III Commissione

Affari esteri e comunitari

Affari esteri e comunitari (III)

Commissione III (Affari esteri)

Comm. III

Affari esteri e comunitari (III)
SOMMARIO
Giovedì 21 febbraio 2019

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-01530 Delmastro delle Vedove: Sul riconoscimento da parte del Governo italiano di Juan Guaidò come Presidente ad interim del Venezuela ... 21

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 26

5-01531 Orsini: Sulle relazioni tra Italia e Francia ... 22

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 27

5-01532 Quartapelle Procopio: Sulle iniziative da assumere in caso di recesso del Regno Unito dall'Unione europea senza accordo ... 22

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 28

5-01533 Sabrina De Carlo: Su un cittadino italiano detenuto in Sri Lanka ... 23

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 30

5-01534 Lupi: Sul ritiro del contingente italiano dall'Afghanistan ... 23

ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 31

INTERROGAZIONI:

5-00873 Ferri: Su un cittadino italiano ucciso in Spagna il 12 agosto 2017 ... 24

ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 32

5-01211 La Marca: Sull'interruzione dei corsi di lingua italiana nel Québec ... 24

ALLEGATO 7 (Testo della risposta) ... 33

SEDE REFERENTE:

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Cuba, dall'altra, fatto a Bruxelles il 12 dicembre 2016. C. 1332 Grande (Seguito esame e conclusione) ... 25

III Commissione - Resoconto di giovedì 21 febbraio 2019

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 21 febbraio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e comunitari, Ricardo Antonio Merlo.

  La seduta comincia alle 13.10.

  Marta GRANDE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-01530 Delmastro delle Vedove: Sul riconoscimento da parte del Governo italiano di Juan Guaidò come Presidente ad interim del Venezuela.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI), replicando, si dichiara del tutto insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo che, a suo avviso, mantiene una posizione ambigua ed ondivaga sulla situazione in Venezuela e non risponde ad alcuno dei quesiti contenuti nell'interrogazione in oggetto. Sottolinea che non è sufficiente auspicare nuove elezioni nel Paese latino-americano senza, preventivamente, indicare il soggetto che legittimamente dovrebbe indirle: al riguardo, l'alternativa è tra il dittatore Maduro, che non offre alcuna garanzia democratica visto che violenta costantemente l'ordine costituzionale e la legalità del suo Paese, e Guaidò, che è stato riconosciuto da gran parte della comunità internazionale. Evidenzia una palese contraddizione nell'atteggiamento del sottosegretario Merlo, che, oltre a tradire la sua storia politica, nelle sue esternazioni sui social afferma di pregare, da cattolico, per le sorti del Venezuela ma nelle sedi istituzionali non traduce in atti concreti di solidarietà la sua attenzione per il Paese. Rileva, infine, che la tutela della comunità italiana in Venezuela è stata sacrificata agli interessi di un'alleanza di governo abborracciata ed incerta.

5-01531 Orsini: Sulle relazioni tra Italia e Francia.

  Andrea ORSINI (FI), nell'illustrare la portata dell'interrogazione in titolo, sottolinea che lo scontro diplomatica tra Italia e Francia non ha precedenti nella storia repubblicana ed è destinato a spiegare conseguenze negative anche in futuro.

  Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Andrea ORSINI (FI), pur ringraziando il sottosegretario sul piano personale, deve dichiararsi profondamente insoddisfatto della risposta del Governo, nella quale si evocano garbo e attenzione alle sensibilità: a suo avviso sono termini che mal si conciliano con il comportamento del Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Luigi Di Maio, che ha deciso di incontrare e avviare un dialogo con alcuni esponenti del movimento dei gilet gialli, responsabili di ripetuti atti sovversivi dell'ordine pubblico in Francia e che teorizzano iniziative sovversive. Al riguardo, considera necessario assumere un atto di responsabilità, che potrebbe esplicitarsi in una seria autocritica da parte del citato Vicepresidente del Consiglio, nonché in una presa di distanza da parte del Governo che – sottolinea – dovrebbe sempre agire come organo collegiale, dunque evitando prese di posizione personalistiche e gravide di conseguenze per il prestigio del Paese. Segnala, inoltre, che in occasione delle ultime manifestazioni dei gilet gialli è stato preso di mira, con accuse di chiara matrice antisemita, uno dei più autorevoli intellettuali francesi, il filosofo Alain Finkielkraut, non lontano, tra l'altro da posizioni sovraniste: tale episodio richiama gli anni più bui della storia europea contemporanea. Occorre, in generale, che il Governo rifletta in profondo su quanto avvenuto, trattandosi di scelte che contribuiscono ad isolare ulteriormente il nostro Paese in Europa.

