Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Comm. bicam. Vigilanza RAI

Comm. bicam. Vigilanza RAI

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
SOMMARIO
Mercoledì 31 luglio 2019

Sulla pubblicità dei lavori ... 157

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA:

Seguito dell'esame della proposta di risoluzione «Sulle nomine previste dal piano industriale delle RAI 2019-2021» (Seguito e conclusione dell'esame. Approvazione con modificazioni) ... 157

ALLEGATO 1 (Testo della risoluzione approvato nella seduta del 31 luglio 2019) ... 161

ALLEGATO 2 (Emendamenti) ... 163

Sui lavori della Commissione ... 158

Sulla pubblicazione dei quesiti ... 160

ALLEGATO 3 (Quesiti per i quali è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (dal n. 98/610 al n. 103/621 e n. 105/638)) ... 165

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - Resoconto di mercoledì 31 luglio 2019

  Mercoledì 31 luglio 2019. — Presidenza del presidente Alberto BARACHINI.

  La seduta comincia alle 8.20.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE comunica che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, per quanto concerne il primo punto all'ordine del giorno, la pubblicità dei lavori sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso e verrà disposta, se non ci sono osservazioni anche la resocontazione stenografica.

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA

Seguito dell'esame della proposta di risoluzione «Sulle nomine previste dal piano industriale delle RAI 2019-2021».
(Seguito e conclusione dell'esame. Approvazione con modificazioni).

  Il PRESIDENTE ricorda che nella seduta del 10 luglio l'on. Mulè ha illustrato la proposta di risoluzione all'ordine del giorno e che, da parte dello stesso relatore, sono stati presentati gli emendamenti 1.4 (nella serata di ieri), 1.2 e 1.1 (ritirato) e, da parte del senatore Margiotta, l'emendamento 1.3 (allegati al resoconto).

  Il relatore, onorevole Giorgio MULÈ (FI), nel confermare il ritiro dell'emendamento 1.1 e nel ritirare anche l'emendamento 1.2, illustra l'emendamento 1.4, frutto della interlocuzione avuta con tutti i Gruppi. Il testo, in particolare, evidenzia l'esigenza di considerare le valutazioni eventualmente formulate dalla Commissione, da esperire comunque entro un termine più ristretto – di 15 giorni – dall'acquisizione delle determinazioni formulate dal Ministero dello Sviluppo economico.

  Il senatore Salvatore MARGIOTTA (PD), nel dare atto al relatore del suo impegno a individuare un testo condiviso in merito all'indirizzo contenuto nella proposta di risoluzione, ritira l'emendamento 1.3.

  Si procedere quindi alle dichiarazioni di voto sull'emendamento 1.4.

  La deputata Mirella LIUZZI (M5S) dichiara il voto a favore del gruppo Movimento 5 Stelle sull'emendamento 1.4 che consente un giusto equilibrio tra tutte le sensibilità emerse nel corso dell'esame della proposta di risoluzione, richiamando con correttezza il contratto di servizio, nonché il ruolo della stessa Commissione parlamentare.

  Il deputato Federico FORNARO (LEU) annuncia il proprio voto favorevole, ringraziando il relatore per la paziente collaborazione.

  Il deputato Massimiliano CAPITANIO (Lega) dichiara il consenso della propria parte politica sull'emendamento 1.4 che mira a sollecitare il Ministero dello sviluppo economico a rendere le determinazioni di competenza.

  La senatrice Daniela GARNERO SANTANCHÈ (FdI) annuncia il voto favorevole del proprio Gruppo sull'emendamento 1.4 che consente una adeguata mediazione tra i vari orientamenti emersi.

  Previa verifica del prescritto numero legale, l'emendamento 1.4 è approvato all'unanimità.

  Si procede quindi, ai sensi dell'articolo 12, comma 2, del Regolamento della Commissione, alla votazione finale della proposta di risoluzione.

  La Commissione approva all'unanimità il testo della proposta di risoluzione, con la modifica introdotta in sede di esame (allegato al resoconto).

  Il relatore Giorgio MULÈ (FI) ringrazia tutti i Gruppi, nonché il Presidente.

Sui lavori della Commissione.

  Il PRESIDENTE ricorda che il presidente del CORECOM Toscana ha chiesto di poter disporre dei dati di monitoraggio relativi alla TGR di quella Regione.
  Dopo aver approfondito la questione, non riscontrando motivi ostativi a una più ampia diffusione dei dati complessivi dell'Osservatorio di Pavia, già regolarmente inviati a tutti i commissari, senza alcuna clausola di riservatezza, propone – anche ai fini di una maggiore trasparenza – che siano pubblicati in una apposita sezione della pagina web della Commissione, rendendoli accessibili a tutti gli interessati.

  La Commissione conviene.

  Il PRESIDENTE comunica che, con la collaborazione del deputato Anzaldi, sta predisponendo un testo da sottoporre alla Commissione per l'approvazione, sotto forma di atto di indirizzo, di linee guida volte a fornire raccomandazioni alla RAI nella gestione e nell'utilizzo dei social network da parte del proprio personale e collaboratori. Stupisce infatti che, a differenza di altre aziende simili operanti nel panorama internazionale, la RAI non si sia ancora dotata di un codice di questo tipo. Preannuncia l'intenzione di sottoporre ai commissari una bozza prima della ripresa dei lavori parlamentari, al fine di approvarla nel mese di settembre.

  Il deputato Massimiliano CAPITANIO (Lega) chiede che al riguardo possa svolgersi un ciclo di audizioni.

  Il PRESIDENTE dichiara la propria disponibilità.
  Informa infine la Commissione che – sulla base di quanto si apprende – la settimana scorsa il dottor Fabrizio Ferragni è stato nominato direttore del canale istituzionale della RAI, la cui creazione è prevista dal Contratto di servizio RAI-MISE 2018-2022.

