VII Commissione

Cultura, scienza e istruzione

Cultura, scienza e istruzione (VII)

Commissione VII (Cultura)

Comm. VII

Cultura, scienza e istruzione (VII)
SOMMARIO
Giovedì 28 marzo 2019

SEDE CONSULTIVA:

Sulla pubblicità dei lavori ... 43

Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo. C. 1433 Governo, approvato dal Senato (Parere alle Commissioni riunite I e XI) (Esame e rinvio) ... 43

ALLEGATO 1 (Proposta di parere della relatrice) ... 52

INTERROGAZIONI:

5-00960 Bordo: Sulla realizzazione del parco Campi Diomedei (Foggia) ... 46

ALLEGATO 2 (Testo integrale della risposta) ... 54

5-01342 Foti: Sulla sede dell'Archivio di Stato di Piacenza ... 47

ALLEGATO 3 (Testo integrale della risposta) ... 57

5-01496 Fiano: Sui lavori di riqualificazione del Giardino dei Giusti del comune di Milano ... 47

ALLEGATO 4 (Testo integrale della risposta) ... 59

5-01523 Menga: Sull'aggiudicazione del «Tesoretto di Ordona» e dei «Ricami del Guerriero» ... 47

ALLEGATO 5 (Testo integrale della risposta) ... 60

SEDE CONSULTIVA:

Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo. C. 1433 Governo, approvato dal Senato (Parere alle Commissioni riunite I e XI) (Seguito dell'esame e rinvio) ... 47

SEDE REFERENTE:

Modifica all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e disposizioni concernenti la formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado. C. 877 Azzolina (Seguito dell'esame e rinvio) ... 50

ALLEGATO 6 (Tabelle depositate dal Governo) ... 62

Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura. C. 478 Piccoli Nardelli, C. 1410 Belotti e C. 1516 Mollicone (Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento delle proposte di legge C. 1614 e C. 1686) ... 50

ALLEGATO 7 (Relazione depositata dalla relatrice) ... 66

Modifiche alla disciplina in materia di diritto allo studio universitario e di tasse e contributi universitari. C. 1211 Tuzi (Seguito dell'esame e rinvio) ... 50

Dichiarazione di monumento nazionale del ponte sul Brenta detto «Ponte Vecchio di Bassano». C. 1203 Racchella (Esame e rinvio) ... 51

ALLEGATO 8 (Relazione depositata dalla relatrice) ... 67

VII Commissione - Resoconto di giovedì 28 marzo 2019

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 28 marzo 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il viceministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Lorenzo Fioramonti.

  La seduta comincia alle 9.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo.
C. 1433 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni riunite I e XI).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che il provvedimento in titolo è iscritto nel calendario dei lavori dell'Aula a cominciare da lunedì prossimo, aggiungendo che, poiché le Commissioni di merito – Affari costituzionali e Lavoro – non hanno ancora terminato l'esame degli emendamenti, quello all'esame oggi non è il testo delle Commissioni I e XI, ma il testo trasmesso dal Senato.

  Virginia VILLANI (M5S), relatrice, riferisce che la finalità del provvedimento, già approvato dal Senato, è innanzitutto quella di modernizzare l'amministrazione pubblica, circoscrivendo le aree di improduttività e valorizzando le diverse figure professionali. A questo scopo il testo individua misure per il miglioramento dell'efficienza delle pubbliche amministrazioni e strumenti di verifica dell'osservanza dell'orario di lavoro nelle stesse amministrazioni, nonché per la rimodulazione delle risorse destinate al trattamento economico accessorio dei dipendenti pubblici e di quelle destinate alle nuove assunzioni, con la determinazione a questo scopo di modalità semplificate. Sono previste, ancora, norme per l'assunzione di personale. Inoltre, norme specifiche riguardano i problemi posti dall'avvenuta risoluzione di alcune convenzioni di fornitura di buoni pasto per i pubblici dipendenti.
  In particolare, l'articolo 1 prevede che con decreto del Ministro della pubblica amministrazione sia adottato un Piano triennale delle azioni concrete per l'efficienza delle pubbliche amministrazioni e che un «Nucleo della concretezza» appositamente istituito presso il Dipartimento della funzione pubblica vigili sulla realizzazione delle azioni concrete da parte delle pubbliche amministrazioni. Le amministrazioni devono attuare le misure del Piano nei tempi da esso indicati. Il mancato rispetto dei tempi fissati rileva ai fini della responsabilità dei dirigenti. Il comma 2 – inserito nel corso dell'esame al Senato – specifica che agli istituti e alle scuole di ogni ordine e grado e alle istituzioni educative le disposizioni in questione si applicano tenendo conto delle loro specificità organizzative e funzionali e nel rispetto dell'autonomia organizzativa, didattica, di ricerca e di sviluppo ad essi riconosciuta dalle disposizioni vigenti.
  L'articolo 2 prevede l'introduzione di sistemi di verifica biometrica dell'identità delle persone e di videosorveglianza degli accessi da applicarsi ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche, ai fini della verifica della loro osservanza dell'orario di lavoro. La definizione delle modalità attuative è demandata ad un regolamento del Presidente del Consiglio dei ministri. Per il personale docente ed educativo, si prevede (al comma 4) un distinto regolamento, emanato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione, previo parere del Garante per la privacy.
  L'articolo 3 restringe l'ambito di applicazione del limite dell'ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento economico accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, di ciascuna delle amministrazioni pubbliche contrattualizzate.
  L'articolo 4 conferma il limite vigente per le assunzioni da parte delle amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, e delle agenzie e degli enti pubblici nazionali non economici e reca modifiche ed integrazioni alle norme sulle procedure per le assunzioni in oggetto. In particolare, il comma 1 conferma che le amministrazioni suddette possono procedere ad assunzioni (a tempo indeterminato) nel limite di un contingente di personale corrispondente ad una spesa pari al 100 per cento di quella relativa al personale di ruolo cessato nell'anno precedente. L'articolo precisa che per il comparto della scuola e delle università resta ferma l'applicazione delle norme di settore. La stessa eccezione è prevista per i Corpi di polizia e per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco. L'articolo 5 reca una disciplina normativa volta a porre rimedio ai problemi sorti in seguito alla risoluzione, da parte di Consip S.p.A., di alcune convenzioni di fornitura di buoni pasto per pubblici dipendenti.
  In conclusione, premesso di non ritenere in alcun modo possibile l'applicazione al personale della scuola di un sistema di verifica biometrica dell'identità delle persone e di videosorveglianza degli accessi, formula una proposta di parere favorevole con un'osservazione, con la quale si raccomanda alle Commissioni di merito di escludere il personale della scuola dall'ambito di applicazione dell'articolo 2 (vedi allegato 1).

