Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
Comm. bicam. Vigilanza RAI
Comm. bicam. Vigilanza RAI
Sulla pubblicità dei lavori ... 184
ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA:
Seguito dell'esame della proposta di risoluzione «Sulle nomine previste dal piano industriale delle RAI 2019-2021» (Seguito dell'esame e rinvio) ... 184
Audizione dell'Associazione dirigenti RAI (ADRAI) sul piano industriale della RAI 2019-2021 (Svolgimento) ... 186
Sui lavori della Commissione ... 186
Sulla pubblicazione dei quesiti ... 186
ALLEGATO (Quesiti per i quali è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (dal n. 94/599 al n. 97/606 e n. 104/634)) ... 187
Mercoledì 17 luglio 2019. — Presidenza del presidente Alberto BARACHINI. – Intervengono per l'Associazione dirigenti RAI (ADRAI), il presidente dottor Luigi Meloni, accompagnato dai signori Carlo Mancini, Maria Candida Gregori e Giuliano Fiorini Rosa.
La seduta comincia alle 14.35.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
Sulla pubblicità dei lavori.
Il PRESIDENTE comunica che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, per quanto concerne il primo punto all'ordine del giorno, la pubblicità dei lavori sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso e verrà disposta, se non ci sono osservazioni anche la resocontazione stenografica.
Per quanto riguarda poi l'audizione al secondo punto dell'ordine del giorno la pubblicità dei lavori, sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati e, successivamente, sul canale satellitare della Camera dei deputati.
ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA
Seguito dell'esame della proposta di risoluzione «Sulle nomine previste dal piano industriale delle RAI 2019-2021».
(Seguito dell'esame e rinvio).
Il PRESIDENTE ricorda che nella scorsa seduta del 10 luglio, il relatore, deputato Mulè, ha illustrato la proposta di risoluzione all'ordine del giorno, nonché l'emendamento 1.1. Alla scadenza del termine fissato per ieri alle ore 12 non sono stati depositati ulteriori emendamenti.
Cede quindi la parola al relatore che ha chiesto di intervenire.
Il relatore, deputato Giorgio MULÈ (FI), tenuto conto di alcuni orientamenti raccolti dai vari Gruppi, preannuncia la presentazione di un ulteriore emendamento, volto a fugare ogni dubbio circa il rischio che la proposta di risoluzione possa avere effetti dilatori sull'applicazione del piano industriale approvato dal Consiglio di amministrazione RAI. Tiene inoltre a precisare che l'atto di indirizzo che si propone intende salvaguardare il ruolo e l'autonomia della Commissione e il suo potere di direttiva nei confronti della società concessionaria, oltre a sollecitare l'acquisizione delle determinazioni del Ministero dello sviluppo economico.
Il senatore Salvatore MARGIOTTA (PD), nell'evidenziare alcune perplessità sulla proposta di risoluzione con riferimento all'articolo 25, comma 1 del contratto di servizio, rileva che sarebbe improprio subordinare le procedure di nomina all'atto di indirizzo proposto dal relatore. In ogni caso ritiene che le considerazioni svolte nell'odierna seduta dallo stesso deputato Mulè siano apprezzabili e meritevoli di attento approfondimento, anche attraverso la presentazione di appositi subemendamenti.
Il senatore Maurizio GASPARRI (FI-BP) esprime il proprio sostegno nei confronti della proposta di risoluzione che ha il merito di rivendicare il ruolo della Commissione e, quindi, dello stesso Parlamento, quale sede istituzionale preposta ad affrontare i temi che riguardano la società concessionaria.
A suo avviso sarebbe grave se si procedesse ad una serie di nomine senza che il piano industriale sia oggetto delle necessarie determinazioni del Ministero dello sviluppo economico e prima che la Commissione stessa si sia pronunciata sul piano industriale.
Il deputato Federico FORNARO (LEU) osserva che i rilievi formulati dal senatore Gasparri sarebbero fondati se ci si trovasse di fronte ad una serie di inadempimenti da parte della RAI, la quale, al contrario, ha ottemperato in questo caso agli obblighi previsti dal contratto di servizio, approvando il piano industriale.
