VII Commissione

Cultura, scienza e istruzione

Cultura, scienza e istruzione (VII)

Commissione VII (Cultura)

Comm. VII

Cultura, scienza e istruzione (VII)
SOMMARIO
Mercoledì 9 gennaio 2019

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione informale di rappresentanti di associazioni di studenti universitari e di specializzandi, nonché del CNSU, nell'ambito dell'esame in sede referente delle proposte di legge C. 334 Rampelli, C. 542 Bruno Bossio, C. 612 Consiglio regionale del Veneto, C. 812 D'Uva, C. 1162 Tiramani, C. 1301 Meloni e C. 1342 Aprea: Norme in materia di accesso ai corsi universitari ... 111

SEDE REFERENTE:

Sulla pubblicità dei lavori ... 111

Modifica all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e disposizioni concernenti la formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado. C. 877 Azzolina (Esame e rinvio) ... 111

Modifiche all'articolo 4 del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, in materia di accesso aperto all'informazione scientifica. C. 395 Gallo (Seguito dell'esame e rinvio) ... 115

ALLEGATO 1 (Emendamento approvato) ... 118

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-01166 Piccoli Nardelli: Sulle procedure previste dai bandi di selezione pubblica internazionale per incarichi di livello dirigenziale del MiBAC ... 116

ALLEGATO 2 (Testo integrale dell'interrogazione) ... 119

ALLEGATO 3 (Testo integrale della risposta) ... 120

5-01167 Casciello: Sulle opere di recupero e valorizzazione del complesso del castello del Parco Fienga di Nocera Inferiore ... 116

ALLEGATO 4 (Testo integrale dell'interrogazione) ... 122

ALLEGATO 5 (Testo integrale della risposta) ... 123

5-01168 Belotti: Sull'adozione di misure volte a contenere l'afflusso di pubblico agli spettacoli dal vivo entro i limiti di capienza dei locali ... 116

ALLEGATO 6 (Testo integrale dell'interrogazione) ... 124

ALLEGATO 7 (Testo integrale della risposta) ... 125

5-01169 Toccafondi: Sulla nomina del nuovo direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze ... 116

ALLEGATO 8 (Testo integrale dell'interrogazione) ... 126

ALLEGATO 9 (Testo integrale della risposta) ... 127

5-01170 Carbonaro: Sulla determinazione del c.d. «equo compenso per copia privata» per la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi ... 117

ALLEGATO 10 (Testo integrale dell'interrogazione) ... 128

ALLEGATO 11 (Testo integrale della risposta) ... 129

VII Commissione - Resoconto di mercoledì 9 gennaio 2019

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 9 gennaio 2019.

Audizione informale di rappresentanti di associazioni di studenti universitari e di specializzandi, nonché del CNSU, nell'ambito dell'esame in sede referente delle proposte di legge C. 334 Rampelli, C. 542 Bruno Bossio, C. 612 Consiglio regionale del Veneto, C. 812 D'Uva, C. 1162 Tiramani, C. 1301 Meloni e C. 1342 Aprea: Norme in materia di accesso ai corsi universitari.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12.10 alle 14.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 15.05.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 9 gennaio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Gianluca Vacca.

  La seduta comincia alle 15.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Modifica all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e disposizioni concernenti la formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado.
C. 877 Azzolina.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Vittoria CASA (M5S), relatrice, premette che la proposta di legge di cui la Commissione inizia oggi l'esame – della quale è cofirmataria – interviene sulle norme che regolano la proporzione del rapporto tra docenti e alunni nelle singole classi delle scuole di ogni ordine e grado, al fine di diminuire il numero di alunni per classe stabilito dalla legislazione vigente. Ricorda che la configurazione attuale di detto rapporto discende dal comma 1 dell'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, che viene appositamente novellato dalla proposta di legge Azzolina. Come chiarito anche nella relazione che accompagna la proposta di legge, la necessità di procedere alla modifica della normativa vigente in materia di numero di alunni per classe nasce in primo luogo dalla constatazione degli inevitabili disagi associati al sovraffollamento delle classi – paragonate, con più di una ragione, a «pollai» – e al pregiudizio che questo comporta per la qualità della didattica. Va detto – come evidenziato anche nella relazione di accompagnamento – che l'incremento di un'unità del rapporto alunni/docenti nel triennio 2009-2011 ha comportato una contrazione degli organici del personale docente: effetto, questo, che il provvedimento in esame intende contrastare, anche a fini occupazionali. Inoltre, va detto che – come evidenzia ancora la relazione di accompagnamento alla proposta di legge – il progressivo aumento del numero di alunni nelle classi non è stato affiancato da un contestuale intervento normativo in materia di riqualificazione degli edifici scolastici, le cui dotazioni di sicurezza sono però progettate per un certo numero di persone, che non può essere aumentato senza mettere a rischio l'incolumità di studenti e personale in caso di emergenza.
  Fa presente che i disagi derivanti dal sovraffollamento delle classi emergono anche dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 3512, del 9 giugno 2011, che constatò come il decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81 (regolamento attuativo della legge n. 133 del 2008), avendo innalzato il limite massimo di alunni per aula, avesse inevitabilmente portato anche «delle conseguenti e prevedibili implicazioni, in termini di maggiore affollamento delle aule e di possibile inidoneità delle stesse a contenere gli alunni in condizioni di sicurezza, salubrità e vivibilità». Allora fu il Consiglio di Stato, proprio decidendo in relazione all'interpretazione del regolamento attuativo della legge 6 agosto 2008, n. 133, in esito ad una forte azione di classe, a verificare l'assenza di ogni piano, confermando le criticità dell'innalzamento del rapporto alunni/classe ed il dovere urgente di elaborazione di un vero e proprio atto generale, a natura programmatica, avente ad oggetto la riqualificazione dell'edilizia scolastica, in specie di quelle istituzioni non in grado di reggere l'impatto delle nuove regole introdotte con riguardo alla formazione numerica delle classi. Da allora nulla è cambiato.
  Evidenzia che la proposta di legge in esame onorerà a monte questo dovere e modificherà una realtà che finora ha gravemente ferito la scuola pubblica, una situazione creata da scelte legislative miopi che hanno provocato una qualità della didattica non sempre adeguata.
  Ritornando al quadro normativo che la proposta intende modificare, ricorda che l'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008 ha disposto l'adozione di interventi e misure volti, tra l'altro, ad incrementare gradualmente di un punto il rapporto alunni/docente, entro l'anno scolastico 2011/2012. Successivamente, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 64, è stato adottato il «Piano programmatico di interventi volti alla razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali del sistema scolastico», presupposto per l'emanazione di regolamenti di delegificazione per la revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico. Il piano anzidetto reca un quadro degli interventi da effettuare, tra i quali rientra il ridimensionamento delle dotazioni organiche dei docenti nella misura di 12.800 unità di personale attraverso il progressivo aumento del rapporto alunni/docente. Infine, ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del predetto decreto-legge n. 112, che definisce il numero minimo e massimo di alunni per classi, nei diversi ordini di scuola, è stato emanato il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 20 marzo 2009, che ha dettato norme per la riorganizzazione della rete scolastica e per il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola.
  Tutto ciò premesso, riferisce che l'articolo 1 della proposta di legge in esame – mediante una novella al comma 1 dell'articolo 64 del decreto-legge 112 del 2008 – prevede che a decorrere dall'anno scolastico 2019/2020 siano adottati interventi e misure volti a diminuire gradualmente di un punto il rapporto alunni/docente entro l'anno scolastico 2022/2023. Sempre l'articolo 1, al comma 2, quantifica l'onere ascrivibile a questo intervento normativo e individua le relative coperture finanziarie. Sulla quantificazione dell'onere e sulle relative coperture finanziarie sarà certamente necessario un approfondimento in sede di istruttoria, con l'aiuto del Governo. L'articolo 2 reca invece disposizioni concernenti la formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado. In particolare, la proposta di legge prevede che, mediante apposite modifiche al regolamento di cui al citato decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009, il Governo definisca nuovi criteri per la formazione delle classi, nel rispetto dei seguenti princìpi: a) la dotazione organica complessiva definita annualmente sia a livello nazionale sia per gli ambiti regionali dovrà essere basata sulla distribuzione degli alunni nelle classi e nei plessi, con la diminuzione di 0,40 del rapporto medio a livello nazionale di alunni per classe, da realizzare nel triennio 2019-2021; b) dovrà essere vietato costituire le classi iniziali delle scuole e degli istituti di ogni ordine e grado, comprese le sezioni della scuola dell'infanzia, con un numero di alunni superiore a 22, elevabile fino a 23 qualora residuino resti; c) nel caso accolgano alunni con disabilità, dovrà essere obbligatorio costituire le classi iniziali
delle scuole e degli istituti di ogni ordine e grado, anche dell'infanzia, con non più di 20 alunni; d) dovrà essere obbligatorio formare le classi iniziali degli istituti e delle scuole di istruzione secondaria di secondo grado con un numero di alunni di norma non inferiore a 20, comprese le classi delle sezioni associate e delle sezioni di diverso indirizzo o di specializzazione funzionanti con un solo corso; e) dovrà essere possibile costituire classi iniziali degli istituti e delle scuole di istruzione secondaria di secondo grado articolate in gruppi di diversi indirizzi di studio, purché le classi stesse siano formate da un numero di alunni complessivamente non inferiore a 20.
  Conclude avvertendo che, oltre che sulla quantificazione dell'onere finanziario e sulle relative coperture, sarà necessario un approfondimento, in sede di istruttoria, anche su alcuni aspetti di tecnica legislativa, anche perché la novella introdotta dalla proposta di legge interviene su una norma vigente che prevede l'attivazione di strumenti attuativi diversi dalla legge.

