XIII Commissione
Agricoltura
Agricoltura (XIII)
Commissione XIII (Agricoltura)
Comm. XIII
Sulla pubblicità dei lavori ... 154
Schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 21 maggio 2018, n. 74, recante «Riorganizzazione dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura – AGEA e per il riordino del sistema dei controlli nel settore agroalimentare, in attuazione dell'articolo 15 della legge 28 luglio 2016, n. 154». Atto n. 96 (Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio) ... 154
Schema di decreto ministeriale concernente la salvaguardia dei vigneti eroici o storici. Atto n. 94 (Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio) ... 160
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-02520 Nevi: Sull'adozione di iniziative in materia di controlli sull'olio di oliva importato e sulla trasparenza dell'etichettatura del prodotto ... 161
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 163
5-02517 Cenni: Sulla posizione assunta dal Governo italiano in sede europea in relazione alla vicenda che ha portato alla proroga degli attuali vertici del Coi ... 161
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 165
5-02518 Pignatone: Sull'accesso al Fondo di solidarietà nazionale per le imprese agricole colpite dal fenomeno del «cracking» dell'uva da tavola ... 162
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 166
5-02519 Viviani: Sull'adozione di misure a sostegno dell'agricoltura e della produzione di miele made in Italy ... 162
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 167
ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 17 luglio 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. — Interviene la sottosegretaria di Stato per le politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Alessandra Pesce.
La seduta comincia alle 14.15.
Sulla pubblicità dei lavori.
Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 21 maggio 2018, n. 74, recante «Riorganizzazione dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura – AGEA e per il riordino del sistema dei controlli nel settore agroalimentare, in attuazione dell'articolo 15 della legge 28 luglio 2016, n. 154».
Atto n. 96.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in oggetto.
Filippo GALLINELLA, presidente e relatore, avvisa che il termine per l'espressione del parere da parte della Commissione è fissato al 6 settembre 2019. Ricorda altresì che, contestualmente all'assegnazione, il Presidente della Camera ha segnalato che sullo schema di decreto legislativo non è stato acquisito il parere della Conferenza Stato-regioni e ha richiamato l'esigenza che le competenti Commissioni non si pronuncino definitivamente prima che sia stato trasmesso il parere della Conferenza.
In qualità di relatore, svolge quindi la relazione introduttiva.
Fa presente che il provvedimento in esame, che si compone di tre articoli e contiene disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 21 maggio 2018, n. 74, concernente la riorganizzazione di Agea e il riordino del sistema dei controlli nel settore agroalimentare, è stato predisposto in attuazione dell'articolo 15, comma 7, della legge 28 luglio 2016, n. 154, recante deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare. Tale disposizione ha previsto la possibilità per il Governo di adottare, entro un anno dalla data di entrata in vigore del primo dei decreti legislativi in materia di riordino degli enti, società e agenzie vigilati, uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive.
Osserva preliminarmente che, secondo l'analisi tecnico-normativa (ATN) che accompagna lo schema di decreto in esame, l'intervento normativo mira a eliminare talune criticità emerse in sede di prima applicazione del citato decreto-legislativo n. 74. In particolare, la normativa originaria ha previsto la soppressione di Agecontrol S.p.A. ed il trasferimento delle relative funzioni, ma anche delle risorse umane, strumentali e finanziarie, ad AGEA, generando, sempre secondo l'ATN, notevoli problematiche connesse, ad esempio, alla prevista «pubblicizzazione» del personale di Agecontrol S.p.A. che avrebbe dovuto essere inquadrato in AGEA.
Sempre in base all'analisi tecnico-normativa, il citato decreto legislativo n. 74 del 2018, inoltre, risulta carente sotto il profilo dell'organicità poiché, pur prevedendo la soppressione di AGECONTROL S.p.A., non è intervenuto sull'ulteriore società SIN S.p.A., anch'essa controllata da AGEA, con un'evidente asimmetria di riorganizzazione. In relazione al personale di SIN S.p.A segnala che già nella precedente legislatura era stata sollevata la questione – emersa poi anche nell'audizione di rappresentanti di CONSIP svoltasi il 25 luglio 2018 – del rischio di perdita del posto di lavoro dovuto alla mancata garanzia della così detta clausola sociale nell'ambito della gara di appalto.
L'intervento normativo persegue, quindi – secondo quanto riportato dall'analisi tecnico-normativa – l'obiettivo di un riassetto organizzativo più coerente di quello risultante dal menzionato decreto legislativo, prevedendo l'assorbimento di Agecontrol S.p.A. in SIN S.p.A., che diverrà società in house del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, e non più controllata da AGEA, realizzando un intervento, sempre secondo l'ATN, maggiormente votato all'efficienza gestionale.
In questo contesto, si prevede anche il passaggio della titolarità e della gestione del SIAN (Sistema informativo agricolo nazionale) da AGEA al Ministero vigilante. Nell'intenzione del Governo ciò dovrebbe determinare un ulteriore snellimento delle responsabilità facenti capo ad AGEA e il rafforzamento del ruolo di coordinamento del Ministero delle politiche agricole, presso il quale saranno trasferite le risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie all'espletamento delle funzioni che prima facevano capo ad AGEA.
Prima di passare ad illustrare i contenuti dello schema di decreto all'esame, ricorda che, nella precedente legislatura, la Commissione Agricoltura avviò, in data 10 gennaio 2018, l'esame dello schema di decreto legislativo recante riorganizzazione dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura – AGEA e per il riordino del sistema dei controlli nel settore agroalimentare (Atto n. 484) – poi approvato in via definitiva dal Governo il 16 maggio 2018, ma che, tuttavia, stante anche l'approssimarsi della data delle elezioni, non si concluse con l'espressione di un parere e che su tale schema si era registrata la mancata intesa in sede di Conferenza Stato regioni. Evidenzia quindi che la Commissione è chiamata a esprimere un parere soltanto sulle disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 21 maggio 2018, n. 74, e non più sull'impianto complessivo della riforma delineato dal citato decreto legislativo.
