I Commissione
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
Commissione I (Affari costituzionali)
Comm. I
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. C. 1334 Governo (Relazione alla V Commissione) (Seguito esame e conclusione – Relazione favorevole) ... 50
ALLEGATO 1 (Proposte emendative presentate) ... 53
ALLEGATO 2 (Relazione approvata) ... 56
ALLEGATO 3 (Proposta alternativa di relazione presentata dal gruppo PD) ... 58
DL 113/2018: Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate. C. 1346, approvato dal Senato (Seguito esame e rinvio) ... 51
SEDE CONSULTIVA
Giovedì 15 novembre 2018. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Stefano Candiani.
La seduta comincia alle 13.10.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.
C. 1334 Governo.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Relazione favorevole).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 14 novembre 2018.
Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che sono state presentate 7 proposte emendative (vedi allegato 1), sulle quali invita la relatrice e il rappresentante del Governo a esprimere il parere.
Anna BILOTTI (M5S), relatrice, esprime parere contrario sull'emendamento Migliore 1334/I/25.1 e sull'articolo aggiuntivo Migliore 1334/I/25.01. Invita al ritiro degli articoli aggiuntivi Rosato 1334/I/31.01 e 1334/I/31.02, nonché sugli emendamenti Migliore 1334/I/34.1 e 1334/I/36.1. Esprime infine parere contrario sull'emendamento Migliore 1334/I/57.1.
Il Sottosegretario Stefano CANDIANI esprime parere conforme a quello espresso dalla relatrice. Fa notare come l'invito al ritiro espresso sugli articoli aggiuntivi Rosato 1334/I/31.01 e 1334/I/31.02 sia motivato dal fatto che essi propongono una commistione non corretta tra elementi previdenziali ed assicurativi relativamente al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; condivide, dunque, l'opportunità di ritirarli, in vista di una più accurata riflessione sul tema da svolgere nel corso dell'esame del provvedimento presso la Commissione Bilancio.
Stefano CECCANTI (PD) dichiara di sottoscrivere tutti gli emendamenti presentati dal suo gruppo. Ritira, quindi, gli articoli aggiuntivi Rosato 1334/I/31.01 e 1334/I/31.02, confidando in un approfondimento della tematica da essi affrontata presso la V Commissione.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Migliore 1334/I/25.1, l'articolo aggiuntivo Migliore 1334/I/25.01, nonché gli emendamenti Migliore 1334/I/34.1, 1334/I/36.1 e 1334/I/57.1.
Stefano CECCANTI (PD) richiama l'attenzione della Commissione sull'articolo pubblicato nell'edizione odierna del Corriere della Sera a firma di Federico Fubini, in cui si condivide l'ipotesi, da lui stesso avanzata nel corso dell'esame, secondo cui la Corte costituzionale potrebbe essere chiamata a pronunciarsi sulla legittimità costituzionale della legge di bilancio, con particolare riferimento all'articolo 81 della Costituzione. Ritiene peraltro che la questione di legittimità possa essere sollevata non soltanto dalla Corte dei conti, come ipotizzato nell'articolo citato, ma anche dalle Regioni o in via incidentale nel corso di un giudizio da qualsiasi cittadino. Ricorda di aver già posto il tema e di non aver ricevuto risposta da parte del Governo, invitando quest'ultimo a preparare le argomentazioni per affrontare un'eventuale giudizio di legittimità costituzionale.
Anna BILOTTI (M5S), relatrice, formula una proposta di relazione favorevole sulle parti di competenza del disegno di legge C. 1334, recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (vedi allegato 2).
Stefano CECCANTI (PD) presenta, a nome del gruppo del PD, una proposta di relazione alternativa a quella della relatrice (vedi allegato 3). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione formulata dalla relatrice si richiama alle considerazioni sul provvedimento in esame contenute nella predetta proposta alternativa.
Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di relazione della relatrice, avvertendo che, se questa risulterà approvata, sarà preclusa la proposta alternativa presentata dal gruppo del PD, che non verrebbe, quindi, posta in votazione.