  Valentina APREA (FI) esprime l'avviso che un provvedimento che investe in modo così incisivo il mondo della scuola, come quello in esame, avrebbe dovuto essere assegnato anche alla VII Commissione in sede referente, per un esame congiunto con le altre Commissioni interessate. Trova poco decoroso che la Commissione cultura debba esprimersi esclusivamente in sede consultiva – peraltro tardivamente e in modo frettoloso – su una materia che investe in misura così rilevante la sua competenza, come dimostra anche la proposta di parere della relatrice, che mette in discussione per il personale della scuola tutto l'impianto dell'articolo 2. Chiede pertanto al presidente di farsi tramite con la Presidenza della Camera affinché il parere della Commissione sia almeno un parere rinforzato, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del regolamento.
  Esprime ad ogni modo forte contrarietà in merito all'impostazione del provvedimento, che dà al Governo vere e proprie deleghe in bianco, senza chiari princìpi e criteri direttivi, scavalcando completamente il Parlamento e i parlamentari, la cui funzione viene ridotta a quella di semplici notai, chiamati a ratificare quanto deciso e stabilito altrove. Invita il Governo e la maggioranza a rispettare il Parlamento e il ruolo delle Commissioni permanenti.
  Quanto al merito, si dichiara totalmente contraria al provvedimento, che nel titolo parla di concretezza, ma propone poi, per la scuola, misure prive di ogni concretezza e irragionevoli: in particolare una misura, quella dei controlli agli accessi, che non è attuabile dal punto di vista pratico, che non rende onore all'impegno profuso dai docenti nell'educazione di bambini e ragazzi e che dimostra disprezzo per i tanti veri problemi di cui la scuola è investita, a cominciare da quelli di edilizia, che non sono affrontati e che, con le risorse necessarie per introdurre i sistemi di vigilanza previsti dall'articolo 2, potrebbero invece essere risolti.
  Premesso di condividere lo spirito della proposta di parere, invita la relatrice a trasformare l'osservazione in una condizione del parere favorevole.
  Conclude dichiarando il parere contrario del suo gruppo sul provvedimento.

  Anna ASCANI (PD) è dell'avviso che il provvedimento contenga deleghe di potere al Governo del tutto generiche, prive di qualsivoglia specificazione. Si interroga, in particolare, su quale debbano essere in concreto il ruolo, le funzioni e il personale del costituendo Nucleo per la concretezza previsto all'articolo 1, il cui rapporto con gli altri dipendenti della pubblica amministrazione non è in alcun modo specificato o definito. Trova inoltre bizzarro intitolare un provvedimento alla concretezza quando le sue disposizioni complicano la vita degli uffici pubblici e non migliorano quella dei cittadini.
  Con riferimento al mondo della scuola, chiede con forza che sia esclusa categoricamente ogni ingerenza del Nucleo per la concretezza sulla funzione educativa esercitata dal personale scolastico, la cui autonomia deve essere preservata e difesa con ogni mezzo.
  Prende atto che la relatrice, che proviene dal mondo della scuola, ha immediatamente ravvisato il problema insito nelle norme dell'articolo 2, tanto da sollevarlo nella sua proposta di parere, con un'osservazione che, anche a suo avviso, andrebbe però trasformata in condizione. Trova infatti molto grave voler vincolare i dirigenti scolastici a una presenza rilevata con apposita strumentazione, dopo aver imposto loro la reggenza di più plessi. Concorda che la Commissione cultura, esclusa dalla possibilità di esaminare norme di questa rilevanza in sede primaria, dovrebbe quantomeno esprimere un parere rinforzato.
  Conclude, dichiarando il giudizio ad ogni modo contrario del Partito democratico su un provvedimento vuoto di contenuti, che ha tutta l'aria di essere stato emanato per soli scopi propagandistici e a fini elettorali.

  Vittoria CASA (M5S), dopo aver riconosciuto la necessità di individuare misure per contrastare i casi di assenteismo che si verificano in diversi settori della pubblica amministrazione, evidenzia tuttavia l'opportunità di tutelare la peculiarità e la specificità del settore scolastico. Aggiunge che, peraltro, l'adeguamento delle scuole alle norme avrebbe un impatto finanziario di almeno 35 milioni di euro, se si tiene conto che sarebbero interessati circa 40 mila istituti scolastici: risorse che andrebbero impiegate, piuttosto, per contrastare la dispersione scolastica e per ridurre il numero delle classi sovraffollate. Ritiene eccessivo applicare forme di controllo della presenza in servizio dei docenti attraverso i sistemi individuati dal provvedimento in esame, esistendo già altre modalità di controllo, ugualmente efficaci, come il registro elettronico. Ricorda, inoltre, che i docenti svolgono diverse attività che vanno oltre il rigido orario scolastico, sulla base di un rapporto fiduciario che non deve assolutamente essere messo a rischio. Quanto ai dirigenti scolastici, osserva che il loro lavoro non deve essere valutato in termini di ore di presenza, ma piuttosto in termini di risultati conseguiti. Pertanto, pur condividendo la misura dell'articolo 2 nel suo complesso, cioè con riguardo alla generalità delle pubbliche amministrazioni, concorda sul fatto che sarebbe opportuno che la Commissione potesse avere voce in capitolo rispetto al personale della scuola, anche esprimendo un parere «rinforzato», se questa è l'unica strada procedurale percorribile.

  Marco MARIN (FI) stigmatizza l'atteggiamento del Governo, che adotta norme che toccano in modo così rilevante la scuola e la competenza della Commissione cultura senza preoccuparsi di presentare disegni di legge autonomi in modo che questa sia investita nel merito in sede primaria. Rileva che questo modo distorto di procedere si sta ripresentando con preoccupante frequenza e teme che costituisca ormai un aspetto consolidato del rapporto tra Governo e Parlamento e un segno dell'approccio disinvolto che caratterizza l'attività del Governo in carica e della maggioranza che lo sostiene. Quanto al merito del provvedimento in esame, trova che il titolo contraddica i contenuti, che sono assai limitati nelle idee e poco concreti rispetto ai fini che si prefiggono.

  Paola FRASSINETTI (FdI) ritiene che il provvedimento contenga diverse anomalie sia nel merito sia nel metodo. Le sue disposizioni le appaiono in generale indeterminate e vaghe, mentre quelle relative alla scuola sono a suo avviso inadeguate. Concorda con i colleghi in merito al fatto che la discussione in altre Commissioni di norme che investono in modo rilevante la competenza della VII Commissione è inaccettabile e mortifica la funzione del parlamentare. Per questo motivo si associa a quanti chiedono che il parere che la Commissione esprimerà abbia almeno un carattere «rinforzato». Conclude asserendo di non ravvisare ad ogni modo alcuna concretezza nelle misure del provvedimento in esame.

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A) stigmatizza nel metodo il fatto che il Governo presenti un disegno di legge contenente norme che sostanzialmente delegano al Governo stesso di individuare misure per il miglioramento dell'amministrazione pubblica senza precisare in alcun modo il profilo di queste misure. Rispetto al comparto scuola, rileva che sarebbe stato importante conoscere il pensiero del ministro dell'istruzione, nonché del viceministro e del sottosegretario al medesimo dicastero, laddove nessun loro intervento si è udito in questa Commissione a chiarimento delle ragioni che hanno indotto a inserire nel disegno di legge norme controverse e discutibili come quelle di cui si parla. Trova lesivo del ruolo della Commissione il fatto che questa debba racchiudere in un'osservazione inserita in un parere espresso all'ultimo momento il proprio avviso su disposizioni che, per rilevanza, avrebbero dovuto impegnarla per tempo e come Commissione di merito primaria. Osserva, poi, che l'aver inserito la parola «assenteismo» nel titolo del disegno di legge trasmette un messaggio negativo e pericoloso, tenuto conto che nella scuola non è corretto parlare di assenteismo. Con riferimento alle modalità applicative delle disposizioni sull'installazione dei sistemi di verifica biometrica, teme che non siano state effettuate le giuste valutazioni sull'opportunità di creare accessi differenziati per i docenti, che però sono necessari e che non potrebbero essere realizzati senza spesa significativa: una spesa che sarebbe, a suo avviso, dati i tanti veri problemi della scuola, uno spreco di risorse. Conclude invitando al buon senso i deputati della maggioranza.