  Il deputato Paolo TIRAMANI (Lega) chiede che al riguardo venga disposta un'audizione dell'Amministratore delegato.

  Sempre in tema di nomine interviene il senatore Maurizio GASPARRI (FI-BP), per denunciare il fatto che la RAI ha già costituito dei gruppi di lavoro tematici all'interno dei quali sono state incluse le persone che saranno nominate a capo delle varie strutture di cui si occupano gli stessi gruppi di lavoro. In questo modo, oltre al rischio di vanificare in partenza la portata della risoluzione appena approvata, l'Azienda si appresta anche a riciclare personalità che, nello svolgimento degli incarichi ricoperti in passato, non avevano conseguito risultati positivi.

  Il senatore Salvatore MARGIOTTA (PD) si dichiara contrario all'audizione dell'Amministratore delegato sulla nomina di Fabrizio Ferragni, mentre si pronuncia a favore dell'audizione dell'interessato: non è infatti compito, a suo avviso, della Commissione indagare sul percorso che ha portato a una determinata nomina.

  Il deputato Federico FORNARO (LEU) si associa alle considerazioni del senatore Margiotta.

  Il deputato Paolo TIRAMANI (Lega) precisa che la richiesta di audizione dell'Amministratore delegato si collega a quanto rilevato dal senatore Gasparri: vi è infatti il fondato sospetto che questa, come altre nomine, sia stata dettata unicamente dalla necessità di evitare azioni legali per demansionamento da parte degli interessati. Sarebbe perciò necessario comprendere, da parte dell'Azienda, quale sia il disegno complessivo che si persegue.

  Si associa alle considerazioni appena svolte il deputato Massimiliano CAPITANIO (Lega), che dichiara di aver appreso con preoccupazione dei nomi dei componenti dei gruppi di lavoro citati dal senatore Gasparri, che precostituiscono una sorta di casting per diversi incarichi di rilievo.

  Il PRESIDENTE preannuncia che, alla luce delle richieste pervenute, alla ripresa dei lavori si terrà un Ufficio di Presidenza per calendarizzare, prioritariamente la conclusione del ciclo di audizioni sul piano industriale, nonché le eventuali audizioni sul codice etico in materia di social media e, infine, l'audizione del nuovo Direttore del canale istituzionale della RAI.

  La senatrice Daniela GARNERO SANTANCHÈ (FdI) informa di aver presentato un proprio quesito alla RAI su quanto accaduto venerdì scorso nel corso della trasmissione «Agorà estate», dove la giornalista che conduce il programma ha trattato la notizia della morte del Vice Brigadiere dei Carabinieri accoltellato a Roma la sera precedente con modalità del tutto irriguardose degli obblighi di servizio pubblico.

  Il senatore Salvatore MARGIOTTA (PD) informa di aver presentato, insieme al collega Anzaldi, un quesito sullo stesso fatto di cronaca, incentrato tuttavia sul profilo completamente diverso della gestione dell'informazione nelle fasi successive.

  Il deputato Federico MOLLICONE (FDI) informa di aver presentato un quesito sulla puntata di «Chi l'ha visto ?» sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980, chiedendo una rettifica poiché non sono state riportate le più recenti risultanze investigative.

  Il deputato Michele ANZALDI (PD) si richiama alla risoluzione, approvata all'unanimità dalla Commissione nella scorsa Legislatura, sull'adozione da parte della RAI di procedure aziendali volte a evitare possibili conflitti di interesse da parte degli agenti di spettacolo. Il testo risulta essere da tempo all'attenzione dell'Autorità di garanzia per le telecomunicazioni per essere esteso anche agli operatori privati. Poiché l'Autorità sta per terminare il proprio mandato, sarebbe opportuno che il provvedimento venisse adottato.

  Il PRESIDENTE, nel prendere atto di tale richiesta, si riserva di effettuare un'interlocuzione con l'AGCOM.

Sulla pubblicazione dei quesiti.

  Il PRESIDENTE comunica che sono pubblicati in allegato, ai sensi della risoluzione relativa all'esercizio della potestà di vigilanza della Commissione sulla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, approvata dalla Commissione il 18 marzo del 2015, i quesiti dal n. 98/610 al n. 103/621 e n. 105/638, per i quali è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (vedi allegato).

  La seduta termina alle 8.45.

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - mercoledì 31 luglio 2019

ALLEGATO 1

Risoluzione sulle nomine previste dal piano industriale della RAI 2019-2021, presentata dal deputato Mulè, dalla senatrice Gallone, dal senatore Gasparri e dalla deputata Marrocco.

