IV Commissione

Difesa

Difesa (IV)

Commissione IV (Difesa)

Comm. IV

Difesa (IV)
SOMMARIO
Giovedì 1 agosto 2019

RISOLUZIONI:

Sulla pubblicità dei lavori ... 40

7-00270 Deidda: Sui lavori presso la Caserma «Vannucci» di Livorno (Discussione e approvazione) ... 40

RELAZIONI AL PARLAMENTO:

Sulla pubblicità dei lavori ... 42

Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2019-2021. Doc. CCXXXIV, n. 2 (Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del regolamento e conclusione) ... 42

ALLEGATO (Intervento conclusivo del Relatore, onorevole Frusone) ... 44

IV Commissione - Resoconto di giovedì 1 agosto 2019

RISOLUZIONI

  Giovedì 1o agosto 2019. — Presidenza del Presidente Gianluca RIZZO. — Interviene il Sottosegretario di Stato per la difesa, Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 9.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

7-00270 Deidda: Sui lavori presso la Caserma «Vannucci» di Livorno.
(Discussione e approvazione).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in oggetto.

  Salvatore DEIDDA (FDI) illustra la risoluzione a sua firma, che trae origine da una visita svolta presso la Caserma «Vannucci» di Livorno, del 187o reggimento paracadutisti, nel corso della quale ha potuto verificare che la situazione relativa alla mensa richiederebbe interventi manutentivi adeguati.
  Osserva, poi, che attualmente la somministrazione dei pasti viene assicurata attraverso il ricorso a una società di servizi di ristorazione con indubbi svantaggi sia sotto il profilo dei costi, sia per quanto riguarda la fruibilità del servizio stesso da parte del personale chiamato ad effettuare interventi urgenti.
  Auspica, quindi, che l'atto di indirizzo, possa trovare accoglimento, rispondendo così positivamente alle meritevoli esigenze manifestate dal personale del Corpo dei paracadutisti.

  Il sottosegretario Angelo TOFALO osserva che la Caserma «Vannucci» di Livorno è attualmente sede del 187o reggimento paracadutisti, del 9o reggimento «Col Moschin», di alcune funzioni del comando brigata «Folgore», nonché del 1o reggimento carabinieri paracadutisti «Tuscania», che la utilizzano per lo svolgimento di propri compiti d'istituto.
  Fa presente, quindi, che l'immobile è stato oggetto, nel corso del tempo, di diversi interventi infrastrutturali di manutenzione finalizzati, tra l'altro, ad un suo generale miglioramento.
  Tuttavia, vi sono ancora diversi fabbricati in uno stato manutentivo non ottimale per i quali l'organo tecnico del Genio competente per territorio ha individuato con uno specifico studio la tipologia di lavori da effettuare al fine di potere essere rimessi in efficienza.
  In particolare, segnala che la contemporanea presenza di ben quattro enti/distaccamenti/reparti/comandi all'interno dell'infrastruttura in questione ha reso particolarmente complessa l'attuazione di un mirato piano di manutenzione e razionalizzazione dell'immobile.
  Rileva, quindi, che tale attività potrà invece essere più efficacemente condotta a seguito del trasferimento del 9o reggimento «Col Moschin» presso la base di Camp Darby, in fase di acquisizione da parte della Forza armata.
  Peraltro, sottolinea che quest'ultima iniziativa si inquadra nel più ampio progetto denominato Grandi Infrastrutture – Caserme «Verdi», sviluppato dall'Esercito italiano su scala nazionale. Questo sarà inizialmente rivolto ad un primo gruppo di 26 immobili, selezionati sulla base di specifiche caratteristiche, sui quali avviare la realizzazione di basi militari di nuova generazione ispirate a nuovi standard e criteri costruttivi innovativi, anche in termini energetici, pienamente funzionali alle esigenze di uno Strumento militare moderno ed efficiente.
  Tali basi sono state concepite in un'ottica definibile «all inclusive», comprensive di aree addestrative, poli alloggiativi per famiglie nonché di impianti sportivi e spazi per il tempo libero, con lo scopo di garantire idonee condizioni di vita e di benessere alle famiglie e al personale militare.
  Ciò premesso, passa ad analizzare il merito dell'atto di indirizzo, con particolare riferimento alle criticità evidenziate dal proponente.
  In particolare, per quanto attiene all'inagibilità dei locali adibiti a mensa, rappresenta che l'inefficienza è dovuta principalmente agli impianti del locale che non risultano adeguati alle normative vigenti e, in tal quadro, il competente organo tecnico ha già quantificato in circa 86 mila euro l'onere complessivo per l'effettuazione dei relativi interventi.
  Tali lavori, saranno recepiti nell'ambito della Programmazione Infrastrutturale Scorrevole (PIS) di Forza armata compatibilmente con la disponibilità della necessaria documentazione progettuale e dei relativi volumi finanziari sui pertinenti capitoli di spesa.
  Relativamente, invece, al circolo ricreativo, osserva che la situazione presenta una limitazione all'impiego di alcuni locali, ubicati all'interno della palazzina «1», dovuta in particolare ad alcune problematiche connesse con l'infiltrazione di acquee meteoriche dalla copertura del fabbricato e con il risanamento del solaio di calpestio.
  Il circolo, nonostante tale limitazione, risulta tuttora funzionante e fornisce il servizio a tutto il personale dei reparti all'interno della caserma «Vannucci».
  Precisa, quindi, che nell'ambito della PIS, esercizio finanziario 2020-2021, sono già stati inseriti gli interventi per il rifacimento della copertura della citata palazzina «1», per un importo di 300 mila euro.
  Peraltro, a seguito dei lavori effettuati nel corso del 2018 presso il fabbricato n. 3, sono in corso approfondimenti finalizzati ad un'eventuale riattivazione dei locali dell'ex Circolo Sottufficiali della Caserma che, in prospettiva, consentiranno di superare gli attuali disagi.
  Appare, quindi, evidente che la Forza armata ha già posto in essere le iniziative volte a dare una definitiva soluzione alle criticità e alle problematiche segnalate nell'atto.
  In conclusione, nel ritenere apprezzabili le argomentazioni poste alla base della
risoluzione e nel condividerne gli assunti, manifesta la disponibilità del Governo ad accogliere l'atto di indirizzo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione n. 7-00270 Deidda.