In ogni caso, ritiene che l'iniziativa avanzata dal relatore possa essere condivisa, purché contenga alcuni necessari correttivi: una sollecitazione al Ministero dello sviluppo economico a rendere le determinazioni di competenza; l'esigenza di rendere meno perentorio l'impegno verso la RAI, invitandola a valutare l'opportunità di non procedere alle nomine previste dal piano industriale; la soppressione del richiamo a possibili contestazioni di danni erariali.
Il PRESIDENTE reputa condivisibili i suggerimenti avanzati dal deputato Fornaro e osserva che il piano industriale riguarda anche l'allocazione delle risorse provenienti dal canone.
Il deputato Antonello GIACOMELLI (PD) rileva che le preoccupazioni espresse dal senatore Gasparri siano infondate atteso che il ruolo della Commissione risulta salvaguardato, come si evince dalla recente vicenda che ha condotto all'approvazione di una risoluzione sul doppio incarico rivestito dal Presidente del Consiglio di Amministrazione della RAI.
Nel merito, rileva che il Ministero competente deve esprimersi sul piano industriale e va sollecitato in tal senso; occorre poi che la Commissione completi gli approfondimenti mediante il ciclo di audizioni che si è aperto. Le finalità della proposta di risoluzione sono condivisibili ed auspica che possa trovarsi una posizione comune fra tutti i Gruppi in modo da rendere più efficace tale iniziativa.
Il senatore Primo DI NICOLA (M5S) reputa che la proposta di risoluzione ponga questioni meritevoli di attenzione, a cominciare dalla sollecitazione delle determinazioni spettanti al Ministero dello sviluppo economico. Reputa tuttavia che il tema delle nomine non sia all'ordine del giorno atteso che la RAI sta ancora svolgendo approfondimenti sul nuovo assetto organizzativo per contenuti, configurato dal piano industriale.
Il deputato Massimiliano CAPITANIO (Lega), nel ritenere condivisibile la proposta di risoluzione, coglie l'occasione per segnalare la propria insoddisfazione in merito alla risposta trasmessa dalla Rai sul quesito n. 93/592 e preannuncia la presentazione di un ulteriore quesito in merito.
Il PRESIDENTE segnala a tale proposito l'esigenza di un aggiornamento del codice etico della RAI per quanto attiene l'utilizzo dei social network da parte dei giornalisti.
Il relatore, deputato Giorgio MULÈ (FI), nel confermare la sua intenzione di presentare un ulteriore emendamento alla proposta di risoluzione, si dichiara disponibile ad operare una sintesi tenendo conto dei rilievi e dei suggerimenti avanzati nella seduta odierna. Ribadisce che, a suo giudizio, procedere alle nomine prima delle determinazioni del Ministero competente e della Commissione sarebbe grave e rischierebbe di viziare le stesse nomine.
Dopo ulteriori interventi da parte dei senatori Primo DI NICOLA (M5S) e Salvatore MARGIOTTA (PD), su proposta del PRESIDENTE, si conviene che il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti all'emendamento preannunciato dal relatore sia fissato entro le ore 12 di lunedì 22 luglio 2019.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
PROCEDURE INFORMATIVE
Audizione dell'Associazione dirigenti RAI (ADRAI) sul piano industriale della RAI 2019-2021.
(Svolgimento).
Il PRESIDENTE dichiara aperta l'audizione in titolo, ringraziando il dottor Luigi Meloni, Presidente dell'Associazione dirigenti RAI (ADRAI) per la disponibilità ad intervenire nella seduta odierna.
Il dottor Giorgia MELONI svolge una relazione introduttiva.
Intervengono per svolgere considerazioni e formulare quesiti il senatore Salvatore MARGIOTTA (PD) e il deputato Antonello GIACOMELLI (PD).
Il dottor Giorgia MELONI replica ai quesiti.
Il PRESIDENTE ringrazia il dottor Meloni e dichiara chiusa l'audizione.
Sui lavori della Commissione.