TESTO APPROVATO NELLA SEDUTA DEL 31 LUGLIO 2019

  Premesso che:
   gli articoli 1 della legge 14 aprile 1975, n. 103, e 49, comma 12-ter, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici) attribuiscono alla Commissione funzioni di indirizzo generale e di vigilanza dei servizi pubblici radiotelevisivi;
   l'articolo 14 del Regolamento interno della Commissione citata stabilisce che la stessa esercita i poteri e le funzioni che le sono attribuiti dalla legge, adottando, quando occorra, risoluzioni contenenti direttive per la società concessionaria;
   l'articolo 45 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici), prevede al comma 1 che il servizio pubblico generale radiotelevisivo è affidato in concessione a una società che lo svolge sulla base di un contratto nazionale di servizio di durata triennale con il quale ne sono individuati diritti e obblighi;
   l'articolo 2, comma 9 della legge 28 dicembre 2015, n. 220 prevede che «Il Consiglio di amministrazione, oltre ai compiti allo stesso attribuiti dalla legge e dallo statuto della società, approva il piano industriale e il piano editoriale (...)»;
   l'articolo 2, comma 10, lettera e) prevede che l'Amministratore delegato provvede, tra gli altri compiti assegnati, all'attuazione del piano industriale;
   il 12 marzo 2019 il Consiglio di amministrazione della RAI ha esaminato e approvato il piano industriale 2019-2021 che prevede cambiamenti organizzativi introdotti dal nuovo modello organizzativo «content-centric»;
   nello specifico il modello organizzativo prevede il consolidamento dei canali sotto la funzione distribuzione che è «responsabile ad indirizzare, coordinare e armonizzare la struttura complessiva sulle diverse piattaforme»; in particolare, il responsabile distribuzione indirizza e supervisiona i responsabili di canale, coordina gli slot di palinsesto e gestisce le interazioni con marketing e area contenuti;
   nel nuovo modello sono altresì previste nove direzioni orizzontali che riguardano diversi ambiti di prodotto: intrattenimento prime-time, intrattenimento day-time, intrattenimento culturale, fiction, cinema e serie tv, documentari, ragazzi, nuovi formati e digital, approfondimenti;
   il piano industriale 2019-2021 prevede altresì l'istituzione del canale in inglese, distribuito da Rai Com con l'obiettivo di «trasmettere originali prodotti in inglese in collaborazione con partner esterni» nonché l'istituzione del canale dedicato all'informazione istituzionale «prodotto e gestito da Rai Parlamento e con GR Parlamento, con il quale verranno realizzate sinergie operative ed editoriali»;
   al fine di acquisire gli elementi necessari per formulare ogni opportuna valutazione in merito al piano industriale 2019-2021, la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisiva ha previsto in merito un ciclo di audizioni;
   il Contratto di servizio 2018-2022, all'articolo 25, stabilisce che ai fini dell'attuazione
della missione di servizio pubblico, la RAI è tenuta ad assolvere precisi obblighi. Nello specifico, in merito al piano industriale, l'articolo 25, comma 1, lettera u), specifica che «la RAI è tenuta a presentare al Ministero dello sviluppo economico, per le determinazioni di competenza, entro sei mesi dalla data di pubblicazione del presente Contratto nella Gazzetta Ufficiale, un piano industriale di durata triennale» (...) –:

impegna il Consiglio di amministrazione della RAI:

a valutare l'opportunità di sospendere ogni iniziativa volta a definire le nomine di cui al piano industriale 2019-2021, in considerazione delle modifiche stabilite dal nuovo modello organizzativo citato in premessa, in attesa della necessaria acquisizione di ogni tipo di determinazione formulata dal Ministero dello sviluppo economico, così come previsto dal contratto nazionale di servizio, da ricevere auspicabilmente entro il 31 agosto p.v. e di tener conto delle valutazioni eventualmente formulate dalla Commissione di vigilanza RAI, da esperire comunque entro 15 giorni dall'acquisizione delle determinazioni formulate dal Ministero dello sviluppo economico anche in considerazione del calendario di audizioni in corso.

ALLEGATO 2

Emendamenti alla proposta di risoluzione sulle nomine previste dal Piano industriale della Rai 2019-2021, presentata dal deputato Mulè, dalla senatrice Gallone, dal senatore Gasparri e dalla deputata Marrocco.

EMENDAMENTI

  Sostituire l'impegno con il seguente:
  «il Consiglio di amministrazione della RAI a valutare l'opportunità di sospendere ogni iniziativa volta a definire le nomine di cui al piano industriale 2019-2021, in considerazione delle modifiche stabilite dal nuovo modello organizzativo citato in premessa, in attesa della necessaria acquisizione di ogni tipo di determinazione formulata dal Ministero dello sviluppo economico, così come previsto dal contratto nazionale di servizio, da ricevere auspicabilmente entro il 31 agosto p.v. e di tener conto delle valutazioni eventualmente formulate dalla Commissione di vigilanza RAI, da esperire comunque entro 15 giorni dall'acquisizione delle determinazioni formulate dal Ministero dello sviluppo economico anche in considerazione del calendario di audizioni in corso.»
1. 4. Mulè.

  Sostituire l'impegno con il seguente:
  «il Consiglio di amministrazione della RAI a valutare l'opportunità di sospendere ogni iniziativa volta a definire le nomine di cui al piano industriale 2019-2021, in considerazione delle modifiche stabilite dal nuovo modello organizzativo citato in premessa, in attesa della necessaria acquisizione di ogni tipo di determinazione formulata dal Ministero dello sviluppo economico, così come previsto dal contratto nazionale di servizio, da ricevere auspicabilmente entro il 31 agosto p.v. e delle valutazioni formulate dalla Commissione di vigilanza RAI, da esperire comunque entro 30 giorni dall'acquisizione delle determinazioni formulate dal Ministero dello sviluppo economico anche in considerazione del calendario di audizioni in corso.»
1. 2. Mulè.

  Sostituire l'impegno con il seguente:
  «il Consiglio di amministrazione della Rai a non procedere alle nomine previste dal piano industriale 2019-2021, in considerazione delle modifiche stabilite dal nuovo modello organizzativo citato in premessa, in attesa dell'acquisizione di ogni tipo di determinazione formulata dal Ministero dello Sviluppo Economico, così come previsto dal contratto nazionale di servizio, da ricevere auspicabilmente entro il 31 agosto p.v. e delle conseguenti valutazioni della commissione di vigilanza Rai anche in considerazione del calendario di audizioni in corso, con il precipuo intento di evitare che si possano determinare possibili contestazioni anche di natura erariale con impatto sulla gestione dell'azienda pubblica.»
1. 1. Mulè.

