XIII Commissione
Agricoltura
Agricoltura (XIII)
Commissione XIII (Agricoltura)
Comm. XIII
Audizione di rappresentanti dell'Ente nazionale risi, sulla situazione e sui problemi del settore agroalimentare e della pesca ... 178
DL 86/2018 – Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità. C. 1041, approvato dal Senato (Parere alla I Commissione) (Esame e rinvio) ... 178
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-00276: Sull'estensione alle imprese agroalimentari del registro unico dei controlli ispettivi sulle imprese agricole ... 181
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 183
5-00277: Sul divieto di acquisto dei prodotti alimentari mediante aste al doppio ribasso ... 181
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 184
5-00278: Sull'attuazione del Piano Irriguo Nazionale e del Piano Nazionale Invasi ... 182
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 185
5-00279: Sul differimento dell'entrata in vigore del decreto legislativo di riordino di Agea ... 182
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 187
AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 1o agosto 2018.
Audizione di rappresentanti dell'Ente nazionale risi, sulla situazione e sui problemi del settore agroalimentare e della pesca.
L'audizione informale è stata svolta dalle 14.15 alle 14.55.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 1o agosto 2018. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Franco Manzato.
La seduta comincia alle 14.55.
DL 86/2018 – Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità.
C. 1041, approvato dal Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.
Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Avverte che il provvedimento è iscritto nel calendario dei lavori dell'Aula a partire da venerdì 3 agosto e che, pertanto, la Commissione deve rendere il parere alla Commissione di merito al più tardi domani, giovedì 2 agosto, all'ora di pranzo, al fine di consentire la conclusione dell'esame in sede referente in tempo utile.
Lorenzo VIVIANI (Lega), relatore, fa presente preliminarmente che il decreto-legge si compone di 8 articoli. Osserva, quindi, che le disposizioni di interesse per la Commissione Agricoltura sono contenute nell'articolo 1, che concerne il trasferimento al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali delle funzioni esercitate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in materia di turismo e le conseguenti modifiche sugli enti vigilati.
Evidenzia che, come chiarito dalla relazione illustrativa che accompagna il disegno di legge, la finalità di tale trasferimento è quella di promuovere e valorizzare il turismo italiano anche attraverso i prodotti delle attività primarie, considerati eccellenze del made in Italy, al pari delle destinazioni turistiche del nostro Paese. L'attribuzione a un unico Dicastero della gestione di queste due preziose risorse del patrimonio nazionale, è funzionale alla creazione, attraverso operazioni di marketing, di un importante volano di sviluppo, competitività e innovazione per il Paese.
Fa presente che la relazione illustrativa sottolinea, inoltre, che con tale innovazione organizzativa si intende altresì valorizzare la produzione agroalimentare attraverso il legame con il territorio e la connessa attività turistica, favorendo la conoscenza dell'Italia anche attraverso le produzioni tipiche. Tale sinergia mira, quindi, ad affiancare i settori del turismo e dell'agricoltura (intesi in senso lato), ritenuti trainanti per l'economia italiana.
Venendo ai contenuti dell'articolo 1 – che è stato oggetto di alcune modifiche apportate nel corso dell'esame al Senato – evidenzia che il comma 1 dispone, sin dall'entrata in vigore del decreto-legge, il suddetto trasferimento di competenze tra i due Ministeri. I Ministeri interessati dal trasferimento di competenze, ai sensi dei successivi commi 4 e 5, assumono pertanto, rispettivamente, la denominazione di Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo (MIPAAFT) e di Ministero dei beni e delle attività culturali (MIBAC).
Il medesimo comma 1 dispone, altresì, con decorrenza dal 1o gennaio 2019, il trasferimento al MIPAAFT delle risorse umane, strumentali e finanziarie, compresa la gestione dei residui, della Direzione generale turismo (più precisamente: Direzione generale per le politiche del turismo) del MIBACT, nonché di quelle comunque destinate all'esercizio delle funzioni oggetto del trasferimento.
