XIV Commissione

Politiche dell'Unione europea

Politiche dell'Unione europea (XIV)

Commissione XIV (Unione europea)

Comm. XIV

Politiche dell'Unione europea (XIV)
SOMMARIO
Martedì 18 settembre 2018

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA:

Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, (UE) n. 251/2014 concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l'etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati, (UE) n. 228/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell'Unione e (UE) n. 229/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle isole minori del Mar Egeo. COM(2018)394 (Ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà) (Esame e rinvio) ... 77

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizioni nell'ambito dell'esame della Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, (UE) n. 251/2014 concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l'etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati, (UE) n. 228/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell'Unione e (UE) n. 229/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle isole minori del Mar Egeo (COM(2018)394)
Audizione del dott. Giuseppe Blasi, Capo del Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo ... 79

Audizione di rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ... 79

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA:

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce «Erasmus»: il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga il regolamento (UE) n. 1288/2013. COM(2018)367 final (Parere alla VII Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni) ... 79

ALLEGATO 1 (Proposta di parere formulata dalla relatrice) ... 82

ALLEGATO 2 (Parere approvato dalla Commissione) ... 84

Proposta di direttiva del parlamento europeo e del consiglio in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera alimentare. COM(2018)173 final (Parere alle Commissioni X e XIII) (Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni) ... 80

ALLEGATO 3 (Parere approvato dalla Commissione) ... 86

Comunicazione congiunta della Commissione e dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio relativa al piano d'azione sulla mobilità militare. JOIN(2018)5 final (Parere alla IV Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni) ... 81

ALLEGATO 4 (Parere approvato dalla Commissione) ... 88

XIV Commissione - Resoconto di martedì 18 settembre 2018

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 18 settembre 2018 – Presidenza del Presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 10.50.

Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, (UE) n. 251/2014 concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l'etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati, (UE) n. 228/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell'Unione e (UE) n. 229/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle isole minori del Mar Egeo.
COM(2018)394.
(Ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (Lega), relatore, segnala che la proposta di regolamento, presentata dalla Commissione europea il 1o giugno 2018, insieme alle proposte di regolamento COM(2018)392 e COM(2018)393, che recano il quadro legislativo della politica agricola comune PAC per il periodo 2021-2027 ed è attualmente all'esame della Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (AGRI) del Parlamento europeo. Fa presente che la proposta in esame si compone di 7 articoli. L'articolo 1 propone alcune modifiche al regolamento (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli. La Commissione europea propone, in particolare, di mantenere la struttura e le caratteristiche principali del regolamento (UE) n. 1308/2013, modificando, tuttavia, un numero limitato di disposizioni in considerazione delle evoluzioni economiche, sociali e ambientali verificatesi dopo la sua entrata in vigore. L'articolo 2 reca modifiche al regolamento (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari. L'articolo 3 introduce modifiche al regolamento (UE) n. 251/2014 concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l'etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati. L'articolo 4 introduce una modifica al regolamento (UE) n. 228/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell'Unione. L'articolo 5 è volto a modificare il regolamento (UE) n. 229/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle isole minori del Mar Egeo. L'articolo 6 reca le disposizioni transitorie e l'articolo 7, infine, le norme concernenti l'entrata in vigore e l'applicazione.
  Segnala che sulla proposta all'esame il Governo ha trasmesso alla Camera dei deputati una relazione, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 234 del 2012, in data 16 luglio 2018. Evidenzia che, secondo il Governo, la proposta non sembra rispettare pienamente i principi di sussidiarietà e proporzionalità, poiché le norme più restrittive in materia ambientale e sanitaria rischiano di tradursi in oneri aggiuntivi e in maggiorazione di spesa. Inoltre, secondo il Governo, la proposta si pone degli obiettivi che vanno oltre lo spirito dell'organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, che è ispirato ad altri principi, quali ad esempio la competitività. Riguardo ai principi di sussidiarietà e proporzionalità, sembrano emergere, a giudizio del Governo, alcune criticità su tematiche rilevanti per il settore vitivinicolo nazionale. In particolare, gli aspetti critici riguardano il sistema delle autorizzazioni di varietà cosiddette «ibride», la possibilità di produrre vini «dealcolizzati» e la superficie per le autorizzazioni di nuovi impianti vitivinicoli. Fa quindi presente che, secondo il Governo, sotto il profilo delle prospettive negoziali, è assolutamente opportuno approfondire alcuni aspetti relativi alle modifiche proposte all'articolo 1. Rileva come, a giudizio del Governo, si tratti di argomenti di estrema sensibilità, come, ad esempio, gli ibridi nelle DOP e la denominazione di vino e spumante per i prodotti dealcolizzati, che richiedono cautela nelle valutazioni e un percorso di condivisione con tutti i soggetti interessati, anche per le possibili conseguenze economiche derivanti dall'adozione di queste nuove disposizioni. Rileva che, tra le novità che la proposta intende introdurre, infatti, vi sarebbe la possibilità di riconoscere come denominazioni di origine vini prodotti a partire da varietà cosiddette «ibride», ossia provenienti da incroci di varie species, non necessariamente vinifere. Le conseguenze di tale possibilità, secondo il Governo, vanno valutate attentamente, poiché incidono direttamente sulla definizione stessa di qualità di cui il nostro Paese è grande sostenitore. Evidenzia quindi che le nuove disposizioni consentirebbero di produrre vini a denominazione di origine in Paesi dove oggi, per condizioni climatiche non favorevoli o per caratteristiche morfologiche, non è possibile farlo, spostando in tal modo verso il nord Europa le produzioni vitivinicole; l'utilizzo di varietà ibride e, quindi, resistenti, potrebbe, poi, sempre a giudizio del Governo, comportare una sovrapproduzione vinicola, con conseguente abbattimento dei prezzi di mercato, e avere ripercussioni sulla qualità: studi scientifici dimostrano – si sostiene nella relazione del Governo – come un vino prodotto a partire da varietà ibride non presenti le identiche qualità organolettiche di un vino DOP prodotto con varietà della species vinifera. Osserva che, per il Governo, considerazioni dello stesso tenore varrebbero per l'altra novità rappresentata dalle produzioni dealcolizzate, che potrebbero fregiarsi, nella presentazione, delle stesse denominazioni (ad esempio, vino, spumante, vino frizzante) tradizionalmente e universalmente riferite al vino. Fa presente che un'altra novità della proposta è rappresentata dalla possibilità di produrre vini con basso o inesistente tenore alcolico. Come evidenziato dal Governo, si tratterebbe di un cambiamento rilevante, poiché oggi il vino ha una propria definizione riportata nel testo di base che comprende anche un tenore alcolico minimo. Al di sotto di tale limite, vi sono bevande a base di vino o altri prodotti non classificabili come «vino»; è consentita la produzione di tali prodotti, ma non la loro designazione con il termine «vino». Con la proposta al nostro esame, invece, avverte il Governo, si vogliono equiparare tali preparazioni al vino, eliminando ogni distinzione esistente in termini di designazione e presentazione dei prodotti. Sottolinea che, per quanto riguarda le autorizzazioni ai nuovi impianti, a giudizio del Governo la soluzione prospettata nella proposta non risolverebbe le attuali difficoltà e non potrebbe rappresentare una valida soluzione delle problematiche emerse in questi anni di applicazione del sistema autorizzativo. Fa presente che il Governo segnala, altresì, che la possibile perdita di potenziale vitivinicolo, unita ad una previsione di limitata crescita del settore, potrebbero determinare criticità di difficile soluzione, senza un'adeguata flessibilità del sistema. Il Governo rileva anche che l'adozione delle modifiche proposte potrebbe avere impatto sull'ordinamento nazionale e richiedere, quindi, un adeguamento delle norme disciplinanti il settore vitivinicolo e una modifica dei disciplinari di produzione delle DOP nazionali. Rileva quindi come ciò potrebbe non comportare una semplificazione degli attuali oneri amministrativi ma crearne di nuovi, soprattutto per le produzioni a DOP che probabilmente dovranno modificare i propri disciplinari di produzione con un carico amministrativo e burocratico supplementare. Osservando, infine, che si potrebbe valutare la possibilità di avviare un breve ciclo di audizioni, tenendo in considerazione il fatto che il termine per la verifica della conformità al principio di sussidiarietà scade il 24 settembre 2018, formula l'auspicio che sulla questione la Commissione possa esprimersi in modo unanime.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 18 settembre 2018 — Presidenza del Presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 12.35.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce «Erasmus»: il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga il regolamento (UE) n. 1288/2013.
COM(2018)367 final.
(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 25 luglio 2018.

  Marina BERLINGHIERI (PD), relatrice, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni che tiene conto dell'interlocuzione con i gruppi di maggioranza che ringrazia per la collaborazione (vedi allegato 1).

