X Commissione
Attività produttive, commercio e turismo
Attività produttive, commercio e turismo (X)
Commissione X (Attività produttive)
Comm. X
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Kazakhstan, dall'altra, con allegati, fatto ad Astana il 21 dicembre 2015. C. 1648 Governo (Parere alla III Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole) ... 138
ALLEGATO 1 (Parere approvato dalla Commissione) ... 144
Documento di economia e finanza 2019. Doc. LVII, n. 2 e Allegati (Parere alla V Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole) ... 139
ALLEGATO 2 (Parere approvato dalla Commissione) ... 145
ALLEGATO 3 (Proposta alternativa di parere dei deputati Moretto, Benamati, Bonomo, Manca, Mor, Nardi, Noja e Zardini) ... 146
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 17 aprile 2019. — Presidenza del vicepresidente Luca CARABETTA. — Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Davide Crippa.
La seduta comincia alle 14.30.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Kazakhstan, dall'altra, con allegati, fatto ad Astana il 21 dicembre 2015.
C. 1648 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.
Maria Soave ALEMANNO (M5S), relatrice, osserva che la ratifica, oggetto del disegno di legge sul quale la X Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere nella seduta odierna, si inserisce nell'ambito della strategia europea per l'Asia centrale e, in questo caso, si riferisce al Kazakistan e trova applicazione in una serie di ambiti, quali la sicurezza regionale, lo Stato di diritto, l'istruzione, il commercio e gli investimenti, l'energia e i trasporti, l'ambiente e la gestione delle risorse idriche, in una prospettiva di partnership che coinvolga le rispettive società civili. Nonostante sia un accordo stipulato da un governo precedente all'attuale, va riconosciuto che il Kazakhstan ha perseguito negli anni un percorso di progressivo avvicinamento all'Unione europea, realizzato sia con la firma di alcuni memorandum d'intesa in materia di energia e trasporti, sia con l'intensificazione di contatti ad alto livello con l'Unione europea stessa e con i suoi Stati membri. Si ricorda, infatti, che ad oggi il Kazakhstan è riconosciuto come Paese ad economia in transizione. Al riguardo, si evidenzia che la sfida che l'Accordo rafforzato pone al Paese asiatico è quella di riuscire ad attuare, nell'ambito dell'Unione economica eurasiatica, le riforme strutturali necessarie a raggiungere, in prospettiva, i livelli dell'Unione europea nell'instaurazione di un'economia di mercato. Nell'ambito di tale processo di transizione, si segnala l'adesione del Paese all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) avvenuta il 27 luglio 2015. Questa nuova intesa definisce un quadro giuridico ad ampio spettro e comprende clausole politiche sui diritti umani, sulla Corte internazionale di giustizia, sulle armi di distruzione di massa e sulla cooperazione antiterrorismo.
L'Accordo si basa sui princìpi dell'economia di mercato, considerati come presupposto per promuovere lo sviluppo sostenibile e la crescita economica. La cooperazione abbraccia una vasta gamma di settori tra cui sanità, ambiente, cambiamenti climatici, energia e trasporti, tassazione, educazione, cultura, affari sociali, scienza e tecnologia, oltre ad aspetti specifici quali la cooperazione giudiziaria e la lotta contro il riciclaggio, il crimine organizzato e la corruzione. Infine, con le clausole di natura commerciale, l'Accordo mira ad assicurare un clima propizio per gli affari e gli investimenti, apportando altresì consistenti benefìci economici per le imprese europee. Le Parti s'impegnano, inoltre, a favore della realizzazione dei princìpi dell'economia di mercato, quale presupposto per promuovere lo sviluppo sostenibile e la crescita economica. È previsto che l'obiettivo dell'Accordo sia quello di istituire un partenariato e una cooperazione rafforzata tra le Parti. Tale cooperazione rappresenta un processo con cui le Parti «contribuiscono alla pace, alla stabilità e allo sviluppo economico, a livello regionale e internazionale».
In base a quanto esposto, formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.
Documento di economia e finanza 2019.
Doc. LVII, n. 2 e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 16 aprile 2019.
Luca CARABETTA presidente e relatore, come anticipato nella seduta di ieri, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).
Avverte che il gruppo del Partito Democratico ha presentato una proposta di parere alternativo (vedi allegato 3).