Il comma 2, modificato dal Senato, prevede, conseguentemente, la soppressione, sempre a decorrere dal 1o gennaio 2019, della Direzione generale turismo e la contestuale istituzione, presso il MIPAAFT, del Dipartimento del turismo, al quale sono trasferiti i relativi posti funzione di un dirigente di livello generale e di due dirigenti di livello non generale.
Il medesimo comma 2 ridetermina, garantendo l'invarianza finanziaria, la dotazione organica dirigenziale del MIPAAFT nel numero massimo di 13 posizioni di livello generale (2 in meno delle attuali) e di 61 posizioni di livello non generale.
Il comma 3 novella conseguentemente alcune disposizioni del decreto legislativo n. 300 del 1999 che stabilisce l'organizzazione del Governo. In particolare, sono espunti i riferimenti alle competenze in materia di turismo in capo al Ministero delle attività produttive (ora Ministero dello sviluppo economico, MISE) e sono individuate le nuove competenze del MIPAAFT in tale settore, portando da due a quattro il numero massimo dei suoi Dipartimenti.
Al comma 6 si stabilisce che restano attribuite al MIBAC le competenze, già previste a legislazione vigente, relative alla Scuola dei beni e delle attività culturali e del turismo (ora ridenominata «Scuola dei beni e delle attività culturali»), nonché le risorse necessarie al suo funzionamento, con il contestuale adeguamento dello statuto. Le attività della Scuola sono riferite ai settori di competenza del MIBAC, con l'esclusione, dunque, del turismo.
Il comma 7 rinvia a un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro 45 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, il compito di individuare le risorse umane, strumentali e finanziarie e le modalità del loro trasferimento. Le risorse umane includono il personale di ruolo, nonché il personale a tempo determinato con incarico dirigenziale, entro i limiti del contratto in essere, assegnato alla Direzione generale turismo alla data del 1o giugno 2018. Si prevede poi che, dalla data di entrata in vigore del suddetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, cessino gli effetti dei progetti in corso e delle convenzioni stipulate o rinnovate dalla Direzione generale turismo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la ALES S.p.A., una società in house dello stesso MIBACT.
Il medesimo comma 7 detta, inoltre, disposizioni concernenti l'invarianza del trattamento economico del personale non dirigenziale trasferito, l'eventuale revoca del personale comandato presso altre amministrazioni e il diritto di opzione del personale di ruolo a tempo indeterminato, da esercitare entro 15 giorni dall'adozione del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. A seguito di una modifica approvata dal Senato, si stabilisce che, a fronte della riduzione delle facoltà assunzionali del MIBAC, siano incrementate quelle del MIPAAFT per un importo corrispondente all'onere per le retribuzioni complessive del personale non transitato.
I commi 8 e 9 rideterminano la pianta organica del MIBAC, in modo da mantenere inalterato l'attuale numero massimo di 25 uffici dirigenziali di livello generale e assicurare l'invarianza finanziaria. Le necessarie modifiche delle dotazioni organiche e delle strutture organizzative del MIBAC e del MIPAAFT sono demandate a successivi regolamenti di organizzazione, per i quali non è tuttavia previsto un termine per l'emanazione.
Evidenzia poi che il comma 10 prevede che fino al 31 dicembre 2018 il MIPAAFT si avvalga delle competenti strutture e dotazioni organiche del MIBAC. Con la legge di bilancio per l'anno 2019 le risorse finanziarie da trasferire saranno assegnate ai pertinenti capitoli dello stato di previsione del MIPAAFT.
I commi 11 e 13 novellano la normativa relativa all'Agenzia nazionale del turismo (ENIT) e al Club alpino italiano (CAI) nella parte che concerne il Dicastero competente per la vigilanza, che viene assegnata al Ministero delle politiche agricole. Il comma 12, modificato nel corso dell'esame parlamentare, interviene inoltre sull'organizzazione del CAI, disponendo l'abrogazione dell'articolo 4 della legge n. 91 del 1963, che concerne la composizione del Consiglio centrale e del Collegio dei revisori.
Il successivo comma 14 – modificato nel corso dell'esame in Assemblea al Senato – prevede che, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, lo statuto dell'ENIT sia modificato al fine di prevedere la vigilanza da parte del MIPAAFT.