5-01532 Quartapelle Procopio: Sulle iniziative da assumere in caso di recesso del Regno Unito dall'Unione europea senza accordo.

  Massimo UNGARO (PD), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, ne illustra il contenuto, esprimendo un cauto apprezzamento per la progressiva consapevolezza che l'Esecutivo e la maggioranza sta maturando in materia di Brexit, come testimonia la recente visita del sottosegretario Merlo a Londra, il vademecum predisposto dall'Esecutivo e la recente deliberazione da parte delle Commissioni riunite affari esteri e comunitari e politiche dell'Unione europea di un'indagine conoscitiva sul tema. Richiamando il livello di interscambio economico tra Italia e Regno Unito, sottolinea che altri Paesi dell'UE, segnatamente Francia, Germania e Belgio, pur avendo un numero di cittadini residenti in Gran Bretagna inferiore alla comunità italiana, hanno da tempo assunto iniziative ben più concrete per affrontare gli effetti di un recesso del Regno Unito dall'Unione senza accordo.

  Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Massimo UNGARO (PD), replicando, si dichiara assolutamente insoddisfatto della risposta del Governo, che considera vaga e generica: al contrario, in vista del probabile no deal, sarebbe necessario predisporre piani concreti ed efficaci per il rafforzamento degli uffici doganali e consolari, che potrebbero trovarsi a fronteggiare una vera e propria emergenza per garantire, da un lato, gli scambi commerciali in un contesto probabilmente governato dalle sole regole della OMC e, dall'altro, i diritti dei cittadini italiani residenti in Gran Bretagna. Alla luce della portata storica di questo passaggio, auspica per il futuro un più deciso coinvolgimento del Parlamento nei negoziati in corso in materia di Brexit.

5-01533 Sabrina De Carlo: Su un cittadino italiano detenuto in Sri Lanka.

  Sabrina DE CARLO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, ricordando le recenti dichiarazioni alla stampa del sottosegretario Picchi sulla vicenda e le preoccupanti condizioni di salute in cui versa il nostro connazionale.

  Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Sabrina DE CARLO (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo.

5-01534 Lupi: Sul ritiro del contingente italiano dall'Afghanistan

  Maurizio LUPI (Misto-NcI-USEI) illustra l'interrogazione in titolo ricordando le contraddizioni venute in evidenza all'interno della compagine governativa su una materia di estrema delicatezza, a dispetto della natura collegiale propria delle decisioni governative. Segnala, inoltre, che l'annuncio del ritiro del contingente italiano dall'Afghanistan, oltre a rappresentare un grave fattore di rischio per i circa 800 militari italiani presenti in tale Paese, è giudicato prematuro dai vertici della NATO. Oltretutto la presenza delle forze armate italiane in Afghanistan costituisce, per la popolazione locale, una garanzia di pace, stabilizzazione e cooperazione, come evidenziato in un recente reportage del Corriere della sera.

  Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Maurizio LUPI (Misto-NcI-USEI), replicando, pur esprimendo stima e apprezzamento per l'operato del sottosegretario Merlo, esprime gravi perplessità per una risposta che conferma la contraddizione tra le posizioni della Farnesina e del Dicastero della difesa: quanto qui rappresentato dal sottosegretario Merlo evidenzia che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale non intende, a breve termine, promuovere il ritiro delle truppe dall'Afghanistan e conferma che ogni decisione verrà assunta in pieno accordo con i vertici della Nato che, come già ricordato, sono contrari al ritiro immediato. Coglie l'occasione per ribadire il giudizio negativo per le inopportune e inaccettabili dichiarazioni rese dalla Ministra della difesa, Elisabetta Trenta, che, benché abbia una pur limitata esperienza in campo militare, preannunciando la pianificazione delle operazioni di ritiro ha messo a rischio la sicurezza del nostro contingente. Conclusivamente si dichiara soddisfatto per la posizione assunta dalla Farnesina sulla questione, auspicando da parte della Ministra della difesa un ripensamento delle proprie posizioni.

  Marta GRANDE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.45.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 21 febbraio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e comunitari, Ricardo Antonio Merlo.

  La seduta comincia alle 13.45.

5-00873 Ferri: Su un cittadino italiano ucciso in Spagna il 12 agosto 2017.

  Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Cosimo Maria FERRI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del Governo, che si limita ad elencare iniziative assunte dall'Esecutivo precedente, indicando, come ulteriori misure, solo una lettera dell'attuale Ministro della giustizia all'omologa spagnola e l'incontro tra l'Ambasciatore d'Italia in Spagna con il Fiscal General del Estado. Tali iniziative, a suo avviso, risultano carenti e inadeguate in rapporto al grave crimine commesso contro un nostro concittadino, morto a seguito di un pestaggio di inaudita brutalità. Evidenzia la necessità di promuovere un'azione più determinata da parte del Governo, in particolare del Ministro della giustizia, del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dello stesso Presidente del Consiglio nei confronti della magistratura spagnola che, sia pure nella sua autonomia, è chiamata a giudicare i responsabili del crimine in tempi celeri, nel rispetto delle comuni regole stabilite dall'ordinamento europeo e dai trattati in materia di cooperazione giudiziaria. Preannuncia, infine, che la città metropolitana di Firenze si costituirà parte civile nel processo sull'uccisione del nostro connazionale.

5-01211 La Marca: Sull'interruzione dei corsi di lingua italiana nel Québec.

  Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Francesca LA MARCA (PD) si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta del Governo, sottolineando che il PICAI, con oltre cinquanta anni di attività, è uno degli enti più autorevoli per la diffusione e la promozione della cultura e della lingua italiana nel Québec. Ricorda che, in carenza dei fondi ministeriali, la continuità dei corsi di lingua è stata finora garantita grazie agli sforzi e alla mobilitazione della comunità italiana. Auspica, infine, una revisione della circolare n. 13 del 7 agosto 2013, al fine di introdurre criteri di flessibilità che possano rendere più agevole la fruizione dei fondi da parte degli enti beneficiari.

  Marta GRANDE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.55.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 21 febbraio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e comunitari, Ricardo Antonio Merlo.

  La seduta comincia alle 13.55.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Cuba, dall'altra, fatto a Bruxelles il 12 dicembre 2016.
C. 1332 Grande.
(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 20 febbraio scorso.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che tutte le Commissioni assegnatarie in sede consultiva hanno espresso parere favorevole sulla proposta al nostro esame, essendo appena pervenuto anche il parere favorevole della Commissione Bilancio.

  La Commissione delibera, quindi, di conferire il mandato alla relatrice, onorevole Di Stasio, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Marta GRANDE, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 14.