Il PRESIDENTE informa di aver ricevuto da parte del Corecom Toscana la richiesta della trasmissione dei dati relativi al monitoraggio sul TGR di quella Regione. Si riserva di svolgere un approfondimento sulla questione, anche per comprendere se e in quale misura possano essere resi pubblici, in via generale, i dati di monitoraggi. All'esito dell'istruttoria si impegna a riferire alla Commissione per le determinazioni del caso.
Sulla pubblicazione dei quesiti.
Il PRESIDENTE comunica che sono pubblicati in allegato, ai sensi della risoluzione relativa all'esercizio della potestà di vigilanza della Commissione sulla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, approvata dalla Commissione il 18 marzo del 2015, i quesiti dal n. 94/599 al n. 96/604 e n. 104/634, per i quali è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (vedi allegato).
La seduta termina alle 15.40.
ALLEGATO
QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (dal n. 94/599 al n. 97/606 e n. 104/634)
MOLLICONE, RAMPELLI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. – Per sapere – premesso che:
mediante sottoscrizione di delega sindacale a favore del sindacato Confintesa, alcuni dipendenti della RAI hanno manifestato la volontà di destinare a detto sindacato una quota di stipendio a titolo di adesione;
la RAI si è rifiutata di adempiere alla richiesta e non ha operato le trattenute ed il versamento a Confintesa;
la condotta posta in essere dalla RAI pare porre in essere una discriminazione nei confronti di Confintesa ed una violazione dei diritti sindacali dei lavoratori;
nonostante l'abrogazione, operata con Decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 1995, n. 313, dei commi 2 e 3 dell'articolo 26 dello Statuto dei lavoratori che disciplinavano l'erogazione ai sindacati delle trattenute operate sul salario dei dipendenti, resta diritto delle organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori ricevere la quota loro destinata dagli aderenti;
le trattenute sindacali devono infatti essere equiparate ad una cessione di credito di cui all'articolo 1260 del codice civile, in ossequio a ben due sentenze della Corte di Cassazione, la 28269/05 e la 1353/16;
la riconducibilità del sistema delle trattenute sindacali all'istituto della cessione di credito fa sì che il pagamento delle quote alle organizzazioni resti un obbligo per l'azienda;
la sentenza 5321/17 della Corte di Cassazione ha poi riconosciuto come antisindacale l'atteggiamento dell'azienda che si rifiuta di operare le trattenute ed i versamenti sindacali richiesti dai dipendenti;
quest'ultima sentenza ha anche rimarcato come, ai fini del diritto alla riscossione delle trattenute sindacali, rilevi lo svolgimento di un'effettiva azione sindacale «non su tutto, ma su gran parte» del territorio nazionale «senza che in proposito sia indispensabile che l'associazione faccia parte di una confederazione né che sia maggiormente rappresentativa»;
Confintesa, nonostante le reiterate richieste alla Rai, non è riuscita a far valere i propri diritti –:
in che modo intenda intervenire per tutelare i diritti dei lavoratori iscritti a Confintesa;
per quali motivi la Rai non abbia adempiuto ai propri obblighi rispetto a Confintesa, di fatto ponendo in essere atteggiamenti configurabili come antisindacali. (94/599)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
Con lettera datata 15 febbraio 2019, pervenuta alla RAI in data 11 marzo 2019, la Segreteria Generale Provinciale di Torino della Confederazione Confintesa ha richiesto la lavorazione di 14 deleghe d'iscrizione di lavoratori di Torino.
A tale lettera è stato fornito riscontro con comunicazione del 28 marzo 2019, con contenuto sostanzialmente analogo a quello predisposto in passato per altre associazioni sindacali non firmatarie del CCL sottoscritto in Azienda (in particolare, nel 2008 CISAL e nel 2019 U.S.I.-C.T.&S.).