La Commissione approva la proposta di relazione formulata dalla relatrice.
Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la proposta di relazione alternativa presentata dal gruppo PD risulta preclusa, e sarà trasmessa alla Commissione Bilancio come relazione di minoranza del gruppo PD.
La seduta termina alle 13.20.
SEDE REFERENTE
Giovedì 15 novembre 2018. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Nicola Molteni.
La seduta comincia alle 13.20.
DL 113/2018: Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate.
C. 1346, approvato dal Senato.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 14 novembre 2018.
Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, avverte che a seguito della riunione di ieri dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è concordato di svolgere, nella giornata di lunedì 19 novembre, un ciclo di audizioni informali, invitandosi i gruppi a far pervenire alla presidenza l'indicazione dei soggetti da audire entro le ore 16 della giornata odierna.
Ricorda altresì che in quella sede è stato convenuto di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti alle 9.30 di martedì 20 novembre.
Nessuno chiedendo di intervenire, dichiara quindi concluso l'esame preliminare e rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.25.
ALLEGATO 1
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334 Governo).
PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE
ART. 25.
Apportare le seguenti modificazioni:
1) al comma 1 sostituire le parole: «3 milioni» con le seguenti: «10 milioni»;
2) dopo il comma 1, aggiungere il seguente: «2. Agli oneri derivanti dal comma 1, pari a 7 milioni di euro a decorrere dall'anno 2019 si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190».
1334/I/25. 1. Migliore, Fiano.
Dopo l'articolo 25, aggiungere il seguente:
Art. 25-bis.
(Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo politico).
1. Il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo di cui all'articolo 1, comma 1-septies, del decreto-legge 30 dicembre 1989, n. 416, è incrementato di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.
2. Agli oneri derivanti dal comma 1, pari a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2021 si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
1334/I/25. 01. Migliore, Fiano.
ART. 31.
Dopo l'articolo 31, aggiungere il seguente:
Art. 31-bis.
(Disposizioni in materia di personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco).
1. In caso di infortunio gravemente invalidante o di malattia contratta per causa di servizio o in occasione delle attività di addestramento e formazione, è esteso al personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco il sistema previdenziale ed assistenziale riconosciuto per tali eventi al personale di ruolo del Corpo medesimo. In caso di decesso del personale volontario per le ipotesi di cui al presente articolo, sono estese ai familiari superstiti le forme di trattamento pensionistico applicate per tali eventi al personale di ruolo nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Conseguentemente all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: 250 milioni con le seguenti: 245 milioni e le parole: 400 milioni con le seguenti: 395 milioni.
1334/I/31. 01. Rosato, Carnevali, Fiano.
Dopo l'articolo 31, aggiungere il seguente:
Art. 31-bis.
(Disposizioni in materia di personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco).
1. Le disposizioni in materia di tutela previdenziale e assistenziale applicate al personale di ruolo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco sono estese anche al personale volontario di cui all'articolo 9, commi 1 e 2, del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139. È altresì riconosciuto ai familiari dei vigili del fuoco volontari deceduti per causa di servizio, il trattamento economico spettante ai familiari superstiti dei vigili del fuoco di ruolo, anche nelle ipotesi in cui siano deceduti svolgendo attività addestrative od operative diverse da quelle connesse al soccorso. I vigili del fuoco volontari sono altresì equiparati ai vigili del fuoco di ruolo ai fini del riconoscimento del trattamento economico concesso in caso di infortunio gravemente invalidante o di malattia contratta per causa di servizio, includente anche il periodo di addestramento iniziale.
2. Ai maggiori oneri di cui al comma precedente, pari a 5 milioni di euro a decorrere dall'anno 2019, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307. Il Governo con uno o più decreti adottati ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, provvede entro trenta giorni a disciplinare le modalità di accesso ai trattamenti di cui al comma precedente.
1334/I/31. 02. Rosato, Carnevali, Fiano.
ART. 34.
Al comma 6 sostituire le parole: 210 milioni con le seguenti: 420 milioni.