  Sostituire l'impegno con il seguente:
  «il Consiglio di amministrazione della Rai a non procedere alle nomine previste dal piano industriale 2019-2021, in considerazione delle modifiche stabilite dal nuovo modello organizzativo citato in premessa,
in attesa dell'acquisizione di ogni tipo di determinazione formulata dal Ministero dello Sviluppo Economico, così come previsto dal contratto nazionale di servizio, da ricevere auspicabilmente entro il 31 agosto p.v., con il precipuo intento di evitare che si possano determinare possibili contestazioni anche di natura erariale con impatto sulla gestione dell'azienda pubblica.»
1. 3. Margiotta.

ALLEGATO 3

QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (dal n. 98/610 al n. 103/621 e n. 105/638)

  MULÈ, GALLONE, GASPARRI, MARROCCO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. – Per sapere – premesso che:
   lo scorso 28 giugno i membri della Commissione di vigilanza Rai, appartenenti al gruppo Movimento 5 Stelle, attraverso un comunicato stampa, hanno denunciato le inquadrature proposte durante la cerimonia di demolizione del Ponte Morandi a Genova, trasmesse in diretta da Rainews24;
   nello specifico, gli esponenti hanno accusato il fatto che le telecamere della all news Rai sono state puntate per tutto il tempo su Salvini, Toti e Bucci, tagliando dalle inquadrature il vicepremier Luigi Di Maio che era accanto ai soggetti appena citati;
   il fatto appena riportato è stato qualificato dai parlamentari del Movimento 5 Stelle come «inaccettabile» dal quale sarebbero dovute scaturire delle spiegazioni;
   un noto parlamentare del medesimo gruppo ha segnalato la «censura», che avrebbe operato Rai News unitamente a Sky, non essendo a conoscenza del fatto che la trasmissione del segnale video proveniva da un broadcast esterno, diffuso da varie reti;
   ad aggravare l'assurda protesta vi è altresì la telefonata, riportata dalle maggiori agenzia di stampa, di una portavoce del vicepremier Luigi Di Maio al direttore di Rainews24, Antonio Di Bella al fine di ottenere chiarimenti in merito alla mancata inquadratura del capo politico;
   ad avviso degli interroganti, la vicenda appena riportata non fa altro che confermare il clima da regime anti democratico che continua ad imperversare nella tv pubblica, con continue interferenze da parte del Governo, in merito all'attività svolta dall'azienda del servizio pubblico radiotelevisivo che è tenuta ad ispirarsi ai principi di imparzialità e indipendenza;
   la protesta degli appartenenti al Movimento 5 Stelle risulta altresì offensiva nei confronti di tutti i cittadini contribuenti nonché del pluralismo dell'informazione;
   desta evidenti perplessità il fatto che a denunciare quanto riportato sia stato proprio il Movimento 5 Stelle che, come certificato dai dati dell'Osservatorio di Pavia, occupa quotidianamente le reti della Rai violando i principi basilari dell'informazione pubblica –:
   se i vertici Rai non intendano fornire gli opportuni chiarimenti riguardo l'evidente ingerenza che il direttore di Rainews24 avrebbe subìto da parte degli esponenti del Governo in merito alla vicenda riporta in premessa. (98/610)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  L'evento della demolizione del ponte Morandi, avvenuto lo scorso 28 giugno, è stato trasmesso in diretta da Rai News24. È stata seguita in una prima fase la demolizione vera e propria e a seguire le dichiarazioni delle autorità presenti.
  In riferimento a questa seconda fase, nel corso della diretta, mentre stava parlando il sindaco di Genova Marco Bucci che era
inquadrato insieme con i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e con il Governatore della Liguria Giovanni Toti lo «zainetto» utilizzato dalla Rai per le riprese alle 9.53 ha avuto un problema tecnico e l'immagine si è «freezata». Per ovviare all'inconveniente, la regia di Rai News24 ha quindi scelto di avvalersi di un feed proveniente dall'agenzia internazionale Reuters che però teneva nella sua inquadratura solo il sindaco, il governatore Toti e il vicepremier Salvini. Si è trattato dunque di un disservizio causato da un problema tecnico di funzionamento delle schede telefoniche che gli zainetti utilizzano per trasmettere il segnale verso la regia per la messa in onda.
  In relazione a quanto sopra accaduto – dipeso da motivazioni esclusivamente tecniche – il conduttore ha segnalato la presenza del vicepremier Di Maio che successivamente è stato intervistato da Rai News24 sull'evento in questione.
  Da ultimo, si conferma che la direzione di Rai News24 ha ricevuto richieste di chiarimento sul disguido avvenuto alle quali è stato prontamente replicato con quanto sopra esposto.