In sintesi, è stato precisato che non sussistevano i presupposti per dare seguito alla richiesta di lavorazione delle deleghe, non rientrando tra i casi normativamente e contrattualmente previsti. Ciò in quanto negli accordi sindacali sulle relazioni industriali sottoscritti in RAI è previsto un obbligo alla trattenuta sindacale esclusivamente in favore delle OO.SS. firmatarie del CCL, né tale obbligo discende da una disposizione di legge essendo venuta meno la fonte legale del diritto al versamento dei contributi a favore di tutti i sindacati, per effetto dell'abrogazione referendaria del comma 3 dell'articolo 26 l. n. 300/70. Tale posizione è di fatto condivisa dalla Associazione Confindustriale alla quale l'azienda partecipa.
Per quanto riguarda Confintesa, non risulta tra l'altro che la stessa possa ritenersi effettivamente rappresentativa sul territorio nazionale, essendo pervenute alla RAI soltanto 14 deleghe di lavoratori di Torino.
A seguito del riscontro fornito con la citata comunicazione del 28 marzo, su richiesta della Confintesa si è svolto un incontro a Roma nel quale sono state ribadite sia da parte sindacale che da parte aziendale le rispettive posizioni sulla materia delle trattenute sindacali.
Da ultimo, per completezza di informazione, si segnalano due aspetti:
l'eccezione rappresentata in RAI dalla CISAL, Associazione sindacale non firmataria del CCL, per la quale vengono operate le trattenute sindacali in esecuzione di una sentenza che ha disposto in tal senso;
la recente presentazione (5 giugno 2019) da parte di U.S.I.-C.T.&S, del ricorso istruito presso il Tribunale di Milano con prima udienza fissata per il 10 ottobre p.v. per accertare sul punto la condotta antisindacale ed illegittima di RAI.
PAXIA. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. – Premesso che:
con riferimento all'interrogazione con prot. n. 565/COMRAI è stata inoltrata in data 25/06/2019 la risposta della RAI riguardante il caso della trasmissione «Realiti – Siamo tutti protagonisti» andata in onda in prima serata su Rai Due e guardata da oltre 428 mila spettatori nella quale è stato invitato a parlare Leonardo Zappalà, 19 anni, cantante neomelodico di Catania in arte Scarface il quale più volte e in diverse occasioni ha espresso soddisfazione per essere nato lo stesso giorno di Al Capone, mafioso «protagonista» di un film con Robert De Niro e durante la quale Leonardo Zappalà ha offeso Falcone e Borsellino, e parlando del loro sacrificio ha detto: «Queste persone (Falcone e Borsellino, ndr) che hanno fatto queste scelte di vita le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce ci deve piacere anche l'amaro» e che durante la stessa trasmissione è stato intervistato, trasmettendo suo video registrato, anche Nico Pandetta il quale ha ammesso di essersi finanziato il suo primo cd con i soldi di una rapina;
tenuto conto:
del quesito posto con l'interrogazione prot. n. 565/COMRAI e della risposta RAI;
considerato:
che il quesito non ha ricevuto tutte le risposte richieste ma si è limitato a inoltrare un comunicato stampa di presa distanza e apertura dell'inchiesta;
la gravità delle parole utilizzate da entrambi e il poco rispetto nei confronti delle istituzioni, della magistratura e di tutti i familiari delle vittime per stragi.
Si chiede di sapere:
quali iniziative la RAI abbia adottato per far sì che fatti come quelli descritti non si verifichino durante un'altra trasmissione e se chi ha effettuato gli inviti non riteneva rischioso far intervenire due soggetti di dubbia moralità a parlare di questioni delicate, vista anche la notorietà delle loro posizioni; inoltre si intende sapere lo stato attuale dell'inchiesta annunciata in sede di comunicato stampa dalla stessa RAI. (95/602)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
Con riferimento alla richiesta su quali iniziative la RAI abbia adottato per far sì che fatti come quelli descritti nell'interrogazione non si verifichino durante un'altra trasmissione, si mette in evidenza che dopo la prima puntata di Realiti, trasmessa in diretta in prima serata, la trasmissione è registrata.