  La seduta termina alle 9.10.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Giovedì 1o agosto 2019. — Presidenza del Presidente Gianluca RIZZO.

  La seduta comincia alle 13.25.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2019-2021.
Doc. CCXXXIV, n. 2.

(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del regolamento e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del Documento in titolo, rinviato da ultimo nella seduta del 25 luglio 2019.

  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore, onorevole Frusone, ha preannunciato la presentazione di un intervento conclusivo nel quale dare conto degli spunti emersi sia nel corso del dibattito, sia nell'ambito dello svolgimento dell'audizione del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Vecciarelli.

  Luca FRUSONE (M5S), relatore, consegna alla presidenza della Commissione un intervento conclusivo affinché sia allegato al resoconto della seduta odierna (vedi allegato) e con cui ha inteso, in qualità di relatore, rappresentare i punti salienti del dibattito.

  Matteo PEREGO DI CREMNAGO (FI) ringrazia il relatore per il lavoro di sintesi osservando, tuttavia, che il documento programmatico pluriennale per il triennio 2019-2021 presenta degli aspetti sui quali occorre mantenere alta l'attenzione.
  In particolare, sottolinea come le risorse stanziate sul programma di difesa aerea a corto e medio raggio siano più simboliche che necessarie per avviare l'ammodernamento del sistema e che anche le risorse del fondo cyber per la difesa risultano insufficienti.
  Infine, ritiene che sarebbe opportuno prestare maggiore attenzione anche a quei programmi che servono per migliorare la dotazione relative alle forze speciali evidenziando le ricadute negative sulle aziende italiane del comparto che il rallentamento dell'iter dei relativi programmi sta attualmente determinando.
  Conclude segnalando anche l'esigenza di avviare il programma di acquisizione di una nuova unità navale speciale (SDO/SURS), per il quale è previsto un finanziamento complessivo di 424 milioni di euro, in modo di consentire la sostituzione della Nave Anteo oramai giunta a fine vita e garantire un'adeguata dotazione al Comando Incursori Subacquei.

  Luca FRUSONE (M5S) fa presente che nell'intervento conclusivo è stata sottolineata la ridotta consistenza dei fondi per la cyber per la difesa ed è stato anche auspica un incremento delle risorse per il futuro.
  Aggiunge che, fino ad ora, tutte le risorse stanziate per l'esigenza del contrasto alla minaccia cyber facevano riferimento alla Presidenza del Consiglio dei ministri, mentre adesso, per la prima volta, la Difesa dispone di fondi in maniera autonoma.
  Condivide, poi, le considerazioni del collega Perego di Cremnago in merito alla scarsità di risorse per il sistema di difesa aerea a corto e medio raggio, ma sottolinea che nella prima fase sono stanziati ben 94 milioni di euro e che, già dal 2020, l'investimento risulta assai più elevato. Ciò permetterà, quindi, all'Italia di rimanere inserita nei contesti internazionali di riferimento.
  Quanto ai programmi per dotare le forze speciali dei mezzi più moderni, osserva che in alcuni casi le ricadute industriali non andrebbe a beneficiare le aziende nazionali. Peraltro si tratta di programmi che non sono stati bloccati, ma semplicemente rivisti.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) evidenzia come le modeste risorse stanziate per il sistema di difesa aerea a corto e medio raggio rappresentino un primo passo e un segnale politico importante per dare un nuovo slancio al programma missilistico che non è un programma velleitario, ma necessario per garantire la tutela del territorio nazionale.
  Rimarca, quindi, che il documento programmatico pluriennale in esame viene esplicitata chiaramente l'esigenza che il nostro Paese non possa permettersi di rimanere fuori dalla partecipazione al programma concernente la produzione dei velivoli aerei da combattimento di 6a generazione, come sottolineato anche dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vecciarelli, nel corso dell'audizione svolta presso le Commissioni congiunte difesa della Camera e del Senato.
  Infine, rileva che è sicuramente importante che tutti i programmi d'investimento abbiano risvolti duali, anche se rimane fondamentale non perdere di vista l'obiettivo primario di tali programmi che è quello di tutelare e difendere la sicurezza del Paese.

  Maria TRIPODI (FI) lamenta la mancanza di una visione strategica per il comparto difesa e sicurezza nell'ambito del documento in esame.
  Osserva, infatti, che alcuni programmi d'investimento risultano sospesi o eliminati e che non viene delineato con chiarezza quale sia il futuro degli asset strategici per la sicurezza nazionale, come i velivoli aerei da combattimento di 6a generazione.
  Rileva, quindi, che il Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2019-2021, pur tracciando l'inizio di un percorso condivisibile, risulta tuttavia rallentato da risorse insufficienti rispetto alle esigenze della Difesa.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame del Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2019-2021.

  La seduta termina alle 13.50.

IV Commissione - giovedì 1 agosto 2019

ALLEGATO

Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2019-2021 (Doc. CCXXXIV, n. 2).

INTERVENTO CONCLUSIVO DEL RELATORE, ONOREVOLE FRUSONE

  Il Documento programmatico pluriennale (Dpp) si inserisce nel quadro complessivo delle relazioni che in base alla normativa vigente il Ministero della Difesa è tenuto a trasmettere al Parlamento.
  La Commissione ha esaminato il Documento con estremo interesse, approfondendo gli aspetti più rilevanti nell'ambito dell'audizione del Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vecciarelli, il quale oltre ad avere illustrato il documento nel suo insieme ha fornito preziosi spunti di riflessione.
  Con l'ultimo Dpp relativo al triennio 2019-2021 prosegue l'azione del Governo volta a migliorare e rendere più efficiente ed efficace il settore della Difesa, impegnando le Forze armate a proseguire con incisività il percorso di riordino e razionalizzazione avviato, all'insegna del rafforzamento della dimensione interforze, al fine di evitare duplicazioni tra gli assetti delle singole componenti.
  Il Dpp non rappresenta soltanto un punto di riferimento essenziale per comprendere la struttura, l'articolazione e la dotazione del bilancio della Difesa, ma permette di prefigurare anche scenari geopolitici e strategici.
  Sul piano dell'analisi geopolitica, il Documento conferma un quadro caratterizzato da una molteplicità di minacce in continua evoluzione, in particolare nel quadrante mediterraneo e mediorientale.
  Il deterioramento complessivo del quadro geostrategico è ulteriormente aggravato dall'accentuarsi della minaccia cyber, soprattutto con riguardo alle infrastrutture critiche e alla sicurezza energetica, nonché dalla minaccia globale del terrorismo internazionale.
  Il Dpp riconosce e conferma inoltre la centralità della NATO, punto di riferimento imprescindibile per il nostro Paese. Viene infatti prevista la partecipazione delle Forze armate italiane a 9 missioni dell'Alleanza Atlantica, con una presenza massima autorizzata di 2.086 unità. Peraltro l'Italia continua ad assumere responsabilità di comando importanti, come in Kosovo (con il comando di KFOR) e in Afghanistan (ove l'Italia è responsabile del settore Ovest).
  Con riferimento al trend di bilancio relativo alle «Risorse destinate alla difesa» – comprensive di quelle per le missioni internazionali, allocate nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, dei finanziamenti allocati presso il Ministero dello sviluppo economico e dei costi relativi alla funzione di polizia dei carabinieri – si registra come nell'ultimo decennio vi sia stato un andamento altalenante, ma comunque in crescita a valori correnti. Il bilancio integrato della Difesa passa dal valore di circa 23,6 miliardi di euro nel 2008 all'importo di poco più che 24 miliardi di euro nel 2019, mentre il bilancio ordinario della Difesa risulta essere pari a circa 21 miliardi di euro (il dato più alto dal 2009), tornando quasi ai livelli pre-crisi.
  Con riferimento poi ai finanziamenti allocati presso il Ministero dello sviluppo economico ma destinati ad investimenti nel settore della difesa, si registra un andamento tendenzialmente crescente.