Conseguentemente dopo il comma 6 aggiungere il seguente:
6-bis. Il Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 è ridotto di 210 milioni a decorrere dall'anno 2019.
1334/I/34. 1. Migliore, Fiano.
ART. 36.
Al comma 1 sostituire le parole: 70 milioni con le seguenti: 140 milioni.
Conseguentemente dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
1-bis. Il Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, è ridotto di 70 milioni a decorrere dall'anno 2019.
1334/I/36. 1. Migliore, Fiano.
ART. 57.
Sostituire il comma 2 con i seguenti:
2. Il Ministero dell'Interno pone in essere processi di razionalizzazione ed efficientamento della spesa per la gestione dei centri per l'immigrazione al fine di potenziare le strutture di accoglienza diffuse sul territorio. Al fine di efficientare la spesa, anche in conseguenza della contrazione del fenomeno migratorio, il Ministero dell'Interno, con apposito Regolamento, definisce i capitolati di spesa atti a garantire, oltre ai servizi minimi di vitto e alloggio, adeguati programmi di inserimento lavorativo e di apprendimento della lingua italiana e di assistenza psicologica, in particolare per i soggetti più vulnerabili, e risparmi di spesa per un ammontare pari ad almeno 100 milioni per l'anno 2019, 150 milioni per l'anno 2020 e 200 milioni annui a decorrere dal 2021.
2-bis. Al fine di garantire l'efficientamento della spesa e il risparmio da essa derivante anche nell'erogazione dei servizi, il Ministero dell'Interno con il Regolamento di cui al comma precedente, individua altresì i servizi che possono essere erogati su scala territoriale, superando il meccanismo del finanziamento pro-capite/pro-die. Gli eventuali ulteriori risparmi ottenuti da questa modalità confluiscono in apposito Fondo da istituirsi presso il Ministero dell'Interno e da destinarsi ad iniziative di promozione culturale negli istituti di formazione di ogni ordine e grado sul tema dell'importanza dell'interscambio culturale e della conoscenza della nostra Costituzione.
2-ter. Il Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307 è ridotto di 50 milioni di euro per l'anno 2019 e di 50 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021.
Conseguentemente, all'articolo 90, sopprimere il comma 2.
1334/I/57. 1. Migliore, Fiano.
ALLEGATO 2
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. (C. 1334 Governo).
RELAZIONE APPROVATA
La I Commissione,
esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge C. 1334, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021»;
preso atto, con favore, delle misure recate dalla manovra finanziaria che interessano gli ambiti di competenza della Commissione medesima;
rilevato, quanto al tema della sicurezza, come l'articolo 30, al comma 1, autorizzi l'assunzione straordinaria, in aggiunta alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente, di un contingente massimo fino a 6.150 unità nei ruoli iniziali delle Forze di polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia penitenziaria) con la finalità di incrementare i servizi di prevenzione e di controllo del territorio e di tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica, in connessione, in particolare, alle esigenze di contrasto al terrorismo internazionale, come le nuove assunzioni consentiranno di ripianare, nell'arco del quinquennio, la residua carenza organica delle Forze di Polizia, facendo in modo che la dotazione organica, complessivamente pari a 328.257 unità, venga a coincidere con la forza effettiva;
richiamato altresì il comma 7 dell'articolo 30, il quale dispone un ulteriore finanziamento per le spese di funzionamento connesse alle assunzioni straordinarie delle Forze di polizia, ivi comprese le spese per mense e buoni pasto, pari a 1 milione di euro per l'anno 2019 e a 3 milioni di euro annui a decorrere dal 2020;
