XI Commissione

Lavoro pubblico e privato

Lavoro pubblico e privato (XI)

Commissione XI (Lavoro)

Comm. XI

Lavoro pubblico e privato (XI)
SOMMARIO
Mercoledì 3 aprile 2019

SEDE REFERENTE:

Norme in materia di rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro, di rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro, nonché delega al Governo per l'introduzione di disposizioni sulla collaborazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, in attuazione dell'articolo 46 della Costituzione. C. 707 Polverini (Seguito dell'esame e rinvio) ... 151

Norme sull'accertamento della rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro privati. C. 788 Gribaudo (Seguito dell'esame e rinvio) ... 152

RISOLUZIONI:

7-00012 Rizzetto, 7-00215 Serracchiani e 7-00216 Segneri: Istituzione della retribuzione minima oraria (Seguito della discussione congiunta e rinvio) ... 152

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

Sulla pubblicità dei lavori ... 155

5-01813 Amitrano: Iniziative per l'occupazione e il sostegno al reddito dei disoccupati nell'area di crisi di Caserta ... 155

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 158

5-01814 Murelli: Situazione dell'azienda Dm Elektron di Buja (UD) e salvaguardia dei relativi livelli occupazionali ... 156

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 159

5-01815 Fatuzzo: Ampliamento della facoltà di riscatto dei periodi non coperti da contribuzione in favore di soggetti titolari di periodi di anzianità contributiva antecedenti al 1o gennaio 1996 ... 156

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 161

5-01816 Rizzetto: Situazione dei lavoratori dell'azienda Dm Elektron di Buja (UD) ... 156

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 162

XI Commissione - Resoconto di mercoledì 3 aprile 2019

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 3 aprile 2019. — Presidenza del vicepresidente Davide TRIPIEDI. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Cominardi.

  La seduta comincia alle 10.05.

Norme in materia di rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro, di rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro, nonché delega al Governo per l'introduzione di disposizioni sulla collaborazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, in attuazione dell'articolo 46 della Costituzione.
C. 707 Polverini.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 marzo 2019.

  Davide TRIPIEDI, presidente, avverte che la Commissione prosegue l'esame in sede referente della proposta di legge n. 707 Polverini, recante «Norme in materia di rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro, di rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro, nonché delega al Governo per l'introduzione di disposizioni sulla collaborazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, in attuazione dell'articolo 46 della Costituzione».
  Ricorda che nella seduta dello scorso 26 marzo le relatrici hanno illustrato il contenuto della proposta di legge.
  Chiede se vi siano colleghi che intendono intervenire.

  Carla CANTONE (PD) ritiene necessario, ai fini di un proficuo confronto tra i gruppi, avviare il ciclo di audizioni che la Commissione ha già programmato.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S) esprime perplessità sull'articolo 5 della proposta di legge in esame, che riguarda l'efficacia della contrattazione collettiva. Si augura che il ciclo di audizioni contribuisca a fare chiarezza anche su tale punto.

  Davide TRIPIEDI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme sull'accertamento della rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro privati.
C. 788 Gribaudo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 marzo 2019.

  Davide TRIPIEDI, presidente, avverte che la Commissione prosegue l'esame in sede referente della proposta di legge n. 788, a prima firma Gribaudo, recante «Norme sull'accertamento della rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro privati».
  Ricorda che nella seduta dello scorso 26 marzo le relatrici hanno illustrato il contenuto della proposta di legge.
  Poiché nessuno chiede di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.10.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 3 aprile 2019. — Presidenza del vicepresidente Davide TRIPIEDI. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Cominardi.

  La seduta comincia alle 10.10.