  Alessandro BATTILOCCHIO (FI) preannunciando voto favorevole sulla proposta di parere formulata dalla relatrice, ricorda che il Commissario europeo al bilancio, nel corso della sua audizione il 13 settembre 2018 presso le commissioni riunite V e XIV dei due rami del Parlamento, aveva ribadito l'impegno della Commissione europea sul programma Erasmus che si è comunque dimostrato un successo e che ha visto la partecipazione di quattro milioni di giovani, di cui il 10 per cento italiano: ricorda altresì che esso, per impegno economico, è il secondo programma europeo. Esso si colloca anche all'interno della strategia 2019-2027 per la carta europea dello studente per la quale si resta in attesa delle necessarie norme attuative. Rileva, tuttavia, che l'osservazione di cui alla lettera e) della proposta di parere sembra non tenere conto che già ora nei programmi collegati ad Erasmus è prevista la partecipazione di cittadini di Paesi terzi non membri dell'Unione europea – in particolare ricorda il programma Erasmus – Mundus – e ritiene, quindi, che l'osservazione in oggetto potrebbe essere modificata giacché è convinto che il nuovo programma Erasmus continuerà a prevederla.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (Lega) preannuncia il voto favorevole del suo Gruppo sottolineando l'interesse per il programma da parte di una maggioranza composta da molti giovani parlamentari.

  Marina BERLINGHIERI (PD), relatrice, nel rilevare che l'osservazione di cui alla lettera e) della sua proposta di parere risponde ad una richiesta avanzata dai gruppi di maggioranza, fa presente come le attuali norme siano piuttosto stringenti in materia e evidenzia come l'obiettivo sia quello di rafforzare le possibilità di accesso anche per una serie di Paesi vicini. Tenendo conto della richiesta del deputato Battilocchio, propone di sostituire la parola: «estendere» con la seguente: «rafforzare».

  Alessandro BATTILOCCHIO (FI) ringrazia la relatrice e concorda con la sua proposta.

  Elena MURELLI (Lega) sottolinea come il programma Erasmus non sia rivolto alla sola platea giovanile ma prevede anche collaborazioni a livello di istituzioni culturali e università. Ritiene quindi che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca dovrebbe rafforzare il suo impegno – per stimolare la partecipazione di istituti culturali e università ai programmi europei per la cultura e la ricerca – che al momento sembra piuttosto debole.

  Angela IANARO (M5S) con riferimento a quanto appena sostenuto dalla collega Murelli segnala che le università in questa materia hanno compiuto alcuni passi anche se non possono ancora essere considerati sufficienti.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling) sottolinea l'importanza del fatto che il programma Erasmus+ è aperto anche al mondo degli adulti e delle associazioni. Ritiene che sarebbe importante se le autorità competenti stimolassero adeguatamente il personale docente a sfruttare maggiormente le possibilità offerte dai programmi europei in materia di cultura.

  Marina BERLINGHIERI (PD), relatrice, condividendo le osservazioni delle colleghe Murelli e Rossini, sottolinea tuttavia come esse abbiano rilievo principalmente a livello di normativa nazionale e pertanto, pur condividendole nel merito, conferma la proposta di parere come da ultimo riformulata.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire pone in votazione la proposta di parere favorevole con osservazioni nel testo riformulato.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice nel testo riformulato (vedi allegato 2).

Proposta di direttiva del parlamento europeo e del consiglio in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera alimentare.
COM(2018)173 final.
(Parere alle Commissioni X e XIII).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 18 luglio 2018.

  Riccardo OLGIATI (M5S), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 3).

  Alessandro BATTILOCCHIO (FI) preannuncia il voto favorevole del suo Gruppo, esprimendo particolare condivisione con riferimento alle osservazioni di cui alle lettere a) e b), nonché per la particolare attenzione riservata al mondo delle piccole e medie imprese.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 3).

Comunicazione congiunta della Commissione e dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio relativa al piano d'azione sulla mobilità militare.
JOIN(2018)5 final.
(Parere alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 26 luglio 2018.

  Flavio DI MURO (Lega), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 4).

  Alessandro BATTILOCCHIO (FI) preannuncia il voto favorevole del suo Gruppo, sottolineando la grande importanza dell'atto in esame anche in relazione al progetto di difesa comune europea previsto entro il 2025 del quale il Presidente Junker ha voluto recentemente riaffermare la centralità. Evidenzia come si tratti di uno dei provvedimenti più rilevanti tra quelli presentati in materia di difesa e sottolinea che la mobilità militare rappresenta una questione centrale. Nel rilevare come avrebbe apprezzato un richiamo, nella proposta di parere, al coordinamento, in tema di mobilità, tra l'Unione europea e la NATO per assicurare una maggiore coerenza sistematica, osserva come la questione potrà sicuramente essere affrontata in altre sedi. Segnala, infine, che già nel 2019 si potrà disporre di un primo monitoraggio in materia.

