I Commissione

Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni

Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)

Commissione I (Affari costituzionali)

Comm. I

Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
SOMMARIO
Mercoledì 19 settembre 2018

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

Sulla pubblicità dei lavori ... 9

5-00459 Gebhard e Toccafondi: Sulle esigenze di sicurezza nella città di Firenze e sulla congruità dell'organico delle forze dell'ordine ... 9

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 20

5-00460 Sisto e Silli: Sull'adeguatezza delle misure di sicurezza disposte nei confronti del consigliere comunale di Avellino, Sabino Morano ... 9

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 22

5-00462 Macina ed altri: Sull'adeguatezza delle misure di sicurezza disposte nei confronti dei testimoni di giustizia Ignazio Cutrò e Gianfranco Franciosi ... 10

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 23

5-00461 Migliore: Su alcune manifestazioni di razzismo e vandalismo ad opera di esponenti dell'organizzazione politica Forza Nuova ... 10

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 25

INTERROGAZIONI:

5-00003 Foti: Carenza di personale operativo presso il Comando dei Vigili del fuoco di Piacenza ... 11

ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 27

5-00041 Foti: Iniziative per garantire la sicurezza pubblica in alcune aree del Comune di Parma ... 11

ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 29

5-00133 Braga: Inserimento nella lista dei familiari delle vittime del dovere dei familiari del tenente dei vigili urbani di Acerra, Michele Liguori ... 11

ALLEGATO 7 (Testo della risposta) ... 31

Sull'ordine dei lavori ... 12

ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 97, al decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139, concernente le funzioni e i compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, e al decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, concernente l'ordinamento del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Atto n. 36 (Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio) ... 12

SEDE REFERENTE:

Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, concernente l'elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, concernente l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali, nonché altre norme in materia elettorale e di referendum previsti dagli articoli 75 e 138 della Costituzione. C. 543 Nesci (Esame e rinvio) ... 14

I Commissione - Resoconto di mercoledì 19 settembre 2018

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 19 settembre 2018.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.20 alle 13.35.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 19 settembre 2018. — Presidenza della vicepresidente Annagrazia CALABRIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Nicola Molteni.

  La seduta comincia alle 13.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Annagrazia CALABRIA, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
  Avverte inoltre che la pubblicità dei lavori della seduta sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-00459 Gebhard e Toccafondi: Sulle esigenze di sicurezza nella città di Firenze e sulla congruità dell'organico delle forze dell'ordine.

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per gli impegni assunti. Rileva come siano necessari in materia di sicurezza interventi mirati per la città di Firenze, che costituirono peraltro oggetto del «Patto per Firenze sicura» sottoscritto nel febbraio 2018, e giudica positivamente l'intenzione del Governo di investire risorse per l'incremento degli organici delle forze dell'ordine, pur permanendo a suo avviso profili di criticità, in particolare per quanto riguarda l'Arma dei carabinieri e la Guardia di finanza. Auspica conclusivamente che le misure annunciate dal Governo costituiscano soltanto la fase iniziale di un percorso più ampio.

5-00460 Sisto e Silli: Sull'adeguatezza delle misure di sicurezza disposte nei confronti del consigliere comunale di Avellino, Sabino Morano.

  Giorgio SILLI (FI) illustra l'interrogazione in titolo, facendo notare che nel mese di agosto 2018 si sono verificati episodi piuttosto gravi nei confronti di Sabino Morano, consigliere comunale di Avellino. Chiede, pertanto, se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto nell'interrogazione e se non ritenga di intervenire con la massima urgenza, per quanto di competenza, al fine di fare luce sugli inquietanti episodi citati e assicurare al predetto consigliere comunale di Avellino i più adeguati dispositivi di sicurezza, consentendogli di svolgere nelle migliori condizioni il ruolo istituzionale che attualmente ricopre.
  Augurandosi che tali gravi episodi non siano da ricondurre all'attività istituzionale svolta dal consigliere Morano, fa notare che l'impegno politico va salvaguardato, a prescindere dalle logiche di schieramento, rilevando come tali accadimenti testimonino il diffondersi nel Paese di un clima pericoloso per la democrazia.

  Il sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Giorgio SILLI (FI), replicando, si dichiara assolutamente soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, che ringrazia per l'attenzione rivolta ai fatti evidenziati nell'interrogazione.

5-00462 Macina ed altri: Sull'adeguatezza delle misure di sicurezza disposte nei confronti dei testimoni di giustizia Ignazio Cutrò e Gianfranco Franciosi.

  Piera AIELLO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria, chiedendo quali iniziative il Governo intenda adottare urgentemente per garantire l'incolumità personale dei testimoni di giustizia menzionati nell'atto di sindacato ispettivo e dei loro familiari.

  Il sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Piera AIELLO (M5S), replicando, dopo aver ricordato la propria esperienza personale di testimone di giustizia, rileva come a suo avviso le informazioni riferite al rappresentante del Governo su tale questione non corrispondano al vero, in quanto Ignazio Cutrò non ha mai affermato di non essere in una situazione di pericolo, ma ha rinunciato alla scorta per non esporre i propri familiari al rischio di attentati da parte delle organizzazioni mafiose, mentre Ignazio Franciosi non dispone di un servizio di tutela da parte dello Stato ma di un impianto di videosorveglianza privato, installato e riparato a sue spese.
  Stigmatizza quindi l'assenza dello Stato per quanto concerne la tutela dei testimoni di giustizia e auspica che il Governo, che intende essere «del cambiamento», ponga rimedio a tale gravissima situazione.

5-00461 Migliore: Su alcune manifestazioni di razzismo e vandalismo ad opera di esponenti dell'organizzazione politica Forza Nuova.

  Gennaro MIGLIORE (PD) illustra l'interrogazione in titolo, mettendo in evidenza il ripetersi di talune incresciosi fatti, anche penalmente rilevanti – di recente avvenuti a Padova, Roma e in altre grandi metropoli, nonché su molte spiagge italiane – nei quali risultano coinvolti esponenti dell'organizzazione politica di estrema destra, Forza Nuova. Fa presente che desta pertanto viva preoccupazione l’escalation di atti di aggressione, razzismo e vandalismo che si è registrata negli ultimi mesi da parte di esponenti od organizzazioni di estrema destra, quasi a testimoniare una presunta legittimazione a compiere tali atti da parte dei loro autori.
  Rivolgendosi al Sottosegretario Molteni, nella sua veste di rappresentante di Governo, a prescindere dalla sua provenienza politica, si chiede come sia possibile che il Ministero dell'interno non abbia preso alcuna posizione al riguardo e non abbia assunto alcuna iniziativa, trattandosi di vicende che riguardano la sicurezza dei cittadini. Ritiene opportuno che il Ministero competente, piuttosto che preoccuparsi di questioni astratte che non hanno alcun riscontro nella realtà, affronti casi concreti, come quello oggetto della presente interrogazione.

  Il sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
  Aggiunge, inoltre, di considerare inaccettabile, in ogni caso, anche solo ipotizzare, come ha lasciato intendere il presentatore dell'interrogazione, una correlazione tra i gravi fatti accaduti – sui quali spetterà alle forze dell'ordine e alla magistratura svolgere i necessari accertamenti – e l'attività del Governo in carica, sul cui operato ritiene si voglia gettare discredito.

  Gennaro MIGLIORE (PD), replicando, evidenzia come tali vicende facciano emergere un preciso modello di comportamento – messo in atto da tali organizzazioni di estrema destra, nella specie Forza Nuova – fondato sull'esercizio di poteri e potestà che dovrebbero essere esclusivo appannaggio delle pubbliche autorità. Fa notare che tali organizzazioni mantengono infatti un controllo capillare del territorio, con modalità che definisce mafiose, ponendo in essere veri e propri atti di giustizia privata.
  Nel far riferimento ad alcuni atti di violenza ed intolleranza accaduti di recente, invita dunque i gruppi di maggioranza a prestare attenzione al contenuto e ai toni delle proprie esternazioni pubbliche, evitando di inasprire il clima di intolleranza diffuso nel Paese. Si augura che il Ministero dell'interno si proponga come finalità il contrasto a tali fenomeni, affinché, oltre a punire i singoli autori di tal gesti, siano assunte le necessarie misure di repressione dei confronti della citata organizzazione in quanto tale.

  Annagrazia CALABRIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.05.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 19 settembre 2018. — Presidenza della vicepresidente Annagrazia CALABRIA, indi del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Nicola Molteni.

  La seduta comincia alle 14.05.

  Annagrazia CALABRIA, presidente, avverte che l'interrogazione 5-00133 Braga è stata sottoscritta anche dal deputato Migliore.

5-00003 Foti: Carenza di personale operativo presso il Comando dei Vigili del fuoco di Piacenza.

