X Commissione

Attività produttive, commercio e turismo

Attività produttive, commercio e turismo (X)

Commissione X (Attività produttive)

Comm. X

Attività produttive, commercio e turismo (X)
SOMMARIO
Mercoledì 14 novembre 2018

SEDE CONSULTIVA:

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. C. 1334 Governo (Relazione alla V Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione – Relazione favorevole) ... 235

ALLEGATO 1 (Relazione approvata) ... 240

ALLEGATO 2 (Proposta alternativa di relazione presentata dai deputati Moretto, Benamati, Bonomo, Manca, Mor, Nardi, Noja, Zardini) ... 241

Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici. C. 1189 Governo (Parere alle Commissioni riunite I e II) (Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole) ... 238

ALLEGATO 3 (Parere approvato) ... 245

X Commissione - Resoconto di mercoledì 14 novembre 2018

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 14 novembre 2018. — Presidenza della presidente Barbara SALTAMARTINI, indi del vicepresidente Luca CARABETTA. – Interviene il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Davide Crippa.

  La seduta comincia alle 14.15.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.
C. 1334 Governo.

(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 13 novembre 2018.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, ricorda che il termine per la presentazione di proposte emendative al disegno di legge in esame è scaduto oggi alle ore 9.30. Comunica che non sono stati presentati emendamenti.
  Avverte che la relatrice ha presentato una proposta di relazione favorevole (vedi allegato 1). Avverte, altresì, che è stata presentata da parte dei deputati del gruppo del Partito Democratico una proposta alternativa di relazione (vedi allegato 2).

  Angela MASI (M5S), relatrice, illustra la sua proposta di relazione favorevole.

  Gianluca BENAMATI (PD) illustra la proposta alternativa di relazione presentata dal suo gruppo. Osserva sul piano generale che la manovra di bilancio per il 2019 si inserisce in una situazione economica che desta forti preoccupazioni a causa della stagnazione riscontrata nel trimestre luglio-settembre 2018 del prodotto interno lordo. In questa situazione intervengono le misure contenute nel provvedimento all'esame della Commissione che segnano un passo indietro rispetto alle riforme intraprese nella passata legislatura, con il rischio, evidenziato dall'Ufficio parlamentare di bilancio, di un peggioramento dei conti pubblici fin dal 2019. Rileva come la manovra accresce l'indebitamento di 34 miliardi, di cui 22 previsti per obiettivi ambiziosi e definiti da molti osservatori più che ottimistici, come il reddito di cittadinanza e la cosiddetta quota 100. Ciò comporterà un peso su imprese e famiglie, peso che già si sente a causa dell'aumento dei tassi.
  Sul piano delle questioni di competenza specifica della X Commissione, evidenzia prima di tutto il depotenziamento del paino Impresa 4.0 e come non si aiutino le piccole imprese con la limitazione complessiva delle risorse. Nel ritenere positive alcune misure di dettaglio a sostegno delle imprese contenute nel disegno di legge di bilancio, sottolinea come nella proposta alternativa di relazione si rileva la mancanza nel disegno di legge di bilancio medesimo di una strategia complessiva di aiuto alle imprese e, in particolare, l'assenza di qualsiasi previsione sulla formazione. Osserva, poi, che non vi è traccia della riduzione del cuneo fiscale, misura di agevolazione indispensabile per le imprese. Nella proposta alternativa si delinea come la manovra di bilancio difetti di visione e di strategia per il settore del turismo, e come sia assente il sostegno alle politiche aerospaziali. Con riguardo all'energia, si rileva il mancato contenimento dei costi della bolletta per le imprese. Il settore del commercio viene toccato solo marginalmente dalla manovra, con l'estensione del regime della cedolare secca sugli immobili commerciali, mentre mancano misure realmente finalizzate al rilancio del settore medesimo. Infine la proposta alternativa segnala il mancato intervento sull'IMU gravante sui beni strumentali degli artigiani, misura più volte annunciata da esponenti del Governo.
  Per i motivi sopra indicati, dichiara la posizione di contrarietà del suo gruppo alla proposta di relazione della relatrice e raccomanda l'approvazione della proposta alternativa del suo gruppo.

