VIII Commissione
Ambiente, territorio e lavori pubblici
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
Commissione VIII (Ambiente)
Comm. VIII
Audizione, nell'ambito dell'esame in sede referente della proposta di legge C. 113 Morassut recante Princìpi generali in materia di rigenerazione urbana nonché di perequazione, compensazione e incentivazioni urbanistiche, di rappresentanti di Rete Professioni Tecniche (RPT): Consiglio Nazionale degli Ingegneri – Consiglio Nazionale dei Geologi – Consiglio Nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori – Collegio Nazionale Geometri ... 113
Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura. Nuovo testo C. 478 Piccoli Nardelli ed abb. (Parere alla VII Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole) ... 114
ALLEGATO 1 (Parere approvato dalla Commissione) ... 119
Indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e l'ANCI, alla luce della nuova normativa in materia di raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio (Deliberazione di un'ulteriore proroga del termine) ... 114
Disposizioni concernenti l'impiego di unità da pesca per la raccolta dei rifiuti solidi dispersi in mare e per la tutela dell'ambiente marino. C. 907 Muroni e C. 1276 Rizzetto (Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della pdl n. 1276 Rizzetto) ... 115
5-00175 Mura: Conclusione degli interventi di bonifica dell'area industriale ex Alumix a Portoscuso (CI) ... 116
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 120
5-00834 Businarolo: Tutela delle zone speciali di conservazione insistenti nel territorio della regione Veneto ... 117
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 122
5-01650 Muroni: Monitoraggio dei dati relativi alla prevenzione dei roghi nei siti di stoccaggio dei rifiuti successivamente alla firma del protocollo d'intesa sulla «Terra dei fuochi» ... 118
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 124
AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 26 giugno 2019.
Audizione, nell'ambito dell'esame in sede referente della proposta di legge C. 113 Morassut recante Princìpi generali in materia di rigenerazione urbana nonché di perequazione, compensazione e incentivazioni urbanistiche, di rappresentanti di Rete Professioni Tecniche (RPT): Consiglio Nazionale degli Ingegneri – Consiglio Nazionale dei Geologi – Consiglio Nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori – Collegio Nazionale Geometri.
L'audizione informale è stata svolta dalle 14.15 alle 14.55.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 26 giugno 2019. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Salvatore Micillo.
La seduta comincia alle 15.
Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura.
Nuovo testo C. 478 Piccoli Nardelli ed abb.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.
Caterina LICATINI (M5S), relatrice, riferisce sul nuovo testo della proposta di legge C. 478, recante «Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura», come risultante dall'approvazione degli emendamenti nel corso dell'esame in sede referente, ai fini del prescritto parere alla VII Commissione Cultura.
Fa presente che il provvedimento è volto a favorire e sostenere la lettura quale mezzo di sviluppo per la conoscenza, la diffusione della cultura e la promozione del progresso civile, sociale ed economico della nazione, la formazione e il benessere dei cittadini. Tali obiettivi sono perseguiti attraverso una pluralità di interventi di diversa natura, riguardanti, tra l'altro, incentivi alla digitalizzazione delle opere, promozione della lettura nelle scuole, nonché interventi di carattere finanziario volti tra l'altro ad incidere sul prezzo dei libri, a favore di soggetti appartenenti a nuclei familiari economicamente svantaggiati.
Per quanto attiene alle competenze della Commissione, sottolinea l'articolo 2, volto all'adozione di un Piano nazionale d'azione per la promozione della cultura che, al comma 4, dispone che le amministrazioni pubbliche, in collaborazione con l'industria editoriale, promuovano, per le pubblicazioni, l'utilizzo di carta con origine forestale ecologicamente sostenibile. Rileva che, secondo la definizione corrente la gestione forestale sostenibile è la gestione e l'uso delle foreste e dei terreni forestali nelle forme e a un tasso di utilizzo che consentano di mantenerne la biodiversità, la produttività, la capacità di rinnovamento e la potenzialità di adempiere, ora e nel futuro, a rilevanti funzioni ecologiche, economiche e sociali a livello locale, nazionale e globale, senza comportare danni ad altri ecosistemi.
Ritiene opportuno ricordare anche che l'articolo 1, nel quale sono indicati i principi e le finalità del provvedimento, al comma 2 stabilisce che la Repubblica promuove interventi volti a sostenere e a incentivare la produzione, la conservazione, la circolazione e la fruizione dei libri come strumenti preferenziali per l'accesso ai contenuti e per la loro diffusione, nonché per il miglioramento degli indicatori del Benessere equo e sostenibile (BES).
Formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).
La Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice (vedi allegato 1).
La seduta termina alle 15.05.
INDAGINE CONOSCITIVA
Mercoledì 26 giugno 2019. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Salvatore Micillo.
La seduta comincia alle 15.05.
Indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e l'ANCI, alla luce della nuova normativa in materia di raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio.
(Deliberazione di un'ulteriore proroga del termine).
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ricorda che la Commissione, in data 21 novembre 2018 ha deliberato lo svolgimento dell'indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), alla luce della nuova normativa in materia di raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio. Il termine per la sua conclusione era stato originariamente fissato in tre mesi e successivamente prorogato fino al 30 giugno 2019. Dando seguito a quanto stabilito nello scorso Ufficio di presidenza, ha acquisito l'intesa con la Presidenza della Camera, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, ai fini di una ulteriore proroga del termine fino al 30 settembre 2019.
Pone, quindi, in votazione la proposta di proroga del termine dell'indagine conoscitiva testé richiamata.
La Commissione approva.
La seduta termina alle 15.10.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 26 giugno 2019. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Salvatore Micillo.
La seduta comincia alle 15.10.
Disposizioni concernenti l'impiego di unità da pesca per la raccolta dei rifiuti solidi dispersi in mare e per la tutela dell'ambiente marino.
C. 907 Muroni e C. 1276 Rizzetto.
(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della pdl n. 1276 Rizzetto).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 30 gennaio 2019.
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente comunica di aver disposto l'abbinamento della proposta di legge C. 1276 Rizzetto recante «Disposizioni concernenti l'impiego di unità da pesca per la raccolta dei rifiuti solidi dispersi in mare e per la tutela dell'ambiente marino», ai sensi dell'articolo 77, comma 1 del Regolamento, assegnata alla Commissione il 7 febbraio 2019, in quanto vertente su identica materia. Avverte che sarà cura della presidenza procedere altresì all'abbinamento – qualora ve ne siano i presupposti regolamentari – anche della proposta di iniziativa governativa sulla medesima materia, varata dal Consiglio dei ministri lo scorso 4 aprile 2019, ma non ancora formalmente assegnata alla Commissione.
Paola DEIANA (M5S), relatrice, anche a nome della collega relatrice, integra la relazione sulla proposta di legge C. 907 Muroni, al fine di dar conto dei contenuti dell'abbinato progetto C. 1276 Rizzetto, vertente anch'esso sulla materia del recupero dei rifiuti solidi dispersi in mare e la protezione dell'ecosistema marino.
Preliminarmente si segnala che le finalità delle due iniziative normative appaiono assolutamente sovrapponibili: contribuire al risanamento dell'ecosistema marino attraverso la rimozione, dalla superficie ai fondali, di rifiuti solidi marini (RSM), supportando le attività di pesca per prevenire la formazione dei rifiuti marini e favorire il loro volontario recupero.
Venendo al contenuto della proposta in esame, essa reca, all'articolo 1 le finalità che – come detto – ricalcano quelle della proposta di legge C. 907 Muroni. In particolare, si consente il conferimento dei rifiuti solidi marini da parte degli imprenditori ittici presso apposite isole ecologiche. Le modalità attuative di tali prescrizioni sono demandate ad un decreto interministeriale, da emanare entro 90 giorni.
L'articolo 2, analogamente all'articolo 3 della proposta di legge Muroni, affida al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con i Ministri dell'ambiente e delle politiche agricole, il compito di adottare (entro 90 giorni) un atto recante il programma per l'istituzione – a cura dell'autorità di sistema portuale competente – delle isole ecologiche.
Hanno invece un contenuto diverso rispetto alla proposta C. 907 gli articoli 3, 4 e 5.
L'articolo 3 dispone che l'autorità portuale, anche in collaborazione con le associazioni di categoria della pesca professionale, fornisce agli imprenditori ittici le informazioni necessarie al conferimento dei rifiuti solidi marini.
L'articolo 4 riconosce agli imprenditori ittici un credito d'imposta di 40 euro per ogni quintale di rifiuti solidi recuperati in mare durante il regolare esercizio dell'attività di pesca. Lo stesso articolo demanda ad un apposito decreto del Ministro dell'economia – da emanare entro 3 mesi di concerto con i Ministri dell'ambiente e delle politiche agricole – le modalità attuative.
L'articolo 5 prevede che, entro 3 mesi il Ministro delle infrastrutture adotti un piano di interventi per la riconversione delle flotte della pesca e l'orientamento professionale dei pescatori in attività finalizzate alla raccolta di rifiuti solidi dispersi in mare. La norma in commento ne fissa anche i principali contenuti.