  Luigi GALLO, presidente, dopo aver chiarito che il provvedimento in esame non contiene deleghe legislative al Governo, ricorda che nessuna questione è stata mai sollevata in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, rispetto all'assegnazione in sede consultiva e ai tempi di esame del provvedimento. Quanto alla richiesta che la Commissione esprima un parere ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis (cosiddetto «rinforzato»), avverte che investirà della richiesta il Presidente della Camera. Quindi, dopo aver preso atto che vi sono altre richieste di intervento, avverte che, essendo imminente l'inizio delle votazioni in Assemblea, la discussione proseguirà nella pausa dopo il termine delle votazioni antimeridiane in Aula.

  La seduta termina alle 10.20.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 28 marzo 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Gianluca Vacca.

  La seduta comincia alle 13.30.

5-00960 Bordo: Sulla realizzazione del parco Campi Diomedei (Foggia).

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Michele BORDO (PD), replicando, si dichiara totalmente insoddisfatto. Sperava infatti che la risposta contenesse elementi risolutivi che consentissero la ripresa dei lavori che riguardano 23 ettari di suolo pubblico per i quali è stato concesso un finanziamento di 7 milioni di euro per la realizzazione di uno dei più grandi parchi d'Italia. Sottolinea che l'annullamento in autotutela dell'autorizzazione rilasciata nel gennaio 2018 è avvenuto dopo più di tre anni dall'aggiudicazione dell'appalto, mettendo così a rischio la prosecuzione di un intervento strategico per la provincia di Foggia. Osserva che le motivazioni poste a base dell'annullamento sono irrilevanti e che la decisione sembra rispondere solo a logiche di cambiamento di orientamento politico ai vertici di Governo e della Soprintendenza e non appare comprensibile dal punto di vista dell'interesse pubblico.

5-01342 Foti: Sulla sede dell'Archivio di Stato di Piacenza.

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Tommaso FOTI (FdI), replicando, ricorda che sono 21 anni che l'archivio di Stato di Piacenza attende di poter essere collocato nell’ex Caserma Cantore, dopo i necessari interventi di recupero. Rileva che la risposta lascia intendere una distrazione di fondi, che invece non c’è stata, e che le risorse assegnate, per un ammontare di circa 1,5 milioni, consentono lo svolgimento solo di una parte dei lavori occorrenti. Invita quindi il rappresentante del Governo a farsi carico personalmente della questione, anche per assicurare il finanziamento degli ulteriori interventi di recupero dell'immobile di destinazione.

5-01496 Fiano: Sui lavori di riqualificazione del Giardino dei Giusti del comune di Milano.

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Emanuele FIANO (PD), replicando, si dichiara soddisfatto essendosi risolta positivamente, anche per effetto della presentazione dell'interrogazione, la questione da lui sollevata.

5-01523 Menga: Sull'aggiudicazione del «Tesoretto di Ordona» e dei «Ricami del Guerriero».

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Rosa MENGA (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta in merito all'assegnazione dei due principali reperti archeologici portati alla luce nei lavori di scavo nel territorio di Ordona. Auspica che quanto prima possa venir definito il progetto per il compiuto allestimento del Museo civico di Ordona, in modo da permettere la fruizione generale dei beni rinvenuti.

  Luigi GALLO (M5S), presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 28 marzo 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il viceministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Lorenzo Fioramonti.

  La seduta comincia alle 14.

Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo.
C. 1433 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni riunite I e XI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che il Presidente della Camera ha accolto la richiesta che la Commissione possa esprimere un parere cosiddetto «rinforzato». Pertanto, la Commissione esprimerà il parere ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del regolamento.

  Antonio PALMIERI (FI) è costretto a rilevare che ancora una volta il Governo scavalca il Parlamento e le sue prerogative, nonostante in diverse occasioni il Presidente della Camera ne abbia rivendicato la centralità. Prende atto che nel corso degli anni questo sconfinamento del Governo è stato progressivo e inesorabile e che questo atteggiamento dell'Esecutivo comincia a provocare difficoltà anche in una parte della maggioranza, come lascia pensare l'intervento svolto stamattina dalla deputata Casa, che sembra lasciar intendere che il Movimento 5 Stelle, o almeno una parte, potrebbe prendere sull'articolo 2 le stesse posizioni di gruppi di opposizione come Forza Italia.

  Daniele BELOTTI (Lega) si domanda le ragioni di tanto scalpore attorno alla rilevazione delle presenze mediante un sistema di verifica biometrica, quando anche in Parlamento si vota in Assemblea con l'impronta digitale e si registra la presenza dei deputati in Commissione mediante un sistema digitale. Ritiene che sarebbe utile, invece, dare un segnale forte ai cosiddetti «furbetti del cartellino», la cui condotta danneggia i loro colleghi onesti e i cittadini. Trova inopportuno distinguere tra dipendenti pubblici tenuti alla rilevazione della presenza e dipendenti esonerati: l'unica distinzione deve essere fatta tra lavoratori furbi e scorretti e lavoratori onesti e corretti. Le polemiche sull'utilizzo dei sistemi di verifica biometrica gli ricordano quelle insorte a seguito dell'installazione dei primi sistemi di videosorveglianza nelle città, i cui vantaggi ora sono innegabili. Ritiene che la scuola debba piuttosto essere da esempio: un esempio di correttezza civica che va di pari passo con l'introduzione dell'insegnamento dell'educazione civica e alla cittadinanza, i cui provvedimenti sono attualmente all'esame della Commissione cultura. È consapevole che il problema dell'assenteismo non riguarda il personale della scuola, ma non ritiene opportuno introdurre deroghe ed eccezioni rispetto alla norma generale per i dipendenti pubblici. È dell'avviso che i 35 milioni di spesa per l'adeguamento degli accessi possano essere ammortizzati con gli effetti benefici derivanti dall'introduzione del sistema di vigilanza, che contrasterà l'assenteismo nelle pubbliche amministrazioni. In risposta alla deputata Ascani, che si chiedeva quale vantaggio concreto possa avere per il cittadino l'adozione di un sistema più moderno di rilevazione delle presenze, afferma che tale sistema garantisce una maggiore presenza di impiegati agli sportelli e negli uffici della pubblica amministrazione.

  Luigi CASCIELLO (FI) concorda con i colleghi Aprea e Palmieri sull'insufficienza dell'osservazione contenuta nella proposta di parere della relatrice. È dell'avviso che i dirigenti scolastici, come gli altri dirigenti della pubblica amministrazione, debbano essere esonerati da un controllo della presenza all'interno degli istituti scolastici, avendo ovvie necessità di spostamento fuori sede e dovendo svolgere la loro funzione anche su più istituti, spesso lontani tra loro. Rispetto a questo, sottolinea che ciò che rileva non è la loro attività in termini di ore, ma la qualità del loro impegno e il raggiungimento degli obiettivi prefigurati. L'installazione dei sistemi di verifica biometrica ha costi ingenti che né le scuole, né gli enti locali possono permettersi, se non a discapito di altri progetti, primo tra tutti quello della messa in sicurezza degli edifici scolastici. Si dichiara inoltre poco convinto della correttezza di un tale sistema, in termini di rispetto della riservatezza e diritto del lavoro. Invita, quindi, la maggioranza a una più attenta riflessione sui risvolti della norma, che potrebbero recare un danno enorme alla scuola. Conclude rivendicando maggiore dignità per il ruolo della Commissione cultura.

  Alessandro FUSACCHIA (Misto-+E-CD) si dichiara preoccupato per il proliferare di provvedimenti recanti misure per imbrigliare e controllare enti e amministrazioni pubblici, manifestando l'impressione che si tratti di proclami in vista delle scadenze elettorali di fine maggio. Ritiene che le disposizioni del disegno di legge in esame siano inapplicabili all'interno della scuola, soprattutto perché le differenze tra i dirigenti scolastici e quelli del resto della pubblica amministrazione sono innegabili ed esistono già sia in termini remunerativi sia di ore di lavoro svolto. Si stupisce che qualcuno pensi che si possa aumentare il tasso di produttività della scuola trattandola come se fosse un qualunque settore della pubblica amministrazione. Aggiunge che le norme che impattano sul comparto scuola dovrebbero sempre essere inserite in provvedimenti autonomi, che possano essere esaminati in sede primaria dalla Commissione cultura, anziché essere oggetto di discussioni estemporanee in vista di pareri frettolosi e poco meditati ad altre Commissioni. Invita i colleghi della maggioranza a ristabilire un clima sereno per un dibattito approfondito sui temi della scuola e a non prendere decisioni che prevedibilmente provocheranno agitazioni nel personale della scuola con conseguenti disagi per le famiglie.

  Virginia VILLANI (M5S), relatrice, alla luce del vivace dibattito svoltosi si dichiara disponibile a riformulare la proposta di parere, trasformando l'osservazione in condizione. È anche lei dell'avviso che le norme del provvedimento in esame non siano applicabili al mondo della scuola, costituendo un eccesso di burocrazia che non tiene conto della realtà specifica del mondo dell'istruzione e della formazione. Non crede, anche alla luce della sua esperienza di dirigente, che la produttività dei dirigenti scolastici possa essere valutata in termini di ore, dovendo piuttosto essere valutata in termini di obiettivi conseguiti. Comunica che è sua intenzione ripresentare in Assemblea gli emendamenti all'articolo 2 da lei presentati nelle Commissioni I e XI. Conclude ribadendo di nutrire forti perplessità rispetto al mancato esonero dei dirigenti scolastici dall'applicazione delle norme sulla rilevazione delle presenze orarie sul luogo di lavoro.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) esprime il proprio personale apprezzamento per la coerenza della deputata Villani, che, pur nella difficoltà del suo incarico, ha tenuto fede alla sua coscienza. Aggiunge che la scuola è davvero una comunità educativa e che la condotta della deputata Villani la rappresenta pienamente.

  Alessandra CARBONARO (M5S) chiede al presidente una sospensione della seduta.

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A) ritiene inopportuno sospendere la seduta quando è in corso il dibattito sulla proposta di parere della relatrice e si dovrebbe procedere alla votazione della stessa.

  Valentina APREA (FI) rileva che sarebbe opportuno conoscere l'avviso del rappresentante Governo, che pur essendo presente, non si è ancora pronunciato.

  Luigi GALLO, presidente, accertato che i rappresentanti dei gruppi che compongono la maggioranza concordano nella richiesta, sospende la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.45, è ripresa alle 15.05.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che, su richiesta dei rappresentanti dei gruppi di maggioranza, anche per consentire la trattazione degli altri argomenti all'ordine del giorno prima della ripresa delle votazioni in Assemblea, il seguito della discussione sul provvedimento in titolo è rinviato ad altra seduta, che si terrà oggi al termine delle votazioni dell'Aula o, compatibilmente con l'organizzazione dei lavori delle Commissioni I e XI, in altra data. Non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito dell'esame.

  La seduta termina alle 15.10.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 28 marzo 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il viceministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Lorenzo Fioramonti.

  La seduta comincia alle 15.10.

Modifica all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e disposizioni concernenti la formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado.
C. 877 Azzolina.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 5 febbraio 2019.

  Luigi GALLO, presidente, comunica che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato, su iniziativa della relatrice, deputata Casa, di chiedere al Governo di fornire alcuni ulteriori dati utili per l'istruttoria dell'esame, in aggiunta a quelli già forniti in precedenza. Chiede quindi al rappresentante del Governo se sia pronto a fornire i nuovi dati alla Commissione.

  Il viceministro Lorenzo FIORAMONTI deposita agli atti della Commissione le tabelle di cui in allegato (vedi allegato 6).

  Luigi GALLO, presidente, per dare modo a tutti di prendere visione dei dati depositati dal Governo, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura.
C. 478 Piccoli Nardelli, C. 1410 Belotti e C. 1516 Mollicone.
(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento delle proposte di legge C. 1614 e C. 1686).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 marzo 2019.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che sono state assegnate alla Commissione le proposte di legge C. 1614 Frassinetti e C. 1686 Casciello. Vertendo le suddette proposte su identica materia, comunica di averne disposto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 2, del regolamento, ai progetti di legge in titolo. Accertato quindi che non vi sono obiezioni, invita la relatrice a depositare la sua relazione sulle due proposte di legge da ultimo abbinate, anziché darne lettura, per consentire alla Commissione di risparmiare tempo ed esaurire gli argomenti all'ordine del giorno prima della ripresa delle votazioni in Assemblea.

  Alessandra CARBONARO (M5S), relatrice, deposita agli atti la relazione da lei preparata con riguardo alle due proposte di legge abbinate (vedi allegato 7).

  Luigi GALLO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche alla disciplina in materia di diritto allo studio universitario e di tasse e contributi universitari.
C. 1211 Tuzi.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 marzo 2019.

  Daniela TORTO (M5S), relatrice, annuncia che considera utile che sul provvedimento si svolga un ciclo di audizioni.

  Valentina APREA (FI) chiede che la Commissione svolga l'audizione anche – e come primo soggetto audito – della Conferenza dei presidenti delle regioni, volendo conoscere l'avviso dell'organo in merito ad un provvedimento che, a suo parere, invade materie di competenza esclusiva delle regioni.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che le decisioni in merito all'organizzazione dei lavori spettano all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Dichiarazione di monumento nazionale del ponte sul Brenta detto «Ponte Vecchio di Bassano».
C. 1203 Racchella.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è previsto l'inizio dell'esame della proposta di legge in titolo. Accertato quindi che non vi sono obiezioni, invita la relatrice a depositare la sua relazione introduttiva, anziché darne lettura.

  Ketty FOGLIANI (Lega), relatrice, deposita una relazione sulla proposta di legge in esame (vedi allegato 8).

  Luigi GALLO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 28 marzo 2019.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.30.

