I Commissione
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
Commissione I (Affari costituzionali)
Comm. I
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-01672 Sisto: Sullo stato della sicurezza e della legalità nella zona di via Castelleone a Roma ... 62
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 65
5-01673 Macina: Su irregolarità nello svolgimento dei lavori del consiglio comunale di Figline e Incisa Valdarno ... 63
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 67
5-01674 Migliore: Sull'organizzazione da parte di Forza Nuova nella città di Prato di manifestazioni per il centenario della nascita dei «Fasci italiani di combattimento» ... 63
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 68
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedì 14 marzo 2019. – Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Nicola Molteni.
La seduta comincia alle 14.
Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
5-01672 Sisto: Sullo stato della sicurezza e della legalità nella zona di via Castelleone a Roma.
Annagrazia CALABRIA (FI) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmataria, evidenziando la situazione di illegalità e di degrado venutasi a determinare a Roma, in via Castelleone, nell'ambito del territorio del collegio in cui è stata eletta, dove si è creato un insediamento abusivo al cui interno vivono decine di persone non residenti e non censite dal comune di Roma Capitale. Rileva come molti dei residenti all'interno del terreno non siano di nazionalità italiana e come, a tal proposito, sarebbe opportuno verificare se siano in possesso di regolare permesso di soggiorno. Sottolinea come nella zona viga una condizione di totale illegalità, registrandosi diversi reati, quali furti, ricettazione e favoreggiamento della prostituzione, e come molti residenti nella zona adiacente abbiano subìto aggressioni e minacce che per timore spesso non vengono denunciate, determinando negli stessi residenti e negli esercenti una condizione di terrore a causa di reiterati furti e rapine.
In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede quali iniziative il Governo intenda intraprendere per porre fine alla condizione di grave illegalità che si riscontra nella città di Roma, nello specifico nella zona citata, predisponendo le iniziative di competenza per l'immediato sgombero, nonché per lo smantellamento delle strutture abusive.
Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Annagrazia CALABRIA (FI), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta, la quale risulta parziale e non esprime adeguatamente la gravità della situazione richiamata nell'interrogazione in titolo. Evidenzia quindi il rischio che tale situazione venga sottovalutata, auspicando un pronto intervento dell'autorità giudiziaria per smantellare l'insediamento abusivo esistente ed eliminare le situazioni di clandestinità denunciate.
Ricorda infatti come il collegio elettorale in cui è ricompresa la zona di via Castelleone, quello di Roma – Castel Giubileo, è l'unico a Roma in cui è risultato eletto il candidato della coalizione di centrodestra, sulla base di un programma incentrato sulla sicurezza, sulla lotta al degrado delle città e all'abusivismo, in particolare nelle periferie, auspicando che il Governo si impegni in tale direzione.
Rileva quindi l'inadeguatezza delle iniziative finora assunte al riguardo dall'amministrazione di Roma Capitale, pur esprimendo apprezzamento per il recente sgombero del camping River, auspicando che vengano intraprese iniziative analoghe in altre aree che versano nelle stesse condizioni.
Esprime, inoltre, rammarico per la decisione della maggioranza di respingere le proposte di legge volte ad istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sullo stato della sicurezza e sul degrado delle città e ricorda come Forza Italia abbia proposto un piano di rigenerazione urbana che prevede, tra l'altro, il potenziamento delle forze dell'ordine, dell'illuminazione pubblica e della videosorveglianza.
5-01673 Macina: Su irregolarità nello svolgimento dei lavori del consiglio comunale di Figline e Incisa Valdarno.
Francesco BERTI (M5S) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario, la quale ha ad oggetto irregolarità verificatesi nello svolgimento dell'attività del consiglio comunale del Comune di Figline e Incisa Valdarno, denunciate in un esposto presentato alla prefettura da alcuni membri del consiglio stesso.
Rileva come tale situazione – nell'ambito della quale va inserito anche un episodio di aggressione nei confronti dell'ex presidente del consiglio comunale – sia da ricondurre a contrapposizioni politiche, che tuttavia non dovrebbero ripercuotersi sull'azione amministrativa e sul ruolo del consiglio comunale.
In tale contesto l'interrogazione chiede se il Governo non intenda adottare, per quanto di competenza, le iniziative utili ad accertare e chiarire i fatti e le condotte esposti e a far cessare le irregolarità eventualmente riscontrate.
Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Francesco BERTI (M5S) replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, auspicando che il Ministero dell'Interno segua con attenzione le vicende oggetto dell'interrogazione in titolo, al fine di ripristinare condizioni di civiltà politica nello svolgimento dell'attività del consiglio comunale.
5-01674 Migliore: Sull'organizzazione da parte di Forza Nuova nella città di Prato di manifestazioni per il centenario della nascita dei «Fasci italiani di combattimento».
Antonello GIACOMELLI (PD) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario, evidenziando come essa abbia ad oggetto una manifestazione promossa da Forza Nuova per il 23 marzo 2019 a Prato che, al di là delle motivazioni di facciata, relative alle politiche sull'immigrazione, ha evidentemente lo scopo di celebrare il centenario della fondazione dei Fasci di combattimento, come peraltro risulta esplicitamente dalla simbologia scelta per annunciare l'iniziativa, vale a dire il numero 100 in evidenza in un cerchio di alloro, e dal fatto che manifestazioni analoghe sono state preannunciate, per lo stesso giorno e con la stessa simbologia, in altre città.
Segnala come, tra gli altri, anche il Sindaco di Prato, Matteo Biffoni, abbia chiesto che la manifestazione non abbia luogo e ricorda come la legge n. 645 del 1952, recante norme di attuazione del primo comma della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, punisca non soltanto ogni ipotesi di riorganizzazione del partito fascista, ma anche in modo specifico chiunque pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo oppure le sue finalità antidemocratiche.
Ritiene pertanto che l'iniziativa, oltre a risultare inopportuna sul piano politico, presenti profili di sicura illegittimità e incostituzionalità, e chiede quali iniziative il Governo intenda adottare, per quanto di competenza, per impedire lo svolgimento della manifestazione stessa.
Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Antonello GIACOMELLI (PD), replicando, dichiara di non potersi ritenere soddisfatto, rilevando come la risposta fornisca una puntuale ricostruzione degli eventi, ma come da essa non emerga quale sia la posizione del Governo a fronte di un'iniziativa che, tenuto conto della simbologia prescelta e dell'annunzio di contestuali analoghe manifestazioni previste in altre città, costituisce un'evidente violazione di legge, oltre a porre profili problematici dal punto di vista dell'ordine pubblico, anche in considerazione del previsto contestuale svolgimento di altre iniziative politiche di segno opposto nella città di Prato.
Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.20.
ALLEGATO 1
5-01672 Sisto: Sullo stato della sicurezza e della legalità nella zona di via Castelleone a Roma.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, On.li Deputati, in riferimento a quanto segnalato nell'atto di sindacato ispettivo si rappresenta che a Roma, in via Castelleone sono presenti 22 unità abitative concesse in locazione specialmente a persone provenienti dalla Romania.
A seguito di diversi esposti e di attività investigativa connessa alla consumazione di reati nella zona, la Polizia di Stato effettua continui interventi e servizi di controllo del territorio, promuovendo anche mirate verifiche di natura finanziaria, tecnica e ambientale. Segnalo, inoltre, che nella giornata di ieri la Polizia locale di Roma Capitale ha effettuato un ulteriore sopralluogo sull'area.
Sul versante urbanistico, nel maggio 2018 si è potuto accertare che presso il Comune di Roma Capitale non risultavano presentate richieste di agibilità dei predetti manufatti, mentre erano state depositate quattro istanze di condono relative alla citata area, due delle quali ancora in fase di valutazione e le altre definite con la concessione edilizia in sanatoria.
La Polizia Locale di Roma Capitale aveva deferito all'Autorità Giudiziaria il proprietario e la moglie per i reati di abuso edilizio riguardanti ampliamenti e cambi di destinazione d'uso.
Risulta, altresì, che il proprietario ha presentato presso il Commissariato di zona alcune comunicazioni di cessione fabbricato, con cui veniva dichiarata la presenza stanziale, presso dette unità abitative, di nove famiglie romene, per un totale di 29 persone, alcune delle quali con precedenti di polizia.
Si rappresenta, inoltre, che lungo la via Santa Cornelia, citata dagli Onorevoli interroganti, non è stata riscontrata la presenza di discariche abusive, ma solo di sporadici accumuli di rifiuti, né risulta, secondo quanto riferito dalla Questura di Roma, che in quella zona si sia registrato un incremento di fenomeni delittuosi.
Su un piano più generale, assicuro che il tema della sicurezza e del degrado urbano è centrale nell'agenda di Governo e prova ne sono le diverse iniziative, anche normative, messe in campo in questi mesi.
Mi riferisco, in particolare, al decreto sicurezza con il quale sono state introdotte specifiche norme per il contrasto delle occupazioni arbitrarie di immobili, per l'ampliamento del Daspo urbano e per l'utilizzo del Taser per le polizie locali.
Tutte le iniziative citate muovono in una cornice di concretezza. Ne è ulteriore testimonianza il conferimento di risorse in favore degli enti locali, previsto dal decreto sicurezza, con il quale è stato istituito un fondo di 12 milioni di euro per le iniziative in materia di sicurezza urbana, 2 milioni dei quali per l'anno 2018 e 5 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020. Il fondo è stato ulteriormente incrementato con la Legge di bilancio per il 2019 con 25 milioni di euro per l'anno 2019, 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e 25 milioni di euro a decorrere dal 2022.
Il Governo è, pertanto, determinato nel rafforzare la capacità operativa delle forze di polizia ed in tale direzione sono stati molteplici gli interventi programmati, con uno stanziamento complessivo di ben 2,7 miliardi di euro.
In particolare, è stato previsto nella legge di bilancio per il 2019 un piano di assunzioni straordinarie per 6.150 unità, che servirà a ripianare totalmente gli organici che, per la Polizia di Stato, saranno ulteriormente ampliati fino a tornare alla consistenza precedente ai tagli operati dalla legge «Madia».
Il Governo confida che le recenti innovazioni normative contenute del decreto sicurezza e immigrazione, unitamente alle iniziative volte al potenziamento degli organici della polizia innalzeranno la capacità di contrasto ai fenomeni di illegalità e degrado presenti nelle città.
Tornando al caso segnalato posso, conclusivamente, assicurare che le Autorità di pubblica Sicurezza, e in particolar modo il Commissariato «Flaminio Nuovo», presteranno la massima attenzione sull'area anche attraverso una più stretta sinergia con i competenti settori dell'urbanistica e della polizia locale di Roma Capitale al fine intercettare e risolvere ogni possibile criticità connessa al degrado e all'abusivismo edilizio.
ALLEGATO 2
5-01673 Macina: Su irregolarità nello svolgimento dei lavori del consiglio comunale di Figline e Incisa Valdarno.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Signori Deputati, i fatti cui fanno riferimento gli onorevoli interroganti attengono a segnalate irregolarità nello svolgimento dei lavori del consiglio comunale del comune di Figline e Incisa Valdarno in provincia di Firenze e alla circostanza che alcuni atti sarebbero stati adottati in violazione di quanto previsto dallo Statuto e dal regolamento comunale.
La questione, a seguito dell'acuirsi, negli ultimi mesi, della tensione politica all'interno del citato comune, ha formato oggetto di alcuni esposti presentati da parte dei consiglieri di minoranza alla Prefettura di Firenze.
La Prefettura, nell'attivare una opportuna attività di interlocuzione con l'Ente Locale per l'acquisizione di ogni utile elemento di conoscenza e valutazione sui fatti, ha sempre chiarito, su conforme avviso dei competenti uffici del Ministero dell'interno, che eventuali profili o vizi di legittimità degli atti adottati avrebbero dovuto, comunque, essere fatti valere nelle esclusive sedi giurisdizionali.
Su un piano più generale, è opportuno evidenziare, infatti, che la materia del funzionamento delle sedute del consiglio comunale è disciplinata dall'articolo 38, comma 2, del Testo Unico Enti Locali, che rimette al regolamento comunale l'individuazione delle specifiche modalità per la convocazione, la presentazione e la discussione delle singole proposte, oltre che del numero di consiglieri necessario per la validità delle sedute.
Si tratta, a ben vedere, di disciplina specificamente attribuita all'autonomia normativa degli enti locali e ciò, unitamente all'abrogazione di ogni forma di controllo amministrativo statale sugli atti degli enti locali, dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, comporta che eventuali irregolarità o vizi di legittimità degli atti adottati possano essere fatti valere esclusivamente nelle competenti sedi giurisdizionali.
Per quanto attiene, invece, agli invocati poteri di intervento e alle specifiche prerogative attribuite al Ministero dell'interno sulla materia in questione, si precisa che, dagli elementi in possesso, i comportamenti segnalati non sembrano, allo stato, riconducibili alla fattispecie prevista dall'articolo 141 lettera a) del citato Testo Unico degli Enti Locali, finalizzato all'eventuale attivazione della procedura di scioglimento degli organi elettivi.
Ciò nondimeno la Prefettura di Firenze continuerà a seguire l'evolversi delle situazioni segnalate, assicurando, ove ne ricorrano i presupposti di legge, l'attivazione degli interventi, anche sostitutivi, previsti dall'ordinamento.
ALLEGATO 3
5-01674 Migliore: Sull'organizzazione da parte di Forza Nuova nella città di Prato di manifestazioni per il centenario della nascita dei «Fasci italiani di combattimento».
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, On.li Deputati, occorre premettere che in caso di preavviso di svolgimento di pubblica manifestazione le Autorità di pubblica sicurezza sono chiamate ad operare, di volta in volta, un equo contemperamento tra gli interessi in gioco, valutando le circostanze e le condizioni che appaiono necessarie a consentire la manifestazione oppure, al contrario, inducono a vietarla o a farla svolgere secondo modalità differenti da quelle indicate dai promotori attraverso la presentazione di formale preavviso.
Si tratta di valutazioni connotate da particolare delicatezza, in quanto possono incidere sul diritto di riunione costituzionalmente garantito che, com’è noto, può trovare limitazioni solo per comprovati motivi di sicurezza e di incolumità.
Con riferimento alla manifestazione oggetto del presente atto di sindacato ispettivo, si rappresenta che il locale Segretario Provinciale di Forza Nuova aveva già formalizzato in data 28 novembre 2018, presso la Questura, il preavviso di una riunione pubblica, consistente in un corteo per le vie del centro storico di Prato, che avrebbe dovuto svolgersi il 1o maggio del 2019, in occasione della Festa Nazionale dei Lavoratori, con la partecipazione del Segretario Nazionale.
Successivamente, il 7 febbraio, lo stesso Segretario Provinciale, a parziale rettifica del precedente preavviso, ha formalizzato l'intenzione di svolgere la medesima iniziativa, con identico percorso, nella giornata del 23 marzo, avente ad oggetto «politiche contro l'immigrazione».
Il 7 marzo scorso, a seguito di una valutazione della Questura riguardante il percorso richiesto e le possibili ripercussioni sui profili di ordine e sicurezza pubblica, il promotore ha formulato una terza richiesta di preavviso, mantenendo invariati data ed orario, ma modificando l'itinerario.
Non appena lo svolgimento della riunione pubblica è stato pubblicizzato da parte del partito Forza Nuova si sono registrate diverse prese di posizione, riconducibili sia a soggetti istituzionali che a privati cittadini, in merito all'opportunità di consentire l'effettuazione dell'iniziativa in questione.
In particolare, il sindaco di Prato, in una missiva inviata l'8 marzo al Questore, ha stigmatizzato lo svolgimento del corteo chiedendo di valutare l'opportunità di vietarlo poiché lo stesso avrebbe lo scopo di celebrare il centenario della nascita dei «Fasci italiani del Combattimento», avvenuta il 23 marzo 1919.
Analoga richiesta è stata avanzata al Questore da parte del presidente della provincia di Prato e da tutti i sindaci del territorio.
In considerazione della concomitanza di altre ricorrenze e manifestazioni previste dal 21 al 24 marzo in diversi luoghi della città, la questione è stata esaminata il 12 marzo scorso in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, alla presenza del sindaco di Prato e, successivamente, in sede di riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia, al fine di considerare e valutare tutti i profili connessi all'ordine e alla sicurezza pubblica.
La prefettura ha comunicato che si è deciso di aggiornare alla settimana prossima la seduta del Comitato, in occasione della quale sarà possibile disporre di tutti gli elementi informativi necessari per esprimere una valutazione complessiva e definitiva.