I Commissione

Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni

Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)

Commissione I (Affari costituzionali)

Comm. I

Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
SOMMARIO
Giovedì 7 febbraio 2019

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-01396 Migliore: Sulla revoca della scorta al giornalista Sandro Ruotolo ... 12

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 16

5-01397 Macina: Sulla possibilità di ricomprendere in un ufficio organico all'interno del Dipartimento della pubblica sicurezza le funzioni del disciolto Corpo forestale dello Stato ... 13

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 17

5-01398 Sisto: Sulla chiusura del centro di accoglienza per richiedenti asilo di Bari Palese ... 13

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 19

SEDE REFERENTE:

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sullo stato della sicurezza e sul degrado delle città. C. 696 De Maria, C. 1169 Lupi e C. 1313 Gelmini (Seguito esame e rinvio – Adozione del testo base) ... 14

Distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, nell'ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione. C. 1171 Iezzi e C. 1019 Bignami (Seguito dell'esame e rinvio) ... 14

ALLEGATO 4 (Emendamento) ... 20

I Commissione - Resoconto di giovedì 7 febbraio 2019

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 7 febbraio 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Carlo Sibilia.

  La seduta comincia alle 13.05.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-01396 Migliore: Sulla revoca della scorta al giornalista Sandro Ruotolo.

  Stefano CECCANTI (PD) rinuncia ad illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Stefano CECCANTI (PD), replicando, manifesta soddisfazione per la misura, testé comunicata dal rappresentante del Governo, di sospensione del provvedimento di revoca della scorta al giornalista Sandro Ruotolo.
  Rileva tuttavia come, rispetto alla tematica oggetto dell'interrogazione, siano emerse defaillance degli organismi amministrativi competenti in materia, atteso che era sufficiente la lettura dei giornali per comprendere che non erano venute meno le esigenze di sicurezza in forza delle quali era stata assegnata la scorta al giornalista Ruotolo. Auspica quindi che fatti analoghi a quelli descritti non si ripetano in futuro.

5-01397 Macina: Sulla possibilità di ricomprendere in un ufficio organico all'interno del Dipartimento della pubblica sicurezza le funzioni del disciolto Corpo forestale dello Stato.

  Maurizio CATTOI (M5S), illustrando l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, rileva come le funzioni di pubblica sicurezza ambientale, forestale, agroalimentare ed idrogeologica siano da ritenersi componenti essenziali del sistema di pubblica sicurezza nazionale, al pari della sicurezza dei trasporti, delle reti, delle comunicazioni e delle acque interne, e come risulti evidente la necessità di una piena valorizzazione e di un riordino, finalizzato all'efficacia ed all'efficienza, dell'impiego del personale e delle risorse disponibili per rafforzare la tutela dell'ambiente e del patrimonio agroforestale, in particolare sotto il profilo dell'attività di prevenzione, al fine di arginare le ricadute in termini di sicurezza pubblica e a salvaguardia del territorio e della popolazione.
  Sottolinea quindi come la questione sia urgente non solo in relazione alle conseguenze della riforma introdotta dalla legge n. 124 del 2015, che ha interessato il Corpo forestale dello Stato, disperdendone le competenze, ma anche in relazione all'imminente pronuncia della Corte costituzionale sulla riforma stessa.
  In tale contesto l'interrogazione chiede quale sia l'orientamento del Ministro interrogato in ordine alla possibilità di ricomporre in un ufficio organico all'interno del Dipartimento della pubblica sicurezza le attribuzioni, nonché le risorse, del disciolto Corpo forestale dello Stato, valorizzando e riordinando in unicum le funzioni di polizia ambientale, forestale e agroalimentare, utilizzando le articolazioni territoriali di prefetture e questure, che ben si prestano in ordine ai poteri e agli strumenti necessari per garantire, mediante l'azione di coordinamento esplicata nei rispettivi ambiti, effettività alla tutela degli interessi della sicurezza pubblica ambientale, delle reti e dei trasporti.

  Il sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Maurizio CATTOI (M5S), replicando, prende atto della disponibilità e dell'apertura all'interlocuzione con il Parlamento manifestate dal rappresentante del Governo, che ringrazia.
  Rileva quindi come la questione specifica della valorizzazione, nell'ambito dell'amministrazione del Ministero dell'Interno, del personale proveniente dal Corpo forestale dello Stato, si inserisca nel tema più ampio della sicurezza pubblica nazionale, di cui fa parte, soprattutto in un'ottica di prevenzione, la sicurezza ambientale.