  MARROCCO, MULÈ, GALLONE. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Per sapere – premesso che:
   secondo alcune indiscrezioni apparse sul web, sembrerebbe che la nota conduttrice, Antonella Clerici non sia stata confermata nella prossima stagione televisiva;
   come riportato dalle maggiori agenzie di stampa, sembrerebbe che la conduttrice sia legata alla Rai da un contratto di esclusiva di 1 milione e 250 mila euro – con scadenza ad agosto 2020 – che prevede, oltre alla consulenza per «La prova del cuoco», anche alcune prime serate tra le quali «Sanremo young»;
   sembrerebbe, altresì, che l'esclusione della conduttrice dai palinsesti della prossima stagione sia dovuta anche dalla decisione assunta dai vertici Rai di non produrre più il programma «Sanremo young» che andava in onda direttamente dal teatro Ariston di Sanremo;
   quanto appena riportato, ad avviso degli interroganti, oltre a rappresentare un evidente spreco di risorse pubbliche dimostra che le professionalità dell'azienda pubblica vengono mortificate da scelte piuttosto discutibili adottate dai vertici Rai che, anche in riferimento alla conduzione di programmi televisivi, sembrano prediligere figure esterne con cui siglare contratti con compensi esorbitanti;
   nel caso citato, se la decisione dei vertici Rai corrispondesse al vero sarebbe aggravata dal fatto che la Clerici, sino alla scadenza del contratto, continuerà a percepire il compenso senza svolgere il proprio lavoro di conduttrice televisiva;
   a ciò si aggiunge che la scelta di preferire figure esterne rispetto a professionalità interne contrasta con i principi di efficienza e contenimento della spesa pubblica che devono ispirare l'attività dell'azienda pubblica, finanziata in gran parte attraverso il c.d. canone di abbonamento –:
   se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero e sei i vertici Rai non ritengano di fornire gli opportuni chiarimenti in merito alla natura e all'entità economica del contratto che lega la conduttrice Antonella Clerici all'azienda del servizio pubblico radiotelevisivo, sinora conosciuti soltanto attraverso indiscrezioni di stampa;
   quali opportune iniziative intendano assumere i vertici Rai al fine di valorizzare le risorse interne, anche tra i conduttori televisivi, per evitare che sprechi di denaro pubblico, come quello riportato in premessa, non si ripetano in futuro. (99/611)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  In primo luogo si ritiene opportuno mettere in evidenza come il contratto con la conduttrice Antonella Clerici sia stato da un lato definito e sottoscritto negli anni scorsi, in funzione delle esigenze editoriali della
precedente direzione di rete e, dall'altro, che il notevole volume economico appariva giustificato soprattutto dall'elevato numero di prestazioni per un daytime quotidiano («La prova del cuoco», circa 190 puntate annue di media) che già sotto la precedente direzione di rete la Clerici, alla ripresa della stagione autunnale, aveva deciso di non voler più condurre.
  In tale contesto, pur nell'ambito di una differente visione editoriale rispetto alla precedente, si è comunque ritenuto doveroso individuare prodotti che, in linea con la visione editoriale della nuova direzione, avessero rispondenza con il profilo della Clerici, con l'intento di ottenere ascolti possibilmente in linea con l'obiettivo di rete e a tutela del profilo professionale della conduttrice.
  Attualmente, sono in corso le valutazioni editoriali tra la rete e la conduttrice finalizzate allo sviluppo operativo di un programma per la stagione primaverile dedicato al racconto degli anni passati attraverso l'utilizzo delle immagini presenti nell'archivio Rai e l'immissione di contenuti di attualità in grado di far leva sulle specifiche competenze della conduttrice stessa.
  Tutto ciò premesso, nel segnalare che è stato richiesto alle strutture editoriali di valutare l'opportunità di coinvolgere la Clerici anche in altri progetti, si mette in evidenza che la stessa sarà impegnata nella conduzione della «Festa di Natale Telethon» (che apre la maratona dello storico appuntamento con la lotta alle malattie genetiche rare). Inoltre, la direzione di rete le ha proposto di condurre la 62esima edizione dello Zecchino d'Oro in onda dal 5 al 7 dicembre, articolata in tre puntate pomeridiane ed una prima serata; non si esclude, altresì, come detto, la possibilità di coinvolgere la Clerici in altri progetti editoriali, attualmente in via di definizione.

  BRIZIARELLI, PERGREFFI, BERGESIO, FUSCO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Per sapere – premesso che:
   nel corso della trasmissione «Mi mandai Raitre» del 20 giugno scorso, è andato in onda un servizio dal titolo «come risparmiare visitando una città ?», nel quale sono stati pubblicizzati i c.d. «free walking tour»;
   i citati «free walking tour» sono dei percorsi culturali, apparentemente gratuiti, effettuati da guide non autorizzate e non abilitate, alle quali i fruitori sono tenuti a corrispondere una dazione di denaro sotto forma di «offerta finale»;
  considerato che:
   la guida turistica è un'importante professione, il cui esercizio – in Italia – è subordinato al conseguimento di specifica abilitazione;
   le guide non autorizzate che effettuano i «free walking tour» di fatto esercitano abusivamente la professione di guida turistica, in un regime di piena illegalità, senza rilasciare fattura o ricevuta e quindi senza pagare le tasse;
  alla Società Concessionaria si chiede di:
   conoscere le ragioni per le quali, pur nella piena libertà editoriale, la redazione della trasmissione citata in premessa abbia deciso di dedicare dello spazio ad un servizio di fatto illegale (quale quello dei «free walking tour»), promuovendolo in modo ingannevole quale espediente per risparmiare durante le vacanze, a scapito delle guide turistiche abilitate e regolarmente esercenti la professione;
   prendere i provvedimenti che riterrà più opportuni. (100/613)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  Nella puntata di Mi Manda Raitre dello scorso 20 giugno (ripresa anche nella puntata di riepilogo di sabato 22 giugno dal titolo «Mi manda Raitre in più», che ripropone i temi più importanti trattati nella settimana), si è parlato, tra gli altri argomenti, di viaggi e vacanze economici,
ma sicuri. Il tema è stato trattato partendo dal racconto di un cittadino collegato da Milano che ha parlato delle sue esperienze di vacanze low cost e di come si può dormire fuori casa a basso costo.
  La consulente della trasmissione Laura Cecchini, avvocato dell'ADUC, ha spiegato quali attenzioni prestare per evitare rischi e difficoltà e ha evidenziato l'opportunità di assicurarsi prima di mettersi in viaggio.
  La blogger Barbara Perrone ha poi parlato della tendenza dei viaggi condivisi, nuova modalità per viaggiare spendendo meno. Il conduttore, Salvo Sottile, ha chiesto alla Perrone altri consigli su come risparmiare sui servizi delle città che si desidera visitare. La blogger ha testualmente risposto: «Tra i servizi che ci sono molto interessanti sono anche, e scusami per l'inglesismo, i Free walking tour, ossia proprio delle passeggiate gratuite a disposizione dei viaggiatori. Oppure anche delle city card, queste ci permettono di acquisire diversi sconti. E quindi ci sono diverse possibilità, districandosi anche partendo dai portali dell'Ente del Turismo stesso. La prima cosa che si dovrebbe fare e non si fa, ossia andare sul sito dell'ente del turismo di quella destinazione, perché ci dà la possibilità di districarci in attività spesso non segnalate».
  Il conduttore ha poi letto la seguente grafica su come risparmiare in vacanza:
   In viaggio:
    risparmiare su cibo e servizi
    acquistare in loco le city card
    per musei e luoghi d'arte verificare giorno di ingresso gratuito
    mangiare nei mercati
    scoprire i free walking tour