Venendo ai contenuti dello schema di decreto legislativo, fa presente che l'articolo 1 definisce l'oggetto dello schema di decreto consistente nelle modifiche e integrazioni al decreto legislativo n. 74 del 2018, che sono contenute nell'articolo 2.
L'articolo 2, comma 1, lett. a), in coerenza con le modifiche apportate dalle disposizioni successive, sostituisce l'attuale rubrica del Titolo I del d.lgs. n. 74 del 2018 con la seguente «Riordino delle funzioni del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura».
Il comma 1, lett. b) inserisce un nuovo articolo premissivo 01, concernente «Attribuzione di funzioni al Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo» che consta di quattro commi. Il comma 1 attribuisce al Ministero delle politiche agricole le funzioni già attribuite ad Agecontrol S.p.A. (recte: ad AGEA) relative all'esecuzione di controlli di qualità – di natura diversa rispetto a quelli esercitati dall'ICQRF – su prodotti ortofrutticoli freschi sia nel mercato interno che nell'import/export, oltre che alle verifiche istruttorie, contabili e tecniche nell'agroalimentare, nei comparti interessati dagli aiuti comunitari, che le esercita attraverso SIN S.p.A., regolata dall'articolo 15-bis inserito dallo schema di decreto in esame.
Il comma 2 prevede che il Ministero assuma il ruolo di stazione appaltante in relazione alla procedura ad evidenza pubblica in atto per l'affidamento della gestione del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN) e per l'esecuzione dei relativi accordi quadro.
Il comma 3 attribuisce, altresì, al Ministero, in primo luogo, la funzione di indirizzo, monitoraggio, coordinamento, organizzazione, gestione e sviluppo del SIAN, (che il comma 1, lett. c) dell'articolo 3 del D.lgs. n. 74/2018 aveva attribuito ad AGEA), fatte salve le funzioni relative alle seguenti gestioni che restano in capo ad AGEA: sistema integrato di gestione e controllo (SIGC), compreso il sistema informativo geografico (GIS) lett. a); gestione del fascicolo aziendale – lett. b); anagrafe delle aziende agricole – lett. c); Registro nazionale dei titoli all'aiuto- lett. d); Registro nazionale dei debiti in cui sono iscritti, mediante i servizi del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN), tutti gli importi accertati come dovuti dai produttori agricoli risultanti dai singoli registri debitori degli organismi pagatori riconosciuti – lett. e).
Al riguardo, segnala, peraltro, la necessità di procedere al necessario coordinamento delle disposizioni contenute all'articolo 9 del decreto legislativo 74 del 2018 – che disciplina le funzioni del Comitato tecnico – con quelle del nuovo articolo 01 laddove trasferisce al Ministero le funzioni di indirizzo, monitoraggio, coordinamento, organizzazione, gestione e sviluppo del SIAN.
Il comma 3 attribuisce, altresì, al Ministero, in secondo luogo, la definizione delle modalità di interscambio e del tempestivo aggiornamento dei dati tra il SIAN e i sistemi informativi degli organismi pagatori delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano, previo parere del Comitato tecnico di cui all'articolo 9 (che il comma 1, lettera d) dell'articolo 3 del D.lgs. n. 74/2018 aveva attribuito ad AGEA).
In terzo luogo, il medesimo comma 3 attribuisce al Ministero l'esecuzione dei controlli ex-post previsti dal regolamento (UE) n. 1306/2013 sui fondi erogati in base alla Politica agricola comune e coordinamento dei controlli in materia di commercializzazione nel settore degli ortofrutticoli freschi e delle banane, di competenza, fino alla riforma, di Agecontrol S.p.A. (lettera f) e h)) e poi affidati, con l'articolo 3, comma 5, del D.lgs. n. 74/2018, ad AGEA in qualità di organismo subentrante in tutti i rapporti attivi e passivi della soppressa Agecontrol S.p.A.
Inoltre, il comma 3 attribuisce al Ministero la funzione di aggiornamento della Banca nazionale dati degli operatori ortofrutticoli e gestione dei relativi aspetti sanzionatori, di competenza, fino alla riforma, di Agecontrol S.p.A. e poi trasferite ad Agea in base a quanto disposto dalla lettera m), comma 5, dell'articolo 3 del D.lgs. n. 74/2018.
Il comma 4 prevede che con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottato su proposta del Ministro delle politiche agricole, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro per la pubblica amministrazione, si provveda: all'individuazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie da trasferire da AGEA al Ministero delle politiche agricole in conseguenza del trasferimento di alcune funzioni; alla disciplina per il trasferimento delle medesime risorse e alla conseguente rideterminazione della dotazione organica del Ministero delle politiche agricole e di AGEA.
Passando all'analisi dell'articolo 2, osserva che il comma 1, lett. c) abroga il comma 4 dell'articolo 2 del D.Lgs. n. 74/2018, in base al quale sono state attribuite ad AGEA le funzioni di Agecontrol S.p.A.
Il comma 1, lett. d) abroga le parti dell'articolo 3 del D.lgs. n. 74/2018 che attribuiscono ad AGEA le funzioni che il nuovo articolo 01 trasferisce al Ministero.
Il comma 1, lett. e) inserisce un comma aggiuntivo all'articolo 6 del D.lgs. n. 74 del 2018 che detta disposizioni in materia di centri autorizzati di assistenza agricola (CAA), prevedendo che, al fine di migliorare l'efficienza della rete di rilevazione preposta allo svolgimento delle statistiche ufficiali in materia agricola, e in particolare dei censimenti di cui all'articolo 1, comma 227, della legge n. 205 del 2017, l'ISTAT e gli altri soggetti del Sistema statistico nazionale possono avvalersi dei suddetti centri per provvedere alla raccolta dei dati di base, previa stipula di convenzioni, anche a titolo oneroso.