5-01398 Sisto: Sulla chiusura del centro di accoglienza per richiedenti asilo di Bari Palese.

  Francesco Paolo SISTO (FI) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  Il sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Francesco Paolo SISTO (FI) ringrazia il Sottosegretario per la risposta, di cui si dichiara tuttavia assolutamente insoddisfatto.
  Rileva infatti come i dati in materia fossero già noti e come non ci pertanto fosse bisogno di una interrogazione per vederseli ribadire dal Governo.
  Evidenzia inoltre come la risposta non chiarisca se in un prossimo futuro si intenda o meno dismettere il Centro di accoglienza ubicato a Bari Palese, evidenziando quindi l'instabilità, la mancanza di programmazione, nonché l'estemporaneità delle scelte dell'Esecutivo su tale delicata materia, che appaiono preoccupanti per una città, Bari, la quale, come il suo territorio e larga parte del Meridione, ha subìto il primo impatto dei flussi migratori.
  Considera dunque assolutamente inaccettabile trattare in questo modo una città importante, che del resto il Governo in carica ha già mortificato in occasione della questione relativa alla sede del Palazzo di Giustizia.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.20.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 7 febbraio 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Carlo Sibilia.

  La seduta comincia alle 13.20.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sullo stato della sicurezza e sul degrado delle città.
C. 696 De Maria, C. 1169 Lupi e C. 1313 Gelmini.

(Seguito esame e rinvio – Adozione del testo base).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 febbraio 2019.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che nella precedente seduta di esame il relatore, Marco Di Maio, aveva proposto di adottare quale testo base per il prosieguo dell'esame la proposta di legge C. 696.

  La Commissione approva la proposta di adottare la proposta di legge C. 696 come testo base per il prosieguo dell'esame.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente che il termine per la presentazione delle proposte emendative al testo base sarà definito in un momento successivo.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, nell'ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione.
C. 1171 Iezzi e C. 1019 Bignami.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 febbraio 2019.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che è stato presentato un emendamento (vedi allegato 4) alla proposta di legge C. 1171, adottata quale testo.

  Igor Giancarlo IEZZI (Lega), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Bignami 2.1, facendo notare come tale proposta emendativa, di natura prettamente tecnica, intervenga, con riferimento ai due comuni coinvolti dal trasferimento, sul tema della conseguente ridefinizione dei collegi uninominali per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica nelle regioni Marche ed Emilia – Romagna, adeguando il testo della proposta di legge a quanto previsto nelle tabelle A1 e B1 allegate al decreto legislativo n. 189 del 2017, emanato in attuazione dell'ultima legge di riforma elettorale.

  Il sottosegretario Carlo SIBILIA dichiara di rimettersi alla Commissione sull'emendamento 2.1.

  La Commissione approva l'emendamento Bignami 2.1.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente che il testo risultante dall'approvazione della proposta emendativa presentata sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva, ai fini dell'acquisizione dei prescritti pareri.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE-SI), intervenendo sull'ordine dei lavori, auspica che sia possibile procedere al trasferimento dell'esame del provvedimento alla sede legislativa.

  Igor Giancarlo IEZZI (Lega), relatore, associandosi alle considerazioni svolte dal deputato Cecconi, dichiara che il suo gruppo è favorevole al trasferimento del provvedimento alla sede legislativa.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rileva come la proposta di trasferimento dell'esame del provvedimento alla sede legislativa potrà essere valutata dai gruppi.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.25.

I Commissione - giovedì 7 febbraio 2019

ALLEGATO 1

5-01396 Migliore: Sulla revoca della scorta al giornalista Sandro Ruotolo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Signori Deputati, com’è noto, la valutazione delle situazioni di potenziale esposizione a pericolo individuale è effettuata, in attuazione della legge n. 133 del 2002, sulla base di valutazioni tecniche operate ad un duplice livello:
   quello locale, nell'ambito della riunione tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia, presieduta dal Prefetto e con la partecipazione dei vertici provinciali delle Forze di Polizia, che forniscono gli elementi informativi raccolti in sede istruttoria;
   quello centrale, a cura dell'Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale (UCIS) presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'interno, cui spetta il coordinamento degli elementi raccolti in sede locale con eventuali ulteriori dati e la conseguente adozione delle definitive determinazioni di merito.