  Valentina APREA (FI), intervenendo per porre una questione che reputa pregiudiziale, osserva che il provvedimento in esame – che vuole cancellare una disposizione introdotta dal Governo Berlusconi per ragioni finanziarie – non ha nessuna speranza di essere approvato, considerato che il suo onere finanziario è molto consistente e che la legge di bilancio appena licenziata dal Parlamento ha previsto consistenti tagli al settore dell'istruzione nel prossimo triennio. Con l'occasione rimarca che il veloce e frettoloso passaggio del disegno di legge di bilancio in terza lettura alla Camera non ha permesso alla Commissione cultura di svolgere un dibattito adeguato e di approfondire i contenuti di propria competenza, che solo adesso, dopo l'approvazione della legge, si stanno rivelando in tutta la loro portata: si limita a citare come esempio il fatto gravissimo, non evidenziato dal relatore sul disegno di legge di bilancio, che sono state tagliate le risorse per il pagamento degli stipendi degli insegnanti di sostegno in deroga. Dopo aver rimarcato che mai prima nella storia repubblicana era accaduto che, pur di far quadrare il bilancio, si verificasse una tale «caccia» a qualunque risorsa tagliabile, ribadisce che non esistono i presupposti per poter credere possibile l'approvazione delle norme proposte. Ritiene quindi che sia pregiudiziale all'inizio della discussione fare chiarezza col Governo in merito alla possibilità di rinvenire fondi per una misura come quella in esame. A tale scopo, chiede che il Ministro dell'istruzione, o quantomeno il sottosegretario, intervengano ai lavori per fornire alla Commissione chiarimenti sulla effettiva possibilità di reperire le risorse finanziarie necessarie a copertura delle spese comportate da una proposta di legge impegnativa come quella in esame.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che la Commissione inizia oggi l'esame del provvedimento, in coerenza col programma dei lavori definito a dicembre, e che ci sarà tutto il tempo per gli approfondimenti, anche rispetto alla copertura finanziaria. Fa notare che il Governo è presente, nella persona del sottosegretario Vacca. Assicura, ad ogni modo, che sarà sua cura chiedere ai rappresentanti del Governo per il Ministero dell'istruzione di essere presenti e di fornire alla Commissione i chiarimenti necessari.

  Il sottosegretario Gianluca VACCA assicura, ancorché come rappresentante di un dicastero non interessato dal provvedimento in esame, che, per quanto lo riguarda, il Governo non mancherà di essere presente nel corso dell'esame e di fornire alla Commissione il contributo di cooperazione che sarà richiesto.

  Anna ASCANI (PD) ritiene che, alla luce dei tagli alle dotazioni del Ministero dell'istruzione effettuati con la legge di bilancio appena approvata, la riforma contenuta nella proposta di legge all'esame, pur condivisibile in linea di principio, sia impossibile da attuare. Troverebbe più utile che, per affrontare l'argomento, la Commissione impiegasse uno strumento diverso, ad esempio una risoluzione per impegnare il Governo a trovare rimedio al problema delle classi sovraffollate: e preferibilmente dopo aver effettuato uno studio di fattibilità preventivo che verifichi l'attuabilità, in termini di risorse non solo finanziarie ma anche umane e strumentali, della riduzione del numero di alunni per classe. Conclude rimarcando che troppe volte proposte di legge volte a interventi di facile consenso elettorale vengono sbandierate dalla maggioranza a motivo di vanto sui mezzi di stampa e sui social network alla stregua di provvedimenti già approvati e produttivi di effetti, laddove si tratta solo di buone intenzioni destinate a scontrarsi con la realtà dei conti pubblici.