  Riccardo OLGIATI (M5S) esprimendo la valutazione positiva del suo Gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore, rileva come la tematica della difesa sia centrale per l'Europa. Osserva che il testo in esame rappresenta, in un certo senso, con l'accentuazione della mobilità – sia pure in un preciso settore –, una «controtendenza» rispetto all'attuale clima di chiusure di frontiere. Conclude valutando, altresì, positivamente il richiamo alla sostenibilità ambientale, come peraltro richiesto dal suo Gruppo, contenuto nella proposta di parere del relatore.

  Flavio DI MURO (Lega), relatore, sottolinea la particolare importanza che hanno i movimenti transfrontalieri e osserva che quello all'esame rappresenta solo l'inizio del percorso giacché non sono ancora noti i livelli di impegno economico conseguenti e possibili. Rimarca tuttavia che i soli accordi non sono sufficienti in assenza di un concreto coordinamento tra i diversi confinanti: è questo il senso che ha voluto significare nell'osservazione di cui alla lettera b) della sua proposta di parere, ricordando quanto successo a Olivetta San Michele con gli sconfinamenti da parte degli agenti di polizia francesi che sono, a suo avviso, in contrasto con lo spirito di Schengen.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore (vedi allegato 4).

  La seduta termina alle 13.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.10 alle 13.20.

XIV Commissione - martedì 18 settembre 2018

ALLEGATO 1

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce «Erasmus»: il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga il regolamento (UE) n. 1288/2013 (COM(2018)367)

PROPOSTA DI PARERE FORMULATA DALLA RELATRICE

  La XIV Commissione,
   esaminata ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce «Erasmus»: il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga il regolamento (UE) n. 1288/2013, (COM(2018)367);
   preso atto altresì della risoluzione n. 69 trasmessa ai sensi dell'articolo 9, comma 2, della legge n. 234 del 2012, dall'Assemblea legislativa delle Marche, con cui la suddetta regione ha trasmesso alla Commissione osservazioni relative alla valutazione di medio termine del programma Erasmus+ 2014-2020 e proposte in ordine alla programmazione futura;
   premesso che:
   la proposta in esame abroga il vigente regolamento (UE) n. 1288/2013, istitutivo del programma «Erasmus+», tuttora corso fino al 2020, per sostituirlo con il nuovo programma «Erasmus» per gli anni 2021-2027, con il medesimo obiettivo di favorire e promuovere forme di mobilità finalizzata all'apprendimento e alla formazione permanente;
   il nuovo programma appare significativamente rafforzato e più ambizioso dei precedenti, sia per la dotazione di risorse doppia rispetto al passato, pari a 30 miliardi di euro, a fronte dei 14,7 miliardi per gli anni 2014-2020, sia per l'obiettivo dichiarato di triplicare il numero dei cittadini europei – studenti e non – che ne potranno beneficiare, portandolo a 12 milioni, dai 4 milioni interessati da Erasmus 2014-2020;
   la proposta trova fondamento giuridico negli articoli 165 e 166 del TFUE che conferiscono all'Unione competenze a sostegno degli Stati membri nel potenziamento delle politiche per l'istruzione e la formazione professionale, nonché volte ad offrire un contributo in materia di politiche per la gioventù e per lo sport. Ferma restando la responsabilità degli Stati membri in ordine al contenuto e all'organizzazione delle rispettive politiche negli ambiti citati, l'iniziativa dell'Unione europea mira a promuovere progetti di cooperazione e mobilità transnazionale e internazionale, oltre che a far maturare e diffondere un'identità europea;
