IV Commissione

Difesa

Difesa (IV)

Commissione IV (Difesa)

Comm. IV

Difesa (IV)
SOMMARIO
Martedì 30 ottobre 2018

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-00844 Iovino: Sulla chiusura della Caserma dei carabinieri di Via San Paolo Belsito (Nola) ... 19

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 22

5-00845 Tripodi: Sull'adozione di una legge sulla rappresentanza militare ... 20

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 23

5-00846 Pagani: Sull'organizzazione degli spazi all'interno della Caserma Calvi ... 20

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 25

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA:

Sulla pubblicità dei lavori ... 20

Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio relativa al piano d'azione sulla mobilità militare. JOIN(2018)5 final (Seguito dell'esame e rinvio) ... 20

ALLEGATO 4 (Proposta di documento finale del Relatore) ... 26

IV Commissione - Resoconto di martedì 30 ottobre 2018

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Martedì 30 ottobre 2018. – Presidenza del vicepresidente Roger DE MENECH. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 14.05.

  Roger DE MENECH, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-00844 Iovino: Sulla chiusura della Caserma dei carabinieri di Via San Paolo Belsito (Nola).

  Luigi IOVINO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, originata dalla chiusura della caserma dei carabinieri di via San Paolo Belsito a Nola, evidenziando che i presidi di sicurezza presenti nei comuni limitrofi non riescono a fronteggiare la domanda di maggiore sicurezza avanzata dai cittadini.

  Il sottosegretario Angelo TOFALO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Luigi IOVINO (M5S) manifesta apprezzamento per la risposta che dà atto della tempestiva iniziativa con cui è stato possibile individuare, nel comune di Nola, un immobile idoneo a riallocare la Compagnia e la Stazione dei carabinieri.
  Osserva come la presenza delle stazioni dei carabinieri sia un elemento fondamentale per la percezione di sicurezza da parte dei cittadini, soprattutto in quelle aree densamente popolate e dove sono in aumento i fenomeni di micro criminalità e, pertanto, ribadisce la propria soddisfazione.

5-00845 Tripodi: Sull'adozione di una legge sulla rappresentanza militare.

  Matilde SIRACUSANO (FI), in qualità di cofirmataria, illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Angelo TOFALO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Matilde SIRACUSANO (FI) condivide l'auspicio, formulato nella risposta, di un ampio confronto tra maggioranza e opposizione sul tema della rappresentanza militare.
  Sollecita, quindi, tutti gli attori interessati a far sì che le iniziative legislative in materia, tra le quali anche la proposta di legge C. 1060 a prima firma della collega Tripodi, possano avere un iter rapido e sottolinea l'importanza di procedere ad una riforma dell'istituto della rappresentanza militare che dia ascolto alle voci provenienti dalla base, valorizzando così il personale della Difesa.

5-00846 Pagani: Sull'organizzazione degli spazi all'interno della Caserma Calvi.

  Roger DE MENECH (PD), in qualità di cofirmatario, illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Angelo TOFALO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Roger DE MENECH (PD), evidenzia la necessità di comprendere quale utilizzo, in una prospettiva di lungo periodo, si possa fare degli ampi spazi disponibili nell'ambito della caserma Calvi di Pieve di Cadore.
  Sottolinea, quindi, come la presenza degli alpini sia un dato di fatto che non può essere messo in discussione e come sia altrettanto importante che in futuro si possa avere un utilizzo più compiuto dell'intero compendio, promuovendo tutte le interlocuzioni opportune affinché la caserma sia resa disponibile anche per le esigenze di altri corpi di pubblica utilità.

  Roger DE MENECH, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.25.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 30 ottobre 2018. – Presidenza del vicepresidente Roger DE MENECH. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 14.25.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Roger DE MENECH, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio relativa al piano d'azione sulla mobilità militare.
JOIN(2018)5 final.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 18 luglio 2018.

  Roger DE MENECH, presidente, ricorda che nella seduta dello scorso 18 luglio il relatore, deputato Del Monaco, aveva proposto di svolgere alcuni audizioni e che, tuttavia, in occasione dell'audizione del Capo di Stato Maggiore della Difesa svolta il 1o agosto 2018, il relatore stesso ha avuto modo di acquisire i necessari elementi per la predisposizione di un documento finale da presentare alla Commissione.
  Avverte, quindi, che tale documento è stato caricato sulla piattaforma GEOCOM.

  Antonio DEL MONACO (M5S), relatore, presenta una proposta di documento finale favorevole, con osservazioni, che illustra (vedi allegato 4).

