III Commissione
Affari esteri e comunitari
Affari esteri e comunitari (III)
Commissione III (Affari esteri)
Comm. III
DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO:
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 Atto n. 51 (Rilievi alla V Commissione) (Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, e rinvio) ... 36
In ricordo dell'Ambasciatore Luigi Vittorio Ferraris ... 38
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. C. 1334 Governo (Relazione alla V Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione – Relazione favorevole) ... 39
ALLEGATO 1 (Emendamenti) ... 42
ALLEGATO 2 (Relazione approvata dalla Commissione) ... 47
ALLEGATO 3 (Relazione alternativa presentata dal gruppo del partito democratico) ... 49
DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO:
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205. Atto n. 51 (Rilievi alla V Commissione) ... 41
ALLEGATO 4 (Rilievi deliberati dalla Commissione) ... 52
DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 14 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE.
La seduta comincia alle 10.35.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.
Atto n. 51.
(Rilievi alla V Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in oggetto.
Marta GRANDE, presidente, fa presente che il provvedimento è in corso di esame presso la V Commissione e che il Presidente della Camera, con lettera del 7 novembre scorso, ha segnalato che la stessa V Commissione ha convenuto sull'opportunità che questa Commissione esprima ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, secondo periodo, del regolamento i propri rilievi sulle parti di competenza.
Pino CABRAS (M5S), relatore, premette che, come evidenziato nella relazione illustrativa che accompagna il provvedimento, il sostegno degli investimenti pubblici rappresenta uno dei principali obiettivi della politica economica del Governo. In questo contesto lo schema di decreto in titolo dispone il riparto tra le diverse Amministrazioni dello Stato del Fondo per investimenti e sviluppo infrastrutturale, istituito con la legge di bilancio per il 2017 e rifinanziato nell'anno successivo.
Nel fare presente che complessivamente le risorse stanziate nel periodo 2017-2033 sono pari a 83,7 miliardi di euro, segnala che questo stanziamento è stato ridotto quest'anno con il decreto legge 28 settembre 2018, n. 109, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze, attualmente in corso di esame presso il Senato, per un importo pari a 585 milioni nel periodo 2018-2029 a favore di interventi urgenti per la città di Genova.
Osserva che le risorse oggi stanziate sul fondo investimenti ammontano, pertanto, a 717 milioni di euro per l'anno 2018, 1.420 milioni per l'anno 2019, 2.143 milioni per l'anno 2020, 2.150 milioni per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023, 2.450 milioni per l'anno 2024, 2.470 milioni per ciascuno degli anni dal 2025 al 2029 e 2.500 milioni per ciascuno degli anni dal 2030 al 2033.
Riguardo all'utilizzo delle risorse finanziarie, evidenzia che la disposizione istitutiva del Fondo prevede che la ripartizione sia disposta con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri interessati, in relazione ai programmi presentati dalle amministrazioni centrali dello Stato, tra i seguenti settori di spesa: trasporti e viabilità; mobilità sostenibile e sicurezza stradale; infrastrutture, anche relative alla rete idrica e alle opere di collettamento, fognatura e depurazione; ricerca; difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche; edilizia pubblica, compresa quella scolastica e sanitaria; attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni; digitalizzazione delle amministrazioni statali; prevenzione del rischio sismico; investimenti in riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie; potenziamento infrastrutture e mezzi per l'ordine pubblico, la sicurezza e il soccorso; infine, eliminazione delle barriere architettoniche.
Sottolinea che gli schemi dei decreti relativi alla ripartizione sono trasmessi alle Commissioni parlamentari competenti per materia, le quali esprimono il proprio parere non vincolante entro trenta giorni dalla data dell'assegnazione.
Ricorda che un primo riparto delle risorse è stato effettuato con i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 maggio e del 21 luglio 2017, che hanno destinato 800 milioni di euro per il triennio 2017-2019 alla riqualificazione urbana e alla sicurezza delle periferie e che hanno ripartito le ulteriori risorse del Fondo per complessivi 46 miliardi di euro. All'interno di questa prima ripartizione, 14,9 milioni di euro sono stati assegnati al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale da impiegare nell'ambito del settore relativo all'edilizia pubblica.
Segnala che lo schema di decreto in esame provvede alla ripartizione della quota di rifinanziamento del Fondo, dando priorità ai settori della cultura dell'istruzione, della ricerca e dell'alta tecnologia, nonché della sicurezza e dell'ordine pubblico, secondo quanto riferisce la relazione illustrativa.
In particolare, rileva che il comma 1 dell'unico articolo dello schema di decreto dispone la ripartizione, rinviando all'allegato, che reca l'indicazione, nell'ambito di ciascun settore, della quota parte assegnata a ciascun Ministero in ciascun anno nel periodo 2018-2033, anche tenendo conto delle richieste formulate dai Ministeri e dei successivi approfondimenti condotti con ciascuna Amministrazione. Nello specifico, secondo quanto indicato nella tabella allegata al provvedimento, al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale verrebbero assegnati, in tale periodo, ulteriori 51,8 milioni per interventi nell'ambito dell'edilizia pubblica e ulteriori 5 milioni di euro da impiegare nel settore della digitalizzazione dell'amministrazione.