  Claudia PORCHIETTO (FI) invita la maggioranza a riflettere su alcuni passaggi, in particolare partendo da un tema. Si riferisce alla incompatibilità tra l'avvio del reddito di cittadinanza e la contemporanea riduzione delle agevolazioni alle imprese che azzoppano il tessuto imprenditoriale del Paese, rendendo in prospettiva molto difficoltoso trovare lavoro. Sottolinea che gravi danni deriveranno alle imprese a causa di alcune misure, quali ad esempio, la soppressione dell'IRI e dell'ACE, nonché dell'allungamento del periodo di ammortamento. Il provvedimento in discussione impatta profondamente sui bilanci delle imprese che hanno sviluppato una proiezione dei costi da sostenere e degli investimenti da realizzare negli anni a venire. Giudica negativamente la proroga in formato ridotto delle misure previste dal Piano Industria 4.0, valutate, peraltro, positivamente dai sindacati e dalle grandi industrie. Evidenzia che rimane grave il problema della formazione dei lavoratori sulle misure del Piano Industria 4.0, poiché tale formazione non è adeguatamente supportata nella manovra. Rileva che il provvedimento in esame riduce quanto stanziato per il credito di imposta legato ad investimenti in ricerca e sviluppo. Quanto alla Nuova Sabatini, fa presente che, in un momento di difficoltà e di rischio recessione della nostra economia, le norme in vigore potrebbero favorire il fenomeno della non fatturazione. Ritiene insufficienti i fondi previsti per finanziare il Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy in un momento storico, pensa alla vicenda Pernigotti, in cui le nostre imprese non riescono a rimanere in Italia. Preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione della relatrice.

  Pier Luigi BERSANI (LeU) desidera focalizzare il suo intervento sulla politica industriale evidenziata dalla manovra di bilancio, che si inserisce in una situazione difficile per motivi intrinseci all'industria italiana, come anche per motivi esterni, legati a industrie estere come quella tedesca. Le misure contenute nel disegno di bilancio rappresentano uno sforzo graduale di aiuto alle industrie, ma mancano di una necessaria diversa visione di un mondo industriale che sta cambiando, Ad esempio l'iperammortamento va sicuramente sagomato, perché è eccessivo calcolarlo sul 70 per cento degli investimenti. Infatti più che sugli investimenti bisognerebbe intervenire sui costi effettivi, dato che il cambiamento sopra richiamato farà sì che chi produce diventi di per sé piattaforma, annullando le differenze tra uso e proprietà. Osserva poi che lo stesso iperammortamento debba essere selettivo e non consentire, ad esempio, l'acquisto di auto aziendali che non contribuiscono certamente al rilancio dell'industria.
  Preannuncia il suo voto contrario sulla proposta di relazione della relatrice.

  Giorgia ANDREUZZA (Lega), nell'esprimere il parere favorevole del suo gruppo sulla proposta di relazione della relatrice, evidenzia che il contenuto del disegno di legge di bilancio è coerente con il contratto di Governo. Sottolinea che, oltre alle disposizioni di stretta competenza della X Commissione, il provvedimento prevede una serie di misure, quali ad esempio la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, la flat tax, la riduzione dell'IRES, gli incentivi di cui all'articolo 11, la cedolare secca relativa agli affitti commerciali che, oltre a dare slancio alla nostra economia, sono coerenti con le richieste che la maggioranza del Paese ha espresso alle scorse elezioni politiche con il proprio voto.

  Sara MORETTO (PD) ribadisce il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione della relatrice, non solo per motivi generali di contrarietà al provvedimento, ma anche perché eccessivamente ristretta a pochi temi. Concorda con quanto affermato dal deputato Benamati sulla mancanza di una strategia di aiuto alle imprese e sull'indebolimento del paino Impresa 4.0. Nella proposta di relazione della relatrice si parla poi di fase espansiva, mentre la situazione reale è quella di un rallentamento della crescita. Osserva poi come misure previste a favore delle imprese vengano assorbite da misure come il reddito di cittadinanza e quota 100. Non c’è traccia nella manovra della flat tax e si prevede, invece, un sistema di misure fiscali caotico e incongruente. Viene poi rinviata di un anno la riduzione delle tasse per le imprese.
  In quanto alla proposta alternativa di relazione presentata del suo gruppo, ne chiede, in caso di sua preclusione per l'approvazione della proposta di relazione della relatrice, la trasmissione alla Commissione bilancio come relazione di minoranza.

  Marco SILVESTRONI (FdI), nel preannunciare il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione della relatrice, evidenzia che il provvedimento in esame non prevede il cuneo fiscale a favore delle PMI né porta modifiche significative al Piano Industria 4.0 a favore delle imprese. Ritiene, inoltre, ingiusto che gli stanziamenti necessari per il reddito di cittadinanza assorbano tutte le risorse del bilancio statale non permettendo allo Stato stesso di investire e rilanciare l'economia.

  Il sottosegretario Davide CRIPPA esprime parere favorevole sulla proposta di parere della relatrice. Desidera svolgere due considerazioni. La prima riguarda il tema della formazione, che ritiene meritevole di attenzione e che potrà essere preso in considerazione durante l'esame in sede referente. Su misure quali il reddito di cittadinanza sottolinea come possano costituire un volano per i consumi e complessivamente ritiene che il disegno di legge di bilancio rappresenti una soluzione equa per il rilancio dell'economia.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, comunica che sarà posta in votazione la proposta di relazione della relatrice, avvertendo che, se questa risulterà approvata, sarà preclusa la proposta alternativa che sarà comunque trasmessa alla Commissione bilancio come relazione di minoranza.

  La Commissione approva la proposta di relazione favorevole della relatrice. Nomina altresì la deputata Masi relatrice presso la Commissione bilancio.

Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici.
C. 1189 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite I e II).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 7 novembre 2018.

  Luca CARABETTA, presidente, avverte che il relatore ha presentato una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  Sara MORETTO (PD) intervenendo sull'ordine dei lavori, in relazione all'esame del disegno di legge di bilancio testé concluso, desidera sottolineare come un intervento del Governo non limitato ad esprimere un parere sulla proposta di relazione, ma volto a valutazioni politiche, avrebbe dovuto riaprire il dibattito sul provvedimento.
  In quanto al provvedimento ora in esame, osserva che l'esprimere un parere su un atto ancora aperto e su cui le Commissioni di merito hanno votato l'ampliamento della materia d'esame al tema della prescrizione, rappresenti un grave errore procedurale. È infatti cambiata la natura del provvedimento, con l'introduzione di un tema di estremo interesse per la X Commissione. Ritiene che esprimere un parere su un testo che sarà sostanzialmente modificato, rappresenti un qualcosa di irriguardoso per l’iter del provvedimento medesimo, per la X Commissione e per l'intero Parlamento. Chiede alla maggioranza di fermarsi e chiede alla Presidenza di non procedere nell'esame del provvedimento e di non porre in votazione la proposta di parere del relatore.
  Preannuncia che, se questo avverrà, il suo gruppo non parteciperà all'esame del provvedimento e abbandonerà i lavori.

  Benedetta FIORINI (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, si associa a quanto affermato dalla deputata Moretto. Ritiene che il Presidente della Camera dovrebbe intervenire sul modo complessivo in cui viene gestito l'esame del provvedimento. Si chiede che senso abbia il voto odierno e lamenta la mancata considerazione dell'opinione delle minoranze.
  Preannuncia che anche il suo gruppo, se proseguirà l'esame del provvedimento, abbandonerà i lavori.

  Pier Luigi BERSANI (LeU) intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene anche lui che l'intervento del sottosegretario avrebbe dovuto riaprire il dibattito sul disegno di legge di bilancio.
  Sul provvedimento in esame, si associa alle considerazioni svolte dalle deputate Moretto e Fiorini e preannuncia che anche il suo gruppo, se proseguirà l'esame del provvedimento, abbandonerà i lavori.

  Luca CARABETTA, presidente, replicando alla deputata Moretto e al deputato Bersani, sulla questione relativa all'esame del disegno di legge di bilancio appena concluso, fa presente che la presidenza, prima di porre in votazione la proposta di relazione della relatrice, ha chiesto, come di consueto, se vi fossero ulteriori richieste di intervento da parte dei deputati al termine di quello svolto dal sottosegretario Crippa e ha preso atto che nessun deputato ha chiesto di parlare.
  Fa altresì presente che il provvedimento in esame in sede consultiva è iscritto a partire dal prossimo lunedì 19 novembre nel calendario dell'Assemblea e che le Commissioni competenti in sede referente hanno organizzato i propri lavori in modo tale da conferire il mandato al relatore entro domenica 18 novembre. Analogamente a quanto hanno già fatto altre Commissioni, in conformità peraltro a numerosi precedenti, è opportuno rendere il parere sul testo originario, fermo restando che se all'esito dell'esame delle proposte emendative in sede referente dovessero esservi delle modifiche di rilievo per la X Commissione si potrà eventualmente valutare di esprimersi nuovamente sul testo modificato.

  Claudia PORCHIETTO (FI) desidera far presente che la X Commissione non dovrebbe tener conto delle decisioni assunte da altre Commissioni, anche alla luce della rilevanza del tema della prescrizione sulle competenze della X Commissione. Osserva che non si può dare un voto su un testo che non c’è e, di conseguenza, sulla fiducia. Al di là delle questioni tecniche, si sarebbe aspettata una posizione politica procedurale diversa da un Governo nato per essere il Governo del cambiamento, ma deve constatare che tale cambiamento nel caso di specie non c’è.

  Gianluca BENAMATI (PD) al di là delle questioni tecniche, ritiene che la questione sia di merito. La Commissione deve esprimere il proprio parere su un testo con le modifiche che saranno apportate dalle Commissioni competenti in sede referente, modifiche che avranno una notevole ricaduta sul sistema produttivo. Non condivide il richiamo della prassi e dei precedenti nei quali è stato dato un parere su un testo non emendato. Non lo condivide perché in quei casi si trattava di un processo emendativo all'interno di una medesima tematica, ma qui siamo di fronte a un ampliamento della materia originaria, con l'introduzione di una fattispecie di grande impatto. A suo avviso le procedure non andrebbero forzate e la conferenza dei presidenti di gruppo dovrebbe organizzare i lavori in modo da permettere alle Commissioni competenti in sede consultiva di esprimersi sul testo definito dalle Commissioni di merito. Va condotta, quindi, una valutazione politica su una questione di enorme rilevanza. Sottolinea, infine, come non sia obbligatorio per la Commissione esprimere il proprio parere.

  Luca CARABETTA, presidente, dà la parola al relatore.

  Benedetta FIORINI (FI) prende atto che la presidenza non ritiene di modificare la propria posizione e di proseguire nell'esame del provvedimento.

  I deputati dei gruppi Partito Democratico, Forza Italia e Liberi e Uguali abbandonano i lavori della Commissione.

  Fabio BERARDINI (M5S), relatore, illustra la propria proposta di parere favorevole. Osserva che il parere favorevole è sulla ratio complessiva del provvedimento e sulle sue finalità e non potrebbe, quindi, essere inficiato dall'ampliamento della materia oggetto di esame deliberato dalle Commissioni di merito.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 15.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 14 novembre 2018.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.25 alle 15.30.

X Commissione - mercoledì 14 novembre 2018

ALLEGATO 1

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. C. 1334 Governo.

RELAZIONE APPROVATA

  La X Commissione
   esaminato il disegno di legge C.1334 Governo recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 per le parti di propria competenza;
   esaminati, limitatamente alle parti di competenza, gli stati di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), del Ministero dello sviluppo economico (Tabella 3), del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Tabella 7), del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Tabella 12);
   condivisi gli assi portanti individuati nelle politiche del Ministero dello sviluppo economico volti al consolidamento della fase espansiva in atto e del ciclo degli investimenti privati così da rafforzare anche le risorse disponibili per innovazione, ricerca e sviluppo;
   valutati positivamente il rifinanziamento degli interventi a favore dell'accesso al credito e per le imprese, in particolare il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, e la cosiddetta «Nuova Sabatini»;
   apprezzate le risorse destinate alle agevolazioni di cui all'articolo 45 del decreto legge n. 112 del 2008, concesse nell'ambito del contratto di sviluppo che costituisce il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno delle imprese, in forma singola o associata, per investimenti di grande dimensioni;
   valutati positivamente il rifinanziamento e l'estensione della platea della misura «Resto al Sud»;
   apprezzate le principali linee di attività del Ministero dello sviluppo economico per quanto attiene al sostegno all'innovazione con specifico riguardo alle iniziative volte a sostenere il piano denominato «Industria 4.0» per la parte degli investimenti e dei voucher per i manager;
   sottolineato favorevolmente il rifinanziamento del «Piano made in Italy» e le disposizioni introdotte in materia di tutela e valorizzazione del made in Italy;
   apprezzati gli stanziamenti previsti per il Progetto di Interesse Comune Europeo (IPCEI) sulla microelettronica;
   valutata positivamente, per quanto di interesse della X Commissione, la disposizione di cui all'articolo 11 che prevede la proroga delle detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica, ristrutturazione edilizia e per l'acquisto di mobili per l'anno 2019, auspicando che tale misura possa essere prorogata anche per gli anni successivi,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

ALLEGATO 2

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. C. 1334 Governo.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI RELAZIONE PRESENTATA DAI DEPUTATI MORETTO, BENAMATI, BONOMO, MANCA, MOR, NARDI, NOJA, ZARDINI

  La X Commissione
   premesso che
    l'esame del disegno di legge di bilancio per il 2019 si inserisce in un contesto macroeconomico che desta forti preoccupazioni: nel trimestre luglio-settembre 2018 il prodotto interno lordo italiano ha ristagnato, per la prima volta dopo ben 14 trimestri consecutivi di crescita;
    nonostante il primo arresto alla crescita da tre anni e mezzo a questa parte, le riforme attuate nel corso della precedente legislatura hanno proseguito a segnare risultati positivi, particolarmente significativi nel mercato del lavoro – il numero degli occupati ha raggiunto un massimo storico e il tasso di partecipazione delle donne e delle classi di età più elevate si è finalmente innalzato – e proseguire in questa direzione di riforma strutturale del sistema-Paese costituisce l'unica via per aumentare il potenziale di crescita e liberare risorse pubbliche per combattere la povertà e sostenere le fasce più deboli della popolazione;
    alcune delle misure previste in questa legge di bilancio costituiscono un pericoloso passo indietro rispetto al faticoso processo di fuoriuscita dalla crisi che, con il contributo del Paese tutto, si è portato avanti, e i loro effetti potrebbero rendere ancor più incisivi i rischi di un deterioramento dell'economia prefigurati dall'Ufficio parlamentare di bilancio, con un peggioramento dei conti pubblici a partire già dal 2019 che può mettere in serio pericolo la solidità dei fondamentali dell'economia Italiana;
    l'esperienza, in particolare riferita agli anni precedenti alla crisi finanziaria globale, insegna che l'espansione del bilancio non si traduce automaticamente in un sostenuto aumento del prodotto, se le misure non sono adeguate a favorire la crescita potenziale nel lungo periodo;
    con questa manovra di bilancio il Governo accresce l'indebitamento netto, rispetto ai suoi valori tendenziali, in media di 1,3 punti percentuali del PIL all'anno nel triennio 2019- 2021 e per il prossimo anno programma di attuare interventi espansivi per circa 34 miliardi, coperti da aumenti delle entrate e riduzioni della spesa per poco più di un terzo, con un aumento del disavanzo di quasi 22 miliardi, ponendosi degli obiettivi di crescita particolarmente ambiziosi, definiti nei fatti più che ottimistici dai più autorevoli osservatori nazionali e internazionali;
    un'espansione di bilancio come quella delineata del DDL all'esame, non dedicata principalmente dalle spese per investimento, ma piuttosto basata su spesa corrente, non solo non garantisce affatto il raggiungimento degli obiettivi di crescita prefissati nel medio termine, ma il mancato raggiungimento di tali obiettivi porterà al forte indebolimento della stabilità economica del Paese, situazione assi rischiosa soprattutto quando ci si troverà a dover fronteggiare fasi cicliche avverse;

    gli effetti della politica di bilancio non possono infatti essere valutati come se essa fosse isolata, dal momento che risentono delle condizioni finanziarie, particolarmente determinanti se in rapporto al Pil il debito pubblico è elevato: dopo soli sei mesi di Governo i segnali di indebolimento dell'economia sono allarmanti, la volatilità sui mercati finanziari è tornata ad aumentare e i tassi di interesse sul debito pubblico sono divenuti molto elevati;
    l'aumento dello spread si ripercuote sull'intera economia, ossia su famiglie, imprese e istituzioni finanziarie che detengono il risparmio nazionale, e rispetto ad aprile è già costato al contribuente quasi 1,5 miliardi di euro di interessi in più e, ipotizzando tassi coerenti con le attuali aspettative dei mercati, costerebbe oltre 5 miliardi di euro nel 2019 e circa 9 nel 2020 dalle stime della Banca d'Italia;
    gli effetti della protratta incertezza degli investitori sugli orientamenti del Governo, in costante conflitto con le istituzioni europee, e sulla credibilità dell'impegno a conseguire i risultati di crescita annunciati, hanno determinato una crescita dei tassi di interesse sul debito pubblico che rischia dunque di vanificare tutto l'impulso espansivo atteso dall'Esecutivo con l'approvazione della Legge di bilancio;
    il quadro di finanza pubblica che si delinea è imprudente e difficilmente sostenibile, anche perché corredato da strumenti di politica economica, finanziati in deficit nonostante siano stati presentati per anni come dotati di adeguata copertura finanziaria, che non solo non sembrano in grado di garantire i previsti risultati di crescita, ma che, per alcune misure qualificanti del programma di Governo, non sono neanche ancora stati definiti nel dettaglio, come nel caso del reddito di cittadinanza e del pensionamento anticipato, per cui il provvedimento si limita unicamente a istituire due fondi, mentre interventi, messi in campo nella precedente legislatura, di fondamentale impulso per la crescita attraverso il sostegno agli investimenti delle imprese e il rafforzamento del tessuto industriale, sono stati depotenziati, come nel caso dell'iperammortamento e del credito di imposta per la ricerca;
    in materia di politica fiscale si delinea infine un impianto caotico che invece di proseguire con l'ACE, misura che si è dimostrata particolarmente efficace nel lungo periodo nel creare un tessuto industriale più solido e con l'IRI, misura che semplifica e inserisce un nuovo metodo di tassazione del reddito imprenditoriale, rimanda invece di un anno la riduzione delle tasse alle imprese;
    per quanto di competenza della Commissione,
    si rileva il depotenziamento del Piano Impresa 4.0 che finora ha agito trasversalmente nel favorire la competitività dei settori produttivi e al quale hanno avuto accesso nell'ultimo biennio moltissime imprese grazie all'automatismo dell'erogazione degli incentivi. Il depotenziamento è causato dallo stanziamento limitato di risorse, dall'orizzonte temporale limitato ad un anno e dalle modifiche nella procedura di assegnazione, resa più complicata e onerosa per le aziende e rischia inoltre di ostacolare il necessario adeguamento del sistema produttivo nazionale alla competizione internazionale in quanto agisce come deterrente al maggior dimensionamento delle aziende penalizzando gli investimenti più consistenti fino ad annullare il vantaggio fiscale alla soglia dei 20 milioni di euro;
    in quadro di misure già di per sé orientate alla spesa corrente appare, inoltre, del tutto incongruente l'azione di sostegno alla produttività ed ai salari che avrebbe dovuto esplicarsi mediante un forte intervento sul cuneo fiscale mentre si limita a pochi e disorganici interventi;
    a supporto dello sviluppo del capitale immateriale, della competitività e della produttività del Paese, la Legge di Bilancio 2018 ha istituito un apposito
Fondo finalizzato a perseguire obiettivi di politica economica ed industriale, connessi anche al programma Industria 4.0. Nella Legge di Bilancio 2019 non vi è traccia su come articolare e sviluppare queste azioni concrete al fine di supportare le imprese, soprattutto PMI, nei processi di trasformazione digitale: si rileva infatti la gravissima mancanza di qualsiasi previsione sulla formazione e sul rafforzamento delle competenze, non è presente alcuna misura specifica sulla formazione legata a Impresa 4.0, nemmeno di proroga delle misure esistenti, appare inopportuna la rimodulazione, al ribasso, del credito d'imposta per ricerca e sviluppo, mentre si riducono ore e risorse destinate all'alternanza scuola lavoro, smantellando di fatto uno strumento di formazione on the job molto utile per avvicinare i giovani al mondo del lavoro, misure che invece avrebbero dovuto essere stabilizzate e anche ampliate ed estese ad altri settori, unitamente al rafforzamento dei Compentence Center;
    si rileva la mancanza di visione e di strategia per il settore del turismo, peraltro da noi già denunciata in occasione della discussione del decreto-legge n. 86/2018 che ha trasferito le funzioni in materia di turismo dal Ministero dei beni e delle attività culturali (e del turismo) al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali,). Nel provvedimento in esame, il settore turistico è stato preso in considerazione solo marginalmente (definanziamento di 0,1 milioni di euro, per ciascun anno del triennio 2019-2021 dello stanziamento relativo all'ampliamento alle società aventi ad oggetto la promozione dell'offerta turistica nazionale dei benefici concernenti le start up innovative di cui all'articolo 11-bis, comma 1, del decreto-legge n. 83/2014, definanziamento di 0,2 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2019-2021 e di 2 milioni di euro per il 2022 e ss., degli stanziamenti spettanti al Ministero per l'esercizio di attività afferenti al settore del turismo e incremento di 1 milione di euro per ciascun anno del triennio 2019-2021 e per l'anno 2022 e ss del contributo annuo a favore del CAI per le attività del Consorzio del soccorso alpino e speleologico), mentre sarebbe stato invece opportuno confermare e rifinanziare il piano turistico 2017-2020 e misure vigenti come il credito d'imposta per le strutture ricettive. L'attuale Piano strategico del turismo 2017-2022, elaborato dal Comitato Permanente per la promozione del turismo, che ha rilanciato la leadership italiana, ormai consolidata da cinque anni di crescita consecutiva (solo per citare i dati relativi al 2017, le strutture ricettive ufficiali italiane hanno registrato il record di 122 milioni di arrivi e oltre 427 milioni di presenze totali e la spesa dei turisti stranieri, circa 37 miliardi di euro, è aumentata del 7,2 per cento), aveva delineato lo sviluppo del settore nei prossimi anni, indicando altresì come azione prioritaria l'integrazione delle politiche turistiche con il Piano nazionale Industria 4.0 allo scopo di favorire l'aggiornamento tecnologico del sistema dell'offerta e rafforzarne la competitività, cosa che risulta totalmente assente nel provvedimento in esame;
    si rileva, al fine di assicurare la continuità di lungo termine di tutte le attività già programmate per la politica aerospaziale e per la partecipazione italiana ai programmi dell'agenzia Spaziale Europea, il mancato apporto di nuove risorse, in quanto ci si è limitati a confermare lo stanziamento messo in opera dal precedente governo per il periodo 2017-2020, così come in ambito del programma di ricerca scientifica e tecnologica di base ci si è limitati a confermare gli stanziamenti previsti, senza allargare il necessario orizzonte temporale dell'intervento. Ulteriori risorse finanziarie integrerebbero le spese già stanziate ed impiegate per il rilancio della competitività e della innovazione delle industrie, con particolare riferimento a quelle operanti nelle aree tecnologiche ritenute strategiche per il rilancio della competitività del sistema economico;
    in relazione alla lotta alla contraffazione e alla tutela della proprietà industriale, ambiti di intervento fondamentali
per la tenuta e lo sviluppo del tessuto industriale nazionale segnaliamo che invece di proseguire e potenziare le azioni finora intraprese come ad esempio il cd. «Patent Box», si registra invece un definanziamento degli stanziamenti per gli interventi in materia di brevettualità e per le attività connesse con la ricerca di anteriorità;
    in merito al settore energia, a fronte dell'ambizioso obiettivo della decarbonizzazione totale per il 2050, sarebbe stato necessario intervenire nel medio termine, proseguendo anche azioni intraprese in passato, sui costi energetici di difficile sostenibilità per famiglie e imprese, come evidenziato nella recente audizione dell'ARERA presso le Commissioni riunite Attività produttive di Camera e Senato e da tutte le associazioni di categoria: il provvedimento in esame contiene invece solo la diminuzione di 15 milioni di euro annui del taglio in bolletta a beneficio delle famiglie della componente A2 ottenuto con l'utilizzo della cd. «Robin Hood tax»;
    il settore del commercio viene toccato solo marginalmente con l'estensione del regime agevolato della cedolare secca sugli immobili commerciali mentre assistiamo alla riduzione di crediti d'imposta attribuiti agli esercenti di sale cinematografiche, agli esercenti di attività di vendita di libri al dettaglio, nonché alle imprese produttrici di prodotti editoriali che effettuano investimenti in editoria e programmi di ristrutturazione economica, misure insufficienti o addirittura penalizzanti per un settore, specie quello del commercio al dettaglio, in sofferenza ormai da un decennio e che avrebbe bisogno di un intervento forte e mirato;
    va segnalato infine il mancato intervento sull'IMU gravante sui beni strumentali, assenza resa ancora più significativa dagli annunci ripetuti in più occasioni dagli esponenti del Governo e della maggioranza,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO.