VII Commissione

Cultura, scienza e istruzione

Cultura, scienza e istruzione (VII)

Commissione VII (Cultura)

Comm. VII

Cultura, scienza e istruzione (VII)
SOMMARIO
Mercoledì 24 ottobre 2018

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata su questioni di competenza del Ministero per i beni e le attività culturali ... 119

5-00795 Ascani: Sul progetto «Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati» ... 119

ALLEGATO 1 (Testo integrale della risposta) ... 125

5-00796 Toccafondi: Sulla necessità di iniziative a tutela del Corridoio Vasariano di Firenze ... 120

ALLEGATO 2 (Testo integrale della risposta) ... 127

5-00797 Mollicone: Sui finanziamenti del progetto «Videocittà» ... 120

ALLEGATO 3 (Testo integrale della risposta) ... 129

5-00798 Palmieri: Sull'attuazione delle disposizioni di cui alla legge n. 220 del 2016 «Disciplina del cinema e dell'audiovisivo» ... 120

ALLEGATO 4 (Testo integrale della risposta) ... 131

5-00799 Carbonaro: Sulla ricostruzione e la messa in sicurezza del patrimonio culturale nelle zone colpite dagli eventi sismici degli ultimi anni ... 120

ALLEGATO 5 (Testo integrale della risposta) ... 133

ATTI DEL GOVERNO:

Sulla pubblicità dei lavori ... 121

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nel capitolo 1261 dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno 2018, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. Atto n. 50 (Esame e rinvio) ... 121

SEDE REFERENTE:

Disposizioni per la promozione dell'attività fisica e dell'educazione motoria nella scuola primaria. C. 523 Marin, C. 784 Vanessa Cattoi, C. 914 Villani e C. 1222 Rampelli (Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta C. 1221 Rossi – Nomina di un comitato ristretto) ... 123

VII Commissione - Resoconto di mercoledì 24 ottobre 2018

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 24 ottobre 2018. — Presidenza del presidente, Luigi GALLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Gianluca Vacca.

  La seduta comincia alle 14.35.

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata su questioni di competenza del Ministero per i beni e le attività culturali.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che la pubblicità della seduta per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso e la web-tv della Camera dei deputati.

5-00795 Ascani: Sul progetto «Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati».

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), in qualità di cofirmatario, illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), replicando, prende atto che si sta provvedendo alla riapertura del termine per la presentazione della documentazione, ma manifesta il timore che il problema sollevato dall'interrogazione non sia completamente risolto, dato che non viene reso noto il nuovo termine. Si dichiara pertanto solo parzialmente soddisfatto.

5-00796 Toccafondi: Sulla necessità di iniziative a tutela del Corridoio Vasariano di Firenze.

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A), replicando, si dichiara non soddisfatto. Rileva infatti che nella risposta del Governo sono citati cifre e dati riferiti ad altri luoghi e beni culturali, mentre poco viene chiarito riguardo a cosa si intende fare per porre rimedio al problema evidenziato dall'interrogazione. Invita il Governo a reperire risorse finanziarie per interventi di ripristino del decoro della Corridoio Vasariano e ad agire, di concerto con l'amministrazione comunale, per garantire un servizio effettivo di vigilanza anche notturna.

5-00797 Mollicone: Sui finanziamenti del progetto «Videocittà».

  Federico MOLLICONE (FdI) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Federico MOLLICONE (FdI), replicando, si dichiara non soddisfatto, in quanto il Governo, pur dando ragione all'interrogante tra le righe della risposta, si nasconde poi dietro a cautele e preannunci di verifiche da condurre, invece di annunciare misure chiare per porre rimedio alla situazione da lui denunciata. Non si può infatti permettere che qualcuno, sotto una veste, eroghi fondi pubblici a se stesso, sotto altra veste. Rivolge un appello al Governo perché assicuri la necessaria trasparenza ed equità in intrecci come quello rappresentato nell'atto di sindacato ispettivo.

5-00798 Palmieri: Sull'attuazione delle disposizioni di cui alla legge n. 220 del 2016 «Disciplina del cinema e dell'audiovisivo».

  Antonio PALMIERI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Antonio PALMIERI (FI), replicando, ringrazia il Governo per la meticolosa ricostruzione del quadro d'insieme. Che però evidenzia, a suo avviso, alcune persistenti criticità: in particolare l'assenza della post-produzione e di un credito d'imposta sui videogiochi: settore, quest'ultimo, che ha dimostrato in altri Paesi di essere trainante per l'economia e per lo sviluppo di imprese ad alto contenuto tecnologico e professioni qualificate. Nell'esortare il Governo a darsi da fare per sostenere davvero il rilancio e lo sviluppo del settore audiovisivo, preannuncia che ripresenterà un'interrogazione sul tema nei prossimi mesi.

5-00799 Carbonaro: Sulla ricostruzione e la messa in sicurezza del patrimonio culturale nelle zone colpite dagli eventi sismici degli ultimi anni.