A tale riguardo, segnala che la Commissione Bilancio, chiamata ad esprimersi sullo schema di decreto legislativo, effettuerà le proprie valutazioni sugli eventuali oneri connessi all'attuazione della presente disposizione.
Ricorda, infine, che l'articolo 1, comma 227, della legge n. 205 del 2017 ha previsto che l'ISTAT effettui, nel settore agricolo, i seguenti censimenti: nell'anno 2020, il 7o censimento generale dell'agricoltura; dall'anno 2021, il censimento permanente dell'agricoltura.
Rileva che il comma 1, lett. f), modifica l'articolo 12 del D.lgs. n. 74 del 2018, relativo allo Statuto e alle norme di funzionamento di AGEA, inserendo il regolamento di contabilità, insieme al già previsto regolamento di organizzazione, tra gli atti necessari a garantire il funzionamento dell'Agenzia.
Il comma 1, lett. g), apporta talune modifiche all'articolo 15 del D.lgs. n. 74 del 2018, concernente il SIAN. In particolare, tale comma abroga i commi 3 e 4 del citato articolo 15, i quali prevedono, rispettivamente, che l'AGEA, in qualità di organismo di coordinamento, svolga le funzioni di organizzazione, gestione e sviluppo del SIAN e che lo svolgimento di tali compiti sia affidato ad almeno due uffici di livello dirigenziale non generale e che l'Agenzia sia inoltre autorizzata ad avvalersi del supporto dell'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID), previa stipula di apposita convenzione.
Il comma in esame modifica poi il comma 6 dell'articolo 15 prevedendo che sia il Ministero e non più l'Agenzia ad assicurare che i servizi del SIAN siano a disposizione degli utenti, e, sulla base di apposite convenzioni, delle pubbliche amministrazioni interessate, incluse le regioni operando, poi, un rinvio, ai compiti attribuiti allo stesso Ministero dall'articolo 01, comma 3, lett. a).
Evidenzia che la disposizione in esame inserisce, inoltre, all'articolo 15 i nuovi commi 6-bis, 6-ter e 6-quater.
Il comma 6-bis prevede che il Ministero sia il titolare esclusivo dei dati e dei documenti caricati a qualsiasi titolo sul SIAN o comunque raccolti, anche da suoi fornitori o eventuali terzi aventi causa dal Ministero, nell'ambito delle attività di organizzazione, gestione e sviluppo del SIAN.
Al riguardo, segnala che sarebbe opportuno chiarire l'ambito dell'attribuzione, considerando che la titolarità del dato dovrebbe interessare perlomeno anche il soggetto a cui il dato si riferisce.
Il comma 6-ter dispone che, fermo restando il rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali, i fornitori e gli eventuali terzi aventi causa dal Ministero sono tenuti a rendere disponibili in via esclusiva al Ministero i dati raccolti nell'ambito delle attività di organizzazione, gestione e sviluppo del SIAN e fissa il divieto per tali soggetti di divulgare o, comunque, di utilizzare per qualsiasi finalità i dati raccolti nell'ambito delle predette attività.
Il comma 6-quater precisa che ad AGEA resta comunque attribuita la possibilità di accedere al SIAN e di operare su tale sistema per esercitare le funzioni ad essa attribuite.
Il comma 1, lett. h), inserisce, dopo l'articolo 15, un articolo aggiuntivo 15-bis, interamente dedicato alla trasformazione della società SIN S.p.A.
Si sofferma quindi su tale articolo aggiuntivo che prevede che SIN S.p.A. diventi società in house del Ministero delle politiche agricole e che svolga i seguenti compiti: coordinamento delle procedure informatiche nel settore agricolo e della pesca, inclusa l'implementazione del SIAN; progettazione di sistemi avanzati per l'attuazione della riforma della PAC e della pesca per il periodo 2021-2027; ricerca ed applicazione di sistemi innovativi, anche mediante l'applicazione di nuove tecnologie quali l'intelligenza artificiale e la block chain; supporto tecnico e amministrativo nella gestione del SIAN; esecuzione dei controlli che facevano capo ad Agecontrol; conclusioni di accordi con altri soggetti pubblici per realizzare una cooperazione finalizzata all'efficientamento dei processi di erogazione dei servizi nell'ambito dell'agricoltura e della pesca.
Osserva che la relazione illustrativa evidenzia a tale proposito che la scelta di trasformare la società SIN S.p.A in società in house del Ministero delle politiche agricole – in luogo della sua liquidazione – è volta a non disperdere il prezioso ed esclusivo know how maturato da SIN nella gestione del SIAN in oltre dieci anni di attività, irrinunciabile nell'ottica dello sviluppo di servizi informatici efficienti ed efficaci (anche attraverso l'implementazione delle nuove tecnologie) da applicarsi all'agricoltura, anche ai fini dell'attuazione della Politica Agricola Comune e della pesca per il settennato 2021-2027 e per i periodi successivi.
Il comma 2 del nuovo articolo 15-bis prevede che le predette attività possono essere svolte solo dopo la conclusione da parte di Consip S.p.A. della procedura ad evidenza pubblica prevista dall'articolo 1, comma 6-bis, del decreto-legge 51 del 2015 e la sottoscrizione dei relativi accordi quadro.
Ricorda, al riguardo, che l'articolo 1, comma 6-bis, del decreto-legge n. 51/2015 ha previsto che alla cessazione della partecipazione del socio privato alla società SIN, l'AGEA provvede alla gestione e allo sviluppo del SIAN direttamente, o tramite società interamente pubblica nel rispetto delle normative europee in materia di appalti, ovvero attraverso affidamento a terzi mediante l'espletamento di una procedura ad evidenza pubblica ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, anche avvalendosi a tal fine della società CONSIP Spa. La legge ha richiesto che le modalità di svolgimento della gara dovevano assicurare la piena operatività del Sistema al momento della predetta cessazione e garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali della società SIN.
Il comma 3 del nuovo articolo 15-bis stabilisce che le azioni di SIN S.p.A. detenute da AGEA siano trasferite da quest'ultima al Ministero a titolo gratuito.