Per quanto concerne, invece, il riferimento al rischio di far intervenire in trasmissione due soggetti di dubbia moralità a parlare di questioni delicate si precisa che – negli obiettivi del Direttore di Rete – il programma Realiti mette in scena l'Italia del selfie, il narcisismo dei poveri; ha come mentore Enrico Lucci, un conduttore che cerca di raccontare il Paese profondo, senza mai assumere una visione moralista e sprezzante. L'obiettivo, quindi, è di cogliere ed esprimere quella che oggi è la dimensione nazional-popolare, una visione che traghettò la RAI dalla televisione pedagogica a quella generalista. Lucci si muove nella scia dei grandi interpreti di questo passaggio, autori emblematici che hanno dato forma a intuizione profetiche come Corrado (La Corrida), Tortora (Portobello), Funari (A bocca aperta).
Realiti è il primo programma che ha inconsapevoli concorrenti – che non hanno mai chiesto di partecipare a un reality – ed è anche l'unico programma ad avere un presentatore a cui non è mai stato chiesto di presentare un reality. I politici hanno abbandonato le dirette tradizionali sui canali televisivi ma si dedicano sempre più ai social network, trasmettendo dalla propria casa o dalla propria macchina con i profili Facebook e Instagram, e così parlano direttamente al pubblico degli elettori. Lo stesso fanno cantanti e attori famosi, i cosiddetti vip, a cui basta schiacciare un’app del telefonino per andare in diretta e parlare con i loro follower. Ma al giorno d'oggi non sono i soli: anche le persone comuni sentono l'esigenza di «andare live». Tutti realizzano video e dirette social come se fossero delle celebrità, perché tutti ci sentiamo al centro di una puntata di un reality, sempre in bilico tra quello che è reale e quello che è finto.
Realiti, il più inconsueto reality del mondo, è intervallato dai giornalisti che presentano i propri reportage, a cui segue il talk. I due troni girevoli sono occupati dai personaggi che rappresenteranno le «parti in causa» delle inchieste. Attraverso di loro verrà polarizzata la discussione alla quale parteciperanno anche i giudici-saggi e i membri della giuria popolare. Lucci accenderà e spegnerà il ritmo come un direttore d'orchestra che rende armoniche anche le dissonanze, stronca le stonature, bacchetta e interrompe anche con veemenza chi canta fuori dal coro se mette in discussione quello che ci rende una comunità civile. Ed è proprio questo che è accaduto nel corso della puntata in questione: Lucci è intervenuto fortemente con una frase eloquente «La mafia è merda». Il programma ha fatto emergere uno dei tanti fenomeni della rete, ha portato a galla l'ambiguità del gioco persona/personaggio, gli ammiccamenti alla criminalità che si nascondono sotto le maschere della produzione musicale.
Con Realiti, in definitiva, si vuole dare un piccolo contributo al fine di intervenire nel «caos della rete» cercando di riportare all'interno del circuito della comunicazione quello che prolifera fuori per conoscerlo, confrontarsi e, quando è il caso, come è accaduto nella prima puntata del programma, metterlo in discussione, combatterlo, denigrarlo, farlo apparire in tutta la sua miseria e in tutta la sua pochezza.
Da ultimo, per quanto concerne lo stato attuale dell'inchiesta interna si mette in evidenza come l'iter della stessa sia al momento ancora in corso.
FARAONE. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. – Premesso che:
come riportato anche da alcuni organi di stampa, quest'anno l'evento di presentazione dei palinsesti RAI sarà organizzato il 9 luglio a Milano, presso gli hangar della vecchia fiera al Portello, con il supporto di una società esterna specializzata in organizzazione di eventi, la Micromegas Comunicazione, con costi che ammonteranno, a quanto risulta, ad oltre 500 mila euro;
da diversi anni a questa parte, lo stesso evento è stato organizzato dalla RAI con i propri mezzi e le proprie professionalità, senza il supporto di società esterne, con costi molto contenuti;
tale situazione appare assai grave, determinerà costi non giustificati e necessita di essere chiarita con la massima urgenza;
si chiede di sapere:
quali siano le esigenze che hanno determinato l'Azienda ad esternalizzare l'organizzazione dell'evento di presentazione dei palinsesti RAI, con costi così elevati, e quali misure si intende adottare al fine di ridurre il ricorso agli appalti esterni ai casi strettamente necessari. (96/604)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
In primo luogo si ritiene opportuno mettere in evidenza come la presentazione dei palinsesti a clienti e agenzie rappresenti una prassi consolidata dell'intero mercato televisivo; per quanto riguarda RAI tale occasione vede il coinvolgimento di un numero rilevante di operatori (circa 1.500).