   la proposta appare conforme al principio di sussidiarietà, non potendo i suoi obiettivi essere conseguiti in misura adeguata e sufficiente dai singoli Stati membri in ragione del loro carattere transnazionale, dell'ampiezza e della portata geografica delle attività di cooperazione e mobilità finanziate;
   la proposta in titolo appare altresì conforme al principio di proporzionalità, limitandosi a quanto necessario per il raggiungimento degli obiettivi perseguiti, in continuità con il programma già in essere;
   nel progetto del nuovo «Erasmus» appaiono migliorati, anche alla luce delle
considerazioni contenute nella già citata valutazione di medio termine del programma in corso (per gli anni 2014-2016), alcuni aspetti del programma, quali: 1) una maggiore capacità inclusiva grazie all'obiettivo di coinvolgere un più ampio numero di discenti che per collocazione sociale o geografica beneficiano di minori opportunità formative; 2) il consolidamento delle iniziative volte a promuovere comprensione e conoscenza dei processi di integrazione europea oltre al senso di appartenenza all'Europa; 3) il potenziamento degli interventi nei settori della scuola, dell'istruzione e della formazione professionale e della gioventù; 4) la semplificazione delle procedure burocratiche a carico dei beneficiari per la candidatura e la rendicontazione; 5) il ricorso alle nuove tecnologie e alla formazione online per moltiplicare le opportunità formative;
   la valorizzazione ed il rafforzamento del programma Erasmus proposto sono funzionali e coerenti, nel disegno delle istituzioni Ue, con la realizzazione di uno spazio europeo dell'istruzione, obiettivo che la Commissione Ue ha dichiarato di voler raggiungere entro il 2025 e che dovrebbe condurre nei prossimi anni a traguardi quali il reciproco riconoscimento di titoli e periodi di studio e l'inaugurazione di università europee;
   nel programma figurano iniziative nuove, tra queste l'introduzione di DiscoverEu, che consentiranno ai giovani di compiere percorsi di viaggio e scoperta in Europa;
   il nuovo programma si prefigge inoltre di contribuire alla crescita delle competenze e della capacità d'innovazione grazie ad azioni mirate a promuovere studio, ricerca e aggiornamento, ma anche creatività e imprenditorialità, in ambiti emergenti: energie rinnovabili, cambiamenti climatici, ingegneria ambientale, intelligenza artificiale, digitale;
   rilevata la necessità che il presente parere, unitamente al documento finale della Commissione di merito, sia trasmesso tempestivamente alle Istituzioni europee,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare che, nelle competenti sedi europee:
    a) possa essere riconsiderato il volume delle risorse assegnate che, per quanto significativamente aumentate fino al raddoppio della dotazione precedente, appaiono limitate rispetto all'obiettivo di triplicare la platea dei beneficiari delle iniziative del programma;
    b) vengano indicati obiettivi più puntuali in materia di formazione e riqualificazione degli insegnanti, anche attraverso la previsione della possibilità per il personale docente della scuola di accedere individualmente alle opportunità di mobilità formativa;
    c) si prevedano altresì misure per favorire una più ampia fruizione dei fondi per Master universitari;
    d) nell'ambito delle attività previste dalla nuova iniziativa «Discover EU», si prevedano misure adeguate volte a garantire ai destinatari del programma anche la copertura delle spese relative al vitto e all'alloggio, per non rischiare di escludere dal medesimo programma gli studenti economicamente più svantaggiati;
    e) siano adottate le opportune iniziative per estendere, in futuro, il programma di scambio «Erasmus» anche ai Paesi che non sono membri dell'Unione europea, al fine di favorire un processo di integrazione che non sia circoscritto ai confini comunitari.

