I Commissione

Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni

Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)

Commissione I (Affari costituzionali)

Comm. I

Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
SOMMARIO
Mercoledì 27 marzo 2019

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-01753 Gebhard: Su problematiche derivanti dall'estensione, operata dalla legge 9 gennaio 2019, n. 3, a fondazioni, associazioni e comitati, di taluni obblighi previsti per i partiti politici ... 75

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 81

5-01754 Sisto e Mulè: Sulle iniziative da intraprendere per la caserma dei Vigili del fuoco di Albenga ... 75

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 82

5-01755 Macina: Sui dati relativi all'applicazione degli articoli 116 e 117 del decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e della legge 26 maggio 1969, n. 241, in materia di agevolazioni di viaggio in occasione delle consultazioni elettorali ... 76

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 83

5-01756 Prisco ed altri: Sulle iniziative da assumere per contrastare comportamenti che possano istigare alla violenza nelle manifestazioni sportive ... 76

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 85

5-01757 Migliore: Su questioni relative all'applicazione dell'articolo 14 del decreto-legge n. 113 del 2018, in materia di conoscenza della lingua italiana quale requisito per la concessione della cittadinanza italiana ... 77

ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 87

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame della proposta di legge costituzionale C. 1585 cost. approvata dal Senato, e C. 1172 cost. D'Uva, recante «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari» e della proposta di legge C. 1616, approvata dal Senato, recante «Disposizioni per assicurare l'applicabilità delle leggi elettorali indipendentemente dal numero dei parlamentari».
Audizione del professor Massimo Luciani, Professore di diritto costituzionale presso l'Università di Roma «La Sapienza» (Svolgimento e conclusione) ... 78

Audizione del professor Francesco Clementi, Professore di diritto pubblico comparato presso l'Università di Perugia (Svolgimento e conclusione) ... 79

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI:

Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Emendamenti C. 1455-A Governo e abb. (Parere all'Assemblea) (Esame e conclusione – Parere) ... 79

I Commissione - Resoconto di mercoledì 27 marzo 2019

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 27 marzo 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il Sottosegretario di Stato per l'interno Stefano Candiani.

  La seduta comincia alle 14.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-01753 Gebhard: Su problematiche derivanti dall'estensione, operata dalla legge 9 gennaio 2019, n. 3, a fondazioni, associazioni e comitati, di taluni obblighi previsti per i partiti politici.

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario, facendo notare che la legge n. 3 del 2019 (cosiddetta legge «spazzacorrotti») ha ampliato l'ambito di applicazione della normativa previgente in materia di obblighi a carico di fondazioni, associazioni e comitati, equiparando questi ultimi ai partiti e movimenti politici qualora gli organi direttivi siano composti, in tutto o in parte, da membri di organi di partiti o movimenti politici, ovvero persone che siano o siano state, nei dieci anni precedenti, membri del Parlamento nazionale o europeo o di assemblee elettive regionali o locali.
  In tale ambito l'atto di sindacato ispettivo chiede quali iniziative di competenza il Ministro interrogato e il Governo intendano adottare al fine di correggere un dettato normativo che, oltre a presentare possibili profili di incostituzionalità, appare altamente lesivo della possibilità, per fondazioni, associazioni e comitati, di continuare a svolgere la propria funzione, nonché caratterizzato da una logica punitiva e di discredito nei confronti della politica.

  Il Sottosegretario Stefano CANDIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A), replicando, evidenzia come, a prescindere dall'individuazione dello specifico Dicastero competente su tale materia, la questione debba coinvolgere il Governo nel suo complesso, tenuto conto che le disposizioni di cui si tratta sono state adottate collegialmente in seno al Consiglio dei ministri e poi approvate in Parlamento, senza che sia stata data all'opposizione possibilità di interloquire.
  Nel merito fa notare che equiparare ai partiti e movimenti politici le fondazioni, le associazioni e i comitati comporta l'imposizione a tali soggetti delle realtà no-profit adempimenti burocratici eccessivi, soprattutto per quanto concerne la redazione dei bilanci, con un considerevole incremento dei costi.
  Dopo aver osservato che alla base della normativa in questione vi è l'idea sbagliata che svolgere attività politica rappresenti una sorta di «male assoluto», sottolinea come in questo modo si rischi di criminalizzare come potenziali corruttori moltissimi volontari che gratuitamente prestano ogni giorno la propria opera per il bene comune.