Per quanto concerne la presentazione del 9 luglio, questa è organizzata in coordinamento tra RAI e Rai Pubblicità; la decisione di organizzarla a Portello è stata presa perché si tratta della location che ha offerto le migliori condizioni economiche e logistiche. Nella stessa location, peraltro, la RAI ha realizzato nei mesi scorsi, con il centro di produzione di Milano, il programma di Roberto Bolle.
Sotto il profilo operativo, i relativi costi sono sostenuti da Rai Pubblicità e, proprio per una miglior razionalizzazione delle spese, oltre ad una maggiore aderenza all'attuale piano industriale in ottica di trasversalità tra diverse piattaforme, la concessionaria ha fatto confluire nello stesso evento anche le presentazioni al mercato della Radio e del Digital che negli scorsi anni avvenivano in momenti separati.
La RAI organizza internamente l'evento, coinvolgendo editori e artisti e valorizzando le sue strutture interne che stanno lavorando da settimane alla realizzazione.
La RAI è protagonista dell'ideazione e della costruzione insieme a Rai Pubblicità, che è ricorsa ad una consulenza esterna per rafforzare le modalità di coinvolgimento del mercato con una nuova comunicazione pubblicitaria in forte discontinuità con il passato. La RAI ricorda che negli anni precedenti diverse presentazioni sono state realizzate in location esterne (per es. Conservatorio e Statale Milano, Nuvola Fuksas).
Si rammenta, infine, che negli anni scorsi la presentazione dei palinsesti è stata spesso doppia, organizzata a Roma e Milano, mentre, proprio per una miglior razionalizzazione dei costi, quest'anno la RAI ha deciso di organizzare una sola presentazione che, si sottolinea ancora, ha l'obiettivo di essere il biglietto da visita dell'Azienda davanti ai propri investitori, il momento in cui Rai Pubblicità parla agli inserzionisti.
ANZALDI, SCALFAROTTO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. – Per sapere – premesso che:
sull'account Twitter della giornalista Anna Mazzone del TG2 è apparsa il giorno 29 giugno, alle ore 03:28 un commento riferito al recente fatto di cronaca dello sbarco della nave Seawatch avvenuto a Lampedusa nella notte tra venerdì 28 e sabato 29 giugno il cui testo recitava: «#Seawatch. Blitz della crucca che forza il blocco e attracca a Lampedusa dove viene arrestata per violazione del codice navale. Rischia dai 3 ai 10 anni di carcere. È l'unica ad essere sbarcata. Migranti ancora su con Orfini, Del Rio e varie ed eventuali. Poveracci....i migranti.».
Tale commento irride i deputati del Partito Democratico presenti sull'imbarcazione e definisce in tono dispregiativo il capitano della nave SeaWatch3, Carola Rackete, utilizzando il termine «crucca», che è notoriamente espressione colloquiale a contenuto offensivo riferito alle persone di nazionalità tedesca.
Dopo due giorni dalla pubblicazione del tweet e dopo diverse proteste dei telespettatori, finite anche sugli organi di informazione, il tweet non è stato rimosso ed anzi è stato orgogliosamente rivendicato dalla giornalista con altri tweet e retweet.