  Alberto PAGANI (PD) ritiene condivisibile l'impianto del documento finale presentato dal relatore e sottolinea come sarebbe opportuno ricercare una maggiore convergenza delle forze politiche della Commissione.
  Invita, quindi, il relatore a rendere più incisivi i rilievi da lui formulati e ad aggiungere, con riferimento al punto relativo alla realizzazione dei quattro corridoi di interesse per l'Italia nell'ambito della rete di trasporti trans-europea (TEN-T), dopo il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, l'inciso «per il quale sono riscontrabili oggettive esigenze nelle tratte a Sud della città di Roma».
  Ritiene, inoltre, che sia necessario informare tempestivamente il Parlamento su ciascuna fase dell'intero programma.
  Preannuncia, quindi, un voto favorevole da parte del gruppo del Partito democratico qualora il relatore volesse recepire le prospettate modifiche.

  Salvatore DEIDDA (FdI) manifesta, a sua volta, un orientamento tendenzialmente favorevole sulla proposta di documento presentata dal relatore e apprezza, in particolare, il richiamo al rispetto della sovranità dei singoli Paesi aderenti all'iniziativa.
  Conclude segnalando l'opportunità di escludere dal computo del patto di stabilità le spese sostenute per la realizzazione delle opere infrastrutturali relative alla rete di trasporti trans-europea.

  Roberto Paolo FERRARI (Lega) esprime una valutazione positiva sul piano d'azione sulla mobilità militare, anche in considerazione del fatto che questo risponde a un'esigenza integrata sia nell'ambito dell'Unione europea che in quello della NATO.

  Antonio DEL MONACO (M5S), relatore, si dichiara disponibile ad integrare la propria proposta di documento nel senso richiesto dai colleghi e, preannuncia, la presentazione di una nuova proposta in una prossima seduta.

  Roger DE MENECH, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

IV Commissione - martedì 30 ottobre 2018

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-00844 Iovino: Sulla chiusura della Caserma dei carabinieri di Via San Paolo Belsito (Nola).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Prima di entrare nel merito della questione sollevata con l'atto in discussione, vorrei ricordare l'importante e indiscusso ruolo che l'Arma dei Carabinieri svolge nell'ambito dell'ampia missione affidata alle Forze armate per la sicurezza e la difesa del Paese, oltre che per la salvaguardia delle libere istituzioni.
  L'Arma dei Carabinieri rappresenta una delle istituzioni più vicine ai cittadini, nei confronti dei quali svolge una costante azione di prevenzione quale espressione significativa della presenza dello Stato sul territorio, grazie alla capillare distribuzione dei suoi presidi, con una loro mirata collocazione, privilegiando le aree maggiormente interessate da problematiche di sicurezza, in piena sintonia con le altre Forze di Polizia e con gli orientamenti dei Prefetti.
  Fatta questa premessa, rispondendo allo specifico quesito posto, il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri ha comunicato che:
   nel comune di Nola operano una Compagnia e le Stazioni di Nola e di Piazzolla Nola;
   la Compagnia e la Stazione di Nola sono state accasermate, dal 1962, in un immobile di proprietà privata con un canone annuo pari a euro 109.747,08, sottoposto a sfratto (la relativa procedura sarà ultimata il prossimo 31 ottobre);
   il 13 maggio scorso, a causa di gravi carenze infrastrutturali accertate dai competenti organi tecnici, la Compagnia e la Stazione di Nola sono state ripiegate, rispettivamente, sulle sedi delle Stazioni di Tufino (distante 5 chilometri) e Cimitile (distante 2 chilometri);
   l'adozione del provvedimento non ha comportato alcuna variazione della competenza territoriale dei comandi interessati.

  Lo stesso Comando ha, altresì, evidenziato che per riallocare i reparti nel comune di Nola, sono stati individuati:
   per la zona operativa, un immobile di proprietà dell'INAIL, per cui è necessario adottare interventi di adeguamento infrastrutturale e per il quale sono in corso le procedure di stipula dell'atto di locazione a cura della Prefettura di Napoli;
   per gli alloggi di servizio, uno stabile di proprietà privata, sito in Cimitile, per il quale, il 25 settembre scorso, è già stato sottoscritto il relativo contratto di locazione.