Infine, il comma 15 contiene la clausola di invarianza finanziaria.
Maria Chiara GADDA (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, stigmatizza la ristrettezza dei tempi a disposizione delle Commissioni per l'esame del provvedimento in titolo, il cui testo, peraltro, è stato trasmesso dal Senato a ridosso dell'orario di convocazione della seduta della Commissione. Esprime l'auspicio che l'eccessiva compressione dei tempi di esame, che svilisce il lavoro parlamentare, non diventi una prassi nell'organizzazione dei lavori dell'attuale legislatura.
Filippo GALLINELLA, presidente, pur concordando sul fatto che l'esame in sede consultiva dovrà svolgersi in tempi brevi, sottolinea, tuttavia, che l'organizzazione dei tempi di esame del provvedimento è scaturita dalla decisione assunta dalla Conferenza dei presidenti di gruppo in merito alla calendarizzazione dell'esame in Assemblea del provvedimento a partire da venerdì 3 agosto.
Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.05.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 1o agosto 2018. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Franco Manzato.
La seduta comincia alle 15.05.
5-00276: Sull'estensione alle imprese agroalimentari del registro unico dei controlli ispettivi sulle imprese agricole.
Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
Paolo PARENTELA (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Franco MANZATO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Paolo PARENTELA (M5S), replicando, si dichiara molto soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo sul tema dei controlli che è particolarmente avvertito dal MoVimento 5 Stelle. Evidenziato come l'istituzione del registro unico dei controlli ispettivi alle aziende agricole abbia prodotto un grande salto in avanti in termini di velocità e di qualità dei controlli, sottolinea che l'estensione di tale registro anche alle imprese agroalimentari – della quale il Governo riconosce l'opportunità – può essere anche un fattore di salvaguardia e di valorizzazione dei prodotti agroalimentari che rappresentano l'eccellenza del made in Italy.
5-00277: Sul divieto di acquisto dei prodotti alimentari mediante aste al doppio ribasso.
Federico FORNARO (LeU) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Franco MANZATO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Federico FORNARO (LeU), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario. A fronte di un caso allarmante, come quello di Eurospin che avrebbe acquisito 20 milioni di bottiglie di passata di pomodoro a 31,5 centesimi di euro l'una, sollecita il Governo ad assumere, pur nel rispetto delle regole della libera concorrenza, una posizione più netta e incisiva richiamando i soggetti che hanno sottoscritto il Protocollo contro le aste al doppio ribasso e la trasparenza di filiera a vigilare, a loro volta, sulla osservanza del Protocollo da parte dei loro associati. Ritiene, infatti, doveroso che il Ministero delle politiche agricole agisca con determinazione ed efficacia contro pratiche sleali per garantire condizioni più eque di lavoro agli agricoltori, agli addetti alla raccolta dei prodotti agricoli e ai produttori di cibo.
5-00278: Sull'attuazione del Piano Irriguo Nazionale e del Piano Nazionale Invasi.
Antonella INCERTI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Franco MANZATO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Antonella INCERTI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, soprattutto con riferimento alla tempistica degli interventi programmati dal medesimo al fine di accelerare l'attuazione del Piano Irriguo Nazionale. Reputa, tuttavia, opportuno ribadire la necessità che nella prossima legge di bilancio sia rafforzata la dotazione finanziaria del Piano irriguo nazionale.
5-00279: Sul differimento dell'entrata in vigore del decreto legislativo di riordino di Agea.
Raffaele NEVI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Franco MANZATO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Raffaele NEVI (FI), replicando, si dichiara totalmente insoddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario, che giudica molto burocratica e segno di una volontà dilatoria dell'Esecutivo che stride con l'urgenza di intervenire per porre fine alla piaga delle numerose imprese agricole che sono fallite a causa del malfunzionamento di Agea.
Auspica, pertanto, che il cosiddetto Governo del cambiamento intervenga per modificare nei fatti – e non solo a parole – l'attuale disastrosa situazione in cui versa Agea.