Conclusivamente, nel riservarsi di integrare ulteriormente la relazione introduttiva nei prossimi giorni, quando sarà depositata l'annunciata iniziativa legislativa del Governo denominata «salvamare», anche a nome della collega relatrice, propone di procedere fin d'ora a programmare un ciclo di audizioni da tenere a partire dalla seconda settimana di luglio.
Piergiorgio CORTELAZZO (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, coglie l'occasione data dalla discussione di una proposta di legge volta all'importante e condivisibile obiettivo di tutela dell'ambiente, anche marino, per promuovere con un atto concreto la riduzione dell'uso della plastica, omaggiando i componenti della Commissione di una borraccia. Invita pertanto la presidenza a provvedere nelle maniere che riterrà opportune alla loro consegna ai colleghi della Commissione.
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ringrazia a nome di tutta la Commissione l'onorevole Cortelazzo per l'iniziativa e lo rassicura che provvederà nel senso da lui richiesto. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.15.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 26 giugno 2019.
L'ufficio di presidenza si è svolto dalle 15.15 alle 15.20.
INTERROGAZIONI
Mercoledì 26 giugno 2019. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Salvatore Micillo.
La seduta comincia alle 15.35.
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, la pubblicità delle sedute è assicurata attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso. Ricorda che, dopo la risposta del rappresentante del Governo, l'interrogante ha facoltà di replicare per non più di cinque minuti, a norma dell'articolo 132, comma 2, del regolamento.
5-00175 Mura: Conclusione degli interventi di bonifica dell'area industriale ex Alumix a Portoscuso (CI).
Il sottosegretario Salvatore MICILLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Romina MURA (PD), replicando si dichiara insoddisfatta della risposta resa dal rappresentante del Governo, che tuttavia assolve, dovendosi misurare con una fortissima complessità che da un lato nasconde la difficoltà con l'azienda su un territorio già fortemente compromesso, ma dall'altro nasconde la poca chiarezza riguardo alla questione posta nell'interrogazione.
Osserva infatti che è impossibile rispondere ai quesiti posti nell'interrogazione, ma non certo per colpa del Governo. La risposta ha evidenziato infatti l'esistenza di richieste di proroga, l'esigenza di ulteriori risorse, la necessità di tempi aggiuntivi per portare a compimento la bonifica. Rileva che la bonifica dell'area industriale ex Alumix si inserisce in un contesto territoriale in cui sono in azione ben altre bonifiche. Si riferisce in particolare a quelle riconducibili al piano Sulcis, i cui protagonisti sono da un lato lo Stato e dall'altro la regione Sardegna, che mirano alla bonifica dei territori ma soprattutto al loro rilancio. Ricorda che si tratta di siti sui quali sono ubicate aziende note anche a livello nazionale, come la ex Alcoa o ex Euroalumina, i cui lavoratori o ex lavoratori spesso vengono a manifestare davanti ai Ministeri nella Capitale. Si tratta di un'area in cui la bonifica è necessaria anche per restituire una prospettiva seria al territorio.
Proprio in ragione della complessità sopra richiamata, invita il Governo a tenere sotto controllo la situazione evidenziata, sulla quale da tempo si cerca di accendere un faro, ma che sconta un forte difetto in termini di trasparenza.
5-00834 Businarolo: Tutela delle zone speciali di conservazione insistenti nel territorio della regione Veneto.
Alberto ZOLEZZI (M5S) dichiara di sottoscrivere l'interrogazione in oggetto.
Il sottosegretario Salvatore MICILLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Alberto ZOLEZZI (M5S), replicando in qualità di cofirmatario, si ritiene soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo.
Rileva che le zone speciali di conservazione (ZSC), ai sensi della direttiva habitat della Commissione europea, sono siti di importanza comunitaria (SIC) in cui sono state applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino degli habitat naturali e delle popolazioni delle specie, per cui il sito è stato individuato dalla Commissione europea. Un SIC viene adottato come Zona Speciale di Conservazione dal Ministero dell'Ambiente degli Stati membri entro sei anni dalla formulazione dei siti. Le ZSC rappresentano importanti risorse naturalistiche e la loro salvaguardia potrebbe essere gravemente inficiata dalla prevista realizzazione della linea alta velocità/alta capacità Torino-Venezia, tratta Milano-Verona, lotto funzionale Brescia-Verona, che potrebbe incidere negativamente, con il rischio che non siano rispettate le «misure di conservazione» dei siti.