  Il sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Tommaso FOTI (FdI), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo. Ritiene quindi fondamentale riconoscere il meritorio lavoro svolto sul campo dal personale del Corpo dei Vigili del fuoco.

  Annagrazia CALABRIA, presidente, intende associarsi all'apprezzamento per il fondamentale ruolo svolto dal Corpo dei Vigili del fuoco, con particolare riferimento ai tragici eventi di quest'estate.

5-00041 Foti: Iniziative per garantire la sicurezza pubblica in alcune aree del Comune di Parma.

  Il sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Tommaso FOTI (FdI), replicando, rileva come la risposta del rappresentante del Governo confermi la preoccupante situazione delineata nell'atto di sindacato ispettivo, per quanto concerne la situazione della sicurezza pubblica nella città di Parma. Osserva come il fatto che intere zone della città non possano essere considerate sicure determini preoccupazione nella cittadinanza, anche in considerazione della diffusione dello spaccio di stupefacenti e della presenza invasiva di numerosi stranieri extracomunitari. Si dichiara comunque conclusivamente soddisfatto della risposta, prendendo atto dell'impegno ad incrementare il personale delle forze dell'ordine.

5-00133 Braga: Inserimento nella lista dei familiari delle vittime del dovere dei familiari del tenente dei vigili urbani di Acerra, Michele Liguori.

  Il sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Gennaro MIGLIORE (PD), replicando, nel ricordare con commozione di aver personalmente conosciuto il tenente Michele Liguori, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta, che rende pienamente merito a coloro che, come appunto il tenente Michele Liguori, si sono strenuamente impegnati per affrontare le gravissime problematiche di inquinamento ambientale legate alla cosiddetta «Terra dei fuochi», svolgendo un'indagine su tale vicenda, e rilevando come nei territori interessati si registri un'incidenza particolarmente alta di patologie tumorali.

Sull'ordine dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, informa che, alla luce delle decisioni assunte nella riunione odierna in seno all'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, l'ordine del giorno della seduta odierna sarà integrato inserendovi, dopo l'esame degli atti del Governo, l'avvio dell'esame, in sede referente, della proposta di legge C. 543 Nesci, recante «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, concernente l'elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, concernente l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali, nonché altre norme in materia elettorale e di referendum previsti dagli articoli 75 e 138 della Costituzione», sulla quale l'Assemblea ha deliberato oggi, ai sensi dell'articolo 107, comma 1, del Regolamento, l'urgenza, stabilendo inoltre un termine di quindici giorni alla Commissione per riferire.

  La seduta termina alle 14.20.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 19 settembre 2018. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Stefano Candiani.

  La seduta comincia alle 14.55.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 97, al decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139, concernente le funzioni e i compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, e al decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, concernente l'ordinamento del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Atto n. 36.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 26 luglio.

  Maurizio CATTOI (M5S), relatore, osserva come, nel corso delle audizioni svolte sul provvedimento dalla Commissione, i rappresentanti della maggior parte delle organizzazioni sindacali del Corpo nazionale dei vigili del fuoco abbiano manifestato perplessità sullo schema di decreto legislativo in esame, e anche alla luce di ciò ritiene necessario disporre di qualche giorno per predisporre una proposta di parere sullo schema di decreto.
  Osserva in merito come sia innanzitutto mancata una riflessione circa la natura del servizio erogato al Paese dai Vigili del fuoco e come talune norme rischino di essere problematiche, sotto il profilo funzionale e gerarchico, e sembrino non tenere conto di quanto accade nella realtà operativa quotidiana.
  Ritiene quindi che occorra definire alcuni principi fondamentali, ad esempio per quanto riguarda il concetto di operativo, nonché valorizzare maggiormente i concetti di autonomia e responsabilità – anche considerando il fatto che i vigili del fuoco sono gli unici soggetti autorizzati ad entrare nella cosiddette «zone rosse», peraltro in un regime di deroga alle normative in materia di sicurezza sul lavoro – e sottolinea l'opportunità di delineare meglio il rapporto tra ruoli tecnici e ruoli operativi e tra l'esercizio di funzioni di consulenza e certificazione, anche per quanto riguarda lo svolgimento di funzioni di polizia giudiziaria.
  Ravvisa, inoltre, l'opportunità di prendere in considerazione la creazione di nuovi ruoli, segnalando inoltre come vada valutata, per alcune disposizioni di dettaglio in materia di specialità, l'idoneità della fonte legislativa, sembrando più opportuno il ricorso a norme regolamentari. Richiama quindi l'attenzione sull'importanza dello sviluppo della formazione, al fine di sviluppare maggiormente le competenze e le culture professionali del Corpo, nonché certificando tale formazione, in modo da assicurare il più elevato livello qualitativo alle prestazioni di soccorso e di valorizzare sempre più la professionalità degli operatori.

  Il sottosegretario Stefano CANDIANI, dopo aver evidenziato che il provvedimento in esame è stato di fatto ereditato da precedente Governo, si rammarica come dalle audizioni svolte in ordine al provvedimento in esame, sia alla Camera sia al Senato, sembra essere emerso un quadro frammentato di istanze particolari, di cui andrebbe valutata la reale corrispondenza con l'interesse collettivo, che non può essere la mera sommatoria di interessi particolari.
  Soffermandosi su talune questioni di merito, condivide l'esigenza di apportare miglioramenti al testo, laddove si tratti, ad esempio, di favorire un riequilibrio tra i vertici apicali e le strutture di base, prestando in particolare attenzione al potenziamento dell'organico dei capisquadra, in relazione al quale evidenza una carenza di circa mille unità, che per metà dovrebbe essere colmato attraverso l'indizione di un nuovo concorso. Dopo aver richiamato l'esigenza di spostare risorse dalle figure apicali a quelle di base, condivide poi l'esigenza di inquadrare correttamente l'attività operativa dei geometri più anziani non laureati, al fine di sanare una distonia rispetto all'attività svolta da tali soggetti.
  Nel giudicare necessario portare a conclusione l’iter del provvedimento in esame, al fine di non disperdere risorse finanziate già stanziate, fa presente che il Governo si riserva, in ogni caso, di chiedere al Parlamento una delega più ampia, al fine di realizzare un intervento più organico sulla materia, disciplinando anche i rapporti con altri comparti, tra i quali richiama, ad esempio, quelli relativi alla Protezione civile. Si tratta a suo avviso di realizzare quindi interventi che garantiscano risorse e uomini ad un settore importante.
  In conclusione, auspica una rapida conclusione dell’iter, tenuto conto della prossima scadenza del termine di delega.

  Emanuele PRISCO (FdI) manifesta anzitutto soddisfazione per il fatto che il Governo, con il provvedimento in esame, si sia assunto la non facile responsabilità di proseguire in un'iniziativa legislativa avviata dalla precedente Esecutivo, non certo integralmente condivisibile, ma che consentirà comunque di utilizzare risorse finanziarie già stanziate a favore di un personale a danno del quale, a suo avviso, si registra una forte sperequazione stipendiale.
  Evidenzia quindi come dal ciclo di audizioni svolto con gli organismi di rappresentanza del settore sia emersa l'espressione di posizioni particolari e frammentate, peraltro spesso non adeguatamente rappresentative, che non rispecchiano in alcun modo, a suo avviso, lo spirito unitario incarnato concretamente sul campo dal personale di tale Corpo. Richiama comunque l'esigenza di apportare taluni miglioramenti al testo, ad esempio incrementando l'organico dei capisquadra, valorizzando, nella sua reale ed effettiva specificità, il ruolo sostanzialmente direttivo svolto dai geometri diplomati, nonché riconoscendo il ruolo operativo svolto dagli operatori ginnici.
  Rileva poi alcuni aspetti positivi del provvedimento, quali il riconoscimento del diritto alla sede – da inquadrare, a suo avviso, nell'ambito di meccanismi adeguati che assicurino la medesima efficienza dell'organico in tutto il territorio – e la riduzione dei tempi nelle progressioni di carriera. Considera invece troppo «timido» l'intervento relativo all'aumento della percentuale di riserva per il personale interno nell'ambito delle procedure concorsuali, auspicando, in proposito, un ulteriore incremento. Evidenzia in ogni caso la necessità di un intervento più organico che, attraverso la messa a disposizione di ulteriori risorse, risolva le problematiche di sperequazione riguardanti il settore, prestando inoltre particolare attenzione rispetto al tema delle indennità di intervento, tenuto conto che non tutto il personale risulta impegnato in attività operative.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla prossima settimana. Avverte quindi che la seduta sul provvedimento prevista per domani non avrà luogo.

  La seduta termina alle 15.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 19 settembre 2018. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Stefano Candiani.

  La seduta comincia alle 15.30.

Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, concernente l'elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, concernente l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali, nonché altre norme in materia elettorale e di referendum previsti dagli articoli 75 e 138 della Costituzione.
C. 543 Nesci.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che l'Assemblea ha deliberato oggi, ai sensi dell'articolo 107, comma 1, del Regolamento, l'urgenza sulla proposta di legge C. 543, stabilendo inoltre un termine di quindici giorni alla Commissione per riferire su di essa.

  Dalila NESCI (M5S), relatrice, rileva come la proposta di legge C. 543 a sua prima firma abbia un duplice oggetto.
  In primo luogo il provvedimento intende introdurre alcune modifiche alle disposizioni relative al procedimento elettorale nel perseguimento della maggiore trasparenza nello svolgimento delle operazioni elettorali.
  A tale fine vengono modificate diverse disposizioni relative a: urne e cabine elettorali; componenti degli uffici elettorali di sezione (i cosiddetti seggi elettorali), ossia presidente, segretario e scrutatori; ampiezza demografica dei seggi elettorali; assunzione di personale nelle società pubbliche in prossimità delle elezioni.
  In secondo luogo, la proposta introduce la possibilità per coloro che, per motivi di studio, lavoro o cure mediche, si trovino in un comune di una regione diversa da quella di residenza di esercitare il diritto di voto – per i referendum e per l'elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo – nel comune in cui si trovano, ancorché diverso da quello di iscrizione elettorale.
  Ricorda che il provvedimento in esame, presentato il 19 aprile 2018, riproduce il testo della proposta di legge approvata dalla Camera nella XVII legislatura (C. 3113). Il testo è stato poi trasmesso al Senato (A.S. 2708) che ne ha avviato l'esame in sede referente. Nel corso dell'esame alla Camera era stata acquisita la relazione tecnica dal Governo, sulla cui base sono state apportate alcune modifiche al testo.
  Tenuto conto delle previsioni dell'articolo 107, comma 1, del Regolamento della Camera, l'Assemblea, nella seduta del 19 settembre 2018, ha approvato la dichiarazione di urgenza della proposta di legge e fissato il termine di 15 giorni (4 ottobre 2018) per la relazione all'Assemblea.
  Ricorda inoltre che ciascun tipo di consultazione elettorale – per le Camere del Parlamento nazionale, per il Parlamento europeo, per gli enti territoriali, per i referendum – è disciplinato nell'ordinamento italiano da uno specifico provvedimento legislativo. Tuttavia la materia del procedimento elettorale preparatorio e di contorno – su cui incide il progetto di legge in esame – è disciplinata compiutamente per l'elezione della Camera dei deputati (decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957) e per le elezioni comunali (decreto del Presidente della Repubblica n. 570 del 1960). Per queste ultime, l'unica eccezione è costituita dalla disciplina relativa alle urne elettorali delle elezioni comunali, per le quali si applica la legge elettorale della Camera dei deputati.
  Le leggi elettorali relative alle altre tipologie di elezioni riguardano quasi esclusivamente il sistema elettorale vero e proprio (modalità di calcolo di assegnazione dei seggi e definizione delle circoscrizioni elettorali), l'elettorato attivo e passivo, gli organi di controllo e verifica. Per quanto riguarda il procedimento elettorale preparatorio, esse fanno invece per lo più rinvio ai due decreti citati.
  Pertanto alle elezioni del Senato della Repubblica, del Parlamento europeo e ai referendum, si applicano le disposizioni previste dal testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati.
  Alle elezioni regionali si applica il testo unico delle leggi per le elezioni comunali (articolo 1, comma 6, della legge n. 108 del 1968, recante norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto ordinario).
  Sottolinea che la proposta di legge in esame è volta a modificare i due testi unici citati (elezioni della Camera dei deputati e elezioni comunali), fermo restando che, per effetto dei rinvii normativi interni, le modifiche apportate incidono anche sulle altre fonti normative in materia elettorale.
  Passando al contenuto delle singole disposizioni recate dalla proposta di legge, ricorda che in primo nucleo di disposizioni riguarda gli arredi elettorali e più esattamente le urne, le cabine e le porte e finestre dei locali sede dei seggi (ossia degli uffici elettorali di sezione).
  Per quanto riguarda le urne elettorali, ricorda che la proposta di legge prevede che esse siano in materiale semitrasparente, in modo da rendere possibile la verifica della sola presenza di schede elettorali al loro interno, ma non l'identificazione delle stesse (articolo 1, comma 1, lettera a)).
  L'articolo 9 della proposta di legge reca la copertura finanziaria per la predisposizione delle urne semitrasparenti, autorizzando la spesa di 738.744 euro annui.
  La norma, che novella il testo unico per le elezioni della Camera deputati (articolo 32, secondo comma del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957), si applica anche alle elezioni comunali in virtù del rinvio operato dall'articolo 27, ultimo comma del testo unico delle leggi per le elezioni comunali (decreto del Presidente della Repubblica n. 570 del 1960), ove è disposto che le urne siano conformi ai tipi prescritti per le elezioni politiche. Inoltre, si applica anche, ai sensi delle disposizioni sopra richiamate, alle elezioni del Senato della Repubblica, alle elezioni europee, ai referendum e alle elezioni regionali.
  Attualmente la legge elettorale si limita a prevedere che le caratteristiche delle urne siano definite con decreto del Ministro dell'interno e che esse siano fornite dal medesimo dicastero a ciascuna sezione elettorale (articolo 32, secondo comma del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957). Tale disposizione è stata attuata da ultimo con il decreto del Ministro dell'interno 1o aprile 2011 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, n. 81 dell'8 aprile 2011). In particolare, ai sensi dell'allegato A alla Gazzetta citata, «l'urna per la votazione è costituita da una scatola di cartone ondulato o altro materiale consistente, di colore chiaro o trasparente, avente lati di dimensioni variabili da un minimo di trentacinque ad un massimo di settanta centimetri».
  La proposta di legge modifica anche la disciplina delle cabine elettorali (articolo 1, comma 1, lettera d), numero 1, che modifica l'articolo 42, quinto comma del testo unico delle leggi per l'elezione della Camera e articolo 3, comma 1, lettera c), numero 1, che modifica l'articolo 37, quarto comma del testo unico delle leggi per l'elezione dei comuni).

  Le leggi elettorali oggi vigenti prevedono che in ciascun seggio siano allestite quattro cabine, di cui una destinata ai portatori di handicap, che devono essere posizionate in modo tale da rimanere isolate e munite di un riparo che assicuri la segretezza del voto.
  La proposta di legge – in aggiunta a queste previsioni – prescrive che:
   le cabine siano chiuse su tre lati; il lato aperto, privo di qualsiasi tipo di protezione, sia rivolto verso il muro; la loro altezza debba garantire la segretezza del voto riparando solo il busto dell'elettore.