VII Commissione - giovedì 28 marzo 2019

ALLEGATO 1

Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo (C. 1433 Governo, approvato dal Senato).

PROPOSTA DI PARERE DELLA RELATRICE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminato il disegno di legge n. 1433 Governo, approvato dal Senato, recante interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo;
   rilevato che:
    l'articolo 2 prevede l'introduzione di sistemi di verifica biometrica dell'identità e di videosorveglianza degli accessi per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche ai fini della verifica dell'osservanza dell'orario di lavoro e reca un principio generale sullo svolgimento della prestazione nella sede di lavoro da parte dei dirigenti delle amministrazioni pubbliche;
    il comma 4 del medesimo articolo 2 prevede che le modalità di applicazione della verifica biometrica e della videosorveglianza degli accessi verranno stabilite da un apposito regolamento che dovrà essere emanato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione, previo parere del Garante per la protezione dei dati personali;
   considerato che:
    il provvedimento nasce dall'esigenza di dare un'effettiva semplificazione alla pubblica amministrazione, in un'epoca di trasformazione digitale, per lavorare sulle procedure concrete e per rendere più efficiente la macchina amministrativa;
    al personale operante nelle istituzioni scolastiche, viste le sue specificità e professionalità, non è sempre possibile adattare provvedimenti pensati per altri settori del pubblico impiego;
    il fenomeno dell'assenteismo nelle scuole è estremamente limitato, anche perché per i docenti assentarsi dall'istituto senza permesso è pressoché impossibile;
    tutto il personale delle istituzioni scolastiche, compreso quello amministrativo tecnico e ausiliario, è chiamato a prestare un servizio finalizzato alla dimensione educativa;
    il ruolo del dirigente scolastico, in particolare, non può essere sottoposto a questo genere di controlli e la sua valutazione non può essere frutto del solo conteggio delle ore passate a scuola, in quanto la qualità della prestazione dirigenziale non dipende dal tempo trascorso in ufficio, ma dal livello di raggiungimento dei risultati in relazione agli obiettivi assegnati. Il dirigente scolastico, d'altra parte, non è soggetto a un orario di servizio in una sede dovendo seguire alunni e docenti anche in sedi staccate e coordinate, partecipa a riunioni di ambito o conferenze di servizio, interagisce con gli enti locali, svolge la sua funzione anche al di fuori della sede di servizio e svolge incarichi diversi pur mantenendo le sue responsabilità in quanto datore di lavoro,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   all'articolo 2, comma 1, dopo le parole: «con esclusione dei dipendenti», le Commissioni di merito valutino l'opportunità
di aggiungere le seguenti: «degli istituti e scuole di ogni ordine e grado e delle istituzioni educative, dei dipendenti»; al medesimo articolo 2, comma 2, secondo periodo, dopo le parole: « 30 marzo 2001, n. 165,» le Commissioni di merito valutino l'opportunità di aggiungere le seguenti: «nonché ai dirigenti scolastici degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado e delle istituzioni educative», nonché conseguentemente di sopprimere il comma 4 dell'articolo 2.

ALLEGATO 2

5-00960 Bordo: Sulla realizzazione del parco Campi Diomedei (Foggia).

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'onorevole, Bordo chiede quali iniziative il Ministro dei beni culturali intende adottare per favorire la ripresa delle attività di realizzazione del parco Campi Diomedei.
  Premetto che l'appalto pubblico al quale l'atto parlamentare si riferisce riguarda i lavori relativi al progetto di realizzazione del parco urbano denominato «Parco Archeologico Campi Diomedei», il cui importo complessivo ammonta a euro 7.000.000,00.
  L'intervento, così come progettato, interessa l'intera area, di circa 23 ettari, di pertinenza del «Complesso Deposito Cavalli Stalloni», istituito a Foggia con Decreto Luogotenenziale n. 1792 del 1915 (con la denominazione originaria «Deposito Cavalli Statali Erariali» – comprendente varie provincie della Puglia, dell'Abruzzo e del Molise) allo scopo di fornire cavalli all'esercito per i vari impieghi specifici.
  Opera, in parte, dell'importante architetto romano Marcello Piacentini, la cui maestria è ben evidente nel triplice fornice d'accesso, il Complesso Deposito Cavalli Stalloni, inaugurato nel 1931 alla presenza del Prefetto, venne definito «fra i più importanti, vasti e meglio attrezzati d'Europa».
  Sin dalla sua istituzione il Complesso Deposito Cavalli Stalloni ha sempre avuto, non solo a livello locale – come 8o Deposito Cavalli Stalloni comprendente varie province della Puglia, dell'Abruzzo e del Molise – ma a livello europeo, una grande importanza, sia per l'alto valore identitario dell'allevamento di cavalli stalloni, dal momento che la maggior parte dei cavalli appartengono alle razze autoctone tipicamente pugliesi quali la Cavallina delle Murge e l'Asinina di Martina Franca (seppure non mancano nell'allevamento stalloni arabi e inglesi), sia anche per il valore sociale che assolve l'allevamento, relativamente alla programmazione e allo sviluppo dell'ippicoltura in tutti suoi aspetti, sociali, economici, tecnici, didattici e culturali, con un indotto che va oltre i confini regionali.
  Per la sua importanza storico – artistica, il Complesso Deposito Cavalli Stalloni, e l'area di pertinenza, sono stati oggetto, a partite dal 1998, di vari decreti di vincolo:
   
il decreto ministeriale 10 ottobre 1998, ha sottoposto a tutela diretta, ai sensi dell'articolo 1 della legge 1 giugno 1939 del 1089, «l'immobile denominato “Complesso Deposito Cavalli Stalloni”, meglio individuato nelle premessa e descritto nelle allegate planimetrie catastali e relazione storico-artistica (che) presenta interesse particolarmente importante». La relazione storico-artistica annessa al decreto di vincolo definisce il Complesso Deposito Cavalli Stalloni «un esempio particolarmente importante di edilizia fascista ai sensi dell'articolo 4 della legge n. 1089 del 1939» che avrebbe dovuto costituire, insieme con altri monumentali edifici dislocati in vari punti della città (Palazzo del Podestà, Palazzo del Governo, Palazzo degli Studi, ecc.) uno dei «... pilastri basilari del nuovo sviluppo urbano» di Foggia;
   
il decreto ministeriale 17 aprile 1999 ha sottoposto a tutela indiretta, ai sensi dell'articolo 21 della legge 1089 del 1939, il complesso Deposito Cavalli Stalloni in Foggia «considerata la necessità di salvaguardare la luce, la prospettiva e il decoro del sopracitato monumento» e ha decretato «l'inedificabilità assoluta su tutta l'area» (di circa 23 ettari) ad esso circostante, prescrivendo che «qualsiasi intervento di destinazione d'uso deve essere preventivamente autorizzato dalla Soprintendenza competente»;
   
il decreto ministeriale 30 luglio 1999 ha dichiarato l'interesse particolarmente importante sotto il profilo archeologico, ai sensi degli articoli 1 e 4 della legge n. 1089, dell'intera area di pertinenza del Complesso Deposito Cavalli Stalloni per la presenza di un esteso villaggio trincerato di età neolitica e per la contiguità dell'area, sul limite settentrionale, con quella di pertinenza del Tratturello 41 «Foggia-Tressanti-Barletta», corrispondente all'attuale via Marina Mazzei, già sottoposto a vincolo con decreto ministeriale 22 dicembre 1983;
   il D.D.R. (decreto del Direttore Regionale della Puglia) del 26 ottobre 2011 ha poi rettificato il decreto ministeriale del 17 aprile 1999, svincolando dalla prescrizione di inedificabilità assoluta, dettata dal vincolo per tutta l'area di pertinenza del Complesso, una superficie di mq 160 – per la realizzazione di un ponte pedonale sopraelevato di collegamento con l'area della Fiera – «al fine di garantire la sicurezza stradale» nel tratto prospiciente viale Fortore.