Il comma 2 dispone l'individuazione degli interventi nell'ambito dei diversi settori di spesa secondo le procedure previste a legislazione vigente anche, ove necessario, nel caso di interventi rientranti nelle materie di competenza regionale o delle province autonome, e limitatamente agli stessi, attraverso l'intesa con i livelli di governo decentrati e il sistema delle autonomie.
I commi 3 e 4 riguardano il monitoraggio e il controllo dei programmi finanziati nell'ambito della Banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP). Conseguentemente, tali progetti devono essere corredati del codice unico di progetto (CUP) e del codice identificativo della gara (CIG) anche se non perfezionato ai sensi della delibera n. 1 del 2017 dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). I soggetti attuatori degli interventi sono tenuti al costante aggiornamento dei dati.
Evidenzia, infine, che il comma 4 richiede a ciascun Ministero di presentare, entro il 15 settembre di ogni anno, una relazione alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero dell'economia e delle finanze e alle Commissioni parlamentari competenti per materia, ai fini della valutazione dello stato di avanzamento dei programmi finanziati e delle principali criticità riscontrate nell'attuazione degli interventi.
Al riguardo segnala che la legge di bilancio per il 2018 già prevedeva la presentazione annuale di questa relazione, ai fini del monitoraggio dello stato di avanzamento degli interventi finanziati con le risorse del Fondo e dell'effettivo utilizzo delle citate risorse. La relazione in oggetto non risulta tuttavia fin qui trasmessa alle Camere.
Ciò premesso, propone che la Commissione valuti favorevolmente il provvedimento nell'auspicio che il Governo, in sede di presentazione alla Commissione della relazione di cui al comma 4 dell'articolo 1, voglia precisare gli specifici interventi realizzati nell'ambito delle tematiche dell'edilizia pubblica e della digitalizzazione.
Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, anche in considerazione dell'assenza del rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 10.45.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 14 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene la Viceministra per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Emanuela Claudia Del Re.
La seduta comincia alle 14.05.
In ricordo dell'Ambasciatore Luigi Vittorio Ferraris.
La Viceministra Emanuela Claudia DEL RE esprime il suo personale cordoglio per la gravissima perdita del professor Luigi Vittorio Ferraris, già Ambasciatore d'Italia in Germania, nonché consigliere di Stato e maestro di intere generazioni di diplomatici. Nel commemorarne la personalità, ne ricorda in particolare il ruolo di Ambasciatore a Bonn in anni particolarmente difficili per la storia europea e la speciale tempra personale che, unita ad una raffinata caratura intellettuale, ha ispirato la carriera di molti giovani, tra cui lei stessa. Preannuncia l'intenzione di organizzare in memoria dell'Ambasciatore Ferraris un convegno di studi presso il Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale.
La Commissione si associa con commozione.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.
C. 1334 Governo.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Relazione favorevole).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 13 novembre.
Marta GRANDE, presidente, avverte che sono state presentante 19 proposte emendative (vedi allegato 1). Dichiara l'inammissibilità dell'articolo aggiuntivo Rosato 1334/III/46.01 in quanto di natura microsettoriale.
La Viceministra Emanuela Claudia DEL RE preannuncia che sulla materia oggetto dell'emendamento Rosato 1334/III/46.01, testé dichiarato inammissibile, il Governo intende presentare una propria proposta emendativa nel prosieguo dell'esame del provvedimento presso la V Commissione.
Alberto RIBOLLA (Lega), relatore, esprime parere favorevole su tutte le proposte emendative, ad eccezione degli identici emendamenti Quartapelle Procopio 1334/III/57.1, Boldrini 1334/III/57.2, Fusacchia 1334/III/57.3 e Pagani 1334/III/57.4, su cui esprime parere contrario. Invita, infine, al ritiro dell'articolo aggiuntivo La Marca 1334/III/29.01.
La Viceministra Emanuela Claudia DEL RE esprime parere conforme al relatore.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), nel ringraziare il relatore per il parere favorevole espresso su gran parte degli emendamenti presentati, intervenendo sul complesso degli emendamenti chiede chiarimenti circa il parere contrario sull'emendamento, a propria prima firma, 1334/III/57.1.
Alberto RIBOLLA (Lega), relatore, precisa che il parere contrario sull'emendamento presentato dalla collega Quartapelle e su quelli di identico contenuto a prima firma Boldrini, Fusacchia e Pagani è in linea con l'orientamento del Governo di ridurre il contributo all'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), come emerge dal dettato dell'articolo 57, comma 15, del provvedimento in esame.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) e Laura BOLDRINI (LeU) si riservano di intervenire più in dettaglio nel prosieguo dell'esame sulle proposte emendative a loro prima firma sul tema della riduzione del contributo all'ONU.
La Commissione approva, quindi, l'articolo aggiuntivo Quartapelle Procopio 1334/III/25.01.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) dichiara di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo La Marca 1334/III/29.01 chiedendo al relatore un chiarimento sull'invito al ritiro espresso.
