XI Commissione
Lavoro pubblico e privato
Lavoro pubblico e privato (XI)
Commissione XI (Lavoro)
Comm. XI
Indagine conoscitiva sul riordino del sistema della vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria a seguito delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149, nella prospettiva di una maggiore efficacia delle azioni di contrasto al lavoro irregolare e all'evasione contributiva.
Audizione di Emilio Aschedemini, avvocato, Marco Esposito, professore ordinario di diritto del lavoro presso l'Università degli studi «Parthenope» di Napoli, e Marco Novella, professore di diritto del lavoro presso l'Università degli studi di Genova (Svolgimento e conclusione) ... 83
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sullo stato della sicurezza e sul degrado delle città. C. 696 De Maria e abb. (Parere alla I Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione – Nulla osta) ... 84
ALLEGATO 1 (Parere approvato dalla Commissione) ... 87
Audizione di rappresentanti del gruppo FCA nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni 7-00075 Gribaudo e 7-00108 Segneri, sulla salvaguardia dell'occupazione nel settore dell'industria automobilistica, con particolare riguardo alla situazione del gruppo FCA ... 85
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
Sulla pubblicità dei lavori ... 85
5-01571 Gribaudo: Prospettive occupazionali dei dipendenti dell'azienda Abet Laminati di Bra (CN) ... 85
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 88
5-01572 Polverini: Obbligo di restituzione all'I.N.P.S. dei benefici erogati in favore di imprese ... 85
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 89
5-01573 Murelli: Situazione dei lavoratori dello stabilimento Sima&Tectub di Podenzano (PC) ... 86
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 90
5-01574 Ciprini: Tutela dei livelli occupazionali dello stabilimento Perugina Nestlé di San Sisto (PG) ... 86
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 91
INDAGINE CONOSCITIVA
Mercoledì 27 febbraio 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.
La seduta comincia alle 9.35.
Indagine conoscitiva sul riordino del sistema della vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria a seguito delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149, nella prospettiva di una maggiore efficacia delle azioni di contrasto al lavoro irregolare e all'evasione contributiva.
Audizione di Emilio Aschedemini, avvocato, Marco Esposito, professore ordinario di diritto del lavoro presso l'Università degli studi «Parthenope» di Napoli, e Marco Novella, professore di diritto del lavoro presso l'Università degli studi di Genova.
(Svolgimento e conclusione).
Andrea GIACCONE, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Introduce, quindi, l'audizione.
Marco ESPOSITO, professore ordinario di diritto del lavoro presso l'Università degli studi «Parthenope» di Napoli, Marco NOVELLA, professore di diritto del lavoro presso l'Università degli studi di Genova, e Emilio ASCHEDEMINI, avvocato, svolgono relazioni sui temi oggetto dell'audizione.
Intervengono, quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni, Jessica COSTANZO (M5S), Davide TRIPIEDI (M5S), Carlo FATUZZO (FI) e Antonio VISCOMI (PD).
Marco ESPOSITO, professore ordinario di diritto del lavoro presso l'Università degli studi «Parthenope» di Napoli, Marco NOVELLA, professore di diritto del lavoro presso l'Università degli studi di Genova, e Emilio ASCHEDEMINI, avvocato, rendono ulteriori precisazioni rispetto ai quesiti posti.
Andrea GIACCONE, presidente, ringrazia gli intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 10.40.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 27 febbraio 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.
La seduta comincia alle 10.45.
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sullo stato della sicurezza e sul degrado delle città.
C. 696 De Maria e abb.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Nulla osta).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 26 febbraio 2019.
Andrea GIACCONE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del parere alla I Commissione (Affari costituzionali), della proposta di legge n. 696 De Maria e abbinate, recante Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sullo stato della sicurezza e sul degrado delle città.
Ricorda che, avendo nella seduta di ieri l'onorevole Piccolo svolto la sua relazione, nella seduta odierna la Commissione procederà all'espressione del parere sul provvedimento.