  Sottolinea che si tratta di indicazioni che saranno realizzate solo nel caso si renda necessaria la sostituzione delle cabine esistenti e, in ogni caso, mediante il loro riadattamento, in modo da non gravare di nuovi oneri la finanza pubblica.
  La proposta di legge demanda a un decreto del Ministro dell'interno, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, la definizione dell'altezza delle cabine oggetto di sostituzione.
  Per quanto riguarda la sala del seggio elettorale, la proposta di legge interviene in ordine alle porte e finestre (articolo 1, comma 1, lettera d), numero 2 e articolo 3, comma 1, lettera c), numero 2, modificativi rispettivamente dell'articolo 42, sesto comma del testo unico Camera, e dell'articolo 37, quinto comma del testo unico comuni). La disposizione oggi vigente già prevede che le porte e le finestre posizionate nella parete adiacente ai tavoli e a una distanza minore di due metri dal loro spigolo più vicino, debbano essere chiuse in modo da impedire la vista e ogni altra comunicazione dal di fuori. La proposta di legge aggiunge che devono essere chiuse anche le porte e le finestre che si trovino nella parete adiacente o retrostante alla cabine elettorali.
  Ricorda che un secondo gruppo di disposizioni riguarda i componenti l'ufficio elettorale di sezione (o seggio elettorale).
  Tra queste, alcune hanno oggetto il presidente dell'ufficio elettorale (articolo 1, comma 1, lettera b), per le elezioni politiche, modificativa dell'articolo 35 del testo unico Camera; articolo 3, comma 1, lettera a), per le elezioni comunali, modificativa dell'articolo 20 del testo unico comuni).
  Attualmente l'ufficio elettorale di sezione è composto dal presidente, da quattro scrutatori (tra i quali il presidente sceglie il suo vice) e da un segretario (articolo 34 della legge elettorale nazionale e articolo 20 della legge elettorale comunale).
  Le tre figure di cui è composto l'ufficio (presidente, scrutatore e segretario) sono sottoposte ciascuna ad un regime diverso. Il presidente è nominato dal presidente della Corte di appello (articolo 35 testo unico Camera) tra gli iscritti nell'elenco delle persone idonee a ricoprire l'incarico di presidente (l'iscrizione all'elenco è subordinata al possesso del titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria di secondo grado, articolo 1, comma 3, della legge n. 53 del 1990).
  Gli scrutatori sono nominati dalla Commissione elettorale comunale tra gli iscritti in apposito albo cui possono accedere gli elettori del Comune che hanno assolto gli obblighi scolastici (articolo 1 della legge n. 95 del 1989). Il segretario viene scelto dal presidente di seggio, prima dell'insediamento dell'ufficio elettorale, fra gli iscritti nelle liste elettorali del comune in possesso di titolo di studio non inferiore al diploma di istituto di istruzione secondaria di secondo grado (articolo 2 della legge n. 53 del 1990).
  Ricorda che la proposta di legge prevede che il presidente sia scelto dal presidente di Corte d'appello competente per territorio tra i cittadini iscritti nell'apposito elenco (ferma restando la possibilità di nominarlo anche tra le categorie indicate dalla legge, come magistrati, avvocati, notai eccetera). Viene eliminata la scelta dei cittadini sulla base di un «giudizio di idoneità all'ufficio» del Presidente della Corte d'appello.
  Viene inoltre eliminata la possibilità di surroga del presidente con il sindaco o suo delegato, in caso di impedimento che non consenta la nomina ordinaria del presidente.
In tali casi la proposta di legge prevede che in sede di Corte di appello si proceda alla sostituzione mediante estrazione a sorte dall'elenco dei presidenti.
  Un'altra innovazione consiste nel divieto di ricoprire l'incarico di presidente per due volte consecutive presso la medesima sezione elettorale e viene previsto che i presidenti debbano godere dei diritti civili e politici, avere un'età compresa tra i 18 e i 70 anni e possedere un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria di secondo grado.
  La proposta di legge impone, inoltre, per la nomina del segretario, il limite massimo di età di 65 anni (articolo 2 che modifica l'articolo 2, comma 1, della legge n. 53 del 1990).
  È oggetto di modifica anche la disciplina relativa ai casi di esclusione dalla carica di membro dell'ufficio elettorale: presidente, scrutatore, segretario (articolo 1, comma 1, lettera c) per le elezioni politiche e articolo 3, comma 1, lettera b) per le elezioni comunali).
  Sono inoltre introdotte ulteriori cause ostative alla funzione di componente l'ufficio elettorale.
  La prima riguarda i dipendenti del Ministero dello sviluppo economico. La disposizione in vigore prevede l'esclusione per i dipendenti del Ministero dell'interno, del Ministero delle poste e telecomunicazioni e del Ministero dei trasporti, la cui denominazione viene adeguata, dalla proposta in esame, a quella vigente: «delle infrastrutture e dei trasporti».
  La seconda causa ostativa riguarda i parenti e affini fino al secondo grado dei candidati alle elezioni interessate (attualmente è prevista l'esclusione dei soli candidati) riferita – nella proposta di legge – alle funzioni di presidente e di segretario (non a quella di scrutatore).
  La terza causa di esclusione riguarda coloro che siano stati condannati, anche non in via definitiva, per: reati contro la pubblica amministrazione (disciplinati al Titolo II del Capo I del codice penale rubricato «Delitti contro la pubblica amministrazione»); delitti di cui all'articolo 416-bis (associazione mafiosa) nonché quelli commessi avvalendosi delle condizioni previste da tale articolo o al fine di agevolare l'attività delle associazioni ivi previste; delitti di cui all'articolo 416-ter (scambio elettorale politico-mafioso).
  L'esclusione si applica anche in caso di patteggiamento (articolo 444 del codice di procedura penale) e in caso di condanna per decreto a pena pecuniaria (articolo 459 del codice di procedura penale).
  Infine, sono esclusi anche coloro che siano stati condannati in via definitiva per reato non colposo, ovvero a pena detentiva uguale o superiore a 2 anni di reclusione per delitto colposo.
  Le cause di esclusione sono verificate d'ufficio.
  La disciplina relativa agli scrutatori viene modificata con alcune novelle alla legge n. 95 del 1989, recante norme per l'istituzione dell'albo degli scrutatori, le quali si applicano a tutte le tipologie di elezioni (articolo 4).
  In primo luogo, nell'enunciare i requisiti necessari per ricoprire l'incarico di scrutatore, è in particolare ridotto il limite massimo di età pari a 65 anni ed è espressamente previsto il requisito del godimento dei diritti civili e politici. Tali requisiti si affiancano a quelli già previsti dalla norma vigente (articolo 1 della legge n. 95 del 1989) per l'inclusione nell'albo degli scrutatori: essere elettore nel comune dove è situato il seggio ed aver assolto gli obblighi scolastici.
  Con riferimento alla procedura di scelta degli scrutatori di ciascuna sezione elettorale viene stabilito che la commissione elettorale comunale non proceda più alle nomine attingendo all'albo degli scrutatori, bensì tramite sorteggio dei nominativi presenti nel citato albo.
  In tal modo viene ripristinato il sistema di scelta degli scrutatori in vigore fino al 2005, anno in cui la legge di riforma del sistema elettorale (legge n. 270 del 2005) ha modificato l'articolo 6 della legge istitutiva dell'albo degli scrutatori (la citata legge n. 95 del 1989), sostituendo il sorteggio degli scrutatori con la loro nomina da parte della commissione comunale. La disposizione in esame, dunque, ripristina
le modalità di scelta per sorteggio in vigore dal 1989 al 2005 riproducendo il contenuto del citato articolo 6 nella formulazione precedente al 2005, ossia quella definita dall'articolo 9 della legge n. 120 del 1999.
  Con riferimento agli scrutatori viene anticipato il termine (da 2 a 10 giorni) entro il quale deve essere preannunciata la data della pubblica adunanza in cui la commissione elettorale procede alla scelta (mediante sorteggio) degli scrutatori e viene introdotta una riserva dei posti di scrutatore (pari alla metà arrotondata per difetto) a coloro che si trovano, da almeno 30 giorni dal momento del sorteggio in stato di disoccupazione, ai sensi dell'articolo 19, comma 1, del decreto legislativo n. 150 del 2015 che stabilisce che sono considerati disoccupati i lavoratori privi di impiego che dichiarano, in forma telematica, al portale nazionale delle politiche del lavoro, la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa ed alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il centro per l'impiego.
  Inoltre, in analogia con quanto previsto per i presidenti di seggio, viene posto il limite di due mandati consecutivi presso la medesima sezione elettorale.
  Infine, ricorda che la proposta di legge stabilisce che ai componenti dei seggi elettorali sia assicurata un'adeguata formazione on line e un aggiornamento costante sulle corrette procedure di spoglio e sulla legislazione, anche in materia di scambio elettorale. Le relative modalità attuative sono demandate a un decreto del Ministro dell'interno. Per la copertura di questa specifica previsione l'articolo 9 della proposta di legge autorizza la spesa 60.000 euro per un anno.
  Sempre con decreto del Ministero dell'interno, da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, sono definite le modalità di attuazione dell'articolo 6 della legge n. 95 del 1989 imponendo la clausola di invarianza (ad eccezione, come si è visto, della formazione) delle risorse umane, finanziarie e strumentali.
  L'articolo 5 incide sull'ampiezza demografica delle sezioni elettorali. Secondo la norma vigente ciascuna sezione elettorale è costituita di regola da un numero di elettori iscritti non superiore a 1.200 e non inferiore a 500. Fanno eccezione i casi in cui particolari condizioni di lontananza e viabilità rendano difficile l'esercizio del diritto elettorale, per i quali è possibile costituire seggi con numero di iscritti non inferiore a 50 (articolo 34 del decreto del Presidente della Repubblica n. 223 del 1967 – testo unico delle leggi per la disciplina dell'elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali).
  La disposizione in esame aumenta il limite inferiore dei seggi ordinari sopra indicato, elevandolo da 500 a 700 elettori iscritti, al fine di rendere meno agevole una eventuale identificazione del voto.
  Tale disposizione è previsto si applichi a decorrere dal 1o gennaio 2018. Appare pertanto necessario l'aggiornamento dell'anno di decorrenza delle autorizzazioni di spesa e delle relative norme di copertura.
  L'articolo 6 della proposta di legge introduce il divieto di assunzione di personale dipendente, a qualsiasi titolo, da parte delle aziende speciali, delle istituzioni e delle società a partecipazione pubblica locale o regionale, totale o di controllo, nei 60 giorni antecedenti e nei 60 giorni successivi alle elezioni comunali o regionali, limitatamente ai comuni o alle regioni interessati.
  Si tratta di una disposizione che non riguarda il procedimento elettorale preparatorio come le precedenti, pur avendo la medesima finalità generale di prevenzione di forme di inquinamento del voto.
  A tal fine viene introdotto un comma 2-ter all'articolo 18 del decreto-legge n. 112 del 2008, che prevede specifiche disposizioni in materia di reclutamento del personale nelle società pubbliche, ad esclusione delle società quotate.
  L'articolo 7 autorizza per i referendum abrogativi (articolo 75 della Costituzione) e costituzionali (articolo 138 della Costituzione) il voto in comune diverso da quello di residenza da parte degli elettori che, per
una serie tassativa di motivi – lavoro, studio o cure mediche – si trovino in un altro comune, sito in una regione diversa da quella del comune nelle cui liste elettorali sono iscritti.
  Gli elettori che intendano esercitare tale opzione sono tenuti a farne dichiarazione al comune di iscrizione elettorale, fino a 30 giorni dalla data della consultazione.
  Alla dichiarazione devono essere allegati: copia di un documento di riconoscimento valido; documentazione del datore di lavoro o di un'istituzione scolastica o formativa o di un istituto sanitario – siano essi pubblici o privati – attestante la temporaneità del domicilio; copia della tessera elettorale o dichiarazione di suo smarrimento.
  A sua volta, il comune di iscrizione elettorale verifica che nulla osti al godimento dell'elettorato attivo, dandone notizia, entro il 7o giorno antecedente la data della consultazione, al comune in cui l'elettore sia domiciliato per motivi di lavoro, studio o cure mediche.
  Il comune di domicilio rilascia all'elettore (entro il 3o giorno antecedente la data della consultazione) una attestazione di ammissione al voto, con l'indicazione della sezione elettorale presso cui recarsi a votare. Tale attestazione dovrà essere presentata dall'elettore, assieme al documento di riconoscimento e alla tessera elettorale, presso il seggio elettorale prima dell'ammissione al voto.
  Dall'attuazione di tali disposizioni non debbono derivare maggiori oneri di finanza pubblica.
  Le medesime disposizioni e procedure si applicano anche alle elezioni europee, a condizione che l'elettore dichiari di esercitare il suo diritto di voto in una regione comunque situata nella circoscrizione di appartenenza.
  L'articolo 8 autorizza l'espressione del voto in un comune diverso da quello di residenza – in tutte le consultazioni elettorali e referendarie – per coloro che siano impegnati in operazioni di soccorso e di sostegno a vittime di terremoti o di altre calamità naturali.
  La disposizione (accompagnata dalla clausola di invarianza finanziaria) estende ai soccorritori quanto già vige per gli appartenenti al comparto delle Forze armate, della sicurezza e del soccorso (militari Forze di Polizia e Corpo nazionale dei Vigili del fuoco) i quali possono esercitare il diritto di voto (previa esibizione della tessera elettorale) in qualsiasi sezione del comune in cui si trovino per causa di servizio (articolo 49 del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, per le elezioni politiche; articolo 1, comma 1, lettera f) del decreto-legge n. 161 del 1976 per le elezioni regionali e provinciali).
  L'articolo 9, infine, reca la copertura finanziaria della disposizione di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a) del disegno di legge in esame (urne semitrasparenti), autorizzando la spesa di 738.744 euro annui a decorrere dal 2017.
  A questa, si aggiunge l'autorizzazione di 60.000 euro per il solo 2017, per la formazione on line degli scrutatori – prevista dall'articolo 4, comma 1, lettera b), che modifica l'articolo 6 della legge n. 95 del 1989.
  Per fare fronte a tali oneri è disposta una riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Segnala quindi la necessità di aggiornare l'anno di decorrenza delle autorizzazioni di spesa e delle relative clausole di copertura.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame alla prossima settimana.