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00845 Tripodi: Sull'adozione di una legge sulla rappresentanza militare.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli interroganti richiamano, in premessa, la sentenza n. 120 del 2018 della Corte Costituzionale, con la quale viene riconosciuto il diritto, da parte dei militari, di costituire associazioni professionali a carattere sindacale.
  I giudici costituzionali, con questa decisione, hanno offerto i canoni ermeneutici per consentire la piena attuazione di tale diritto, affermando alcuni principi che ritengo basilari e vorrei citare testualmente: «le fonti internazionali, che concorrono a integrare l'articolo 117, primo comma, della Costituzione, riconoscono il diritto di associazione sindacale anche ai militari ed escludono per ciò stesso la possibilità per gli ordinamenti nazionali di negarlo o di prevedere restrizioni al suo esercizio tali da comportarne la sostanziale soppressione; né ritengono che possano costituire adeguate misure compensative organismi come quelli della rappresentanza militare previsti attualmente dall'ordinamento italiano».
  È un principio importantissimo, perché obbliga il legislatore nazionale a normare, prevedendo una serie di condizioni e limiti all'esercizio del diritto di associazione tra i militari.
  Tale prospettiva, così si esprimono i giudici costituzionali nella nota sentenza, «se è infatti facoltativa per i parametri internazionali, è invece doverosa nella prospettiva nazionale, al punto da escludere la possibilità di un vuoto normativo, vuoto che sarebbe di impedimento allo stesso riconoscimento del diritto di associazione sindacale».
  In tale quadro, per non rinviare il riconoscimento del diritto di associazione e l'adeguamento agli obblighi convenzionali, la Signora Ministro della difesa ha ritenuto opportuno far emanare una circolare con cui vengono specificati, a normativa vigente, i criteri e i limiti per la costituzione di tali associazioni e sono fissati gli scopi statutari e i poteri in capo alle stesse, nonché le principali modalità di riconoscimento.
  La circolare del Ministro non limita la portata della sentenza cui si fa riferimento, ma è perfettamente in linea con la decisione del giudice costituzionale e non lede la libertà sindacale che deve essere esercitata secondo determinati principi, i quali dovranno, sicuramente, essere puntualizzati in sede legislativa, ma che sono già desumibili dall'assetto costituzionale della materia nei limiti previsti dalla citata sentenza.
  Infatti, la sentenza in argomento ha eliminato il divieto di costituire associazioni professionali a carattere sindacale (articolo 1475, comma 2, del decreto legislativo n. 66 del 2010), ma ha ritenuto non censurata la disposizione dell'articolo 1475, comma 1, del decreto legislativo n. 66 del 2010, secondo cui «La costituzione di associazioni o circoli fra militari è subordinata al preventivo assenso del Ministro della difesa».
  Ne consegue che, per le associazioni dei militari a carattere sindacale permane l'assenso del Ministro, così come per tutte le associazioni tra militari, a prescindere dalle finalità perseguite.
  Il Ministro ha disposto, inoltre, l'emanazione di un chiarimento per ottenere una semplificazione e uno snellimento procedurale, attraverso l'interessamento delle sole autorità militari di vertice.

  Contestualmente, ha autorizzato l'invio di una richiesta di parere al Consiglio di Stato, al fine di acquisirne l'autorevole avviso soprattutto in merito alla possibilità che alle associazioni in esame aderisca, oltre al personale militare in servizio permanente e in ausiliaria, anche quello collocato nella riserva e nel congedo assoluto.
  La circolare costituisce solo il primo passo verso la piena attuazione di un diritto che tutti i militari aspettano da anni e rappresenta per la Difesa un motivo di orgoglio aver contribuito al raggiungimento di un obiettivo da molti auspicato.
  Tuttavia, si è consapevoli del fatto che, come ampiamente evidenziato dagli stessi giudici costituzionali, occorra disciplinare la materia sul piano legislativo.
  L'auspicio è che le Camere possano ospitare un ampio confronto tra maggioranza e opposizione, ascoltando ogni singola voce.
  Prima di concludere, voglio ribadire quanto già affermato su un tema così importante – quale quello dei diritti del personale – dal Ministro che, rispondendo sullo stesso argomento a un question time presso l'Assemblea della Camera ha assicurato il suo personale impegno, per quanto di competenza, affinché il dibattito avvenga in tempi rapidi, così da poter dare concretezza a un obiettivo che resta in cima alle sue priorità, cioè la tutela del personale, in questo caso quello militare, di ogni ordine e grado.

