XII Commissione
Affari sociali
Affari sociali (XII)
Commissione XII (Affari sociali)
Comm. XII
Introduzione degli ausili e delle protesi destinati a persone disabili per lo svolgimento dell'attività sportiva tra i dispositivi erogati dal Servizio sanitario nazionale. C. 665 Versace (Seguito dell'esame e rinvio) ... 45
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-01024 Novelli: Criticità nell'applicazione della legge n. 112 del 2016 sul «Dopo di noi» ... 47
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 49
5-01025 Carnevali: Ritardo nella trasmissione della relazione alle Camere sull'attuazione della legge n. 112 del 2016 («Dopo di noi») e questione del rifinanziamento della medesima legge ... 48
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 50
5-01026 D'Arrando: Priorità alle famiglie con minori nella definizione del nuovo reddito di cittadinanza ... 48
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 51
SEDE REFERENTE
Giovedì 29 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Armando Bartolazzi.
La seduta comincia alle 9.10.
Introduzione degli ausili e delle protesi destinati a persone disabili per lo svolgimento dell'attività sportiva tra i dispositivi erogati dal Servizio sanitario nazionale.
C. 665 Versace.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'8 novembre 2018.
Vito DE FILIPPO (PD) ritiene utile lo svolgimento di un breve ciclo di audizioni per approfondire i temi oggetto del provvedimento in esame.
Celeste D'ARRANDO (M5S), precisando di condividere il merito della proposta di legge in discussione, si associa alla richiesta di procedere a un approfondimento tramite lo svolgimento di alcune audizioni.
Rosa MENGA (M5S) valuta favorevolmente la richiesta di svolgere alcune audizioni, osservando che occorre chiarire innanzitutto quale tipo di protesi debbano essere garantite. Sottolinea la necessità di assicurare equità nell'accesso alla pratica sportiva alle persone disabili, qualunque sia la natura della loro disabilità.
Elena CARNEVALI (PD) si dichiara in sintonia con lo spirito del provvedimento, sottolineando che la pratica sportiva è un importante strumento di riabilitazione, utilizzato anche nei centri sanitari per le lesioni midollari come modalità di recupero. In una fase successiva, la pratica sportiva rappresenta un mezzo di integrazione e di socialità. Segnala che attualmente si verifica un problema di disparità di accesso alle protesi per lo svolgimento di attività sportiva, in quanto alle persone assistite dall'Inail sono garantite tali prestazioni, cosa che non accade per le persone la cui invalidità non sia causata da un incidente di lavoro. Il provvedimento in esame rientra, quindi, in un quadro più ampio; a tale proposito, ricorda che il mondo delle disabilità è ancora in attesa dell'aggiornamento del nomenclatore tariffario. Richiama in proposito le posizioni assunte dalla Commissione affari sociali nella passata legislatura, in sede di esame del provvedimento di aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (LEA). Ritiene pertanto utile svolgere un approfondimento sul tema delle protesi per attività sportiva, anche al fine di legittimare l'utilizzo di un ausilio considerato finora residuale, ponendo l'attenzione sul fatto che occorre distinguere tra pratica sportiva agonistica e non agonistica. Ringrazia in ogni caso la presentatrice per aver posto tale tema all'attenzione della Commissione.
Giuseppina VERSACE (FI), relatrice, manifestando disponibilità verso la richiesta di svolgimento di alcune audizioni, ritiene necessario, alla luce di alcuni degli interventi svolti, precisare meglio le finalità del provvedimento da lei presentato. In primo luogo, chiarisce che il provvedimento ha per oggetto qualsiasi tipo di protesi per attività sportiva, a prescindere dalla natura della disabilità della persona interessata. Segnala, quindi, l'esigenza di sanare la disparità di trattamento, già evidenziata dalla collega Carnevali, tra coloro che sono assistiti dall'Inail e le persone che percepiscono una pensione per invalidità civile, quest'ultima peraltro caratterizzata da importi insufficienti.
Ricorda che la pratica sportiva è importante come terapia, a prescindere dal fatto che essa venga svolta in maniera non agonistica o agonistica, e che la proposta di legge si riferisce ad ogni tipo di ausilio, inclusi quelli predisposti per i soggetti che non hanno subito amputazioni ma presentano, ad esempio, lesioni midollari. Precisa, inoltre, che il riferimento all'alta tecnologia è dovuto al fatto che tale è la natura degli ausili per la pratica sportiva, non solo a livello agonistico. Nel ribadire che l'attività sportiva delle persone disabili favorisce la loro inclusione sociale e il loro equilibrio, evidenzia che l'inclusione delle protesi nei livelli essenziali di assistenza consente di affermare che lo sport rappresenta un diritto e non un lusso.