  Successivamente la persona collegata da Milano ha continuato a parlare dei suoi viaggi low cost, consigliando destinazioni europee.
  Nel corso della puntata è intervenuto anche il prof. Alberto Gaggero, docente di Microeconomia dell'Università di Pavia, con il quale è stato fatto un aggiornamento sulle nuove regole sui bagagli a mano introdotte dalle compagnie aeree low cost.
  Lo spazio dedicato al tema in questione è stato concluso con l'intervento dell'avvocato Cecchini il quale ha dato altri consigli per chi vuole viaggiare risparmiando.
  Si ritiene opportuno, altresì, mettere in evidenza che nel corso della puntata successiva (sabato 29 giugno) Salvo Sottile ha precisato: «A proposito di vacanze, nei giorni scorsi abbiamo parlato di vacanze sicure e a basso costo ma ribadiamo il rispetto per le guide turistiche e la denuncia di ogni forma di lavoro nero.»
  Da ultimo, la redazione del programma ha rappresentato la disponibilità ad interpellare, qualora il tema venga affrontato nuovamente, i rappresentanti di categoria al fine di garantire il più ampio contraddittorio sul tema.

  CAPITANIO, MORELLI, PAGANO, BERGESIO, COIN, FUSCO, IEZZI, PERGREFFI, TIRAMANI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Per sapere – premesso che:
   Rai Due è la rete generalista del servizio pubblico televisivo che da sempre si è connotata per buoni risultati d'ascolto ottenuti grazie ad un palinsesto variegato con programmi rivolti ad un target eterogeneo, costituito perlopiù da famiglie o – più in generale – da over 35 con grado di istruzione superiore alla media;
   da quando l'Amministratore delegato ha affidato a Carlo Freccero la direzione di Rai Due, il palinsesto di quest'ultima ha subito parecchi stravolgimenti per l'innesto di nuovi programmi «di rottura» rispetto alla connotazione tradizionale della rete;
   le scelte di programmazione compiute dal direttore Freccero hanno gravato pesantemente sul budget della rete, senza tuttavia produrre risultati soddisfacenti in termini di ascolto, con conseguenze negative per la raccolta pubblicitaria (effettuata su quotazioni inevitabilmente più basse rispetto al passato);

   in particolare:
    il programma «Realiti» è stato prodotto da una società esterna (la Freemantle Media), per un costo a puntata di circa 220 mila euro (per 6 puntate), ed esso ha ottenuto uno share (esiguo) del 2,45 per cento per 428 mila spettatori (prima puntata di mercoledì 6 giugno); alla luce dei modesti risultati, la Direzione della rete ha spostato il programma in terza serata senza tuttavia sospenderne la produzione;
    il programma «Popolo Sovrano», andato in onda nei mesi scorsi in prima serata, ha raccolto uno share medio (su tre puntate) dello 2,6 per cento;
    il programma «Morgan racconta David Bowie» ha ottenuto il 2,7 per cento di share;
    il concerto di Gué Pequeno ha registrato ascolti intorno all'1,6 per cento;
    il programma «Rita racconta Woodstock» ha registrato uno share del 2,4 per cento;
   gli unici programmi in prime time di Rai Due nei quali i risultati di ascolto non sono diminuiti, ma solo confermati o aumentati, sono «Il Collegio», «Made in Sud», «The Voice of Italy», cioè tutti format già presenti e consolidati nella programmazione della Rete;
   tra i programmi di successo dell'ultima stagione televisiva spicca anche «Mezzogiorno in famiglia», che – rispetto alla fascia oraria di riferimento (daytime) – ha ottenuto uno share medio superiore al 10 per cento, con oltre un milione e mezzo di spettatori (e picchi del 12 per cento), a fronte di costi produttivi contenuti; orbene: «Mezzogiorno in famiglia», per scelta del direttore Freccero, risulta inspiegabilmente escluso dalla programmazione di Rai Due del prossimo autunno;
  alla Società Concessionaria si chiede di sapere:
   un prospetto dettagliato dei costi di produzione di ciascun programma previsto (a regime) per Rai Due;
   se condivide le scelte editoriali compiute dal direttore Freccero, alla luce degli scarsi risultati in termini di audience, di raccolta pubblicitaria e quindi a fronte delle ricadute sul budget dell'Azienda;
   le ragioni per le quali un programma «economico» e di successo come «Mezzogiorno in famiglia» sia stato cancellato. (101/615)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  Il Piano editoriale 2019-2022, previsto dal Contratto di servizio, assegna a Rai Due la mission di essere rete pilastro della strategia multipiattaforma e della sperimentazione di nuovi linguaggi e formati, capace di ingaggiare un target più giovane e attivo e che recuperi ascolto tra gli under 35 e che, per rimanere pienamente servizio pubblico, sia inclusiva e stimoli una crescita culturale e del senso critico con un palinsesto il più possibile aperto e pronto a farsi carico delle contraddizioni sociali e politiche. Per questo il mandato di sperimentazione che ha la rete ha portato ad effettuare nuove scelte editoriali.
  Per quanto concerne i risultati, si segnala che:
   ascolti: nei primi sei mesi dell'anno (1 gennaio-30 giugno), nella fascia 21.30-23.30 (che rappresenta il «prime time» di Rai 2), raggiunge il 6,46 per cento di share (+ 0,85 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente). Nella fascia 20.30-22.30, (che comprende il TG2 e il TG2 post) è stato realizzato il 6,14 per cento di share (+ 0,21 rispetto al 2018). In sintesi, Rai2 è la rete che cresce di più tra i primi 9 canali nazionali;
   budget: la Rete si è sempre mantenuta all'interno delle risorse assegnate, senza «sfori».