III Commissione - giovedì 21 febbraio 2019

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-01530 Delmastro delle Vedove: Sul riconoscimento da parte del Governo italiano di Juan Guaidò come Presidente ad interim del Venezuela.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministro Moavero ha illustrato la settimana scorsa in Aula Camera i quattro punti rilevanti che riassumono la posizione del Governo:
   1. la preoccupazione per l'emergenza umanitaria per la quale l'Italia è impegnata con lo stanziamento di appositi fondi;
   2. la condanna di ogni tipo di violenza e repressione e il sostegno a un processo di soluzione pacifica e inclusiva che, nel quadro di una riconciliazione nazionale, consenta di percorrere il percorso di democrazia;
   3. la convinzione del Governo che le elezioni presidenziali dello scorso mese di maggio in Venezuela non abbiano rispettato gli indispensabili criteri di correttezza, legalità ed equità di partecipazione e, dunque, non attribuiscano legittimità democratica a chi ne è risultato vincitore, cioè Nicolas Maduro. Da ciò ne consegue che il Governo riconosce la piena legittimità delle elezioni legislative che hanno portato nel 2015 alle elezioni dell'Assemblea nazionale e si unisce a quanti nella comunità internazionale chiedono nuove e rapide elezioni presidenziali, che siano libere, credibili, trasparenti e riconosciute come tali dalla comunità internazionale;
   4. Quarto e ultimo punto: la tutela della sicurezza e degli interessi dei nostri connazionali residenti in Venezuela e delle aziende italiane.

  Il Governo italiano è fermamente convinto che si possa favorire un processo che consenta di arrivare rapidamente ad elezioni presidenziali rispondenti agli standard democratici, anche attraverso l'azione del Gruppo Internazionale di contatto, di cui l'Italia è stata a ragion veduta uno dei promotori.
  Il Gruppo, che come noto comprende Paesi dell'America Latina e Paesi dell'Unione europea, si è riunito una prima volta il 7 febbraio a Montevideo, con la partecipazione dello stesso Ministro Moavero, e ha tracciato un percorso per arrivare alle elezioni.
  Il primo passo è stato la conferma dell'obiettivo concreto delle elezioni presidenziali.
  Il secondo passo è stato l'incarico ai due co-Presidenti del gruppo, l'Uruguay e l'Unione europea, di avviare gli opportuni contatti con tutti gli attori venezuelani per avviare il percorso elettorale e facilitare il flusso di aiuti umanitari. Tale passo si è concretizzato con l'invio di una missione a livello di rappresentanti delle presidenze UE e Uruguay, attualmente in corso a Caracas e i cui esiti non ci sono ancora noti. Non è un compito facile ma siamo certi che sia l'unico modo per raggiungere pacificamente l'obiettivo condiviso.
  Il Gruppo di contatto si riunirà già la settimana prossima a livello di alti funzionari per decidere i prossimi passi sulla base degli esiti della missione tecnica in corso e per preparare la seconda riunione del Gruppo a livello ministeriale, che si terrà nella prima metà di marzo.

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-01531 Orsini: Sulle relazioni tra Italia e Francia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli scambi cui abbiamo assistito recentemente non sono tali da rimettere in discussione la natura delle relazioni bilaterali tra Italia e Francia. Queste sono infatti fortemente radicate nella storia e consolidate su molteplici livelli, che vanno da quello politico a quello economico, da quello sociale a quello culturale. I Presidenti Mattarella e Macron in occasione del loro recente colloquio telefonico hanno sottolineato l'importanza «per ciascuno dei due Paesi, della relazione franco-italiana, che si alimenta di legami storici, economici, culturali e umani eccezionali». Così come ricordato dagli stessi Capi dello Stato, «la Francia e l'Italia, che hanno costruito insieme l'Europa, hanno una responsabilità particolare per operare di concerto alla difesa e al rilancio dell'Unione europea».
  I contatti di questi ultimi giorni confermano peraltro una reciprocità di posizioni e visioni: anche Parigi guarda all'Italia come a un grande Paese legato alla Francia da vincoli storici di amicizia, che è comune volontà preservare. Da entrambi i lati vi è l'interesse e l'impegno a rafforzare il dialogo politico, in linea con quanto espresso dal Presidente Conte che ha sottolineato come «i rapporti tra Italia e Francia sono così solidi da un punto di vista storico, culturale ed economico che non possono certo essere messi in discussione da singoli episodi».
  Così come evidenziato dal Ministro Moavero Milanesi, le relazioni tra gli Stati, specie nell'Unione europea, sono caratterizzati da una vivace miscela di cooperazione e competizione, i due sistemi Paese di Italia e Francia sono in concorrenza e la dialettica potrebbe continuare, preservando auspicabilmente garbo e attenzione alle sensibilità dell'altro Paese. È, tuttavia, importante che l'Ambasciatore francese sia rientrato in tempi relativamente brevi visti i molti legami tra i due Paesi e le mille ragioni per mantenere un quadro di sostanziale normalità.

ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-01532 Quartapelle Procopio: Sulle iniziative da assumere in caso di recesso del Regno Unito dall'Unione europea senza accordo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Salvo sviluppi al momento difficili da prevedere, il 29 marzo 2019 il Regno Unito lascerà l'Unione europea e diventerà uno Stato terzo.
  L'Accordo di Recesso e la Dichiarazione Politica sul quadro delle future relazioni concordati tra Unione europea e Regno Unito nel novembre scorso definiscono le modalità migliori per garantire un'uscita ordinata del Regno Unito dall'Unione europea con termini chiari per cittadini e imprese.
  Ciononostante, il voto negativo del Parlamento britannico dello scorso 15 gennaio nei confronti dell'Accordo di recesso ha obbligato l'Unione europea e tutti gli Stati membri, ivi inclusa l'Italia, ad intensificare i paralleli preparativi di emergenza anche per l'eventualità, poco desiderabile, di recesso senza accordo.
  Già nel novembre 2018, la Commissione europea ha presentato un piano d'emergenza collettivo e un calendario di lavoro comune, che l'Italia sta seguendo insieme agli altri 26 Stati membri, inclusi quelli menzionati dall'interrogante.
  Allo stato attuale, vi è quindi un livello di preparazione omogeneo tra gli Stati membri nei confronti di un eventuale « no deal» anche tenuto conto che sono ancora in corso a Bruxelles approfondimenti, in particolare per garantire che le misure di emergenza allo studio non siano causa di distorsione della concorrenza o di frammentazione del mercato interno.
  In tale contesto, il 21 dicembre 2018, due giorni dopo la pubblicazione della terza Comunicazione della Commissione sulla preparazione al recesso e in anticipo rispetto al voto negativo del Parlamento britannico sull'accordo di recesso, il Governo italiano ha pubblicato le sue linee d'intervento per affrontare, in caso di recesso senza accordo, tre questioni prioritarie: 1) i diritti dei cittadini, 2) la stabilità finanziaria; 3) le conseguenze economiche, in particolare sul commercio tra Italia e Regno Unito.
  Lo scorso 25 gennaio questi temi sono stati inoltre discussi tra la Task force italiana della Presidenza del CAI Consiglio e quella della Commissione europea in visita a Roma, mentre nuove riunioni di coordinamento interministeriale in materia hanno avuto luogo a Palazzo Chigi l'8 ed il 15 febbraio.
  Su queste basi, sono attualmente in fase di preparazione misure legislative che, in caso di effettiva necessità, saranno varate prima del recesso «senza accordo» del Regno Unito. Si tratta tuttavia di un provvedimento destinato a restare «aperto» praticamente sino alla fine di marzo attesa la necessità di adattarlo:
   agli effettivi sviluppi della situazione;
   alle linee guida ed alle iniziative su cui si sta ancora lavorando in ambito Unione europea;
   al livello di garanzie che saranno effettivamente offerte, in particolare in materia di diritti dei cittadini.

  Sui diritti dei cittadini, coerentemente con il dialogo tra i Paesi dell'Unione europea e il Regno Unito, vi è un impegno condiviso ad offrire la massima tutela possibile anche in caso di recesso senza accordo. Vi sono impegni e misure unilaterali in preparazione sia da parte britannica sia da parte dei Paesi dell'Unione europea che tendono ad un sostanziale mantenimento di diritti e benefici assicurati fino ad ora per i cittadini residenti ai sensi del diritto UE nel Regno Unito o nell'UE al 29 marzo 2019.
  Le misure europee ed italiane riguardano in particolare il diritto di soggiorno e i diritti ad esso collegati (dall'accesso al lavoro alle cure mediche, dal ricongiungimento familiare al diritto allo studio), il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e l'esenzione dai visti.
  In campo economico, le misure europee ed italiane prevedono interventi nei settori dei servizi finanziari, dei trasporti e dei controlli di frontiera. Con particolare riguardo al livello nazionale sono state preparate misure per far fronte al nuovo quadro giuridico nei principali punti di entrata ed uscita delle merci tra Italia e Regno Unito, attuare le misure UE nel settore dei servizi finanziari e dei trasporti, informare utenti e operatori e assistere le imprese in caso dovesse materializzarsi lo scenario di Brexit senza accordo.

ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-01533 Sabrina De Carlo: Su un cittadino italiano detenuto in Sri Lanka

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il connazionale Antonio Consalvo è stato arrestato presso l'aeroporto di Colombo il 28 aprile 2018 per detenzione di 5 chilogrammi di marijuana e da allora è detenuto nel penitenziario di Negombo, una città a una quarantina di chilometri di distanza dalla capitale dello Sri Lanka.
  La nostra Ambasciata si è preoccupata di mantenere i contatti con il connazionale e di monitorare le sue condizioni psico-fisiche, effettuando diverse visite consolari, l'ultima delle quali il 15 febbraio scorso. La nostra Ambasciata è inoltre in costante contatto con i familiari del connazionale, in particolare con la madre che informa puntualmente delle condizioni di salute del figlio – apparse buone nell'ultima visita effettuata – e dello sviluppo della vicenda giudiziaria che ha coinvolto il signor Consalvo. Tramite la nostra Rappresentanza, la madre ha inoltre potuto far recapitare all'interessato alcuni generi di conforto, così come anche ricordato dall'interrogante.
  Per quanto riguarda la vicenda processuale del signor Consalvo, l'Ambasciata è intervenuta più volte sulle competenti Autorità locali per sollecitare l'inizio del processo e la rapida prosecuzione della fase istruttoria.
  La nostra sede diplomatica a Colombo, in stretto raccordo con la Farnesina, continuerà a seguire la vicenda con la massima attenzione, interloquendo con le Autorità locali, prestando ogni necessaria assistenza al connazionale e tenendosi in contatto con i familiari e il legale dello stesso.

ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-01534 Lupi: Sul ritiro del contingente italiano dall'Afghanistan.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero della Difesa operano in raccordo su tutti i dossiers relativi alla sicurezza internazionale, incluso il contributo dell'Italia alle missioni internazionali.
  In Afghanistan, contribuiamo alla formazione delle Forze di difesa e sicurezza locali per renderle autonome e capaci di assicurare la sicurezza della popolazione, per favorire una cornice di sicurezza che crei le premesse per una pacificazione interna e per evitare che il Paese torni a ospitare santuari per le organizzazioni terroristiche.
  Operiamo in linea con le nostre responsabilità di Nazione Quadro della Missione di formazione, in pieno raccordo con gli altri Alleati e contributori. Si tratta di impegni che l'Italia ha confermato a livello internazionale anche nelle ultime settimane.
  Al tempo stesso, Italia e l'Alleanza Atlantica applicano quello che viene definito un « condition-based approach»: la presenza della Missione e le attività di formazione si adattano cioè all'evoluzione sul terreno e del contesto politico interno. In questo senso, la finestra di opportunità che si è aperta di recente sul versante del processo di pace rappresenta un importante elemento di novità da monitorare e tenere in considerazione.
  È quindi normale e naturale che in questo contesto, caratterizzato anche da segnali da parte statunitense di una possibile riduzione dell'impegno nazionale in Afghanistan, sia stato dato incarico alle competenti articolazioni della nostra Difesa di avviare una pianificazione prudenziale sulle modalità operative con cui, in futuro, potrebbe avvenire la rimodulazione del contingente italiano, peraltro già in riduzione rispetto agli anni precedenti.
  Il futuro del ruolo della Comunità Internazionale in Afghanistan dipenderà quindi da molteplici elementi. Punto di riferimento dell'Italia sarà l'impegno per non disperdere – e anzi consolidare – i significativi risultati ottenuti in questi anni in termini di diritti civili, politici e a tutela dei diritti umani della popolazione afghana.

ALLEGATO 6

Interrogazione n. 5-00873 Ferri: Su un cittadino italiano ucciso in Spagna il 12 agosto 2017.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come noto, Niccolò Ciatti è deceduto presso l'Ospedale di Girona in Spagna il 13 agosto 2017, dopo essere stato ricoverato la notte precedente in condizioni disperate come conseguenza di una brutale aggressione subita in una discoteca della località turistica di Lloret de Mar. La salma del giovane connazionale è stata rimpatriata il 18 agosto 2017.
  Il presunto responsabile del pestaggio è stato individuato in un cittadino russo di origine cecena, il quale è stato fermato la mattina successiva dalle locali Autorità di Polizia insieme a due altre persone sempre di nazionalità russa, queste ultime successivamente rilasciate. Egli permane a tutt'oggi in stato di custodia cautelare in attesa del processo a suo carico innanzi la Corte di Appello di Girona. Gli altri due giovani sono rientrati a Strasburgo, dove risiedono, con il divieto di lasciare il territorio dell'Unione europea.
  Dal punto di vista processuale si è ancora nella fase istruttoria, che dovrebbe terminare entro il prossimo mese di febbraio. Durante tale fase sono state effettuate le rogatorie internazionali necessarie ad ottenere le deposizioni dei testi residenti all'estero.
  Ad una successiva «fase intermedia», nel corso della quale le parti presenteranno al giudice le loro richieste definitive, seguirà il dibattimento innanzi alla Corte di Appello di Girona, previsto svolgersi entro il primo semestre del 2019. In tale fase – data la fattispecie di reato contestata (omicidio doloso) – è prevista la presenza di una giuria popolare che, in autonomia dai magistrati, dovrà deliberare sulle responsabilità in capo agli indagati.
  Il caso del giovane connazionale Niccolò Ciatti è stato seguito sin dal suo insorgere con la massima attenzione dal Consolato Generale a Barcellona e dall'Ambasciata a Madrid in stretto raccordo con la Farnesina.
  La Rappresentanza consolare, in particolare, si è adoperata per prestare ai congiunti del Signor Ciatti ogni possibile assistenza nelle fasi successive al decesso del connazionale e per far sì che il rientro del feretro avvenisse nel più breve tempo possibile. Il nostro Consolato Generale si è fatto carico delle spese per la traslazione e per i biglietti aerei che hanno consentito ai genitori di giungere a Barcellona per riaccompagnare la salma del congiunto in Italia.
  Il Governo italiano ha già sollevato la questione a livello di Ministri degli esteri e della giustizia, esprimendo il profondo dolore per quanto accaduto e chiedendo – nel pieno rispetto per l'indipendenza della magistratura spagnola – di fare il possibile perché i responsabili della morte del ragazzo fossero presto giudicati e condannati.
  Nel novembre scorso l'Ambasciatore in Spagna, ha incontrato il Fiscal General del Estado mentre da ultimo il Ministro della giustizia Bonafede ha inviato alla collega spagnola una lettera per sensibilizzarla su uno svolgimento rapido del procedimento penale, che consenta di fare piena luce sulle cause del decesso del giovane Niccolò e di infliggere ai responsabili del tragico evento la giusta punizione.

ALLEGATO 7

Interrogazione n. 5-01211 La Marca: Sull'interruzione dei corsi di lingua italiana nel Québec