  Venendo al caso segnalato dagli interroganti, informo che la misura tutoria in favore del dottor Ruotolo – operativa dall'inizio del mese di maggio del 2015 ed assegnata all'Arma dei Carabinieri – è stata disposta, su proposta della Prefettura di Roma, a seguito di minacce verbali da parte del boss dei casalesi Zagaria, segnalate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. La misura tutoria era stata configurata in quella di 3o livello.
  Tale dispositivo è stato mantenuto sino all'aprile 2018 quando, in occasione della periodica revisione delle posizioni individuali, in assenza di elementi sintomatici di esposizione a pericolo in sede locale, la Prefettura di Roma ha proposto, in via prudenziale, la rimodulazione della misura tutoria al 4o livello di rischio!
  La predetta valutazione è stata ratificata dall'UCIS il 20 aprile 2018.
  Successivamente, il 29 ottobre 2018, la Prefettura di Roma ha proposto la revoca del dispositivo nei confronti del dottor Ruotolo, in considerazione del progressivo affievolimento del grado di esposizione a rischio del giornalista.
  Pertanto, l'8 gennaio 2019, l'UCIS ha disposto la revoca della misura a far data dal 15 febbraio.
  Tuttavia, a seguito di approfondimenti istruttori, il predetto Ufficio ha disposto, il 4 febbraio, la sospensione del provvedimento di revoca della misura, in attesa di ulteriori elementi richiesti alle Prefetture di Roma, Napoli e Caserta, al fine di un aggiornamento delle informazioni concernenti il dr. Ruotolo che, allo stato, continua, quindi, a rimanere destinatario di una misura di protezione di 4o livello in carico al Reparto Scorte e Sicurezza Carabinieri di Roma.

ALLEGATO 2

5-01397 Macina: Sulla possibilità di ricomprendere in un ufficio organico all'interno del Dipartimento della pubblica sicurezza le funzioni del disciolto Corpo forestale dello Stato.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Signori Deputati, ringrazio gli onorevoli interroganti per aver posto con il presente atto di sindacato ispettivo l'attenzione su temi fondamentali quali il presidio e la tutela della sicurezza dell'ambiente, dell'integrità delle risorse forestali, agroalimentari e idrogeologiche del nostro Paese.
  Viene posto in evidenza il tema dell'adeguatezza dell'attuale modello ordinamentale che, per effetto del disegno di riorganizzazione dell'amministrazione centrale e periferica dello Stato, previsto dalla cosiddetta legge Madia (legge 7 agosto 2015, n. 124), ha determinato, tra l'altro, l'assorbimento del personale del Corpo forestale dello Stato e delle relative funzioni nell'Arma Carabinieri, con la sola eccezione di un contingente limitato assegnato alla Polizia di Stato, alla Guardia di finanza e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco per lotta attiva contro gli incendi boschivi e il loro spegnimento con mezzi aerei.
  L'Arma dei carabinieri è stata individuata, dal precedente Governo, tra le forze di polizia, come quella più idonea, funzionalmente, ad assorbire il Corpo forestale e a consentire la piena attuazione del principio di delega sul riordino delle funzioni in materia ambientale e agroalimentare.
  Potremmo supporre che tale scelta – sulla quale pende la decisione della Corte Costituzionale – deriva dal fatto che l'Arma dei Carabinieri – che com’è noto con i suoi vertici provinciali è componente del Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica – è la forza di polizia che presenta una capillare diffusione di presidi sul territorio e che, dal punto di vista operativo, già assicurava la tutela agroambientale, in considerazione delle competenze specifiche sviluppate con reparti specializzati quali i NAC (Nuclei antifrodi Carabinieri), i NOE (Nuclei operativi ecologici) e i NAS (Nuclei antisofisticazioni e sanità), in materia di antisofisticazione alimentare, salute e illeciti ambientali.
  Le funzioni di polizia ambientale e agroalimentare, già svolte dal Corpo forestale, sono ora assolte dal Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari, dipendente gerarchicamente dal Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri e funzionalmente dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali per le materie afferenti alla sicurezza e tutela agroalimentare e forestale.
  Del Comando si avvale, inoltre, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, limitatamente allo svolgimento delle specifiche funzioni espressamente riconducibili alle attribuzioni dello stesso Ministero.
  Questo è, in sintesi, il modello organizzativo ed ordinamentale scaturito dall'attuazione di principi di delega fissati nella Legge Madia.
  Va comunque evidenziato che, a partire dalla fine dello scorso anno le Prefetture hanno effettivamente sviluppato moduli di collaborazione sinergica per affrontare alcune emergenze ambientali, derivanti da fenomeni di inquinamento e di sversamento
delle sostanze tossiche di cui si sono resi responsabili organizzazioni criminali.
  Gli esempi più recenti di tale cooperazione inter-istituzionale si sono registrati in Campania, in attuazione del Piano d'azione per il contrasto del fenomeno dei roghi dei rifiuti, siglato, il 19 novembre scorso dal Presidente del Consiglio e da altri Ministri, tra cui anche quelli dell'interno, della Difesa e dell'Ambiente, con il Presidente della regione Campania.
  In tale quadro, ogni eventuale ipotesi di riforma dell'assetto organizzativo, in un'ottica auspicabile di maggior efficientamento delle strutture operative e della capacità di risposta nella tutela ambientale, dovrà necessariamente attendere la pronuncia della Corte Costituzionale, prevista per il prossimo 19 marzo, in merito proprio alla legittimità costituzionale dello scioglimento del Corpo forestale dello Stato e dell'assorbimento del suo personale nell'Arma dei carabinieri e nelle altre Forze di Polizia ad ordinamento militare.
  Le indicazioni che perverranno dalla Consulta costituiranno un quadro di riferimento essenziale per consentire al Governo e al Legislatore di affrontare la tematica posta dagli interroganti nella prospettiva di una sempre maggiore valorizzazione delle funzioni di sicurezza ambientale nell'ambito più vasto del sistema di pubblica sicurezza nazionale.
  Deve tuttavia essere ben inteso che qualora il Parlamento dovesse legiferare in un senso di un'eventuale modifica dell'attuale assetto e tenendo conto delle indicazioni che perverranno dalla pronuncia della Consulta, non ci sarebbero, come ovvio, motivi ostativi dell'attuazione di una volontà chiara espressa dal Parlamento che veda coinvolto il Ministero dell'interno.

