XIII Commissione

Agricoltura

Agricoltura (XIII)

Commissione XIII (Agricoltura)

Comm. XIII

Agricoltura (XIII)
SOMMARIO
Mercoledì 25 luglio 2018

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva sull'emergenza legata alla diffusione della Xylella fastidiosa nella regione Puglia (Deliberazione) ... 139

ALLEGATO 1 (Programma dell'indagine) ... 143

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-00228 Fornaro: Sulla gestione dei danni alle produzioni agricole causati dalla fauna selvatica ... 140

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 147

5-00229 Nevi: Sull'erogazione dei contributi europei e nazionali pregressi nell'ambito della gestione del rischio 2014-2020 ... 140

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 149

5-00230 Viviani: Sulla tutela delle eccellenze italiane nel settore agroalimentare anche in sede internazionale ... 141

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 150

5-00231 D'Alessandro: Sulla tutela delle eccellenze italiane nel settore agroalimentare anche in sede internazionale ... 141

ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 152

5-00232 Parentela: Sull'attuazione della normativa in materia di agricoltura sociale ... 141

ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 154

5-00233 Benedetti: Sull'attuazione delle misure previste dall'ordinamento per l'uso sostenibile dei fitosanitari in agricoltura ... 142

ALLEGATO 7 (Testo della risposta) ... 155

AUDIZIONI INFORMALI:

Sulla situazione e sui problemi del settore agroalimentare e della pesca.
Audizione del dottor Roberto Basso, Presidente del Consiglio di Amministrazione del CONSIP ... 142

Audizione di rappresentanti di ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) ... 142

Audizione di rappresentanti di CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) ... 142

XIII Commissione - Resoconto di mercoledì 25 luglio 2018

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 25 luglio 2018. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. — Interviene la sottosegretaria di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Alessandra Pesce.

  La seduta comincia alle 13.45.

  Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-00228 Fornaro: Sulla gestione dei danni alle produzioni agricole causati dalla fauna selvatica.

  Federico FORNARO (LeU) illustra l'interrogazione in titolo, sottolineando come il tema dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole sia drammaticamente noto in molti territori ed abbia ripercussioni serie sulle zone più marginali del Paese, che vengono per queste ragioni in alcuni casi abbandonate dagli agricoltori e dagli allevatori.

  La sottosegretaria Alessandra PESCE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Federico FORNARO (LeU), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto per la risposta ricevuta. La strategia individuata, volta a cercare soluzioni condivise con altri Ministeri con competenza nella materia e con gli altri livelli territoriali competenti, è a suo avviso condivisibile. Lamenta tuttavia la mancata indicazione, da parte del Governo, dei tempi con i quali si intende mettere mano agli articoli 18 e 19 della legge n. 157 del 1992 e dello strumento normativo con il quale si opererà, tenuto conto dell'urgenza di intervenire considerato che il fenomeno sta portando all'abbandono delle zone agricole più povere. Venendo poi alle specie la cui diffusione si sta rivelando dannosa per l'agricoltura, segnala che tra di esse vanno considerati anche i caprioli.

5-00229 Nevi: Sull'erogazione dei contributi europei e nazionali pregressi nell'ambito della gestione del rischio 2014-2020.

  Raffaele NEVI (FI) illustra l'interrogazione in titolo, segnalando come la tematica dei ritardi nell'erogazione dei contributi da parte di Agea sia tristemente nota e come tali ritardi determinino a loro volta evidenti problematiche finanziarie dei consorzi di difesa costretti ad anticipare tali contributi alle imprese agricole.

  La sottosegretaria Alessandra PESCE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Raffaele NEVI (FI), replicando, si dichiara solo parzialmente soddisfatto per la risposta ricevuta. Pur apprezzando il fatto che il Ministero si sia fatto carico della problematica, si riserva di esprimere una valutazione più compiuta solo a seguito di un intervento concreto da parte del medesimo. In particolare, reputa fondamentale che il Governo ponga in essere tutte le misure necessarie al fine di incoraggiare il ricorso agli strumenti assicurativi, considerato che dal 2015 si assiste ad una costante riduzione di tale ricorso.