  Da ultimo, per quel che riguarda la cancellazione del programma «Mezzogiorno in famiglia», si tratta di una decisione puramente editoriale adottata per poter assecondare la vocazione della rete alla sperimentazione e alla ricerca di un pubblico nuovo.

  TIRAMANI, CAPITANIO, BERGESIO, COIN, FUSCO, IEZZI, PERGREFFI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Per sapere – Premesso che:
   nel febbraio scorso, con apposito quesito (n. 50/319), si chiedevano alla Società Concessionaria informazioni circa la posizione della dott.ssa Iman Sabbah, nominata (nel corso della riunione del Consiglio di amministrazione della Rai del 25 gennaio 2019) vicedirettore di Rai Parlamento, nonostante fosse sprovvista di abilitazione all'esercizio della professione giornalistica perché iscritta all'elenco speciale dei giornalisti stranieri e non – come prescritto dalla legge – all'ordine nazionale dei giornalisti (né come giornalista professionista né come pubblicista);
   la Società Concessionaria, rispondendo al quesito di cui sopra, ha reso edotta la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi della richiesta al Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti di poter ricevere indicazioni sulla «sussistenza di eventuali elementi impeditivi circa la possibilità di poter nominare la giornalista Sabbah Vice Direttore (non responsabile) di una testata giornalistica radiotelevisiva»;
  considerato che:
   dando seguito all'istanza formulata dalla Società Concessionaria, il Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti ha a sua volta posto un quesito alla competente Direzione generale della giustizia civile del Ministero della giustizia, specificamente l'Ufficio II – ordini professionali e pubblici registri, al fine di chiarire se la condizione di Sabbah potesse essere pienamente assimilata a quella di un giornalista iscritto ’normalmente’ all'albo professionale; la citata Direzione generale del Ministero della giustizia ha negato che l'iscrizione all'elenco speciale dei giornalisti stranieri possa essere assimilata all'ordinaria iscrizione all'ordine nazionale dei giornalisti, in quanto gli iscritti nell'elenco speciale dei giornalisti stranieri che intendano anche esercitare la professione di giornalista in Italia devono chiedere il riconoscimento della qualifica professionale nel nostro Paese oppure seguire il normale iter, con relativi esami, per iscriversi all'albo; ne consegue che la carica di Vicedirettore di Rai Parlamento richiede una ’piena’ appartenenza all'albo dei giornalisti;
   alla Società Concessionaria si chiede di sapere come intenda procedere, rispetto alla nomina della dott.ssa Imam Sabbah a Vicedirettore di Rai Parlamento, risultante a questo punto invalida alla luce di quanto esposto in premessa. (102/616)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  Nel rinviare al riscontro fornito lo scorso 11 febbraio al quesito n. 319 di analogo contenuto per una più completa disamina della questione oggetto della presente interrogazione, si ritiene opportuno mettere in evidenza come la giornalista Imam Sabbah abbia avuto il suo primo contratto di lavoro a tempo determinato con Rai nel 2003, nel quadro del progetto Canale Rai Med curato in collaborazione tra Rai News 24 e TGR. In occasione dei rinnovi contrattuali a tempo determinato, nel 2003, 2004 e 2005, la Sabbah ha anche prodotto la certificazione rilasciata dalla Commissione nazionale paritetica FIEG-FNSI attestante l'iscrizione «nell'elenco nazionale dei giornalisti professionisti» e lo stato di disoccupazione. Nel 2006 l'interessata è stata poi impegnata con contratto a termine di durata biennale propedeutico, secondo gli accordi contrattuali applicati in Azienda, all'assunzione a tempo indeterminato avvenuta nel 2008 presso Rai News 24 dove ha rivestito diversi ruoli, tra cui quello di giornalista parlamentare e di conduttore. Nel luglio 2017 è stata nominata Corrispondente della Rai dalla Francia, con sede di lavoro a Parigi.
  In tutto questo lasso di tempo e nonostante l'ampia notorietà acquisita, nessun rilievo è mai pervenuto alla Rai circa la posizione ordinistica della giornalista. Solo in occasione della comunicazione
dell'intenzione aziendale di affidare all'interessata il ruolo di Vice Direttore della Testata Rai Parlamento, sono stati mossi rilievi in merito alla posizione della giornalista ed, in particolare, alla possibilità che l'interessata, sebbene divenuta anche nel frattempo cittadina italiana, potesse rivestire l'incarico di Vice Direttore. In tale quadro, l'Azienda, in data 31 gennaio 2019, ha richiesto al Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti di poter ricevere indicazioni sulla sussistenza di eventuali elementi impeditivi circa la possibilità di poter nominare la giornalista Sabbah Vice Direttore (non responsabile) di una testata giornalistica radiotelevisiva.
  Da quanto appreso da organi di stampa, il Consiglio dell'ordine a sua volta avrebbe investito della questione il Ministero di giustizia, che si sarebbe pronunciato con un parere, il cui contenuto non è tuttavia ancora noto all'Azienda. In tale quadro l'Azienda ha ritenuto cautelativamente di soprassedere per il momento al mutamento di incarico della Sabbah, riservandosi ovviamente ogni valutazione per i profili di competenza all'esito della risposta da parte del Consiglio dell'ordine.