Ricorda inoltre che nel 2015 il nostro Paese è stato oggetto di una procedura di infrazione da parte dell'Unione europea per il ritardo nelle individuazioni delle ZSC e che sono quindi state istituite oltre 1000 nuove ZSC dal Ministro dell'ambiente Costa.
Sottolinea alcune criticità di quest'opera, quali il costo di 10 mld per la somma dell'intervento fra Brescia, Verona e Padova, l'epidemia di polmonite del 2018 lungo il corso del fiume Chiese che verrebbe attraversato dall'opera e la qualità dell'acqua per 100 mila persone messa a rischio dalla galleria di Lonato, in quanto una delle 300 prescrizioni vede la possibilità della riduzione irreversibile della qualità dell'acqua in quell'area.
Conclude ribadendo l'importanza della tutela delle SIC, con una attenzione da parte delle istituzioni, che deve essere una priorità per il nostro Paese, in linea con le direttive a livello europeo.
5-01650 Muroni: Monitoraggio dei dati relativi alla prevenzione dei roghi nei siti di stoccaggio dei rifiuti successivamente alla firma del protocollo d'intesa sulla «Terra dei fuochi».
Il sottosegretario Salvatore MICILLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4). Aggiunge che, provenendo da quel territorio, pone massima attenzione personale e come membro del Governo alla questione oggetto dell'interrogazione. Rassicura sull'arrivo di altri militari nel territorio ed evidenzia l'importanza del Protocollo recentemente firmato con altri otto ministeri, ognuno dei quali ha messo a disposizione le proprie competenze per affrontare questo importante problema, che il Ministro dell'ambiente, così come lui stesso e l'onorevole interrogante, conosce bene.
Rossella MURONI (LeU), replicando, ringrazia il sottosegretario dei dati preziosi citati nella risposta, che ritiene importante siano contenuti in un atto pubblico e che intende diffondere il più possibile.
Giudica fondamentale che si capisca il lavoro che si sta svolgendo su questo fronte. Avendo seguito in maniera particolare la vicenda oggetto dell'interrogazione, ritiene che il Protocollo cui ha fatto riferimento il sottosegretario stia funzionando bene, anche se costituisce solo la parte repressiva, di controllo e di contrasto agli illeciti. Ritiene invece che, affinché il Paese superi definitivamente questo problema, si debba intervenire sul ciclo dei rifiuti e sulla realizzazione di impianti che permettano la realizzazione dell'economia circolare.
Fa presente che nell'ambito dell'esame del decreto-legge cosiddetto «sblocca cantieri» non è stato possibile modificare le norme relative all’end of waste, per esempio dando stabilità al ciclo virtuoso derivante dagli pneumatici usati. Invita pertanto il Governo ad intervenire rapidamente sulla filiera industriale, ritenendo tale azione l'unica in grado di stroncare sul nascere questo tipo di illeciti.
Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 16.
ALLEGATO 1
Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura.
C. 478 Piccoli Nardelli ed abb.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La VIII Commissione,
esaminato, per le parti di competenza, il nuovo testo della proposta di legge C. 478 Piccoli Nardelli, ed abb., recante «Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura»;
valutata positivamente la finalità complessiva del provvedimento nonché la previsione, all'articolo 2, comma 4, di un'attività di promozione da parte delle amministrazioni pubbliche, in collaborazione con l'industria editoriale, dell'utilizzo di carta con origine forestale ecologicamente sostenibile per le pubblicazioni,
esprime
PARERE FAVOREVOLE
ALLEGATO 2
5-00175 Mura: Conclusione degli interventi di bonifica dell'area industriale ex Alumix a Portoscuso (CI).
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento alle questioni poste, si ritiene opportuna una breve premessa circa lo stato qualitativo delle matrici ambientali interessate dai fenomeni di contaminazione dell'Area Ligestra Due s.r.l., per comprendere al meglio la complessità degli interventi in argomento.
L'Area predetta rientra nel perimetro del Sito di Interesse Nazionale «Sulcis Iglesiente Guspinese», ha una superficie di circa 38.000 mq di area di discarica e circa 60.000 mq di aree esterne. Per i suoli (principale contaminazione), nell'area di discarica la contaminazione riguarda Pb, Zn, Cd; IPA (rinvenuti in tutto il corpo della discarica); fluoro (in tutto il corpo discarica in concentrazioni fino a 400 volte il limite normativo) e oli minerali totali (hotspot a partire dai 5 m di profondità). Nelle aree esterne (60.000 mq) la contaminazione riguarda Pb, 2n, Cd; IPA; fluoro; oli minerali totali (hotspot nell'area di stoccaggio per le scorie saline).