  Circa l'intervento di realizzazione del Parco Archeologico Campi Diomedei la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Foggia – a conclusione del procedimento (ex articolo 2 della legge 241 del 1990) di richiesta di autorizzazione presentata, ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo n. 42 del 2004, dal comune di Foggia con nota prot. 86049 del 31 agosto 2017 – ha rilasciato, con provvedimento espresso prot. 624 del 25 gennaio 2018, l'autorizzazione all'esecuzione delle opere subordinandole all'osservanza delle prescrizioni dettate nella stessa nota.
   Con il citato provvedimento prot. 624 del 25 gennaio 2018 sono stati autorizzati lavori (quali la creazione di dune artificiali, impianti arborei, realizzazione di ampia copertura, di consistente altezza, a protezione dei resti archeologici) comportanti rilevanti modifiche, anche altimetriche, sull'area esterna di pertinenza del Complesso Deposito Cavalli Stalloni, modificandone da più punti di vista la percezione visiva originaria, compromettendone altresì la luce e la prospettiva, oltre che le attuali condizioni di ambientamento, salvaguardate dal vincolo apposto con decreto ministeriale del 17 aprile 1999, con ciò vanificando le finalità delle misure di tutela stabilite con i provvedimenti di vincolo a suo tempo emanati dalla medesima Amministrazione.
  Tenuto conto del fatto che, a termini dell'articolo 20, comma 1, del decreto legislativo n. 42 del 2004, «I beni culturali ... non possono essere adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico o tali da recare pregiudizio alla loro conservazione» e che quindi anche le valutazioni tecnico-discrezionali dei competenti uffici dell'Amministrazione dei beni culturali non possono spingersi fino al punto di causare, sia pure indirettamente, per effetto delle autorizzazioni eventualmente rilasciate, una trasformazione dei luoghi tale da vanificare le finalità delle misure di tutela stabilite con i provvedimenti di vincolo a suo tempo emanati dalla medesima Amministrazione, provvedimenti che, data la loro natura dichiarativa, hanno a suo tempo semplicemente accertato l'esistenza, nel compendio architettonico e naturale sottoposto a tutela, di caratteristiche e peculiarità meritevoli non solo di protezione in sé ma anche in rapporto ai punti di visuale dai quali tale compendio era ed è godibile, prescrivendone la immodificabilità ad opera di interventi edilizi di qualsiasi tipo.
  Preso atto, viceversa, che l'autorizzazione rilasciata dalla Soprintendenza con la citata nota n. prot. 624 del 25 gennaio 2018, nella misura in cui consente, nell'area vincolata di cui è questione, interventi di trasformazione dei luoghi che, per un verso alterano sensibilmente la destinazione originaria del compendio (infatti l'area esterna riservata al Complesso Deposito
Cavalli Stalloni dal progetto autorizzato con nota prot. 624 del 25 gennaio 2018 è insufficiente alle necessità dello stesso Deposito) e, per altro verso, impediscono, se realizzati, la fruibilità percettiva del Complesso Deposito Cavalli Stalloni (la cui rilevanza storica, architettonica, artistica, urbanistica, e naturalistica è indubbia, come acclarata anche con i decreti di cui sopra), alterandone, per di più, le condizioni di ambientamento e decoro, prescritte ai sensi dell'articolo 45 del decreto legislativo n. 42 del 2004, e recando così pregiudizio alla conservazione dell'intero compendio come testimonianza storica, in palese contrasto con le prescrizioni di cui all'articolo 20 del medesimo decreto legislativo n. 42 del 2004.
  L'Amministrazione, in ragione di tutto quanto in precedenza premesso e considerato, rilevata la necessità di dover intervenire in autotutela per le sopraesposte ragioni di interesse pubblico, con provvedimento prot. 9184 del 30 ottobre 2018 – emesso dal Soprintendente ABAP BAT e Foggia su indicazioni del competente Direttore generale impartite ai sensi dell'articolo 2, comma 1, del decreto ministeriale 23 gennaio 2016 n. 44 – ha annullato, ai sensi del combinato disposto costituito dall'articolo 21-octies e dall'articolo 21-nonies della legge n. 241 del 1990, l'autorizzazione a suo tempo rilasciata dalla medesima Soprintendenza con nota prot. 624 del 25 gennaio 2018, ordinando, per l'effetto, la sospensione degli interventi in corso nell'area in questione e la presentazione di una proposta progettuale in variante, da mettersi a punto sulla base delle prescrizioni che lo stesso Ufficio provvederà ad impartire.
  Attualmente si stanno tenendo incontri con l'amministrazione comunale, proponente l'intervento, volti ad individuare soluzioni progettuali di variante che, nel rispetto dei precetti dettati dai vincoli, possano consentire la riapertura dei lavori.