  Paola FRASSINETTI (FdI), associandosi alle considerazioni svolte dalle colleghe già intervenute, ritiene la proposta di legge in esame una sorta di «salto nel buio», dato che, in assenza di adeguate risorse finanziarie per lo sdoppiamento delle classi, essa manca totalmente di concretezza. Pur condividendo le ragioni sottostanti al provvedimento, ritiene che non ci siano i presupposti perché esso possa mai diventare legge.

  Lucia AZZOLINA (M5S), rispondendo alla deputata Aprea, dichiara di essere indignata dalla norma dell'allora ministro Gelmini, che la sua proposta di legge intende abolire: norma i cui effetti si vedono nei tassi di abbandono scolastico, che sono conseguenza dell'impossibilità per gli insegnanti di stare dietro a tutti gli alunni che sono loro affidati. Ritiene che solo chi insegna possa conoscere le difficoltà di gestire classi fino a 30 o 32 alunni, compresi studenti affetti da DSA o con bisogni educativi speciali, che necessiterebbero di piani formativi individualizzati, impossibili da attuare nelle classi sovraffollate previste dalla legislazione vigente. Dichiara pertanto che si batterà in tutti i modi affinché le norme vengano modificate. Sottolinea, tra l'altro, che non si tratta solo di fare in modo che la scuola serva a qualcosa, ma anche di prevenire incidenti. Infatti l'attuale normativa in materia di sicurezza cozza con la previsione di classi tanto affollate e le modifiche previste dalla proposta in esame costituiscono una risposta anche alle richieste dalle famiglie di maggiori garanzie di incolumità in caso di emergenza. Conclude affermando che occorre cominciare a lavorare quanto prima affinché l'Italia possa spogliarsi della maglia nera che indossa anche in questo ambito. Se si riuscirà, sarà una vittoria del Parlamento; altrimenti, tanto varrà chiudere la scuola pubblica, perché così non serve a nessuno.

  Luigi GALLO, presidente, ricordando che oggi era prevista la sola relazione introduttiva sul provvedimento, invita gli oratori a contenere gli interventi per consentire alla Commissione di trattare tutti gli argomenti all'ordine del giorno.

  Antonio PALMIERI (FI) invita il presidente a non sottovalutare i suggerimenti giunti dalle opposizioni, relativi all'opportunità di effettuare, prima di impegnare la Commissione in discussioni di merito che rischiano di riuscire vane, una verifica pregiudiziale con il Governo sulla possibilità di trovare risorse per finanziare la legge in esame, tenuto conto che allo stato attuale, come peraltro avvenuto anche per diversi provvedimenti esaminati nella scorsa legislatura, la prospettiva probabile è che non si arrivi da nessuna parte perché il Governo non è in grado di appostare le necessarie risorse finanziarie. Sottolinea che non è in discussione il merito del provvedimento, ma la concreta difficoltà di attuarlo: difficoltà di cui è necessario prendere atto.

  Vittoria CASA (M5S), relatrice, auspica che la discussione sulla proposta di legge in esame possa avvenire con lo stesso spirito collaborativo che, poche settimane fa, ha animato il dibattito su quella relativa all'introduzione dell'insegnamento dell'educazione motoria nella scuola primaria. Ricordando come, lavorando in modo costruttivo con il Governo, sia stato possibile in quell'occasione anche il reperimento delle necessarie risorse, si dice certa che lavorando assieme sarà possibile trovare soluzione ai problemi e invita tutti a collaborare per superare i limiti di una normativa che non si è rivelata adeguata ad assicurare sicurezza e vivibilità all'interno delle classi e che sta determinando un allarmante tasso di abbandono scolastico.

  Luigi GALLO (M5S), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche all'articolo 4 del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, in materia di accesso aperto all'informazione scientifica.
C. 395 Gallo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 dicembre 2018.

  Luigi GALLO (M5S), presidente, ricorda che sono stati discussi tutti gli emendamenti presentati. Come preannunciato nella precedente seduta, con l'aiuto del Governo è stata trovata una copertura finanziaria per le attività amministrative previste dal provvedimento, in particolare per la promozione dell'infrastruttura nazionale per la diffusione ed il ricorso all'accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche. Il relatore ha presentato quindi l'emendamento 1.200 (vedi allegato 1), che reca questa copertura finanziaria.

  Paolo LATTANZIO (M5S), relatore, illustrando l'emendamento da lui presentato, precisa che esso prevede una copertura finanziaria per agevolare la creazione dell'infrastruttura nazionale per la diffusione ed il ricorso all'accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche prevista con l'approvazione dell'emendamento 1.24. La copertura finanziaria è reperita a valere in parte su stanziamenti della legge di bilancio per il 2018, in parte su stanziamenti della legge di bilancio per il 2019 e in parte sui fondi speciali di parte corrente del Ministero dell'istruzione.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) chiede precisazioni sui capitoli di spesa del Ministero dell'istruzione interessati dalla norma di copertura degli oneri finanziari.

  Paolo LATTANZIO (M5S), relatore, specifica che, in particolare, un milione di euro per il 2019 è reperito mediante riduzione dello stanziamento previsto dall'articolo 1, comma 611, della legge di bilancio per il 2018 per l'assunzione presso il Ministero dell'istruzione di personale con competenze amministrative, giuridiche e contabili. La riduzione di stanziamento è resa possibile dall'effettiva tempistica delle assunzioni in questione. I 200 mila euro annui a decorrere dal 2020 sono reperiti in parte mediante riduzione dell'aumento previsto dal comma 763 della legge di bilancio di quest'anno per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, comma che reca un incremento di oltre 174 milioni del relativo fondo, e in altra parte a valere sul fondo speciale di parte corrente per la quota del Ministero.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva l'emendamento 1.200 del relatore.

  Luigi GALLO (M5S), presidente, avverte che il testo della proposta di legge, come modificato dagli emendamenti approvati, sarà inviato alle Commissioni competenti in sede consultiva per l'acquisizione del relativo parere. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.50.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 9 gennaio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Gianluca Vacca.

  La seduta comincia alle 15.50.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che la pubblicità della seduta per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

5-01166 Piccoli Nardelli: Sulle procedure previste dai bandi di selezione pubblica internazionale per incarichi di livello dirigenziale del MiBAC.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) illustra l'interrogazione in titolo (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), replicando, dichiara che il suo gruppo seguirà con particolare attenzione le procedure messe in atto, trattandosi di realtà particolarmente importanti, che, nel corso degli ultimi anni, hanno dimostrato di sapersi muovere incidendo davvero sul patrimonio culturale del Paese. Alla luce dei risultati straordinari conseguiti dopo la riforma della tutela e valorizzazione del patrimonio, affidata ai direttori, auspica che il sistema introdotto nella precedente legislatura venga mantenuto.

5-01167 Casciello: Sulle opere di recupero e valorizzazione del complesso del castello del Parco Fienga di Nocera Inferiore.

  Luigi CASCIELLO (FI) rinuncia all'illustrazione dell'interrogazione in titolo (vedi allegato 4).

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Luigi CASCIELLO (FI), replicando, prende atto della mancanza di risorse finanziarie per il definitivo recupero del castello di Fienga, che conferma i tanti limiti della manovra finanziaria di recente approvazione, la quale ha pesanti ricadute in tanti settori. Sottolinea che con la sua interrogazione intendeva portare all'attenzione del Governo le esigenze di recupero, non solo urbanistico, della zona del comune di Nocera Inferiore, come già segnalato in occasione dell'esame della risoluzione Gallo sulla valorizzazione dell'area culturale del sito archeologico di Pompei.

5-01168 Belotti: Sull'adozione di misure volte a contenere l'afflusso di pubblico agli spettacoli dal vivo entro i limiti di capienza dei locali.

  Daniele BELOTTI (Lega) rinuncia all'illustrazione dell'interrogazione in titolo (vedi allegato 6).

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Daniele BELOTTI (Lega), replicando, prende atto della risposta e invita il rappresentante del Governo a promuovere ogni iniziativa utile ad introdurre il biglietto digitale prima che si verifichi un'altra tragedia come quella avvenuta nella discoteca di Rinaldo. Ritiene, infatti, che esso costituisca uno strumento utile e importante anche per assicurare il rispetto dei limiti di capienza dei locali in cui avvengono spettacoli aperti al pubblico.

5-01169 Toccafondi: Sulla nomina del nuovo direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze.

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A) rinuncia all'illustrazione dell'interrogazione in titolo (vedi allegato 8).

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, pur restando preoccupato a seguito della dichiarazione del direttore Eike Schmidt di voler lasciare la direzione della Galleria degli Uffizi per passare alla guida del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

5-01170 Carbonaro: Sulla determinazione del c.d. «equo compenso per copia privata» per la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi.

  Alessandra CARBONARO (M5S) rinuncia all'illustrazione dell'interrogazione in titolo (vedi allegato 10).

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 11).

  Alessandra CARBONARO (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta di apprendere che è stato finalmente formulato uno schema di provvedimento per la revisione del decreto di determinazione del compenso per la riproduzione privata ad uso personale. Auspica, pertanto, che il relativo iter possa concludersi al più presto.

  Luigi GALLO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 16.20.

VII Commissione - mercoledì 9 gennaio 2019

ALLEGATO 1

Modifiche all'articolo 4 del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, in materia di accesso aperto all'informazione scientifica (C. 395 Gallo)

EMENDAMENTO APPROVATO

  Al comma 1, dopo la lettera c) inserire la seguente:
  d) il comma 4 è sostituito dai seguenti:
  «4. Per la realizzazione e la manutenzione dell'infrastruttura nazionale di cui al comma 3, lett. b), è autorizzata la spesa di un milione di euro nel 2019 e di 0,2 milioni di euro annui a decorrere dal 2020.
  4-bis. All'articolo 1, comma 763, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019), le parole: «è incrementato di 174,31 milioni di euro per l'anno 2020» sono sostituite dalle seguenti: «è incrementato di 174,11 milioni di euro per l'anno 2020».
  4-ter. Alla copertura dell'onere recato dal comma 4 si provvede:
   a) quanto a 1 milione di euro nel 2019, a valere su quota parte delle risorse iscritte, per l'anno 2019, a fronte dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 611, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, in ragione della effettiva tempistica delle assunzioni ivi previste;
   b) quanto a 0,2 milioni di euro nel 2020, a valere sui risparmi di spesa recati dal comma 4-bis;
   c) quanto a 0,2 milioni di euro annui a decorrere dal 2021, mediante corrispondente riduzione del fondo speciale di parte corrente di cui all'articolo 18 della legge 21 dicembre 2009, n. 196, all'uopo utilizzando parzialmente l'accantonamento di pertinenza del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.».
1.200. Il relatore

ALLEGATO 2

5-01166 Piccoli Nardelli: Sulle procedure previste dai bandi di selezione pubblica internazionale per incarichi di livello dirigenziale del MiBAC.

TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE

   PICCOLI NARDELLI, ASCANI, ANZALDI, CIAMPI, DI GIORGI, FRANCESCHINI, PRESTIPINO e ROSSI. – Al Ministro per i beni e le attività culturali. – Per sapere – premesso che:
   il Ministero per i beni e le attività culturali ha pubblicato il 23 novembre 2018 due bandi di selezione pubblica internazionale: uno per tre incarichi di livello dirigenziale generale di direttore, rispettivamente, della Galleria dell'Accademia di Venezia, della Reggia di Caserta, del parco archeologico di Pompei; l'altro, per tre incarichi di livello dirigenziale non generale di direttore, rispettivamente, del parco archeologico dell'Appia antica, del parco archeologico dei Campi Flegrei e del Palazzo Reale di Genova;
   i bandi prevedono che la procedura debba concludersi entro marzo 2019 per incarichi dirigenziali di direttore che avranno la durata di tre anni, a differenza del precedente bando del gennaio 2015 che invece assegnava l'incarico per 4 anni, una tempistica troppo ristretta che certamente scoraggerà le candidature di aspiranti direttori provenienti dall'estero;
   le candidature dei partecipanti al bando, da presentarsi in lingua italiana e in inglese, verranno valutate da una commissione di esperti, nominata entro il 31 dicembre 2018; di conseguenza, saranno verosimilmente nominate due commissioni, una per gli incarichi di livello dirigenziale generale, che sottoporrà una terna di candidati al Ministro, e l'altra per gli incarichi di livello dirigenziale non generale, che sottoporrà una terna di candidati al direttore generale musei;
   entrambi i bandi presentano pertanto difformità, anche di dubbia legittimità, rispetto alle tre procedure di selezione pubblica internazionale già svolte con successo dal suddetto Ministero tra il 2016 e il 2017;
   la scelta di introdurre tali differenze genererà nuovo contenzioso, con riguardo, per esempio: a possibili disparità di trattamento per candidati che dovessero partecipare a entrambi i bandi; al fatto che il direttore generale musei si troverà a scegliere da una terna proposta da una commissione nominata dal vertice politico, con evidente lesione del principio di distinzione tra politica e amministrazione; al requisito della cittadinanza dell'Unione europea previsto dai bandi, che escluderebbe, secondo l'interrogante illegittimamente, le ipotesi di cittadini non appartenenti all'Unione europea equiparati a quelli Unione europea in base alla disciplina sul pubblico impiego –:
   come il Ministro interrogato intenda evitare che gli errori e le anomalie presenti nei due bandi possano mettere a rischio il corretto funzionamento di una delle iniziative di maggior successo dell'Italia nel settore della cultura realizzate negli ultimi anni. (5-01166)