Gianluca BENAMATI (PD) illustra la proposta di parere alternativo presentata dal suo gruppo, presentata in conseguenza della stringata proposta di parere favorevole del relatore e per rimarcare la posizione contraria del Partito Democratico al Documento di economia e finanza 2019, anche con riferimento alle competenze della X Commissione. È un giudizio negativo sulle scelte di politica economica della maggioranza, il cui fallimento è certificato dallo stesso Documento. Ricorda infatti che il Governo con eccessivo trionfalismo aveva stimato, nella Nota di aggiornamento di settembre 2018, una crescita tendenziale del prodotto interno lordo dell'1,5 per cento, ridotta nella manovra di bilancio all'1 per cento e che ora nel DEF precipita allo 0,1 per cento. Inoltre osserva come i numeri dell'andamento dell'economia reale e dell'occupazione indicano la scarsa incisività di misure centrali dell'azione di governo quali il reddito di cittadinanza e quota 100, dato che, ad esempio, si è registrata la perdita in meno di un anno di oltre 116.000 posti di lavoro. Sottolinea come in questi giorni si registri una sterile polemica all'interno della maggioranza sull'aumento dell'IVA e su misure per evitarlo. La sostanza è che serve una manovra di circa 25 miliardi complessiva solo per sopperire al mancato aumento dell'IVA e per rifinanziare le misure già adottate, senza contare le ingenti risorse necessarie ad implementare altre misure annunciate dal Governo, quali, ad esempio, la flat tax.
Con riguardo alle competenze della X Commissione, rileva come nel Documento manchi una visione di rilancio dell'industria e lo dice sottolineando come il suo gruppo apprezzerebbe il rilancio di misure come quelle, ad esempio, del piano Impresa 4. Mancano, in sostanza misure idonee, anche se si fa riferimento a una legge per la concorrenza. Si richiama, inoltre, un decreto-legge crescita ancora vago, anche se approvato dal Consiglio dei ministri con la formula «salvo intese». A questo proposito, sottolinea come, anche se pure i Governi precedenti hanno fatto ricorso a tale procedura, il Governo attuale l'ha allargata a dismisura, sia nei tempi che nei contenuti dei decreti. In tutti i casi, il decreto-legge crescita non potrà invertire, per mancanza di misure adeguate, il trend negativo che sta portando il Paese alla stagnazione e alla recessione. Per questi motivi, il parere del Partito Democratico sul DEF non può che essere negativo e in tal senso raccomanda l'approvazione del parere alternativo presentato dal suo gruppo.
Andrea DARA (Lega) sottolinea che gli indicatori economici sono dal 2013, e non da oggi, sotto alla media europea, dopo aver segnato nel 2001 un valore del 18 per cento. Osserva, inoltre, che anche altri Paesi, come la stessa Germania, hanno dovuto rivedere al ribasso le loro stime di crescita del prodotto interno lordo. Con riguardo alle misure collegate alla scorsa manovra di bilancio, rileva che il loro effetto non può essere immediato e che i loro frutti si vedranno a breve.
Martina NARDI (PD) intervenendo per dichiarazione di voto, preannuncia il voto contrario del gruppo del Partito Democratico sulla proposta di parere del relatore e, di conseguenza, il voto favorevole sulla proposta di parere alternativo. Nel replicare al deputato Dara, fa presente che il trend da lui indicato si riferisce ad anni in cui il Paese era governato da esecutivi di centro-destra. Ribadisce come le cifre del DEF dimostrano l'inconsistenza della meravigliosa stagione preconizzata dal Governo e denotano una situazione di estrema gravità. Stigmatizza anche lei il rinvio a una forza salvifica e fumosa come il decreto-legge crescita, in cui peraltro mancano, in base alle bozze circolanti, elementi di innovazione e di rilancio di investimenti strutturali, che rimangono fermi. Non viene rilanciata l'azione di uno strumento positivo come Impresa 4.0 che era stato adottato come punto di partenza.
Il sottosegretario Davide CRIPPA desidera rimarcare, con riguardo alle preoccupazioni sul livello di crescita, l'importanza delle azioni intraprese dal Governo che hanno ottenuto, a livello europeo, indicatori invidiabili. Si riferisce innanzitutto al livello di produttività del nostro Paese. Osserva poi che i frutti delle misure messe a regime con la legge di bilancio si vedranno ad iniziare da questo mese di aprile, ma, lo ribadisce, gli indici di crescita sono già positivi. Riguardo agli investimenti, sottolinea come sia stata mantenuta Impresa 4.0 e che con il decreto-legge crescita sarà previsto l'iperammortamento che non è stato possibile inserire nella legge di bilancio. Sottolinea l'importanza non solo delle grandi opere, ma anche dei piccoli cantieri che si intendono sbloccare o implementare. Rileva l'importanza delle misure previste per la decarbonizzazione e le agevolazioni per i lavori di efficientamento energetico che avranno un ritorno positivo sul settore edilizio e sull'adeguamento e rifacimento degli immobili esistenti ed obsoleti. Ringrazia il relatore per la proposta di parere favorevole.
Paolo BARELLI (FI) osserva come le parti più efficaci del DEF 2019 siano quelle che si propongono di porre correzione alle lacune della legge di bilancio. Sottolinea anche lui come, richiamando il decreto-legge crescita, nel Documento si faccia riferimento a qualcosa che ancora non esiste, anche se approvato con la formula «salvo intese», sul cui uso si associa a quanto detto dal deputato Benamati. Il DEF dimostra inoltre i contrasti tra le due forze di Governo. Nell'esprimere la preoccupazione per la situazione del Paese, evidenziata da tutti gli indicatori, preannuncia il voto contrario del gruppo di Forza Italia sulla proposta di parere del relatore.
Luca CARABETTA, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, comunica che sarà posta in votazione la proposta di parere del relatore, avvertendo che, se questa risulterà approvata, sarà preclusa la proposta alternativa.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 15.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 17 aprile 2019. — Presidenza del vicepresidente Luca CARABETTA.
La seduta comincia alle 15.
Disposizioni per la salvaguardia dei marchi storici nazionali di alto valore territoriale.
C. 1518 Fornaro e C. 1631 Molinari.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 aprile 2019.
Lisa NOJA (PD) desidera chiedere ai presentatori delle proposte di legge in esame se sia stata approfondita la questione della compatibilità delle misure ivi contenute a livello di Costituzione e di normativa europea, con riferimento allo stesso Trattato di funzionamento dell'Unione europea. Nutre infatti delle perplessità sulla struttura dei provvedimenti che, più che alla riconoscibilità del prodotto, paiono tendere alla tutela della stanzialità, intesa addirittura come legame a livello di singolo Comune. Comprende e condivide la ratio delle proposte di evitare la delocalizzazione dei marchi, ma esprime preoccupazione per il fatto che nel concreto si vada a limitare la libertà di concorrenza, come dimostrato dalle norme sulla decadenza, di cui, peraltro, non capisce l'efficacia. Se un marchio decade, infatti, non viene più protetto e può essere registrato in un altro Paese. Sottolinea come i suoi siano dubbi espressi in un'ottica costruttiva.
Federico FORNARO (LeU) ringrazia la deputata Noja per le questioni poste, che sono reali. Osserva che l'idea da cui è originata la sua proposta, come anche quella del deputato Molinari, è quello di considerare un marchio, dopo molti anni di vita, un tutt'uno con il territorio e il contesto in cui viene prodotto, tanto da non poter essere più lo stesso se delocalizzato. Il legame con il Comune nasce poi dalla necessità di avere un elemento certo di riferimento. Non viene minata la libertà di concorrenza, perché non si può e non ci si propone di impedire l'acquisizione di un'azienda, ma si vuole impedire l'uso, se spostato, di un marchio legato a un territorio. Fa al proposito l'esempio dell'acquisizione della Pernigotti da parte di un gruppo turco o della Splendid da parte di un gruppo bulgaro. Sono casi in cui non si può impedire appunto l'acquisizione dei gruppi industriali e il loro eventuale spostamento, ma si può vietare l'utilizzo del marchio. Concorda che vada trovato uno strumento giuridico adeguato e dichiara la sua disponibilità al confronto per arrivare a un testo il più largamente condiviso, in quanto si tratta di un tema autentico, legato in particolare al settore agroalimentare. Non si può infatti rimanere inerti davanti all'azione di coloro che, più che imprenditori, sono dei veri e propri «prenditori». Concorda, quindi, sulla necessità di un approfondimento.
Jari COLLA (Lega), relatore, chiede conferma della presentazione e dell'imminente assegnazione della proposta di legge C. 1689 Porchietto, per avere un quadro esaustivo delle proposte all'esame per la scelta di un testo base per il prosieguo dell'esame o l'eventuale predisposizione di un testo unificato.
Paolo BARELLI (FI) preannuncia l'assegnazione imminente della proposta di legge C. 1689
Luca CARABETTA, presidente, ribadisce che, non appena assegnata la proposta di legge C. 1689, ne sarà valutato l'abbinamento.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Delega al Governo in materia di turismo.
C. 1698 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 aprile 2019.
Angela MASI (M5S) sottolinea come il suo gruppo abbia un'idea ben precisa di cosa debba essere il turismo. In tal senso, condivide la scelta forte di una delega al Governo per semplificare le disposizioni in materia di turismo e per porre fine a una normativa troppo frammentata. Per agevolare un'azione più incisiva della Commissione e una maggiore consapevolezza delle reali problematiche, anche alla luce delle competenze in materia di molti dei componenti della Commissione, preannuncia che il gruppo del Movimento 5 Stelle proporrà, in sede di Ufficio di presidenza della Commissione, un'indagine conoscitiva sul turismo.