5-00230 Viviani: Sulla tutela delle eccellenze italiane nel settore agroalimentare anche in sede internazionale.

  Giulia ZANOTELLI (Lega) illustra l'interrogazione in titolo, sottolineando come si apprenda dalla stampa l'intenzione dell'OMS e dell'ONU di disincentivare, con vari strumenti, il consumo di alimenti contenenti grassi saturi, sale, zuccheri ed alcol attraverso l'introduzione, tra l'altro, di «avvisi di pericolo». Ciò inevitabilmente determinerebbe effetti negativi sulla commercializzazione di molte delle eccellenze agroalimentari italiane.

  La sottosegretaria Alessandra PESCE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Giulia ZANOTELLI (Lega), replicando, si dichiara soddisfatta per la risposta ricevuta e plaude per la volontà del Governo di operarsi in tutte le sedi per la tutela del Made in Italy. Richiamando l'intervento del Ministro Centinaio nell'audizione resa alle Commissioni Agricoltura della Camera e del Senato sulle linee programmatiche del suo Dicastero, ritiene necessario che si evidenzino i punti di forza del Made in Italy e che, rispetto ai fuorvianti «avvisi di pericolo» si forniscano ai consumatori etichette complete, corrette ed indicative della composizione degli alimenti.

5-00231 D'Alessandro: Sulla tutela delle eccellenze italiane nel settore agroalimentare anche in sede internazionale.

  Camillo D'ALESSANDRO (PD) illustra l'interrogazione in titolo, auspicando un intervento del Governo italiano presso l'ONU al fine di tutelare concretamente in quella sede gli interessi del nostro Paese anche a difesa delle eccellenze agroalimentari italiane.

  La sottosegretaria Alessandra PESCE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Camillo D'ALESSANDRO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto per la risposta ricevuta in quanto priva di qualsiasi indicazione in merito alle azioni che concretamente il Governo intende intraprendere in sede internazionale. Le iniziative che potrebbero essere assunte in sede OMS e ONU devono infatti a suo avviso essere valutate nel contesto dell'attuale clima di neo protezionismo e della guerra sui dazi che sta imperversando e devono essere contrastate in tutti i modi dal Governo italiano in considerazione degli enormi danni economici che potrebbero arrecare all'economia del nostro Paese ed al comparto agricolo in modo particolare.

5-00232 Parentela: Sull'attuazione della normativa in materia di agricoltura sociale.

  Paolo PARENTELA (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, sottolineando come, a seguito dell'approvazione, nella passata legislatura, della legge n. 141 del 2015 in materia di agricoltura sociale, non siano poi stati adottati i provvedimenti attuativi della medesima, necessari al fine di valorizzare la valenza multifuzionale delle attività agricole e di consentire al mondo agricolo e al terzo settore di svolgere le numerose attività inclusive previste dalla legge medesima.

  La sottosegretaria Alessandra PESCE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Paolo PARENTELA (M5S), replicando, si dichiara soddisfatto per la risposta ricevuta, dalla quale si evince che il Governo è in procinto di trasmettere alle Camere lo schema di decreto ministeriale attuativo della legge n. 141 del 2015. Reputa infatti che un settore tanto importante, destinatario peraltro di crescenti investimenti, necessiti di tutti gli strumenti normativi atti a farlo funzionare pienamente.

5-00233 Benedetti: Sull'attuazione delle misure previste dall'ordinamento per l'uso sostenibile dei fitosanitari in agricoltura.

  Silvia BENEDETTI (Misto-MAIE) illustra l'interrogazione in titolo, ricordando di aver già svolto, nella passata legislatura, attività di sindacato ispettivo e di indirizzo al Governo al fine di sollecitarlo ad adottare i provvedimenti attuativi necessari a rendere pienamente operativa la normativa vigente per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.

  La sottosegretaria Alessandra PESCE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Silvia BENEDETTI (Misto-MAIE), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta per la risposta ricevuta. Pur apprezzando l'interessamento del Governo alla tematica, sottolinea l'importanza che le misure nazionali in materia di fitofarmaci siano assunte tempestivamente, considerato anche il ritardo nel quale il nostro Paese si trova rispetto al tema dei controlli sulle macchine di distribuzione dei fitofarmaci che, ai sensi dell'articolo 12 del decreto legislativo n. 150 del 2012, dovevano essere effettuati entro il 26 novembre 2016.