Il comma 1, lett. i) modifica il Titolo II del D.Lgs n. 74 del 2018: «Soppressione di Agecontrol S.p.A. Trasferimento di funzioni ad Agea» con il seguente: «Soppressione di Agecontrol S.p.A. e successione delle funzioni e dei rapporti in SIN S.p.A.», mentre la successiva lettera l) sostituisce l'articolo 16 del D.Lgs. n. 74 del 2018, con un nuovo articolo recante rubrica analoga a quella del Titolo, composto di quattro commi.
Ricorda che l'attuale articolo 16 prevede che a decorrere dalla data di pubblicazione del decreto di inquadramento del personale di Agecontrol S.p.A. nei ruoli di Agea, l'Agecontrol S.p.A. è soppressa (comma 1). L'ufficio del registro delle imprese provvede alla cancellazione di Agecontrol su semplice richiesta di Agea e senza il pagamento di alcuna tassa o imposta (comma 2). L'Agea è chiamata a subentrare nei rapporti giuridici attivi e passivi di Agecontrol S.p.A; le risorse finanziarie e i beni strumentali materiali e immateriali sarebbero dovuti confluire al fondo di dotazione di cui era stata dotata l'Agea ai sensi dell'articolo 13 del decreto legislativo in esame.
Il nuovo articolo 16, al comma 1, prevede che il Ministro delle politiche agricole, di concerto il Ministro dell'economia e delle finanze, adotti gli atti necessari affinché SIN S.p.A. succeda in via universale in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi di Agecontrol S.p.A., inclusi i rapporti di lavoro con il personale dipendente, i beni strumentali, materiali e immateriali e tutte le risorse finanziarie attribuite ad Agecontrol S.p.A.
Al comma 2, il nuovo articolo 16 stabilisce che le dotazioni di bilancio che fanno capo ad Agecontrol S.p.A. saranno trasferite a SIN S.p.A., a decorrere dalla data di iscrizione nel registro delle imprese dell'atto con cui si perfeziona la successione universale. A tale riguardo osserva che, essendo Agecontrol S.p.A. totalmente partecipata da AGEA, l'operazione non comporterà variazioni di spesa.
Ai sensi del comma 3 del nuovo articolo 16, da tale data, al personale di Agecontrol S.p.A. si applica: il trattamento economico fondamentale che sarà riconosciuto al personale dipendente di SIN S.p.A.; un differenziale, riassorbibile con i successivi miglioramenti economici a qualsiasi titolo conseguiti, anche determinati dalla contrattazione collettiva nazionale e decentrata, in caso di trattamento economico fondamentale percepito in Agecontrol alla data di entrata in vigore della legge delega n. 154 del 2016 maggiore rispetto al trattamento economico fondamentale in godimento al personale dipendente di SIN S.p.A.; un eventuale trattamento retributivo accessorio fino a concorrenza dell'eventuale differenza tra il trattamento complessivo economico spettante al personale dipendente di SIN. S.p.A. e il valore complessivo dei trattamenti economici di cui alle lettere a) e b); il regime previdenziale previsto per il personale di SIN S.p.A. In ordine a tale aspetto, osserva che la Commissione, nell'ambito dell'attività conoscitiva, potrà audire i rappresentanti dei sindacati al fine di chiarire eventuali profili problematici legati al passaggio del personale da Agecontrol S.p.A. a SIN S.p.A.
Il comma 4 prevede che con decreto del Ministro delle politiche agricole, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, siano quantificati gli eventuali maggiori oneri derivanti dal comma 3, ai quali si provvederà mediante riduzione degli stanziamenti iscritti nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo, nel rispetto dei vincoli di spesa di cui al comma 5, lettera a), dell'articolo 21 della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
Il comma 1, lett. m) abroga gli articoli 17, 18 e 19 del D.lgs. n. 74 del 2018 che dettavano disposizioni in merito all'inquadramento del personale di Agecontrol S.p.A. nei ruoli dell'AGEA, del bilancio di chiusura di Agecontrol S.p.A. e della dotazione organica di AGEA.
Venendo poi all'illustrazione dell'articolo 3, segnala che in esso sono contenute disposizioni transitorie e finali.
In particolare, il comma 1 prevede che non si applichino a SIN S.p.A le disposizioni di cui all'articolo 20 del decreto legislativo n. 175 del 2016 (Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica) limitatamente all'esercizio successivo alla data in cui si è perfezionata la successione universale di Agecontrol S.p.A. in SIN S.p.A. Al riguardo ricorda che il citato articolo 20 prevede misure in materia di razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche.
Secondo la relazione illustrativa tale deroga si giustifica in quanto l'operazione di cui alla disposizione in esame costituisce già attuazione dei principi che motivano la razionalizzazione periodica delle partecipazioni di cui al menzionato articolo 20, sia pur con diverse modalità attuative.
Sottolinea che il comma 2 prevede che fino alla sottoscrizione dell'ultimo degli accordi quadro affidati a seguito della procedura di gara di cui all'articolo 1, comma 6-bis, del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51, e comunque fino al completamento delle relative operazioni di subentro, il Ministero, tramite SIN S.p.A., garantisce la continuità nella gestione e sviluppo del SIAN. Si prevede inoltre che SIN S.p.A. garantisce il supporto tecnico e amministrativo al Ministero nella gestione del SIAN, sia nella fase di transizione sia al termine delle operazioni di subentro delle attività previste nell'ultimo accordo quadro sottoscritto, anche prima della trasformazione di SIN in una società in house.
Osserva che, secondo quanto riportato dalla relazione illustrativa, tale disciplina relativa alla gestione del SIAN nel periodo transitorio tra l'attuale regime (SIN S.p.A., attraverso il proprio Socio privato/partner tecnologico) e il nuovo (a valle della contrattualizzazione dei contratti d'appalto dei quattro lotti della gara), è volta a soddisfare due distinte esigenze che possono porsi fino al definitivo espletamento delle operazioni di subentro: la prima consiste nel garantire la continuità nella gestione del SIAN, con riferimento ai servizi oggetto dei lotti per i quali ancora non è stato sottoscritto il relativo contratto, la seconda riferibile all'esigenza del Ministero di avvalersi del supporto di SIN S.p.A. per le operazioni di subentro nonché per il supporto tecnico amministrativo nella gestione e sviluppo del SIAN per i servizi oggetto dei lotti aggiudicati e contrattualizzati.
Al comma 3 si provvede ad adeguare il testo del d.lgs. n. 74/2018 alla mutata denominazione del Ministero per effetto del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86.
Al comma 4 viene prevista la clausola di invarianza finanziaria.
Al comma 5, il MEF viene autorizzato ad apportare le necessarie variazioni di bilancio nello stato di previsione della spesa del Ministero, a valere su parte delle risorse attualmente previste come trasferimento ad AGEA (cap. 1525/02), non più necessarie alla stessa per la gestione del SIAN – quantificabili in circa 40 milioni di euro, in base alla relazione tecnica – e che dovrebbero essere appostate in apposito capitolo di nuova istituzione, per il trasferimento alla nuova società SIN S.p.A.
In relazione all'organizzazione dell'esame dello schema di decreto in oggetto, fa presente che la Commissione, secondo le modalità e tempistiche che verranno concordate in sede di ufficio di presidenza, svolgerà delle audizioni – tra le quali quella dei rappresentanti della Conferenza delle regioni, successivamente all'espressione dell'intesa prevista per il 25 luglio – al fine di svolgere approfondimenti e acquisire elementi conoscitivi ulteriori dei quali si potrà tenere conto nell'espressione del parere.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Schema di decreto ministeriale concernente la salvaguardia dei vigneti eroici o storici.
Atto n. 94.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in oggetto, rinviato nella seduta del 10 luglio 2019.
Filippo GALLINELLA, presidente, ricordo che nella seduta del 10 luglio scorso la relatrice, onorevole Cenni, ha svolto la relazione introduttiva, evidenziando come testo in esame presenti alcuni aspetti da approfondire. Avvisa inoltre che nella medesima giornata del 10 luglio scorso la Commissione Bilancio ha valutato favorevolmente lo schema di decreto in esame.
Susanna CENNI (PD), relatrice, fa presente che, in qualità di relatrice, anche con l'ausilio del presidente del CERVIM, che ha collaborato attivamente alla stesura dello schema, sta svolgendo delle verifiche tecniche su alcuni aspetti dello schema di decreto in esame. Preannuncia, quindi, che, all'esito di tali verifiche, e di un percorso condiviso con gli uffici del Governo, invierà ai commissari una proposta di parere in relazione alla quale i colleghi potranno farle pervenire osservazioni e suggerimenti dei quali terrà conto.
Filippo GALLINELLA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.45.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 17 luglio 2019.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 14.55.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 17 luglio 2019. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. — Interviene la sottosegretaria di Stato per le politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Alessandra Pesce.
La seduta comincia alle 14.55.
Filippo GALLINELLA, presidente, in considerazione dell'indisponibilità di canali sulla web-tv della Camera dei deputati, comunica che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità dell'odierna seduta per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata sarà assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso.
5-02520 Nevi: Sull'adozione di iniziative in materia di controlli sull'olio di oliva importato e sulla trasparenza dell'etichettatura del prodotto.
Maria SPENA (FI), in qualità di cofirmataria, illustra l'interrogazione in titolo.
La sottosegretaria Alessandra PESCE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Maria SPENA (FI), replicando, ringrazia la rappresentante del Governo per la risposta fornita nella quale si possono individuare alcuni elementi rassicuranti riguardo a iniziative dell'Esecutivo in materia di controlli sulle importazioni di olio di oliva e sulla trasparenza dell'etichettatura dell'olio che, in ultima istanza, mirano a tutelare i consumatori, che è l'obiettivo fondamentale al quale deve puntare l'azione del Governo. Osserva, tuttavia, che occorre prendere atto dell'incremento, avvenuto negli ultimi anni, delle importazioni di olio dalla Spagna e dalla Tunisia che danneggia i coltivatori e i produttori di olio italiani. Preannuncia, quindi, che sulle questioni affrontate con l'interrogazione in oggetto continueranno a essere oggetto di grande attenzione da parte del suo gruppo.
5-02517 Cenni: Sulla posizione assunta dal Governo italiano in sede europea in relazione alla vicenda che ha portato alla proroga degli attuali vertici del Coi.
Susanna CENNI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.
La sottosegretaria Alessandra PESCE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Susanna CENNI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta. Rileva, infatti, che la questione del rinnovo dei vertici del COI è stata oggetto di grande attenzione da parte della Commissione, e del suo gruppo in particolare, attraverso la presentazione di interrogazioni e di risoluzioni. Osservato che dalla recente audizione del direttore della Direzione generale delle politiche internazionali e dell'Unione europea del MIPAAFT, a suo avviso, erano emersi elementi che potevano far confidare in un esito diverso della vicenda in esame, manifesta una forte preoccupazione per la proroga degli attuali vertici del COI, legata soprattutto alla possibile messa in discussione del panel test che è un elemento di garanzia per gli oli italiani.
Osservato che la sottosegretaria non ha chiarito se il Governo abbia realmente sostenuto nominativi alternativi, proponendo candidature ufficiali in una battaglia che, a suo avviso, doveva essere sostenuta con forza in sede europea, giudica sbagliata la posizione assunta dalla Commissione europea, che non ha sostenuto la posizione dell'Italia.
5-02518 Pignatone: Sull'accesso al Fondo di solidarietà nazionale per le imprese agricole colpite dal fenomeno del «cracking» dell'uva da tavola.
Dedalo Cosimo Gaetano PIGNATONE (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.