  ANZALDI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Per sapere – premesso che:
   in data 1o luglio la giornalista del Tg2 Anna Mazzone ha rilasciato un'intervista all'agenzia AdnKronos nella quale ha attaccato un partito di opposizione (il PD) e in maniera indiscriminata non meglio precisati «colleghi Rai» che esprimerebbero «opinioni vergognose» perché apparterrebbero «alla sinistra»;
   secondo una specifica direttiva firmata dall'amministratore delegato Salini avente a oggetto «Dichiarazioni agli organi di informazione e altre forme di dichiarazioni pubbliche», le dichiarazioni agli organi di informazione da parte dei dipendenti Rai sono di esclusiva competenza del Consiglio di amministrazione, del Presidente e dell'Amministratore de-legato, attraverso la Direzione comunicazione e relazioni esterne;
   nella sua pagina facebook, in un commento in data 3 luglio, rispondendo ad un utente la giornalista Mazzone ha dichiarato di aver ricevuto l'autorizzazione a rilasciare l'intervista non dalla Direzione competente o dall'ufficio dell'Amministratore delegato, ma dal Direttore responsabile del Tg2, Gennaro Sangiuliano;
  si chiede di sapere:
   se l'Amministratore delegato fosse informato dell'intervista, dai toni polemici e fuori luogo per un giornalista del servizio pubblico, rilasciata da Anna Mazzone il primo luglio all'AdnKronos;
   se risponda al vero che ad autorizzare l'intervista non sia stata la competente Direzione comunicazione o l'Amministratore delegato, ma il Direttore del Tg2;
   se rispetti le regole aziendali che il direttore di un tg autorizzi un'intervista di un giornalista, peraltro dal carattere pesantemente polemico addirittura contro altri dipendenti Rai, senza passare dalla competente Direzione comunicazione e dall'Amministratore delegato. (103/621)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  Sul tema in questione la Rai ha fatto una raccomandazione alle strutture competenti – in particolare a quella cui fa capo la giornalista Mazzone – di attenersi alle disposizioni aziendali e di coordinarsi con la direzione comunicazione prima del rilascio di interviste.
  In ogni caso, tenuto conto dell'evoluzione intervenuta nel corso degli ultimi anni la Rai – analogamente a quanto avvenuto per l'utilizzo dei social da parte dei dipendenti – sta predisponendo una nuova normativa interna finalizzata a disciplinare in modo più coerente con la situazione attuale il rilascio di interviste all'esterno e gli interventi sui social da parte dei dipendenti.

  FORNARO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. – Per sapere – premesso che:
   nella giornata di martedì 9 luglio 2019 sono stati presentati a Milano i nuovi palinsesti Rai;
   scorrendo l'elenco dei programmi della nuova stagione Rai sembrerebbe che non siano previste nuove trasmissioni prodotte negli studi Rai di Torino, dove si trova uno dei quattro centri di produzione, oltre Roma, Milano e Napoli;
   i poli della Rai a Torino sono due, uno in via Verdi, dove c’è il centro di produzione e lo Studio 1, uno dei più attrezzati d'Italia, e uno in via dei Cavalli, dove ci sono gli uffici amministrativi. Nel primo lavorano circa 350 persone, nel secondo oltre 500. Da quanto si apprende, a fronte di 70 lavoratori che terminano il loro rapporto al Centro torinese, l'azienda vuole assumere soltanto una dozzina di nuovi addetti;
   a quanto risulta, Torino diventerà centrale per la produzione di fiction, ma questo significa che non verrebbe utilizzato lo Studio 1 e, di conseguenza, le professionalità e le attrezzature presenti.
  si chiede di sapere:
   quali programmi Rai verranno prodotti a Torino e come si pensa di valorizzare il centro di produzione del capoluogo piemontese. (105/638)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  In base alla pianificazione delle attività della stagione 2019/20, il Centro di Produzione di Torino prosegue nel processo (in atto da tempo, con investimenti anche strutturali che hanno visto l'impiego di dieci diversi cantieri) di valorizzazione dell'attività attraverso la realizzazione di fiction, programmi per bambini e trasmissioni di intrattenimento.
  Più in particolare:
   fiction: è allo studio la proposta di realizzazione della seconda serie di «Topi» di Antonio Albanese nonché l'avvio di un nuovo progetto ambientato a Torino e che dovrebbe essere realizzato all'inizio del 2020;
   minori: è in fase di approfondimento la fattibilità di un'ulteriore innovativa iniziativa di coproduzione per una fiction destinata ai ragazzi inserita all'interno delle consolidate produzioni per Rai Ragazzi tra le quali l'Albero Azzurro e La Posta di YoYo, che verranno tutte realizzate nel rinnovato Studio 2 del centro da questa stagione in HD;
   intrattenimento: presso gli studi di Via Verdi: è attualmente in fase di pianificazione il programma «A ruota libera» (titolo non definitivo) destinato allo slot della domenica pomeriggio di Rai1, che sarà condotto da Francesca Fialdini. È altresì confermata la realizzazione del programma «Il posto giusto».

  Da ultimo, si ritiene opportuno mettere in evidenza, che anche le produzioni Passaggio a Nordovest, Amore Criminale e Sopravvissute, una volta pianificate dalle reti, verranno assegnate al Centro di produzione di Torino.