  Filippo GALLINELLA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.25.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 25 luglio 2018.

Sulla situazione e sui problemi del settore agroalimentare e della pesca.
Audizione del dottor Roberto Basso, Presidente del Consiglio di Amministrazione del CONSIP.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.30 alle 15.05.

Audizione di rappresentanti di ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.05 alle 15.35.

Audizione di rappresentanti di CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.35 alle 16.05.

XIII Commissione - mercoledì 25 luglio 2018

ALLEGATO 1

Indagine conoscitiva sull'emergenza legata alla diffusione della Xylella fastidiosa nella regione Puglia.

PROGRAMMA DELL'INDAGINE

  Il fenomeno:
  Come noto, la Xylella fastidiosa è un fitopatogeno, diffusosi in alcune aree della regione Puglia, che ha colpito migliaia di olivi, provocandone il disseccamento rapido, e causato perdite gravissime all'olivicoltura, uno dei principali strumenti di tutela e valorizzazione economica, ambientale e paesaggistica di quella parte di territorio. Dopo i primi casi di contaminazione verificatisi nel 2013, sono stati adottati dal Governo diversi provvedimenti per prevenire e contrastare tale emergenza, destinando a tali fini apposite risorse.

  L'attività parlamentare nella XVII legislatura:
  Tali provvedimenti, in molteplici occasioni, hanno costituito oggetto di un approfondito esame, in sede referente o consultiva, da parte della Commissione Agricoltura nella passata legislatura.
  Si rammentano, a tal proposito, il potenziamento del servizio fitosanitario nazionale disposto, con particolare riferimento all'emergenza provocata dal batterio Xylella fastidiosa, dalla legge di stabilità per il 2014 (legge n. 147 del 2013); la costituzione di un Fondo per sostenere la realizzazione del piano di interventi nel settore olivicolo-oleario, con la previsione di apposite risorse destinate alle attività di ricerca e di difesa da organismi nocivi per l'olivo, disposta dal decreto-legge n. 51 del 2015 (così detto decreto emergenze agricole), nonché l'incremento della dotazione del Fondo di solidarietà nazionale per interventi compensativi autorizzati di sostegno in favore delle imprese danneggiate dalla diffusione del batterio Xylella fastidiosa, disposto dal medesimo decreto-legge; l'istituzione, presso il MIPAAF, del fondo per la ricerca, con dotazione pari a 200.000 euro per l'anno 2017, anche al fine di fronteggiare i danni causati dal batterio della Xylella fastidiosa al settore olivicolo-oleario disposta dal decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91 (così detto decreto Mezzogiorno).
  Si ricorda, inoltre, che, da ultimo, la legge di bilancio per il 2018 (legge n. 2015 del 2017) ha disposto lo stanziamento di apposite risorse per finanziare i contratti di distretto per i territori danneggiati dal predetto batterio; il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale, di cui al decreto legislativo n. 102 del 2004, di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019, a favore delle imprese agricole danneggiate dal medesimo batterio negli anni 2016 e 2017 e l'estensione al settore olivicolo del Fondo per la competitività della filiera e il miglioramento della qualità dei prodotti cerealicoli, di cui all'articolo 23-bis del decreto-legge n. 113 del 2016, conseguentemente, incrementando le risorse del predetto Fondo da destinare al reimpianto di piante tolleranti o resistenti alla Xylella fastidiosa nella zona infetta sottoposta a misure di contenimento del batterio.
  Considerata l'estrema rilevanza della problematica, nella passata legislatura, la Commissione Agricoltura, avvalendosi degli strumenti d'indirizzo e conoscitivi che le competono, ha inoltre approvato, nella seduta dell'8 ottobre 2014, alcune risoluzioni aventi ad oggetto gli interventi per la
salvaguardia degli uliveti colpiti dal batterio Xylella fastidiosa (L'Abbate e altri n. 7-00148, Mongiello e altri n. 7-00461 e Zaccagnini n. 7-00210).

