XI Commissione
Lavoro pubblico e privato
Lavoro pubblico e privato (XI)
Commissione XI (Lavoro)
Comm. XI
5-02310 Serracchiani: Estensione dell'indennizzo di cui all'articolo 1 del decreto legislativo n. 207 del 1996 ai soggetti che hanno cessato l'attività commerciale negli anni 2017 e 2018 ... 73
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 76
5-02341 Costanzo: Iniziative per il superamento dei ritardi nel pagamento degli stipendi in favore dei dipendenti dell'azienda Manitalidea S.p.a. ... 74
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 77
INTERROGAZIONI
Giovedì 1o agosto 2019. — Presidenza della vicepresidente Renata POLVERINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon.
La seduta comincia alle 9.
5-02310 Serracchiani: Estensione dell'indennizzo di cui all'articolo 1 del decreto legislativo n. 207 del 1996 ai soggetti che hanno cessato l'attività commerciale negli anni 2017 e 2018.
Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Debora SERRACCHIANI (PD) si dichiara allibita per la risposta del sottosegretario Durigon, che ha messo in luce la contraddittorietà dell'azione del Governo, il quale, nel rendere strutturale la misura, non ha provveduto contestualmente alla copertura finanziaria dei due anni per i quali non vi è stata contribuzione. Pertanto, l'impossibilità di accedere al beneficio per i commercianti che hanno cessato l'attività nel periodo in cui l'indennizzo non risultava vigente ha, di fatto, creato una nuova categoria di «esodati», di cui il Governo non si cura, al pari dei 6 mila soggetti che tuttora sono senza lavoro e senza pensione a causa della cosiddetta «riforma Fornero». Preannuncia, quindi, che il gruppo Partito Democratico, in occasione dell'esame del prossimo disegno di legge di bilancio o del primo provvedimento utile, presenterà emendamenti specifici volti a sanare sia la situazione degli «esodati» a causa della «riforma Fornero», sia la situazione dei commercianti «esodati», su cui verte il presente atto di sindacato, la cui risoluzione, tra l'altro, necessiterebbe di risorse finanziarie abbastanza limitate.
5-02341 Costanzo: Iniziative per il superamento dei ritardi nel pagamento degli stipendi in favore dei dipendenti dell'azienda Manitalidea S.p.a.
Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Jessica COSTANZO (M5S), nel ringraziare il sottosegretario, si dichiara soddisfatta della risposta fornita, la quale dimostra l'impegno del Governo nel seguire la vicenda, che coinvolge circa cinquemila lavoratori e le loro famiglie. Sottolinea, quindi, la necessità di superare le lentezze dell'azione amministrativa, ma, al contempo, registra favorevolmente l'intenzione delle istituzioni territoriali e nazionali di interessarsi al problema.
Renata POLVERINI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 9.10.
RISOLUZIONI
Giovedì 1o agosto 2019. — Presidenza del vicepresidente Davide TRIPIEDI. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Cominardi.
La seduta comincia alle 13.35.
7-00012 Rizzetto, 7-00215 Serracchiani, 7-00216 Segneri e 7-00234 Murelli: Istituzione della retribuzione minima oraria.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).
Davide TRIPIEDI, presidente, avverte che la Commissione riprende la discussione congiunta delle risoluzioni 7-00012 Rizzetto, 7-00215 Serracchiani, 7-00216 Segneri e 7-00234 Murelli, rinviata nella seduta dello scorso 3 aprile.
Ricorda che la Commissione ha svolto un approfondito ciclo di audizioni informali e che nella seduta odierna, come convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso 25 luglio, proseguirà la discussione congiunta delle citate risoluzioni.
Dà quindi la parola al rappresentante del Governo.
Il sottosegretario Claudio COMINARDI chiede alla Commissione di rinviare il seguito della discussione congiunta delle risoluzioni in titolo ad altra seduta, in considerazione del fatto che sul salario minimo è in corso un approfondito dibattito, anche legato all'esame del disegno di legge in materia, in corso presso il Senato. Anche tenuto conto del fatto che la differenza delle posizioni politiche espresse nelle risoluzioni in discussione non ha consentito il raggiungimento di una sintesi in un testo unificato, fa presente che il Governo non è pronto, nella seduta odierna, a esprimersi su un panorama così articolato di punti di vista.
Walter RIZZETTO (FdI) dichiara di giudicare vergognosa la richiesta di ulteriore tempo formulata dal sottosegretario, soprattutto perché non si può affermare che il Governo non è preparato a esprimersi su un tema ampiamente approfondito già nella scorsa legislatura, quando il Movimento 5 Stelle aveva fatto del salario minimo una propria bandiera. Per giunta, la richiesta del sottosegretario è tanto più inaccettabile se si pensa che l'approvazione della legge sul salario minimo è stata data a più riprese per già avvenuta dal Ministro Di Maio e dallo stesso sottosegretario Cominardi. Non comprende, dunque, per quale motivo non si possano porre in votazione le risoluzioni in discussione, che sono uno strumento di indirizzo politico, potenzialmente utile, quindi, anche al fine di orientare il prosieguo dell'esame del disegno di legge sul salario minimo, in corso presso il Senato. Esprime, pertanto, il sospetto che il tentativo di dilazione in atto, così come avvenuto nella scorsa legislatura da parte dell'allora maggioranza, celi piuttosto il desiderio di non scontentare i sindacati, che perderebbero potere in conseguenza dell'approvazione di una simile disciplina. Chiede quindi al Governo di fissare tempi certi per la votazione delle risoluzioni, dal momento che, a suo giudizio, la invocata necessità di approfondimenti ulteriori sul tema nasconde in realtà l'incapacità o la mancanza di preparazione dell'Esecutivo.