Filippo GALLINELLA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.25.
ALLEGATO 1
5-00276: Sull'estensione alle imprese agroalimentari del registro unico dei controlli ispettivi sulle imprese agricole.
TESTO DELLA RISPOSTA
Rilevo in premessa che l'articolo 1 della legge n. 166 del 2014, al fine di assicurare l'esercizio unitario dell'attività ispettiva nei confronti delle imprese agricole e l'uniformità di comportamento degli organi di vigilanza, nonché di garantire il regolare esercizio dell'attività imprenditoriale, ha disposto che i controlli ispettivi nei confronti delle imprese agricole siano effettuati dagli organi di vigilanza in modo coordinato, evitando sovrapposizioni e duplicazioni, garantendo l'accesso all'informazione sui controlli.
In tale direzione, è stato istituito il Registro Unico dei Controlli Ispettivi sulle imprese agricole (RUCI) ove devono confluire tutti i dati relativi ai controlli eseguiti sulle imprese agricole dagli Organi di polizia, di vigilanza, dagli Organismi pagatori, nonché dagli Organismi privati autorizzati allo svolgimento di controlli a carico delle imprese agricole inserite nelle filiere delle produzioni di qualità regolamentata (DOP, IGO, BIO, etichettatura facoltativa di carni) e tutti i controlli effettuati nel settore vitivinicolo.
Si tratta di uno strumento prezioso, dai risultati di assoluto rilievo anche per l'analisi del rischio di frodi per settore, tipologia di impresa e territorio; l'incrocio dei dati del RUCI con i registri telematici di olio e vino si sta infatti dimostrando particolarmente utile per comprendere meglio la distribuzione delle irregolarità in agricoltura e per cercare di focalizzare sempre meglio i controlli.
Il maggior numero di controlli riportati nel RUCI (quasi 600 mila, svolti tra il 2014 e il 2018) sono stati eseguiti prevalentemente dall'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero che rappresento e dagli Organismi di controllo sulle produzioni di qualità regolamentata (prodotti a DOP, a IGP e SGT compresi i vini, produzioni biologiche).
L'istituzione del Registro Unico dei Controlli Ispettivi sulle imprese agricole (RUCI) ha dato sinora risultati significativi. Pertanto, il Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo sta valutando come estendere tale strumento a tutte le imprese della filiera agroalimentare.
ALLEGATO 2
5-00277: Sul divieto di acquisto dei prodotti alimentari mediante aste al doppio ribasso.
TESTO DELLA RISPOSTA
Premetto che il Ministero, a tutela della libera concorrenza e del reddito degli agricoltori, ha già favorito iniziative in contrasto con pratiche sleali o comunque distorsive come le aste al doppio ribasso.
Infatti, il 28 giugno 2017 è stato firmato un patto di impegno del Mipaaf con Federdistribuzione per promuovere, attraverso un codice etico, pratiche commerciali leali lungo l'intera filiera agroalimentare. In particolare le organizzazioni della grande distribuzione si sono impegnate a non fare più ricorso alle aste elettroniche inverse al doppio ribasso per l'acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari.
L'obiettivo del patto è quello di favorire la trasparenza, l'equità, la legalità e il rispetto dei diritti dei lavoratori, a partire dal contrasto al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura. In particolare vengono definite e promosse Linee guida e impegni nell'acquisto dei prodotti agroalimentari da parte della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), anche per favorire l'adesione volontaria delle imprese agricole alla Rete del lavoro agricolo di qualità.
Il Ministero continuerà a seguire il percorso già intrapreso e si farà promotore affinché un numero sempre maggiore di organizzazioni della grande distribuzione aderiscano a tale iniziativa.
ALLEGATO 3
5-00278: Sull'attuazione del Piano Irriguo Nazionale e del Piano Nazionale Invasi.
TESTO DELLA RISPOSTA
La gestione razionale della risorsa idrica è una priorità assoluta del Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo che ha investito negli ultimi 15 anni ben oltre 1,6 miliardi di euro per rendere gli impianti di irrigazione sempre più efficienti e puntando sulla gestione collettiva delle acque per evitare i prelievi da pozzi privati, difficilmente controllabili.
Ricordo, inoltre, l'adozione delle Linee guida statali per la regolamentazione da parte delle Regioni delle modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo, approvate dal Ministero nei luglio 2016 e una politica di investimenti che premia i progetti che realizzano un risparmio idrico misurabile, in sintonia con gli obiettivi della Direttiva Quadro sulle acque 2000/60 CEE e l'Accordo di partenariato per l'impiego dei fondi strutturali e di investimento europei.
Segnalo che, accanto alle risorse citate dall'On. Interrogante, il Fondo per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, ai sensi della legge 11 dicembre 2016, n. 232, articolo 1, comma 140, ha assegnato ad un programma di investimenti e sviluppo delle reti irrigue, un importo di circa 118 milioni di euro sulla dotazione riferita all'anno 2017 e di altri 110 milioni di euro sulla dotazione 2018.
Per quanto riguarda l'attuazione del Piano irriguo nazionale di cui alle Delibere CIPE n. 74 del 2005 e n. 69 e n. 92 del 2010, preciso che lo stato d'avanzamento delle opere in termini finanziari ammonta ad euro 1.119.394.328,90 su 1.325.800,00 per una percentuale di spesa di circa l'84 per cento.
Con riferimento agli investimenti a carico del Programma di sviluppo rurale nazionale 2014-2020, rilevo che la selezione delle opere da ammettere al finanziamento ha subito, in fase conclusiva, (la pubblicazione della graduatoria era prevista per il 23 luglio scorso) un'importante battuta d'arresto: a seguito della sentenza del TAR Lazio, che ha disposto il soccorso istruttorio in caso di «omissioni formali» (nel caso di specie gli elaborati progettuali per i quali si chiede il finanziamento da 2 a 20 milioni, non firmati dai progettisti).
In autotutela, l'Amministrazione ha dovuto riesaminare un rilevante numero di domande comparative con notevole aggravio temporale. L'obiettivo è comunque quello di giungere alla pubblicazione della graduatoria per la fine di settembre.
Nello stesso mese sarà presentato il nuovo Bando per l'accesso ai Fondi dello sviluppo e coesione, con una ridotta documentazione da allegare alla domanda; i richiedenti il finanziamento dovranno attestare la realizzabilità del progetto, con la previsione della necessità di appaltare l'opera entro un termine perentorio, ancora da definire (orientativamente 15 mesi), pena la revoca del finanziamento.
Per quanto riguarda il Piano invasi ricordo che a partire da gennaio scorso, il Ministero, insieme alle Regioni e l'ANBI, ha aggiornato la propria banca dati costituita da progetti di interesse per il settore irriguo; si tratta di 894 progetti dell'importo totale di euro 6.198.489.523,68, nessuno precedentemente finanziato. In tale ambito, ai fini della definizione del Piano straordinario per la realizzazione di interventi di miglioramento, adeguamento e bacini di accumulo e recupero urgenti, è stato estratto un elenco di interventi caratterizzati da un indice di priorità 1 e cantierabili, in linea con i commi 516 e seguenti della legge di bilancio 2018.
Questa prima selezione ha portato alla individuazione di 56 progetti, rappresentativi dell'intero territorio nazionale – per un importo totale di euro 437.680.913 che sono stati sottoposti ad analisi finalizzata ad individuarne un ordinamento in relazione al punteggio ottenuto, seguendo l'approccio di tipo «multicriteria» applicato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
L'analisi dei 56 progetti esaminati, con l'adozione degli «indicatori» ed i « range» di variazione della loro misura (peso), definiti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ha generato una «graduatoria parziale» che sarà resa definitiva solo a seguito dell'indicazione della «valutazione» da parte delle Autorità di Distretto per ogni singola proposta di intervento, individuata come «indicatore di efficacia» del progetto e quindi con un suo peso nel punteggio finale. Tale valutazione avrà luogo domani in un incontro già programmato presso la nostra sede.
ALLEGATO 4
5-00279: Sul differimento dell'entrata in vigore del decreto legislativo di riordino di Agea.
TESTO DELLA RISPOSTA
Rilevo in premessa che il Ministro Centinaio sta monitorando con estrema attenzione la reale situazione di tutti gli enti collegati a qualunque titolo al Ministero, ivi compresa l'AGEA per le determinazioni che si riserva di intraprendere dopo le necessarie valutazioni.
Ricordo poi che, tra le priorità indicate dal Ministro nelle Linee programmatiche presentate alle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato lo scorso 5 luglio, particolare attenzione è stata riservata alla semplificazione delle procedure, alla riduzione dei costi della burocrazia e alla revisione complessiva dell'organizzazione del Ministero. Si tratta di obiettivi che il Ministro intende applicare a tutto campo e in tutti gli ambiti di competenza.
Ciò posto ricordo che il decreto legislativo n. 74 del 2018 attua la delega di cui all'articolo 15 della legge n. 154 del 2016 che prevede la riorganizzazione delle competenze del sistema di erogazione degli aiuti comunitari affidati ad Agea e agli Organismi pagatori regionali e la riorganizzazione del sistema dei controlli svolti da Agecontrol. A tal riguardo preciso che il suddetto articolo 15, al comma 7 prevede che il Governo possa adottare, entro un anno dall'entrata in vigore della citata norma, uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive.
Preciso che il Ministro ha già avviato alcune ipotesi, che saranno condivise con le Regioni e di cui sarà informato costantemente il Parlamento, tenuto conto degli impegni precedentemente assunti con la Commissione europea e dell'impatto sugli obiettivi incombenti al 31 dicembre prossimo, – finanziari (c.d. N+3) e di performance – che il programma di sviluppo rurale e quelli delle Regioni con Organismo pagatore Agea sono chiamati a raggiungere.
Riguardo ai termini stabiliti dall'articolo 20 del decreto legislativo n. 74 del 2018, al di là di quanto previsto dai commi 1 e 2 (necessari per procedere all'accorpamento di Agecontrol con Agea), evidenzio che gli stessi non risultano essere perentori o ordinatori per le incombenze di cui ai successivi commi 3 e 4, essendo chiaramente indicato che, fino all'adozione dei decreti ministeriali ivi richiamati, restano in vigore le disposizioni previgenti.
Con l'occasione, con riferimento alle asserzioni dell'interrogante circa le disposizioni di cui agli articoli 3 e 5 del citato decreto legislativo preciso quanto segue.
L'articolo 3, al comma 1 stabilisce che all'Agenzia, in qualità di organismo di coordinamento sono attribuiti, tra l'altro, i compiti di definizione del modello organizzativo e delle regole tecniche per l'interscambio ed il tempestivo aggiornamento dei dati tra il SIAN ed i sistemi informativi degli Organismi pagatori, delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, previo parere del Comitato tecnico di cui all'articolo 9 (lettera d), comma 1, articolo 3).
Inoltre al medesimo articolo 3, al comma 2 è esplicitato che l'Agenzia promuove l'applicazione uniforme delle norme dell'Unione europea e a tal fine verifica la conformità e i tempi delle procedure istruttorie e di controllo seguite dagli organismi pagatori ed effettua il monitoraggio delle attività svolte dagli stessi anche ai sensi del regolamento (UE) n. 1306/2013, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013 e delle relative norme di attuazione.
Infine al comma 3 del medesimo articolo si afferma che in caso di inadempimento o ritardo nell'esercizio delle attività svolte dagli organismi pagatori si applicano, su segnalazione dell'Agenzia al Ministro ed alle Regioni interessate, le procedure di cui all'articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131.
Riguardo all'articolo 5 del citato decreto legislativo ricordo che i commi 3 e 4 attribuiscono agli organismi pagatori tutta la responsabilità della tempestiva e completa trasmissione all'Agenzia delle comunicazioni e dichiarazioni destinate alla Commissione assicurando il tempestivo aggiornamento delle basi dati del SIAN al fine di garantire la completezza e l'affidabilità del Sistema integrato di gestione e controllo.