La sottosegretaria Alessandra PESCE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Dedalo Cosimo Gaetano PIGNATONE (M5S), replicando, si dichiara soddisfatto.
5-02519 Viviani: Sull'adozione di misure a sostegno dell'agricoltura e della produzione di miele made in Italy.
Martina LOSS (Lega) in qualità di cofirmataria, illustra l'interrogazione in titolo.
La sottosegretaria Alessandra PESCE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Martina LOSS (Lega), replicando, si dichiara soddisfatta. Esprime infatti apprezzamento per l'esaustiva risposta fornita dalla sottosegretaria dalla quale emergono dati molto rilevanti che testimoniano l'attenzione riservata dal Ministero ad un settore molto importante come quello dell'apicoltura. Invita pertanto il Governo a proseguire nelle iniziative già intraprese per salvaguardare la produzione di miele made in Italy, assicurando una tutela ai produttori, ma al contempo anche ai consumatori. Giudica molto significativi, a tale proposito, i dati forniti dalla sottosegretaria con riferimento all'attività di contrasto alle frodi dei prodotti agroalimentari e all’italian sounding, che pertanto deve proseguire.
Manifesta apprezzamento per l'avvenuta convocazione del Tavolo di indirizzo e coordinamento per fronteggiare, con misure condivise, il calo produttivo. Reputa infatti che il Tavolo rappresenti lo strumento con il quale monitorare i cambiamenti del settore, intervenendo in maniera tempestiva.
Rilevata la necessità, nell'ottica di uno sviluppo del settore, di apportare alcune modifiche alla normativa fiscale, auspica che il Governo manifesti la propria disponibilità anche su tale fronte.
Filippo GALLINELLA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.15.
ALLEGATO 1
5-02520 Nevi: Sull'adozione di iniziative in materia di controlli sull'olio di oliva importato e sulla trasparenza dell'etichettatura del prodotto.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor presidente, onorevoli Deputati,
il settore dell'olio di oliva è tra quelli più rappresentativi del « Made in Italy» e per tale ragione intendiamo tutelarlo con particolare vigore.
In tale ottica, il Ministero ha sempre riconosciuto la piena efficacia del c.d. panel test. Attraverso il coordinamento di tutti i panel riconosciuti, espletato dall'Ufficio competente, intendiamo migliorare ed uniformare l'attività degli stessi, evitando i frequenti tentativi di denigrazione da parte di coloro che vorrebbero eliminare detto metodo di analisi organolettica.
Rilevo al riguardo che, analogamente alle scorse annualità, il prossimo 23 luglio si terrà un seminario di aggiornamento presso il Ministero, che vede coinvolti tutti i capi panel operanti sul territorio, sia ufficiali che professionali, con i quali verranno affrontate le principali tematiche del settore e verranno analizzati i risultati del ring test.
Peraltro, anche a livello internazionale, l'Amministrazione segue con attenzione gli sviluppi di uno studio sul miglioramento del metodo, affinché lo stesso venga assolutamente potenziato.
Segnalo poi che, su insistenza del nostro Paese, è intervenuta recentemente una modifica nella normativa COI in base alla quale, gli oli per i quali siano state riscontrate anomalie o irregolarità nell'analisi organolettica, possono comunque essere considerati difettati anche se due gruppi di panel evidenziano difetti principali differenti (circostanza che prima consentiva al giudice di rigettare la proposta di sanzione da parte degli organi di controllo, a causa di risultati non concordanti).
Ciò posto, rilevo che la filiera «olio d'oliva» è oggetto di un costante e continuo controllo da parte dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, senza alcuna discriminazione tra il prodotto destinato al mercato nazionale e quello destinato al mercato estero, sia comunitario che extra comunitario.
L'Ispettorato è impegnato costantemente a garantire il rispetto delle regole nelle diverse fasi della filiera produttiva e a tutelare i consumatori dalla possibile commercializzazione di alimenti non corrispondenti al dichiarato, contraffatti o falsamente etichettati come italiani.
Peraltro, la collaborazione intrapresa con l'Agenzia delle Dogane e le Capitanerie di Porto ha consentito di migliorare l'attività di monitoraggio dei flussi d'introduzione dei prodotti agroalimentari provenienti da Paesi terzi ed evitare fraudolente commercializzazioni di alimenti falsamente dichiarati «italiani» sul territorio nazionale.
Inoltre, il registro telematico degli oli d'oliva ha consentito un più puntuale e tempestivo controllo. Attraverso modalità telematiche messe a disposizione sul portale del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), si è costituito un sistema di tracciabilità omogeneo e puntuale della «filiera olio d'oliva» che consente di monitorare le singole movimentazioni di ogni stabilimento e di conoscere i nominativi con i relativi indirizzi dei soggetti, nazionali o esteri, coinvolti.
I controlli dell'ICQRF vengono eseguiti sulla base di un'attenta analisi del rischio così come prevista dal Reg. (CE) n. 882/2004 ss e sono rivolti a verificare anche la conformità dei dispositivi di etichettatura utilizzati. Rilevo al riguardo che l'emanazione del Regolamento delegato (UE) 2018/1096, fortemente richiesto e sostenuto dall'Italia, consente ora agli Stati membri di introdurre l'obbligo di riportare in etichetta l'indicazione della campagna di raccolta per gli oli d'oliva ottenuti da olive raccolte sul loro territorio e destinati esclusivamente ai mercati nazionali.
L'attività di controllo dell'ICQRF prevede anche accertamenti analitici su campioni prelevati in tutte le fasi della filiera, con particolare attenzione al commercio ed alla distribuzione. Questi vengono effettuati dall'Ispettorato avvalendosi di una propria rete qualificata di laboratori e di comitati di assaggio ufficiali (panel) che, nel caso degli oli d'oliva, procede al controllo di tutti i parametri relativi alla genuinità ed alla qualità dei prodotti previsti dalla regolamentazione comunitaria.