  Alessandra CARBONARO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gianluca VACCA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Paolo LATTANZIO (M5S), replicando in qualità di cofirmatario dell'atto, si dichiara soddisfatto della risposta. Rileva infatti con soddisfazione che l'impostazione è quella di coinvolgere ampiamente gli enti del territorio; che finalmente è stata attivata l'Unità per la sicurezza del patrimonio culturale, con la quale si potrà finalmente garantire una vera tutela dei beni culturali del Paese; e che si riconosce l'importanza di investire in questo campo. Sottolinea che la ricostruzione fisica e sociale di un territorio non è pensabile senza il recupero e la valorizzazione di quel che appartiene all'identità e allo spirito della sua comunità che abita quel territorio.

  Luigi GALLO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 24 ottobre 2018.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.45.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 24 ottobre 2018. — Presidenza del presidente, Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 15.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nel capitolo 1261 dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno 2018, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 50.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale in titolo.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che la Commissione – a meno di chiedere alla Presidenza della Camera ulteriori 10 giorni di tempo – dovrà esprimere il parere al Governo entro lunedì 5 novembre 2018.

  Lucia AZZOLINA (M5S), relatrice, introduce l'esame evidenziando innanzitutto che lo stanziamento del cui riparto si tratta è destinato a contributi per enti operanti nel campo della didattica.
  Gli enti tuttora ammessi ai contributi in questione, in base alla legge, sono la Fondazione Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci; l'Unione nazionale per la lotta all'analfabetismo; l'Opera Nazionale Montessori; le Istituzioni non statali per ciechi e sordomuti e la Federazione nazionale delle istituzioni pro-ciechi; le Associazioni professionali per discipline; e il Museo della ceramica di Faenza.
  Ricorda che lo stanziamento disponibile sul capitolo 1261 – da ripartire tra gli enti anzidetti – è stabilito ogni anno nella legge di bilancio e che lo stanziamento disponibile per il 2018 è di 990.152 euro. Come evidenziato nella relazione che accompagna l'atto in esame – predisposta dalla Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione – l'importo risulta diminuito rispetto allo stanziamento del 2017 di circa euro 16 mila euro, pari all'1,59 per cento.
  A parte questa riduzione, il riparto previsto per il 2018 ricalca quello del 2017. La relazione del Governo evidenzia infatti che per ragioni di equità tutti i singoli stanziamenti sono stati ridotti dell'1,59 per cento rispetto a quelli dell'anno precedente. Analiticamente, la gran parte del fondo (809.374 euro) va alla Fondazione Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci. Per l'Unione nazionale per la lotta all'analfabetismo sono previsti 44.979 euro; per l'Opera Nazionale Montessori, 89.958 euro; per le Istituzioni non statali per ciechi e sordomuti e la Federazione nazionale delle istituzioni pro-ciechi, 42.938 euro; per il Museo della ceramica di Faenza, 2.903 euro; nessun contributo invece, come già nel triennio precedente, è previsto per le Associazioni professionali per discipline (la relazione del Governo non fornisce chiarimenti al riguardo).
  Sottolinea, quindi che lo stanziamento, con riferimento all'ammontare complessivo del capitolo, è passato dai 1.538 milioni del 2014 ai 990 milioni circa del 2018. Per quanto riguarda le istituzioni non statali per ciechi e sordomuti e la Federazione nazionale delle Istituzioni pro ciechi, queste sono indicate nell'atto cumulativamente come destinatarie di un importo complessivo (circa 43 mila euro, come detto).
  La relazione del Governo chiarisce che – come per i passati esercizi finanziari – tale importo complessivo sarà ripartito sulla base delle spese sostenute e documentate dai singoli enti e in relazione al numero di alunni disabili, come previsto dal decreto ministeriale n. 1 del 2 gennaio 1997. In ogni caso, alla Federazione Nazionale pro-ciechi viene assegnato il 50 per cento della somma, considerata la complessità della struttura e l'elevato numero di alunni disabili iscritti, mentre gli altri enti beneficiari sono quelli che hanno proposto domanda ai sensi del citato decreto ministeriale n. 1. Il loro elenco è riportato nella relazione del Governo: si tratta di enti religiosi facenti capo per lo più alla Congregazione delle suore salesiane dei Sacri cuori.
  Fa presente che nella sua relazione il Ministero richiama tra l'altro il parere espresso dalle Commissioni parlamentari sullo schema di riparto dell'anno passato (atto del Governo n. 422 della XVII legislatura). In quell'occasione, la Commissione Cultura della Camera espresse parere favorevole con le seguenti condizioni: 1) si predisponga lo schema di riparto all'inizio di ogni esercizio finanziario di riferimento; 2) si trasmettano, con il prossimo schema di riparto, i criteri con i quali si procede al riparto tra tutti i soggetti ammessi al beneficio, nonché i rendiconti dell'attività svolta da tutti i soggetti beneficiari; 3) esegua il Ministero dell'istruzione (e ne trasmetta tempestivamente gli esiti al Parlamento) un'approfondita analisi e, se del caso, una revisione critica sull'efficienza, sull'efficacia e sulla rispondenza dell'impiego da parte dei beneficiari dei finanziamenti erogati alle finalità di legge, prendendo come indici il miglioramento della situazione delle persone assistite dagli enti beneficiari, l'ammodernamento delle strutture, l'innovazione dei metodi di lavoro, l'impiego delle nuove tecnologie e altri parametri idonei a motivare la validità dell'erogazione dei contributi. Le condizioni di cui ai punti 1) e 2) erano già state formulate nei pareri espressi il 27 gennaio 2015, il 22 dicembre 2015 e il 28 novembre 2016 in occasione dell'esame degli schemi di decreto per la ripartizione dei contributi per gli anni 2014, 2015 e 2016.
  In risposta a questi indirizzi dati dalla Commissione nella precedente legislatura, la relazione allegata dal Governo allo schema di decreto in esame chiarisce – con riferimento alla richiesta di indicare i criteri di riparto, di cui alla condizione n. 2) sopra richiamata – che il riparto è stato in sostanza operato con le stesse percentuali dell'anno passato, salva la riduzione dell'1,59 per cento operata in misura uguale per tutti. In merito invece alla richiesta di inviare i rendiconti – contenuta nella medesima condizione n. 2) – la relazione precisa che «si provvederà all'invio dei singoli consuntivi non appena perverranno vistati dai rispettivi organi di controllo». Al riguardo va detto che la trasmissione alle Camere dei rendiconti annuali degli enti beneficiari dei contributi pubblici è prevista dalla legge n. 549 del 1995, articolo 1, comma 40. Con riferimento alla richiesta di cui alla condizione n. 3), cioè quella di verificare
l'impiego delle risorse da parte degli enti beneficiari, la relazione del Governo evidenzia che i soggetti beneficiari – oltre ai bilanci consuntivi relativi all'esercizio finanziario – trasmettono una relazione dettagliata sulle attività poste in essere nel corso dell'anno e le istituzioni scolastiche non statali per ciechi e sordomuti forniscono un'attestazione riepilogativa dei costi sostenuti rientranti nelle diverse tipologie di spesa indicate all'articolo 2 del citato decreto ministeriale n. 1 del 1997.