  Il quadro normativo vigente:
  A livello nazionale, la normativa oggi vigente deve essere rinvenuta nel decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 13 febbraio 2018, che definisce il quadro delle misure fitosanitarie da adottare per prevenire e contenere la diffusione del batterio. Tale decreto recepisce le disposizioni introdotte dalla decisione di esecuzione (UE) 2017/2352 della Commissione e approva il Piano nazionale di emergenza, la cui attuazione, terminato il mandato del Commissario delegato per l'emergenza Xylella fastidiosa, dal 6 febbraio 2016 è tornata in capo alla Regione Puglia.
  In particolare, per quanto concerne le misure di eradicazione, l'articolo 9 del decreto stabilisce che il Servizio fitosanitario regionale, nelle zone delimitate, dispone la rimozione immediata, entro un raggio di 100 metri attorno alle piante infette: delle piante ospiti, indipendentemente dal loro stato di salute e salvo deroga, concessa a determinate condizioni, per le piante ospiti ufficialmente riconosciute come piante di valore storico; delle piante infette dall'organismo specificato; delle piante che presentano sintomi indicativi della possibile infezione da parte dell'organismo o sospettate di essere infette.
  Il decreto prevede altresì che le misure fitosanitarie obbligatorie ivi indicate siano eseguite dai proprietari o conduttori dei terreni agricoli e delle aree non agricole ricadenti nella zona delimitata e dispone che gli oneri derivanti dall'esecuzione di tali misure fitosanitarie gravano sui proprietari o conduttori, a qualunque titolo, dei terreni agricoli e delle aree non agricole ricadenti nella zona delimitata, restando facoltà delle regioni e delle province autonome disciplinare deroghe in tal senso. Le misure eseguite in adempimento dei decreti di lotta obbligatoria e delle disposizioni emanate dagli Servizi fitosanitari regionali contro la Xylella fastidiosa, ammissibili ai sensi dell'articolo 16 del regolamento (UE) n. 652/2014 del 15 maggio 2014, possono ricevere un contributo finanziario secondo le disposizioni contenute nel citato regolamento. Il decreto dispone inoltre che gli enti pubblici e i soggetti privati nella zona delimitata, per l'esecuzione delle azioni previste in adempimento dei decreti di lotta obbligatoria e delle disposizioni emanate dai Servizi fitosanitari regionali contro la Xylella fastidiosa, non finanziabili con altre risorse pubbliche, possono ricevere un contributo finanziario nei limiti delle risorse stanziate per la dichiarazione dello stato di calamità naturale.
  A tal riguardo, occorre evidenziare che la Corte di Giustizia dell'Unione europea, con sentenza pubblicata il 9 giugno 2016, ha confermato la validità dell'obbligo di procedere alla rimozione immediata, in un raggio di 100 metri attorno alle piante infette, delle piante ospiti, indipendentemente dal loro stato di salute, contenuta nella decisione di esecuzione (UE) 2015/789 della Commissione, successivamente modificata relativamente alle così dette zone infette e zone cuscinetto.