ALLEGATO 3

5-01166 Piccoli Nardelli: Sulle procedure previste dai bandi di selezione pubblica internazionale per incarichi di livello dirigenziale del MiBAC.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Piccoli Nardelli, unitamente ad altri onorevoli colleghi, chiede alcune informazioni riguardo ai bandi per l'individuazione dei nuovi dirigenti ai vertici delle strutture museali del Paese e formula alcune perplessità riguardo al contenuto dei bandi stessi e all'espletamento delle procedure connesse.
  Come è noto, con decreti dirigenziali del 23 novembre 2018, la Direzione Generale Organizzazione ha indetto una selezione pubblica in ambito comunitario per la copertura delle posizioni di I e II fascia per il conferimento dei relativi incarichi dirigenziali per la durata di anni tre, prorogabili secondo la normativa di riferimento.
  I bandi di cui sopra riguardano i seguenti Istituti:

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   Le procedure si concluderanno entro 90 giorni dalla data di scadenza della presentazione delle domande (22 dicembre 2018, ore 12.00) fatta salva una eventuale proroga, non superiore a 60 giorni, qualora la Commissione la ritenesse necessaria per motivate esigenze istruttorie.

  Per accedere alle selezioni pubbliche in esame è richiesto il possesso dei seguenti requisiti:
   a) Titolo di studio:
    1. laurea specialistica o magistrale, ovvero, diploma di laurea conseguito secondo l'ordinamento didattico previgente al regolamento di cui al decreto ministeriale del MIUR del 3 novembre del 1999, n. 509, ovvero titolo di studio equivalente conseguito all'estero in materie attinenti alla tutela, alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio culturale;
    2. altri titoli di studio (dottorato di ricerca, master e/o corsi di specializzazione) conseguiti in Italia o all'estero.;
   b) Esperienza professionale maturata in Italia e/o all'estero sempre in materia di tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale;
   c) Essere cittadino di uno Stato membro dell'Unione Europea;
   d) Non aver compiuto il 65o anno di età alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande;
   e) Comprovata conoscenza della lingua italiana.

  Le candidature verranno valutate da una Commissione composta da cinque esperti di chiara fama nominati dal Ministro il 31 dicembre 2018, operando una prima selezione di un massimo di dieci candidati, rispettivamente per gli istituti di livello dirigenziale generale e di livello non generale.
  Dalla rosa di dieci selezionati verrà poi individuata, attraverso i colloqui, una tema di nomi da sottoporre al Ministro nel caso di istituti di livello dirigenziale generale e al direttore generale dei musei per gli istituti di livello dirigenziale non generale.

  Riguardo alle paventate difformità, permettetemi di rammentare che è la stessa legge n. 83 del 2014 (articolo 14, comma 2-bis) che prevede che la durata dell'incarico sia ricompresa tra i tre e i cinque anni.
  Le Commissioni, la cui composizione è stata disposta con provvedimenti pubblicati il 31 dicembre scorso, hanno compiti del tutto legittimi poiché previsti dalla legge. Il sopra richiamato articolo 14, comma 2-bis, prevede l'attribuzione dell'incarico di direzione dei musei di interesse nazionale attraverso una speciale procedura di selezione pubblica. Il DM 27 novembre 2014, che disciplina i criteri e le procedure per il conferimento degli incarichi dirigenziali, prevede infatti, come noto, lo svolgimento di apposite procedure di selezione per gli istituti della cultura statali di rilevante interesse culturale. In particolare l'articolo 3, comma 3 del DM stesso dispone, laddove sia stata scelta la procedura di selezione pubblica, che il Ministro e il Direttore generale Musei... si avvalgono di una o più Commissioni nominate dal Ministro, composte da ciascuna da tre a cinque membri esperti di chiara fama nel settore del patrimonio culturale. Cosa che è puntualmente avvenuta, nel pieno rispetto della legge.
  Come già nelle precedenti selezioni pertanto si ritiene, al contrario, che con le selezioni in argomento, ribadisco, del tutto legittime, si riuscirà a conferire gli incarichi in esame a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale in materia di beni culturali e in possesso di una documentata esperienza di elevato livello nella gestione degli istituti museali.
  La Commissione, come già rappresentato, sarà composta da cinque esperti di chiara fama, cosa questa che garantirà la neutralità della selezione individuando i soggetti più idonei e professionalmente preparati, così come avvenuto nelle precedenti selezioni.
  Analogamente, il Ministro, nella sua piena autonomia di giudizio, individuerà, per quanto riguarda la terna di candidati per la copertura delle posizioni dirigenziali generali, la figura più esperta e professionalmente capace.
  Allo stesso modo, procederà il direttore generale dei musei per le posizioni di livello dirigenziale non generale, esattamente come avvenuto nella precedente selezione nella quale il direttore generale musei dell'epoca ha scelto su un tema individuata dalla Commissione nominata dall'allora Ministro.
  Consentitemi di fare un'ultima precisazione sul requisito della cittadinanza europea: i bandi sono stati formulati tenendo conto di quanto affermato dal Consiglio di Stato nell'adunanza plenaria n. 9 del 25 giugno 2018.
  In conclusione, dai predetti bandi usciranno sicuramente figure professionali altamente qualificate con elevate capacità gestionali che nell'ambito della loro autonomia sapranno valorizzare al massimo le istituzioni che andranno a dirigere.

ALLEGATO 4

5-01167 Casciello: Sulle opere di recupero e valorizzazione del complesso del castello del Parco Fienga di Nocera Inferiore.

TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE

   CASCIELLO e APREA. – Al Ministro per i beni e le attività culturali. – Per sapere – premesso che:
   il Castello del parco Fienga rappresenta un importante simbolo storico e culturale della città di Nocera Inferiore e dell'intera provincia di Salerno;
   risale ai 984 d.C., al codice diplomatico Cavese, il primo cenno storico del castello che fu roccaforte prima dei longobardi poi dei normanni, fu abitato dai Filangieri, poi dagli Angioini che, con Carlo I d'Angiò, diedero alla fortezza un carattere residenziale adatto ad ospitare sovrani come Carlo Martello e San Ludovico d'Angiò;
   nel corso dei secoli il castello perse l'importanza assunta e andò decadendo finché nell'800 fu acquistato dai baroni de Guidobaldi e, successivamente dai Fienga, che realizzarono l'attuale palazzo;
   il comune di Nocera Inferiore acquietò il bene nel 1971 e, dopo anni di oblio in cui il complesso fu oggetto di razzie ed abbandono, nel 1993 la provincia di Salerno avviò il recupero del palazzo, ristrutturando l'ala relativa alla prima corte, i ruderi medievali esistenti e la cappella gentilizia;
   nel 1999 la società patto territoriale dell'Agra Nocerino Sarnese avviò il processo di rinascita del complesso, stipulando una convenzione con la stessa provincia;
   nel corso degli anni sono stati stanziati fondi per il rifacimento del palazzo e del parco circostante ed un'ala è stata destinata a museo provinciale;
   nell'agosto del 2003 sono stati resi fruibili gli ambienti e gli spazi di palazzo Fienga e resa possibile la conservazione dei resti archeologici e l'illuminazione artistica del complesso monumentale;
   oggi le antiche strutture del maniero versano in uno stato di profondo abbandono e pericolo: le murature presentano numerose spaccature e cedimenti dovuti alla fitta vegetazione che ne compromette la tenuta nel breve periodo; alcune zone hanno subito una serie di crolli che rischiano di compromettere la sicurezza dell'intero complesso; gravemente compromessa risulta anche l'area della cosiddetta «Cavallerizza Reale», ormai del tutto inaccessibile a causa dei numerosi cedimenti murari;
   il Ministro interrogato ha più volte espresso la necessità e l'intenzione di adoperarsi con il massimo impegno per intervenire a valorizzare e rendere più fruibile l'immenso patrimonio culturale e artistico del Paese;
   questo deve valere ancor di più per un territorio quale quello Nocerino-sarnese che presenta alte punte di disoccupazione, disagio civile e sociale –:
   quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di adottare politiche di valorizzazione del patrimonio artistico, favorendo gli interventi indifferibili ed urgenti di pulizia e consolidamento dei ruderi di epoca angioina. (5-01167)

ALLEGATO 5

5-01167 Casciello: Sulle opere di recupero e valorizzazione del complesso del castello del Parco Fienga di Nocera Inferiore.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Casciello ha richiesto quali iniziative si intendano assumere, per quanto di competenza, per la valorizzazione del Castello del Parco di Fienga.
  Permettetemi di rammentare che il Castello Fienga è un complesso di interesse storico-artistico particolarmente importante, riconosciuto meritevole di «notifica» ai sensi della vecchia legge di tutela n. 364 del 1909 sin dal 1916, epoca in cui l'immobile era di proprietà del Commendator Annibale Fienga.
  Successivamente il vincolo su Castello con avanzi di cortine e bastioni in località «Parco» fu trascritto nella Conservatoria dei Registri Immobiliari ai sensi della legge n. 1089 del 1939.
  In seguito il Castello è divenuto di proprietà comunale.
  Un apposito sopralluogo del Responsabile dell'Ufficio Tecnico della Soprintendenza competente per territorio aveva riscontrato effettive condizione di fatiscenza di alcune delle strutture antiche, tanto che, nella Programmazione Triennale 2018-2020 la stessa Soprintendenza aveva inserito una richiesta di finanziamento di euro 100.000,00, mirata alla pulizia dell'area a ridosso della cinta muraria del castello da piante e arbusti infestanti, interventi di integrazione di parte delle murature distaccate, consolidamento di quelle in fase di distacco. Purtroppo l'intervento non è rientrato nel novero di quelli che è stato possibile finanziare ed è stato pertanto riproposto nella recente programmazione triennale della legge n. 190 del 2014, nella quale vi sono probabilmente maggiori disponibilità.
  Colgo l'occasione per precisare che la Soprintendenza competente per le province di Salerno e Avellino ha in consegna, nel comune di Nocera Inferiore, la Caserma Tofano, destinata a diventare – previa progressiva sistemazione dei locali – un grande contenitore di depositi archeologici, luogo di studio ed esposizione di materiali archeologici dell'intera regione.
  Recentemente si è concordato con alcuni dirigenti della Regione Campania di trasferire nei locali già restaurati della Caserma la nota Collezione Fienga, appartenuta alla stessa famiglia proprietaria del Castello e acquistata molti anni fa dalla Regione per evitarne la dispersione, ma da allora depositata presso il Museo di Paestum.
  Con i fondi che si sta cercando di far convergere sulla Caserma (un progetto di 750.000 euro inserito sulla piattaforma Art Bonus dalla Soprintendenza, è già stato completamente finanziato) si prevede di creare una sezione espositiva al piano terreno dell'immobile, nella quale rendere fruibili a rotazione i pezzi della collezione Fienga, nonché pezzi selezionati provenienti dai depositi archeologici.
  Qualora in futuro si rendessero disponibili finanziamenti per il definitivo recupero del Castello Fienga, la stessa collezione potrebbe trovare una collocazione definitiva in tali spazi, ma il rientro nella città di Nocera della collezione e la sua parziale fruizione pubblica saranno comunque, e in tempi brevi, un risultato tangibile raggiunto da questo Ministero ed un volano virtuoso per la valorizzazione di quel territorio.

ALLEGATO 6

5-01168 Belotti: Sull'adozione di misure volte a contenere l'afflusso di pubblico agli spettacoli dal vivo entro i limiti di capienza dei locali.

TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE

   BELOTTI. – Al Ministro per i beni e le attività culturali. – Per sapere – premesso che:
   nella notte di sabato 8 dicembre 2018 tutto il Paese è stato sconvolto dalla tragedia accaduta alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, dove hanno perso la vita cinque ragazzi e una mamma che assistevano a un concerto;
   tra le cause della tragedia ci sarebbe l'uso scriteriato di una bomboletta di spray al peperoncino all'interno del locale che ha provocato un fuggi fuggi verso le uscite;
   dalle notizia apprese dalla stampa risulta che gli spettatori presenti all'interno della discoteca sarebbero stati di gran lunga superiori alla capienza consentita;
   l'inosservanza del numero massimo di ingressi nei locali e nei concerti è una prassi purtroppo molto frequente in Italia, che mette a serio rischio il livello di sicurezza degli spettatori;
   a seguito della tragedia di Corinaldo, il presidente della Siae, Mogol, ha proposto di adottare «un sistema digitale che permette di prevedere il numero di biglietti che un locale può vendere in base alla sua capacità» in modo da arginare la pratica di diversi gestori di locali ed organizzatori di concerti che «moltiplicano» i biglietti cartacei superando il limite di spettatori consentito dalle agibilità;
   il biglietto digitale, visibile sullo smartphone, consente di avere un quadro preciso delle presenze in ogni istante dell'evento, blocca la «moltiplicazione» dei tagliandi oltre la capienza, garantendo quindi maggiore sicurezza e consente più facili controlli da parte delle autorità della Siae –:
   se non ritenga utile adottare iniziative volte a promuovere il sistema del biglietto digitale che potrebbe servire anche a verificare il rispetto dei limiti di capienza stabiliti dalle autorità preposte al rilascio delle autorizzazioni a spettacoli, in locali aperti al pubblico come i concerti dal vivo. (5-01168)