  Tra l'altro tale importo non tiene conto delle risorse assegnate alla Difesa a seguito della ripartizione del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale di cui all'articolo 1, comma 140, della legge n. 232 del 2016.
  In merito alla diminuzione dei finanziamenti per il dicastero, per l'anno in corso, va sottolineato come le assegnazioni previste dalla Legge di bilancio 2019 consolidino una dotazione addizionale, riferita al periodo 2019 –2033, pari a 5,8 miliardi di euro, cui si aggiungono oltre 3,4 miliardi provenienti dalle risorse del Ministero dello sviluppo economico destinate al sostegno dei programmi della Difesa. Quindi un totale di oltre 9,2 miliardi di euro, superiori al 20 per cento della consistenza complessiva del citato Fondo per gli investimenti, pienamente in linea con le assegnazioni dei precedenti esercizi finanziari.
  Inoltre è importante sottolineare come la dotazione complessiva, prevista dalla Legge di Bilancio 2019 è pari all'1,21 per cento del PIL previsionale.
  Nel complesso il dato risulta quindi positivo. Infatti sono previsti aumenti alle previsioni di spesa del bilancio della Difesa che nel 2020 ammontano a 21,9 miliardi di euro e quasi a 22 miliardi di euro nel 2021.
  Con specifico riferimento al bilancio in chiave Nato, anche se il raggiungimento dell'obiettivo del 2 per cento richiede ancora tempo, l'attuale DPP conferma anche per il prossimo triennio un trend positivo, in perfetta sintonia con gli impegni assunti dal nostro Paese con gli alleati.
  Come ha più volte rimarcato il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, le risorse saranno destinate all'ammodernamento dello strumento militare, al mantenimento dell'operatività dei mezzi, alla razionalizzazione infrastrutturale, alla prosecuzione delle bonifiche ambientali, alla ricerca tecnologica, al potenziamento del dominio cibernetico e al sostegno dei programmi da sviluppare in seno alla cooperazione strutturata permanente europea (Pesco).
  Nel corso del dibattito si è poi registrata una generale convergenza circa l'esigenza di incrementare la spesa per la Difesa, pur ponendo particolare attenzione ad un uso razionale e efficiente delle risorse disponibili, nell'ottica di riequilibrare la loro distribuzione, secondo le proporzioni generalmente riconosciute come ottimali a livello internazionale. È altresì emerso come il duplice uso sistemico sia un fattore cardine dello sviluppo della Difesa, riconoscendo al tempo stesso la necessità di salvaguardare quelli che sono gli impieghi tradizionali delle Forze armate e quindi gli strumenti di cui necessitano.
  La Commissione ha auspicato quindi un impegno ancora maggiore da parte del Governo al fine di incrementare investimenti durevoli negli anni, ricordando che la vera difficoltà non risiede solo nell'aumentare la spesa per la Difesa, ma anche nello spendere in maniera proficua le limitate risorse che il quadro economico rende disponibili.
  La salvaguardia, la tutela e la valorizzazione dell'industria della Difesa risultano essere un elemento imprescindibile, dal momento che questa rappresenta uno dei settori trainanti e maggiormente competitivi dell'economia nazionale e costituisce una priorità per il Governo e per la Difesa in particolare.
  Al riguardo la Commissione ha sottolineato l'importanza di garantire livelli di investimento nella ricerca scientifica e tecnologica al fine di mantenere le capacità acquisite che consentono al nostro Paese di annoverarsi tra i più importanti attori nel panorama europeo e internazionale, rafforzando quei settori in cui l'Italia può avere un ruolo di leadership. Risulta altresì importante quanto emerso nel corso del dibattito circa la necessità per l'Italia di intraprendere una fattiva discussione in merito al progetto relativo al caccia di sesta generazione.
  Il DPP 2019-2021 presenta inoltre alcune significative novità con riferimento ai programmi di ammodernamento e rinnovamento dello strumento militare che la Difesa intende avviare nel prossimo triennio. Tra le più importanti va segnalato il sistema missilistico corto/medio raggio che