Martina NARDI (PD) ricorda come ci sia molta attesa per gli interventi del Governo in materia di turismo. Osserva che può anche andar bene lo strumento della delega, ma con un'adeguata cornice che la riempi e valorizzi il ruolo del Parlamento. Quella all'esame della Commissione è infatti una delega che lascia spazi eccessivi al Governo e non solo su dettagli tecnici. Vanno adeguatamente definiti i contorni della delega proprio per la ricaduta del turismo, o più propriamente, dei turismi, sul resto dell'economia. Si augura che in quest'ottica si possa avviare una proficua discussione.
Lisa NOJA (PD) osserva che nel disegno di legge non vi è cenno al turismo accessibile. Sarebbe invece un'ottima occasione per avere dati sulla materia, dato che quelli a disposizione sono molto risalenti. Rileva, come ha potuto constatare anche nella sua attività di amministratrice, che il turismo accessibile è non solo un obbligo di accoglienza, ma anche un'occasione di guadagni economici. Richiama in proposito quanto fatto a Milano in occasione dell'Expo.
Giorgia ANDREUZZA, relatrice, rileva come il turismo sia un elemento poco divisivo per il Paese, dato che tutti concordano sulla necessità di dargli maggior peso e di dare maggiore velocità agli interventi di chi lo gestisce. In quest'ottica la delega rappresenta uno strumento rapido per dare le necessarie risposte al settore. Condivide l'opportunità di un'attività istruttoria, e sugli strumenti più idonei si potrà riflettere in Ufficio di presidenza. Sottolinea la rilevanza di specifiche questioni, come quelle legate alla professione di guida turistica. Concorda sull'importanza del turismo accessibile, anche in base alla sua personale esperienza di amministratrice. Dichiara, infine, la disponibilità a un confronto aperto.
Paolo BARELLI (FI) esprime soddisfazione per la disponibilità della relatrice a un confronto. Sottolinea, anche in base alla sua esperienza di amministratore, la necessità di un coordinamento a livello nazionale sulla materia. Ritiene la delega uno strumento idoneo, ma in questo caso è troppo scarna e va sicuramente ampliata Nel corso dell'esame, quindi, si dovrà andare nel merito e nello specifico della delega stessa per valorizzare la centralità del lavoro parlamentare.
Luca CARABETTA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.25.
ALLEGATO 1
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Kazakhstan, dall'altra, con allegati, fatto ad Astana il 21 dicembre 2015. C. 1648 Governo.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La X Commissione,
esaminato, per le parti di competenza, il testo del disegno di legge recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stai membri, da una parte, e la Repubblica del Kazakhstan, dall'altra, con allegati, fatto ad Astana il 21 dicembre 2015» (C. 1648 Governo),
esprime
PARERE FAVOREVOLE
ALLEGATO 2
Documento di economia e finanza 2019. Doc. LVII, n. 2 e Allegati.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La X Commissione,
esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2 e Allegati),
esprime
PARERE FAVOREVOLE
ALLEGATO 3
Documento di economia e finanza 2019. Doc. LVII, n. 2 e Allegati.
PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEI DEPUTATI MORETTO, BENAMATI, BONOMO, MANCA, MOR, NARDI, NOJA E ZARDINI
La X Commissione,
esaminato, per le parti di propria competenza, il Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n.2 e Allegati),
premesso che,
il Documento di economia e finanza 2019 certifica il fallimento della politica economica del Governo, riconoscendo ufficialmente un insuccesso largamente previsto già nello scorso autunno;
il Documento, infatti, stima una crescita tendenziale del Pil che precipita allo 0,1 per cento rispetto all'1,5 per cento della Nota di aggiornamento del settembre 2018 e all'1 per cento della successiva revisione del quadro macroeconomico presentata a dicembre;
gli andamenti dell'economia reale e dell'occupazione che, da maggio 2018 a febbraio 2019, ha registrato la perdita di oltre 116.000 posti di lavoro, sono il frutto di errori di politica economica commessi da un Governo che, invece di predisporre una ampia e complessiva strategia di sviluppo, ha scommesso tutto su un decreto legge i cui effetti sul mercato del lavoro sono molto controversi e, soprattutto, sulle due misure della Legge di bilancio, la cosiddetta «Quota 100» e il Reddito di cittadinanza, che, come il DEF stesso riconosce, hanno effetti pressoché nulli sulla crescita;
nel 2019 l'Italia sarà il paese che crescerà meno tra quelli occidentali e anche negli anni successivi la stima di crescita, seppur ottimistica, si mantiene su livelli estremamente bassi;
per tornare su un sentiero di crescita sostenuta, occorre dare avvio a una diversa politica economica e sociale;
come è stato evidenziato anche da molti dei soggetti auditi, nel Documento all'esame della Commissione non si delinea un quadro preciso programmatico degli interventi da prendere nella prossima Legge di bilancio e questo, unitamente alla confusione generata dalla mancanza di chiarezza su come verranno reperite le risorse per almeno 25 miliardi di euro visto che serviranno circa 2 miliardi (1,8) per gli investimenti e circa 23 miliardi se non si vogliono fare scattare gli aumenti Iva, senza contare poi le ulteriori misure compensative per la istituenda flat tax, rischia di aumentare il clima di incertezza, di minare ulteriormente la fiducia di famiglie e imprese e di frenare i consumi e gli investimenti rallentando così l'economia;
anche le principali linee di intervento nelle materie di competenza della Commissione appaiono decisamente insufficienti e mancano di una visione sistemica per quanto attiene la politica industriale necessaria per consentire al Paese di proseguire il percorso di crescita, innovazione, sviluppo e competitività del tessuto produttivo e occupazionale intrapreso nella scorsa legislatura con l'adozione di provvedimenti come Impresa 4.0, il «Piano straordinario del Made in Italy», la strategia di internazionalizzazione delle imprese, la SEN, le misure sulla Space economy, le liberalizzazioni della legge annuale sulla concorrenza, il finanziamento delle PMI, la Banda Ultralarga, le misure per la sicurezza del sistema elettrico e del gas, il supporto alle fonti rinnovabili ed all'efficienza energetica;
nel cronoprogramma delle riforme, non si va oltre all'annuncio generico di adozione, nel 2019, del nuovo provvedimento di legge annuale per il mercato e la concorrenza, azione condivisibile che avrebbe dovuto essere già adottata nei primi mesi dell'anno che però non viene declinata nei tempi e nelle modalità di emanazione, rimanendo quindi vaga e indeterminata senza che vi sia nemmeno il riferimento a quanto espressamente richiesto dalle Raccomandazioni del Consiglio dell'Unione Europea che individua i servizi alle imprese e il commercio al dettaglio come settori principali su cui agire, mentre appare in evidente contrasto con quanto fatto finora dal Governo che ha rallentato il processo di riforma del mercato elettrico previsto dalla legge sulla concorrenza adottata nella precedente legislatura;
anche l'annuncio della adozione di non meglio specificate iniziative su Autorità di regolazione e Concessioni pubbliche, rende il quadro degli interventi particolarmente debole, stante il fatto che alla fine, l'unica previsione di intervento diretta prevista per il sostegno al tessuto imprenditoriale italiano, è quella del cd. «Decreto Crescita» che conterrebbe – visto che il testo definitivo non risulta essere ancora disponibile – una serie di misure relative a incentivi e agevolazioni per gli investimenti cancellati o depotenziati dalla legge di bilancio 2019, misure sicuramente positive ma, purtroppo, insufficienti per tornare in breve tempo sul sentiero di crescita sostenuta necessario al Paese;
occorrerebbe invece, per stimolare investimenti e produttività e colmare il persistente divario di produttività rispetto alla media dell'UE, come indicato nel Country Report del 27 febbraio 2019 della Commissione UE, continuare la politica industriale già efficacemente intrapresa nella precedente legislatura, rendendo permanenti le misure di Impresa 4.0 ritenute più efficaci, favorendo il finanziamento non bancario del sistema produttivo e stimolando gli investimenti pubblici e privati anche con interventi nell'istruzione superiore e nelle competenze;
infine, per quanto attiene al settore del turismo, il contenuto delle riforme del PNR è insufficiente visto che il Documento all'esame della Commissione, oltre a registrare il cambio di governance effettuato la scorsa estate col passaggio delle funzioni del settore turistico dal MIBACT al MIPAAFT, a indicare che verrà effettuato, senza specificare né come e nemmeno quando, il riordino della normativa su professioni turistiche, agevolazioni fiscali, concessioni demaniali, classificazione alberghiera e imposta di soggiorno, ed infine a revisionare le funzioni di ENIT, manca completamente di ogni visione per il futuro e di azioni atte a dare ulteriore impulso e a valorizzare un settore che grazie alle politiche messe in atto dai precedenti governi a guida Pd ha fatto registrare negli ultimi anni un aumento costante di presenze e di spese di turisti stranieri in Italia,
esprime
PARERE CONTRARIO