Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
Comm. bicam. Vigilanza RAI
Comm. bicam. Vigilanza RAI
Sulla pubblicità dei lavori ... 329
Sui lavori della Commissione ... 329
ALLEGATO 1 (Proposta di risoluzione sulle nomine previste dal piano industriale della RAI 2019-2021, presentata dal deputato Mulè, dalla senatrice Gallone, dal senatore Gasparri e dalla deputata Marrocco) ... 331
ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA:
Esame della proposta di risoluzione «Sulle nomine previste dal piano industriale delle RAI 2019-2021» (Esame e rinvio) ... 330
ALLEGATO 2 (Emendamento alla proposta di risoluzione sulle nomine previste dal Piano industriale della Rai 2019-2021, presentata dal deputato Mulè, dalla senatrice Gallone, dal senatore Gasparri e dalla deputata Marrocco) ... 333
Sulla pubblicazione dei quesiti ... 330
ALLEGATO 3 (Quesito per il quale è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (n. 93/592)) ... 334
Mercoledì 10 luglio 2019. — Presidenza del presidente Alberto BARACHINI.
La seduta comincia alle 14.20.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
Sulla pubblicità dei lavori.
Il PRESIDENTE comunica che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità dei lavori sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.
Avverte che sarà disposta, in via eccezionale, se non ci sono osservazioni, anche la resocontazione stenografica.
Sui lavori della Commissione.
Il PRESIDENTE, informa che, in considerazione dell'andamento dei lavori dell'Aula del Senato e dei concomitanti impegni di diversi parlamentari, l'odierna audizione dell'Associazione dirigenti RAI (ADRAI) – i cui rappresentanti ringrazia per la disponibilità – avrà luogo, presumibilmente, nella seduta di mercoledì 17 luglio 2019.
Pertanto nella seduta odierna verrà trattata unicamente la proposta di risoluzione all'ordine del giorno (allegata al resoconto), al solo fine di avviarne l'esame.
Il senatore Maurizio GASPARRI (FI-BP) preannuncia la presentazione di un quesito in merito alla mancata collocazione nei nuovi palinsesti della RAI della fiction «Tutto il mondo è paese» relativa al comune di Riace. A tale riguardo, rileva che si pone la questione riguardante le spese che si sono dovute comunque sostenere per una fiction che poi non è stata messa in onda.
Il PRESIDENTE rileva che l'argomento sollecitato dal senatore Gasparri potrà senz'altro essere oggetto di un quesito specifico.
Intervengono quindi il deputato Antonello GIACOMELLI (PD) – che, nell'avanzare alcune critiche per l'iniziativa preannunciata dal senatore Gasparri, rileva l'esigenza di una discussione più ampia sul tema dei costi di molte operazioni prodotte dalla RAI senza alcun ritorno – e il deputato Federico FORNARO (LEU), il quale, pur rilevando la legittimità dell'esercizio del potere di sindacato ispettivo riconosciuto ai commissari, evidenza nel merito alcune riserve sulla iniziativa anticipata dal senatore Gasparri.
ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA
Esame della proposta di risoluzione «Sulle nomine previste dal piano industriale delle RAI 2019-2021».
(Esame e rinvio).
Il PRESIDENTE comunica che, poco prima dell'orario di inizio della seduta, il relatore ha presentato l'emendamento 1.1 (allegato al resoconto).
Il deputato Federico FORNARO (LEU) interviene incidentalmente per chiedere se è stato effettuato un esame di ammissibilità della proposta di risoluzione.
Il PRESIDENTE rileva che, a suo avviso, i contenuti della proposta di risoluzione rientrano nell'ambito dei poteri di direttiva previsti dall'articolo 14 del Regolamento interno della Commissione.
Invita quindi il deputato Mulè ad illustrare la proposta di risoluzione all'ordine del giorno, nonché l'emendamento 1.1.
Il relatore, deputato Giorgio MULÈ (FI), illustra la proposta di risoluzione in esame, nonché l'emendamento 1.1 che pone l'accento sull'esigenza che il Consiglio di amministrazione della RAI non proceda alle nomine previste dal piano industriale, in attesa delle determinazioni del Ministero dello sviluppo economico che dovranno essere ricevute auspicabilmente entro il 31 agosto 2019 e delle conseguenti valutazioni della Commissione, alla luce del ciclo di audizioni in corso.
Il PRESIDENTE avverte quindi che l'esame della proposta di risoluzione proseguirà nella prossima seduta e, tenuto conto della presentazione dell'emendamento 1.1 del relatore, comunica che il termine di presentazione degli emendamenti è riaperto fino a martedì 16 luglio 2019, entro le ore 12.
La Commissione prende atto.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
Sulla pubblicazione dei quesiti.
