XIV Commissione

Politiche dell'Unione europea

Politiche dell'Unione europea (XIV)

Commissione XIV (Unione europea)

Comm. XIV

Politiche dell'Unione europea (XIV)
SOMMARIO
Martedì 28 maggio 2019

SEDE CONSULTIVA:

DL 34/2019: Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi. C. 1807 Governo (Parere alle Commissioni V e VI) (Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole) ... 120

ALLEGATO (Parere approvato dalla Commissione) ... 124

XIV Commissione - Resoconto di martedì 28 maggio 2019

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 28 maggio 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 14.05.

DL 34/2019: Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi.
C. 1807 Governo.

(Parere alle Commissioni V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 14 maggio 2019.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che l'esame è iniziato con la seduta del 13 maggio, dedicata allo svolgimento della relazione e che l'esame è poi proseguito nelle due sedute svoltesi il 14 maggio ove la relatrice ha replicato alle richieste di chiarimenti dei deputati De Luca e Pettarin riservandosi, peraltro, di fornire ulteriori chiarimenti in altra seduta.
  Ricorda, altresì, che, come convenuto in sede di ufficio di presidenza, il parere dovrà essere reso dalla Commissione nel corso della seduta odierna.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, in merito alla richiesta di chiarimenti sull'articolo 37 del deputato De Luca, ritiene che esprimere un parere contrario sulla disposizione significherebbe precorrere i tempi, dal momento che si attendono ancora le risposte della Commissione europea alle osservazioni inviate dal Governo italiano. In tal senso, osserva che, se la Commissione europea si determinasse per la compatibilità del contributo con le regole del mercato interno, un pronunciamento della XIV Commissione in senso diverso si rivelerebbe, a suo avviso, del tutto inopportuno.
  In merito al rilievo della deputata Rossini, ricorda che l'articolo 8 estende le detrazioni previste per gli interventi di rafforzamento antisismico realizzati mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici anche all'acquirente delle unità immobiliari ricomprese nelle zone classificate a rischio sismico 2 e 3. In particolare, esso estende i benefici previsti all'articolo 16, comma 1-septies, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, anche agli immobili situati nelle zone classificate a rischio sismico 2 e 3. Ricorda che, ai sensi di tale classificazione, la Zona 1 è considerata la zona più pericolosa, con un'altra probabilità che capiti un forte terremoto; la Zona 2 è una zona in cui forti terremoti sono possibili; la Zona 3 è una zona in cui i forti terremoti sono meno probabili rispetto alle zone 1 e 2, mentre la Zona 4 è la zona meno pericolosa: la probabilità che capiti un terremoto è molto bassa. Le zone sono state individuate secondo i criteri definiti dall'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3519 del 28 aprile 2006.
  Osserva che i benefici richiamati consistono nelle detrazioni per le spese di rafforzamento antisismico nel caso di demolizione e ricostruzione di interi edifici, anche con variazione volumetrica rispetto a quella preesistente, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, che provvedono, entro 18 mesi dal termine lavori, alla successiva alienazione dell'immobile. Segnala che, in luogo della detrazione, i beneficiari possono optare per la cessione del credito alle imprese che hanno effettuato gli interventi, ovvero ad altri soggetti privati, esclusi gli istituti di credito e intermediari finanziari. Ricorda inoltre che la detrazione è ripartita in cinque quote annuali di pari importo e viene concessa per le spese sostenute dal 1o gennaio 2017 al 31 dicembre 2021. Sottolinea che si tratta dunque dell'estensione di un regime fiscale di favore che non può essere considerato di per sé un aiuto di Stato – perché non destinato a una determinata impresa o a un determinato prodotto, esulando quindi dalle competenze della Commissione.