Alberto RIBOLLA (Lega), relatore, sottolinea che la proposta emendativa a prima firma La Marca non soddisfa le esigenze di tutto il personale del Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale e necessita di ulteriori approfondimenti da parte del Governo.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) a nome degli ulteriori firmatari dichiara di mantenere l'articolo aggiuntivo La Marca 1334/III/29.01.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo La Marca 1334/III/29.01 e, con distinte votazioni, approva all'unanimità gli articoli aggiuntivi Schirò 1334/III/54.01 e Quartapelle Procopio 1334/III/54.02.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1334/III/57.1, sottolinea che il parere contrario del Governo è incomprensibile e contradditorio: la riduzione del contributo alle Organizzazioni Internazionali contravviene gli obiettivi fissati dal Documento di economia e finanza e dallo stesso disegno di legge di bilancio in materia di promozione dell'aiuto pubblico allo sviluppo a livello bilaterale. Peraltro, a suo avviso, il taglio dei contributi all'ONU, che configura un messaggio quasi punitivo rivolto agli interlocutori multilaterali, rischia di danneggiare lo standing internazionale dell'Italia, tanto più all'indomani dell'elezione del nostro Paese al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite.
Laura BOLDRINI (LeU), associandosi alle considerazioni della collega Quartapelle, ribadisce la miopia della scelta dell'Esecutivo che non si limita ad una operazione di spending review, ma esprime una posizione di chiara contrapposizione alle sedi di dialogo multilaterale, rivolta in particolare al Segretariato Generale dell'ONU, quasi a volere compiacere il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha minacciato di dimezzare il contributo statunitense all'ONU. Chiede, dunque, alla Viceministra Del Re di esplicitare e motivare il senso di questa scelta politica.
Alberto RIBOLLA (Lega), relatore, come già evidenziato nella relazione illustrativa, segnala che già le leggi di bilancio del 2015 e del 2016 prevedevano una decurtazione del contributo italiano all'ONU e che dunque non si tratta di un fatto nuovo.
Paolo GRIMOLDI (Lega) sottolinea che l'attuale dimensione del finanziamento italiano alle Nazioni Unite non arreca benefìci effettivi al nostro Paese, come dimostra il recente dibattito in sede ONU sulle malattie non trasmissibili, che rischia di penalizzare gravemente alcune eccellenze del settore agroalimentare italiano.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) ribadisce che l'Italia negli ultimi anni ha ottenuto importanti riconoscimenti da parte dell'ONU, il ritorno in Consiglio di Sicurezza dopo soli sette anni, la nomina di un funzionario italiano ad Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati e, da ultimo, la già citata elezione (con voto quasi unanime, 180 favorevoli su 189 votanti) nel Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. A fronte di questi importanti risultati, la riduzione del contributo italiano rischia dunque di produrre un deficit di credibilità e di autorevolezza del nostro Paese nel più importante consesso multilaterale.
Laura BOLDRINI (LeU) ribadisce la richiesta al Governo di chiarimenti sul messaggio politico sotteso a questa scelta, che sembra mettere in discussione il ruolo essenziale delle Nazioni Unite come foro principale, anche se imperfetto, di dialogo, mediazione e risoluzione delle controversie internazionali.
Alberto RIBOLLA (Lega), relatore, precisa che, nonostante la decurtazione, l'Italia resta tra i primi dieci contributori delle missioni di pace a guida ONU poiché il contributo a tali missioni avviene su un canale finanziario diverso da quello interessato dall'intervento riduttivo.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Quartapelle Procopio 1334/III/57.1, Boldrini 1334/III/57.2, Fusacchia 1334/III/57.3 e Pagani 1334/III/57.4 e approva, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Boldrini 1334/III/107.1 e Quartapelle Procopio 1334/III/107.2, nonché gli ulteriori identici emendamenti Boldrini 1334/III/107.3 e Quartapelle Procopio 1334/III/107.4 e gli emendamenti Ungaro 1334/III/Tab A.1, La Marca 1334/III/Tab A.2, Ungaro 1334/III/Tab A.3, Schirò 1334/III/Tab A.6, Ungaro 1334/III/Tab A.4 e La Marca 1334/III/Tab A.5.
Alberto RIBOLLA (Lega), relatore, dà lettura ad una proposta di relazione favorevole (vedi allegato 2).
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) presenta una relazione alternativa da intendersi come relazione di minoranza (vedi allegato 3) al fine di evidenziare le criticità rispetto alla sostenibilità della manovra di bilancio nel suo complesso e, in particolare, circa il conseguimento degli obiettivi dichiarati dal Governo in tema di incremento della quota di aiuti pubblici allo sviluppo. Al riguardo, segnala che la riduzione delle risorse per l'accoglienza dei rifugiati inciderà in senso negativo sul raggiungimento di una quota di aiuti pubblici allo sviluppo pari allo 0,33 per cento del Reddito nazionale lordo nel 2019, allo 0,36 per cento nel 2020 e allo 0,40 per cento nel 2021.
La Viceministra Emanuela Claudia DEL RE, con riferimento alla richiesta di chiarimenti dell'onorevole Boldrini, precisa che il Governo sta vagliando una proposta per riorientare le risorse derivanti dal taglio dei contributi all'ONU, su cui c’è un a riflessione in corso, alla cooperazione allo sviluppo.
Laura BOLDRINI (LeU) prende atto della risposta della rappresentante del Governo, sottolineando che tale scelta penalizza la cooperazione in ambito multilaterale.
La Viceministra Emanuela Claudia DEL RE si riserva in ogni caso di approfondire in seguito la tematica sollevata dall'onorevole Boldrini.
Sabrina DE CARLO (M5S), in sede di dichiarazione di voto, annuncia il voto favorevole del gruppo Movimento 5 stelle alla proposta di relazione del relatore.