considerato che l'articolo 31 autorizza assunzioni straordinarie nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco, incrementando di 1.500 unità la relativa dotazione organica, unitamente ad un'autorizzazione di spesa ulteriore per oneri di funzionamento, inclusi mense e buoni pasti, connessi alle assunzioni straordinarie, pari a 200.000 euro per il 2019 e a 1 milione a decorrere dal 2020;
tenuto conto che l'articolo 36, ai fini del riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate, previsto nell'ambito del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 113 del 2018, dispone un incremento di 70 milioni di euro, a decorrere dal 2020, del relativo Fondo;
tenuto altresì conto che l'articolo 28 autorizza, al comma 5, per il triennio 2019/2021, il Ministero dell'interno ad assumere a tempo indeterminato, in aggiunta alle vigenti facoltà assunzionali e nell'ambito dell'attuale dotazione organica, 775 unità di personale della carriera prefettizia e di livello dirigenziale e non dirigenziale dell'amministrazione civile dell'interno;
preso atto, quanto al tema dell'immigrazione, che l'articolo 25 reca un incremento del Fondo nazionale per le politiche migratorie di 3 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2019, destinato al finanziamento di iniziative di accoglienza di stranieri immigrati per cause eccezionali, di istruzione degli stranieri ed educazione interculturale, nonché dei centri di accoglienza, di misure di integrazione e stanziamenti per la Commissione per le politiche di integrazione istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri;
ricordato altresì che l'articolo 57, nell'ambito delle misure di razionalizzazione della spesa pubblica, al comma 2 dispone che il Ministero dell'interno provveda alla razionalizzazione della spesa per la gestione dei centri per l'immigrazione, tenuto conto della contrazione del fenomeno migratorio, e alla riduzione del costo giornaliero di accoglienza dei migranti e che dalla realizzazione di tale insieme di interventi – previa estinzione dei debiti pregressi – è previsto che derivino risparmi almeno pari a: 400 milioni di euro per il 2019; 550 milioni di euro per il 2020; 650 milioni di euro a decorrere dal 2021;
richiamato – quale ulteriore misura di razionalizzazione della spesa pubblica – il comma 16 dell'articolo 57, volto a diminuire il numero delle sezioni elettorali da predisporre, in occasione delle prossime consultazioni per l'elezione del Parlamento europeo del maggio 2019, presso le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane a beneficio degli elettori italiani residenti negli altri Paesi membri dell'Unione, in ragione della minore percentuale di votanti costantemente registrata all'estero e dell'incremento significativo degli elettori registrati in altri Paesi dell'Unione europea;
ricordato che l'articolo 75 prevede la riduzione dei costi della politica nelle regioni a statuto speciale, ordinario e nelle province autonome, intervenendo sulla disciplina dei trattamenti previdenziali e dei vitalizi di coloro che abbiano rivestito la carica di presidente della regione, di consigliere regionale o di assessore regionale, prevedendo che le regioni provvedano ad una rideterminazione secondo il metodo del calcolo contributivo;
valutati gli stanziamenti previsti nei capitoli di spesa nello stato di previsione del Ministero dell'interno (di cui alla Tabella n. 8) e nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (di cui alla Tabella n. 2), per le parti di competenza;
rilevato, in particolare, positivamente il consistente incremento della Missione n. 6 – Soccorso civile, dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per la quale si registra – rispetto alla dotazione a legislazione vigente – un aumento di 881,5 milioni di euro (pari al 24,8 per cento), di cui 460 milioni nella Sezione II, e 421,5 milioni per gli effetti finanziari del disegno di legge di bilancio 2019, indicati nella Sezione I, imputabile ai programmi 6.1 «Interventi per pubbliche calamità» e 6.2 «Protezione civile»,
DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.
ALLEGATO 3
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334 Governo).