ALLEGATO 7

5-01168 Belotti: Sull'adozione di misure volte a contenere l'afflusso di pubblico agli spettacoli dal vivo entro i limiti di capienza dei locali.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole Belotti, all'indomani dei tragici eventi accaduti in una discoteca di Corinaldo, in provincia di Ancona, citando alcune dichiarazioni del Presidente della SIAE, chiede al Ministero per i beni culturali se non si ritenga utile adottare il sistema del biglietto digitale che potrebbe consentire di verificare meglio il rispetto dei limiti di capienza stabiliti dalle Autorità preposte al rilascio delle relative autorizzazioni, ha richiesto.
   In via preliminare, vorrei precisare che il Ministero per i beni culturali non ha una competenza in via diretta ed esclusiva sulla materia relativa alla regolamentazione dei sistemi di bigliettazione per l'accesso ai concerti dal vivo e ad eventi in locali pubblici ed in particolare nelle discoteche.
   La tematica posta dall'On.le Belotti è importante e particolarmente complessa e va affrontata, sia per ciò che concerne la gestione dell'ordine pubblico, sia per ciò che concerne gli aspetti fiscali e quelli relativi alla sicurezza nei locali di pubblico spettacolo, necessariamente con gli altri Ministeri interessati (Ministero dell'Interno, Ministero dello sviluppo economico e Ministero dell'economia e delle finanze).
   In tale ambito potranno essere individuate le misure tecniche ritenute più opportune per avere riscontro certo ed istantaneo delle presenze all'interno dei locali di pubblico spettacolo.
   Il Ministero per i beni e le attività culturali si rende, pertanto, disponibile a collaborare con le altre Amministrazioni competenti per il raggiungimento delle predette finalità.

ALLEGATO 8

5-01169 Toccafondi: Sulla nomina del nuovo direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze.

TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE

   TOCCAFONDI. – Al Ministro per i beni e le attività culturali. – Per sapere – premesso che:
   Eike Schmidt, dal novembre 2015 è alla guida del prestigioso museo degli Uffizi di Firenze; uno dei pochi poli museali in grado di competere con i grandi musei internazionali;
   una guida solida, all'insegna della modernità, della qualità, dell'innovazione, premiata dal pubblico, dalla critica e dai premi internazionali; sponsorizzato addirittura dall'ex Ministro dei beni culturali e già direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, che, in una intervista rilasciata a Repubblica, auspica che lo stesso possa restare agli Uffizi, continuando con la sua professionalità l'opera già iniziata;
   secondo la testata internazionale specializzata nel settore artistico, BlouinArtinfo, il tedesco Schmidt è stato indicato tra i dieci migliori direttori di musei del mondo; e le Gallerie degli Uffizi sono l'unica istituzione italiana presente in questa classifica speciale;
   «Schmidt – si legge nelle motivazioni – è uno dei sette direttori non italiani che negli ultimi anni sono stati nominati per portare uno stile di gestione più moderno nei musei italiani ossificati e pesantemente burocratizzati»;
   nei tre anni trascorsi dalla sua nomina, si legge ancora, «ha migliorato enormemente le strutture per i visitatori, inaugurato nuove e splendide sale dedicate a Leonardo e Michelangelo, e ha aumentato gli ingressi aprendo il museo a concerti, proiezioni di film ed eventi»;
   eppure Schmidt, ormai da mesi, ha già scritto il suo futuro da top manager della cultura; pronto a sbarcare a Vienna alla guida Kunsthistorisches Museum, non appena scadrà il suo mandato nel capoluogo fiorentino;
   lo stesso Schmidt ne ha parlato intervenendo a «Si Può Fare» su Radio 24. «Di sicuro rimango fino all'anno prossimo», quanto al restare oltre «beh, dovrei parlarne con gli austriaci. Ma finora in Italia non si sa ancora niente». Alla domanda sul perché ha deciso di andare a dirigere il Kunsthistorisches Museum di Vienna, Schmidt ha risposto che «il museo austriaco ha una delle più grandi collezioni di arte al mondo insieme ai Vaticani e al Louvre. E poi sappiamo solo da pochi mesi che in Italia è legale avere dei direttori stranieri per i musei italiani. Questo è stato deciso a giugno dal consiglio di Stato. La politica però non ha ancora fatto passi avanti. Nessuno dei direttori nominati nel 2015 sa ancora se sarà rinnovato il concorso» –:
   ove il direttore Schmidt vada a Vienna, come ipotizzato da diversi organi di stampa, come si intenda procedere in merito alla nomina del nuovo direttore della Galleria degli Uffizi. (5-01169)

ALLEGATO 9

5-01169 Toccafondi: Sulla nomina del nuovo direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Toccafondi ha richiesto quale sia l'intenzione del Ministero in merito al futuro della Direzione della Galleria degli Uffizi alla scadenza del mandato dell'attuale Direttore Eike Schmidt la cui attività è ritenuta, unanimemente, lodevole sotto molteplici profili.
  A tale proposito permettetemi di rimandare, in via generale, a quanto ho dianzi riferito all'onorevole Piccoli Nardelli circa i nuovi criteri di selezione per la scelta dei Direttori dei Musei, ovvero per accedere alle selezioni pubbliche in questione è richiesto il possesso di determinati requisiti:
   a) Titolo di studio:
    1. laurea specialistica o magistrale, ovvero, diploma di laurea conseguito secondo l'ordinamento didattico previgente al regolamento di cui al decreto ministeriale del MIUR del 3 novembre del 1999, n. 509, ovvero titolo di studio equivalente conseguito all'estero in materie attinenti alla tutela, alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio culturale;
    2. altri titoli di studio (dottorato di ricerca, master e/o corsi di specializzazione) conseguiti in Italia o all'estero.
   b) Esperienza professionale maturata in Italia e/o all'estero sempre in materia di tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale;
   c) Essere cittadino di uno Stato membro dell'Unione Europea
   d) Non aver compiuto il 65o anno di età alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande;
   e) Comprovata conoscenza della lingua italiana.

  Sarà poi, una Commissione composta da esperti di chiara fama nominati dal Ministro a valutare i titoli, operando una prima selezione tra i candidati.
  Per ora, nell'unirmi all'apprezzamento sull'operato del Direttore Schmidt, preciso che il suo mandato scadrà il 3 novembre del 2019 ed appare prematura ogni anticipazione riferita al futuro della Galleria degli Uffici ed alla sua guida.

ALLEGATO 10

5-01170 Carbonaro: Sulla determinazione del c.d. «equo compenso per copia privata» per la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi.

TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE

   CARBONARO. – Al Ministro per i beni e le attività culturali. – Per sapere – premesso che:
   il Consiglio di Stato, con la sentenza del 25 ottobre 2017 n. 4938, si è pronunciato sui ricorsi proposti per l'annullamento del decreto ministeriale del Ministero per i beni e le attività culturali del 30 dicembre 2009 e del suo allegato tecnico, sulla determinazione del compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi (cosiddetto «equo compenso per copia privata»);
   la Siae definisce il compenso per copia privata un corrispettivo che si applica sui supporti vergini, apparecchi di registrazione e memorie, in cambio della possibilità di effettuare registrazioni di opere protette dal diritto d'autore;
   qualunque soggetto privato può, così, eseguire una copia del prodotto originale su un proprio supporto, con un notevole risparmio di tempo e di costi, concedendo una tutela nei confronti del titolare del diritto d'autore;
   dovranno versare alla Siae l'equo compenso, solo i produttori e distributori di apparecchi e supporti idonei alla riproduzione;
   la Siae può esentare dal versamento gli utilizzatori di apparecchi o supporti che riproducano fonogrammi e videogrammi per usi estranei dall'utilizzo privato;
   la Corte di giustizia europea ha riconosciuto che la disciplina italiana su esenzioni «ex ante» e rimborsi del prelievo per copia privata, nei casi di uso esclusivamente professionale, contrasta con il diritto euro unitario («osta») e che, dunque, la normativa nazionale deve necessariamente essere caducata, mediante l'annullamento dell'articolo 4 dell'allegato tecnico al decreto ministeriale 30 dicembre 2009, per contrasto con la direttiva 2001/29/CE, come interpretata dalla sentenza della Corte di giustizia del 22 settembre 2016, C-110/15;
   il Consiglio di Stato ha pertanto deciso per l'annullamento dell'articolo 4 dell'allegato tecnico del decreto ministeriali 30 dicembre 2009, essendo chiaro che la normativa nazionale viola il principio di parità di trattamento tra produttori e importatori assoggettati al prelievo per copia privata poiché la normativa nazionale si limita a imporre alla Siae, l'obbligo di «promuovere», la conclusione di protocolli esentativi, violando così anche il principio di certezza del diritto, peraltro non garantendo una efficace procedura di rimborso effettiva per i soggetti produttori importatori e distributori di apparecchi e supporti destinati a uso professionale –:
   quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere per l'individuazione dei casi e dei modi di esenzione «ex ante» dalla «copia privata» per usi esclusivamente professionali, e di rimborso della «copia privata» anche a favore del produttore e dell'importatore, secondo criteri oggettivi e trasparenti, introducendo un nuovo sistema di esenzione ed una nuova modalità di rimborso, conforme anche ai principi della Costituzione e del diritto comunitario. (5-01170)

ALLEGATO 11

5-01170 Carbonaro: Sulla determinazione del c.d. «equo compenso per copia privata» per la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Come noto e come correttamente rappresentato nell'atto parlamentare dell'On.le Carbonaro, con sentenza n. 4938 del 2017, i giudici di Palazzo Spada hanno annullato l'articolo 4 dell'Allegato tecnico al decreto ministeriale 30 dicembre 2009 di determinazione del compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi, ai sensi dell'articolo 71 septies della legge 22 aprile 1941, n. 633 (legge sul diritto d'autore), di cui è parte integrante, sostanzialmente disponendo che la disciplina delle esenzioni ex ante e dei rimborsi dal compenso per copia privata, rivolta a produttori e importatori di apparecchi e supporti per usi manifestamente estranei alla realizzazione di copie private ovvero per usi professionali, deve essere disciplinata mediante un decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, in modo da garantire uniformità, equità e trasparenza ai criteri scelti.
  Giova ricordare preliminarmente che non tutti gli apparecchi e supporti potenzialmente idonei alla effettuazione di copie private sono oggetto di prelievo. Sul punto la giurisprudenza comunitaria (vd. sentenza nella causa c-468/08 c.d. Padawan), ha avuto modo di chiarire che gli apparecchi e supporti utilizzati nell'ambito di un'attività professionale o sui quali siano state inibite le funzionalità di registrazione/copia non devono essere soggette al prelievo sin dalla loro immissione sul mercato (es. di esenzioni di tipo oggettivo: consolle per videogiochi, CD/DVD destinati ad un uso elettro-medicale, supporti utilizzati da studi di doppiaggio). Stesso dicasi per quei soggetti, come ad esempio la Pubblica Amministrazione, che consentono l'utilizzo di detti devices unicamente per lo svolgimento delle attività istituzionali, esulando quindi l'utilizzo da fini privati e personali che connotano l'istituto della copia privata. Ne discende che in ambito comunitario è stato ideato un sistema di esenzioni di tipo sia oggettivo (l'apparecchio o supporto non è idoneo all'effettuazione di copie private o non viene mai utilizzato per questo scopo) che soggettivo (il soggetto a cui vengono ceduti gli apparecchi e supporti in esame non consente che vengano utilizzati per fini privati dagli utenti) che deve trovare attuazione pratica nelle disposizioni degli Stati membri che si occupano di regolare gli aspetti dell'istituto della copia privata.
  A tal fine, con nota del 21 marzo 2018, l'Ufficio di Gabinetto del Ministro per i beni e le attività culturali ha incaricato il Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore di svolgere le attività necessarie alla revisione triennale del decreto ministeriale 20 giugno 2014 di determinazione del compenso per la riproduzione privata ad uso personale di fonogrammi e videogrammi, ai sensi dell'articolo 71-septies della legge n. 633/1941, anche alla luce della sentenza n. 4938 del 2017 che ho sopra richiamato.
  In esecuzione dell'incarico ricevuto, il Presidente in parola ha istituito, con provvedimento del 24 maggio 2018, un'apposita commissione speciale, in seno al Comitato stesso, ai sensi dell'articolo 193 della legge n. 633 del 1941.
  Preme ricordare, sul punto, che la procedura di aggiornamento triennale del
decreto di determinazione dell'equo compenso per copia privata, come ogni revisione che attenga al provvedimento in parola, è soggetta alla procedura prevista dall'articolo 71 septies, comma 2, della legge sul diritto d'autore, che vede il coinvolgimento appunto del Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore e di quello delle associazioni maggiormente rappresentative delle categorie degli importatori e dei produttori degli apparecchi e dei supporti interessati dal prelievo.
  La commissione speciale sopra richiamata ha approfondito e svolto studi volti, da un lato, ad analizzare sia i sistemi di esenzioni ex ante che i rimborsi ex post in vigore negli Stati membri che hanno recepito l'eccezione per copia privata, dall'altro, a verificare l'assetto delle esenzioni soggettive e oggettive fino ad ora attuate e le istanze pervenute. La stessa Commissione ha formulato uno schema di provvedimento che è stato presentato il 12 dicembre 2018 al Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore e che sarà presentato, nell'ambito di un Audit il 22 gennaio 2019, alle Associazioni sopra ricordate, perché possano esprimere le proprie valutazioni sul testo.
  Il nostro auspicio è che l'intero iter possa concludersi entro il prossimo mese di gennaio.