ALLEGATO 2

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce «Erasmus»: il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga il regolamento (UE) n. 1288/2013 (COM(2018)367).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione,
   esaminata ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce «Erasmus»: il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga il regolamento (UE) n. 1288/2013, (COM(2018)367);
   preso atto altresì della risoluzione n. 69 trasmessa ai sensi dell'articolo 9, comma 2, della legge n. 234 del 2012, dall'Assemblea legislativa delle Marche, con cui la suddetta regione ha trasmesso alla Commissione osservazioni relative alla valutazione di medio termine del programma Erasmus+ 2014-2020 e proposte in ordine alla programmazione futura;
   premesso che
   la proposta in esame abroga il vigente regolamento (UE) n. 1288/2013, istitutivo del programma «Erasmus+», tuttora corso fino al 2020, per sostituirlo con il nuovo programma «Erasmus» per gli anni 2021-2027, con il medesimo obiettivo di favorire e promuovere forme di mobilità finalizzata all'apprendimento e alla formazione permanente;
   il nuovo programma appare significativamente rafforzato e più ambizioso dei precedenti, sia per la dotazione di risorse doppia rispetto al passato, pari a 30 miliardi di euro, a fronte dei 14,7 miliardi per gli anni 2014-2020, sia per l'obiettivo dichiarato di triplicare il numero dei cittadini europei – studenti e non – che ne potranno beneficiare, portandolo a 12 milioni, dai 4 milioni interessati da Erasmus 2014-2020;
   la proposta trova fondamento giuridico negli articoli 165 e 166 del TFUE che conferiscono all'Unione competenze a sostegno degli Stati membri nel potenziamento delle politiche per l'istruzione e la formazione professionale, nonché volte ad offrire un contributo in materia di politiche per la gioventù e per lo sport. Ferma restando la responsabilità degli Stati membri in ordine al contenuto e all'organizzazione delle rispettive politiche negli ambiti citati, l'iniziativa dell'Unione europea mira a promuovere progetti di cooperazione e mobilità transnazionale e internazionale, oltre che a far maturare e diffondere un'identità europea;
   la proposta appare conforme al principio di sussidiarietà, non potendo i suoi obiettivi essere conseguiti in misura adeguata e sufficiente dai singoli Stati membri in ragione del loro carattere transnazionale, dell'ampiezza e della portata geografica delle attività di cooperazione e mobilità finanziate;
   la proposta in titolo appare altresì conforme al principio di proporzionalità, limitandosi a quanto necessario per il raggiungimento degli obiettivi perseguiti, in continuità con il programma già in essere;
   nel progetto del nuovo «Erasmus» appaiono migliorati, anche alla luce delle
considerazioni contenute nella già citata valutazione di medio termine del programma in corso (per gli anni 2014-2016), alcuni aspetti del programma, quali: 1) una maggiore capacità inclusiva grazie all'obiettivo di coinvolgere un più ampio numero di discenti che per collocazione sociale o geografica beneficiano di minori opportunità formative; 2) il consolidamento delle iniziative volte a promuovere comprensione e conoscenza dei processi di integrazione europea oltre al senso di appartenenza all'Europa; 3) il potenziamento degli interventi nei settori della scuola, dell'istruzione e della formazione professionale e della gioventù; 4) la semplificazione delle procedure burocratiche a carico dei beneficiari per la candidatura e la rendicontazione; 5) il ricorso alle nuove tecnologie e alla formazione online per moltiplicare le opportunità formative;
   la valorizzazione ed il rafforzamento del programma Erasmus proposto sono funzionali e coerenti, nel disegno delle istituzioni Ue, con la realizzazione di uno spazio europeo dell'istruzione, obiettivo che la Commissione Ue ha dichiarato di voler raggiungere entro il 2025 e che dovrebbe condurre nei prossimi anni a traguardi quali il reciproco riconoscimento di titoli e periodi di studio e l'inaugurazione di università europee;
   nel programma figurano iniziative nuove, tra queste l'introduzione di DiscoverEu, che consentiranno ai giovani di compiere percorsi di viaggio e scoperta in Europa;
   il nuovo programma si prefigge inoltre di contribuire alla crescita delle competenze e della capacità d'innovazione grazie ad azioni mirate a promuovere studio, ricerca e aggiornamento, ma anche creatività e imprenditorialità, in ambiti emergenti: energie rinnovabili, cambiamenti climatici, ingegneria ambientale, intelligenza artificiale, digitale;
   rilevata la necessità che il presente parere, unitamente al documento finale della Commissione di merito, sia trasmesso tempestivamente alle Istituzioni europee,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare che, nelle competenti sedi europee:
    a) possa essere riconsiderato il volume delle risorse assegnate che, per quanto significativamente aumentate fino al raddoppio della dotazione precedente, appaiono limitate rispetto all'obiettivo di triplicare la platea dei beneficiari delle iniziative del programma;
    b) vengano indicati obiettivi più puntuali in materia di formazione e riqualificazione degli insegnanti, anche attraverso la previsione della possibilità per il personale docente della scuola di accedere individualmente alle opportunità di mobilità formativa;
    c) si prevedano altresì misure per favorire una più ampia fruizione dei fondi per Master universitari;
    d) nell'ambito delle attività previste dalla nuova iniziativa «Discover EU», si prevedano misure adeguate volte a garantire ai destinatari del programma anche la copertura delle spese relative al vitto e all'alloggio, per non rischiare di escludere dal medesimo programma gli studenti economicamente più svantaggiati;
    e) siano adottate le opportune iniziative per rafforzare, in futuro, il programma di scambio «Erasmus» anche ai Paesi che non sono membri dell'Unione europea, al fine di favorire un processo di integrazione che non sia circoscritto ai confini comunitari.