  Il permanere dell'emergenza e i fattori di criticità:
  Nonostante le azioni di prevenzione e di contrasto messe in campo negli ultimi anni per contenere l'epidemia, l'obiettivo del contenimento del patogeno è ancora lontano, considerato che l'eradicazione è ormai impossibile considerata la superficie invasa dal batterio. Pertanto, risulta assolutamente urgente raggiungere una maggiore efficacia nelle azioni di contenimento, allo scopo di salvaguardare le aree olivicole non ancora interessate dal batterio ma ricadenti nella «zona infetta» e rallentare la progressione della malattia verso gli areali indenni. Il perdurare dell'emergenza ha reso ancor più drammatiche le condizioni dell'olivicoltura della Puglia, riverberando effetti anche sul comparto olivicolo nazionale che, secondo le
stime delle associazioni dei produttori, si appresta, anche per questa ragione, ad affrontare per il 2018-2019 una delle peggiori annate.
  I soggetti istituzionalmente deputati alla concreta attuazione degli strumenti di lotta al patogeno hanno messo in luce elementi di criticità di varia natura che ne minano l'incisività. Tra questi vi sono le lungaggini nella procedura di abbattimento delle piante infette nelle zone di contenimento e cuscinetto dovute alla presentazione di ricorsi al TAR da parte dei proprietari che vi si oppongono e la necessità di disporre di ulteriori fondi dello Stato e dell'Unione europea per sostenere le varie attività di contrasto, in particolare quella di monitoraggio e di ricerca scientifica.
  Peraltro, si ricorda che gli stessi ritardi nell'esecuzione delle misure iniziali di eradicazione hanno spinto la Commissione Europea nel 2016 ad avviare una procedura di infrazione contro il nostro Paese e che nel luglio 2017 la stessa Commissione ha inviato all'Italia un parere motivato in cui si ribadiva l'aggravarsi del procedimento di infrazione, nonché il rischio, per l'Italia, di essere deferita alla Corte di Giustizia dell'UE, cosa poi avvenuta nel maggio 2018 e per la quale l'Italia rischia di dover pagare sanzioni durissime.
  Alla luce degli elementi evidenziati, la Commissione ritiene indispensabile svolgere un'indagine conoscitiva al fine di acquisire elementi di conoscenza e valutazione sui concreti meccanismi di attuazione delle misure di contenimento e di eradicazione del fitopatogeno previsti dalla normativa vigente, con particolare attenzione ai profili di coordinamento tra le attività dei diversi soggetti coinvolti, anche al fine individuare le criticità che rendono non soddisfacenti nel complesso i risultati ottenuti nell'attività di contrasto alla diffusione della Xylella fastidiosa.
  Ritiene infine opportuno fare il punto sullo stato della procedura di infrazione aperta dall'UE.
  Per acquisire elementi conoscitivi sugli aspetti sopra indicati, la Commissione intende procedere all'audizione di tutti i soggetti che possono dare un utile contributo in vista della elaborazione di strategie di intervento, di soluzione dei problemi e di prevenzione di situazioni di emergenza.
  In particolare, la Commissione intenderebbe incontrare i rappresentanti della Regione e degli enti locali, i rappresentanti delle organizzazioni di categoria della regione, nonché i rappresentanti di altri enti e organismi con competenza nel settore.
  Nello specifico, si prevedono le seguenti audizioni:
   il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali;
   il Ministro delle Politiche Europee;
   la Regione Puglia e gli enti regionali competenti;
   il Comitato fitosanitario nazionale;
   il CREA;
   il CNR;
   l'IPSP;
   Rappresentanti dei FEDER.D.O.P. Olio;
   Unione nazionale tra le associazioni di produttori di olive (Unaprol);
   Consorzio nazionale olivicoltori (CNO);
   Associazione italiana frantoiani oleari (AIFO)
   Unasco;
   Consiglio nazionale dell'ordine degli Agronomi e dei dottori forestali;
   Ordine degli Agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Bari;
   Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della provincia di Lecce;
   Federazione degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori forestali della Puglia;
   Università di Foggia, Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell'Ambiente;

   Università della Basilicata, Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell'Ambiente;
   Università di Bari, Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli alimenti (Di.S.S.P.A.);
   CCS Aosta (Centro di Colture Sperimentali);
   Procura di Lecce, per la ricostruzione delle complesse vicende giudiziarie che hanno interessato la materia negli ultimi anni, evitando qualsiasi interferenza con l'attività della magistratura inquirente e con l'esclusione, dall'oggetto dell'indagine conoscitiva, degli specifici eventi all'attenzione di tale organo;
   Società Entomologica Italiana;
   Società Italiana di Agronomia;
   Società Italiana di Patologia Vegetale (SIPaV);
   Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (SOI);
   organizzazioni professionali e cooperative agricole e altre organizzazioni di categoria interessate ai temi oggetto dell'indagine;
   ulteriori soggetti pubblici e privati, esperti della materia, che possono fornire un contributo all'analisi di tutti gli aspetti della materia;
   la Commissione si riserva di acquisire documentazione di interesse dall’University of California, United States Department of Agriculture, Agricultural Research Service, San Joaquin.