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale favorisce la diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo attraverso diversi strumenti, tra cui il capitolo 3153, con il quale si erogano contributi all'organizzazione di corsi, prevalentemente per alunni di età scolare. A norma della circolare in materia (la 13 del 2003), l'erogazione degli importi assegnati è condizionata dall'esame dei bilanci consuntivi dell'anno precedente, che pervengono solitamente entro il mese di aprile. Gli enti beneficiari sono tenuti a presentare un bilancio di cassa, contenente tutte le entrate e le uscite. A fine anno devono inoltre essere recuperati eventuali saldi attivi, cioè le risorse non spese durante l'esercizio finanziario.
  È importante tener presente che i contributi del capitolo 3153 non sono da considerarsi come un finanziamento a copertura di tutti i costi. L'ente deve innanzitutto utilizzare le risorse proprie e, in seconda battuta, quelle ministeriali. Ciò che avanza a fine anno va restituito ma il recupero di tali somme non comporta una riduzione del margine d'azione degli enti gestori. L'entità delle risorse proprie non è un dato accessorio, ma un elemento rilevante per la definizione dei contributi ministeriali. Per la loro erogazione, infatti, si tiene conto, tra l'altro, di aspetti quali la serietà e l'affidabilità dell'Ente in relazione al livello delle attività promosse, alla gestione finanziaria e amministrativo-contabile nel complesso, anche sulla base delle risultanze del bilancio consuntivo annuale e l'impegno dell'ente per il reperimento di risorse proprie e la capacità di autofinanziamento dello stesso.
  La Farnesina dà particolare importanza alle attività in Nord America e in Canada, tra cui l'area del Québec. Nella circoscrizione che fa capo al Consolato Generale a Montréal per il 2018 è stata prevista l'assegnazione di contributi a tre enti gestori: CESDA, PICAI e, ad Halifax, ICCA.
  All'ente CESDA si sono potuti erogare per il 2018 19.974 euro. Una cifra inferiore rispetto ai 36.000 euro assegnati all'inizio dell'anno, poiché vi era un saldo attivo a chiusura dell'esercizio finanziario 2017. Viceversa, all'ente ICCA di Halifax si è potuto erogare l'intero contributo assegnato, pari a 40.000 euro.
  La gestione economica e finanziaria da parte del PICAI si è rilevata di più difficile decifrazione. L'Ente gestore aveva beneficiato di fondi a valere sul Capitolo 3153 fino all'esercizio finanziario 2013. Successivamente, in base al parere della competente Ambasciata, le erogazioni sono state interrotte, essendo emerso che l'Ente non aveva dichiarato in bilancio tutte le entrate. Dal 2017 si voluto riporre nuovamente fiducia all'ente in questione, anche sulla base delle valutazioni favorevoli del Consolato Generale a Montréal e dell'Ambasciata a Ottawa, ristabilendo l'erogazione di un contributo.
  Tuttavia, lo scorso anno sono emerse incongruenze riconducibili alla mancata iscrizione in bilancio di tutte le entrate ed uscite. Per il tramite del Consolato Generale, si è lavorato affinché l'Ente gestore rappresentasse correttamente in bilancio tutti i movimenti finanziari attraverso una rendicontazione che l'ente gestore ha finalmente di recente prodotto.

  All'esito delle verifiche compiute e dei contatti intercorsi, lo scorso 7 febbraio è stata data comunicazione ufficiale al Consolato Generale a Montréal dell'avvenuta disposizione del pagamento di Euro 40.962 a beneficio dell'Ente Gestore PICAI che potrebbe pertanto prossimamente riprendere le proprie attività.
  Il pagamento si è reso possibile dal momento che, da parte del Ministero, nell'auspicio di un chiarimento della situazione, erano stati comunque accantonati i fondi assegnati nel 2018.
  Infine, la proposta di prevedere tra Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ed enti gestori un rapporto di collaborazione «a progetto» (e non sulla base di una rappresentazione in bilancio di tutte le entrate e le uscite) è stata esaminata e discussa in varie occasioni negli ultimi mesi, nell'ambito di una più ampia revisione della citata circolare 13/2003, anche nel corso dei periodici incontri con i rappresentanti del Consiglio Generale per gli Italiani all'Estero. La revisione di tale circolare, peraltro, è necessaria alla luce della nuova normativa di riferimento, cioè del decreto legislativo n. 64 del 2017. Il suggerimento dell'interrogante, che colgo l'occasione di ringraziare, sarà tenuto in debita considerazione, insieme con le altre proposte pervenute.