Debora SERRACCHIANI (PD) si dichiara sconcertata dalla richiesta di ulteriore tempo formulata dal sottosegretario. L'atteggiamento dilatorio del Governo riguarda un tema ampiamente approfondito come quello del salario minimo, ma anche quello, altrettanto approfondito, della rappresentatività sindacale, temi sui quali, a nome del gruppo Partito Democratico, chiede che la Commissione si esprima al più presto. Stigmatizza, quindi, il comportamento del Governo, che, mostrando scarso rispetto delle istituzioni e dei cittadini, dà per già assunte decisioni su temi così importanti, quando, invece, è esso stesso a rifiutarsi di assumerle. Così è stato anche per il tema dei cosiddetti rider, su cui la Commissione ha avviato, ma non concluso, la discussione congiunta di distinte risoluzioni, tanto che è nel frattempo intervenuta la magistratura, la quale, ancora una volta, ha preceduto la politica. Coglie, quindi, l'occasione per ricordare al Governo che sono necessarie risposte anche alle numerose interrogazioni pendenti presso questa Commissione, che toccano temi importanti, di sicuro interesse generale. La mancanza di idee chiare da parte della maggioranza nuoce agli italiani, i quali presto si renderanno conto delle tante bugie che la stessa maggioranza continua a propinare loro.
Davide TRIPIEDI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.50.
ALLEGATO 1
5-02310 Serracchiani: Estensione dell'indennizzo di cui all'articolo 1 del decreto legislativo n. 207 del 1996 ai soggetti che hanno cessato l'attività commerciale negli anni 2017 e 2018.
TESTO DELLA RISPOSTA
In merito all'interrogazione dell'Onorevole Serracchiani, riferita all'esclusione di coloro che hanno cessato la propria attività commerciale nel periodo antecedente alla data del primo gennaio 2019 dall'ambito di applicazione soggettivo dell'indennizzo previsto dall'articolo 1, comma 283, della legge di bilancio 2019 (l. n. 145 del 2018), rappresento quanto segue.
La vicenda dei lavoratori autonomi, costretti a chiudere la propria attività commerciale senza aver raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia, è stata oggetto di massima attenzione da parte di questo Governo.
Basti dire che, consapevole dell'impatto negativo determinato dallo stato di crisi che ha interessato il Paese, l'Esecutivo in carica ha reso strutturale, dal primo gennaio 2019, l'indennizzo di cui si discute, e ha, di conseguenza, stabilizzato l'obbligo di versamento, per gli iscritti alla relativa Gestione pensionistica, del contributo aggiuntivo dello 0,09 per cento destinato, in parte, al Fondo che finanzia l'indennizzo stesso.
D'altro canto non posso fare a meno di evidenziare che gli interventi legislativi che nel tempo hanno introdotto, e successivamente prorogato, l'indennizzo in esame non hanno mai previsto che quest'ultimo potesse essere erogato per cessazioni avvenute nel passato.
La previsione contenuta nell'ultima legge di bilancio che, desidero tornare a sottolinearlo, oltre a rendere strutturale l'indennizzo in questione, ha ripristinato l'obbligatorietà del contributo aggiuntivo dello 0,09 per cento dal primo gennaio 2019, non ha fatto che applicare il medesimo criterio seguito in passato, disponendo per l'avvenire.
Dunque se anche è da considerare fisiologico che nel dibattito politico l'opposizione cerchi di evidenziare profili o questioni ritenuti non adeguatamente affrontati o risolti dal Governo, credo che a riguardo sia corretto riconoscere che con l'ultima legge di bilancio è stato risolto un problema piuttosto che attribuire al medesimo intervento normativo difetti già propri del passato.
Detto questo tengo però a precisare, conclusivamente, che il quesito posto dall'Onorevole Interrogante vale senz'altro ad attirare l'attenzione del Governo sul tema, perché, anche questo mi preme qui ribadire, la consapevolezza di aver compiuto un passo significativo non induce certo a rinunciare alla possibilità di compierne di ulteriori, ove si riveli possibile, nella direzione di un ulteriore miglioramento del sistema.
ALLEGATO 2
5-02341 Costanzo: Iniziative per il superamento dei ritardi nel pagamento degli stipendi in favore dei dipendenti dell'azienda Manitalidea S.p.a.
TESTO DELLA RISPOSTA
In merito all'interrogazione dell'Onorevole Costanzo, inerente la vicenda del mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori di Manitalidea S.p.a., azienda di servizi alle imprese con sede a Ivrea (TO), presente sul territorio nazionale con attività nel settore delle pulizie, si rappresenta quanto segue.