ALLEGATO 3

5-01342 Foti: Sulla sede dell'Archivio di Stato di Piacenza.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Foti chiede notizie in merito allo stato dei lavori relativi all'allocazione dell'Archivio di Stato di Piacenza nel compendio denominato Ex Caserma Cantore.
  Permettetemi di ricordare che lo stanziamento di sei milioni di euro per l'Archivio di Stato di Piacenza, è stato disposto dal decreto ministeriale del 25 ottobre 2018 n. 467, recante «Decreto di programmazione straordinaria dei fondi rivenienti dal POIN/FESR 2017-2013».
  Le finalità degli interventi finanziati dal Decreto erano espressamente riferite «al fine di attuare gli adempimenti previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 1o agosto 2011, n. 151 in materia di sicurezza antincendio» (articolo 2, comma 1).
  L'individuazione degli stanziamenti era stata preceduta da una ricognizione, avviata con Circolare del Segretario generale del Ministero dei beni culturali, del 9 maggio 2018, riguardante la stima dei fabbisogni in materia di sicurezza antincendio per l'attuazione del succitato decreto del Presidente della Repubblica 1o agosto 2011, n. 151, sulla base della quale elaborare un programma specifico di interventi.
  In esito a tale ricognizione è stato appunto assunto, per l'Archivio di Stato di Piacenza, un dato esigenziale di sei milioni di euro comunicato dall'Istituto stesso.
  Occorre tuttavia precisare che la rispondenza della somma richiesta dall'Archivio, alle specifiche finalità del Decreto, proprio in considerazione dell'entità dell'importo, doveva essere oggetto di verifica, anche al fine di non sottrarre risorse ad altri Istituti che potevano trovarsi nella posizione di urgenza, segnalata nel provvedimento, di «innalzare il livello di prevenzione e protezione dei rischi di incendio e/o di incidenti potenzialmente riconducibili al funzionamento degli impianti e all'attuazione dei protocolli all'interno delle strutture del Ministero e dei luoghi della cultura».
  E proprio a tale proposito, come comunicato dalla Direzione generale Archivi al Segretario generale lo scorso 16 gennaio del 2019, la somma di sei milioni di euro per l'Archivio di Stato di Piacenza, poiché «risulta destinata al completamento dei lavori di ristrutturazione di una nuova sede (e) non appare compatibile con le finalità del decreto, con il quale sono finanziati interventi per la sicurezza del patrimonio culturale».
  In data 1o febbraio 2019 è stata avviata, con Circolare n. 2 del Segretario generale, cui ha fatto seguito la Circolare n. 6 del 4 febbraio 2018 della Direzione generale Archivi, diretta a tutti gli istituti archivistici, una nuova ricognizione presso gli istituti e i luoghi della cultura e sedi soggetti al controllo di prevenzione, finalizzata anche all'elaborazione, da parte delle Direzioni generali del prospetto «relativo alle voci di spesa che concorrono alla definizione dell'importo preventivato per la messa a norma delle eventuali criticità o per l'adempimento delle eventuali prescrizioni impartite in materia di prevenzione incendi».
  Parimenti, in data 6 febbraio 2019, il Segretario generale con nota n. 1856 ha precisato che «gli interventi di manutenzione impiantistica, ad eccezione di quella straordinaria, rientrano fra le
spese di funzionamento e pertanto esulano dalle finalità del decreto in oggetto (che, si rammenta, erano: «attuare gli adempimenti previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 1o agosto 2011 n. 151 in materia di sicurezza antincendio») e trovano collocazione nell'ambito delle programmazioni ordinarie».
  In esito alla ricognizione della Direzione generale Archivi, il RUP (Responsabile Unico del Procedimento) dei lavori per l'Archivio di Stato di Piacenza, con mail del 15 febbraio e lo stesso direttore dell'Archivio di Stato, con nota del 18 febbraio 2019 hanno indicato in 1.442.178,26 euro l'importo necessario alla progettazione e alla realizzazione delle opere ai fini degli adempimenti in materia di sicurezza antincendio, previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 1o agosto 2011, n. 151.
  Tale rimodulazione dei finanziamenti, afferenti al progetto sicurezza per l'Archivio di Stato di Piacenza, è stata comunicata dalla Direzione generale archivi al Segretariato generale, il 20 febbraio 2019, così come indicato con la circolare n. 2 che ho dianzi citato.
  Giova ricordare che per il previsto trasferimento dell'Archivio di Stato di Piacenza da Palazzo Farnese alla sede del Monastero S. Agostino – ex caserma Cantore sono stati stanziati:
   oltre diecimila trecento euro per l'anno 2018, ai sensi della Programmazione ordinaria Lavori pubblici 2018-2020 per interventi di manutenzione ordinaria sugli impianti;
   due milioni cinquecentomila Euro ai sensi del Programma triennale 2016-2018 con le risorse derivanti dalla Legge n. 190/2014, per lavori di adeguamento, recupero funzionale e restauro.

  Come vede, onorevole Foti, la questione dell'Archivio di Stato di Piacenza è seguita con attenzione dall'Amministrazione dei beni culturali, non vi sono inopinati ostacoli al trasferimento dell'Istituto ma solo il corretto uso delle risorse pubbliche.
  Sarò lieto di riferire, in questa stessa sede, ogni utile aggiornamento della situazione.

ALLEGATO 4

5-01496 Fiano: Sui lavori di riqualificazione del Giardino dei Giusti del comune di Milano.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'onorevole, Fiano, unitamente ad altri onorevoli colleghi, chiede quali iniziative di competenza il Ministro dei beni culturali intende adottare per lo svolgimento dei lavori di riqualificazione del Giardino dei Giusti di Milano.
  Vi comunico che i lavori di riqualificazione presso il Giardino dei Giusti di Milano sono stati ripresi il 19 febbraio scorso, a seguito della nota della Soprintendenza ABAP di Milano, del 18 febbraio, con la quale si autorizzavano, ai sensi dell'articolo 21 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, la prosecuzione dei lavori in conformità al progetto modificato sulla base delle prescrizioni riportate nella nota della competente Direzione generale, inviata lo stesso 18 febbraio.
  La sospensione dei lavori del 12 febbraio ad opera della competente Soprintendenza di Milano, era stata disposta, in applicazione delle misure cautelari entrate in vigore con l'avvio del procedimento di dichiarazione di interesse culturale dell'intero quartiere QT8 (disposto con nota della stessa Soprintendenza del 4 febbraio 2019, acquisita agli atti della Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio il successivo 10 febbraio), per poter consentire la valutazione della compatibilità del progetto di riqualificazione con il contesto oggetto del procedimento di tutela.
  Durante l'incontro tecnico del 18 febbraio scorso, presso gli uffici della Direzione generale, è stata effettuata, congiuntamente ai funzionari della competente Soprintendenza, una valutazione complessiva della coerenza dei valori sottesi al progetto di riqualificazione del Giardino dei Giusti e, quindi, dei linguaggi adottati e delle conseguenti scelte esecutive, con le ragioni dell'interesse storico-relazionale del manufatto denominato «Monte Stella».
  Ferma restando la riscontrata compatibilità fra il carattere naturalistico del progetto di riqualificazione e il contesto, se ne sono rilevati alcuni aspetti suscettibili di miglioramento, sia per quanto riguarda alcune soluzioni progettuali adottate, sia per quanto concerne la scelta di particolari materiali e tecnologie. La Soprintendenza ha pertanto di seguito rilasciato l'autorizzazione alla ripresa dei lavori con alcune specifiche prescrizioni.

ALLEGATO 5

5-01523 Menga: Sull'aggiudicazione del «Tesoretto di Ordona» e dei «Ricami del Guerriero».

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Menga, unitamente ad altri onorevoli colleghi, chiede quali iniziative di competenza il Ministro dei beni culturali intende adottare per il completamento del progetto scientifico di allestimento riguardante il Museo Civico di Ordona.
  Vi riferisco, a tale proposito, che il comune di Ordona, dal giugno dello scorso anno, ha effettivamente inoltrato successive richieste di deposito dei materiali archeologici provenienti dall'area archeologica di Ordona.
  Poiché, come noto, i reperti sono di proprietà statale, la competente Direzione generale ha più volte precisato che «la fase istruttoria per il provvedimento di deposito dei reperti di competenza potrà essere avviata solo previa richiesta, corredata dal progetto scientifico e dal progetto di allestimento, da indirizzare alla Soprintendenza stessa».
  La competente Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia ha tuttavia riferito che la documentazione necessaria per l'avvio dell'istruttoria di competenza in merito al deposito di reperti archeologici di proprietà statale non risulta essere stata ancora trasmessa.
  Per quanto riguarda il tesoretto di monete auree, composto da 148 esemplari in oro e composto da 1 solido di Basilio II con suo fratello Costantino VIII (976-1025) e da 147 tarì coniati nelle zecche di Salerno ed Amalfi (935-975), esso è conservato nel medagliere del Museo Archeologico di Taranto, come correttamente evidenziato nell'atto parlamentare, in ragione della presenza, in quella città, della Soprintendenza Archeologia che ivi esercitava le attività di tutela e conservazione dei beni archeologici.
  Per quanto riguarda i reperti in tessuto dalla Tomba 382/2012, occorre precisare che l'esposizione dei reperti stessi presso il Museo Archeologico Nazionale di Manfredonia era stata prevista nell'ambito dei progetti finanziati dal programma PON «Cultura e Sviluppo» FESR 2014/2020, con la conseguente previsione di acquisto di una specifica vetrina climatizzata.
  Al fine quindi di beneficiare dei finanziamenti previsti, il competente Polo Museale della Puglia e l'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro hanno inteso proseguire nell'adozione di tutti i provvedimenti necessari per il trasferimento e il deposito dei reperti in questione presso il Museo Archeologico Nazionale di Manfredonia.
  Resta nondimeno sempre aperto e proficuo il dialogo tra la Soprintendenza di Foggia e l'Amministrazione Comunale di Ordona ed in particolare «la piena disponibilità per l'allestimento del locale museo civico archeologico».
  Disponibilità espressa dalla Soprintendenza anche in una recente nota, in considerazione della straordinaria ricchezza del patrimonio archeologico del territorio comunale di Ordona che consegue sia all'attività di archeologia preventiva che ha costantemente interessato tutto il territorio comunale, sia alle campagne di indagini in regime di concessione di scavo svolte dalle Università di Lovanio (Belgio) e di Foggia dal 1962 al 2004 nell'area della città romana di Herdonia.