ALLEGATO 3

5-01398 Sisto: Sulla chiusura del centro di accoglienza per richiedenti asilo di Bari Palesea.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Signori Deputati, le disposizioni contenute nel decreto-legge «sicurezza e immigrazione», n. 113 del 2018, sono dedicate per una parte consistente ad un nuovo approccio al tema dell'immigrazione, che tiene conto dell'impegno del Governo di consolidare la drastica diminuzione degli arrivi già in atto (-80 per cento nel 2018 rispetto al 2107 e -95 per cento dall'inizio dell'anno rispetto all'analogo periodo del 2018).
  La costante contrazione dei flussi di ingresso di richiedenti asilo ha comportato nel 2018 una riduzione del numero di migranti in accoglienza: infatti, mentre alla data del 1o gennaio risultavano presenti nelle strutture 148.502 migranti, al 30 giugno dello stesso anno si registravano 129.501 persone, con una riduzione di 19.001 unità, corrispondente ad un decremento percentuale pari al 12,80 per cento.
  Il trend in diminuzione ha trovato conferma anche nel secondo semestre, considerato che al 31 dicembre 2018 si sono registrate n. 109.348 presenze, con una riduzione complessiva, su base annua, di 39.154 persone, pari al 26,37 per cento.
  Il calo drastico degli sbarchi e le nuove disposizioni introdotte con il decreto-legge hanno reso possibile avviare il progressivo superamento dei centri di grandi dimensioni, che hanno comportato effetti negativi oltre che nell'impatto con le collettività locali anche sull'efficienza dei servizi forniti ai migranti, privilegiando nel contempo l'accoglienza nei centri di più piccole dimensioni.
  In questo senso, si è già provveduto alla dismissione delle strutture site nei comuni veneti di Bagnoli di Sopra e di Cona e del comune laziale di Castelnuovo di Porto.
  Recentemente è stato dato avvio ad un piano di redistribuzione graduale nel territorio siciliano dei migranti ospiti del centro di Mineo.
  Ad oggi non risulta programmata la dismissione del centro di accoglienza sito nel comune di Bari Palese, a cui fa riferimento l'interrogante e che attualmente ospita 507 migranti, di cui 14 nuclei familiari.
  In ogni caso, si sottolinea che per i richiedenti asilo già accolti strutture dismesse viene disposto il trasferimento in altri centri di accoglienza, in modo da assicurare una equilibrata dislocazione nel territorio, mentre per tutti coloro che sono in possesso dei necessari requisiti – titolari di protezione internazionale, minori stranieri non accompagnati e titolari dei permessi per casi speciali previsti dal decreto-legge n. 113 del 2018, viene disposto il trasferimento nella rete del SIPROIMI (ex Sprar).