Preme evidenziare che la vicenda portata all'attenzione dall'interrogante è ben presente a questo Governo, che si sta facendo, con gli strumenti a sua disposizione, parte attiva, soprattutto nella tutela dei lavoratori coinvolti.
Si evidenzia, innanzitutto, che la società ha fruito, negli anni, del trattamento straordinario di integrazione salariale (in diversi casi, tuttora in corso) ed ha beneficiato del contributo di solidarietà previsto dall'articolo 5, comma 5, del decreto-legge n. 148 del 1993, convertito con legge n. 236 del 1993.
Sotto altro profilo, si rappresenta che, in data 25 giugno 2019, presso la competente Direzione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si è tenuto un incontro, cui hanno preso parte i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Consorzio Manital e delle organizzazioni sindacali del comparto di riferimento, al fine di esperire il tentativo di conciliazione di cui all'articolo n. 1, comma 4, della legge n. 83/2000 – di modifica dell'articolo n. 2 della legge n. 146 del 1990, in materia di esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e di salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati.
La riunione è stata indetta proprio a fronte delle iniziative di astensione dal lavoro che le rappresentanze sindacali dei lavoratori avevano dichiarato di voler proclamare, a causa del ritardo nel pagamento, da parte di Manital e delle consorziate, delle retribuzioni relative ai mesi di aprile e maggio 2019.
All'esito dell'incontro, le parti, pur riconoscendo l'impossibilità di addivenire ad un'intesa, hanno comunque manifestato la volontà di proseguire le interlocuzioni avviate, al fine di individuare una possibile soluzione sul futuro occupazionale dei lavoratori.
Il Ministero del Lavoro, registrata l'impossibilità di addivenire ad una soluzione conciliativa, ha, per sua parte, invitato le rappresentanze sindacali dei lavoratori a ridurre al minimo i disagi per l'utenza conseguenti allo sciopero, in conformità ai principi informatori di cui alla legge n. 83 del 2000.
D'altro canto, la regione Piemonte, dopo un primo incontro con la rappresentanze sindacali, tenutosi in data 20 giugno 2019, ha partecipato ad un ulteriore incontro con i lavoratori dell'azienda e le parti sociali a Ivrea, presso la sede dell'azienda, l'11 luglio u.s.
All'incontro, tuttavia, non si sono presentati i vertici dell'azienda, che hanno dato mandato ad alcuni dirigenti con ruoli operativi, ma non decisionali.
L'Assessore al Lavoro, che ha preso parte all'incontro per la regione Piemonte, valutando in termini di gravità la mancata volontà dell'azienda di confrontarsi con i lavoratori, le parti sociali e gli enti pubblici interessati, ha dichiarato pubblicamente che sarà cura della stessa regione Piemonte chiedere a tutti gli enti pubblici, che hanno affidato commesse a Manital, di prevedere la surroga dei pagamenti, facendo sì che le cifre dovute all'azienda pervengano direttamente ai lavoratori in attesa di stipendio.
Da ultimo, anche a seguito delle richieste delle organizzazioni sindacali, in data 30 luglio 2019, si è tenuto presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un incontro con i vertici della Manitalidea s.p.a. per esaminare la situazione dei lavoratori occupati. Erano presenti, oltre alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, i rappresentanti del Ministero dell'istruzione, di Consip s.p.a. e delle aziende consorziate con Manitalidea.
Su espressa richiesta delle organizzazioni sindacali e dei rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l'azienda ha illustrato la situazione di difficoltà finanziaria che attraversa da alcuni mesi, principalmente dovuta – da quanto è stato riferito – al ritardo con cui molte amministrazioni pubbliche, nazionali e territoriali, procedono a liquidare i compensi dovuti per le prestazioni ricevute nell'ambito di contratti di appalto. Tale situazione ha determinato ritardi nella corresponsione delle retribuzioni mensili e della quattordicesima mensilità, mettendo i lavoratori in seria difficoltà.
Dopo un lungo confronto, i vertici aziendali hanno assunto l'impegno di pagare, entro questa settimana, la retribuzione di giugno a tutti i lavoratori impiegati nel settore delle scuole (che dovrebbero rappresentare poco più della metà dell'intera forza lavoro) e di pagare, entro il termine massimo di dieci giorni, la medesima mensilità di retribuzione a tutti i restanti lavoratori.
Sotto altro profilo, ad ulteriore conferma che le amministrazioni si stanno adoperando con tutti gli strumenti a disposizione, l'ispettorato Territoriale di Torino, ricevuta una richiesta di intervento da parte di un dipendente di Manital, occupato da ultimo nei cantieri di Napoli e provincia, sta provvedendo ad investire l'ispettorato competente per territorio, ovvero quello di Napoli, al fine di espletare un tentativo di conciliazione monocratica come previsto dall'articolo 11 del decreto legislativo n. 124 del 2004.
Con ciò che ho riferito, confido di aver dato adeguata rassicurazione all'interrogante circa il fatto che stiamo seguendo attentamente la vicenda dei lavoratori di Manital e che continueremo a farlo con la stessa attenzione.