  La Commissione potrà valutare di svolgere missioni nelle zone colpite dal fitopatogeno.
  L'indagine si concluderà entro il 31 dicembre 2018.

ALLEGATO 2

5-00228 Fornaro: Sulla gestione dei danni alle produzioni agricole causati dalla fauna selvatica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi preme innanzitutto segnalare che la gestione della fauna selvatica è un tema da tempo all'attenzione delle Amministrazioni centrali e regionali, in quanto occorre individuare soluzioni condivise e vagliare eventuali proposte, volte a trovare risposte ad una serie di problematiche afferenti la sfera di applicazione della legge 11 febbraio 1992 n. 157, con particolare riferimento alla questione del risarcimento dei danni al settore agricolo causati da fauna selvatica, denunciata da tutte le organizzazioni sindacali agricole, dalle Amministrazioni regionali ed Enti parco.
  Al riguardo si fa presente che nell'anno 2017 è stato istituito in sede di Conferenza Unificata un Tavolo per il coordinamento degli interventi territoriali in materia di danni da fauna selvatica, al quale partecipano i Ministeri competenti (Agricoltura, Ambiente, Salute) ed ISPRA, anche allo scopo di elaborare una proposta di modifica della Legge 157/92, in risposta a tali problematiche.
  In tale contesto, sono state messe a punto alcune proposte di modifica della legge n. 157/92, in particolare a carico degli articoli 18 (Specie cacciabili e periodi di attività venatoria) e 19 (Controllo della fauna selvatica), oltre all'introduzione dell'articolo 18-bis (Gestione faunistico venatoria degli ungulati).
  Le modifiche all'articolo 18 e l'introduzione dell'articolo 18-bis sono volte a raccogliere in un unico quadro normativo la disciplina della caccia agli ungulati, con particolare riferimento al cinghiale (per il quale è necessario favorire la realizzazione di specifici piani di abbattimento), notoriamente responsabile di ingenti danni all'agricoltura.
  Su questo aspetto si prevede che la gestione delle specie di ungulati selvatici deve essere finalizzata a garantire la necessaria compatibilità con l'ambiente e con le relative attività antropiche. Con questo obiettivo, il prelievo venatorio può essere effettuato anche al di fuori dei periodi e dell'arco temporale stabilito dall'articolo 18 della legge 157/92, mentre la caccia di selezione agli ungulati deve essere svolta dai soggetti abilitati, previa partecipazione a specifici corsi di formazione (Selecontrollori).
  Stiamo lavorando con il Ministero dell'ambiente per trovare una soluzione condivisa che tuteli al contempo il rispetto dell'ambiente e la difesa delle produzioni agricole.
  Inoltre, sempre con l'obiettivo di tutelare maggiormente la biodiversità ed intervenire in maniera più incisiva per il controllo numerico delle specie faunistiche che arrecano danni anche alle attività umane, si è ritenuto necessario aggiornare l'articolo 19 della legge in questione, per consentire alle Regioni di dotarsi di nuove figure espressamente autorizzate e selezionate attraverso appositi corsi di preparazione alla gestione faunistica.
  Per quanto riguarda invece la problematica relativa al risarcimento dei danni al settore agricolo, in data 6 giugno 2018 questa Amministrazione ha provveduto ad effettuare la notifica alla Commissione europea di uno schema di decreto interministeriale che disciplina le modalità di concessione degli aiuti per le misure
preventive e per gli indennizzi dei danni provocati da fauna selvatica omeoterma protetta dalle direttive comunitarie e dalla legislazione unionale e nazionale alle produzioni agricole, secondo le condizioni e i criteri indicati dagli Orientamenti dell'Unione europea per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale nelle zone rurali che, a decorrere dall'anno 2015, prevedono la possibilità di risarcimento dei danni arrecati ad attrezzature, infrastrutture, animali e piante ed alle sole imprese attive nella produzione agricola primaria.
  Attendiamo ora le valutazioni di competenza della Commissione europea.