lo scorso anno non risultava tra i programmi oggetto di finanziamento. L'onere finanziario per il 2019 è pari ad 1 milione di euro, arrivando nel 2024 a circa 95 milioni di euro, coprendo così la Fase 1 del programma per lo sviluppo del missile e la sua integrazione nella difesa aerea nazionale.
  Sempre con riferimento al settore missilistico si segnala lo stanziamento pari a 8 milioni di euro previsto per lo sviluppo del nuovo missile destinato alla Marina, il Teseo Mk2/Evolved.
  Nei prossimi anni sono previste inoltre importanti risorse per rinnovare la flotta di elicotteri di supporto al combattimento (LUH), destinati anche a supportare le Forze armate nel campo della pubblica utilità e della tutela ambientale.
  Sono poi stanziati 5 milioni di euro per l'anno 2019 (dei 62,4 milioni di euro distribuiti nell'arco di sei anni) previsti per sostenere gli impegni assunti in ambito Unione europea relativamente alle iniziative collegate: alla Cooperazione Pesco, al Programma di sviluppo industriale (Edidp) e al Fondo europeo di Difesa (Edf).
  Circa tali iniziative è stato sottolineato come sia fondamentale non perdere l'opportunità offerta dai programmi sviluppati in cooperazione con gli altri Paesi europei.
  Passando al settore spaziale, si segnalano i piani di spesa per altri due satelliti della seconda generazione di Cosmo-SkyMed, il sistema duale per l'osservazione della Terra e il programma «Multinational Space-based on Imaging System – Common interoperability layer», che rientra nel Piano spaziale della difesa, per il quale sono stanziati per il 2019 quasi 7 milioni di euro.
  Tra le novità più importanti, si evidenzia l'istituzione del Fondo cyber per la Difesa, forse troppo sottovalutato, per il quale la legge di bilancio 2019 destina 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, al fine di potenziare gli interventi e le dotazioni strumentali in materia di difesa cibernetica nonché di rafforzare le capacità di resilienza energetica nazionale. Risulta importante precisare che sebbene tali risorse risultino essere ancora troppo basse ed insufficienti, è la prima volta che il dicastero possiede piena autonomia di spesa per lo sviluppo di una efficace e propria capacità cibernetica.
  Particolare apprezzamento è stato espresso per l'attenzione prestata nel Documento al settore spaziale, la cui componente costituisce una risorsa di presidio e di promozione di interessi e sviluppo tecnologico.
  Il Dpp 2019-2021 include quindi numerosi elementi positivi e di novità e si presenta con una veste grafica più fruibile rispetto al passato, al fine di permettere una maggiore comprensione dell'attività delle nostre Forze armate, avvicinando i cittadini a una più piena consapevolezza delle delicate e sensibili materie della Difesa.
  Per il futuro sarebbe auspicabile comunque esplicitare meglio l'organizzazione e lo stato di avanzamento di alcuni progetti e programmi illustrati nella parte seconda del Documento, relativi agli indirizzi strategici, nonché il contenuto di alcuni specifici interventi (quali ad esempio, quello relativo alla produzione di energia elettrica sufficiente al fabbisogno dell'infrastruttura, tramite moderni ed innovativi processi di coltura intensiva di micro/alghe, indicato nella sezione relativa all’«Autosostentamento, efficientamento energetico e miglioramento sismico infrastrutture militari strategiche» nel quarto paragrafo della parte seconda del Documento), al fine di consentirne una migliore comprensione.
  In conclusione, il DPP evidenzia un mondo multipolare, caratterizzato da diffusa instabilità, incertezza, da un elevato grado di complessità e imprevedibilità, che necessita di una Difesa capace di un approccio a geometria variabile. La ricerca nel campo delle Disruptive Technologies, dell'Intelligenza Artificiale e della Cyber Warfare è fondamentale e l'Italia, in tali settori, presenta eccellenze che al pari di altre devono essere salvaguardate e valorizzate. Per questo risulta auspicabile investire maggiormente in tale settore, in grado tra l'altro, di assicurare un notevole ritorno anche in termini economici per il Paese.