Il PRESIDENTE comunica che è pubblicato in allegato, ai sensi della risoluzione relativa all'esercizio della potestà di vigilanza della Commissione sulla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, approvata dalla Commissione il 18 marzo del 2015, il quesito n. 93/592, per il quale è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (vedi allegato).
La seduta termina alle 14.35.
ALLEGATO 1
Proposta di risoluzione sulle nomine previste dal piano industriale della RAI 2019-2021, presentata dal deputato Mulè, dalla senatrice Gallone, dal senatore Gasparri e dalla deputata Marrocco.
La Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisiva
premesso che:
gli articoli 1 della legge 14 aprile 1975, n. 103, e 49, comma 12-ter, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici) attribuiscono alla Commissione funzioni di indirizzo generale e di vigilanza dei servizi pubblici radiotelevisivi;
l'articolo 14 del Regolamento interno della Commissione citata stabilisce che la stessa esercita i poteri e le funzioni che le sono attribuiti dalla legge, adottando, quando occorra, risoluzioni contenenti direttive per la società concessionaria;
l'articolo 45 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici), prevede al comma 1 che il servizio pubblico generale radiotelevisivo è affidato in concessione a una società che lo svolge sulla base di un contratto nazionale di servizio di durata triennale con il quale ne sono individuati diritti e obblighi;
l'articolo 2, comma 9 della legge 28 dicembre 2015, n. 220 prevede che «Il consiglio di amministrazione, oltre ai compiti allo stesso attribuiti dalla legge e dallo statuto della società, approva il piano industriale e il piano editoriale (...)»;
l'articolo 2, comma 10, lettera e) prevede che l'amministratore delegato provvede, tra gli altri compiti assegnati, all'attuazione del piano industriale;
il 12 marzo 2019 il Consiglio di amministrazione della Rai ha esaminato e approvato il Piano industriale 2019-2021 che prevede cambiamenti organizzativi introdotti dal nuovo modello organizzativo «content-centric»;
nello specifico il modello organizzativo prevede il consolidamento dei canali sotto la funzione distribuzione che è «responsabile ad indirizzare, coordinare e armonizzare la struttura complessiva sulle diverse piattaforme»; in particolare, il Responsabile distribuzione indirizza e supervisiona i responsabili di canale; coordina gli slot di palinsesto e gestisce le interazioni con marketing e area contenuti;
nel nuovo modello sono altresì previste nove direzioni orizzontali che riguardano diversi ambiti di prodotto: intrattenimento prime-time, intrattenimento day-time, intrattenimento culturale, fiction, cinema e serie tv, documentari, ragazzi, nuovi formati e digital, approfondimenti;
il piano industriale 2019-2021 prevede altresì l'istituzione del canale in inglese, distribuito da Rai Com con l'obiettivo di «trasmettere originali prodotti in inglese in collaborazione con partner esterni» nonché l'istituzione del canale dedicato all'informazione istituzionale «prodotto e gestito da Rai Parlamento e con GR Parlamento con il quale verranno realizzate sinergie operative ed editoriali»;
al fine di acquisire gli elementi necessari per formulare ogni opportuna valutazione in merito al piano industriale 2019-2021, la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisiva ha previsto in merito un ciclo di audizioni;
il Contratto di servizio 2018-2022, all'articolo 25, stabilisce che ai fini dell'attuazione della missione di servizio pubblico, la Rai è tenuta ad assolvere precisi obblighi. Nello specifico, in merito al piano industriale, l'articolo 25, comma 1, lettera u), specifica che «la Rai è tenuta a presentare al Ministero dello sviluppo economico, per le determinazioni di competenza, entro sei mesi dalla data di pubblicazione del presente Contratto nella Gazzetta Ufficiale, un piano industriale di durata triennale» (...) –:
impegna:
il Consiglio di amministrazione della Rai a non procedere alle nomine previste dal Piano industriale 2019-2021, in considerazione delle modifiche stabilite dal nuovo modello organizzativo citato in premessa, nelle more sia dell'acquisizione di ogni tipo di determinazione formulata dal Ministero dello sviluppo economico, così come previsto dal Contratto nazionale di servizio, sia della conclusione del calendario di audizioni con le conseguenti valutazioni della Commissione di Vigilanza Rai, con il precipuo intento di evitare che si possano determinare possibili contestazioni anche di natura erariale con impatto sulla gestione dell'azienda pubblica.
ALLEGATO 2
Emendamento alla proposta di risoluzione sulle nomine previste dal Piano industriale della Rai 2019-2021, presentata dal deputato Mulè, dalla senatrice Gallone, dal senatore Gasparri e dalla deputata Marrocco.