7-00012 Rizzetto, 7-00215 Serracchiani e 7-00216 Segneri: Istituzione della retribuzione minima oraria.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

  Davide TRIPIEDI, presidente, avverte che la Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni 7-00012 Rizzetto, 7-00215 Serracchiani e 7-00216 Segneri, rinviata nella seduta dello scorso 27 marzo.
  Ricorda che, in tale sede, il deputato Rizzetto, firmatario della risoluzione n. 7-00012, aveva svolto un breve intervento illustrativo del suo atto di indirizzo.
  Chiede, quindi, se anche i firmatari delle risoluzioni n. 7-00215 e 7-00216 intendano intervenire per illustrare i propri atti di indirizzo.

  Debora SERRACCHIANI (PD), in qualità di firmataria della risoluzione n. 7-00215, sottolinea che l'atto di indirizzo investe il medesimo tema della proposta di legge C. 947, a prima firma Delrio. Ad avviso del suo gruppo, è necessario un intervento mirato in favore dei lavoratori per i quali non esiste un contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL), nonché per coloro ai quali, pur in presenza di un CCNL, è riconosciuto un salario inferiore al minimo contrattuale. Si tratta di un intervento legislativo attualmente in discussione al Senato, ma su cui è utile che anche la Camera inizi a lavorare, avviando il ciclo di audizioni informali già in programma. Infine, ritiene utile ricordare che le risoluzioni in discussione concernono anche l'attuazione dei principi enunciati dagli articoli 36 e 39 della Costituzione.

  Carlo FATUZZO (FI), concordando con la finalità perseguita dalle risoluzioni in discussione, ritiene necessario che la Commissione si adoperi anche per la tutela dei soggetti che, non avendo avuto un'occupazione stabile e ben retribuita, si troveranno a percepire trattamenti pensionistici eccessivamente bassi, considerando anche che la normativa attualmente vigente permette a coloro che non hanno lavorato e versato contributi di percepire comunque, al compimento del settantesimo anno di età, un trattamento pensionistico.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S), in qualità di cofirmatario della risoluzione n. 7-00216, a prima firma Segneri, sottolinea la crescita esponenziale, certificata dai dati di EUROSTAT e del CENSIS, del numero di retribuzioni talmente basse da non permettere ai loro percettori di superare la soglia di povertà. Pertanto, a suo avviso, l'unico rimedio per il contrasto di tale fenomeno è la previsione per legge di un trattamento retributivo che integri il disposto dell'articolo 36 della Costituzione, volto a garantire che il salario sia proporzionato e sufficiente.

  Walter RIZZETTO (FdI), richiamandosi all'ampio dibattito svoltosi anche nella scorsa legislatura sul tema in discussione, non ritiene corretto demandare alla politica il compito di fissare una soglia minima di retribuzione, considerando preferibile, come del resto risulta dalla sua risoluzione, che siano le parti sociali a farlo, in esito alla contrattazione. Ciò, anche per tenere conto della specificità dei diversi settori produttivi, ai quali non sarebbe opportuno applicare in modo indiscriminato il medesimo salario. Per queste ragioni, la risoluzione da lui presentata è volta a prevedere l'applicazione del salario minimo garantito esclusivamente nei settori privi di un contratto collettivo nazionale di lavoro.

  Renata POLVERINI (FI), intervenendo per spiegare le ragioni della contrarietà del gruppo Forza Italia all'introduzione del salario minimo garantito, sottolinea l'alto livello raggiunto in Italia dalla contrattazione collettiva e, più in generale, dal sistema delle relazioni industriali, che ha pochi uguali in altre economie avanzate. È questo, pertanto, il punto dal quale si dovrebbe partire, introducendo norme in materia di rappresentanza e di rappresentatività anche nel settore privato, per uniformarne il livello della contrattazione a quello del pubblico impiego, dove, grazie a riforme ben fatte, le rappresentanze sindacali e datoriali sono legittimate a contrattare in nome e per conto di tutti i lavoratori, anche di quelli non iscritti ad alcun sindacato. Tornando al settore privato, sottolinea che solo laddove la contrattazione funziona, grazie alla reciproca legittimazione delle rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro, si hanno buoni livelli retributivi e sufficienti tutele dei diritti dei lavoratori. In assenza di tali condizioni, vi è, invece, una proliferazione di sindacati di comodo e di contratti «pirata», estremamente convenienti per le imprese, ma penalizzanti per i lavoratori. La riforma della rappresentanza e della rappresentatività, pertanto, permetterebbe il superamento della necessità di prevedere un salario minimo garantito, che, al contrario, spingerebbe al ribasso il livello delle retribuzioni, così come è accaduto quando si sono messi in discussione i diritti dei lavoratori.