  La stessa Soprintendenza ha ribadito che si possa pervenire ad un compiuto allestimento sulla base del rilevante materiale che essa custodisce nei depositi e che l'eventuale fruizione ad Ordona dei citati reperti in tessuto dalla Tomba 382/2012 e del tesoretto di monete auree possa essere oggetto di successivi e specifici accordi, da definirsi d'intesa con gli altri Istituti del Ministero cui i reperti sono ora assegnati, così come proficuamente sperimentato in altre analoghe esperienze.

ALLEGATO 7

Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura (C. 478 Piccoli Nardelli, C. 1410 Belotti e C. 1516 Mollicone).

RELAZIONE DEPOSITATA DALLA RELATRICE

  Ad integrazione della relazione svolta nella seduta del 6 marzo scorso, riferirò oggi in merito ad altre due proposte di legge assegnate alla nostra Commissione in materia di promozione e sostegno della lettura. Si tratta dell'AC 1614 Frassinetti (Disposizioni per la promozione della lettura di opere letterarie italiane da parte degli studenti) e dell'A.C. Casciello (Disposizioni per la promozione della lettura mediante lo sviluppo delle biblioteche scolastiche e la concessione di agevolazioni fiscali per il commercio e l'acquisto di libri, nonché modifica dell'articolo 2 della legge 27 luglio 2011, n. 128, in materia di disciplina del prezzo dei libri).
  La proposta C. 1614 Frassinetti prevede, per gli studenti che compiono diciotto anni durante l'anno scolastico 2019/2020, la distribuzione gratuita di opere letterarie di autori italiani, da scegliere tra i generi della narrativa, della saggistica o della poesia, nell'ambito di un elenco definito con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Per le predette finalità autorizza la spesa di 8 milioni di euro per l'anno 2019. La relazione illustrativa specifica che la proposta intende favorire la diffusione del libro cartaceo, troppo spesso scartato dai giovani a vantaggio dell'utilizzo dei mezzi informatici e delle tecnologie virtuali e giustifica la preferenza accordata alle opere di autori italiani con l'esigenza di promuovere in primo luogo una più profonda conoscenza della cultura e della storia della nostra nazione. Inoltre la distribuzione gratuita dei libri rappresenterebbe inoltre un valido sostegno economico per il settore dell'editoria.
  La proposta C. 1686 Casciello reca in cinque articoli misure per la promozione della lettura, la produzione, la circolazione e l'accesso ai libri, sia in formato cartaceo che in formato digitale, oltre a misure per favorire il consumo dei libri da parte delle famiglie. Essa inoltre, riconoscendo il valore sociale delle biblioteche quali luoghi di diffusione della cultura, punti di incontro, di relazione e di aggregazione e strumenti fondamentali per la promozione e la diffusione della lettura, reca misure per incentivare l'istituzione e l'organizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado. A tal fine con un decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca saranno definiti i requisiti standard minimi relativi agli spazi, al personale e al funzionamento di tali biblioteche. È consentita inoltre la contribuzione da parte di soggetti pubblici e privati all'incremento della dotazione libraria di ciascuna biblioteca. L'articolo 3 reca agevolazioni fiscali per l'acquisto di libri al dettaglio e di libri scolastici, autorizzando la spesa di 15.000.000 di euro per l'anno 2019 e di 20.000.000 di euro a decorrere dal 2020. L'articolo 4 novella l'articolo 2 della legge n. 128 del 2011, cosiddetta «legge Levi sul libro», disciplinando le diverse circostanze in cui sarà possibile praticare sconti maggiori di quanto attualmente previsto. Per promuovere la lettura e sostenere l'apertura di librerie nei piccoli comuni e nelle regioni del meridione è istituito presso il Ministero per i beni e le attività culturali il Fondo nazionale per le nuove librerie per la concessione di agevolazioni in favore dei soggetti che aprono nuove librerie, con particolare attenzione alle zone del Paese in cui la presenza di librerie è scarsa. Infine, la proposta aumenta il limite di spesa previsto per il credito di imposta in favore degli esercenti di attività di vendita di libri al dettaglio.

ALLEGATO 8

Dichiarazione di monumento nazionale del ponte sul Brenta detto «Ponte Vecchio di Bassano» (C. 1203 Racchella).

RELAZIONE DEPOSITATA DALLA RELATRICE

  La proposta di legge in esame, composta di un solo articolo, prevede che il ponte sul Brenta in Bassano del Grappa, nella provincia di Vicenza, detto « Ponte Vecchio di Bassano «, sia dichiarato monumento nazionale.
  Il ponte – di proprietà del comune di Bassano del Grappa – è stato dichiarato bene culturale, da ultimo, con decreto della Commissione regionale per il patrimonio culturale del Veneto (cosiddetto decreto di vincolo) del 24 giugno 2016. Pertanto, esso è soggetto alle disposizioni di tutela di cui al Codice dei beni culturali e del paesaggio (di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004).
  Ricordo che, in base all'articolo 10, comma 1, del Codice dei beni culturali e del paesaggio, sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti a soggetti pubblici nonché a persone giuridiche private senza fine di lucro che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico. Si tratta, cioè, delle cose per le quali sia intervenuta la verifica dell'interesse culturale prevista dall'articolo 12 del Codice.
  Ricordo, inoltre, che la dichiarazione di interesse culturale può comprendere anche, su istanza di uno o più comuni o della regione, la dichiarazione di «monumento nazionale», qualora le stesse cose rivestono, altresì, un valore testimoniale o esprimono un collegamento identitario o civico di significato distintivo eccezionale.
  L'attuale ponte, basato sul progetto di Andrea Palladio del 1569, è unico e strategico nel Paese per la sua rilevante storia. Simbolo di tutti gli alpini d'Italia, è dedicato alla memoria delle centinaia di migliaia di soldati che l'hanno percorso durante la Prima guerra mondiale.