PROPOSTA ALTERNATIVA DI RELAZIONE PRESENTATA DAL GRUPPO PD
La I Commissione,
premesso che:
l'esame del disegno di legge di bilancio per il 2019 si inserisce in un contesto macroeconomico che desta forti preoccupazioni: nel trimestre luglio-settembre 2018 il prodotto interno lordo italiano ha ristagnato, per la prima volta dopo ben 14 trimestri consecutivi di crescita;
nonostante il primo arresto alla crescita nazionale da tre anni e mezzo a questa parte, le riforme attuate nel corso della precedente legislatura hanno proseguito a segnare risultati positivi, particolarmente significativi nel mercato del lavoro – il numero degli occupati ha raggiunto un massimo storico e il tasso di partecipazione delle donne e delle classi di età più elevate si è finalmente innalzato – e proseguire in questa direzione di riforma strutturale del sistema-Paese costituisce l'unica via per aumentare in prospettiva il potenziale di crescita e liberare risorse pubbliche per combattere la povertà e sostenere le fasce più deboli della popolazione;
alcune delle misure previste nel disegno di legge di bilancio costituiscono un pericoloso passo indietro rispetto al processo di riforma strutturale che, con il contributo del Paese tutto, si è portato avanti, e i loro effetti potrebbero rendere ancor più incisivi i rischi al ribasso sull'andamento dell'economia prefigurati dall'Ufficio parlamentare di bilancio, con un deterioramento dei conti pubblici a partire già dal 2019 che rischia di mettere in serio pericolo la solidità dei fondamentali dell'economia italiana;
l'evidenza empirica, in particolare riferita agli anni precedenti alla crisi finanziaria globale, ci insegna che l'espansione del bilancio non si traduce automaticamente in un sostenuto aumento del prodotto, se le misure non sono adeguate a favorire la crescita potenziale nel lungo periodo;
con questa manovra di bilancio il Governo accresce l'indebitamento netto, rispetto ai suoi valori tendenziali, in media di 1,3 punti percentuali del PIL all'anno nel triennio 2019- 2021 e per il prossimo anno programma di attuare interventi espansivi per circa 34 miliardi, coperti da aumenti delle entrate e riduzioni della spesa per poco più di un terzo, con un aumento del disavanzo di quasi 22 miliardi, ponendosi degli obiettivi di crescita particolarmente ambiziosi, definiti nei fatti più che ottimistici dai più autorevoli osservatori nazionali e internazionali;
un'espansione di bilancio come quella delineata dal disegno di legge in esame, non determinata principalmente dalle spese per investimento, ma piuttosto da voci di spesa corrente, non garantisce la crescita nel medio termine e può anzi metterla in pericolo a lungo andare, e con essa la stabilità del Paese, quando ci si troverà a dover fronteggiare fasi cicliche avverse;
gli effetti della politica di bilancio non possono infatti essere valutati come se essa fosse isolata, dal momento che risentono delle condizioni finanziarie, particolarmente determinanti se in rapporto al PIL il debito pubblico è elevato: dopo soli sei mesi di Governo i segnali di indebolimento dell'economia sono allarmanti, la volatilità sui mercati finanziari è tornata ad aumentare e i tassi di interesse sul debito pubblico sono divenuti molto elevati;
l'aumento dello spread si ripercuote sull'intera economia, ossia su famiglie, imprese e istituzioni finanziarie che detengono il risparmio nazionale, e rispetto ad aprile è già costato al contribuente quasi 1,5 miliardi di euro di interessi in più e, ipotizzando tassi coerenti con le attuali aspettative dei mercati, costerebbe oltre 5 miliardi di euro nel 2019 e circa 9 nel 2020 dalle stime della Banca d'Italia;
gli effetti della protratta incertezza degli investitori sugli orientamenti del Governo, in costante conflitto con le istituzioni europee, e sulla credibilità dell'impegno a conseguire i risultati di crescita annunciati, hanno determinato una crescita dei tassi di interesse sul debito pubblico che rischia dunque di vanificare tutto l'impulso espansivo atteso dall'Esecutivo con l'approvazione della Legge di bilancio;
il quadro di finanza pubblica che si delinea è imprudente e difficilmente sostenibile, anche perché corredato da strumenti di politica economica, finanziati in deficit nonostante siano stati presentati per anni come dotati di adeguata copertura finanziaria, che non solo non sembrano in grado di garantire i previsti risultati di crescita, ma che, per alcune misure qualificanti del programma di Governo, non sono neanche ancora stati definiti nel dettaglio, come nel caso del reddito di cittadinanza e del pensionamento anticipato, per cui il provvedimento si limita unicamente a istituire due fondi, mentre interventi, messi in campo nella precedente legislatura, di fondamentale impulso per la crescita attraverso il sostegno agli investimenti delle imprese e il rafforzamento del tessuto industriale, sono stati depotenziati, come nel caso dell'iperammortamento e del credito di imposta per la ricerca;
destano grave preoccupazione anche le osservazioni emerse durante l'audizione del Presidente dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio, lo scorso 12 novembre, presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, che hanno messo in evidenza non solo i punti in cui la manovra presenta varie criticità sulla base di previsioni poco credibili, ma anche e soprattutto l'esistenza di seri profili di costituzionalità;
non si può non rammentare infatti che lo stesso Presidente della Repubblica ha accompagnato il comunicato con il quale ricordava di aver autorizzato il Governo ai sensi dell'articolo 87, quarto comma, della Costituzione, alla presentazione del disegno di legge in esame con una lettera con la quale sollecitava il Governo stesso ad un preciso rispetto degli articoli 81, 97 e 117 della Costituzione e delle valutazioni dell'Ufficio parlamentare di bilancio, previsto dalla legge costituzionale n. 1 del 2012, nonché invitava il Governo a sviluppare – anche nel corso dell'esame parlamentare – il confronto e un dialogo costruttivo con le istituzioni europee;
proprio le valutazioni dell'Ufficio parlamentare di bilancio, presentate alle Commissioni competenti di Camera e Senato, laddove segnalano che il saldo strutturale passerà da un segno positivo di 0,2 ad uno negativo di 0,8, sembrano profilare una vera e propria violazione degli articoli 81 e 97 della Costituzione, in particolare in assenza di quelle rigorose condizioni previste dall'articolo 81 della Costituzione, che consentono il ricorso all'indebitamento solo al fine di considerare gli effetti di un ciclo economico negativo in termini oggettivi o al verificarsi di eventi eccezionali;
come rilevato dall'Ufficio parlamentare di bilancio, inoltre, la rottura della regola costituzionale viene addirittura ostentata, quando il Governo non definisce un piano di rientro neppure per il 2022 e per gli anni successivi, ma si limita a rimandarlo a generiche annualità indefinite, cioè a quando il livello del PIL reale e il tasso di disoccupazione saranno tornati ai valori pre-crisi: la legge di bilancio realizza così uno scostamento dal piano di rientro che venne approvato dal Parlamento prima della sessione di bilancio del 2017 per l'anno 2018, senza però prevedere alcun nuovo piano di rientro;
con specifico riferimento agli ambiti di competenza della I Commissione, poi, appare assolutamente preoccupante la previsione di cui all'articolo 57, comma 2, del disegno di bilancio, laddove prevede interventi di razionalizzazione del Ministero dell'interno che coinvolgono la gestione dei centri per l'immigrazione e la riduzione del costo giornaliero per l'accoglienza dei migranti, interventi dai quali ai sensi del comma 3 dovrebbe derivare un risparmio almeno pari a 400 milioni di euro per il 2019, 550 milioni di euro per il 2020 e 650 milioni di euro a decorrere dal 2021;
tale disposizione, infatti va letta assieme al de-finanziamento di quasi 4 milioni nella stessa missione operato nella sezione II del Bilancio a carico degli Interventi a favore degli stranieri anche richiedenti asilo;
dal combinato disposto della sezione I e della sezione II del disegno di legge di bilancio, il Programma 5.1 Flussi migratori, Interventi per lo sviluppo della Coesione sociale, garanzia dei diritti e rapporti con le confessioni religiose, risulta tagliati di quasi 404 milioni, che rischiano da un lato di incidere fortemente sul numero e la qualità dei servizi offerti dai centri di accoglienza; e dall'altro di prevedere un costo pro-capite per migrante all'interno dei centri di accoglienza talmente basso – per consentire effettivamente i risparmi di spesa sopra indicati – da non essere atto a garantire le condizioni minime per il rispetto dei diritti umani fondamentali,
DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO.