sulle forze lavoro del 2016 contano il 27 per cento delle donne occupate in agricoltura; la presenza femminile pesa per il 3 per cento del totale delle donne occupate, rispetto al 14 per cento nell'industria e all'83 per cento nei servizi;
il contributo femminile è, quindi, fondamentale per lo sviluppo sostenibile del comparto agroalimentare, un settore strategico per l'Italia, che rappresenta il 14 per cento del PIL con 219,5 miliardi di euro, compresa la ristorazione;
le imprenditrici agricole esprimono assolute eccellenze in molti campi, a partire dal settore vitivinicolo, e si caratterizzano per una forte propensione alle pratiche biologiche ed ecosostenibili, all'agricoltura sociale e all'innovazione;
a livello nazionale ed internazionale si assiste in misura crescente alla creazione di reti e di associazioni di donne del settore volte alla valorizzazione della biodiversità agricola, allo scambio di esperienze e alla cooperazione;
tale vivacità ed eccellenza non è sempre supportata e rappresentata a sufficienza nei vertici delle organizzazioni di settore, così come nei servizi pubblici e privati del comparto agricolo;
numerosi studi ed indagini da anni hanno approfondito gli aspetti organizzativi, sociali ed economici dell'agricoltura al femminile, rimarcando strette connessioni tra la presenza di donne attive in agricoltura e l'attenzione per la diversificazione economica aziendale (agriturismo, attività didattiche, vendita diretta, agricoltura sociale e altro) per gli aspetti ambientali (in particolar modo per ciò che concerne lo sviluppo di modelli produttivi sostenibili come l'agricoltura biologica e l'agricoltura familiare) e per una maggiore capacità di resistere alle avversità del mercato;
l'Onu ha messo in campo da anni una serie di azioni, dal coinvolgimento delle donne nei processi decisionali che possono influire sul clima a livello locale e globale, alla promozione finanziaria e tecnologica di iniziative imprenditoriali femminili;
valutato che:
nell'ambito dell'impresa familiare occorrerebbe prevedere, come del resto già prefigurato la scorsa legislatura nell'ambito dell'esame delle proposte di legge per il settore ittico, una specifica disposizione che riconosca a livello civilistico la figura del familiare che svolge la propria attività nell'ambito dell'impresa agricola e alla quale riconoscere ogni diritto lavorativo previdenziale ed assistenziale di cui godono gli altri lavoratori;
risulta, altresì, necessario che, anche nell'ambito degli enti pubblici chiamati ad operare per il settore agricolo, venga prevista un'adeguata rappresentanza di genere nell'ambito delle cariche direttive;
occorre, inoltre, prevedere che ogni rilevazione statistica per il settore, ivi comprese le attività di monitoraggio e di valutazione delle politiche agricole e rurali, includa una differenziazione per genere così da avere un quadro reale e costantemente aggiornato al fine di meglio programmare e configurare ogni intervento necessario;
risulterebbe fondamentale istituire presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e negli enti controllati, servizi di sostegno all'imprenditoria ed al lavoro femminile in agricoltura, a partire da una lettura di genere dei dati di settore;
la Fao ha stimato che se le donne avessero lo stesso accesso alle risorse degli uomini, la produzione agricola potrebbe aumentare fino al 30 per cento. E poiché in molti Paesi poveri l'agricoltura è la principale occupazione delle donne, questo potrebbe far sì che 150 milioni di persone potrebbero nel prossimo futuro uscire dalla loro condizione di insicurezza alimentare. È per questo che uno dei Global Goals della Fao individua nell'uguaglianza di genere e nell'emancipazione femminile uno dei principali, e, peraltro, tra i più difficili obiettivi da raggiungere;
considerato che durante le audizioni svolte dalla Commissione Agricoltura della Camera dei deputati sono state sottolineate alcune criticità, a partire dalle difficoltà di molte imprenditrici nell'accesso al credito, nel rientro nell'attività di impresa dopo la maternità, nell'accesso ad una adeguata formazione e nell'internazionalizzazione della propria attività, mentre, per le lavoratrici donne, è stata rilevata una differenza salariale a parità di prestazioni lavorative, difficoltà nell'accedere al riconoscimento previdenziale, un quadro di maggiore sfruttamento e violenza per le donne dentro al già pesante fenomeno del c.d. Caporalato,
impegna il Governo:
1) ad attivare un programma di interventi organici tesi a rimuovere differenze di genere in agricoltura sia nella dimensione di impresa che nel lavoro agricolo, investendo sulle risorse e sulle potenzialità femminili come indicato dagli indirizzi globali ed europei per lo sviluppo rurale e la sconfitta della povertà;
2) ad adottare iniziative normative per meglio delineare, anche a livello civilistico, il sostegno alla crescita dell'imprenditoria femminile in agricoltura, la tutela del lavoro agricolo femminile e la partecipazione delle donne nell'ambito dell'impresa agricola familiare, in modo da riconoscere un'autonoma soggettività e distintività al lavoro ivi svolto;
3) ad adottare iniziative normative per prevedere adeguata rappresentanza di genere nell'ambito degli enti pubblici che operano nel settore dell'agricoltura, negli eventi principali di settore e nel mondo della rappresentanza agricola;
4) ad istituire un apposito ufficio presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con il compito di monitorare, accompagnare e valutare trasversalmente le politiche e gli interventi che impattano direttamente o indirettamente sulle condizioni di vita e di lavoro delle imprenditrici e delle lavoratrici agricole;
5) ad adottare iniziative per ricostituire presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali l'Osservatorio per l'imprenditoria ed il lavoro femminile in agricoltura (Onilfa), utilizzando le possibilità offerte dalle norme vigenti in materia di pari opportunità e nell'ambito della dotazione organica e delle risorse disponibili, con le funzioni previste dal decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali 13 ottobre 1997, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 8 aprile 1998, n. 82 e con eventuali ulteriori compiti che potranno essere individuati dal tavolo di lavoro di cui si richiede l'istituzione presso il Ministero al fine di individuare linee adeguate di intervento, concertate anche con le Regioni, anche in vista della prossima programmazione dei Fondi legati alla PAC e ai PSR;
6) a sostenere l'imprenditoria femminile in agricoltura prevedendo specifiche iniziative di formazione o di supporto in relazione alle specifiche problematiche di volta in volta individuate;
7) a trasmettere al Parlamento una relazione sullo stato di attuazione delle politiche in favore dello sviluppo del lavoro e dell'attività imprenditoriale delle donne in agricoltura;
8) ad attuare ed implementare le politiche relative al sistema infrastrutturale e dei servizi nel territorio agricolo, in modo particolare nelle aree interne, rivolte alle imprese femminili e alle donne, già disciplinate dalla normativa dell'Unione;
9) a creare, anche per il tramite dell'Osservatorio, un portale telematico, in continuo aggiornamento, che informi le aspiranti imprenditrici agricole riguardo alla normativa in vigore, all'iter per l'accesso ai finanziamenti e alla pubblicazione di bandi;
10) a creare ed implementare una «banca della solidarietà», sempre per il tramite dell'Osservatorio, nell'ambito della quale sia possibile far dialogare e mettere a frutto le esperienze e le conoscenze delle agricoltrici italiane con quelle europee e quelle dei Paesi in via di sviluppo;
11) ad istituire una giornata nazionale del lavoro femminile in agricoltura, durante la quale, tramite iniziative ed eventi, si possano informare i cittadini circa l'importanza sociale e la qualità dell'imprenditoria e del lavoro agricolo femminile;
12) ad istituire una sede permanente partecipata da rappresentanti delle organizzazioni datoriali, sindacali ed associative delle donne impegnate a vario titolo nel mondo agricolo ed agroalimentare al fine di valutare l'impatto di genere delle principali azioni e delle politiche pubbliche del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
ALLEGATO 2
Risoluzioni 7-00280 Spena, 7-00281 Cenni e 7-00284 Ciaburro: Misure per il lavoro e l'imprenditoria femminile in agricoltura.
RISOLUZIONE UNITARIA APPROVATA DALLA COMMISSIONE
La XIII Commissione,
premesso che:
l'Osservatorio nazionale per l'imprenditoria ed il lavoro femminile in agricoltura (Onilfa) è stato istituito presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali il 13 ottobre del 1997 su proposta delle rappresentanti femminili delle organizzazioni professionali agricole (Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri) al fine di creare uno specifico organismo che si occupasse del ruolo delle donne nel settore agricolo italiano. La finalità principale dell'Onilfa era, infatti, quella di approfondire la conoscenza della realtà imprenditoriale e del lavoro femminile in agricoltura, collaborando con le pubbliche amministrazioni, raccogliendo dati e promuovendo iniziative pilota nel settore dell'imprenditoria agricola al femminile;
con l'articolo 12, comma 20, del decreto-legge n. 95 del 6 luglio 2012, convertito dalla legge n. 135 del 7 agosto 2012, venne previsto che le attività svolte dagli organismi collegiali operanti presso le pubbliche amministrazioni sarebbero state trasferite ai competenti uffici delle amministrazioni presso le quali gli organismi operavano. Pertanto, con tale misura, le attività di promozione dell'imprenditoria femminile in agricoltura, precedentemente di competenza dell'Osservatorio nazionale per il lavoro e l'imprenditoria femminile in agricoltura, vennero trasferite all'ufficio DISR II (Direzione generale dello sviluppo rurale – Programmazione sviluppo rurale) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
considerato che:
le donne svolgono un ruolo fondamentale e da lunga data nelle aziende agricole senza che questo, in molti casi, sia riconoscibile in termini di titolarità dei diritti, di responsabilità gestionali e di garanzie giuslavoristiche loro accordate;
i dati Eurostat sulla forza lavoro del 2016, riferiti all'Unione europea a 28 Stati (UE-28) certificano che le donne rappresentano il 35,1 per cento della forza lavoro agricola; tale percentuale risulta di 10 punti percentuali inferiore alla quota di donne sul totale della popolazione lavorativa, che si attesta a circa il 45,9 per cento;
in Italia, i dati dell'Istat sulle forze lavoro del 2016 contano il 27 per cento delle donne occupate in agricoltura; la presenza femminile pesa per il 3 per cento del totale delle donne occupate, rispetto al 14 per cento nell'industria e all'83 per cento nei servizi;
il contributo femminile è, quindi, fondamentale per lo sviluppo sostenibile del comparto agroalimentare, un settore strategico per l'Italia, che rappresenta il 14 per cento del PIL con 219,5 miliardi di euro, compresa la ristorazione;
le imprenditrici agricole esprimono assolute eccellenze in molti campi, a partire dal settore vitivinicolo, e si caratterizzano per una forte propensione alle pratiche biologiche ed ecosostenibili, all'agricoltura sociale e all'innovazione;
a livello nazionale ed internazionale si assiste in misura crescente alla creazione di reti e di associazioni di donne del settore volte alla valorizzazione della biodiversità agricola, allo scambio di esperienze e alla cooperazione;
tale vivacità ed eccellenza non è sempre supportata e rappresentata a sufficienza nei vertici delle organizzazioni di settore, così come nei servizi pubblici e privati del comparto agricolo;
numerosi studi ed indagini da anni hanno approfondito gli aspetti organizzativi, sociali ed economici dell'agricoltura al femminile, rimarcando strette connessioni tra la presenza di donne attive in agricoltura e l'attenzione per la diversificazione economica aziendale (agriturismo, attività didattiche, vendita diretta, agricoltura sociale e altro) per gli aspetti ambientali (in particolar modo per ciò che concerne lo sviluppo di modelli produttivi sostenibili come l'agricoltura biologica e l'agricoltura familiare) e per una maggiore capacità di resistere alle avversità del mercato;
l'Onu ha messo in campo da anni una serie di azioni, dal coinvolgimento delle donne nei processi decisionali che possono influire sul clima a livello locale e globale, alla promozione finanziaria e tecnologica di iniziative imprenditoriali femminili;
valutato che:
nell'ambito dell'impresa familiare occorrerebbe prevedere, come del resto già prefigurato la scorsa legislatura nell'ambito dell'esame delle proposte di legge per il settore ittico, una specifica disposizione che riconosca a livello civilistico la figura del familiare che svolge la propria attività nell'ambito dell'impresa agricola e alla quale riconoscere ogni diritto lavorativo previdenziale ed assistenziale di cui godono gli altri lavoratori;
risulta, altresì, necessario che, anche nell'ambito degli enti pubblici chiamati ad operare per il settore agricolo, venga prevista un'adeguata rappresentanza di genere nell'ambito delle cariche direttive;
occorre, inoltre, prevedere che ogni rilevazione statistica per il settore, ivi comprese le attività di monitoraggio e di valutazione delle politiche agricole e rurali, includa una differenziazione per genere così da avere un quadro reale e costantemente aggiornato al fine di meglio programmare e configurare ogni intervento necessario;
risulterebbe fondamentale istituire presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e negli enti controllati, servizi di sostegno all'imprenditoria ed al lavoro femminile in agricoltura, a partire da una lettura di genere dei dati di settore;
la Fao ha stimato che se le donne avessero lo stesso accesso alle risorse degli uomini, la produzione agricola potrebbe aumentare fino al 30 per cento. E poiché in molti Paesi poveri l'agricoltura è la principale occupazione delle donne, questo potrebbe far sì che 150 milioni di persone potrebbero nel prossimo futuro uscire dalla loro condizione di insicurezza alimentare. È per questo che uno dei Global Goals della Fao individua nell'uguaglianza di genere e nell'emancipazione femminile uno dei principali, e, peraltro, tra i più difficili obiettivi da raggiungere;
considerato che durante le audizioni svolte dalla Commissione Agricoltura della Camera dei deputati sono state sottolineate alcune criticità, a partire dalle difficoltà di molte imprenditrici nell'accesso al credito, nel rientro nell'attività di impresa dopo la maternità, nell'accesso ad una adeguata formazione e nell'internazionalizzazione della propria attività, mentre, per le lavoratrici donne, è stata rilevata una differenza salariale a parità di prestazioni lavorative, difficoltà nell'accedere al riconoscimento previdenziale, un quadro di maggiore sfruttamento e violenza per le donne dentro al già pesante fenomeno del c.d. Caporalato,
impegna il Governo:
1) ad attivare un programma di interventi organici tesi a rimuovere differenze di genere in agricoltura sia nella dimensione di impresa che nel lavoro agricolo, investendo sulle risorse e sulle potenzialità femminili come indicato dagli indirizzi globali ed europei per lo sviluppo rurale e la sconfitta della povertà;
2) a valutare l'opportunità di adottare iniziative normative per meglio delineare, anche a livello civilistico, il sostegno alla crescita dell'imprenditoria femminile in agricoltura, la tutela del lavoro agricolo femminile e la partecipazione delle donne nell'ambito dell'impresa agricola familiare, in modo da riconoscere un'autonoma soggettività e distintività al lavoro ivi svolto;
3) a valutare l'opportunità di adottare iniziative normative per prevedere adeguata rappresentanza di genere nell'ambito degli enti pubblici che operano nel settore dell'agricoltura, negli eventi principali di settore e nel mondo della rappresentanza agricola;
4) ad istituire un apposito ufficio presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con il compito di monitorare, accompagnare e valutare trasversalmente le politiche e gli interventi che impattano direttamente o indirettamente sulle condizioni di vita e di lavoro delle imprenditrici e delle lavoratrici agricole;
5) ad adottare iniziative per ricostituire presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali l'Osservatorio per l'imprenditoria ed il lavoro femminile in agricoltura (Onilfa), utilizzando le possibilità offerte dalle norme vigenti in materia di pari opportunità e nell'ambito della dotazione organica e delle risorse disponibili, con le funzioni previste dal decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali 13 ottobre 1997, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 8 aprile 1998, n. 82 e con eventuali ulteriori compiti che potranno essere individuati dal tavolo di lavoro di cui si richiede l'istituzione presso il Ministero al fine di individuare linee adeguate di intervento, concertate anche con le Regioni, anche in vista della prossima programmazione dei Fondi legati alla PAC e ai PSR;
6) a sostenere l'imprenditoria femminile in agricoltura prevedendo specifiche iniziative di formazione o di supporto in relazione alle specifiche problematiche di volta in volta individuate;
7) a trasmettere al Parlamento una relazione sullo stato di attuazione delle politiche in favore dello sviluppo del lavoro e dell'attività imprenditoriale delle donne in agricoltura;
8) ad attuare ed implementare le politiche relative al sistema infrastrutturale e dei servizi nel territorio agricolo, in modo particolare nelle aree interne, rivolte alle imprese femminili e alle donne, già disciplinate dalla normativa dell'Unione;
9) a creare, anche per il tramite dell'Osservatorio, una sezione dedicata del portale Rete rurale, in continuo aggiornamento, che informi le aspiranti imprenditrici agricole riguardo alla normativa in vigore, all'iter per l'accesso ai finanziamenti e alla pubblicazione di bandi;
10) a creare ed implementare una «banca della solidarietà», sempre per il tramite dell'Osservatorio, nell'ambito della quale sia possibile far dialogare e mettere a frutto le esperienze e le conoscenze delle agricoltrici italiane con quelle europee e quelle dei Paesi in via di sviluppo;
11) ad istituire una giornata nazionale del lavoro femminile in agricoltura, durante la quale, tramite iniziative ed eventi, si possano informare i cittadini circa l'importanza sociale e la qualità dell'imprenditoria e del lavoro agricolo femminile;
12) ad istituire una sede permanente partecipata da rappresentanti delle organizzazioni datoriali, sindacali ed associative delle donne impegnate a vario titolo nel mondo agricolo ed agroalimentare al fine di valutare l'impatto di genere delle principali azioni e delle politiche pubbliche del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
(8-00044) «Spena, Cenni, Ciaburro, Benedetti, Bubisutti, Cardinale, Caretta, Critelli, D'Alessandro, Dal Moro, Fornaro, Gadda, Gagnarli, Gelmini, Gribaudo, Incerti, Loss, Portas, Emanuela Rossini, Schullian, Viviani».
ALLEGATO 3
Interrogazione 5-02908 Spena: Iniziative per accelerare l'erogazione dei contributi del Fondo per il grano duro.
TESTO DELLA RISPOSTA
Intendo preliminarmente partecipare il significativo impegno di questa Amministrazione nella salvaguardia della filiera grano/pasta – a riprova del quale segnalo che abbiamo convocato un dedicato tavolo di filiera per il 28 ottobre cui presenzierà il Ministro – ma è altrettanto importante considerare che le criticità rilevate nell'ambito dell'atto di sindacato ispettivo, sono riconducibili alla complessità delle necessitate procedure istruttorie, come segnalato da AGEA, secondo quanto di seguito vado ad evidenziare.
La caratterizzazione «nazionale» dell'aiuto «de minimis» previsto dal decreto ministeriale 11000/2016 esige infatti l'effettuazione di alcuni controlli obbligatori sulla posizione soggettiva del beneficiario, sotto il profilo degli obblighi previdenziali (DURC) e l'eventuale applicazione nei suoi confronti di provvedimenti interdittivi connessi con la lotta alla criminalità organizzata (comunicazione antimafia).
Fermi restano gli ordinari controlli istruttori previsti dal citato DM per l'ammissibilità all'aiuto, comprensivi della verifica in seno al MISE dei massimali degli aiuti «de minimis» concessi nel triennio, sia per il settore agricolo che a livello generale.
A completamento del quadro istruttorio, segnalo infine che l'aiuto in questione è erogato esclusivamente dall'Organismo pagatore AGEA – indipendentemente dal fatto che il fascicolo aziendale del beneficiario rientri nella competenza di altri Organismi pagatori – con la conseguente necessità di ricevere da questi ultimi le informazioni correlate alle verifiche istruttorie previste dal decreto ministeriale suddetto.
Per il 2017 AGEA segnala che risultano presentate 7.929 domande per le quali gli ordinari controlli istruttori di ammissibilità sono completati, ma per le sole domande di aiuto dell'AVEPA (Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura) AGEA segnala ancora oggi difficoltà istruttorie discendenti da una rilevazione dei dati – in sede di presentazione delle istanze – non coerente con le procedure di controllo e ciò determina numerose criticità relative ai requisiti di ammissibilità stabiliti dal decreto ministeriale citato.
Al riguardo AGEA si sta coordinando con AVEPA per consentire a quest'ultima la modifica delle informazioni in domanda.
A dicembre 2018 è stata resa peraltro operativa l'utenza necessaria alla verifica presso il MISE del massimale «de minimis» e nel mese di aprile 2019 il relativo controllo è stato completato, mentre a marzo e aprile 2019 sono stati ulteriormente acquisiti i dati del DURC per tutti i beneficiari ammissibili al pagamento.
È stato inoltre favorito un protocollo di interscambio massivo di dati tra AGEA e INPS, in modo da poter elaborare le richieste per migliaia di pratiche da evadere.
A maggio 2019 è stata quinti attivata l'utenza AGEA per il controllo massivo della BDNA (Banca Dati Nazionale Unica Antimafia), consentendo l'inserimento già di circa 2.400 domande di cui, a ottobre, abbiamo ricevuto l'esito negativo della BDNA per circa 1800 istanze per le quali è in corso l'istruttoria finale, cui farà seguito l'elaborazione del decreto di pagamento per le domande che risulteranno ammissibili.
Per le restanti 1.300 domande, appena ricevuto l'esito dalla BDNA o trascorsi 30 giorni dalla data di protocollazione della medesima, si provvederà al pagamento delle domande.
Secondo quanto riportato da AGEA, riassumendo, allo stato attuale, risultano: a) 1.080 domande con comunicazione antimafia con istruttoria completata; b) 514 domande con comunicazione antimafia in istruttoria; c) 676 domande in coda di acquisizione presso la BDNA; d) 82 domande con comunicazione antimafia in anomalia.
Lo scorso 30 luglio 2019 è stato emesso il primo decreto aiuto «de minimis» alle imprese agricole che coltivano grano duro campagna 2017, riguardante 247 beneficiari per un importo complessivo di euro 685.670,00.
Per il 2018 sono state presentate 14.676 domande per le quali sono in fase di avvio le verifiche istruttorie per l'acquisizione del DURC e le registrazioni nel sistema di gestione degli aiuti nazionali del MISE, ad esito delle quali sarà possibile procedere all'inserimento dei beneficiari del BDNA per il controllo antimafia.
Per tale motivo, questa amministrazione, ribadisce il suo impegno ad adoperarsi per la massima consentita velocizzazione delle procedure di cui trattasi, sempre nel rispetto degli adempimenti istruttori obbligatoriamente previsti dalla legge nazionale e per arrivare al pagamento di tutte le istanze esaminate positivamente nel minor tempo possibile.
ALLEGATO 4
Interrogazione 5-02909: Incerti: Iniziative a tutela delle aziende ittiche impegnate nella riproduzione delle vongole adriatiche.
TESTO DELLA RISPOSTA
Come noto, il regolamento delegato (UE) n. 2016/2376 della Commissione europea ha istituito un piano in materia di rigetti per le vongole (Venus spp.) nelle acque territoriali italiane, con validità dal primo gennaio 2017 al 31 dicembre 2019.
L'Italia, unico Stato membro avente un interesse di gestione diretto nelle attività di pesca di vongole (Venus spp.) nelle acque territoriali italiane e, nella fattispecie, nelle sottozone geografiche dell'Alto Adriatico, ha presentato alla Commissione europea – in applicazione della procedura di cui all'articolo 18 del regolamento (UE) n. 1380/2013 e previa consultazione del Consiglio consultivo del Mediterraneo (MEDAC) – un nuovo piano in materia di rigetti per lo stock della vongola (Venus spp.), utile anche ad ottenere la proroga della deroga alla taglia minima per la commercializzazione da 25 mm a 22 mm.
Successivamente, durante la sessione plenaria del Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP) tenutasi dal 1° al 5 luglio 2019, l'Italia ha rappresentato la necessità di prorogare l'applicazione della taglia minima di riferimento per la conservazione delle vongole (Venus spp.) stabilita nel regolamento delegato (UE) n. 2016/2376, in deroga all'allegato III del regolamento (CE) n. 1967/2006.
Al riguardo, lo CSTEP ha osservato che, seppur ridotta, la taglia minima di riferimento per la conservazione è comunque superiore alla taglia di prima maturità e non esistono elementi che evidenzino ripercussioni negative sullo stock causate dalla sua riduzione.
Lo CSTEP ha ritenuto pertanto ragionevole la richiesta presentata dall'Italia, relativa alla proroga della riduzione della taglia minima di riferimento per la conservazione fino al 31 dicembre del 2020.
Conseguentemente, il Parlamento europeo – che sulla questione avrebbe dovuto pronunciarsi entro fine ottobre – ha richiesto un ulteriore periodo di due mesi al fine di valutare anche i riferiti motivi di doglianza del corrispondente comparto spagnolo.
Per quanto sopra, si ribadisce l'impegno del Governo italiano in tutte le sedi europee al fine di salvaguardare il mantenimento della deroga in questione, che costituisce un'importante misura, anche considerando che, prima dell'entrata in vigore della deroga, i lunghi tempi di accrescimento e la frequente presenza sul mercato di vongole sotto i 25 mm (vecchio limite minimo) hanno altresì favorito la diffusione di altre specie di vongole, provenienti da altri continenti, lavorate o congelate, spesso spacciate per specie autoctone.
Pertanto il Governo italiano, a tutela e garanzia del relativo comparto produttivo nazionale, sostiene e continuerà a proporre le suddette argomentazioni in tutte le competenti sedi europee, confidando nella positiva conclusione della questione di cui trattasi.
ALLEGATO 5
Interrogazione 5-02910 Golinelli: Iniziative a tutela delle aziende agroalimentari colpite dai dazi stabiliti dagli USA.
Interrogazione 5-02912 Caretta: Iniziative a tutela delle aziende del settore della liquoreria.
TESTO DELLA RISPOSTA
Considerata l'analogia delle questioni rappresentate dagli Onorevoli Caretta e Golinelli, rispondo congiuntamente alle interrogazioni da essi presentate.
Mi preme anzitutto rilevare che la problematica relativa all'introduzione dei dazi annunciati dall'Amministrazione USA è seguita con la massima attenzione dal Ministero delle politiche agricole e dall'intero Governo.
Diverse iniziative sono state assunte in tal senso, sia dal Presidente del Consiglio, che dal Presidente della Repubblica.
Come noto, i prodotti che potrebbero essere maggiormente colpiti sono i formaggi a indicazione geografica, le bevande spiritose, alcune tipologie di carne suina e i relativi trasformati.
Per quanto concerne le specifiche competenze del Ministero, ci siamo immediatamente attivati a livello europeo, affinché il punto venisse trattato dal Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura UE. Il problema è infatti europeo ed in quella sede è necessario trovare le soluzioni più appropriate per risolverlo.
Proprio su iniziativa italiana, cui hanno fatto seguito anche quelle di Spagna e Francia, il Consiglio dei ministri svoltosi il 14 ottobre scorso a Lussemburgo ha trattato la questione e, in tale contesto, il Commissario all'Agricoltura ha assunto specifici impegni a tutela dei settori dell'agroalimentare che potrebbero essere colpiti dai dazi.
Per quanto riguarda gli interessi italiani, la Commissione si è impegnata ad attivare apposite misure promozionali nei Paesi terzi e negli USA per i prodotti maggiormente colpiti, in particolare per i formaggi, in favore dei quali sarà rifinanziato anche lo stoccaggio privato.
Ulteriori misure saranno invece studiate caso per caso, una volta valutate le ripercussioni a carico dei singoli settori interessati dai dazi.
Riguardo alle bevande spiritose, cui questo Ministero non ha competenza ad intervenire, fermo restando l'impegno ad ampio spettro del Governo a tutela dei prodotti italiani, rilevo che un contributo in tal senso potrebbe essere assicurato dal MISE.
ALLEGATO 6
Interrogazione 5-02911 Cillis: Iniziative a sostegno delle aziende agricole danneggiate dagli eventi atmosferici violenti che hanno colpito la Basilicata nel giugno 2019.
TESTO DELLA RISPOSTA
Rilevo in premessa che gli interventi compensativi ex-post del Fondo di Solidarietà Nazionale per il sostegno alle imprese agricole colpite da condizioni atmosferiche eccezionali, possono essere attivati solo nel caso in cui le avversità, le colture e le strutture agricole colpite non siano comprese nel piano assicurativo annuale per la copertura dei rischi con polizze assicurative agevolate.
Infatti il decreto legislativo n. 102 del 2004 e successive modificazioni, stabilisce che per i danni assicurabili con polizze agevolate non sono attivabili gli interventi compensativi del Fondo; pertanto, ai fini di una copertura dai rischi climatici, gli agricoltori avrebbero dovuto provvedere alla stipula di polizze assicurative agevolate, tra l'altro, da contributo statale fino al 70 per cento della spesa premi sostenuta.
Purtroppo esistono ancora importanti distretti produttivi che non fanno ricorso a tale strumento rivolto a fronteggiare le pesanti perdite di reddito a cui vanno incontro le imprese agricole in caso di calamità naturali e a cui sono stati destinati finanziamenti superiori a 1,3 miliardi di euro per il periodo 2015-2022.
Tra l'altro, le esperienze degli ultimi 20 anni hanno dimostrato la scarsa efficacia dello strumento di intervento cosiddetto «ex post», in quanto procede con eccessivo ritardo, risulta essere troppo oneroso e dotato di insufficienti risorse.
Con riferimento al caso in questione rilevo che, per le motivazioni sopra indicate, non è stato possibile procedere all'attivazione degli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale richiesti dalla Regione Basilicata.
Preso atto di ciò, la Regione ha chiesto comunque di dichiarare l'eccezionalità dell'evento, al fine di poter attivare la Misura 5.2 del proprio Programma di sviluppo rurale, finalizzata al ripristino delle potenzialità produttive.
Il relativo provvedimento ministeriale sarà adottato non appena acquisite tutte le informazioni richieste.
In un'ottica di strategiche priorità d'intervento del Governo, finalizzate al rilancio del Sistema Paese, il Ministero verificherà ogni utile condizione affinché il comparto agricolo colpito dalle suesposte calamità possa essere messo nelle condizioni di superare le criticità determinate dagli avversi eventi meteorologici che hanno colpito la Nazione.