  Davide TRIPIEDI, presidente, sottolinea che la risoluzione Segneri 7-00216, condividendo l'impostazione a cui fa riferimento la collega Polverini, prevede, nel rispetto della contrattazione collettiva, l'aumento del salario solo se inferiore al minimo sindacale.

  Renata POLVERINI (FI) ritiene che tale soluzione non risolva il problema, ma anzi è destinata ad aggravarlo, proprio perché tutti i contratti tenderanno ad adeguarsi al livello minimo fissato per legge.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S) osserva che oggetto di tutela, nella impostazione delle risoluzioni in discussione, sono i lavoratori il cui salario non permette di superare la soglia di povertà. Si tratta di un favor praestatoris e non di una limitazione dei contenuti dei CCNL.

  Carla CANTONE (PD), condividendo le osservazioni della collega Polverini, ritiene che l'introduzione di un salario minimo garantito aggraverà le disuguaglianze esistenti e consentirà alle imprese di corrispondere salari più bassi, rimanendo nel perimetro della legalità, in quanto sarebbe possibile fare riferimento a tale parametro pur in presenza di CCNL che prevedono livelli salariali più alti.

  Davide TRIPIEDI, presidente, condividendo le osservazioni della collega Cantone, osserva tuttavia che la risoluzione, essendo un atto di indirizzo, intende esplicitare i limiti entro i quali si dovrà esercitare la futura azione legislativa, senza recare essa stessa la disciplina di dettaglio della materia.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S) ribadisce che la risoluzione Segneri 7-00216 è volta a prevedere uno strumento che integri la previsione dell'articolo 36 della Costituzione.

  Davide TRIPIEDI, presidente, ritiene che le disuguaglianze, paventate dalle colleghe Polverini e Cantone, siano purtroppo già diffuse, anche in assenza della previsione del salario minimo garantito. In ogni caso, le audizioni che la Commissione si appresta a svolgere daranno sicuramente la possibilità di approfondire i termini del problema e verificare le soluzioni migliori.

  Walter RIZZETTO (FdI), pur condividendo le osservazioni della collega Cantone, ricorda che l'attuale assenza di previsioni permette il proliferare di situazioni abnormi, come nel settore agricolo, dove coesistono addirittura quindici contratti collettivi nazionali di lavoro. Si tratta di una stortura la cui responsabilità, a suo avviso, è da attribuirsi prevalentemente alle organizzazioni sindacali.

  Carla CANTONE (PD) ritiene che sia opportuno specificare che si tratta di sindacati di comodo, che stipulano i cosiddetti «contratti pirata».

  Walter RIZZETTO (FdI), pur condividendo la fondatezza dell'osservazione della collega Cantone, ribadisce quanto affermato sulle responsabilità di alcuni sindacati e, per questo, ritiene necessario intervenire per togliere la possibilità ai datori di lavoro con meno scrupoli di scegliere il contratto collettivo che più conviene loro, a danno dei lavoratori.

  Carla CANTONE (PD) sottolinea che la responsabilità è anche dei datori di lavoro, che approfittano di tale situazione, come si evince dalle stesse affermazioni del collega Rizzetto.