ALLEGATO 3

Proposta di direttiva del parlamento europeo e del consiglio in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera alimentare (COM(2018)173 final).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione,
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera alimentare (COM(2018)173),
   premesso che:
   la filiera alimentare consente la fornitura al pubblico di prodotti alimentari e di bevande per il consumo ed è costituita da una serie di mercati verticalmente connessi in cui operano diversi soggetti: agricoltori, trasformatori, commercianti, rivenditori all'ingrosso e al dettaglio e consumatori. In sintesi, la filiera alimentare si suddivide in due componenti: produttiva (agricoltura e industria alimentare e di trasformazione di materie prime agricole) e distributiva e commerciale (commercio all'ingrosso e al dettaglio e settore della ristorazione);
   la maggior parte delle aziende della filiera alimentare è di piccole o medie dimensioni con una concentrazione di PMI molto più alta nei settori della trasformazione alimentare e del commercio al dettaglio rispetto al settore agricolo;
   secondo la Commissione europea, negli ultimi anni si è registrato uno spostamento del potere di contrattazione, che ha avvantaggiato principalmente il settore del commercio al dettaglio e alcune imprese transnazionali a scapito dei fornitori, in particolare dei produttori primari. A giudizio della Commissione europea, a causa del loro scarso potere contrattuale rispetto ai grandi operatori della filiera, gli operatori più piccoli sono, in generale, più soggetti a pratiche commerciali sleali. Sempre secondo la Commissione europea, le pratiche commerciali sleali possono esercitare pressione sui profitti e i margini degli operatori, portando a una distribuzione inefficiente delle risorse e persino all'uscita dal mercato di operatori altrimenti sani e competitivi;
   a livello dell'Unione europea non esiste una legislazione volta a contrastare le pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare tra imprese e che, a livello nazionale, la situazione si presenta molto diversificata;
   i diversi approcci normativi adottati dagli Stati membri possono creare, secondo la Commissione europea, condizioni di concorrenza differenti per gli operatori e che il coordinamento tra le autorità di contrasto degli Stati membri è molto scarso;
   la proposta di direttiva prevede un elenco di pratiche commerciali sleali da ritenere vietate in ogni caso e un elenco di pratiche che possono ritenersi ammissibili solo a condizione che siano state concordate in termini chiari e univoci al momento della conclusione dell'accordo di fornitura;
   la proposta prevede altresì l'obbligo per gli Stati membri di designare un'autorità pubblica di contrasto, incaricata di far rispettare i divieti di pratiche commerciali sleali a livello nazionale, che
possa svolgere indagini, sia su richiesta che di propria iniziativa, comminare sanzioni e pubblicare le proprie decisioni nonché i nomi dei trasgressori;
   la proposta si affianca all'iniziativa volontaria del settore privato, la Supply Chain Initiative (SCI), che mira a sensibilizzare in merito alle pratiche commerciali sleali e a promuovere la correttezza dei comportamenti commerciali;
   la proposta rispetta, secondo la Commissione europea, il principio di sussidiarietà, in quanto un'azione a livello dell'Unione europea garantirebbe un quadro minimo comune, migliorerebbe il livello di tutela dalle pratiche commerciali sleali e ridurrebbe le ripercussioni lungo la filiera alimentare. Contribuirebbe, inoltre, ad assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola (articolo 39 del TFUE), nonché a permettere il coordinamento e lo scambio delle migliori pratiche tra gli Stati membri;
   secondo la Commissione europea, la proposta rispetta, altresì, il principio di proporzionalità, poiché rientrerebbero nel perimetro dell'intervento solo le PMI, le pratiche commerciali sleali più nocive e gli ambiti in cui gli Stati membri non sono in grado di raggiungere gli obiettivi in maniera autonoma. Inoltre, i costi previsti sarebbero minimi e gli Stati membri potranno mantenere i propri regimi ed emanare leggi che vanno oltre il campo di applicazione delle misure proposte;
   tenuto conto dell'audizione svoltasi nelle Commissioni riunite X, XIII e XIV, del relatore della proposta di direttiva, presso la Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro;
   sottolineata la necessità che il presente parere, unitamente al documento finale della Commissione di merito, sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   valutino le Commissioni di merito l'opportunità di segnalare che, nelle competenti sedi europee:
    a) si preveda l'estensione dell'ambito di applicazione della proposta tutti i prodotti a tutti i prodotti agricoli, e non solo alimentari, e a tutti i fornitori che non siano solo piccole e medie imprese, così come definite nella raccomandazione 2003/361/CE, includendo anche gli operatori che, sebbene stabiliti al di fuori dell'Unione europea, acquistano e vendono prodotti sul mercato interno, anche al fine di contrastare pratiche elusive;
    b) si introduca una definizione generale di pratica commerciale sleale basata su principi ampiamente riconosciuti e accettati nell'Unione europea e dalle differenti legislazioni nazionali;
    c) si estenda la facoltà, riconosciuta alle organizzazioni di produttori o alle associazioni di organizzazioni di produttori, di presentare una denuncia per conto di uno o più dei rispettivi membri, che si ritengano vittime di una pratica commerciale vietata, anche alle organizzazioni di fornitori e alle organizzazioni rappresentative;
    d) si preveda la possibilità per gli Stati membri di promuovere meccanismi di mediazione tra le parti, al fine di facilitare la risoluzione delle controversie senza dover forzatamente ricorrere ad una denuncia;
    e) si preveda la possibilità per gli Stati membri di rafforzare i poteri delle autorità pubbliche di controllo, incaricate di far rispettare i divieti di pratiche commerciali sleali a livello nazionale.