Assicuro che anche per la prossima campagna olearia l'Ispettorato manterrà un elevato livello di attenzione nel settore, proprio al fine di evitare l'insorgere di fenomeni contraffattivi e l'illecita commercializzazione di oli riportanti l'indicazione di un'origine diversa da quella effettiva.
ALLEGATO 2
5-02517 Cenni: Sulla posizione assunta dal Governo italiano in sede europea in relazione alla vicenda che ha portato alla proroga degli attuali vertici del Coi.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli colleghi,
com’è noto il Consiglio oleicolo internazionale (COI) è l'unica organizzazione internazionale al mondo dedicata all'olio di oliva e alle olive da tavola. Ha sede a Madrid, dove è stato creato nel 1959, e si compone di 17 membri, tra cui l'Unione europea che rappresenta tutti i suoi Paesi produttori di olive da tavola e di oli d'oliva.
Come più volte evidenziato in precedenti circostanze, da ultimo in occasione dell'audizione del nostro Direttore Generale delle politiche internazionali e dell'Unione europea, il Ministero ha sempre manifestato contrarietà alla possibilità del rinnovo dell'esecutivo del COI, composto dal Direttore esecutivo e dai due Direttori aggiunti.
Tale posizione è stata più volte rappresentata in tutte le sedi istituzionali competenti, nell'ambito delle quali la tematica è stata oggetto di discussione tra la Commissione Ue che, si rammenta, ha sempre assunto una posizione favorevole, e gli Stati membri.
In particolare, nell'ambito del Comitato prodotti di base (Pro.Ba) e a livello più elevato, in seno al Coreper 2 (Comitato Rappresentanti permanenti), la delegazione italiana ha sempre manifestato la propria netta contrarietà alla possibilità del rinnovo delle cariche.
A questo proposito, evidenzio che tale posizione di contrarietà in seno al Coreper ha generato il mancato raggiungimento del necessario «consenso» all'interno del Consiglio, costringendo, di fatto, la Commissione a non potersi esprimere a favore del rinnovo dei vertici COI.
Di conseguenza, in occasione dell'Assemblea plenaria del COI, svoltasi a Marrakech nel giugno scorso, la Commissione europea si è dovuta astenere.
Ciò nonostante, tenuto conto che nessun membro del COI si è opposto alla proposta di proroga dei vertici del Comitato, la decisione del rinnovo delle cariche è stata pertanto adottata.
È bene tenere presente che la Commissione europea, la cui volontà è stata espressa dai relativi vertici politici, è stata sempre favorevole alla proposta di proroga dei vertici del COI e che, in tale contesto, i relativi affidamenti sono stati conferiti per ragioni di politica estera e di sicurezza dell'Unione europea.
ALLEGATO 3
5-02518 Pignatone: Sull'accesso al Fondo di solidarietà nazionale per le imprese agricole colpite dal fenomeno del «cracking» dell'uva da tavola.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
l'interrogazione cui mi accingo a rispondere concerne le misure da adottare per sostenere uno dei prodotti di eccellenza della nostra agricoltura, l'uva da tavola siciliana, a seguito del cosiddetto fenomeno di cracking (lacerazione buccia degli acini), verificatosi nei mesi estivi del 2018, in particolare nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Ragusa e Catania.
In primo luogo, evidenzio che l'avversità segnalata rientra tra le cosiddette fisiopatie, ovvero alterazioni delle piante non causate da organismi viventi, ma da carenze o eccessi di elementi nutritivi nel terreno; squilibri fisiologici causati per esempio da piogge o irrigazioni eccessive, danni causati da eventi climatici quali gelate o scottature.
Nel caso segnalato, da quanto è possibile rilevare dalla documentazione presentata dalla Regione, il fenomeno della spaccatura degli acini dell'uva da tavola sarebbe causato da un andamento stagionale anomalo, i cui fenomeni tuttavia non hanno assunto il carattere di eccezionalità per le intensità registrate e comunque l'effetto non sarebbe direttamente riconducibile al solo evento, ma all'alternarsi di periodi umidi e periodi siccitosi, accompagnati da interventi colturali probabilmente intempestivi e inopportuni (irrigazioni, concimazioni, ecc.) che hanno determinato nelle piante gli squilibri fisiologici alla base del danno.
Ciò posto ricordo che, ai fini dell'attivazione del Fondo di solidarietà nazionale, è necessario che si verifichi un evento atmosferico di portata eccezionale che provochi danni diretti alle colture in misura superiore al 30 per cento della produzione lorda vendibile aziendale.
Tuttavia, proprio per comprendere al meglio la situazione e venire incontro alle esigenze delle aziende, sono in corso ulteriori approfondimenti con la Regione Siciliana.
Allo stato attuale, l'unica possibilità di intervento è rappresentata dall'attivazione di un regime di aiuto in «de minimis», la cui copertura deve però essere reperita con norma primaria.
Nel frattempo, la Regione Siciliana, nell'ambito del proprio Programma di sviluppo rurale, può comunque attivare misure preventive ed attività di assistenza tecnica mirate alla riduzione degli effetti derivanti da andamenti stagionali anomali, come quello segnalato, ad esempio con strumenti di monitoraggio dell'umidità del terreno che consentano di intervenire in maniera opportuna con le irrigazioni e per la corretta gestione delle altre operazioni colturali.
ALLEGATO 4
5-02519 Viviani: Sull'adozione di misure a sostegno dell'agricoltura e della produzione di miele made in Italy.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli deputati,
la tutela dei nostri prodotti agroalimentari, compreso il miele, è una delle priorità che il Governo intende perseguire a vantaggio non solo dei comparti produttivi, ma anche dei consumatori.
L'apicoltura ha certamente un valore produttivo, ma ha anche una funzione ambientale, per il mantenimento degli equilibri naturali.
Con oltre 55.000 apicoltori, un numero di alveari vicino al milione e mezzo, la produzione di circa 40 varietà di mieli diversi, l'apicoltura costituisce un importante settore del comparto agricolo nazionale con un buon livello di capacità produttiva, oltre all'importante funzione impollinatrice che le api svolgono. Dati che chiariscono le ragioni dell'impegno del Ministero a sostegno degli apicoltori.
Occorre agire per ottimizzare l'intervento pubblico integrando le diverse azioni, dalla ricerca al sostegno di allevatori e produzioni, dai controlli alla comunicazione ai consumatori. Vi sono congrue risorse finanziarie su cui poter contare; l'impegno è di utilizzarle in maniera integrata e complementare affinché abbiano ricadute e impatti positivi su tutto il settore.
Naturalmente il Ministero è al corrente della situazione rappresentata dall'Onorevole interrogante ed infatti, nell'ambito dell'apposito Comitato di indirizzo, effettua un costante monitoraggio della situazione.
Per quanto concerne gli interventi previsti rilevo che, in applicazione della normativa unionale, sono stati attivati programmi pluriennali a sostegno dell'apicoltura che beneficiano di un cofinanziamento Ue pari a circa 3 milioni di euro l'anno, cui si aggiunge un cofinanziamento nazionale di uguale entità. Evidente attenzione che questo Governo dedica al ruolo dell'apicoltura, sia sul versante della competitività sia della sostenibilità produttiva.
Tra le misure finanziabili vi sono anche quelle relative all'assistenza tecnica agli apicoltori e alla lotta contro gli aggressori e alle malattie dell'alveare (gestite in larga misura – circa l'89 – a livello regionale per meglio adattarsi alle diverse realtà territoriali), oltre ad azioni a carattere nazionale, quali la ricerca, il miglioramento della qualità dei prodotti, attività di formazione e divulgazione, ecc.
Inoltre, con la legge di bilancio 2019, per la realizzazione di progetti nel settore apistico finalizzati al sostegno di produzioni e allevamenti di particolare rilievo ambientale, economico, sociale e occupazionale, è stata autorizzata la spesa di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020.
In merito alle azioni intraprese per salvaguardare la nostra apicoltura ricordo che, per quanto riguarda l'origine dei prodotti e le difficoltà di individuazione della reale provenienza degli stessi, in Italia vige una disposizione legislativa più restrittiva rispetto alla Direttiva 2001/110/CE sul miele. Nella fattispecie, la legge n. 81 dell'11 marzo 2016 prevede obbligatoriamente che sull'etichetta siano indicati il Paese o i Paesi d'origine in cui il miele è stato raccolto.
Occorre poi tener presente che, nella proposta per la nuova PAC, il settore apistico è l'unico che raddoppia le proprie risorse, effettivamente a sostegno della qualità e del rafforzamento della produzione.
Riguardo alla segnalata riduzione della produzione del comparto rilevo che lo scorso giugno si è tenuto un incontro del Tavolo di indirizzo e coordinamento che raccoglie i diversi stakeholders con la finalità di fronteggiare, con misure condivise, il calo produttivo. La convocazione del Tavolo rappresenta una pronta risposta per reagire, in maniera efficace e tempestiva, alle difficili condizioni del settore, così provato dalle ultime emergenze climatiche che hanno comportato una grave perdita di produzione, a cui si sommano gravi difficoltà di mercato dovute alla concorrenza del miele d'importazione.
Come richiesto dai vari operatori riuniti nel tavolo apistico, è stato dato incarico ad Ismea di effettuare un'analisi della situazione di crisi produttiva, al fine verificare le condizioni per attivare, anche a livello sperimentale, gli strumenti di gestione delle crisi già utilizzati nel settore agricolo.
È bene tener presente che il sostegno al comparto si realizza anche attraverso il contrasto alle frodi e all’italian sounding. In tale direzione abbiamo già potenziato il sistema dei controlli anche nel settore del miele, per il quale, come detto, vige l'obbligo dell'indicazione del Paese di origine in etichettatura.
L'autorevolezza delle ispezioni ministeriali è riconosciuta a livello globale, tant’è che l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, organo tecnico di controllo del Ministero si è confermato il punto di riferimento dei controlli sul food a livello italiano e internazionale.
Riguardo al paventato aumento di importazioni dalla Cina e dai Paesi dell'Est Europa di mieli di scarsa qualità mercantile o di analoghi derivati illecitamente spacciati per miele, l'Ispettorato effettua sul territorio nazionale i controlli sui mieli di diversa origine botanica e geografica (Stati membri dell'UE e Paesi terzi), sia alla produzione che alla commercializzazione. Per quelli biologici, sono previste anche analisi specifiche tese ad evidenziare la presenza di residui di prodotti fitosanitari non consentiti in tale metodo di produzione.
I controlli vengono eseguiti sulla base di un'attenta analisi del rischio, così come previsto dal Regolamento (CE) n. 882 del 2004 e successive modifiche e integrazioni. Gli operatori della filiera che sono sottoposti a verifica sono i commercianti, i confezionatori e gli esercizi commerciali.
Occorre poi tener presente che la collaborazione intrapresa con l'Agenzia delle Dogane e le Capitanerie di porto ha consentito di incrementare l'attività di monitoraggio dei flussi d'importazione dei prodotti agroalimentari provenienti da Paesi terzi ed evitare fraudolente commercializzazioni di mieli falsamente dichiarati «italiani» sul territorio nazionale.
Ciò posto informo l'interrogante che, nel corso del 2018, l'Ispettorato ha eseguito sul prodotto in esame oltre 500 controlli e analizzato circa 400 campioni, di cui il 9,6 per cento è risultato irregolare.
Gli illeciti riscontrati hanno riguardato prevalentemente l'utilizzo di un'etichettatura irregolare (per l'impiego di locuzioni ingannevoli od omissioni di indicazioni obbligatorie); il mancato adempimento degli obblighi di rintracciabilità; l'indebito uso commerciale di una denominazione protetta e l'illecito utilizzo di zuccheri estranei nella produzione di miele.
Assicuro che, a tutela del settore e dei consumatori, il Ministero intende garantire un sempre maggiore livello di attenzione anche rispetto ai mieli d'importazione.