Invita la relatrice a illustrare la sua proposta di parere.
Tiziana PICCOLO (Lega), relatrice, propone alla Commissione di esprimere il nulla osta all'ulteriore corso del provvedimento (vedi allegato 1).
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere formulata dalla relatrice (vedi allegato 1).
La seduta termina alle 10.50.
AUDIZIONI INFORMALI
Audizione di rappresentanti del gruppo FCA nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni 7-00075 Gribaudo e 7-00108 Segneri, sulla salvaguardia dell'occupazione nel settore dell'industria automobilistica, con particolare riguardo alla situazione del gruppo FCA.
L'audizione informale è stata svolta dalle 14.20 alle 15.15.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 27 febbraio 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon.
La seduta comincia alle 15.35.
Sulla pubblicità dei lavori.
Andrea GIACCONE, presidente, ricorda che la pubblicità dell'odierna seduta di svolgimento di interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Ne dispone, pertanto, l'attivazione.
5-01571 Gribaudo: Prospettive occupazionali dei dipendenti dell'azienda Abet Laminati di Bra (CN).
Chiara GRIBAUDO (PD), illustrando la sua interrogazione, chiede quali iniziative il Governo intenda intraprendere nei confronti dell'azienda Abet Laminati, le cui decisioni mettono a rischio il posto di lavoro di circa centocinquanta persone nel Cuneese, per le quali non è previsto il ricorso agli ammortizzatori sociali.
Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Chiara GRIBAUDO (PD) non può ritenersi soddisfatta della risposta fornita dal sottosegretario, che si è dilungato su quanto sta facendo la Regione Piemonte, mentre nulla ha anticipato sulle intenzioni del Governo. Ribadisce l'urgenza di una decisione, a fronte di programmi aziendali, anche legittimi, che puntano alla terziarizzazione di propri rami di attività, senza, tuttavia, preoccuparsi della ricollocazione dei lavoratori, specialmente di quelli in somministrazione. Sollecita, dunque, il Governo a intervenire nella vicenda con la convocazione di un tavolo di confronto e, più in generale, a porre maggiore impegno nelle questioni che riguardano il Piemonte, una regione, a suo giudizio, in sofferenza sia dal punto di vista occupazionale, sia dal punto di vista delle infrastrutture.
5-01572 Polverini: Obbligo di restituzione all'I.N.P.S. dei benefici erogati in favore di imprese.
Stefano MUGNAI (FI), in qualità di cofirmatario dell'interrogazione in titolo, ne illustra il contenuto, concernente la situazione di imprenditori ai quali l'INPS richiede la restituzione degli eventuali benefici economici percepiti per l'assunzione di lavoratori in relazione ai quali non avrebbero avuto titolo a godere di agevolazioni, se la scheda professionale fosse stata correttamente aggiornata.
Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Stefano MUGNAI (FI), pur ringraziando il sottosegretario, esprime, in primo luogo, dubbi sul fatto che il problema da lui segnalato possa essere risolto con la riforma dei Centri pubblici per l'impiego, cui sono assegnati compiti assai gravosi e complessi. In secondo luogo, rileva che dalla risposta fornita dal sottosegretario non si evince l'intenzione del Governo di intervenire con un provvedimento specifico che, tenendo conto della buona fede degli imprenditori interessati, limiti l'onere finanziario della restituzione di quanto ottenuto come beneficio.
5-01573 Murelli: Situazione dei lavoratori dello stabilimento Sima&Tectub di Podenzano (PC).
Elena MURELLI (Lega) illustra la sua interrogazione, riguardante la vicenda dell'azienda Sima&Tectub, la cui chiusura è stata decisa dalla proprietà, detenuta dalla famiglia Malacalza, ponendo a rischio il posto di lavoro dei circa quaranta dipendenti, cui sono stati negati gli ammortizzatori sociali. Trattandosi di un atteggiamento che la famiglia Malacalza ha già adottato in vicende analoghe, ritiene necessario un intervento del Governo a salvaguardia dei lavoratori.
Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Elena MURELLI (Lega) ringrazia il sottosegretario per la risposta fornita e assicura il suo impegno a seguire la vicenda, per fornire al Governo gli elementi utili alla decisione su eventuali interventi.
5-01574 Ciprini: Tutela dei livelli occupazionali dello stabilimento Perugina Nestlé di San Sisto (PG).
Tiziana CIPRINI (M5S) illustra la sua interrogazione, riguardante lo stabilimento della Perugina di San Sisto, in relazione al quale la Nestlé, proprietaria del marchio, ha annunciato la dismissione di alcune linee produttive tradizionali per avviarne di nuove, giudicate più convenienti e con migliori prospettive di mercato. Tale decisione mette a rischio i lavoratori dello stabilimento, che hanno già pagato le conseguenze di programmi di riorganizzazione aziendale. Chiede, pertanto, di conoscere le iniziative che il Governo intende adottare in relazione alla situazione da lei segnalata.
Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).
Tiziana CIPRINI (M5S), ringraziando il sottosegretario, auspica la prossima adozione del provvedimento di tutela dei marchi storici preannunciato dal Ministro Di Maio. È quanto mai necessario, infatti, l'intervento del Governo, data l'indisponibilità delle grandi aziende a conservare le produzioni tradizionali, come da lei sperimentato in veste di mediatrice tra l'azienda e alcuni lavoratori che avevano presentato un progetto per la ripresa della produzione di cioccolatini storici. In ogni caso, ritiene necessario verificare, attraverso una specifica interlocuzione con la Nestlé, le reali prospettive dello stabilimento di San Sisto, anche in considerazione delle pessime relazioni che si sono instaurate in tale sede tra i lavoratori e la proprietà.
Andrea GIACCONE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.55.
ALLEGATO 1
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sullo stato della sicurezza e sul degrado delle città (C. 696 De Maria e abb.).
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La XI Commissione,
esaminata, per quanto di competenza, la proposta di legge n. 696 De Maria e abbinate, recante Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sullo stato della sicurezza e sul degrado delle città,
esprime
NULLA OSTA.
ALLEGATO 2
5-01571 Gribaudo: Prospettive occupazionali dei dipendenti dell'azienda Abet Laminati di Bra (CN).
TESTO DELLA RISPOSTA
La ABET LAMINATI nasce a Bra (Cuneo) alla fine degli anni 50 e rappresenta, con le sue 6 filiali sparse per l'Italia, una delle più importanti realtà produttrici di laminati plastici.
Come già noto agli onorevoli interroganti, in data 21 gennaio 2019, la Società ha aperto una procedura di licenziamento collettivo, ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991, dichiarando un esubero pari a n. 112 lavoratori, occupati presso la sede di Bra e le filiali commerciali di Reggio Emilia e Roma.
ABET ha motivato che la dichiarazione di esubero, nonché la relativa necessità di riorganizzazione e riduzione dei costi aziendali, sia da ricondurre all'accresciuta competitività internazionale e alla presenza di nuovi concorrenti operanti in Paesi a basso costo produttivo.
Ad oggi, il termine di 45 giorni di durata della consultazione in sede sindacale non è ancora scaduto, né la Società ha comunicato a questo Ministero l'eventuale esito negativo della stessa.
La regione Piemonte, inoltre, ha comunicato che l'azienda si è resa disponibile ad attivare tutti gli strumenti utili per limitare l'impatto sociale e trovare soluzioni non traumatiche per il personale coinvolto. Risulta, infatti, alla Regione stessa che l'azienda e le organizzazioni sindacali, al fine di individuare una possibile soluzione condivisa, abbiano intensificato gli incontri.
Tuttavia, laddove la Società comunichi il mancato raggiungimento di un accordo al termine della fase sindacale, saranno convocate le Parti per valutare ogni possibile soluzione alternativa ai licenziamenti, anche mediante l'eventuale ricorso, in base alle disposizioni previste dalla legge, agli ammortizzatori sociali.
Anche la regione Piemonte, nei limiti delle proprie competenze, si è resa disponibile, qualora ce ne fosse la necessità, a mettere in campo ogni utile strumento che possa essere di supporto alla salvaguardia dei livelli occupazionali.
Inoltre, ricordo che l'articolo 44 del Decreto Genova, approvato da questo Governo, prevede la possibilità di autorizzare, fino al 31 dicembre 2020, all'interno di un limite temporale di 12 mesi, un intervento di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale anche in deroga ai limiti generali di durata vigenti, nei casi in cui l'azienda cessi o abbia cessato l'attività produttiva e sussista una delle seguenti ipotesi:
concrete prospettive di cessione dell'attività, con conseguente riassorbimento occupazionale;
possibilità di realizzare interventi di reindustrializzazione del sito produttivo;
specifici percorsi di politica attiva del lavoro, posti in essere dalla regione interessata e relativi ai lavoratori dell'azienda in oggetto.
Questo governo, infatti, sta intervenendo sulle modifiche apportate dal Jobs Act sia nell'ottica di tutelare i lavoratori, che per primi subiscono le conseguenze di queste crisi aziendali, sia nel tentativo di sostenere il tessuto sociale ed economico nel quale queste aziende si collocano.
ALLEGATO 3
5-01572 Polverini: Obbligo di restituzione all'I.N.P.S. dei benefici erogati in favore di imprese.
TESTO DELLA RISPOSTA
Nell'ambito delle politiche attive del lavoro messe in campo da questo Governo abbiamo prestato la massima attenzione nel prevedere la realizzazione di un portale unico per la registrazione alla Rete nazionale dei servizi per le politiche del lavoro, da intendersi quale punto di accesso ai servizi per l'impiego e alle politiche attive del lavoro per lavoratori, studenti, imprese e operatori.
L'esigenza, oramai divenuta improcrastinabile, è proprio quella di evitare il ripetersi delle criticità evidenziate dall'Onorevole interrogante, che testimoniano il fallimento delle politiche del lavoro messe in atto dai precedenti Governi.
Il nostro obiettivo è quello di conferire unitarietà ad un modello organizzativo fin qui caratterizzato da eccessiva frammentarietà, disomogeneità e da evidenti carenze strutturali. Pertanto è assolutamente prioritario procedere alla progettazione e realizzazione di una nuova infrastruttura informatica in grado di sostituire quella attualmente in uso, non più idonea a supportare le esigenze di risposta in tempo reale all'utenza.
L'attuale «Scheda anagrafico professionale», ad esempio, lascerà il posto al «Fascicolo del lavoratore» nel quale confluiranno tutte le informazioni provenienti dalla dichiarazione del cittadino, unitamente a quelle derivanti dalle comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro in relazione ai contratti di lavoro.
Il fascicolo conterrà le informazioni relative ai percorsi educativi e formativi, ai periodi lavorativi, alla fruizione di provvidenze pubbliche e ai versamenti contributivi ai fini della fruizione di ammortizzatori sociali.
Così facendo siamo certi di evitare il ripetersi delle criticità evidenziate dall'onorevole interrogante: mi riferisco alle asserite contestazioni di indebita percezione di sgravi contributivi a carico dei datori di lavoro, determinate dal mancato aggiornamento delle anagrafiche dei lavoratori inserite nel sistema informatico.
Attraverso la riorganizzazione dei centri per l'impiego, che rappresentano un ingranaggio necessario per portare a completamento il reddito di cittadinanza, verrà garantita la digitalizzazione del mercato del lavoro e, quindi, la possibilità di combinare l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro in tempo reale.
ALLEGATO 4
5-01573 Murelli: Situazione dei lavoratori dello stabilimento Sima&Tectub di Podenzano (PC).
TESTO DELLA RISPOSTA
In esito al quesito posto dall'onorevole interrogante, si rappresenta preliminarmente che la vertenza Sima&Tectub è stata seguita dal tavolo di salvaguardia occupazionale della Regione Emilia-Romagna a cui partecipano Provincia di Piacenza e Comune di Podenzano, in cui ha sede lo stabilimento produttivo.
Il Tavolo ha cercato in ogni modo di evitare la chiusura dell'attività e il licenziamento di tutti i dipendenti a salvaguardia del tessuto produttivo del territorio.
Ciononostante, come evidenziato dall'onorevole interrogante, la proprietà ha assunto una posizione di indisponibilità rispetto ad ogni ipotesi di dialogo costruttivo fra le parti, per una gestione condivisa e la soluzione ottimale della vertenza.
Il Tavolo ha stigmatizzato la decisione assunta dalla proprietà di non voler utilizzare nessuno strumento di accompagnamento (CIGS), che, seppure a fronte di una decisione negativa come la chiusura, avrebbe potuto consentire una gestione meno traumatica delle fuoriuscite, facilitandone la ricollocazione e soprattutto permettendo a tutti i soggetti di avere il tempo per tentare la strada della continuità produttiva e del rilancio aziendale.
Pertanto, al termine dei primi 45 giorni della procedura di licenziamento collettivo, poiché non è stato raggiunto alcun accordo tra le parti (azienda e sindacato), si è avviata la fase amministrativa successiva di 30 giorni, presso l'agenzia regionale del lavoro di Piacenza in quanto sede competente.
Si evidenzia che il Governo manterrà alta l'attenzione sulla vicenda fin qui esposta, continuando a monitorarne gli ulteriori sviluppi al fine di valutare – qualora richiesto – ogni possibile soluzione volta a tutelare la posizione dei lavoratori.
ALLEGATO 5
5-01574 Ciprini: Tutela dei livelli occupazionali dello stabilimento Perugina Nestlé di San Sisto (PG).
TESTO DELLA RISPOSTA
La questione esposta con l'atto parlamentare in esame verte sulle problematiche occupazionali dello stabilimento della Nestlé di San Sisto in Perugia, già interessata in passato da programmi di riorganizzazione aziendale.
Nello specifico si evidenzia che con decreto direttoriale n. 98794 del 6 aprile 2017 è stato approvato un programma di riorganizzazione aziendale con il quale è stata autorizzata la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore di 819 lavoratori impiegati presso la predetta l'unità di Perugia, trattamento riferito al lasso temporale decorrente dal 16 gennaio 2017 al 15 luglio 2018.
La preoccupazione dei dipendenti dello stabilimento della Nestlé per il proprio futuro lavorativo è condivisa dal Governo che ha come interesse prioritario quello di sincerarsi che siano offerte garanzie di stabilità ai lavoratori stessi e alle loro famiglie.
L'Esecutivo è consapevole che nell'attuale scenario socio-economico vi è assoluta necessità e urgenza di emanare alcune misure intese a dare una risposta quanto più possibile immediata ad alcune criticità che affliggono il mondo del lavoro.
In tale prospettiva sono state già fornite risposte significative con l'adozione del decreto dignità e del decreto in materia di reddito di cittadinanza, volti ad incrementare le tutele dei lavoratori.
La questione posta all'attenzione di codesta Commissione necessita di approfondimento.
A tal riguardo la competente Struttura per la crisi di impresa del Ministero dello sviluppo economico ha comunicato che, sebbene a tutt'oggi non interpellata dalle parti, è altresì disponibile ad avviare un confronto riguardante le problematiche evidenziate finalizzato a favorire la piena continuità nel futuro delle produzioni nella sede di San Sisto e a scongiurare il rischio di ogni eventuale ricaduta negativa sugli attuali assetti occupazionali.
In conclusione, per l'attenzione che questo Governo riserva a tutte le vicende di questo tipo, indistintamente, benché, come precisato, non risulti ad oggi pervenuta alcuna comunicazione, posso rassicurare comunque circa il fatto che la segnalazione che proviene dall'onorevole interrogante vale sin da ora quale alert per un'eventuale futura azione.