ALLEGATO 4

Comunicazione congiunta della Commissione e dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio relativa al piano d'azione sulla mobilità militare (JOIN(2018)5 final).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione,
   esaminata ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, la comunicazione congiunta della Commissione e dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio relativa al piano d'azione sulla mobilità militare (JOIN(2018)5);
   premesso che:
   il piano d'azione sulla mobilità militare, presentato il 28 marzo 2018 congiuntamente dalla Commissione europea e dall'Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea, si inquadra nel contesto delle recenti iniziative dell'Unione europea volte a rafforzare la cooperazione europea nel settore della difesa;
   varie barriere di natura fisica, giuridica e regolamentare impediscono attualmente al personale e all'equipaggiamento militare di circolare rapidamente e senza difficoltà nell'Unione europea;
   considerato che è quindi importante prevedere misure per migliorare la mobilità militare, nel pieno rispetto della sovranità degli Stati membri e in conformità ai trattati e alla legislazione dell'Unione europea;
   rilevato che il piano d'azione per la mobilità militare individua una serie di azioni sia a livello europeo sia a livello di Stati membri, per quanto riguarda, in particolare, i requisiti militari; gli eventuali potenziamenti delle infrastrutture di trasporto; gli adeguamenti normativi e procedurali per le disposizioni vigenti sul trasporto di merci pericolose, la semplificazione delle formalità doganali; l'autorizzazione dei movimenti transfrontalieri;
   considerato che occorrerà garantire al piano d'azione sulla mobilità militare finanziamenti adeguati nell'ambito del bilancio dell'UE, nel contesto dei negoziati in corso sul prossimo quadro finanziario pluriennale e con particolare riferimento alla proposta relativa al Meccanismo per collegare l'Europa (Connecting Europe Facility) per il periodo 2021-2027;
   considerato che il piano d'azione sottolinea l'importanza della stretta cooperazione con gli Stati membri, per la sua attuazione nel rispetto della sovranità degli Stati membri sul loro territorio nazionale e i processi decisionali nazionali concernenti i movimenti militari,
   considerato che il piano di azione prende in considerazione anche l'adeguamento delle norme procedurali relative al trasporto dei beni pericolosi e tenuto conto che le regole in termini di trasporto militare sono definite a livello nazionale, mentre quelle che si applicano all'uso civile sono, per contro, determinate in ambito di normative internazionali dando luogo ad una divergenza rispetto alle norme in ambito civile che richiede autorizzazioni ad hoc e comporta rallentamenti;
   ritenuto che per quanto concerne il rilascio di permessi per oltrepassare i confini, il piano prevede che entro l'agosto del 2018 l'Agenzia europea per la difesa
prepari un progetto sull'autorizzazione dei movimenti transfrontalieri di materiale militare e gli Stati membri, dal canto loro, dovranno identificare le restrizioni normative nazionali esistenti e le possibili soluzioni per migliorare la mobilità militare
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   valuti la Commissione di merito l'opportunità di segnalare che, nelle competenti sedi europee:
    a) siano garantiti adeguati finanziamenti per il piano d'azione sulla mobilità militare nell'ambito del bilancio dell'Unione europea, e in particolare sia assicurata l'adeguatezza del finanziamento delle infrastrutture di trasporto con duplice uso, il cui potenziale impatto, a livello nazionale, sia opportunamente valutato dal punto di vista della sicurezza e della sostenibilità ambientale, nel contesto dei negoziati per il prossimo quadro finanziario pluriennale, con particolare riferimento alla proposta relativa al Meccanismo per collegare l'Europa (Connecting Europe Facility) per il periodo 2021-2027;
    b) siano previsti meccanismi volti a condizionare eventuali finanziamenti relativi ai movimenti transfrontalieri all'adozione di azioni adeguatamente concordate e condivise tra Stati membri.
    c) relativamente al trasporto di beni pericolosi si adottino iniziative opportune per facilitare gli allineamenti a livello comunitario delle varie disposizioni nazionali;
    d) per quanto concerne il rilascio di permessi per oltrepassare i confini, il progetto sull'autorizzazione dei movimenti transfrontalieri di materiale militare dell'Agenzia europea tenga conto anche delle restrizioni normative degli Stati membri al fine di migliorare la mobilità militare a livello nazionale.