ALLEGATO 3

5-00229 Nevi: Sull'erogazione dei contributi europei e nazionali pregressi nell'ambito della gestione del rischio 2014-2020.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rilevo in premessa che per i bandi relativi alle campagne assicurative 2015, 2016 e 2017 di cui alla misura 17.1 del Programma di sviluppo rurale nazionale 2014-2020, sono state presentate oltre 367 mila domande di sostegno per un importo complessivo richiesto di circa 510 milioni di euro. Di queste circa 190 mila domande sono state pagate, per un importo complessivo di euro 210 milioni circa.
  Come segnalato dall'interrogante, per evitare il disimpegno automatico delle risorse messe a disposizione dall'unione europea, entro il 31 dicembre è necessario spendere altri 155 milioni di euro.
  A tal fine, in collaborazione con Agea e alcuni organismi pagatori regionali abbiamo introdotto, nel rispetto delle norme europee, una serie di importanti semplificazioni destinate ad abbreviare i diversi procedimenti.
  Riguardo alla tematica inerente le rese assicurate e la loro verifica (uno dei motivi principali del ritardo accumulato), al fine di evitare penalizzazioni ai produttori abbiamo introdotto un meccanismo di verifica amministrativa delle dichiarazioni degli assicurati. Ciò consentirà di ridurre notevolmente i tempi delle istruttorie e di ammettere a sostegno molte delle domande finora bloccate, senza richiedere ai beneficiari l'esibizione della documentazione cartacea probante.
  Peraltro, per superare le difficoltà di allineamento dei dati del fascicolo aziendale detenuto da Agea, abbiamo individuato soluzioni che prevedono il coinvolgimento diretto degli organismi pagatori regionali, presso i quali sono disponibili i dati aggiornati in tempo reale.
  Ulteriori innovazioni sono state apportate al sistema informatico, per consentire l'istruttoria della domanda di sostegno direttamente al momento della sua presentazione da parte del beneficiario; ciò consentirà la presentazione pressoché contestuale della domanda di pagamento.
  Accanto a queste modifiche, di impatto immediato, sono allo studio ulteriori interventi, destinati ad incidere sulle prossime campagne, come il superamento del problema delle rese e dei prezzi unitari massimi delle produzioni assicurabili, con l'adozione di valori unitari standard per prodotto e territorio, che semplificheranno gli adempimenti a carico degli agricoltori, e alleggeriranno notevolmente la successiva fase istruttoria.