  La seduta termina alle 15.50.

I Commissione - mercoledì 19 settembre 2018

ALLEGATO 1

5-00459 Gebhard e Toccafondi: Sulle esigenze di sicurezza nella città di Firenze e sulla congruità dell'organico delle forze dell'ordine.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Colleghi, Firenze rappresenta senza dubbio un polo di riferimento per la particolare natura di città d'arte con un centro storico patrimonio mondiale dell'Unesco e con un'altissima valenza turistica.
  In tal senso la domanda di sicurezza è forte e costante sia con riferimento alle potenziali minacce terroristiche che con riguardo alla necessità di adottare idonei provvedimenti sul piano della vivibilità e del decoro urbano.
  Calandoci nel contesto cittadino, si osserva che Firenze registra un'enorme differenza tra popolazione residente e popolazione «reale». Al di là degli abitanti censiti (382.258 al 1o gennaio 2017), ogni anno infatti si aggiungono, come pure riferito dall'Onorevole interrogante, 14 milioni di turisti, tra cui city users non sistematici e visitatori in daily trip.
  Il dato è fondamentale per comprendere come la città debba far fronte a bisogni di sicurezza assolutamente differenti tra i cinque quartieri che la compongono e le varie anime della popolazione.
  Questo specifico e atipico quadro impone, dunque, mirati e diversificati interventi sul territorio, anche in termini di presidio, che vengono costantemente valutati in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica.
  Negli ultimi mesi, il Comitato ha, ad esempio, deciso una nuova fase di controlli nell'area mercatale di San Lorenzo, ha potenziato l'azione di contrasto allo spaccio, concentrandosi nelle zone e piazze del centro storico cittadino cuore della movida (Piazza S. Croce, Piazza S. Spirito, Sant'Ambrogio), nonché nelle zone verdi della città (Parco delle Cascine in primis).
  Parallelamente, la Prefettura sta vagliando iniziative che, attraverso la stipula di specifici protocolli e accordi, coinvolgano gli Enti territoriali e le Associazioni di categoria. In questa direzione, l'intesa sul controllo di vicinato, già attiva in alcuni Comuni, sarà a breve estesa a tutto il territorio metropolitano, Firenze compresa; è inoltre al varo uno specifico progetto, presentato dall'Amministrazione fiorentina nell'ambito di «Scuole Sicure», che consente allo stesso Ente di beneficiare di un finanziamento di 96.000 euro per iniziative di contrasto al fenomeno dello spaccio nei pressi di istituti scolastici.
  Nello stesso ambito si rappresenta che, sul versante della realizzazione di modelli di sicurezza partecipata, il 12 febbraio 2018 è stato sottoscritto tra la Prefettura ed il Comune di Firenze il «Patto per Firenze Sicura» che mira alla valorizzazione di progetti sperimentali di sicurezza «modellati» sulle richieste dei cittadini dei diversi quartieri, questo per stimolare la partecipazione civica e rendere più mirati ed efficaci gli interventi operativi.
  Quanto alla consistenza degli organici delle Forze di polizia, nel ricordare che dal 2016 per gli stessi operatori delle Forze dell'ordine opera nuovamente il turn over al 100 per cento, si riportano qui di seguito i relativi dati.
  Per quanto riguarda la situazione dell'organico, la Polizia di Stato in servizio nella città di Firenze e in provincia consta di 2.083 operatori a fronte di una previsione organica pari a 2.064 unità. Sulla
base delle assegnazioni disposte dal Ministero dell'interno per il 2018, è stato disposto un incremento pari a 34 unità (di cui 4 già assegnate, 9 da assegnare il prossimo ottobre, 5 a novembre e 16 a febbraio 2019).
  La forza organica del Comando Provinciale dell'Arma dei Carabinieri di Firenze è di 1105 unità, a fronte di una forza effettiva di 956. L'Arma opera con un Comando Provinciale, 8 Compagnie e 58 Stazioni.
  Infine, il numero delle risorse umane disponibili nell'ambito del Comando Provinciale della Guardia di Finanza (compreso anche il personale del Corpo in servizio presso la Compagnia di Empoli e le Tenenze di Borgo San Lorenzo, Castelfiorentino e Pontassieve) è pari a 557 militari, rispetto a una forza organica prevista di 664 unità.
  L'impegno delle Forze di polizia sul territorio della città di Firenze è quindi massimo sia nell'azione di prevenzione e controllo del territorio che nel mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica. A questo proposito, voglio ricordare che presso il Capoluogo è attivo il dispositivo di vigilanza a siti e obiettivi sensibili denominato Operazione «Strade Sicure» con la presenza di 145 uomini delle Forze Armate in concorso e congiuntamente con le Forze di polizia.
  In conclusione, ci tengo a sottolineare che, pur in presenza di una particolare complessità e peculiarità del contesto territoriale fiorentino, l'attuale dispositivo delle forze di polizia operanti in quel territorio ha consentito di assicurare nel periodo gennaio-luglio 2018, rispetto all'analogo arco temporale del 2017, un incremento del numero dei delitti scoperti, pari al +3,6 per cento.

ALLEGATO 2

5-00460 Sisto e Silli: Sull'adeguatezza delle misure di sicurezza disposte nei confronti del consigliere comunale di Avellino, Sabino Morano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Colleghi, il 9 agosto scorso ad Avellino veniva incendiata l'autovettura del signor Morano Sabino, consigliere comunale del capoluogo irpino, già candidato Sindaco alle elezioni amministrative del 10 giugno 2018 con la Lista del Movimento «Primavera Irpina».
  A seguito di tale episodio, il Prefetto ha convocato immediatamente in data 10 agosto il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica e, contestualmente, su conforme ed unanime parere dei responsabili delle Forze di Polizia, ha disposto sino al 30 novembre 2018 nei confronti del signor Morano Sabino la misura di protezione consistente in un servizio di vigilanza generica radiocollegata presso la sua abitazione, misura, peraltro, già disposta dalla Questura nell'immediatezza dell'evento, proprio in ragione della carica politica rivestita dal signor Morano e nonostante sul luogo dell'evento non fossero stati rinvenuti elementi di innesco.
  In data 17 agosto 2018, alle ore 03.25 circa, presso l'abitazione del signor Morano Sabino, all'interno di un parco condominiale, sono state incendiate altre tre autovetture.
  L'incendio, dovuto probabilmente all'innesco di liquido infiammabile, contenuto in una bottiglietta di plastica rinvenuta sul posto, ha distrutto completamente due autovetture intestate a terze persone ed una di proprietà di Morano Antonio, padre del signor Morano Sabino.
  In considerazione di tale ulteriore episodio, il successivo 21 agosto è stato nuovamente convocato, presso la locale Prefettura, il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, al quale ha partecipato anche il consigliere Morano che, in quella sede, non ha escluso che l'episodio potesse essere riconducibile al proprio impegno contro la realizzazione di un impianto di bio-digestione nel Comune di Chianche, situato in quella provincia, iniziativa sostenuta insieme ad altre associazioni e a produttori vitivinicoli della zona di produzione del «Greco» di Tufo. Il consigliere Morano ha escluso, invece, l'ipotesi della ricollegabilità dell'evento alla sua attività di consigliere comunale.
  Il Prefetto, su conforme ed unanime parere dei responsabili delle Forze di Polizia espresso in seno al Comitato provinciale per l'ordine è la sicurezza pubblica, ha disposto quindi nei confronti del predetto consigliere comunale l'intensificazione della vigilanza generica radiocollegata presso l'abitazione sino al 31 dicembre 2018, estendendola anche allo studio professionale dello stesso e alla sede del movimento «Primavera Irpina», ubicati nel capoluogo irpino.
  Su entrambi gli episodi incendiari sono attualmente in corso indagini da parte dell'Autorità Giudiziaria e posso assicurare che le locali Autorità provinciali di Pubblica Sicurezza continueranno a mantenere alta l'attenzione nei confronti della vicenda e ad assicurare ogni più scrupolosa protezione nei confronti del signor Morano, per garantire ogni sua più adeguata tutela, anche in relazione all'esercizio della sua attività politica.

ALLEGATO 3

5-00462 Macina ed altri: Sull'adeguatezza delle misure di sicurezza disposte nei confronti dei testimoni di giustizia Ignazio Cutrò e Gianfranco Franciosi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Colleghi, gli onorevoli interroganti pongono l'attenzione sulla questione riguardante l'incolumità personale dei testimoni di giustizia ed in particolare sui provvedimenti disposti nei confronti del signor Ignazio Cutrò e del signor Gianfranco Franciosi.
  La delicatezza del tema in discussione mi impone di riferire i passaggi che le Autorità tecniche hanno posto in essere, sulla base degli elementi di valutazione raccolti, in relazione alle due vicende. Infatti, i provvedimenti che dispongono o revocano misure di protezione sono esclusivamente basati su valutazioni di ordine tecnico, ancorate ad analisi circa la sussistenza di rischi attuali e concreti, e, pertanto, sottratti a valutazioni di tipo discrezionale.
  Il 9 dicembre 2010, Ignazio Cutrò è stato proposto quale testimone di giustizia dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo per aver riferito su danneggiamenti e incendi subiti da lui e da altri imprenditori della c.d. bassa Quisquina, ed aver consentito in tal modo al GIP di quel Tribunale di emettere, il 14 luglio 2008, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa ed estorsione a carico del capomafia storico di Santo Stefano di Quisquina, Ferranti Vincenzo, nonché dei tre fratelli Panepinto e di altri congiunti.
  Con delibera dell'11 gennaio 2011 della Commissione Centrale per le speciali misure di protezione, il predetto è stato sottoposto alle speciali misure di protezione in località di origine, unitamente al suo nucleo familiare.
  Il 12 ottobre 2016, la stessa Commissione – vista la nota della D.D.A. di Palermo, a firma del Procuratore della Repubblica, con la quale si chiedeva la revoca delle speciali misure di protezione nei confronti del testimone e dei suoi familiari, per il venir meno delle condizioni che ne avevano portato all'adozione ma anche in ragione delle reiterate condotte in palese violazione delle disposizioni di sicurezza, e preso atto del concorde parere della Direzione Nazionale Antimafia – ha deliberato di non prorogare le speciali misure di protezione nei confronti di Cutrò e del suo nucleo familiare. Contestualmente è stato incaricato il Servizio Centrale di Protezione presso il Ministero dell'interno di segnalare la loro posizione alle competenti Autorità di Pubblica Sicurezza ai fini dell'adozione delle ordinarie misure di protezione ritenute adeguate al concreto livello di rischio.
  La decisione è stata impugnata innanzi al T.A.R. del Lazio che, nel gennaio del 2018, ha respinto il ricorso confermando la legittimità del provvedimento.
  Allo stato, a far data dal 4 aprile 2018, sono comunque attive le misure di protezione personali corrispondenti al 4o livello di rischio per il Cutrò integrate da altre misure di vigilanza disposte presso l'abitazione privata.
  Da ultimo, informo che l'interessato è stato convocato, in data 8 agosto 2018, dal Prefetto di Agrigento, al fine di persuaderlo a collaborare ai servizi predisposti per la sua tutela. Il Cutrò ha affermato di non desiderare alcun servizio di scorta, ritenendo del tutto improbabile il rischio
di ritorsione ai suoi danni, richiedendo invece l'estensione della tutela a protezione anche dei suoi familiari, per il timore di una vendetta mafiosa.
  Per quanto riguarda invece la posizione tutoria del signor Gianfranco Franciosi, si rappresenta che con delibera del 13 marzo 2013, la predetta Commissione centrale, nel valutare la richiesta dell'interessato di uscire dallo «speciale programma di protezione» cui era sottoposto dal 21 novembre 2011 unitamente al suo nucleo familiare, e di capitalizzare le misure assistenziali, nonché il progetto di reinserimento, ha disposto la cessazione del dispositivo tutorio concedendo la relativa capitalizzazione.
  Nel giugno del 2013 sono state comunque disposte misure ordinarie di tutela consistenti nella vigilanza generica radiocollegata presso l'abitazione unitamente ad un sistema di videosorveglianza; misure periodicamente riesaminate nelle riunioni tecniche di coordinamento interforze svoltesi presso la competente Prefettura di La Spezia dalle quali, tuttavia, non sono emersi concreti pericoli per l'incolumità dell'interessato inducendo pertanto alla reiterazione nei suoi riguardi della citata misura di tutela.
  Premesso quanto sopra, agli atti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, non risultano pervenuti, fino alla data di ieri, da parte delle competenti Prefetture di Agrigento e La Spezia, aggiornati elementi informativi di rischio rilevanti sotto il profilo della sicurezza personale sul conto sia di Ignazio Cutrò, il cui nome sarebbe emerso nel corso di intercettazioni telefoniche da parte di un esponente della mafia agrigentina e pubblicate dai giornali, sia di Gianfranco Franciosi, riguardo alla distruzione dell'impianto di videosorveglianza, ad opera di ignoti, il 9 settembre 2018.

ALLEGATO 4

5-00461 Migliore: Su alcune manifestazioni di razzismo e vandalismo ad opera di esponenti dell'organizzazione politica Forza Nuova.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Colleghi, lo scorso 15 settembre personale della Questura di Padova, nel corso di un ordinario servizio di controllo del territorio, ha notato la presenza in via delle Melette, nel quartiere Palestre di quel Capoluogo, di un gruppo di 9 persone, attivisti e simpatizzanti di Forza Nuova, alcuni dei quali indossavano una maglietta nera con la scritta del movimento. Gli agenti hanno dato subito avvio alla procedura di identificazione accertando la presenza, tra gli altri, del segretario provinciale del movimento.
  La presenza degli appartenenti a Forza Nuova è stata notata da alcuni esponenti dei locali movimenti antagonisti di sinistra, circa una quarantina, del Centro Sociale Occupato Pedro e del Centro Popolare Gramigna, che immediatamente sono scesi in strada, determinati ad allontanare gli estremisti di destra dal quartiere notoriamente ritenuto «di sinistra», tentando più volte di avvicinarsi a questi ultimi, minacciandoli con gesti, slogan e frasi. Le Forze dell'ordine presenti hanno impedito lo scontro e dopo un paio d'ore hanno allontanato i predetti militanti di Forza Nuova dal quartiere.
  Il successivo 17, da un monitoraggio della rete internet, si è appreso che il coordinatore regionale veneto di Forza Nuova ha postato un rilancio delle iniziative denominate «passeggiate di sicurezza», nel quartiere Palestre, allo stato non attuate.
  Per quanto riguarda i motivi della presenza degli esponenti di Forza Nuova, si è accertato che il segretario provinciale del movimento era stato contattato nella circostanza da una signora residente del quartiere che vive con la madre in un appartamento dell'ATER sito nella medesima via, dove peraltro il medesimo segretario provinciale si era già recato qualche giorno prima.
  La signora avrebbe chiesto all'esponente di Forza Nuova un aiuto a fronte dei pessimi rapporti di vicinato con una famiglia di cittadini nigeriani, che abita con regolare contratto d'affitto nello stesso condominio con quattro figli minori, lamentando continui rumori molesti.
  A seguito del fatto, risulta che i 17 attivisti dei Centri sociali Pedro e Gramigna, identificati nella circostanza, verranno deferiti, proprio nella giornata di oggi, alla locale Procura della Repubblica con apposita informativa per i reati di minacce gravi – legate a generici slogan di morte scanditi verso i militanti di Forza Nuova – nonché per violenza privata, per aver specificatamente impedito a questi ultimi di allontanarsi dal quartiere a bordo delle proprie autovetture.
  Nel deprecare questo episodio e tutti gli altri citati dagli onorevoli interroganti, posso assicurare che le Forze di Polizia, come testimoniato dal pronto intervento effettuato nella circostanza, svolgono sull'intero territorio nazionale una costante ed accurata attività di monitoraggio verso i contesti e gli ambienti connotati da estremismo di qualunque orientamento politico, e che questo Governo è seriamente intenzionato a neutralizzare eventuali
iniziative che possano sfociare in episodi di violenza o di aggressività anche a sfondo discriminatorio.
  In quest'ottica nessun episodio, neppure quelli a minor impatto dimostrativo, verrà sottovalutato o trascurato e le Autorità di pubblica sicurezza continueranno a monitorare gli episodi di estremismo politico ogni qualvolta verranno assunte iniziative con carattere di illegalità provvedendo a informare l'Autorità giudiziaria per la verifica degli eventuali estremi di reato.
  L'impegno del Governo è di tenere ben viva l'attenzione sul fenomeno e, senza alcuna sottovalutazione, di utilizzare tutti gli strumenti previsti dall'ordinamento per contrastare le attività di simili sodalizi.

ALLEGATO 5

5-00003 Foti: Carenza di personale operativo presso il Comando dei Vigili del fuoco di Piacenza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Colleghi, l'interrogazione dell'Onorevole Foti mi consente di ribadire, anche in questa sede, i sentimenti di profonda stima e di rispetto nei confronti del Corpo dei vigili del fuoco per l'impegno e la dedizione assoluta dimostrati in ogni circostanza e, in particolare, nei frangenti più drammatici per i cittadini e per l'intera comunità.
  La tempestività dei soccorsi in ogni situazione di crisi e l'efficacia degli interventi assumono ancor maggior rilievo ove si ponga l'attenzione sulla dimensione organica del Corpo nazionale che, a fronte di una previsione di 37.481 dipendenti, soffre, al momento, di una significativa carenza di poco più di 3.000 unità.
  Va, inoltre, considerato che il Corpo è stato chiamato a fronteggiare, nell'ultimo periodo, sempre più gravosi oneri funzionali in virtù di recenti interventi normativi come, ad esempio, la lotta attiva agli incendi boschivi dopo l'assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell'Arma dei Carabinieri, unitamente anche all'assunzione di un fondamentale ruolo di coordinamento tecnico-operativo negli interventi di soccorso pubblico più complessi, sancito anche nel nuovo codice della protezione civile.
  E non trascurabili, da questo punto di vista, sono anche i più onerosi impegni che per il Corpo scaturiscono dalle nuove direttive sulla sicurezza integrata in occasione di pubbliche manifestazioni.
  Ciò premesso, sono già in corso di attuazione alcune misure dirette a mitigare l'incidenza di tale deficit di organico.
  Vorrei ricordare, al riguardo, in primis l'autorizzazione a bandire una nuova procedura selettiva per l'immissione di 250 giovani nella qualifica di vigile del fuoco, procedura concorsuale che avrà termine entro la fine dell'anno corrente.
  Un'ulteriore misura in tale direzione è l'assunzione straordinaria di 1300 unità, nel quadro di una programmazione quinquennale, a decorrere dal 1o ottobre di ogni anno, che prevede entro il 2018 l'assunzione di 50 unità.
  In tale ambito va ricordata anche l'assunzione di 400 unità nei ruoli iniziali del Corpo nazionale, già avvenuta in data 7 maggio scorso, a valere sulle facoltà assunzionali del 2018 relative al cento per cento delle cessazioni avvenute nel 2017: gli allievi vigili hanno, infatti, già iniziato l'83o corso di formazione che avrà termine entro la fine dell'anno.
  Va, infine, segnalato il previsto incremento della dotazione organica della qualifica di vigile del fuoco di 300 unità, con decorrenza 1o ottobre 2018.
  Per quel che attiene, invece, alla specifica situazione del Comando dei vigili del fuoco di Piacenza, faccio presente che, a fronte di una dotazione organica del personale operativo pari a 190 unità, di cui 16 capi reparto, 54 capi squadra e 120 vigili del fuoco, le effettive presenze del citato personale operativo corrispondono a 11 capi reparto, 28 capi squadra e 137 vigili.
  Si registra, dunque, presso quel Comando una carenza nel profilo dei capi reparto del 31,25 per cento, maggiore rispetto alla media nazionale che è del 24,94 per cento, mentre nel profilo dei capi squadra la carenza si attesta al 48,15 per cento, risultando notevolmente superiore rispetto alla media nazionale del
13,65 per cento. Carenze in parte compensate in quanto, per la qualifica di vigile del fuoco, si riscontra un'eccedenza del 14,17 per cento superiore alla carenza media nazionale attestata allo 0,3 per cento.
  A fronte delle criticità riscontrate, informo che, in occasione delle assegnazioni avvenute al termine dell'81o corso di formazione, si è, comunque, già provveduto a destinare a quel Comando 16 vigili del fuoco, che hanno preso servizio il 7 maggio 2018.
  Inoltre, proprio in ragione della necessità di assicurare ogni migliore funzionalità del citato reparto, questo Ministero ha già provveduto a disporre l'ulteriore l'assegnazione dal 6 agosto scorso a Piacenza di altri 11 vigili del fuoco provenienti dall'82o corso, mentre entro il corrente mese di settembre saranno avviate le procedure per la ricognizione e la successiva assegnazione su tutto il territorio nazionale dei vigili provenienti dai corsi 83o e 84o.
  Assicuro, comunque, che la situazione è oggetto di costante attenzione e sarà cura considerare, con ogni migliore predisposizione, l'ulteriore rafforzamento della operatività del Comando di Piacenza in occasione delle future assegnazioni di personale.

ALLEGATO 6

5-00041 Foti: Iniziative per garantire la sicurezza pubblica in alcune aree del Comune di Parma.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati, proprio nella giornata di ieri ho incontrato al Viminale, insieme al Vice Capo della Polizia Vicario, Prefetto Savina, il Sindaco di Parma, Pizzarotti, e l'assessore alla sicurezza, Casa, per discutere delle problematiche di sicurezza della città.
  Nell'occasione, ho informato il Sindaco che il Ministero riserverà la massima attenzione sulle questioni dell'ordine e della sicurezza pubblica a Parma.
  In particolare, gli è stato comunicato che, entro febbraio del 2019, sarà ultimato il dispiegamento di 20 unità di rinforzo per la Questura, già avviato ad inizio del corrente anno. È stato precisato che è in corso una revisione dei presidi di polizia sul territorio nazionale e che, dopo la necessaria interlocuzione con le OO.SS. della Polizia di Stato, è previsto un ulteriore sensibile aumento di unità da destinare alla Questura.
  È previsto, inoltre, un ulteriore sensibile incremento di operatori della Polizia di Stato per le esigenze della Polizia ferroviaria nonché l'assegnazione di personale di rinforzo, per controlli straordinari, come avvenuto nella settimana scorsa, a cura della Questura e dei Reparti Prevenzione Crimine e del Reparto Mobile.
  Inoltre, è stato comunicato che, nei primi sei mesi dell'anno in corso, sono state poste a disposizione delle locali Autorità di Pubblica Sicurezza 1.600 unità (Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri) per eventi di ordine pubblico. Nel medesimo periodo, sono state ugualmente poste a disposizione di quelle Autorità 100 unità della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri per attività di prevenzione in chiave antiterrorismo.
  È stata, infine, assicurata la disponibilità ad istituire tavoli periodici per condividere e raccogliere le istanze di sicurezza provenienti dall'Amministrazione comunale.
  L'incontro si è svolto in un clima cordiale e di proficua collaborazione ed ha consentito di rassicurare il primo cittadino di Parma sull'attenzione e sugli impegni che il Governo intende realizzare per quel territorio.
  Con specifico riguardo alle richieste dell'Onorevole interrogante, segnalo che dall'analisi della delittuosità registrata a Parma nel corso del triennio 2015/2017, si può rilevare un incremento ancorché non costante per alcuni reati, con una inversione sostanziale di tendenza nell'anno in corso, che ha visto, al 31 agosto, una riduzione del 21,7 per cento del totale dei delitti rispetto allo stesso periodo del 2017.
  In particolare, nei mesi scorsi l'attenzione delle Forze di Polizia è stata rivolta alle zone di maggiore frequentazione (parchi cittadini, Stazione Ferroviaria) o aree del territorio dove i cittadini hanno segnalato problematiche di sicurezza fondamentalmente legate allo spaccio di sostanze stupefacenti (quartiere San Leonardo e Piazzale Pablo, Oltretorrente e Piazzale della Pace, Viale dei Mille), nonché a tutti i luoghi di aggregazione, compresi gli istituti scolastici.
  Sul fronte dei risultati ottenuti, si illustrano, di seguito, alcuni elementi sintetici, riguardanti le attività condotte dalla Polizia di Stato e dall'Arma dei Carabinieri.

  Dai dati forniti dalla Questura, nell'intero anno 2017, il dispositivo di prevenzione attuato ha consentito di identificare 76.405 persone e di controllare 47.289 automezzi, con un incremento, rispettivamente, dell'1,3 e dell'1,5 per cento rispetto all'anno precedente, oltre che trarre in arresto 182 persone (il 62,2 per cento extracomunitari) e denunciarne in stato di libertà 900.
  Più nel dettaglio, nel primo semestre del 2018, nell'area della stazione ferroviaria e del quartiere San Leonardo, la Questura ha attuato 70 servizi straordinari con l'impiego di 150 pattuglie. Nel corso dei suddetti servizi sono stati attivati 75 posti di controllo, identificate 1.400 persone e controllati 450 veicoli. Inoltre, sono state denunciate 21 persone, sequestrati 2800 grammi di marijuana e 400 gr. di hashish.
  I Carabinieri, nel solo anno 2017, hanno svolto 251 servizi specifici di ordine pubblico ed effettuato 163 pattuglie appiedate e 2551 automontate. Sono state controllate 12.405 persone in SDI. Sempre nel 2017, i Carabinieri hanno arrestato 56 persone in flagranza di reato nonché eseguito 21 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti, a seguito di specifiche attività investigative.
  Nel corso del 2018 sono stati attuati, poi, servizi dedicati nelle aree potenzialmente soggette a degrado urbano ed a rischio di spaccio minuto di stupefacenti con il sistematico concorso delle unità specializzate del Nucleo Cinofili e del 5o Reggimento di Bologna. Sul fronte dei risultati, nel 1o semestre del 2018 l'Arma dei Carabinieri ha arrestato 25 persone in flagranza del reato di detenzione o spaccio di sostanze stupefacenti con il contestuale sequestro di 136 grammi di eroina, 760 grammi di hashish, 1.345 grammi di marijuana, 193 grammi di cocaina.
  A seguito, poi, di specifiche attività d'indagine, sono state eseguite dai militari 16 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti.
  L'attività di contrasto del fenomeno dello spaccio delle sostanze stupefacenti ha evidenziato che il traffico è gestito quasi esclusivamente da cittadini extracomunitari, in particolare nigeriani e maghrebini.
  Ribadisco che il quadro fin qui descritto è comunque sottoposto ad una costante azione di controllo da parte delle forze dell'ordine attraverso iniziative volte a prevenire e contrastare ogni forma di illegalità.

ALLEGATO 7

5-00133 Braga: Inserimento nella lista dei familiari delle vittime del dovere dei familiari del tenente dei vigili urbani di Acerra, Michele Liguori.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, On.li Deputati, il signor Michele Liguori, deceduto a seguito di un tumore il 19 gennaio 2014, ha prestato servizio in qualità di sottotenente presso il Comando di Polizia Municipale di Acerra (NA) dal 5 gennaio 1981 al 19 gennaio 2014.
  Dopo il decesso, la moglie e il figlio hanno inoltrato domanda di riconoscimento per malattia professionale all'INAIL di Nola (NA) che, in data 5 marzo 2015, ha riconosciuto la morte del Liguori come derivante da malattia professionale.
  Il 14 aprile 2015, i familiari del Sottotenente Liguori hanno chiesto al Dipartimento della Pubblica Sicurezza la concessione dei benefici previsti dalla normativa vigente in favore dei soggetti equiparati alle «Vittime del Dovere», dichiarando che l'infermità che ha causato il decesso del proprio congiunto era da ricollegarsi al servizio prestato nella Polizia Municipale, con esposizione agli inquinanti patogeni della cosiddetta «Terra dei Fuochi».
  Il Servizio Assistenza e Attività Sociali della Direzione Centrale per gli Affari Generali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha, quindi, avviato l'istruttoria e richiesto al competente Comitato di Verifica per le Cause di Servizio (C.V.C.S.) di esprimersi, ai sensi dell'articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica n. 243 del 2006, in ordine alla riconducibilità del decesso alle particolari condizioni ambientali ed operative del servizio prestato dall'interessato presso l'Ufficio Ambiente del Comune di Acerra per aver operato in siti contaminati da sostanze tossiche e cancerogene.
  Il Comitato ha espresso parere negativo con riferimento al solo riconoscimento della causa di servizio, non esprimendosi, tuttavia, in quella occasione, sulla specifica valutazione richiesta dal citato decreto del Presidente della Repubblica n. 243 del 2006. Per tale motivo, si è ritenuto di dover nuovamente interessare l'Organo competente per la rettifica/integrazione dello stesso.
  Anche in tale sede, il Comitato di verifica ha tuttavia confermato il proprio parere negativo in ordine alla riconducibilità del decesso del Liguori alle particolari condizioni ambientali ed operative.
  Successivamente, a seguito delle osservazioni presentate dai legali di parte nell'ambito del procedimento amministrativo, è stato richiesto il riesame dei suddetti giudizi.
  Il Servizio Assistenza del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha, pertanto, nuovamente interessato il predetto Comitato, invitandolo ad esaminare, per la seconda volta, l'intero carteggio relativo agli specifici servizi svolti dall'interessato, comprensivo delle osservazioni pervenute.
  In data 17 maggio scorso, il Comitato, tenuto conto della documentazione aggiuntiva presentata, ha deliberato che «l'infermità (...) PUÒ RICONOSCERSI DIPENDENTE DA FATTI DI SERVIZIO, (...) in quanto dall'esame della documentazione sanitaria e degli atti allegati è dato ravvisare, nel caso di specie, il nesso di causalità utile tra l'infermità denunciata dal richiedente e riscontrata dalla Commissione Medica con l'attività di servizio
prestata. Inoltre, tale infermità (...) può ritenersi riconducibile alle particolari condizioni ambientali od operative di missione».
  Il nominativo del Sottotenente Liguori sarà, pertanto, inserito nella prossima Graduatoria Unica Nazionale (30 settembre 2018), con conseguente predisposizione del decreto di riconoscimento dello status di «vittima del dovere» dello stesso e relativa erogazione agli aventi causa dei benefici previsti per legge.