5-01754 Sisto e Mulè: Sulle iniziative da intraprendere per la caserma dei Vigili del fuoco di Albenga.

  Giorgio MULÈ (FI) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, relativa alla situazione di degrado in cui versa la caserma dei Vigili del fuoco di Albenga, e nella quale si chiede quali iniziative il Governo intenda intraprendere affinché siano eseguiti tempestivamente i lavori necessari di adeguamento strutturale della predetta caserma.

  Il Sottosegretario Stefano CANDIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Segnala inoltre come sarà cura del Governo adoperarsi per assicurare la necessaria armonizzazione delle iniziative in relazione alle strutture che siano di proprietà di diversi soggetti pubblici.

  Giorgio MULÈ (FI), replicando, prende atto dell'inizio dei lavori nella parte dell'immobile di proprietà del Ministero dell'Interno e auspica che da parte dello stesso Ministero venga intrapresa ogni iniziativa per assicurare l'effettivo inizio dei lavori anche nella porzione dell'immobile di proprietà dell'amministrazione provinciale, senza che ciò pregiudichi la ricerca di una soluzione definitiva attraverso l'acquisto o la locazione di un nuovo immobile.
  Sottolinea quindi come Forza Italia garantirà tutto il suo appoggio a tali iniziative sul territorio.

5-01755 Macina: Sui dati relativi all'applicazione degli articoli 116 e 117 del decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e della legge 26 maggio 1969, n. 241, in materia di agevolazioni di viaggio in occasione delle consultazioni elettorali.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, osservando come la normativa vigente preveda agevolazioni di viaggio per le elezioni politiche regionali e comunali a favore degli elettori, per il viaggio di andata alla sede elettorale dove risultano iscritti, e ritorno. Tali agevolazioni trovano applicazione anche in occasione delle elezioni europee e dei referendum previsti dagli articoli 75 e 138 della Costituzione.
  Ricorda che gli ultimi dati relativi alle spese dello Stato per tali agevolazioni di viaggio risultano fermi al 2009 e sono stati resi noti nella relazione tecnica del decreto-legge 11 aprile 2011, n. 37, nella quale emerge che le spese in agevolazioni di viaggio dal 2004 al 2009 ammontavano a circa 28 milioni di euro, a fronte di circa 1,5 milioni di viaggi per una media di circa 20 euro a viaggio.
  In merito ritiene che alcune spese possano essere abbattute, a fronte di innovazioni che facilitino il concreto esercizio del diritto di voto da parte di tutti i cittadini, senza obbligarli a lunghi viaggi, richiamando a tale riguardo gli interventi normativi contenuti nella proposta di legge cosiddetta «Elezioni pulite», approvata dalla Camera e ferma al Senato, o all'adozione, anche in via sperimentale, del voto elettronico.
  In tale contesto l'interrogazione chiede di poter conoscere i dati relativi alle spese per agevolazioni di viaggio in occasione di consultazioni elettorali dal 2010 fino al 2018.

  Il Sottosegretario Stefano CANDIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, osservando come la conoscenza dei dati in questione possa essere utile alla collettività. Auspica, in ogni caso, che il tema della riduzione dei costi connesso allo svolgimento delle elezioni sia ripreso in futuro dalla Commissione, la quale potrebbe in tale contesto affrontare anche altre questioni rilevanti come, ad esempio, l'innovazione delle procedure in sede di espressione del voto dei cittadini. Si tratta, a suo avviso, di temi meritevoli di un serio approfondimento, da svolgere anche in collaborazione con il Ministero dell'interno, tenuto conto che richiamano esigenze connesse sia al risparmio dei costi sia alla libertà di voto dei cittadini.