Secondo quanto riferito dalla stampa, a giugno 2012 l'allora dg RAI Lorenza Lei emanò una direttiva interna che equiparava la comunicazione sui social dei dipendenti RAI con le norme interne riguardanti il contegno da tenere in dichiarazioni pubbliche ai media:
se vi sia conoscenza dei fatti descritti nella premessa e quali siano le valutazioni in merito al caso sopracitato;
quali iniziative, per quanto di competenza, si intenda adottare al fine di garantire il mantenimento del decoro e della dignità professionali da parte dei giornalisti RAI nell'uso dei social media;
quali iniziative, per quanto di competenza, si intenda chiedere all'azienda radiotelevisiva pubblica nei confronti della giornalista Anna Mazzone al fine di censurare tale comportamento e tale assai discutibile uso dei social media da parte di una dipendente RAI che, seppur libera di esprimere il proprio pensiero, non dovrebbe mai permettersi di esprimere pubblicamente giudizi offensivi nei confronti di terze persone;
in particolare, quali siano le iniziative e le azioni per stigmatizzare un messaggio pubblico che utilizza una terminologia irriguardosa nei confronti dei parlamentari del maggior partito di opposizione, che svolgono un'importante funzione democratica che la RAI dovrebbe invece tutelare attraverso una corretta e completa informazione al pubblico;
se sia considerato accettabile che una giornalista del servizio pubblico ricorra a stereotipi e parole offensive per etichettare le persone sulla base della loro nazionalità, in questo caso peraltro quella di un Paese amico e alleato quale la Germania, e si sia ritenuto di porgere scuse ufficiali a nome della RAI alla missione diplomatica di Berlino a Roma – come si sarebbe certamente richiesto da parte nostra se una giornalista della Televisione di Stato tedesca avesse pubblicamente utilizzato parole dispregiative riferite colloquialmente al popolo italiano;
se non si ritenga peraltro che tale condotta rappresenti un comportamento lesivo del codice etico della RAI e se si intenda intervenire disciplinarmente per sanzionare tale violazione, in questo caso indicando tempistica e modalità di apertura del procedimento disciplinare nei confronti della Mazzone;
quale sia la motivazione della mancata applicazione della direttiva dell'ex dg Lei, strumento che potrebbe evitare la diffusione di messaggi offensivi sui social dei giornalisti Rai. (97/606)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
La RAI, a seguito del sempre più diffuso utilizzo dei social network e del loro impatto sul mondo della comunicazione, sta ultimando la redazione di un regolamento ad hoc che prevede norme generali e particolari per l'utilizzo dei presidi digitali aziendali e privati. Nella stesura di tale regolamento si è fatto riferimento anche alle policies delle TV straniere (in particolare BBC) adattandole alle regole e normative nazionali ed aziendali già vigenti.
A seguito delle opportune verifiche con le strutture aziendali si procederà alla tempestiva comunicazione delle nuove disposizioni a tutti i dipendenti e collaboratori di Rai.
RICCIARDI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. – Premesso che:
le Universiadi rappresentano un'importante occasione mediatica per la Regione Campania. Purtroppo, storicamente, il Mezzogiorno non è stato ben raccontato dai media, come dimostra uno studio di Cremonesini e Cristante: dopo il 1980, e per 30 anni, il Tg1 delle ore 20 (su un totale di 1844 campioni esaminati) ha trattato tematiche inerenti il Mezzogiorno appena nel 9 per cento dei casi, in media una volta ogni 10 servizi. E gli argomenti trattati sono stati prevalentemente di cronaca, criminalità e welfare. E quando si discorre di cronaca, essa è ’nera’, quando si discorre di criminalità, si parla di mafie e morti ammazzati; quando si discorre di welfare si parla di malasanità. In totale circa il 60 per cento dei servizi hanno avuto ad oggetto omicidi, truffe, rapine, scandali sanitari e mafie.
Rilevato che, secondo l'interrogante non è possibile che il Sud, pur essendo una terra difficile, abbia da mostrare solo il lato negativo di sé. Soprattutto la Tv di Stato, deve raccontare, sfruttando ogni occasione possibile, anche ciò che di bello il Sud ha da offrire, con particolare alle Universiadi, una competizione che rappresenta una vetrina mondiale per la Campania. Dal 3 luglio, in Campania, 7000 atleti provenienti da 170 nazioni, stanno gareggiando per la 30esima edizione delle universiadi, una manifestazione importante alla stregua dei Giochi olimpici, una competizione che non ha chiesto un centesimo allo Stato. Il protagonista è lo sport, ma quel che conta è anche la cornice, una cornice che trasuda arte, storia, bellezze paesaggistiche e architettoniche.