  Walter RIZZETTO (FdI), richiamandosi alla sua esperienza di imprenditore, ritiene necessario lasciare alla contrattazione il compito di fissare il livello del salario minimo, strumento, del resto, previsto anche dal Governo Renzi nel Jobs act. Ovviamente, il compito del legislatore è fare in modo che il salario minimo non sia eccessivamente basso e che i datori di lavoro siano obbligati a sottoscrivere i contratti collettivi che lo prevedono.

  Daniele MOSCHIONI (Lega), rifacendosi alla sua esperienza imprenditoriale, dichiara di non poter accettare la colpevolizzazione delle imprese, che sostengono, specialmente quelle di piccole dimensioni, l'economia del Paese. Del resto, l'attenzione della Lega ai diritti dei lavoratori è stata ampiamente dimostrata, ad esempio, con il cosiddetto «decreto Dignità», le cui disposizioni sono volte proprio alla tutela dei lavoratori.

  Davide TRIPIEDI, presidente, sottolinea che molte aziende si avvalgono della possibilità, per la contrattazione a livello aziendale, di derogare alle regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali prevista dall'articolo 8 del decreto-legge n. 138 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011, norma introdotta per volontà dell'allora Ministro Sacconi.

  Renata POLVERINI (FI), ribadendo quanto già osservato, ritiene che le anomalie illustrate dal collega Rizzetto siano il frutto della mancanza di una regolamentazione della rappresentanza e della rappresentatività sindacale. Inoltre, a suo giudizio, la responsabilità delle storture denunciate è da attribuirsi in ugual misura ai sindacati e alle imprese, le quali, grazie alla mancanza di regole, praticano una concorrenza sleale. Quanto alla derogabilità dei CCNL, tiene a ricordare che, da sindacalista, organizzò uno sciopero generale contro la volontà del Ministro Sacconi di introdurre tale previsione, votata, invece, anche dalla Lega, che faceva parte della maggioranza che sosteneva il Governo Berlusconi.

  Carla CANTONE (PD) tiene a precisare che, pur appartenendo al Partito Democratico, la cui azione si può condividere o meno, su certi temi si basa soprattutto sulla propria esperienza sindacale. Questa le dimostra la necessità di colpire sia le organizzazioni sindacali che, con la firma dei cosiddetti «contratti pirata», si prestano allo sfruttamento dei lavoratori, sia le imprese che traggono profitto da tale situazione. L'intervento legislativo sulla rappresentanza e la rappresentatività, pertanto, è quanto mai necessario, per fare ordine sia nel mondo della rappresentanza dei lavoratori, sia in quello della rappresentanza dei datori di lavoro.

  Debora SERRACCHIANI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, segnala che l'andamento dei lavori presso la VI Commissione, sulla proposta di legge C. 1074 Ruocco, dove non ha ancora avuto inizio l'esame delle proposte emendative presentate e tutto lascia presagire come probabile uno slittamento dell'inizio dell'esame da parte dell'Assemblea, renderebbe opportuno il rinvio anche dell'espressione del parere da parte della XI Commissione, la cui prima seduta, in sede consultiva, è prevista nella giornata odierna.

  Davide TRIPIEDI, presidente, dopo aver assicurato che la Presidenza prenderà in considerazione la possibilità di rinviare la seduta in sede consultiva della Commissione sulla proposta di legge C. 1074 Ruocco, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta delle risoluzioni ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 3 aprile 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Cominardi.

  La seduta comincia alle 14.25.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Andrea GIACCONE, presidente, ricorda che la pubblicità dell'odierna seduta di svolgimento di interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Ne dispone, pertanto, l'attivazione.

5-01813 Amitrano: Iniziative per l'occupazione e il sostegno al reddito dei disoccupati nell'area di crisi di Caserta.

  Alessandro AMITRANO (M5S) illustra la sua interrogazione, che riguarda i lavoratori delle aziende del bacino di crisi di Caserta, fallite nel 2012. Con tale atto di sindacato ispettivo, intende chiedere al Governo quali iniziative voglia intraprendere per favorire la reindustrializzazione del territorio.