Il sottosegretario Armando BARTOLAZZI, concordando pienamente sulla finalità della proposta di legge in discussione, ritiene utile svolgere un approfondimento sul livello tecnologico che deve essere assicurato per le protesi erogate dal Servizio sanitario nazionale, distinguendo tra i diversi livelli di attività sportiva.
Invita, inoltre, ad effettuare una valutazione sull'impatto di natura economica del provvedimento, segnalando che le risorse ivi previste appaiono insufficienti a coprire le spese che ne potrebbero derivare. Al riguardo, precisando che i dati disponibili sono insufficienti ad effettuare una stima precisa dei possibili beneficiari, fa presente che è possibile, tuttavia, formulare alcune ipotesi.
Osserva, quindi, che le persone comprese nelle fasce di età fino a 49 anni che hanno subito un'amputazione agli arti inferiori sarebbero circa 36.000; se una percentuale tra il 5 per cento e il 10 per cento di loro volesse usufruire delle protesi d'arto ad alta tecnologia per svolgere attività sportiva, considerando che il costo medio di una protesi si aggira tra gli 8.000 e i 10.000 euro, la spesa potrebbe essere stimata tra 16 e 32 milioni di euro. Le persone comprese nelle fasce di età fino a 49 anni che hanno subito un'amputazione agli arti superiori sarebbero circa 43.000; se una percentuale tra il 5 per cento e il 10 per cento di loro volesse usufruire delle protesi d'arto ad alta tecnologia per svolgere attività sportiva, considerando che il costo medio di una protesi si aggira tra 10.000 e i 15.000 euro, la spesa potrebbe essere stimata tra 26 e 52 milioni di euro.
Precisa, poi, che alle persone con amputazione di arto dovrebbero essere aggiunte quelle con altro tipo di disabilità, che potrebbero usufruire di ausili di diversa natura (carrozzine speciali per atletica o per sport di squadra, cicli e biciclette, monosci, slitte e slittini). Considerato che le persone con disabilità tra i 6 e i 44 anni sono stimate in circa 300.000 e, al netto dei casi già richiamati, in circa 220.000, se una percentuale tra il 5 per cento e il 10 per cento di essi volesse usufruire di ausili per lo svolgimento di attività sportiva, i beneficiari sarebbero tra 11.000 e 22.000. Atteso che il costo di una carrozzina adattata per attività sportiva è di circa 1.700 euro, si deve calcolare una ulteriore spesa per il Servizio sanitario nazionale tra i 18,7 e i 37,4 milioni di euro. Il totale della spesa, quindi, si potrebbe stimare tra 50,7 e 121,4 milioni di euro, a fronte di uno stanziamento previsto di 40 milioni di euro.
In conclusione, pur esprimendo vivo apprezzamento per la proposta di legge in discussione, reputa utile rilevare che lo stanziamento di fondi ivi previsto risulterebbe inadeguato a fronte delle stime elaborate.
Giuseppina VERSACE (FI), relatrice, in relazione alle preoccupazioni di carattere finanziario espresse dal rappresentante del Governo, osserva che il Servizio sanitario nazionale potrebbe in alcuni casi concorrere solo ad una parte della spesa necessaria all'acquisto dei dispositivi.
Proseguendo l’iter del provvedimento, sarà quindi possibile acquisire ulteriori elementi per la valutazione degli oneri finanziari nonché individuare le risorse necessarie.
Ribadisce l'esigenza di riconoscere il diritto della pratica sportiva per le persone disabili, segnalando che attualmente gli ausili necessari per lo svolgimento di tale pratica non sono nemmeno menzionati nel nomenclatore tariffario.
Guido DE MARTINI (Lega) segnala che una soluzione al problema della copertura finanziaria del provvedimento potrebbe essere individuata collegando l'erogazione della prestazione al livello reddituale delle persone disabili.
Marialucia LOREFICE, presidente, osservando che le audizioni potrebbero consentire di individuare una soluzione rispetto alle criticità emerse, comunica che le modalità circa il loro svolgimento potranno essere discusse nel corso dell'imminente riunione dell'ufficio di presidenza della Commissione.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame del provvedimento in titolo ad altra seduta.
La seduta termina alle 9.40.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.40 alle 10.05.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedì 29 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Cominardi.
La seduta comincia alle 12.
5-01024 Novelli: Criticità nell'applicazione della legge n. 112 del 2016 sul «Dopo di noi».
Roberto NOVELLI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Claudio COMINARDI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Roberto NOVELLI (FI), replicando, dichiara di condividere quanto affermato nelle premesse della risposta circa la delicatezza della tematica oggetto dell'interrogazione e il fatto che tale tematica non debba essere occasione di scontro tra i diversi schieramenti politici. Evidenzia che, purtroppo, la legge sul «Dopo di noi» non ha trovato un'applicazione uniforme in tutte le regioni.
Dichiara, quindi, di non comprendere il riferimento, contenuto nella risposta del rappresentante del Governo, all'aumento di risorse previsto nella legge di bilancio, posto che un emendamento presentato in tal senso dalla collega Carnevali è stato respinto nel corso dell'esame in sede consultiva presso la Commissione affari sociali. Nell'auspicio che tale aumento di risorse possa comunque concretizzarsi in tempi brevi, anche a partire dall'attuale legge di bilancio, conferma l'esigenza di continuare a monitorare la piena attuazione della legge.
5-01025 Carnevali: Ritardo nella trasmissione della relazione alle Camere sull'attuazione della legge n. 112 del 2016 («Dopo di noi») e questione del rifinanziamento della medesima legge.
Elena CARNEVALI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Claudio COMINARDI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Elena CARNEVALI (PD), replicando, rileva con soddisfazione che dalla risposta emerge un'inversione di tendenza rispetto all'atteggiamento tenuto dalle attuali forze di maggioranza al momento dell'approvazione della legge sul «Dopo di noi».
Dichiara di non comprendere il riferimento, contenuto nella risposta, all'aumento di risorse del Fondo dedicato, manifestando in ogni caso soddisfazione qualora tale aumento dovesse essere frutto di un emendamento che il Governo si accinge a presentare al disegno di legge di bilancio. In conclusione, insiste nella richiesta di avere a disposizione, in tempi rapidi, la relazione sull'attuazione della legge, al fine di valutare le concrete modalità di implementazione della stessa.
5-01026 D'Arrando: Priorità alle famiglie con minori nella definizione del nuovo reddito di cittadinanza.
Gilda SPORTIELLO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria.
Il sottosegretario Claudio COMINARDI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Celeste D'ARRANDO (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta fornita dal sottosegretario Cominardi, da cui emerge la volontà del Governo di tutelare le famiglie con minori che si trovino in condizione di povertà assoluta, al fine di assicurare loro uno stile di vita dignitoso. Nel rilevare che il reddito di cittadinanza si conferma come una misura economica e non assistenzialistica, sottolinea che l'aiuto alle famiglie con minori può contribuire a contrastare fenomeni quali il bullismo e la dispersione scolastica, costituendo pertanto un investimento sulle generazioni future.
Marialucia LOREFICE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 12.25.
ALLEGATO 1
5-01024 Novelli: Criticità nell'applicazione della legge n. 112 del 2016 sul «Dopo di noi».
TESTO DELLA RISPOSTA
In riferimento all'interrogazione in esame, concernente la legge del 22 giugno 2016, n. 112, più comunemente denominata «Dopo di noi», rappresento quanto segue.
La disposizione del cosiddetto «Dopo di noi» è certamente una norma di interesse sociale, soprattutto tenendo presente la delicatezza della tematica, che si inquadra in un settore che va al di là degli schieramenti partitici.
Segnalano che, quanto riguarda la richiesta dell'interrogante, concernente le regioni che hanno attivato i progetti personalizzati, sulla base dei riscontri pervenuti, tali progetti personalizzati con i relativi budget di cura risultano già attivati in Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Toscana e Molise.
In ogni caso in tutte le regioni è stata effettuata la programmazione.
Per quanto riguarda le risorse del «Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare», previsto dall'articolo 3, comma 1, della legge n. 112 del 2016, ribadisco che questo Governo ha previsto un incremento sino a 60 milioni di euro delle risorse finanziarie da assegnare al Fondo in oggetto.
Infine, evidenzio che in merito all'articolo 3, comma 2 della legge n. 112 del 2016, la Conferenza Unificata, in data 6 settembre scorso, ha sancito intesa sullo schema di decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministro per la famiglia e la disabilità, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro della salute, per la ripartizione alle regioni delle risorse del Fondo per l'anno 2018.
L'assistenza delle persone con disabilità grave prive di un sostegno familiare è stata considerata una priorità sin dall'inizio di questo Governo e, infine, vorrei solo rammentare che, nelle politiche da noi attivate, sono i cittadini, soprattutto i più bisognosi, secondo le loro esigenze, i protagonisti della nostra attività.
ALLEGATO 2
5-01025 Carnevali: Ritardo nella trasmissione della relazione alle Camere sull'attuazione della legge n. 112 del 2016 («Dopo di noi») e questione del rifinanziamento della medesima legge.
TESTO DELLA RISPOSTA
In riferimento all'interrogazione dell'onorevole Carnevali, rappresento quanto segue.
La legge del 22 giugno 2016, n. 112, cosiddetta «Dopo di noi», ha come obiettivo quello di assicurare alle persone con disabilità gravi di decidere del proprio futuro, scegliendo liberamente un percorso di autonomia successivo al venir meno del supporto familiare.
Come evidenziato anche dagli onorevoli interroganti, rappresento, in ordine alla tempistica di invio della Relazione, che la stessa è stata trasmessa nel mese di novembre del 2017 e che tale ritardo ha comportato la necessità di far slittare in avanti anche i tempi di predisposizione della Relazione per l'anno 2018.
Per questo motivo, non essendo tra l'altro ancora decorsi dodici mesi dalla presentazione della precedente, d'intesa con il Ministro delegato per la famiglia e le disabilità, è stata data la possibilità alle regioni di far pervenire gli aggiornamenti sullo stato di attuazione della legge n. 112 del 2016 entro il 31 ottobre 2018, in modo tale da predisporre poi la relazione.
In riferimento, invece, alle criticità riscontrate da parte degli enti territoriali nell'applicazione della suddetta legge, segnalo che le stesse sono tutte da ricondurre alla portata innovativa degli interventi che, prevedendo una programmazione su più livelli territoriali, necessitano del coinvolgimento delle associazioni e delle famiglie.
Sulla questione, poi, relativa al ripristino integrale delle risorse del «Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare» – ex articolo 3 della legge n. 112 del 2016 – evidenzio che con emendamento presentato dal Ministro per la famiglia e disabilità, assentito da questo Ministero, sono state non solo ripristinate, ma per di più aumentate fino a 60 milioni di euro le risorse finanziarie da assegnare al fondo in parola.
La disposizione, infatti, prevede un incremento sino a 60 milioni di euro annui, in luogo dei 51,1 milioni per il 2019 e dei 56,1 milioni di euro a decorrere dal 2020 previsti a legislazione vigente, della dotazione del Fondo denominato «Dopo di noi».
Concludendo, l'impegno del Governo permetterà un aumento delle risorse destinate al fondo pari a 8,9 milioni di euro nell'anno 2019, 3,9 milioni di euro per l'anno 2020 e 18,9 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021.
ALLEGATO 3
5-01026 D'Arrando: Priorità alle famiglie con minori nella definizione del nuovo reddito di cittadinanza.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento all'atto parlamentare proposto dall'onorevole D'Arrando, con il quale si chiede se il Governo nella definizione del reddito di cittadinanza intenda tenere conto delle famiglie con minori in povertà assoluta, premetto che la misura, che è in fase di definizione, non potrà non tener conto delle situazioni di maggiore fragilità.
Tra i beneficiari del reddito di cittadinanza una parte molto rilevante sarà quindi costituita da nuclei familiari con figli minori, trattandosi di una categoria nella quale, come ricordato anche dagli interroganti, si riscontra un'alta incidenza della condizione di povertà.
Per garantire maggiore tutela a bambini e ragazzi in condizione di povertà si prevede di incrementare il beneficio economico spettante ai componenti adulti del nucleo familiare qualora siano presenti minori.
Inoltre, quanto al bisogno da parte dei minori in condizioni di povertà di una rete efficace di servizi sociali, preciso che l'introduzione del reddito di cittadinanza sarà supportata dai servizi in favore dei beneficiari, con riferimento non solo a quelli forniti dai Centri per l'impiego, ma anche a quelli offerti dai Servizi sociali dei comuni, in rete con gli altri servizi territoriali, chiamati ad intervenire in presenza di particolari fragilità o bisogni sociali, tra i quali rilevano quelli dei minori all'interno di nuclei familiari con bisogni complessi.
Posso, dunque, non solo assicurare, ma garantire che il Governo nella messa a punto dei criteri per il riconoscimento del reddito di cittadinanza terrà doverosamente conto dei bisogni dei nuclei familiari con minori in povertà assoluta in modo da rendere la misura adeguata alle concrete situazioni di disagio in cui versa un numero sempre più consistente di famiglie.