5-01756 Prisco ed altri: Sulle iniziative da assumere per contrastare comportamenti che possano istigare alla violenza nelle manifestazioni sportive.

  Emanuele PRISCO (FdI) illustra l'interrogazione in titolo, che ha ad oggetto gli episodi di violenza da parte dei genitori durante le manifestazioni sportive del calcio giovanile e nella quale si chiede quali iniziative, anche normative, intenda adottare il Governo a tutela dell'ordine pubblico per contrastare tali fenomeni, stabilendo efficaci sanzioni per chiunque promuova, con il proprio comportamento, la violenza nella pratica sportiva in generale e in quella calcistica in particolare, e prevedendo, nello specifico, sanzioni esemplari a carico di quei genitori che si rendano colpevoli dei suddetti comportamenti.

  Il Sottosegretario Stefano CANDIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Emanuele PRISCO (FdI), replicando, prende atto della risposta e richiama, in particolare, l'attenzione, dal punto di vista della prevenzione, sull'opportunità di prevedere l'obbligatorietà della sottoscrizione del codice etico da parte delle società sportive, e, per quanto concerne le sanzioni, sulla possibile estensione degli strumenti sanzionatori previsti per lo sport professionistico, come ad esempio il Daspo, anche ai genitori nel caso di manifestazioni sportive giovanili, non soltanto a tutela dell'ordine pubblico, ma anche della valenza educativa dell'attività sportiva giovanile.

5-01757 Migliore: Su questioni relative all'applicazione dell'articolo 14 del decreto-legge n. 113 del 2018, in materia di conoscenza della lingua italiana quale requisito per la concessione della cittadinanza italiana.

  Angela SCHIRÒ (PD) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria, osservando come il decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, all'articolo 14, comma 1, lettera a-bis), ponga per lo straniero che fa domanda di cittadinanza jure matrimonii il requisito di «un'adeguata conoscenza della lingua italiana, non inferiore al livello B1 del QCER».
  Evidenzia che l'introduzione del requisito della conoscenza della lingua italiana rappresenta un fatto di cui da anni si discute anche in ambito parlamentare, a proposito sia della concessione della cittadinanza a stranieri, residenti in Italia e all'estero, sia del riconoscimento jure sanguinis della cittadinanza a discendenti di emigrati italiani di diverse generazioni, senza tuttavia che si sia arrivati sul tema a conclusioni organiche o quantomeno coordinate. Si è deciso, invece, di affrontare solo una questione, quella relativa allo straniero che sposa un cittadino italiano, provocando uno strappo che determina un forte squilibrio.
  La richiesta di attestazione della conoscenza della lingua italiana a livello B1, per lo straniero che ha contratto matrimonio con un/a cittadino/a italiano/a ha creato un diffuso disagio tra le coppie «miste» residenti all'estero, il cui numero è progressivamente aumentato sia per la consistenza del retroterra emigratorio sia per la recente crescita dei flussi in uscita, soprattutto di giovani.
  Evidenzia quindi come il provvedimento richiamato sembri non tenere in considerazione alcuni dati di fatto, quali la rada presenza sui territori esteri delle strutture autorizzate a rilasciare la certificazione, la non breve periodicità delle loro operazioni e la complessità e gli elevati costi della predisposizione dei documenti da allegare alla richiesta, nonché della loro traduzione e legalizzazione, soggetti a scadenza dei termini di validità. Rileva inoltre che vi sono stati ritardi e incertezze nella comunicazione ai terminali amministrativi che ha determinato ulteriore perdita di tempo.
  Segnala altresì come la disposizione abbia creato problemi interpretativi e pratici che è necessario e urgente affrontare: si riferisce a quello relativo alla data precisa dell'entrata in vigore del provvedimento e all'esclusione della retroattività riguardo alle richieste presentate antecedentemente, sia nel periodo precedente al decreto – legge n. 113 del 2018, sia in quello che intercorre fra la data di tale decreto e l'entrata in vigore della legge 1o dicembre 2018; a quello relativo alla possibilità, per le istanze avanzate immediatamente dopo l'entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge, di essere integrate della attestazione linguistica anche successivamente, allo scopo di non vanificare, in tutto o in parte, la documentazione acquisita; a quello relativo alla comunicazione, attraverso i consolati e lo stesso sito web del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dei luoghi e degli istituti all'estero presso i quali è possibile ottenere la certificazione linguistica.
  In tale contesto l'interrogazione chiede al Governo se non ritenga opportuno adottare le iniziative di competenza per sospendere l'applicazione della disposizione richiamata, alla luce delle considerazioni esposte in premessa o, in linea subordinata, se e come intenda provvedere ad una più chiara definizione delle questioni amministrative richiamate dagli interroganti.
  Auspica infine che l'Esecutivo fornisca una risposta ispirata a concretezza e a responsabilità, e non si limiti a una difesa di bandiera di un provvedimento che, a suo avviso, ha finora determinato solo difficoltà e risentimenti.

  Il Sottosegretario Stefano CANDIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5), facendo inoltre notare che la conoscenza della lingua italiana non rappresenta un requisito solo formale, ma anche sostanziale, consentendo, peraltro, ai cittadini di acquisire piena consapevolezza sulla normativa vigente.

  Francesca LA MARCA (PD), replicando, in qualità di cofirmataria dell'interrogazione, si dichiara insoddisfatta della risposta, rilevando come le disposizioni del decreto-legge n. 113 del 2018 abbiano arrecato seri problemi agli italiani all'estero, di cui il Governo ignora le esigenze. Fa notare che particolarmente danneggiate risultano le famiglie miste, che magari hanno al proprio interno figli e un coniuge italiani, considerata l'impossibilità, per l'altro coniuge, di ottenere la cittadinanza. Ritiene incongruo che, al contrario, per i discendenti di emigrati italiani di diverse generazioni, in quali a volte non hanno alcuna conoscenza della lingua italiana, sia stato possibile ottenere la cittadinanza attraverso lo ius sanguinis.
  Nel segnalare come lei stessa e la deputata Schirò siano cittadine italiane di seconda generazione, nate e cresciute fuori dall'Italia, chiede che il Governo valuti una sospensione dell'applicazione delle disposizioni del decreto-legge n. 113 del 2018, auspicando quantomeno l'avvio di un tavolo di discussione, al fine di risolvere quanto prima le problematiche testé illustrate e di porre fine alle tante incertezze determinate da quella normativa, che riguardano addirittura anche le strutture autorizzate a rilasciare la certificazione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.40 alle 14.45.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 27 marzo 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA.

  La seduta comincia alle 14.45.

Indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame della proposta di legge costituzionale C. 1585 cost. approvata dal Senato, e C. 1172 cost. D'Uva, recante «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari» e della proposta di legge C. 1616, approvata dal Senato, recante «Disposizioni per assicurare l'applicabilità delle leggi elettorali indipendentemente dal numero dei parlamentari».
Audizione del professor Massimo Luciani, Professore di diritto costituzionale presso l'Università di Roma «La Sapienza».
(Svolgimento e conclusione).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente che l'ordine del giorno reca l'audizione del professor Massimo Luciani, Professore di diritto costituzionale presso l'Università di Roma «La Sapienza».
  Avverte che l'audizione sarà trasmessa attraverso la web-tv della Camera dei deputati.
  Ringrazia il professor Luciani per aver accolto l'invito della Commissione e chiede cortesemente di contenere il suo intervento in circa dieci minuti, in modo da consentire ai commissari di porre eventuali domande.
  Dà quindi la parola al professor Luciani.

  Massimo LUCIANI, Professore di diritto costituzionale presso l'Università di Roma «La Sapienza», svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Interviene per porre quesiti e formulare osservazioni il deputato Stefano CECCANTI (PD).

  Massimo LUCIANI, Professore di diritto costituzionale presso l'Università di Roma «La Sapienza», risponde ai quesiti posti e rende ulteriori precisazioni.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ringrazia il professor Luciani e dichiara conclusa l'audizione.

Audizione del professor Francesco Clementi, Professore di diritto pubblico comparato presso l'Università di Perugia.
(Svolgimento e conclusione).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente che l'ordine del giorno reca l'audizione del professor Francesco Clementi, Professore di diritto pubblico comparato presso l'Università di Perugia.
  Avverte che l'audizione sarà trasmessa attraverso la web-tv della Camera dei deputati.
  Ringrazia il professor Clementi per aver accolto l'invito della Commissione e chiede cortesemente di contenere il suo intervento in circa dieci minuti, in modo da consentire ai commissari di porre eventuali domande.
  Dà quindi la parola al professor Clementi.

  Francesco CLEMENTI, Professore di diritto pubblico comparato presso l'Università di Perugia, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono per porre quesiti e formulare osservazioni i deputati Stefano CECCANTI (PD), Andrea GIORGIS (PD), Marco DI MAIO (PD), Massimo UNGARO (PD) e Barbara POLLASTRINI (PD).

  Francesco CLEMENTI, Professore di diritto pubblico comparato presso l'Università di Perugia, risponde ai quesiti posti e rende ulteriori precisazioni.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ringrazia il professor Clementi e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.35.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Mercoledì 27 marzo 2019. — Presidenza del presidente Alberto STEFANI.

  La seduta comincia alle 15.35.

Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.
Emendamenti C. 1455-A Governo e abb.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Alberto STEFANI, presidente, rileva come il Comitato sia chiamato a esaminare, ai fini del parere all'Assemblea, gli emendamenti, contenuti nel fascicolo n. 1, presentati alla proposta di legge C. 1455- A, recante «Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere».

  Valentina CORNELI (M5S) relatrice, rileva come gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 1 non presentino profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi nulla osta.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere.

  La seduta termina alle 15.40.

I Commissione - mercoledì 27 marzo 2019

ALLEGATO 1

5-01753 Gebhard: Su problematiche derivanti dall'estensione, operata dalla legge 9 gennaio 2019, n. 3, a fondazioni, associazioni e comitati, di taluni obblighi previsti per i partiti politici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati, la legge 9 gennaio 2019, n. 3, recante «Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici», interviene anche a disciplinare alcuni aspetti del rapporto tra partiti politici e fondazioni politiche.
  Il provvedimento prevede che alle fondazioni, associazioni e ai comitati che abbiano un «indice di collegamento» con partiti o movimenti politici, quali la composizione degli organi direttivi, ovvero eroghino somme o contribuzioni ai partiti, si applichino gli obblighi in materia di trasparenza e rendicontazione stabiliti per gli stessi partiti o movimenti politici.
  È posta in capo alla Commissione per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti e dei movimenti politici l'applicazione delle sanzioni previste in base al nuovo assetto normativo.
  In base alla predetta legge il Governo è poi delegato ad adottare, entro un anno dalla data in vigore della legge medesima, un decreto legislativo recante un testo unico di coordinamento normativo nel quale sono riunite le disposizioni legislative vigenti in materia di contributi ai candidati alle elezioni, ai partiti e ai movimenti politici, di rimborso per le spese per le consultazioni elettorali e referendarie, di trasparenza e democraticità dei partiti.
  Ciò premesso, è opportuno precisare che l'intervento legislativo su cui gli onorevoli interroganti pongono l'attenzione in questa sede nasce da un disegno di legge presentato alla Camera dei Deputati, il 24 settembre 2018, dal Ministro della Giustizia. Ed è stato lo stesso Dicastero ad assicurare, ratione materiae, la rappresentanza del Governo in tutte le fasi dell’iter parlamentare di approvazione, intervenuta, in via definitiva, nella seduta del 18 dicembre 2018, in questo ramo del Parlamento.
  La nuova specifica disciplina dettata per le fondazioni, le associazioni e i comitati non coinvolge aspetti di stretta competenza del Ministero dell'interno che, come noto, riguarda, invece, il distinto ambito della tenuta del registro delle persone giuridiche e della procedura per l'iscrizione nello stesso ai fini dell'acquisto della personalità giuridica, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 2000.
  Rilevo, in ogni caso, che le norme cui fanno riferimento gli interroganti sono in vigore solo da poche settimane e che, anche per tale ragione, le criticità segnalate potranno essere adeguatamente considerate all'esito dell'effettiva applicazione del nuovo regime, ciò anche al fine di valutare l'opportunità di eventuali interventi integrativi.
  In tal senso il Ministero della Giustizia ha comunicato che è allo studio di quel Dicastero la valutazione circa un intervento normativo che integri le disposizioni richiamate, tenendo in particolare considerazione le istanze in più occasioni sollevate dalle rappresentanze del «terzo settore».

ALLEGATO 2

5-01754 Sisto: Sulle iniziative da intraprendere per l'adeguamento strutturale della caserma dei Vigili del fuoco di Albenga.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli Deputati, gli onorevoli interroganti chiedono di conoscere le iniziative che il Ministero dell'interno intende intraprendere per la tempestiva esecuzione dei necessari lavori di adeguamento strutturale del fabbricato in cui è ubicata la caserma del distaccamento dei vigili del fuoco di Albenga.
  Come è stato precisato, l'immobile è suddiviso in due porzioni di proprietà, rispettivamente, dell'Amministrazione Provinciale e del Ministero dell'interno.
  Per quanto concerne la porzione di proprietà ministeriale, informo che è già stata autorizzata la spesa di 89.430 euro per l'esecuzione di lavori di risanamento interno del distaccamento, di coibentazione e impermeabilizzazione dei lastrici solari, oltre che di ripristino dei cornicioni e sotto cornicioni della sede.
  I lavori hanno già avuto inizio nella prima decade del corrente mese di marzo e si prevede possano essere ultimati entro la fine della prossima estate.
  Nella programmazione del presente esercizio finanziario sono stati, inoltre, inseriti altri lavori inerenti la video sorveglianza, il potenziamento dell'illuminazione esterna, la manutenzione dell'area adibita a piazzale e parcheggio e la sostituzione dei cancelli e dei portoni.
  Ricordo inoltre che, nell'ottobre del 2018, con fondi stanziati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche, è stata completata la manutenzione straordinaria del cosiddetto Castello di manovra, cioè del manufatto utilizzato per le esercitazioni dei Vigili del Fuoco.
  Per quanto riguarda la porzione di fabbricato di proprietà della Provincia, risulta che i lavori per gli interventi di ristrutturazione, per un importo pari a 39.000 euro, potranno anch'essi iniziare a breve, assicurando uno stretto coordinamento con i lavori già avviati sulla prima parte di fabbricato.
  Vorrei, inoltre, far presente che – anche grazie all'intervenuto stanziamento, nell'ultima legge di bilancio, di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2023, destinati all'acquisto e all'adeguamento strutturale delle sedi di servizio del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco – il Ministero dell'interno non esclude la possibilità di trovare una più efficace e definiva soluzione attraverso la ricerca di una nuova sede o la costruzione di un nuovo distaccamento.
  In tal senso sono già in corso i necessari contatti con l'Amministrazione comunale di Albenga allo scopo di individuare siti utili alla realizzazione del nuovo distaccamento.

ALLEGATO 3

5-01755 Macina: Sui dati relativi all'applicazione degli articoli 116 e 117 del decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e della legge 26 maggio 1969, n. 241, in materia di agevolazioni di viaggio in occasione delle consultazioni elettorali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli Deputati, in occasione delle consultazioni elettorali e referendarie l'ordinamento prevede, com’è noto, agevolazioni di viaggio in favore degli elettori «fuori sede» che decidono di rientrare nel comune in cui sono iscritti a votare.
  Gli onorevoli interroganti, partendo dagli ultimi dati conosciuti sui rimborsi concessi dal 2004 al 2009, desunti dalla relazione al decreto-legge 11 aprile del 2011, n. 37, recante norme urgenti per le commissioni elettorali circondariali e per il voto dei cittadini temporaneamente all'estero in occasione dei referendum del giugno 2011, chiedono di conoscere gli analoghi dati del periodo 2010-2018.
  Nel corrispondere positivamente a quanto richiesto, deposito agli atti della Commissione una tabella predisposta dalla Direzione centrale della finanza locale del Ministero dell'interno in cui sono compendiati in dettaglio, per il periodo 2010- 2018, i dati relativi ai rimborsi per le agevolazioni di viaggio in occasione delle tornate elettorali, distinti per anno, tipologia di consultazione, spesa complessiva e spesa media per viaggio.
  Ritengo utile riferirvi, intanto, alcuni significativi numeri aggregati:
   in 9 anni sono state concesse agevolazioni per 1.385.757 viaggi;
   la spesa complessiva sostenuta è stata pari a 31.902.520 euro, con una spesa media per viaggio pari a 23,02 euro;
   il confronto tra il costo medio di questo periodo rispetto a quello del 2004-2009, che si attestava su di una media di circa 20 euro per viaggio, denota un incremento del 15 per cento circa.

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ALLEGATO 4

5-01756 Prisco: Sulle iniziative per contrastare comportamenti violenti in occasione di manifestazioni sportive giovanili.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli Deputati, il fenomeno della violenza perpetrata in occasione di manifestazioni sportive è alla costante attenzione del Ministero dell'interno, impegnato non solo in un'attività di contrasto attraverso la severa applicazione delle specifiche misure previste dall'ordinamento, ma anche in una attività di prevenzione orientata alla promozione di iniziative volte ad accrescere la cultura sportiva.
  Al riguardo, l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive è fermamente impegnato nel sensibilizzare e responsabilizzare le società di calcio al contrasto di ogni forma di violenza, attraverso lo strumento utile del Codice etico la cui sottoscrizione potrà essere estesa anche ai genitori, in ogni ambito sportivo in cui si manifesta la partecipazione giovanile.
  In effetti va rilevato come tutte le federazioni sportive abbiano adottato un Codice etico dello sport allo scopo di difendere e promuovere, tra coloro che organizzano e divulgano la pratica sportiva, l'adesione a quei valori etici di lealtà, correttezza e non violenza che ne costituiscono la forza e il senso profondo.
  Sempre in chiave di prevenzione, appare senz'altro condivisibile quanto prospettato dagli onorevoli interroganti circa l'opportunità di avviare una partnership con i diversi attori coinvolti, finalizzata all'innalzamento culturale è valoriale tra le nuove generazioni, in un'ottica di condivisione delle esperienze e risorse.
  A tale proposito informo che il predetto Osservatorio ha già sviluppato una specifica progettualità rivolta a rafforzare l'azione di prevenzione dei fenomeni di violenza ed intolleranza in ambito sportivo mediante iniziative formative, educative e di sensibilizzazione afferenti a valori ed etica nello sport, indirizzate, oltre che ai tesserati, anche al pubblico giovanile, soprattutto in ambito scolastico.
  Si ritiene utile, inoltre, l'avvio di una specifica attività di monitoraggio ed analisi in merito alle violenze ed intemperanze dei genitori in occasione degli eventi sportivi.
  Quanto, invece, alle misure normative finalizzate al contrasto del fenomeno in questione, ricordo come il Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive) si sia rivelato in questi anni un utile strumento.
  Tale misura di prevenzione personale trova applicazione – come specificato dall'articolo 2-bis del decreto-legge n. 336 del 2001 e confermato dalla più recente giurisprudenza – nei casi di competizioni che si svolgono nell'ambito delle attività previste dalle federazioni sportive e dagli enti e organizzazioni riconosciuti dal CONI.
  Nella stagione 2018/2019, sino al 19 marzo scorso, sono stati emessi 1.626 provvedimenti di Daspo; nella stagione 2017/18 erano stati in tutto 2.418, mentre nella stagione 2016/17 i provvedimenti emessi erano stati complessivamente 2.530. Sempre alla data del 19 marzo scorso risultano attivi sul territorio 6.583 provvedimenti di Daspo.
  Informo, infine, che ulteriori misure di prevenzione e contrasto sono contenute nel disegno di legge A.C. 1603-ter recante deleghe al Governo e altre disposizioni in
materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché misure di contrasto della violenza in occasione delle manifestazioni sportive e semplificazioni. L'esame di tale provvedimento, attualmente assegnato alla Commissione Giustizia, potrebbe rappresentare occasione di confronto per l'eventuale implementazione di misure idonee a sanzionare comportamenti irresponsabili e diseducativi per i giovani che praticano l'attività sportiva ed agonistica.

ALLEGATO 5

5-01757 Migliore: Su questioni relative all'applicazione dell'articolo 14 del decreto-legge n. 113 del 2018, in materia di conoscenza della lingua italiana quale requisito per la concessione della cittadinanza italiana.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli Deputati, come ricordato dagli interroganti, in sede di conversione del decreto-legge sicurezza ed immigrazione è stato introdotto per le ipotesi di acquisto della cittadinanza italiana iure matrimonii il requisito del possesso di un'adeguata conoscenza della lingua italiana.
  Per dimostrare tale conoscenza – non inferiore al livello B1 del quadro comune europeo di riferimento – i richiedenti sono tenuti ad attestare, all'atto della presentazione dell'istanza, il possesso di un titolo di studio rilasciato da un istituto di istruzione pubblico o paritario in Italia o all'estero, riconosciuto dal Ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
  In alternativa, gli interessati sono tenuti a produrre apposita certificazione attestante il livello richiesto di conoscenza della lingua italiana, rilasciata da uno dei quattro enti certificatori riconosciuti dai predetti Ministeri e dalla connessa rete nazionale ed internazionale di istituzioni ed enti convenzionati.
  Al riguardo, vorrei evidenziare che la scelta del Legislatore trova fondamento nella consapevolezza che la conoscenza della lingua e della cultura di un Paese è fattore essenziale per l'integrazione di coloro che fanno richiesta di concessione della cittadinanza.
  Ricordo come anche in altri Paesi europei sia già richiesta, al medesimo fine, la conoscenza non solo della lingua ma anche della storia nazionale.
  È il caso di evidenziare, peraltro, che la dimostrazione di un'adeguata conoscenza della lingua italiana era già prevista nel nostro ordinamento, ben prima dell'entrata in vigore del decreto sicurezza ed immigrazione, per il cittadino straniero residente legalmente in Italia da più di cinque anni che intendesse chiedere il permesso comunitario per soggiornanti di lungo periodo.
  In relazione, poi, alla estensione della validità temporale della nuova disposizione, rilevo che le disposizioni in questione sono applicabili alle sole istanze di concessione della cittadinanza presentate dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, il 5 dicembre 2018, restando esclusa qualsiasi ipotesi di applicazione retroattiva.
  Nel silenzio della legge, le istanze di cittadinanza prive delle autocertificazioni o attestazioni precedentemente citate, non potranno pertanto essere prese in considerazione, attesa l'impossibilità di una loro successiva integrazione.
  In ordine, poi, alla richiamata questione delle strutture autorizzate al rilascio della relativa certificazione, informo che le notizie sulla rete nazionale ed internazionale di istituzioni ed enti universitari sono già rintracciabili nelle informazioni pubblicate sui siti web del Ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca Scientifica, del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dei quattro enti certificatori riconosciuti dagli stessi Ministeri.
  Evidenzio, infine, che il Ministero dell'interno ha già provveduto a diramare dettagliate istruzioni operative sulle nuove disposizioni e si appresta a pubblicare sul proprio sito istituzionale le informazioni e le risposte ai più frequenti quesiti.