  Luigi GALLO, presidente, considerato che alle ore 16 riprenderanno i lavori di Assemblea, sia pure non ancora con votazioni, e che la Commissione ha un altro argomento da trattare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.50.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 24 ottobre 2018. — Presidenza del presidente, Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 15.50.

Disposizioni per la promozione dell'attività fisica e dell'educazione motoria nella scuola primaria.
C. 523 Marin, C. 784 Vanessa Cattoi, C. 914 Villani e C. 1222 Rampelli.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta C. 1221 Rossi – Nomina di un comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 ottobre 2018.

  Luigi GALLO, presidente, comunica che è stata assegnata alla Commissione anche la proposta di legge preannunciata dal Partito democratico: si tratta della proposta C. 1221 Rossi ed altri, recante «Disposizioni per la promozione dell'educazione motoria e della cultura sportiva, per il sostegno del percorso formativo degli studenti atleti e per il riconoscimento delle professioni relative alle attività motorie e sportive».
  Fa presente che la proposta di legge Rossi ha un ambito di intervento molto più ampio di quello delle proposte già all'esame della Commissione. Infatti, mentre le altre si limitano, nella sostanza, a dettare disposizioni per introdurre l'insegnamento dell'educazione motoria nella scuola primaria ed eventualmente in quella dell'infanzia, la proposta Rossi – oltre a far questo, con l'articolo 5 – contiene diverse altre misure: istituisce la figura dell'educatore motorio-sportivo e del manager dello sport, disciplina la costituzione di associazioni professionali, regola le convenzioni tra amministrazioni pubbliche e istituzioni sportive, istituisce una giornata nazionale della cultura sportiva, prevede forme di sostegno per gli studenti atleti e costituisce un Fondo per l'impiantistica sportiva scolastica.
  Propone quindi – alla luce di quanto già concordato in sede di ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, con il consenso anche del gruppo del Partito democratico – di abbinare la proposta di legge n. 1221 Rossi con l'intesa che il lavoro della Commissione si concentrerà soltanto sull'introduzione dell'insegnamento dell'educazione motoria e sulle questioni collegate e che sarà quindi esclusa dall'esame della Commissione la materia trattata dalla proposta di legge n. 1221 al di fuori dell'articolo 5, con la conseguenza che, quando si arriverà alla fase emendativa, non saranno ammessi emendamenti tendenti a estendere l'intervento normativo oltre i confini già chiariti.

  Andrea ROSSI (PD) conferma, a nome del gruppo e suo proprio, quale primo firmatario della proposta di legge, di non opporsi a che si proceda nei termini già chiariti dal presidente, riservandosi di presentare un nuovo progetto di legge recante le disposizioni che in questa fase la Commissione concorda di lasciare fuori del suo ambito di esame.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di abbinare la proposta di legge C. 1221, concordando sui termini dell'intesa già illustrata dal presidente.

  Felice MARIANI (M5S), relatore, riferendo sul contenuto della proposta di legge da ultimo abbinata, premette che la stessa, composta di 9 articoli, mira a promuovere la funzione educativa e culturale dello sport e dell'attività motoria, nel presupposto – evidenziato nella relazione introduttiva – che lo sport rappresenti un'opportunità per la salute del cittadino e, quindi, un efficace strumento di prevenzione per numerose patologie il cui effetto di contenimento della spesa sanitaria diretta rende determinante l'investimento nello sport anche ai fini di un controllo della spesa.
  Passando all'articolato, descrive innanzi tutto l'articolo 5, che istituisce la figura professionale del docente di educazione fisica e sportiva nella scuola primaria e ne descrive l'attività. Dispone, inoltre, che lo stato giuridico ed economico del docente di educazione fisica e sportiva sia il medesimo dei docenti della scuola primaria e demanda al Ministero l'adozione di linee guida nazionali sull'organizzazione delle attività di educazione fisica e sportiva nella scuola primaria.
  Riferisce quindi brevemente, per mera completezza, anche sugli altri articoli della proposta, fermo restando che essi non saranno oggetto di discussione: l'articolo 1 illustra le finalità della proposta di legge; l'articolo 2 istituisce la figura professionale dell'educatore motorio-sportivo; l'articolo 3 istituisce la figura professionale del manager dello sport; l'articolo 4 prevede che i soggetti di cui agli articoli 2 e 3 possano costituire associazioni professionali che assicurino l'erogazione di servizi sportivi di qualità a tutta la popolazione; l'articolo 6 disciplina la stipula di convenzioni tra amministrazioni pubbliche e istituzioni sportive per la pratica di discipline sportive e di promozione della specifica disciplina all'interno della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, nelle strutture deputate all'accoglienza dei migranti, nonché negli istituti penitenziari; l'articolo 7 istituisce la Giornata nazionale della cultura sportiva e dell'educazione motoria contro la violenza nelle manifestazioni sportive; l'articolo 8 prevede forme di sostegno agli studenti che praticano attività sportive ad alto livello; l'articolo 9 istituisce un Fondo nazionale per l'impiantistica sportiva scolastica.
  Segnala, in conclusione, che la disciplina introdotta dalla proposta di legge in esame – anche limitatamente al solo articolo 5 – è suscettibile di determinare oneri finanziari a carico del bilancio dello Stato, che non sono quantificati e per i quali non è stata prevista una copertura.

  Luigi GALLO, presidente, comunica che l'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi ha concordato di nominare un Comitato ristretto per la formulazione di una proposta di testo unificato e propone quindi di procedere in questo senso.

  Valentina APREA (FI), premesso che il suo gruppo è d'accordo sulla nomina del comitato ristretto, rinnova la richiesta formulata in ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che i lavori del comitato siano seguiti dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

  La Commissione delibera di nominare un comitato ristretto per la formulazione delle proposte relative al testo degli articoli.

  Luigi GALLO, presidente, si riserva di nominare i componenti sulla base delle indicazioni dei gruppi. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

VII Commissione - mercoledì 24 ottobre 2018

ALLEGATO 1

5-00795 Ascani: Sul progetto «Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati».

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Ascani chiede chiarimenti in merito all'utilizzo dei fondi destinati al progetto «Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi dimenticati».
  Permettetemi di precisare che il Progetto è programmato nell'ambito del Piano stralcio «Cultura e Turismo» FSC 2014-2020 di competenza del Ministero dei beni e delle attività culturali (MIBAC), approvato con delibera CIPE 1 maggio 2016 n. 3, il quale prevede, all'interno del macroaggregato 3 del valore di 170 milioni di euro, una riserva di 150 milioni a favore di interventi di recupero di luoghi culturali dimenticati.
  L'attuazione del Progetto è articolato in fasi, la prima, l'istruttoria per l'individuazione dei beneficiari dei finanziamenti, ormai in fase conclusiva, è stata interamente gestita dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha fornito anche le più recenti notizia a riguardo. Solo dopo il perfezionamento di tale fase di ammissione a finanziamento dei progetti potrà essere sottoscritto il relativo contratto tra il beneficiario e il MiBAC.
  Con particolare riguardo all'attività fino ad oggi svolta dalla Presidenza, si informa che, in ottemperanza alle disposizioni di legge, con DPCM 19 giugno 2017 è stata istituita una Commissione per la selezione degli interventi relativi al progetto, composta da:
   2 rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri, di cui uno con funzioni di Presidente;
   1 rappresentante del Ministero per i beni e le attività culturali;
   1 rappresentante del Ministero dell'economia e delle finanze;
   1 rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

  La Commissione, dopo aver esaminato tutte le proposte pervenute, ha redatto l'elenco degli interventi selezionati fino a concorrenza delle risorse disponibili.
  Con decreto dell'8 marzo 2018 del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei ministri sono stati formalmente individuati i 271 progetti ritenuti ricevibili e sono state indicate le modalità per la trasmissione, a cura dei beneficiari, della documentazione necessaria per la valutazione di ammissibilità da parte della Commissione, da trasmettere entro il 12 giugno 2018.
  Il  3 agosto del 2018 è stata inviata all'Ufficio del Segretario Generale della Presidenza l'esito e la documentazione delle attività istruttorie effettuate sulla documentazione pervenuta dai proponenti e riguardante numero circa 200 interventi.
  Poiché non tutti i proponenti hanno avuto modo di poter ottemperare nei termini previsti per cause a loro non imputabili, si informa che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in corso di emanazione, si sta provvedendo alla riapertura dei termini per la presentazione della documentazione da parte degli enti attuatori.
  La stessa Presidenza ha comunicato la necessità di costituire una nuova Commissione
per completare la necessaria fase istruttoria che precede la stipula delle convenzioni.
  Di recente la Presidenza ha richiesto a questo Ministero il nominativo di un proprio rappresentante in possesso di adeguata professionalità, in seno alla nuova Commissione che verrà istituita con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Dal canto suo questa Amministrazione indicherà, come del resto fatto in passato, il nominativo richiesto, così da poter fornire, in quella sede, il proprio contributo alla realizzazione dell'iniziativa.

ALLEGATO 2

5-00796 Toccafondi: Sulla necessità di iniziative a tutela del Corridoio Vasariano di Firenze.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Toccafondi chiede quali iniziative il Ministero intende adottare per superare la problematica relativa agli imbrattamenti del Corridoio Vasariano di Firenze.
  Il Loggiato del Corridoio Vasariano, che dà sul Lungarno Archibusieri, è da sempre il crocevia di un ingente traffico di turisti che transitano nell'area di Ponte Vecchio per ammirare lo spettacolo che si può osservare da tale posizione privilegiata.
  Orbene, la presenza di scritte e frasi a spray, pennarello, matita ed inchiostro sulle superficie lapidee e intonaci dei monumenti storici di Firenze, incluso sui pilastri del Corridoio Vasariano sul Lungarno Archibusieri – messa in evidenza in un articolo sul Corriere Fiorentino del 5 ottobre u.s. – è un fenomeno ampiamente documentato dalla stampa e da denunce ai vigili urbani e altre forze dell'ordine da almeno gli anni Settanta del Novecento.
  Non vi è chi non veda infatti la condizione di degrado in cui versa attualmente il centro storico di Firenze, che patisce il considerevole afflusso di turisti, provenienti da ogni parte del mondo, alcuni dei quali percorrono le vie della città, purtroppo, nell'assoluto dispregio del valore culturale delle aree che si apprestano a visitare, adottando talvolta atteggiamenti di colpevole tracotanza sanzionabili, in primis, dalle autorità preposte alla garanzia dell'ordine e del decoro della città.
  Gli interventi di pulizia delle superfici in pietra e degli intonaci di valore storico sono particolarmente delicati e richiedono il loro affidamento esclusivamente a professionisti specializzati, con la conseguente impossibilità di ricorrere ad associazioni di qualsivoglia natura, quali, ad esempio, gli «Angeli del Bello» menzionati nell'articolo citato e nell'atto parlamentare.
  Attesa tale risalente situazione di allarme, la ex Soprintendenza Speciale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Firenze, già nel 2013, aveva adottato una programmazione di restauri, continuati ed intensificati dalle Gallerie degli Uffizi, ai quali l'immobile è in consegna dal 2016.
  Per le operazioni di restauro e ritinteggiatura delle specchiature dei pilastri sono stati spesi 24.899,38 euro nel 2013 ed ulteriori 10.187,00 euro nel 2017.
  Per l'anno corrente è stata impegnata la cifra ulteriore di 20.000,00 euro per questi lavori, mentre ad oggi, nell'anno 2018, le Gallerie degli Uffizi hanno finora speso 12.440,00 euro per i lavori analoghi a Palazzo Pitti e in Piazza Levi, più 113.264,80 euro per la pulitura e il restauro del bugnato dei bastioni di Palazzo Pitti – la prima dopo la seconda guerra mondiale.
  Le Gallerie degli Uffizi, quindi, sin dalla presa in consegna degli immobili in oggetto – come detto nel 2016 –, hanno profondamente contribuito ad assicurarne l'integrità, in un'area, come si è detto in precedenza, di denso traffico di turisti, in cui risultano posizionate strategicamente apposite telecamere di sorveglianza, che operano 24 ore su 24, affinché non si compia alcun atto vandalico ad opere di siffatto valore culturale.
  Ciononostante, data la successione di ben sedici campate strette e profonde, la
visuale, specialmente nelle ore notturne, diviene di fatto limitata, e non consente di identificare con precisione gli autori delle contestate riprovevoli condotte. Dunque l'efficacia di un sistema di videosorveglianza è strettamente correlato alla presenza in prossimità di una postazione permanente di polizia municipale, con un numero cospicuo di agenti, per dissuadere eventuali malintenzionati dal tenere comportamenti che possano mettere a rischio l'integrità culturale dei beni in parola.

ALLEGATO 3

5-00797 Mollicone: Sui finanziamenti del progetto «Videocittà».

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Mollicone ed altri onorevoli colleghi, prendendo le mosse da un articolo del 6 luglio scorso, del giornale on line «Digital Day», in merito all'iniziativa denominata «VideoCittà», chiedono di conoscere l'ammontare del contributo che il Ministero ha assegnato all'iniziativa, in svolgimento dal 19 al 28 ottobre a margine della Festa del Cinema di Roma e durante il Mercato internazionale dell'Audiovisivo.
  A tal riguardo, si informa che nel 2017 la Direzione generale Cinema di questa Amministrazione, su istanza di Anica Servizi srl, ha riconosciuto l'iniziativa «Videocittà» quale «progetto speciale» e le ha assegnato un contributo di euro 300.000.
  Alla data odierna, non risulta erogato alcun contributo, neanche a titolo d'acconto.
  La richiesta di riconoscimento del progetto speciale per il 2018 è in corso di istruttoria e la DG Cinema sta svolgendo approfondimenti anche relativi alla presentazione del consuntivo 2017, al momento non ancora presentato.
  Anica servizi, infatti, ha presentato un pre-consuntivo, che ovviamente non ha alcun valore rispetto all'erogazione del contributo 2017, al solo fine istruttorio rispetto alla richiesta presentata nel 2018.
  È opportuno specificare, in questa sede, che l'erogazione del contributo in questione può avvenire solo all'esito positivo dell'istruttoria sul consuntivo vero e proprio (che, come ho sopra riferito, non è stato ancora presentato) e che tale istruttoria prevede che i soggetti beneficiari debbano presentare, fra l'altro:
   a) una relazione dettagliata dall'attività svolta;
   b) la rendicontazione sottoscritta dal legale rappresentante, comprensiva di tutta la documentazione ivi indicata. In particolare, deve essere presentato il prospetto analitico delle spese pagate, sotto forma di autocertificazione ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 e sottoscritto dal legale rappresentante dell'ente;
   c) la certificazione del revisore contabile iscritto all'albo dei revisori, nel caso di contributi assegnati superiori a euro 40.000.

  Alla presentazione del consuntivo e prima dell'erogazione del contributo, la DG Cinema verificherà – quindi – la pertinenza, l'inerenza e l'ammissibilità delle spese consuntivate, al pari di quanto accade per tutti i contributi assegnati a valere sul DM n. 341 del 31 luglio 2017 (attuativo delle disposizioni di cui all'articolo 27, comma 4, della «legge cinema» n. 220 del 2016).
  Sono in corso da parte del Ministero degli approfondimenti ulteriori non limitati esclusivamente alle spese consuntive.
  Per quanto riguarda la richiesta di informazioni circa la coerenza del contributo assegnato rispetto alla normativa europea e nazionale sui limiti d'intensità d'aiuto, ciò implica due ordini di considerazioni.
  Dal punto di vista quantitativo, la verifica del rispetto della normativa sarà effettuata a consuntivo su dati finanziari certi e cristallizzati. Rispetto al progetto presentato a preventivo, il contributo è in
linea con le disposizioni europee e nazionali (massimo 80 per cento dei costi ammissibili).
  Dal punto di vista generale, i progetti speciali sono disciplinati dal decreto ministeriale n. 341 del 31 luglio 2017, recante «Disposizioni applicative in materia di contributi alle attività e alle iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva di cui all'articolo 27 della legge 14 novembre 2016, n. 220» ed in particolare dall'articolo 5, comma 3, del decreto ministeriale stesso.
  Gli schemi di aiuto di Stato contenuti nel provvedimento sono stati regolarmente comunicati alla Commissione europea, in attuazione del Regolamento n. 651 del 2014 della Commissione europea del 17 giugno 2014, e in particolare detti schemi di aiuto ricadono nell'ambito di applicazione degli articoli 4 e 53 del Regolamento stesso, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno, in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
  Pertanto, anche detto contributo è in perfetta coerenza con la normativa europea riguardante gli aiuti di Stato al settore cinematografico ed audiovisivo.

ALLEGATO 4

5-00798 Palmieri: Sull'attuazione delle disposizioni di cui alla legge n. 220 del 2016 «Disciplina del cinema e dell'audiovisivo».

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Palmieri, unitamente ad altri onorevoli colleghi, chiede notizie relative «allo stato dell'operatività e di attuazione delle disposizioni di cui alle norme attuative della legge 220/2016».
  A tale proposito, occorre preliminarmente ricordare che la nuova legge cinema ha ampliato enormemente il proprio campo d'azione, rivoluzionando la precedente disciplina che riguardava esclusivamente le opere cinematografiche. Le novità introdotte hanno comportato la necessità di prevedere diverse procedure per l'assegnazione di contributi ed incentivi destinati a tutta la filiera dell'industria audiovisiva.
  Attualmente tutte le misure risultano attuate, tranne due: l'articolo 17, comma 2, relativo al credito d'imposta per le industrie tecniche e di post-produzione, e un elemento dell'articolo 15, riguardante il credito d'imposta per le imprese di produzione di videogiochi.
  In particolare si segnala che con la pubblicazione del DPCM 11 luglio 2017 si sono definite le disposizioni applicative per il riconoscimento della nazionalità italiana delle opere cinematografiche e audiovisive, mentre con il decreto ministeriale del 14 luglio 2017 sono state definite le disposizioni applicative per l'individuazione dei casi di esclusione dai benefici della Legge 220/2016 e per la definizione della destinazione cinematografica delle opere.
  Con il decreto ministeriale del 31 luglio 2017 sono state disciplinate le modalità di deposito delle opere ammesse ai benefici della Legge 220 del 2016, nonché la costituzione della rete delle cineteche.
  Ciascuna tipologia di credito d'imposta descritta negli articoli dal 15 al 20 della legge stessa ha seguito pressoché il medesimo percorso di attuazione parallelo.
  In primo luogo, la legge 220 del 2016 ha stabilito per tutti gli articoli (ad eccezione degli articoli dal 33 al 37) l'entrata in vigore o la loro conseguente «applicabilità» dal 1o gennaio 2017.
  Per l'indicazione dei limiti di importo, delle aliquote e delle modalità di applicazione di ciascuna delle tipologie di incentivi, la stessa legge, al comma 5 dell'articolo 21, prevedeva inoltre un apposito decreto ministeriale.
  Ad eccezione del credito d'imposta per i comparti tecnici e di post-produzione e per le imprese di produzione di videogiochi, tutte le misure legate ai crediti d'imposta sono state attuate il 15 marzo 2018 con un decreto interministeriale congiunto del Ministero per i beni e le attività culturali («MiBAC») di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze («MEF») e sentito il Ministero dello sviluppo economico («MiSE»). Tali decreti sono stati pubblicati il 25 maggio 2018 e contengono le condizioni specifiche per ciascun beneficio fiscale.
  Pur essendovi due decreti interministeriali specifici per il credito d'imposta per i comparti tecnici e di post-produzione e per la produzione di videogiochi (decreto interministeriale 4 agosto 2017, n. 359 e decreto interministeriale 4 agosto 2017, n. 360), di concerto con il MEF e sentito il MiSE, i provvedimenti sono in attesa
dell'autorizzazione della Commissione europea. L'accoglimento delle domande per i crediti d'imposta già in essere ha avuto inizio il 18 giugno 2018 attraverso la piattaforma DGCol (lo sportello telematico on line per domande di contributo).
  Anche i contributi selettivi (articolo 26) e quelli a favore delle iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva (articolo 27) sono divenuti applicabili a partire dal 1o gennaio 2017, come previsto dalla legge 220 del 2016. Entrambe le misure sono state concretamente attuate il 31 luglio 2017 con decreti ministeriali specifici. Le misure sono state poi attivate con bandi separati a partire dal 2017.
  I contributi automatici (articoli dal 23 al 25) hanno validità dal 1o gennaio 2017, con decreto ministeriale pubblicato il 31 luglio 2017 e la procedura di richiesta dei contributi è attiva dal 21 settembre 2018.
  Le altre misure (articoli dal 28 al 31) hanno seguito un percorso di attuazione differente:
   le due misure del piano straordinario (articoli 28 e 29) sono state attuate con decreti della Presidenza del Consiglio dei ministri. L'articolo 28 è stato attuato il 4 agosto 2017 e l'articolo 29 il 24 ottobre 2017. A riguardo si precisa che è allo studio una modifica del DPCM previsto dal citato articolo 28 allo scopo di renderlo più funzionale alle esigenze del settore;
   la sezione speciale audiovisivi del Fondo di garanzia è stata attuata dal MiSE di concerto con il MiBAC e il MEF il 23 marzo 2018, ma è gestita dal Fondo di garanzia, che emetterà una circolare sul suo sito web quando la misura sarà attiva;
   l'articolo 31, «Misure dirette a favorire una migliore distribuzione delle opere cinematografiche», non ha richiesto un decreto ministeriale, ma ha trovato la sua prima attuazione con la relazione annuale dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).

  Sono stati approvati in data 7 dicembre 2017 i decreti legislativi in materia di tutela dei minori previsto all'articolo 33 della Legge 220/2016, quello per la riforma della promozione delle opere europee e italiane da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi (previsto all'articolo 34 della Legge), nonché quello per la riforma delle norme in materia di rapporti di lavoro nel settore cinematografico ed audiovisivo (articolo 35)
  La competente Direzione generale cinema ha assicurato che sono inoltre in corso di elaborazione il decreto ministeriale sulla definizione «opera di espressione originale italiana» e i provvedimenti attuativi relativi al Registro pubblico delle opere cinematografiche e audiovisive.

ALLEGATO 5

5-00799 Carbonaro: Sulla ricostruzione e la messa in sicurezza del patrimonio culturale nelle zone colpite dagli eventi sismici degli ultimi anni.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Carbonaro chiede quali iniziative il Ministero intenda promuovere per rendere più efficace il processo di messa in sicurezza e ricostruzione delle aree colpite dagli eventi sismici che negli ultimi due anni hanno colpito le regioni del centro-Italia.
  Una compiuta relazione dell'attività svolta da questo Ministero, a partire dalla Direttiva del 23 aprile 2015 del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 23 luglio 2015 n. 169, con la quale si è disposto che le Unità di crisi e coordinamento regionale UCCR-MiBAC, attivate presso i Segretariati Regionali MiBAC, sono competenti per le messe in sicurezza dei beni immobili e mobili, fino alle più recenti iniziative messe a punto, comporterebbe una relazione di almeno quattro pagine.
  L'Onorevole Carbonaro sembra tuttavia conoscere le vicende del sisma, dal primo piano di ricostruzione dei beni culturali di cui all'Ordinanza n. 38, alle successive Ordinanze di modifica nonché al protocollo d'intesa per la promozione ed il potenziamento della collaborazione volta ad azioni di restauro conservativo, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di proprietà del Fondo Edifici di Culto, sottoscritto in data 11 gennaio 2013, tra il Ministero dell'interno – Dipartimento delle Libertà Civili e dell'immigrazione ed il Ministero per i beni e le attività culturali.
  L'Ufficio del Soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016, istituito due anni fa, riveste, come noto, il ruolo di soggetto attuatore relativamente agli interventi di cui sia soggetto attuatore il MiBAC e quindi anche per le chiese del FEC.
  Per quanto riguarda lo stato di attuazione degli interventi per i quali il MiBAC e specificatamente l'Ufficio del Soprintendente Speciale è soggetto attuatore, alcuni degli interventi sono stati di difficile avvio a causa della carenza in organico di figure professionali adeguate allo svolgimento delle attività di progettazione architettonica e strutturale, motivo per cui il ministero sta attivando procedure amministrative, in attesa del concorso che partirà il prossimo anno, per incrementare il personale coinvolto nella ricostruzione dei Beni culturali con risorse umane aggiuntive sia nelle strutture periferiche che in quelle centrali del MiBAC, con l'obiettivo di rendere più efficiente ed efficace l'attività già in essere.
  In altri casi, invece, gli interventi sono stati impediti dalla presenza di macerie che di fatto ostacolano ancora oggi l'accesso agli edifici e a volte anche al loro interno. Devo rilevare a riguardo che sono le Regioni, in raccordo con i Comuni, i soggetti responsabili per l'attuazione di misure riguardanti la raccolta e il trasporto delle macerie e dei materiali che derivano dai crolli provocati dal terremoto, secondo quanto stabilito dalla terza ordinanza firmata, il 1o settembre 2016 n. 391, dal Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, che ha disposto nuove misure per la gestione dell'evento sismico che ha colpito le Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo il 24 agosto 2016.

  Tra le iniziative più recenti vorrei segnalare che un percorso particolare è previsto per la ricostruzione della Basilica di San Benedetto in Norcia per la quale è stato siglato un protocollo d'intesa (MIBAC, Comune di Norcia, Diocesi di Norcia, Regione Umbria e Commissario Straordinario) che ne ha delineato l’iter.
  Allo stato attuale i lotti di lavori già avviati in raccordo con la Soprintendenza ABAP dell'Umbria e con il Segretariato Regionale del MiBAC per l'Umbria, stanno riguardando la rimozione delle macerie dall'interno e la loro selezione e catalogazione, consentendo così la migliore definizione dello stato dei luoghi e delle strutture, indispensabili per la successiva progettazione e cantierizzazione.
  Entro il 30 ottobre la Commissione approverà gli indirizzi per la ricostruzione che consentiranno di completare il documento preliminare alla progettazione (già in corso di elaborazione) e avviare quindi il previsto concorso internazionale di progettazione che sarà gestito sul portale del Consiglio Nazionale degli architetti con il quale sono già in corso i contatti per coordinarsi ed ottimizzare la tempistica.
  Per quanto riguarda i beni mobili, si è ritenuto strategicamente rilevante e di forte impatto sociale, anche per ottimizzare il circuito finanziario, prevedere l'utilizzo dei fondi derivanti dalle donazioni attraverso il portale Art Bonus, ivi compresi quelli già raccolti fino ad ora ed il relativo cofinanziamento statale, per il restauro dei beni mobili attualmente collocati presso i depositi attivati per l'emergenza in ciascuna regione: Cittaducale e Rieti (Lazio), Spoleto (Umbria), Ancona, Ascoli Piceno, Camerino, San Severino (Marche).
  Il  progetto prevede di dare priorità al restauro dei beni mobili danneggiati recuperati da quelle chiese, già inserite nei piani di ricostruzione o per le quali sono già avviati i lavori di messa in sicurezza, che potranno quindi «ri-avere» i propri beni restaurati una volta terminati i lavori di consolidamento e ricostruzione, il tutto al fine di garantire una completa restituzione alla collettività del patrimonio culturale nella sua accezione più ampia, non rappresentato soltanto dalle chiese, ma anche da tutte le opere in esse presenti al momento del sisma.
  In merito, tra le iniziative adottate dal MIBAC, vi è proprio la valorizzazione di opere custodite nei depositi, a partire soprattutto da quelle «ferite» dal sisma. Si vuole rendere fruibili al pubblico depositi museali, laddove possibile, in cui sono custodite tantissime opere d'arte laddove si è reso urgente metterle in sicurezza. L'obiettivo è risolvere l'urgenza della fruizione di beni e sperimentare soluzioni gestionali di patrimoni diffusi non esposti assicurando un rilancio dei territori in difficoltà. Anche su questo lavorerà la Commissione per il Sistema Museale Nazionale che si è insediata il 18 settembre al Ministero dei Beni culturali, il cui compito sarà la messa in rete dei musei italiani di proprietà statale, regionale, comunale, dei musei diocesani, privati, universitari, militari e altro.
  Concludo informandovi che per favorire la semplificazione in materia di sicurezza di beni culturali è diventata operativa da settembre 2018 l'Unità per la Sicurezza del Patrimonio Culturale del Mibac, istituita nel 2017 e mai entrata in funzione.
  L'unità ha il compito di unificare le diverse strutture che si occupavano di sicurezza al fine di un migliore coordinamento delle competenze. La struttura si muoverà sia nell'ambito della prevenzione che delle emergenze e per gli interventi ordinari.
  Come ha affermato il Ministro Bonisoli «la nascita dell'Unità per la Sicurezza del Patrimonio Culturale va nella direzione di quella semplificazione non solo burocratica e amministrativa, ma anche e soprattutto operativa».