  Il sottosegretario Claudio COMINARDI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Alessandro AMITRANO (M5S), ringraziando il sottosegretario, riconosce il grande impegno profuso dal Governo, prima con il cosiddetto «decreto Dignità» e poi con quello riguardante il reddito di cittadinanza e la «quota 100», che recano importanti disposizioni applicabili anche nel Casertano, e si dichiara sicuro che il Governo persevererà sulla medesima strada.

5-01814 Murelli: Situazione dell'azienda Dm Elektron di Buja (UD) e salvaguardia dei relativi livelli occupazionali.

  Daniele MOSCHIONI (Lega), in qualità di cofirmatario dell'atto di sindacato ispettivo, illustra l'interrogazione, riguardante la precaria situazione dei dipendenti dell'azienda DM Elektron di Buja, che, nonostante le rassicurazioni fornite dalla proprietà, ha delocalizzato la produzione in Romania.

  Il sottosegretario Claudio COMINARDI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Daniele MOSCHIONI (Lega), ringraziando il sottosegretario, si dichiara fiducioso nell'azione del Governo, che ha già dimostrato, con il cosiddetto «decreto Dignità», il suo impegno nel contrasto delle delocalizzazioni e che sicuramente si adopererà in favore dei centotrenta dipendenti, il cui posto di lavoro è a rischio, delle loro famiglie e dell'intero territorio.

5-01815 Fatuzzo: Ampliamento della facoltà di riscatto dei periodi non coperti da contribuzione in favore di soggetti titolari di periodi di anzianità contributiva antecedenti al 1o gennaio 1996.

  Renata POLVERINI (FI), in qualità di cofirmataria dell'atto di sindacato ispettivo, illustra l'interrogazione, volta a chiedere al Governo se intenda ampliare anche a chi ha versamenti contributivi antecedenti il 1o gennaio 1996 la possibilità di accedere alla disciplina del riscatto oneroso introdotta dal decreto-legge n. 4 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26 del 2019.

  Il sottosegretario Claudio COMINARDI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Renata POLVERINI (FI), ringraziando il sottosegretario, prende atto dell'intenzione del Governo di ampliare la possibilità di accedere alla disciplina del riscatto ai fini pensionistici, recata dal decreto-legge n. 4 del 2019, anche a coloro che hanno versato contributi prima del 1o gennaio 1996. Assicura, comunque, che la sua parte politica vigilerà perché tale impegno sia onorato.

5-01816 Rizzetto: Situazione dei lavoratori dell'azienda Dm Elektron di Buja (UD).

  Walter RIZZETTO (FdI) illustra la sua interrogazione, riguardante, come quella illustrata dal collega Moschioni, la situazione dei dipendenti dell'azienda DM Elektron di Buja, rispetto alla quale, tuttavia, non riesce a essere altrettanto ottimista. Infatti, chiede al Governo quale iniziative concrete e mirate intenda adottare per influire in modo incisivo su tale problematica.

  Il sottosegretario Claudio COMINARDI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Walter RIZZETTO (FdI), prendendo atto dell'intenzione ufficiale del Governo di convocare presso il Ministero competente un tavolo di confronto tra le parti, sottolinea che l'impegno a combattere la delocalizzazione non può essere sufficiente quando le aziende scelgono di trasferire la loro produzione nell'ambito dell'Unione europea, grazie ai costi inferiori con cui possono realizzarla. Si augura, per il bene dei lavoratori coinvolti, delle loro famiglie e di tutto il territorio, che la convocazione del tavolo di confronto a livello nazionale riesca laddove hanno fallito, forse per eccesso di fiducia e non certo per mancanza di volontà, le iniziative adottate a livello locale.

  Andrea GIACCONE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.45.