Per la falda (principale contaminazione): cadmio, zinco, piombo, mercurio, nichel, alluminio, arsenico, ferro, selenio, solfati, fluoruri, cloroformio, 1,1 dicloroetilene, tetracloroetilene, 1,2-dicloropropano, 1,1,2-tricloroetano, tricloroetilene, tribromometano, 1,2,3-tricloropropano, 1,2-dibromoetano, dibromoclorometano e idrocarburi pesanti.
Per quanto attiene la realizzazione degli interventi, con particolare riferimento alla bonifica della matrice suoli, gli stessi sono stati approvati dall'allora competente Comune di Portoscuso con delibera di Giunta Municipale del 29 agosto 2001 e quindi precedentemente alla perimetrazione del Sito di bonifica d'interesse Nazionale, avvenuta nel 2003. Successivamente, il Ministero dell'ambiente, nell'ambito della Conferenza di servizi decisoria del 20 marzo 2009, ha valutato una proposta di modifica degli interventi previsti nel progetto approvato dal Comune. Nel corso del 2010 la Società ha consegnato le integrazioni progettuali al progetto di bonifica. La Conferenza di servizi del 23 febbraio 2011 ha approvato le integrazioni al progetto subordinatamente al recepimento di diverse prescrizioni. Dette modifiche sono state, ad ogni modo, ritenute non sostanziali e pertanto riconducibili ad una fase esecutiva di competenza della Provincia Sud Sardegna.
Sempre con riferimento ai tempi di esecuzione degli interventi, sono state comunicate dalla Società le difficoltà operative riscontrate in fase di cantiere, in particolare relativamente al raggiungimento, negli impianti di processo, dei valori dei contaminanti previsti dal progetto approvato per il conferimento dei rifiuti trattati nel sito di messa in sicurezza, inerenti il parametro IPA. A tal proposito, l'Azienda ha presentato un'istanza di variante con richiesta di adeguamento tecnico relativamente alla ridefinizione del limite degli IPA nei materiali ammissibile nel volume confinato. È stato, inoltre, chiesto alla Società, al fine di procedere all'approvazione della variante, di presentate un documento contenente la proposta aggiornata alla luce delle osservazioni e prescrizioni contenute nei pareri espressi sulla variante stessa da ISPRA, Provincia e ARPAS. In relazione agli adeguamenti progettuali, l'Azienda prevede di riuscire a portare a termine i lavori di bonifica entro 30 mesi dalla data di approvazione dell'adeguamento tecnico.
A ciò si aggiunga che, con nota del 31 maggio 2018, la Provincia Sud ha fatto presente che, a seguito delle risultanze del sopralluogo condotto in data 7-8 maggio 2018, sono state formulate alcune richieste di integrazione agli interventi in esecuzione sulla matrice suolo. Pertanto l'Azienda, con nota del 3 luglio 2018, si è impegnata a predisporre un adeguamento tecnico del progetto definitivo di bonifica, nonché un nuovo cronoprogramma aggiornato. Il differimento dei termini dei lavori in merito alla matrice suolo è dovuto, dunque, all'adeguamento alle prescrizioni formulate dalla Provincia nonché a problematiche interne di carattere economico con l'appaltatore, come specificato dall'Azienda stessa nella predetta nota.
Si segnala, inoltre, che l'area di messa in sicurezza è stata divisa in sei lotti per meglio condurre le operazioni di bonifica. L'impermeabilizzazione del fondo del volume confinato è stata completata per i lotti 1, 2 e 4. Complessivamente, alla data del 30 giugno 2018, nel sito sono stati scavati circa 245.000 me di materiali e ricollocati nel volume confinato di nuova realizzazione circa 123.000 me. Al 30 giugno 2018 sono stati conferiti, ad impianti esterni autorizzati, rifiuti per un totale di circa 147.155 ton.
Per quanto riguarda le Misure di prevenzione, sono in corso i monitoraggi della falda, mentre, per quanto concerne il Progetto di Bonifica della falda, nelle more della realizzazione del progetto definitivo consortile di barrieramento idraulico, le Aziende dell'Agglomerato Industriale di Portovesme – al quale partecipa anche Ligestra Due S.r.l. – hanno attivato le misure di messa in sicurezza/prevenzione della falda di propria competenza. Il progetto consortile si concretizza in un intervento interaziendale sulla falda dell'Agglomerato Industriale (Barriera Idraulica). Al fine di definire la tabella di riferimento sia i contaminanti indice per ogni ciclo produttivo e valutare l'algoritmo per la ripartizione dei costi, elaborato nel dettaglio dalle Aziende, il Ministero ha convocato specifici tavoli tecnici. In merito alla data di trasmissione di detto progetto, fissata dalla Conferenza di servizi al 30 giugno 2018, si rappresenta che le Aziende partecipanti, in considerazione del dilatarsi dei tempi necessari per la selezione del progettista, hanno chiesto una proroga dei termini.
ALLEGATO 3
5-00834 Businarolo: Tutela delle zone speciali di conservazione insistenti nel territorio della regione Veneto.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento alle questioni poste, si fa presente, innanzitutto, che l'opera alta velocità/alta capacità ferroviaria in argomento ha seguito le procedure autorizzative di legge obiettivo, ai sensi del decreto legislativo n. 163 del 2006. La procedura di Valutazione di Impatto Ambientale speciale è stata svolta dalla Commissione Tecnica di Verifica dell'impatto Ambientale VIA/VAS, sul progetto definitivo per le opere in variante rispetto al progetto preliminare già sottoposto alla procedura di VIA ed approvato con Delibera CIPE n. 120 del 5 dicembre 2003, che ha reso parere di compatibilità ambientale con prescrizioni n. 1767 del 17 aprile 2015. La procedura di verifica dell'ottemperanza alle prescrizioni e condizioni ambientali dettate nella Valutazione di Impatto Ambientale speciale è stata svolta sul progetto definitivo dalla Commissione Tecnica VIA/VAS e oggetto di Decreto Direttoriale n. 50 del 22 febbraio 2016 che ne ha determinato la positiva conclusione dell'istruttoria. Il progetto definitivo è stato approvato con Delibera CIPE 42/2017. Attualmente si è in attesa che venga fornito il progetto esecutivo relativo all'opera; successivamente sarà svolta dalla Commissione Tecnica VIA/VAS la verifica di attuazione sul progetto esecutivo consistente nella verifica del rispetto delle prescrizioni dettate nelle precedenti fasi approvative e del monitoraggio sulla corretta realizzazione dell'opera stessa.
Fermo restando quanto esposto, si evidenzia che le questioni in argomento sono state oggetto di richiesta di integrazione e segnalazione di criticità residua all'interno delle relazioni ISPRA e si possono riscontrare come prescrizioni all'interno della Delibera CIPE 42/2017 di approvazione del progetto. A tale riguardo, la procedura di verifica di attuazione, istruita dalla Commissione tecnica di Valutazione di Impatto Ambientale, che, come detto, conclude il processo di valutazione delle opere strategiche di preminente interesse, si compone di una FASE 1 finalizzata alla verifica della congruità del progetto esecutivo al progetto definitivo e al rispetto delle prescrizioni dettate inerenti gli aspetti progettuali e di una FASE 2 finalizzata al monitoraggio degli effetti ambientali dell'opera e al rispetto delle prescrizioni da attuare nelle fasi di costruzione ed esercizio. Ne consegue, dunque, che la verifica della compatibilità tra la realizzazione dell'opera e la tutela delle zone speciali di conservazione è stata oggetto della fase istruttoria di Valutazione di Impatto Ambientale speciale (finalizzata espressamente a tale verifica) e che i provvedimenti che le Autorità competenti dovranno intraprendere a tale riguardo sono oggetto di verifica di attuazione.
La Regione Veneto, da parte sua, ha fatto presente che all'interno del parere espresso dal Comitato Tecnico Regionale VIA, rilasciato nel corso della procedura approvativa statale, vengono assorbite le valutazioni predisposte dagli uffici regionali deputati alle Valutazioni di Incidenza Ambientale (VINCA) e le relative prescrizioni. Detto parere è stato fatto proprio dalla Giunta Regionale con Delibera n. 254 del 2015, nel cui allegato vengono riportate particolari prescrizioni in materia di VINCA, anche ai fini della tutela delle varie ZSC presenti nell'area dell'intervento.
In particolare, è stato prescritto che: «i successivi livelli di progettazione esecutiva siano subordinati all'ottemperanza della procedura di Valutazione di Incidenza, di cui all'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357/97 in caso di variazioni progettuali, tecniche, realizzative ed operative rispetto al progetto in argomento; gli effetti, diretti ed indiretti, conseguenti agli interventi per la realizzazione del tracciato in argomento (comprese le opere accessorie e complementari), e la relativa fase di esercizio, non coinvolgano habitat, habitat di specie e specie tutelate dalle Direttive comunitarie 92/43/Cee e 09/147/Ce di cui è nota la presenza, anche in riferimento alle più recenti conoscenze scientifiche disponibili; gli interventi identificabili con «mitigazioni» e «compensazioni» risultano ammissibili solamente se rispettano gli obblighi fissati dall'articolo 6 (4) della Direttiva 92/43/Cee e altresì non possono derivare dall'applicazione dei medesimi obblighi per altri piani, progetti e interventi precedentemente autorizzati; gli interventi identificabili con «precauzioni» sono attuabili nel caso in cui non determinino, anche indirettamente, incidenze significative negative nei confronti degli elementi tutelati del sito Natura 2000 in argomento; l'Autorità regionale per la Valutazione di Incidenza sia informata in merito alla fase attuativa dell'opera (comunicandone il cronoprogramma, e relativi aggiornamenti, e l'avvio e conclusione delle singole fasi operative) e in merito agli esiti del monitoraggio ambientale; il monitoraggio degli habitat, habitat di specie e specie tutelate dalle Direttive comunitarie 92/43/Cee e 09/147/Ce, al fine di misurarne la variazione del grado di conservazione secondo i sottocriteri definiti con Decisione 2011/484/Ue, sia rispondente ai requisiti fissati nell'allegato A alla D.G.R. 2299/2014 e sia esteso a tutte le aree interessate dagli interventi in argomento (individuando opportunamente le unità ambientali omogenee per ciascun habitat e specie entro cui provvedere alla stima dei parametri corrispondenti alla condizione non soggetta alle interferenze – c.d. «bianco»).
Quanto riferito testimonia che le problematiche rappresentate sono tenute in debita considerazione da parte di questo Ministero, il quale ha provveduto, e provvederà per il futuro, alle attività e valutazioni di competenza in materia con il dovuto grado di attenzione.
ALLEGATO 4
5-01650 Muroni: Monitoraggio dei dati relativi alla prevenzione dei roghi nei siti di stoccaggio dei rifiuti successivamente alla firma del protocollo d'intesa sulla «Terra dei fuochi».
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento alle questioni poste, sulla base degli elementi forniti dall'incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi di rifiuti nella Regione Campania, negli ultimi anni si è registrata una tendenziale diminuzione del fenomeno degli incendi dolosi di rifiuti nei Comuni delle province di Napoli e Caserta. Infatti, sempre secondo quanto riferito dall'incaricato, l'andamento degli ultimi due anni (si è scesi dai 3.984 interventi complessivi effettuati nel 2012, ai 1.932 interventi alla fine del 2017), in lieve contro tendenza nel 2017, ha ripreso a decrescere significativamente nel 2018, periodo in cui nei Comuni napoletani e casertani sono stati effettuati complessivamente oltre 460 interventi di spegnimento in meno rispetto al periodo gennaio-dicembre del 2017 (pari a circa il 24 per cento in meno). Più nel dettaglio, nel 2018 si sono verificati 1.511 roghi contro i 1.978 del 2017. Tuttavia, è da segnalare che, nel periodo gennaio-febbraio 2019, si sono verificati 93 roghi in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con un incremento del 34 per cento. Un ulteriore dato scaturisce dall'attuazione del Protocollo d'Intesa per gli interventi di prelievo e gestione di pneumatici fuori uso abbandonati (PFU). Nell'anno 2018 sono state gratuitamente prelevate nel territorio delle province di Napoli e Caserta, da parte del consorzio Ecopneus, circa 5.000 tonnellate di pneumatici fuori uso, rispetto alle 640 dell'anno precedente.
L'abbandono dei rifiuti è alimentato anche da aziende o piccoli produttori che smaltiscono illecitamente i materiali di risulta. L'azione della sezione operativa della Cabina di regia presieduta dall'incaricato del Ministero dell'Interno, pertanto, è principalmente rivolta al controllo del territorio dove si trovano tali realtà imprenditoriali. La linea di intervento è volta al controllo straordinario dei territori in cui è più diffuso il fenomeno dei roghi dei rifiuti, mediante un'azione più incisiva che prevede la maggiore concentrazione (in aree e periodi preventivamente determinati) di militari dell'Esercito, coadiuvati dalle Polizie locali, con il coordinamento delle Forze dell'ordine.
Nell'ambito del dispositivo di controllo, i militari dell'Esercito sono stati chiamati a svolgere un ruolo innovativo, dinamico e fortemente propulsivo. Nel periodo gennaio-dicembre 2018, le azioni congiunte dei militari con le forze di polizia hanno consentito di controllare 426 attività commerciali e imprenditoriali (287 in provincia di Napoli e 139 in quella di Caserta) di cui 210 sono state sequestrate (152 in provincia di Napoli e 58 in quella di Caserta). I veicoli sequestrati sono stati 200 (132 in provincia di Napoli e 68 in quella di Caserta). Le persone denunciate e sanzionate sono state oltre 750 (circa 45 in provincia di Napoli e oltre 300 in quella di Caserta) e le sanzioni amministrative contestate durante i pattugliamenti dell'Esercito ammontano a oltre tre milioni e cinquecentomila euro (di cui due milioni in provincia di Napoli). In particolare, l'incaricato segnala un netto miglioramento dell'azione sanzionatoria complessivamente esercitata dagli operatori di polizia da gennaio a dicembre 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017: circa il 34 per cento in più di controlli ad attività imprenditoriali e commerciali; il 35 per cento in più di esercizi e aziende sequestrate; il 60 per cento in più di veicoli sequestrati; il 34 per cento in più di denunciati all'Autorità Giudiziaria; il 70 per cento in più di persone sanzionate. Un ulteriore dato va evidenziato anche relativamente al mese di gennaio 2019, periodo in cui risultano eseguiti 10 arresti per combustione illecita di rifiuti (articolo 256-bis codice ambiente); mentre nello stesso periodo del 2018 ne erano stati effettuati 3.
A ciò si aggiunga che, nei primi due mesi di quest'anno, sono state effettuate cinque operazioni straordinarie e diverse azioni di vigilanza da parte dell'Esercito con alcune Polizie locali: complessivamente sono state controllate 48 attività commerciali e imprenditoriali (29 sono state sequestrate), 468 persone (di cui 35 denunciate all'autorità giudiziaria e 31 sanzionate amministrativamente) e 387 veicoli (37 sequestrati). Sono stati rinvenuti 161 nuovi siti di sversamento di rifiuti e contestate sanzioni amministrative per oltre 181.000,00 euro.
Il Ministero della giustizia ha fatto sapere, inoltre, che, a seguito della recentissima comunicazione del 4 marzo, relativa ad alcuni ricorsi presentati alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo da parte di cittadini residenti in Campania che lamentano la violazione degli articoli 2, 8 e 10 della Convenzione E.D.U., è stata avviata dalla competente direzione del Dipartimento Affari di Giustizia l'istruttoria relativa al monitoraggio sulle inchieste afferenti reati connessi al fenomeno cd. «terra dei fuochi», pertanto solo ad esito di tale complessa istruttoria, si potranno fornire dati verificati.
Sempre con riferimento all'azione di contrasto rivolta ai territori dove insistono siti di stoccaggio e trattamento rifiuti, alla cui vigilanza sono destinati 135 dei 200 militari che operano per la «Terra dei fuochi», la sezione operativa della cabina di regia sta, peraltro, coinvolgendo i Comuni interessati nella predisposizione di ulteriori accorgimenti che conferiscano maggiore e rinnovata incisività al sistema della vigilanza e si sta potenziando la funzione operativa dei quattro presidi di prossimità (Giugliano in Campania, Massa di Somma, Marcianise e Mondragone) istituiti dalla Regione Campania nell'ambito del piano regionale per il contrasto del fenomeno dell'abbandono dei rifiuti. È stato anche predisposto un Protocollo di intesa per gli interventi di raccolta e rimozione dei rifiuti nei canali di bonifica e irrigazione. Il Ministero dell'interno ha fatto altresì presente che la Direzione regionale dei vigili del fuoco della Campania ha attivato il servizio di reperibilità dei funzionari con qualifica III livello direttivo NBCR e n. 7 squadre di soccorso composte da circa 5 unità, dislocate presso la sede centrale e 5 distaccamenti.
Per quanto attiene, infine, gli aspetti sanitari, TASL di Caserta – Dipartimento di Prevenzione – Monitoraggio Rischio Ambientale e Registro Tumori ha rappresentato che, a far data dal 20 luglio 2011, monitora l'incidenza oncologica attraverso la tenuta e l'aggiornamento del Registro Tumori della popolazione. Ad oggi, l'attività svolta ha consentito di registrare l'andamento delle diagnosi di tumore maligno formulate ai cittadini di tutti i Comuni della provincia, durante il periodo 2008/2013, compresi quelli residenti nei 34 Comuni della provincia di Caserta che fanno parte dell'area più ampia definita «Terra dei fuochi».