Constatato che cittadini, comitati, associazioni, sportivi e istituzioni lamentano una blanda copertura mediatica da parte della Rai e che risultano insoddisfacenti al riguardo le guide TV.
Considerato, infatti, che dalle guide tv si è avuto modo di vedere che (in media) Rai Due ha trasmesso gli eventi solo dalle 9 alle 10 e dalle 19 alle 19.40 circa, mentre il Tour de France trova ospitalità anche dalle 14 alle 18.
Su Rai Sport (che però non ha la visibilità dei primi 3 canali della Rai), la copertura è migliore ma la competizione va in onda anche in orari morti, come le 5 o le 6 del mattino, offrendo negli orari di punta i mondiali MotoCross o il calcio femminile, ancora una volta svolti in altre nazioni. Per non parlare del fatto che si stanno cominciando a pubblicizzare, giustamente, le Olimpiadi di Lombardia e Veneto del 2026, ma analogo trattamento non è stato riservato alla competizione campana, poco reclamata nei mesi antecedenti alle Universiadi.
Chiede di sapere:
perché si sta donando una vetrina a competizioni svolte in altri Paesi e si sta sottovalutando l'importanza ricoperta dalle Universiadi, e con essa l'indotto che ne deriva in termini di marketing territoriale, dal momento che il Sud non è solo Gomorra, ma anche la culla della civiltà contemporanea. (104/634)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
La Rai ha dedicato alla 30oesima edizione delle Universiadi, in corso a Napoli e in Campania, un'offerta distribuita su tutte le piattaforme: televisiva, radiofonica e multimediale.
Per quanto concerne le reti televisive, come riportato di seguito nella tabella, dall'inizio delle gare (giovedì 4 luglio) al 9 luglio, Rai ha trasmesso su Rai 2 e Rai Sport+HD un totale di oltre 30 ore dedicate interamente all'evento; se si aggiungono anche i 30 minuti giornalieri trasmessi su Rai 3 (solo in Campania) a cura della TGR dalle 20:00 alle 20:30, la programmazione interamente dedicata alle Universiadi supera una media di 5 ore quotidiane. Si evidenzia, altresì, che Rai 2 ha trasmesso il 3 luglio in diretta in prima serata la Cerimonia di apertura delle Universiadi per oltre 3 ore di programmazione (con replica il giorno successivo su Rai Sport).
In sintesi la programmazione delle Universiadi si articola fino a sabato 13 luglio in:
2 spazi giornalieri di circa 50 minuti su Rai 2 (in fascia mattutina e in fascia preserale);
1 spazio in prima serata su Rai Sport di oltre 2 ore (salvo eccezioni determinate da altri eventi concomitanti);
1 spazio giornaliero su Rai 3, a cura della TGR, trasmesso dalle 20:00 alle 20:30 nella sola Regione Campania.
Nella giornata conclusiva delle Universiadi, domenica 14 luglio, è prevista una programmazione speciale così articolata:
Rai 2:
spazio dalle 11:00 alle 12:00;
«Speciale Universiade» di circa 30 minuti in apertura de «La Domenica Sportiva» (sintesi della Cerimonia di chiusura + Speciale dedicato al racconto con le immagini di tutte le medaglie).
Rai Sport: Speciale Universiade dalle 24:00 della durata di 1 ora e 30’.
Inoltre tutte le testate giornalistiche riservano ampia copertura informativa all'evento nelle diverse edizioni dei telegiornali.
Per quanto concerne la Radio, alla manifestazione è stato dato ampio spazio sia attraverso servizi e approfondimenti nelle varie edizioni del Giornale Radio, sia con appuntamenti dedicati, su Radio1 Sport con i programmi «Palla al centro», «Note di sport» e «Il caffè» che ospitano servizi, interviste e radiocronache in diretta.
Da ultimo, per quanto riguarda l'offerta multimediale, tutti i contenuti nazionali live e on demand delle Universiadi sono visibili anche su RaiPlay.