XI Commissione - mercoledì 3 aprile 2019

ALLEGATO 1

5-01813 Amitrano: Iniziative per l'occupazione e il sostegno al reddito dei disoccupati nell'area di crisi di Caserta.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto parlamentare in esame, evidenzio che successivamente al fallimento nell'anno 2012 di diverse aziende che insistono sul territorio della provincia di Caserta, è stata fornita tutela ai lavoratori delle aziende medesime tramite l'attivazione degli ammortizzatori sociali.
  In particolare sono stati concessi trattamenti di CIGS in favore dei lavoratori della Siltal impiegati presso l'unità di Pignataro Maggiore, dei dipendenti della Finmek addetti all'unità di Santa Maria Capua Vetere e dei lavoratori della Morteo impiegati presso l'unità di Sessa Aurunca.
  Faccio, inoltre, presente che la Giunta Regionale della Campania ha comunicato, con specifico riferimento alle misure attuate dalla stessa, che a seguito dell'avviso pubblico di cui al decreto dirigenziale 30 ottobre 2017 sono stati ammessi a finanziamento circa 750 progetti da parte di aziende per l'attivazione di tirocini e sono stati sottoscritti circa 200 atti di concessione per l'attivazione di ulteriori tirocini.
  Con specifico riguardo all'auspicata adozione di un piano strategico d'investimenti, volto a favorire politiche di occupazione e reindustrializzazione del bacino di crisi casertano, segnalo che questo Governo sta perfezionando una proposta progettuale ex decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 24 maggio 2017 (Accordi di innovazione), presentata dalla società Pierrel il 15 gennaio 2019 per la realizzazione di un progetto da realizzare nel comune di Capua.
  Il progetto prevede investimenti pari ad euro 7.700.000 con un impegno per il Ministero di euro 1.770.000 e per la Regione Campania di euro 106.000 con la finalità di un incremento occupazionale interno e dell'indotto.
  In data 22 febbraio 2019 il gestore ha inviato la scheda di valutazione positiva e l'Amministrazione centrale è in attesa delle determinazioni della Regione Campania.
  Rappresento, infine, che ulteriori investimenti sono previsti per la macro-area di crisi industriale complessa della Campania, per la quale risulta essere in corso di nomina il Comitato di coordinamento e controllo, nomina propedeutica all'avvio dei lavori di definizione del progetto di riconversione e di riqualificazione industriale.
  Il rilancio delle aree di crisi costituisce un obiettivo sfidante per il Governo, che ha come interesse prioritario quello di sincerarsi che siano offerte concrete opportunità lavorative a coloro che sono alla ricerca di un impiego.
  Voglio ricordare che nella prospettiva di risolvere alcune delle criticità che affliggono il mondo del lavoro questo esecutivo ha già fornito risposte significative con l'adozione del decreto dignità e del decreto in materia di reddito di cittadinanza, volti ad incrementare le tutele dei lavoratori e a realizzare le aspirazioni di coloro che sono alla ricerca di un'occupazione.
  Rimane comunque alta l'attenzione dell'esecutivo sulla tematica.
  Infine, per completezza di esposizione, voglio informare che il Governo ha approntato una norma, che sarà veicolata in uno dei decreti legge di prossima pubblicazione, volta alla tutela dei lavoratori delle aree di crisi industriale complessa, tra cui la Regione Campania.