ALLEGATO 4

Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio relativa al piano d'azione sulla mobilità militare (JOIN(2018)5 final)

PROPOSTA DI DOCUMENTO FINALE DEL RELATORE

  La Commissione IV (Difesa),
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento la Comunicazione congiunta della Commissione e dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio relativa al piano d'azione sulla mobilità militare (JOIN(2018)5 final);
   tenuto conto del parere espresso dalla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
   premesso che:
    il piano d'azione sulla mobilità militare, presentato il 28 marzo 2018 congiuntamente dalla Commissione europea e dall'Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea, si inquadra nel contesto delle recenti iniziative dell'Unione europea volte a rafforzare la cooperazione europea nel settore della difesa;
    attualmente varie barriere di natura fisica, giuridica e regolamentare impediscono al personale e all'equipaggiamento militare di circolare rapidamente e senza difficoltà nell'Unione europea;
    al fine di migliorare la mobilità militare, il piano d'azione individua una serie di azioni sia a livello europeo sia a livello di Stati membri, per quanto riguarda, in particolare, i requisiti militari, gli eventuali potenziamenti delle infrastrutture di trasporto, gli adeguamenti normativi e procedurali per le disposizioni vigenti sul trasporto di merci pericolose, la semplificazione delle formalità doganali, l'autorizzazione dei movimenti transfrontalieri;
   considerato che:
    risulta d'estrema importanza cooperare strettamente con gli Stati membri dell'Unione europea per l'attuazione della mobilità militare, la quale avverrà rispettando pienamente la sovranità degli Stati membri sul loro territorio nazionale e i processi decisionali nazionali concernenti i movimenti militari;
    a partire dal secondo semestre 2017 è stata espressa, a livello di Alto Rappresentante dell'UE, congiuntamente con il Segretario Generale della NATO, la volontà di utilizzare, anche per scopi militari, la rete di trasporto trans-europea TEN-T e sono stati forniti all'UE dalla NATO i requisiti militari che le infrastrutture europee devono possedere affinché possano essere movimentate forze militari in modo rapido ed efficace;
    con riguardo alla definizione delle infrastrutture necessarie per la mobilità militare, il piano prevede che entro la fine del 2018, la Commissione, in cooperazione con gli stati membri, condurrà il lavoro per la valutazione di gap tra le capacità attuali della rete trans-europea (TEN-T) ed i requisiti già individuati, mentre, entro ottobre 2019, si prevede l'identificazione dei progetti a connotazione dual-use;
    è urgente conoscere le risultanze dell'esame attualmente in corso sulle principali
direttrici di traffico della rete di trasporto trans-europea che interessano il territorio italiano, soprattutto alla luce delle recenti vicende che hanno evidenziato la vetustà di molti viadotti della rete autostradale italiana e l'impossibilità di parte degli stessi di sostenere il carico di trasporti di natura eccezionale come quelli di natura militare;
    appare necessario che il presente documento, unitamente al parere della Commissione Politiche dell'Unione europea, sia trasmessa tempestivamente alla Commissione europea nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,
  esprime una

VALUTAZIONE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   in ambito nazionale, è necessario che i dicasteri della Difesa e dei Trasporti concludano in tempi brevi l'esame attualmente in corso sulle principali direttrici di traffico della rete di trasporto trans-europea che interessano il territorio italiano, al fine d'individuare il divario tra le capacità attuali della rete e i requisiti richiesti per il miglioramento della mobilità militare, realizzando così l'intento di provvedere ad una mappatura del territorio, della rete di trasporto, di eventuali punti critici di snodo nel trasporto intermodale anche in relazione alla presenza sul territorio delle Infrastrutture Critiche e delle Infrastrutture Critiche Europee (Direttiva 2008/114/CE) e individuando in seno alle strutture coinvolte e competenti un punto unico di contatto sull'accesso alle infrastrutture di trasporto per scopi militari;
   è necessario prevedere uno sviluppo continuo e simultaneo nella realizzazione, con riferimento alla rete di trasporti trans-europea (TEN-T), dei quattro corridoi di interesse per l'Italia – il Corridoio Mediterraneo, il Corridoio Reno Alpi, il Corridoio Baltico Adriatico e il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo – che rappresentano un fondamentale supporto all'affermazione della priorità geostrategica dell'area mediterranea, anche in correlazione alle parallele iniziative che riguardano l'area strategica nord-orientale;
   riguardo ai progetti prioritari per il piano d'azione della mobilità militare che verranno individuati di concerto dalla Commissione e dagli Stati membri, il bilancio dell'Unione Europea dovrà prevedere finanziamenti adeguati, in particolare per la realizzazione e l'adeguamento delle infrastrutture di trasporto con duplice uso, civile e militare, di cui va garantita la sicurezza e la sostenibilità ambientale.