La Commissione approva la proposta di relazione favorevole del relatore, risultando così preclusa la deliberazione sulla proposte di relazione alternativa presentata dall'onorevole Quartapelle.
Marta GRANDE, presidente, avverte che la relazione e gli emendamenti approvati nella seduta odierna dalla Commissione, saranno trasmessi, ai sensi dell'articolo 120 del regolamento, alla V Commissione Bilancio.
La seduta termina alle 14.35.
DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 14 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene la Viceministra per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Emanuela Claudia Del Re.
La seduta comincia alle 14.35.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.
Atto n. 51.
(Rilievi alla V Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Rilievi).
La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in oggetto, rinviato nella seduta antimeridiana.
Marta GRANDE (M5S) avverte che il relatore ha presentato una proposta di deliberazione sull'atto in titolo (vedi allegato 4).
La Viceministra Emanuela Claudia DEL RE si associa alle considerazioni svolte dal relatore nella seduta antimeridiana.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di valutazione favorevole formulata dal relatore.
La seduta termina alle 14.40.
ALLEGATO 1
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334 Governo).
EMENDAMENTI
ART. 25.
Dopo l'articolo 25, inserire il seguente:
Art. 25-bis.
(Fondo Africa).
1. Per sostenere gli interventi straordinari volti a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i Paesi africani d'importanza prioritaria per le rotte migratorie, il Fondo di cui all'articolo 1, comma 621, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, a decorrere dal 2019 è rifinanziato di 50 milioni annui.
Conseguentemente, all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui», con le seguenti: 200 milioni di euro per l'anno 2019 e di 350 milioni di euro annui.
1334/III/25.01. Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Bonomo, Fassino, Guerini, Minniti, La Marca
(Approvato)
ART. 29.
Dopo l'articolo 29, inserire il seguente:
ART. 29-bis
(Disposizioni in materia di personale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale).
1. Le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 319, della legge 24 dicembre 2014, n. 190, si applicano per le maggiorazioni attribuite automaticamente al personale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per il servizio presso sedi disagiate o particolarmente disagiate, ai sensi dell'articolo 23 del decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1092, e dell'articolo 144 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, con riferimento al servizio presso le dette sedi anche precedentemente alla data del 30 giugno 2015. Il personale interessato ad ottenere il riconoscimento di tali maggiorazioni può esercitare tale diritto, attraverso richiesta all'amministrazione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Conseguentemente, all'articolo 90 comma 2, sostituire le parole: 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui, con le seguenti: 245 milioni di euro per l'anno 2019 e di 395 milioni di euro annui.
1334/III/29.01. La Marca, Scalfarotto, De Maria.
ART. 46.
Dopo l'articolo 46, inserire il seguente:
ART. 46-bis.
(Rifinanziamento delle iniziative per la conservazione della Memoria e per le attività culturali delle minoranze italiane in Slovenia e Croazia).
1. Per la prosecuzione degli interventi di cui alla legge 16 marzo 2001, n. 72, è autorizzata la spesa di 2,3 milioni di euro a decorrere dall'anno 2019. Per la prosecuzione degli interventi di cui alla legge 21 marzo 2001, n. 73, è autorizzata la spesa di 3,5 milioni di euro annui, a decorrere dall'anno 2019.
2. Al fine di assicurare piena attuazione alla legge 13 aprile 2004, n. 92, il contributo a favore dell'Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata (IRCI) e il contributo a favore della Società di studi fiumani sono incrementati di 100.000 euro per ciascuno degli enti, a decorrere dall'anno 2019.
Conseguentemente, all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: è incrementato di 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2020 con le seguenti: è incrementato di 244 milioni di euro per l'anno 2019 e di 394 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2020.
1334/III/46.01. Rosato, Serracchiani, Quartapelle Procopio.
(Inammissibile)
ART. 54.
Dopo l'articolo 54, aggiungere il seguente:
ART. 54-bis.
(Proroga del Fondo per il potenziamento della promozione della lingua e della cultura italiane all'estero).
1. Il Fondo per il potenziamento della promozione della lingua e della cultura italiane all'estero, di cui all'articolo 1, commi 587 e 588, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, è rifinanziato nell'anno 2021 con un importo di 50 milioni di euro. Al relativo onere, pari a 50 milioni di euro per l'anno 2021, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
1334/III/54.01. Schirò, La Marca, Ungaro, Carè, Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti.
(Approvato)
Dopo l'articolo 54, aggiungere il seguente:
ART. 54-bis.
(Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo).
1. Al fine di rafforzare le attività di aiuto allo sviluppo e cooperazione internazionale, sono assegnate all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo ulteriori somme per 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.
Conseguentemente, all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui, con le seguenti: 230 milioni di euro per l'anno 2019 e di 360 di euro annui.
1334/III/54.02. Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti, La Marca.
(Approvato)
ART. 57.
Sopprimere il comma 15.
Conseguentemente, all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui, con le seguenti: 214.645.393 euro per l'anno 2019 e di 367,645.393 euro annui.
*1334/III/57.1. Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Bonomo, Fassino, Guerini, Minniti, La Marca.
Sopprimere il comma 15.
Conseguentemente, all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui, con le seguenti: 214.645.393 euro per l'anno 2019 e di 367,645.393 euro annui.
*1334/III/57.2. Boldrini.
Sopprimere il comma 15.
Conseguentemente, all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui, con le seguenti: 214.645.393 euro per l'anno 2019 e di 367,645.393 euro annui.
*1334/III/57.3. Fusacchia, Magi, Toccafondi.
Sopprimere il comma 15.
Conseguentemente, all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui, con le seguenti: 214.645.393 euro per l'anno 2019 e di 367,645.393 euro annui.
*1334/III/57.4. Pagani, Borghi, Caré, De Menech, Losacco, Lotti, Rosato, La Marca.
ART. 107.
Dopo il comma 7 aggiungere il seguente:
7-bis. Sono destinate, fino al limite di 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, risorse a favore delle azioni di cooperazione allo sviluppo realizzate dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in coerenza e a complemento della politica di cooperazione dell'Unione europea. Al relativo onere, pari a 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
*1334/III/107.1. Boldrini.
(Approvato)
Dopo il comma 7 aggiungere il seguente:
7-bis. Sono destinate, fino al limite di 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, risorse a favore delle azioni di cooperazione allo sviluppo realizzate dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in coerenza e a complemento della politica di cooperazione dell'Unione europea. Al relativo onere, pari a 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
*1334/III/107.2. Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti, La Marca.
(Approvato)
Dopo il comma 7 aggiungere il seguente:
7-bis. A valere sulle disponibilità del Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183, sono destinate, fino al limite di 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, risorse a favore delle azioni di cooperazione allo sviluppo realizzate dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in coerenza e a complemento della politica di cooperazione dell'Unione europea. Le somme annualmente individuate sulla base delle azioni finanziabili ai sensi del presente comma sono versate dal Fondo di rotazione all'entrata del bilancio dello Stato per essere destinate al pertinente capitolo di spesa del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, che provvede al relativo utilizzo in favore delle azioni stesse.
**1334/III/107.3. Boldrini.
(Approvato)
Dopo il comma 7 aggiungere il seguente:
7-bis. A valere sulle disponibilità del Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183, sono destinate, fino al limite di 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, risorse a favore delle azioni di cooperazione allo sviluppo realizzate dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in coerenza e a complemento della politica di cooperazione dell'Unione europea. Le somme annualmente individuate sulla base delle azioni finanziabili ai sensi del presente comma sono versate dal Fondo di rotazione all'entrata del bilancio dello Stato per essere destinate al pertinente capitolo di spesa del Ministero degli affari esteri, che provvede al relativo utilizzo in favore delle azioni stesse.
**1334/III/107.4. Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti, La Marca.
(Approvato)
TAB. A.
Alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
2021: – 4.500.000.
Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, missione 1 L'Italia in Europa e nel mondo, programma 1.7 Promozione del Sistema Paese, apportare le seguenti variazioni:
2021: + 4.500.000.
1334/III/Tab A. 1. Ungaro, La Marca, Schirò, Carè, Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti
(Approvato)
Alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
2021: - 2.500.000.
Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, missione 1 L'Italia in Europa e nel mondo, programma 1.7 Promozione del Sistema Paese, apportare le seguenti variazioni:
2021: + 2.500.000.
1334/III/Tab A. 2. La Marca, Ungaro, Schirò, Carè, Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti
(Approvato)
Alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
2019: - 1.000.000;
2020: - 1.000.000;
2021: - 1.000.000.
Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, missione 1 L'Italia in Europa e nel mondo, programma 1.6 Italiani nel mondo e politiche migratorie, apportare le seguenti variazioni:
2019
CP: + 1.000.000;
CS: + 1.000.000.
2020:
CP: + 1.000.000;
CS: + 1.000.000.
2021:
CP: + 1.000.000;
CS: + 1.000.000.
1334/III/Tab A. 3. Ungaro, Schirò, La Marca, Carè, Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti
(Approvato)
Alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
2019: - 800.000;
2020: - 800.000;
2021: - 800.000.
Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, missione 1 L'Italia in Europa e nel mondo, programma 1.7 Promozione del Sistema Paese, apportare le seguenti variazioni:
2019: + 800.000
2020: + 800.000;
2021: + 800.000.
1334/III/Tab A. 6. Schirò, Ungaro, La Marca, Carè, Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti
(Approvato)
Alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
2019: - 500.000;
2020: - 500.000;
2021: - 500.000.
Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, missione 1 L'Italia in Europa e nel mondo, programma 1.6 Italiani nel mondo e politiche migratorie, apportare le seguenti variazioni:
2019:
CP: + 500.000;
CS: + 500.000.
1334/III/Tab A. 4. Ungaro, Schirò, La Marca, Carè, Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti
(Approvato)
Alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
2019: - 800.000.
Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, missione 1 L'Italia in Europa e nel mondo, programma 1.9 Rappresentanza all'estero e servizi ai cittadini e alle imprese, apportare le seguenti variazioni:
2019:
CP: + 800.000;
CS: + 800.000.
1334/III/Tab A. 5. La Marca, Schirò, Ungaro, Carè, Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti
(Approvato).
ALLEGATO 2
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334 Governo).
RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE
La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge di Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e il bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021;
con riferimento alla Sezione I, evidenziato che:
l'articolo 28, comma 13, demanda ad un apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottarsi secondo la procedura prevista per l'adozione dei decreti per il riordino dell'organizzazione dei Ministeri, la rimodulazione, sulla base dei fabbisogni triennali programmati, della dotazione organica del personale della carriera diplomatica, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica;
l'articolo 57, comma 15, dispone una riduzione del contributo italiano all'ONU pari a circa 35,4 milioni di euro per il 2019 e a circa 32,4 milioni di euro a decorrere dal 2020 in vista dell'avvio di un negoziato sulla contribuzione dell'Italia alle Organizzazioni internazionali di cui è parte;
l'articolo 57, comma 16, dispone una diminuzione delle sezioni elettorali da predisporre, in occasione delle prossime consultazioni per l'elezione del Parlamento europeo del maggio 2019, presso le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane a beneficio degli elettori italiani residenti negli altri Paesi membri dell'Unione europea, con un significativo effetto di risparmio di spesa pubblica;
e segnalato altresì che l'articolo 19, comma 2, reca lo stanziamento, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, di 90 milioni per il 2019 e di 20 milioni per il 2020 per il potenziamento del Piano straordinario per la promozione del made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia, in un'ottica di rafforzamento della presenza sui mercati internazionali delle imprese italiane;
con riferimento alla Sezione II, evidenziato, altresì, che:
la Tabella 6, recante lo stato di previsione del Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale, autorizza spese finali, in termini di competenza, pari a 2.733 milioni di euro nel 2019, a 2.693,7 milioni di euro per il 2020 e 2.645,8 milioni di euro per il 2021 e, in termini di cassa, spese finali pari a 2.739,4 milioni di euro nel 2019, a 2.693,8 milioni di euro nel 2020 e a 2.645,8 milioni di euro nel 2021;
rispetto alla legge di bilancio per il 2018, il provvedimento espone dunque, nel triennio di riferimento, un andamento della spesa crescente in misura più intensa nell'anno 2019 (+124,1 milioni), meno pronunciato nella proiezione per il 2020 (+84,7 milioni) e ancor minore nella proiezione 2021 (+36,8 milioni);
rispetto alle previsioni di spesa per il 2019, il provvedimento espone spese finali in aumento rispetto al 2018, in termini assoluti, in misura pari a 124,1 milioni di euro (4,7 per cento), imputabili quasi totalmente all'aumento delle spese di parte corrente, pari a 121,7 milioni di euro, laddove le spese di conto capitale aumentano di 2,4 milioni di euro;
gli stanziamenti di spesa del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale autorizzati si attestano, in termini di competenza, nell'anno 2019 in misura pari allo 0,4 per cento della spesa finale del bilancio statale, in linea con il dato degli esercizi precedenti.
sottolineato che, nel suo complesso, il provvedimento propone stanziamenti per il MAECI pari a 2.733 milioni di euro per il 2019, confermando anche per il 2019 la netta prevalenza delle spese correnti, che assorbono il 98,9 per cento delle spese finali del Ministero;
e che le previsioni di bilancio integrate recano, inoltre, per il 2019, residui presunti pari a 37,19 milioni mentre le autorizzazioni di cassa ammontano a 2.739,39 milioni, per cui la massa spendibile ammonta a 2.770,22 milioni con un coefficiente di realizzazione del 98,88 per cento;
richiamato, inoltre, che il quadro delle risorse programmate per il 2019 a supporto della cooperazione allo sviluppo registra uno stanziamento di competenza pari a 1.178,1 milioni di euro per il 2019 e che il totale degli interventi esposti dall'Allegato sulla cooperazione allo sviluppo raggiunge la somma di 5.077,47 milioni di euro;
evidenziato che, per il Fondo per il finanziamento delle missioni internazionali, istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e di cui all'articolo 4 della legge 21 luglio 2016, n. 145, il provvedimento apposta al relativo programma 5.8, capitolo 3006, risorse per 997,24 milioni di euro, risultanti già a legislazione vigente;
segnalato, infine, che nella Nota integrativa sono evidenziate le priorità dell'azione amministrativa del Ministero, che riguardano per il 2019, in ambito europeo, la gestione del fenomeno migratorio, della difesa comune e dell'integrazione dell'area balcanica; in ambito mediterraneo, l'interlocuzione con i Paesi di provenienza o transito dei flussi migratori, la stabilizzazione dell'area ed il contrasto al terrorismo; nel campo della sicurezza e della promozione dei diritti umani, la prosecuzione dell'azione diplomatica volta a risolvere le crisi nel vicinato meridionale e orientale e in Africa; sul fronte della «diplomazia per la crescita», la promozione degli interventi per agevolare l'internazionalizzazione delle imprese; sul versante delle sfide globali, la salvaguardia della sicurezza dell'approvvigionamento energetico del nostro Paese; in tema di aiuto allo sviluppo, l'impegno ad un graduale riallineamento all'obiettivo dello 0,7 per cento dell'aiuto pubblico allo sviluppo rispetto al reddito nazionale lordo come indicato nel Documento di economia e finanza; infine, in campo amministrativo, l'ottimizzazione dell'impiego delle risorse e la riforma dell'azione amministrativa,
delibera di
RIFERIRE IN SENSO FAVOREVOLE
ALLEGATO 3
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334 Governo)
RELAZIONE ALTERNATIVA PRESENTATA DAL GRUPPO DEL PARTITO DEMOCRATICO
La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge di Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e il bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021,
premesso che,
l'esame del disegno di legge di bilancio per il 2019 si inserisce in un contesto macroeconomico che desta forti preoccupazioni: nel trimestre luglio-settembre 2018 il Prodotto Interno Lordo italiano ha ristagnato, per la prima volta dopo ben 14 trimestri consecutivi di crescita;
nonostante il primo arresto alla crescita nazionale da tre anni e mezzo a questa parte, le riforme attuate nel corso della precedente legislatura hanno proseguito a segnare risultati positivi, particolarmente significativi nel mercato del lavoro – il numero degli occupati ha raggiunto un massimo storico e il tasso di partecipazione delle donne e delle classi di età più elevate si è finalmente innalzato – e proseguire in questa direzione di riforma strutturale del sistema-Paese costituisce l'unica via per aumentare in prospettiva il potenziale di crescita e liberare risorse pubbliche per combattere la povertà e sostenere le fasce più deboli della popolazione;
alcune delle misure previste in questo disegno di legge di bilancio costituiscono un pericoloso passo indietro rispetto al processo di riforma strutturale che, con il contributo del Paese tutto, si è portato avanti, e i loro effetti potrebbero rendere ancor più incisivi i rischi al ribasso sull'andamento dell'economia prefigurati dall'Ufficio parlamentare di bilancio, con un deterioramento dei conti pubblici a partire già dal 2019 che rischia di mettere in serio pericolo la solidità dei fondamentali dell'economia Italiana;
l'evidenza empirica, in particolare riferita agli anni precedenti alla crisi finanziaria globale, ci insegna che l'espansione del bilancio non si traduce automaticamente in un sostenuto aumento del prodotto se le misure non sono adeguate a favorire la crescita potenziale nel lungo periodo;
con questa manovra di bilancio il Governo accresce l'indebitamento netto, rispetto ai suoi valori tendenziali, in media di 1,3 punti percentuali del PIL all'anno nel triennio 2019-2021, e per il prossimo anno programma di attuare interventi espansivi per circa 34 miliardi, coperti da aumenti delle entrate e riduzioni della spesa per poco più di un terzo, con un aumento del disavanzo di quasi 22 miliardi, ponendosi degli obiettivi di crescita particolarmente ambiziosi, definiti nei fatti più che ottimistici dai più autorevoli osservatori nazionali e internazionali;
un'espansione di bilancio come quella delineata dal disegno di legge all'esame, non determinata principalmente dalle spese per investimento ma piuttosto da voci di spesa corrente, non garantisce la crescita nel medio termine e può anzi metterla in pericolo a lungo andare, e con essa la stabilità del Paese, quando ci si troverà a dover fronteggiare fasi cicliche avverse;
gli effetti della politica di bilancio non possono infatti essere valutati come se essa fosse isolata, dal momento che risentono delle condizioni finanziarie, particolarmente determinanti se in rapporto al PIL il debito pubblico è elevato: dopo soli sei mesi di Governo i segnali di indebolimento dell'economia sono allarmanti, la volatilità sui mercati finanziari è tornata ad aumentare e i tassi di interesse sul debito pubblico sono divenuti molto elevati;
l'aumento dello spread si ripercuote sull'intera economia, ossia su famiglie, imprese e istituzioni finanziarie che detengono il risparmio nazionale, e rispetto ad aprile è già costato al contribuente quasi 1,5 miliardi di euro di interessi in più e, ipotizzando tassi coerenti con le attuali aspettative dei mercati, costerebbe oltre 5 miliardi di euro nel 2019 e circa 9 nel 2020 dalle stime della Banca d'Italia;
gli effetti della protratta incertezza degli investitori sugli orientamenti del Governo, in costante conflitto con le istituzioni europee, e sulla credibilità dell'impegno a conseguire i risultati di crescita annunciati, hanno determinato una crescita dei tassi di interesse sul debito pubblico che rischia dunque di vanificare tutto l'impulso espansivo atteso dall'Esecutivo con l'approvazione della legge di bilancio;
il quadro di finanza pubblica che si delinea è imprudente e difficilmente sostenibile, anche perché corredato da strumenti di politica economica, finanziati in deficit nonostante siano stati presentati per anni come dotati di adeguata copertura finanziaria, che non solo non sembrano in grado di garantire i previsti risultati di crescita, ma che, per alcune misure qualificanti del programma di Governo, non sono neanche ancora stati definiti nel dettaglio, come nel caso del reddito di cittadinanza e del pensionamento anticipato, per cui il provvedimento si limita unicamente a istituire due fondi, mentre interventi, messi in campo nella precedente legislatura, di fondamentale impulso per la crescita attraverso il sostegno agli investimenti delle imprese e il rafforzamento del tessuto industriale, sono stati depotenziati, come nel caso dell'iperammortamento e del credito di imposta per la ricerca;
considerando che,
per le misure di competenza della Commissione, esprimiamo particolare preoccupazione per la riduzione negli stanziamenti per le politiche di cooperazione internazionale allo sviluppo;
in materia di aiuto pubblico allo sviluppo (APS), la progressione dell’ APS negli ultimi anni, è passata da un rapporto A APS /Pil pari allo 0,19 per cento nel 2014, allo 0,22 nel 2015, allo 0,27 nel 2016, fino quasi a raggiungere lo 0,30 per cento nel 2017 (0,295 per cento), con l'impegno di allinearsi alla media europea pari allo 0,50 per cento del PIL, rendendo così raggiungibile l'obiettivo dello 0,7 per cento secondo gli impegni assunti con l'Agenda 2030. Nella Nota di aggiornamento del DEF, approvata dal Consiglio dei ministri il 27 settembre scorso, era stata confermata, nel Focus «Aiuto pubblico allo sviluppo», «l'esigenza di continuare ad assicurare adeguati e graduali incrementi delle risorse destinate alle attività di cooperazione allo sviluppo» e «l'impegno del governo volto a perseguire il percorso di adeguamento stabilendo, per il triennio 2019-2021, i seguenti obiettivi di spesa intermedi: 0,33 per cento del RNL nel 2019, 0,36 per cento nel 2020 e 0,40 per cento nel 2021»;
le promesse annunciate nel DEF sono state tradite dal disegno di legge di bilancio, dove difatti lo stanziamento previsto per l'APS è pari a solo 5,077 miliardi a fronte di circa 5,8 miliardi per il 2018 previsti nella Nota di aggiornamento al DEF e comunque inferiori ai 5,277 miliardi necessari per mantenere l'attuale livello dello 0,30 del PIL;
inoltre, nel disegno di legge di bilancio non vengono incrementati per il triennio neanche gli stanziamenti per l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) che rappresenta lo strumento per ampliare e qualificare in particolare la cooperazione bilaterale dell'Italia. Il parere favorevole espresso dal Governo durante la discussione nella Commissione di merito è un positivo segnale in controtendenza che speriamo possa essere replicato in sede di discussione in Commissione bilancio;
fermo restando che la cooperazione allo sviluppo rimane per noi un investimento necessario, in un contesto geopolitico complesso e fragile come quello che ci troviamo a vivere, per il futuro delle relazioni politiche ed economiche del nostro Paese, per mantenere e garantire il peso politico e di indirizzo necessario per contare a livello internazionale; uno strumento imprescindibile per affrontare e governare, in modo integrato, ad esempio, anche il tema dei movimenti migratori;
considerando che
proprio nell'ambito del governo del fenomeno dei flussi migratori, con particolare attenzione alle rotte migratorie africane, nel disegno di legge in esame, non vengono previsti ulteriori stanziamenti di fondi a partire dal 2020 per il Fondo per l'Africa, istituito con la legge di bilancio 2017, articolo 1 comma 621, strumento importante per interventi straordinari volti a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i Paesi africani di importanza prioritaria per le rotte migratorie;
sosteniamo l'importanza di finanziare tale Fondo, per proseguire l'apprezzabile percorso che abbiamo intrapreso negli anni precedenti e che ci ha consentito di riportare l'attenzione della politica italiana sull'Africa, attraverso scambi diplomatici, strumenti di investimenti e anche il Fondo per l'Africa, rafforzando così il binomio della solidarietà e sicurezza. Ci auguriamo che il parere favorevole del Governo espresso per un emendamento di rifinanziamento del Fondo possa essere mantenuto in Commissione bilancio;
auspichiamo, poi, il rifinanziamento della legge n. 72 del 2001 sul patrimonio storico e culturale della comunità degli esuli e della legge n. 73 del 2001 sugli interventi a favore della minoranza italiana in Slovenia e Croazia, iscritti in appositi capitoli dello stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e i contributi per gli enti di cui alla legge n. 92 del 2004, per continuare a sostenere la conservazione della Memoria dell'esodo e delle vicende del confine orientale. La minoranza italiana presente in Croazia e Slovenia, dopo l'esodo di circa 350.000 persone avvenuto nel dopoguerra, conta attualmente circa 38.000 persone e si articola in 51 comunità operanti nelle singole località, di cui 44 in Croazia, per lo più situate in Istria;
destano preoccupazione anche le previsioni in materia di politiche per le comunità degli italiani all'estero, soprattutto in questo periodo storico che vede in forte crescita l'emigrazione all'estero dei nostri connazionali: nel 2021, infatti, gli investimenti per l'internazionalizzazione e per la promozione culturale previsti dal MAECI precipitano di circa 35 milioni di euro, rischiando così di tramortire nella culla la strategia della promozione integrata del Sistema Italia all'estero, che il Governo precedente aveva perseguito anche per compensare la stagnazione interna. Uno degli aspetti più preoccupanti, inoltre, è il mancato prolungamento, oltre il 2020, del Fondo per la promozione della lingua e cultura italiane nel mondo che, con i suoi 150 milioni in quattro anni, aveva consentito di ristorare voci di spesa ormai esangui (Dante Alighieri, istituti di cultura, corsi di lingua, cattedre di italianistica, borse di studio, ecc.). E in ultimo, la scomparsa dei miglioramenti ottenuti negli scorsi anni dagli organismi di rappresentanza – COMITES e CGIE – degli italiani all'estero rispettivamente di 1 milione e di 400 mila euro,
DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO
ALLEGATO 4
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Atto del Governo n. 51)
RILIEVI DELIBERATI DALLA COMMISSIONE
La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
esaminato lo Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205;
nell'auspicio che il Governo, in sede di trasmissione della relazione di cui al comma 4 dell'articolo 1 del provvedimento, voglia precisare gli specifici interventi realizzati nell'ambito delle tematiche dell'edilizia pubblica e della digitalizzazione,
VALUTA FAVOREVOLMENTE