ALLEGATO 2

5-01814 Murelli: Situazione dell'azienda Dm Elektron di Buja (UD) e salvaguardia dei relativi livelli occupazionali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'azienda DM Elektron di Buja (UD), impegnata nella produzione di schede e componenti elettronici, ha utilizzato la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per «riorganizzazione aziendale» nei periodi dall'8 maggio 2010 al 7 maggio 2011 e dal 22 ottobre 2015 al 21 ottobre 2016.
  Inoltre, la CIGS è stata utilizzata anche a seguito della «sottoscrizione di contratti di solidarietà» per i periodi dal 22 ottobre 2012 al 21 ottobre 2013 e dal 22 gennaio 2014 al 21 gennaio 2015 – con riconoscimento anche di un contributo regionale aggiuntivo rispetto al trattamento di integrazione salariale –, nonché dal 22 gennaio 2015 al 21 ottobre 2015.
  L'azienda, al momento, non sta beneficiando di ammortizzatori sociali.
  Per quanto riguarda la crisi occupazionale che sta interessando lo stabilimento Dm Elektron, segnalo che la Regione friulana, a seguito di quanto avvenuto a partire dal 7 dicembre 2018, con i lavoratori mobilitatisi per la paventata delocalizzazione della produzione verso unità produttive di proprietà aziendale site in Romania, ha convocato un tavolo con le parti, il cui primo incontro si è tenuto lo scorso 10 dicembre.
  In tale sede, la Regione ha manifestato la propria disponibilità a supportare soluzioni idonee a garantire la continuità produttiva del sito friulano con conseguente tutela dei livelli occupazionali.
  In data 13 dicembre 2018, l'azienda ha presentato all'Amministrazione regionale i piani di produzione per il sito di Buja fino al 31 maggio 2019, precisando come la pianificazione dichiarata garantisca l'impiego delle maestranze coinvolte; ne è conseguita la revoca dello sciopero da parte delle organizzazioni sindacali.
  Il 26 marzo 2019 l'Amministrazione regionale ha nuovamente incontrato la RSU dello stabilimento di Buja e le OO.SS., all'esito dell'incontro che i rappresentanti dei lavoratori hanno avuto con l'azienda in data 22 marzo 2019 e nel corso del quale è stata annunciata la decisione di cessare l'attività dei reparti produttivi, con conseguente, significativa, eccedenza di personale.
  La regione, quindi, ha convocato un nuovo tavolo urgente con azienda, Confindustria Udine, rappresentanze sindacali unitarie e OO.SS. per il 5 aprile 2019, al fine di favorire l'individuazione di soluzioni che consentano la tutela del tessuto produttivo locale e dei livelli occupazionali.
  Segnalo che la situazione dell'azienda Dm Elektron è seguita con particolare attenzione da questo Governo che, a prescindere dagli esiti dell'incontro del 5 aprile, si è reso disponibile, qualora venga richiesto dalle parti sindacali o dalla proprietà, ad avviare un tavolo istituzionale di confronto con l'obiettivo di tutelare i posti di lavoro a rischio e l'intera produzione.
  È sempre stato interesse principale delle forze politiche, che reggono il Governo di questo Paese, tutelare gli aspetti lavoristici e industriali ed, in particolare, da quando siamo al Governo, le vicende occupazionali dei lavoratori sono diventate una delle nostre priorità assolute.
  Un ulteriore passo in più è stato fatto anche nella giornata di ieri. Infatti, il Ministro Di Maio ha firmato il Decreto
interministeriale che sblocca le risorse per ulteriori interventi di integrazione salariale straordinaria, nonché della concessione del trattamento di mobilità in deroga, a favore di circa 60.000 lavoratori.
  L'intervento è destinato alle imprese operanti all'interno delle aree di crisi industriale complessa nelle regioni Lazio, Puglia, Toscana, Sicilia, Molise, Marche, Abruzzo, Sardegna, Liguria, Umbria e Friuli Venezia Giulia.
  Il decreto assegna 117 milioni di euro, posti a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione, e rappresenta un sostegno concreto per migliaia di lavoratori in difficoltà.

ALLEGATO 3

5-01815 Fatuzzo: Ampliamento della facoltà di riscatto dei periodi non coperti da contribuzione in favore di soggetti titolari di periodi di anzianità contributiva antecedenti al 1o gennaio 1996.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La questione posta all'attenzione dall'Onorevole interrogante riguarda una delle tante importanti misure contenute nella recentissima legge n. 26 del 2019, istitutiva del Reddito di cittadinanza e Quota 100.
  In questa cornice normativa, ispirata dalla necessità di contrastare la povertà, la diseguaglianza e l'esclusione sociale attraverso innovative politiche di sostegno al reddito, ha trovato spazio un nuovo istituto normativo volto a favorire la riscattabilità dei «buchi contributivi», in aggiunta a quelli già previsti dalla disciplina vigente.
  Con essa, infatti, si vuole consentire ai soggetti che hanno cominciato a versare contributi dopo il 1o gennaio 1996, di potere coprire un periodo fino a cinque anni sanando, in tal modo, eventuali discontinuità nel versamento dei contributi previdenziali riguardanti la propria carriera lavorativa.
  Più in particolare, l'articolo 20 della legge n. 26 del 2019 ha introdotto in via sperimentale, per il triennio 2019-2021, per i soggetti rientranti nel sistema di calcolo contributivo e che non hanno maturato alcuna anzianità contributiva alla data del 31 dicembre 1995, la possibilità di riscattare, nella misura massima di cinque anni anche non continuativi, i periodi non coperti da contribuzione presso forme di previdenza obbligatoria.
  Con particolare riferimento al quesito posto dall'interrogante, concernente la possibile estensione della platea dei soggetti destinatari della misura in questione, anche nei confronti dei lavoratori aventi una storia contributiva precedente alla data del 31 dicembre 1995, posso dire che con il provvedimento normativo in materia di Reddito di cittadinanza abbiamo introdotto un primo livello di tutela nei confronti di tutti quei soggetti che si trovano maggiormente esposti al rischio di marginalità, ma la nostra intenzione è senz'altro quella di portare avanti tutte quelle misure che possano contribuire alla completa ridefinizione di un nuovo modello di benessere collettivo per tutti i cittadini e che in questa prospettiva valuteremo l'opportunità di estendere la platea dei destinatari della norma oggetto del presente atto di sindacato ispettivo.
  A tal proposito, voglio in questa sede rendere noto che in Senato è stato presentato il disegno di legge n. 658, a firma del Movimento 5 stelle, volto ad istituire un salario minimo orario, al fine di riconoscere ad ogni lavoratore una retribuzione proporzionata e sufficiente ai sensi dell'articolo 36 della Costituzione.

ALLEGATO 4

5-01816 Rizzetto: Situazione dei lavoratori dell'azienda Dm Elektron di Buja (UD).

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'interrogazione dell'On. Rizzetto riguarda le problematiche relative alla crisi occupazionale dell'azienda DM Elektron di Buja (UD).
  Così come già evidenziato nell'interrogazione precedente, e dando per dichiarato quanto già detto nella predetta interrogazione, aggiungo ulteriori elementi che lo stesso On. interrogante pone in relazione al contrasto alla delocalizzazione, sia all'interno che all'esterno del territorio italiano.
  La tematica in questione è stata messa al centro dell'agenda di Governo attraverso il decreto Dignità.
  Come noto, la normativa prevede che le imprese, operanti nel territorio nazionale e beneficiarie di un aiuto di Stato, decadano dal beneficio stesso qualora l'attività economica sia delocalizzata al di fuori del sito territoriale incentivato. Questo provvedimento è stato ritenuto necessario al fine di limitare la destabilizzazione economica e sociale provocata dall'uso delle continue delocalizzazioni.
  Non risulta, ad oggi, che la società in questione abbia beneficiato della concessione di contributi agevolativi.
  Ciononostante, al di là della disciplina in materia e del caso specifico, il tema della delocalizzazione riveste un ruolo importante all'interno del dibattito governativo e l'impegno generale di questo Governo punta ad individuare politiche pubbliche utili ad incoraggiare le aziende ad investire e rimanere nei territori originari di produzione.
  Concludo sottolineando nuovamente l'impegno del Governo nei confronti di tutti i lavoratori in difficoltà e la disponibilità, nel caso in questione, ad avviare immediatamente un tavolo istituzionale al fine di tutelare i posti di lavoro a rischio e il rilancio economico e sociale di quel territorio.