  Piero DE LUCA (PD) ringrazia la relatrice per la disponibilità dimostrata nel fornire alcuni chiarimenti che tuttavia non ritiene sufficienti a dissipare le sue perplessità sulla questione riguardante l'Alitalia. A suo avviso, peraltro un eventuale parere della Commissione che sollevasse la questione presso la Commissione di merito non significherebbe affatto precorre i tempi come osservato dalla relatrice. Ripercorre brevemente la vicenda riguardante l'Alitalia e sottolinea che la concessione ad essa di un prestito in assenza di un piano industriale espone al rischio che questo possa essere valutato come un aiuto di Stato e apra alla possibilità che gli organi dell'Unione europea dispongano la sua restituzione e condannino il nostro Paese per infrazione alla normativa comunitaria. Ricorda infatti che i soggetti eroganti sono tenuti ad attendere il giudizio della Commissione europea prima di effettuare l'erogazione degli aiuti, perché agendo diversamente quell'erogazione potrebbe essere illegittima e valuta che l'assenza del predetto piano industriale renda probabile che l'intervento in questione venga considerato un aiuto di Stato non consentito. Ritiene quindi che il Governo stia impiegando risorse pubbliche senza una chiara e legittima linea politica e metta a repentaglio il bilancio dello Stato, considerate le citate conseguenze economiche. Chiede infine alla relatrice di rendere note le osservazioni, cui ella ha fatto riferimento in sede di replica, che il Governo italiano avrebbe trasmesso a suo tempo alla Commissione europea.

  Guido Germano PETTARIN (FI) rimane perplesso su come si possono considerare coerenti le disposizioni all'esame con le condizioni economiche del Paese i cui dati fondamentali sono ormai noti già dall'inizio di questa primavera. Per quanto attiene più direttamente ai profili di competenza della Commissione, ritiene che debbano essere maggiormente approfonditi gli aspetti che riguardano una possibile violazione della normativa dell'Unione europea in relazione a quanto stabilito nel decreto-legge in materia di rimborsi ai risparmiatori truffati e al prestito a favore di Alitalia, aspetti sui quali ritiene esservi notevoli criticità e per i quali chiede alla relatrice se vi sia la possibilità di ottenere ulteriori chiarimenti.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.), ringrazia la relatrice per i chiarimenti che ha fornito ma che rispondono soltanto ad una delle richieste da lei avanzate nella seduta precedente, non essendo stato fornito l'approfondimento relativo alle ristrutturazioni e restauri degli edifici in aree sismiche. Ritiene infatti che la tutela paesaggistica sia un valore fondamentale, riconosciuto peraltro dall'Unione europea, che passa anche attraverso la minimizzazione del rischio che antichi borghi, o comunque vecchie costruzioni, possano essere rase al suolo, a fini di ricostruzione, invece che ristrutturati, con il conseguente vulnus culturale e paesaggistico che ne deriverebbe.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, in replica al deputato De Luca ricorda che le citate osservazioni sono state trasmesse alla Commissione europea dal Governo precedente e sono relative al vecchio prestito del 2017 e non a quello previsto nel provvedimento all'esame.

  Piero DE LUCA (PD) precisa che la questione è di non poco momento, trattandosi di impegni finanziari a valere su risorse pubbliche per un miliardo di euro. Rileva, peraltro, come si evinca con chiarezza, da quanto dichiarato dalla relatrice, che l'attuale Governo non abbia presentato osservazioni alla Commissione europea, mentre il precedente Governo Gentiloni si è premurato di farlo, rispettando quindi le procedure previste in questo caso dalla normativa europea. Sottolinea inoltre che si tratta di due questioni ben differenti: mentre il precedente Governo ha erogato una somma a titolo di prestito, che prevede un corrispettivo pagamento di interessi, l'attuale Governo probabilmente si appresterebbe ad erogare denaro a titolo di capitale di rischio, abbonando quindi gli interessi e diventando azionista di un'azienda senza che, per il momento, vi sia l'autorizzazione dell'Unione europea. Osserva infatti che il Governo non ha per il momento dichiarato come verranno utilizzate le risorse impiegate, e ribadisce altresì che manca del tutto un piano industriale per Alitalia. In tal senso, chiede di sapere se il Governo intenda rilanciare la compagnia aerea, ovvero se veda con favore l'entrata in gioco di Autostrade S.p.A. oppure di Ferrovie dello Stato o, ancora, mantenga in serbo altre ipotesi e se tutto ciò sia coerente con il rispetto della normativa dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato e concorrenza. Ribadisce quindi che, senza le adeguate spiegazioni del Governo su come intenda utilizzare le risorse in oggetto, a parte il mancato rispetto per gli italiani in relazione alla dissipazione di risorse pubbliche, è impossibile per la Commissione esprimere un parere che non rilevi una violazione delle norme europee. Conclude chiedendosi se la maggioranza è consapevole di tutto ciò oppure se è del tutto priva di interesse per questi profili.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Guido Germano PETTARIN (FI) osserva che il decreto all'esame sia caratterizzato da un contenuto particolarmente eterogeneo, che, nella sua insufficienza, presenta tuttavia anche elementi condivisibili, pur affrontati, a suo avviso, in modo tecnicamente errato. Rileva, inoltre, che, relativamente alle tematiche connesse alle competenze della XIV Commissione, il provvedimento suscita molte perplessità e fa intravedere notevoli rischi. Annuncia quindi che il suo gruppo si esprimerà con un voto di astensione e auspica, anche alla luce dei recentissimi risultati delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, che una nuova maggioranza di centro-destra possa essere possibile cosa che, ritiene, assicurerebbe peraltro una maggiore e più efficace competenza tecnico-legislativa.

  Giuseppina OCCHIONERO (LeU) richiamando alcune osservazioni dei deputati De Luca e Pettarin, annuncia il voto contrario sulla proposta di parere della relatrice. Sottolinea, inoltre, che la trasformazione delle risorse a favore di Alitalia, da somme erogate a titolo di prestito a somme impiegate a titolo capitale di rischio, comporterebbe un vulnus all'integrità delle casse dello Stato, visti i rischi economici che ne conseguirebbero.

  Piero DE LUCA (PD) ribadisce le perplessità e le preoccupazioni che ha già avuto modo di esprimere relativamente a quanto disposto con l'articolo 37 del provvedimento in titolo con il quale se, da un lato, si provvede, di fatto, ad un esborso di 1 miliardo di euro di risorse pubbliche senza che vi siano effettive tutele per la continuità aziendale e per i livelli occupazionali di Alitalia, dal momento che non c’è il minimo piano industriale, dall'altro, si espone il Paese ad un rischio economico assai rilevante come risultato di una probabile procedura di infrazione da parte dell'Unione europea e conseguente condanna. Crede che sarebbe doveroso per la Commissione rendere un parere alla Commissione competente nel merito che espliciti l'esistenza di talune criticità nel provvedimento all'esame che ne mettono in dubbio il rispetto della normativa dell'Unione europea: ritiene quindi che sia necessario fare un passo indietro e inserire un adeguato riferimento nella proposta di parere, anche al fine di evitare un danno all'intero Paese e ad Alitalia.
  Per tali motivi, anche a tutela degli interessi italiani, annuncia che il gruppo Partito democratico non parteciperà alla votazione.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.), annuncia il suo voto di astensione motivato dal fatto che non si prevede nessun richiamo all'importanza di tutelare, efficacemente, e rispettare il paesaggio, un valore affermato anche dalla normativa dell'Unione europea, favorendo politiche di ristrutturazione piuttosto che di demolizione e ricostruzione degli immobili siti nelle aree sismiche

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice (vedi allegato).

  La seduta termina alle 14.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 14.45.

XIV Commissione - martedì 28 maggio 2019

ALLEGATO

DL 34/2019: Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi (C. 1807 Governo).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
   esaminato, per quanto di competenza, il disegno di legge C. 1807 Governo, di conversione in legge del DL 34/2019 recante: «Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi»;
   considerato che l'articolo 5, in materia di rientro dei cervelli, precisa – mediante una novella al decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172 – che il regime fiscale agevolativo per i lavoratori impatriati si applica nel rispetto della disciplina generale degli aiuti de minimis, contenuta nel regolamento (UE) n. 1407/2013, nonché nel rispetto di quella specifica, stabilita nel regolamento (UE) n. 717/2014, sugli aiuti de minimis nel settore della pesca e dell'acquacoltura;
   rilevato che l'articolo 9, relativo al trattamento fiscale di strumenti finanziari convertibili, è volto ad adeguare l'ordinamento italiano alla disciplina europea in materia di aiuti di Stato, al fine di rispondere alle criticità sollevate dalla Commissione europea nell'ambito dell'indagine da questa avviata relativamente alle disposizioni di cui all'articolo 2, comma 22-bis, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148;
   considerato che l'articolo 21 estende la disciplina agevolativa di sostegno prevista dalla cosiddetta «legge nuova Sabatini» anche alle micro, piccole e medie imprese, costituite in forma societaria, impegnate in processi di capitalizzazione, che intendano realizzare un programma di investimento, precisando, al comma 3, il rispetto delle intensità massime di aiuto previste dalla disciplina europea in materia di aiuti di Stato;
   rilevato che l'articolo 26, che reca disposizioni a sostegno della ricerca e dello sviluppo per sostenere l'economia circolare, richiama espressamente il rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato;
   tenuto conto che l'articolo 29, volto a novellare il decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185, al fine di agevolare le imprese di più recente costituzione, richiama espressamente il rispetto delle disposizioni europee in materia di aiuti di Stato;
   considerato che l'articolo 31 in materia di tutela dei marchi storici, dispone che i contributi erogati a valere sul nuovo Fondo per la tutela dei marchi storici di interesse nazionale saranno effettuati a condizioni di mercato, nel rispetto di quanto previsto dalla Comunicazione della Commissione recante gli Orientamenti sugli aiuti di Stato destinati a promuovere gli investimenti per il finanziamento del rischio (2014/C 19/04);
   considerato che l'articolo 35, che interviene sulla disciplina della trasparenza delle erogazioni pubbliche, prevede che, per gli aiuti di Stato e gli aiuti de minimis contenuti nel Registro nazionale degli aiuti di Stato la registrazione degli aiuti nel predetto sistema, con conseguente pubblicazione nella sezione trasparenza ivi prevista, operata dai soggetti che concedono o
gestiscono gli aiuti medesimi ai sensi della relativa disciplina, esaurisce gli obblighi di pubblicazione sopra illustrati per associazioni ed imprese, a condizione che venga dichiarata l'esistenza di aiuti oggetto di obbligo di pubblicazione nell'ambito del Registro nazionale degli aiuti di Stato nella nota integrativa del bilancio oppure, ove non tenute alla redazione della nota integrativa, sul proprio sito internet o, in mancanza, sul portale digitale delle associazioni di categoria di appartenenza;
   considerato che l'articolo 36 dispone la proroga dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2020 del termine per l'adeguamento ai requisiti di attivo delle banche popolari, in ragione dalla pendenza di un giudizio davanti alla Corte di giustizia dell'Unione europea;
   considerato, con riferimento alle disposizioni di cui all'articolo 37, che il finanziamento concesso ad Alitalia è stato notificato alla Commissione europea nel gennaio 2018, in adempimento dell'obbligo di notifica previsto dalle norme dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato, e che il 23 aprile 2018 la Commissione europea ha comunicato di avere aperto un'indagine approfondita per valutare l'eventuale violazione della normativa sugli aiuti di Stato e che il Governo italiano, il 25 maggio 2018, ha argomentato come tale intervento non costituisca un aiuto di Stato e che, in ogni caso, sarebbe da considerare un aiuto al salvataggio dell'impresa compatibile con il regime previsto ai sensi dell'articolo 107, comma 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, senza ulteriori azioni da parte della Commissione europea;
   considerato che l'articolo 49 prevede un credito d'imposta per la partecipazione delle piccole e medie imprese a fiere internazionali, al comma 3, precisa che tale credito d'imposta è riconosciuto nel rispetto delle condizioni e dei limiti della normativa europea in materia di aiuti de minimis, con specifico riferimento anche al settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.