Alla proposta di risoluzione sulle nomine previste dal Piano industriale della Rai 2019-2021, presentata dal deputato Mulè, dalla senatrice Gallone, dal senatore Gasparri e dalla deputata Marrocco, apportare le seguenti modificazioni:
sostituire l'impegno con il seguente:
«il Consiglio di amministrazione del- la Rai a non procedere alle nomine previste dal piano industriale 2019-2021, in considerazione delle modifiche stabilite dal nuovo modello organizzativo citato in premessa, in attesa dell'acquisizione di ogni tipo di determinazione formulata dal Ministero dello Sviluppo Economico, così come previsto dal contratto nazionale di servizio, da ricevere auspicabilmente entro il 31 agosto p.v. e delle conseguenti valutazioni della commissione di vigilanza Rai anche in considerazione del calendario di audizioni in corso, con il precipuo intento di evitare che si possano determinare possibili contestazioni anche di natura erariale con impatto sulla gestione dell'azienda pubblica».
1. 1. Mulè.
ALLEGATO 3
QUESITO PER IL QUALE È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (N. 93/592).
BERGESIO, CAPITANIO, COIN, IEZZI, FUSCO, PERGREFFI, TIRAMANI – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai.
Lo scorso 19 giugno la nota pornostar Valentina Nappi ha pubblicato su Twitter il seguente tweet: «Se @matteosalvini è cristiano io sono vergine». Tale tweed ha ricevuto il «like» dal profilo ufficiale di Rai Radio 2.
Alla luce di quanto esposto sopra, e considerato – in particolare – il dubbio gusto del messaggio riferito al Ministro dell'interno, sen. Matteo Salvini, alla Società Concessionaria si chiede di conoscere:
chi è il soggetto incaricato della gestione del profilo Twitter di Rai Radio 2;
se il Direttore di Rai Radio 2 è a conoscenza di quanto accaduto e ne condivide il senso;
se corrisponde a verità l'indiscrezione che riferisce di un presunto hackeraggio dell'account Twitter di Rai Radio 2 e, in caso positivo, se sia stata sporta denuncia alle competenti autorità. (93/592)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si riporta di seguito quanto predisposto dalla competente Direzione di Radio 2.
In primo luogo si ritiene opportuno mettere in evidenza come l'account Twitter di Radio2 non abbia mai messo like a personaggi, artisti, attività che non siano strettamente legati alla mission o agli ospiti dei programmi; l'utilizzo di Twitter è esclusivamente per promuovere i programmi e i redattori che avevano le credenziali erano autorizzati solo a fare lanci di contenuti.
Tutto ciò premesso per quanto concerne l'episodio citato nell'interrogazione si precisa che nella serata di lunedì 17 giugno è stato smarrito il cellulare di produzione destinato all'utilizzo dei messaggi Whatsapp in uno studio di messa in onda di via Asiago (sala D). Questo dispositivo non fa parte di quelli dell'area multipiattaforma ma è utilizzato negli studi di Roma per ricevere i messaggi Whatsapp; solo nel pomeriggio del giorno successivo, dopo la segnalazione dell'attività non autorizzata sull'account Twitter, la Direzione della rete è venuta a conoscenza dai redattori che alcuni di loro avevano effettuato l'accesso anche da lì e lasciato connesso il profilo di Radio2. Dal momento dello smarrimento la rete si è impegnata a ricostruire la dinamica dell'accaduto ma solo dopo la presunta correlazione con l'attività Twitter illecita, è stata esposta denuncia di smarrimento al Commissariato di Prati.
L'utilizzo dell'account Twitter prevede una parte di programmazione a carico della redazione social del multipiattaforma di canale e una parte di aggiornamento in tempo reale a cura dei redattori dei programmi. Questo è stato finora utile a garantire un live twitting 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per raccontare e interagire in tempo reale con gli utenti. I redattori hanno il compito di fare 2 tweet durante l'orario di messa in onda radiofonica e non potrebbero fare nessun tipo di interazione: né retweet, né following, né like; le persone che avevano le credenziali di accesso fino al pomeriggio erano 14. Facebook e Instagram, invece, sono sempre stati gestiti direttamente ed esclusivamente dal Multipiattaforma di Radio2.
Nel pomeriggio, intorno alle 15, appena visualizzata l'interazione non autorizzata al tweet di Valentina Nappi è stato subito rimosso il «cuore», disconnesso tutti i dispositivi dall'account Twitter e modificato le password (Facebook, Twitter, Instagram e Youtube).
Inoltre è stato aperto un ticket di hacking su Twitter in quanto è stata la stessa società Twitter a segnalare l'attività sospetta sull’account e, come da prassi, sono state seguite le regole sulla «Sicurezza e Privacy» descritte per mettere in sicurezza il profilo, disconnettendo i dispositivi e cambiando immediatamente la password.