ALLEGATO 4

5-00230 Viviani: Sulla tutela delle eccellenze italiane nel settore agroalimentare anche in sede internazionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La tutela di nostri prodotti agroalimentari è una priorità assoluta che il Governo intende perseguire anche a livello internazionale.
  In tale direzione, in occasione della terza Riunione di Alto Livello sulla prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili che si terrà a New York il prossimo 27 settembre, e anche nell'imminente Riunione dei Ministri dell'Agricoltura del G20 a Buenos Aires, l'Italia intende rappresentare l'opinione ormai prevalente tra esperti, tecnologi e nutrizionisti che nel nostro Paese non esistono cibi in sé buoni o cattivi; esistono invece abitudini alimentari sbagliate e stili di vita non appropriati, che si contrastano con l'educazione alimentare e l'informazione al consumatore.
  Ricordo che le nostre produzioni, per la peculiarità che li contraddistingue, sono poste alla base della Dieta mediterranea, riconosciuta dall'Unesco «Patrimonio immateriale dell'umanità», quale modello alimentare sano ed equilibrato, fondato prevalentemente su cibi di origine vegetale e sul consumo diversificato e bilanciato.
  La scienza ha infatti dimostrato che la Dieta mediterranea è una dieta salubre che aiuta a prevenire malattie croniche come patologie cardiovascolari, diabete e obesità e, grazie al potere antiossidante dell'olio d'oliva, unito al consumo di verdure, un mezzo importante nella prevenzione dei tumori.
  In tal senso, il consumo dei prodotti agroalimentari Made in Italy ben si concilia con gli obiettivi che l'ONU intende perseguire entro il 2030, ovvero la riduzione di un terzo delle c.d. malattie croniche non trasmissibili, attraverso la promozione di un ridotto consumo di alimenti ricchi di grassi, zuccheri e sale.
  Questo impegno sovranazionale non può che essere condiviso; occorre tuttavia tener presente che la ricerca, in questo ambito, ha pressoché unanimemente stabilito che è il pattern dietetico nella sua globalità ad essere protettivo per la salute e l'ambiente, più che un singolo alimento o addirittura un singolo ingrediente. È infatti possibile, ed auspicabile, costruire diete e profili alimentari che comprendano tutti gli alimenti nelle corrette quantità e frequenze di consumo.
  In tale direzione, in ambito internazionale l'Italia sostiene l'introduzione di un'etichettatura nutrizionale, armonizzata a livello europeo, con un sistema identificativo a icona «a batteria» che consenta di visualizzare le componenti nutrizionali quali calorie, grassi, zuccheri e sale.
  Al riguardo evidenzio che nell'ambito dei lavori del Tavolo agroalimentare, cui partecipa anche il Ministero delle politiche agricole, è stato costituito un gruppo di lavoro operativo che sta elaborando, su basi scientifiche, il progetto italiano di etichettatura a simboli grafici da apporre sulla parte frontale dell'etichetta. È stata così presentata una prima bozza di progetto nell'ambito del seminario tecnico tenutosi poche settimane fa a Bruxelles, per proporre un'idea alternativa all'etichettatura a semaforo (traffìc light) e al nutriscore.
  Tale iniziativa rappresenta un fattivo contributo per la realizzazione di un sistema armonizzato per i Paesi europei per raggiungere un modello comune di etichettatura
nutrizionale c.d. « front of pack» chiara, comprensibile, realmente informativa e, soprattutto, non discriminatoria del Made in Italy.
  In tale contesto, per fronteggiare le cattive abitudini alimentari, le campagne di informazione ed educazione alimentare, già adottate a livello europeo, rappresentano la strategia educativa per promuovere i principi della sana alimentazione e per favorire le produzioni di qualità che caratterizzano il nostro Made in Italy. Vi è una chiara dimostrazione che maggiore è la consapevolezza della gente sulle relazioni tra alimentazione e salute e migliore è lo stato di nutrizione delle popolazioni.

ALLEGATO 5

5-00231 D'Alessandro: Sulla tutela delle eccellenze italiane nel settore agroalimentare anche in sede internazionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  È opinione diffusa che uno degli obiettivi principali del nostro Paese è quello di favorire un'azione decisiva per difendere e garantire le eccellenze italiane nel settore agroalimentare. Tale obiettivo si può raggiungere attraverso la realizzazione e/o il rafforzamento di programmi che promuovono stili di vita salutari, la prevenzione delle malattie croniche, con speciale enfasi verso i determinanti di salute, e attraverso l'implementazione di strategie multisettoriali a livello nazionale e locale.
  L'Italia considera prioritario contrastare i fattori di rischio e promuovere una politica di sana alimentazione, attraverso investimenti significativi in prevenzione e in interventi multisettoriali che coinvolgano più Amministrazioni pubbliche e la società civile.
  Nell'imminente Riunione dei Ministri dell'Agricoltura del G20 a Buenos Aires, l'Italia intende rappresentare l'opinione ormai prevalente tra esperti, tecnologi e nutrizionisti che nel nostro Paese non esistono cibi in sé buoni o cattivi; esistono invece abitudini alimentari sbagliate e stili di vita non appropriati, che contrastano con l'educazione alimentare e l'informazione al consumatore
  Per quanto concerne l’High Level Meeting dedicato a sconfiggere e prevenire le malattie non trasmissibili, che si terrà a New York il 27 settembre p.v. – durante la 73ma Assemblea Generale dell'ONU, – si comunica che il nostro Paese sta svolgendo il ruolo di co-facilitatore insieme all'Uruguay e che il Ministero degli esteri sta conducendo il negoziato per la stesura del documento finale che verrà sottoscritto all'evento gestendo i rapporti con i competenti Dicasteri (Ministero della salute, Ministero dello sviluppo economico e Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo).
  L'Italia sostiene da sempre la Dieta mediterranea, caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, per i suoi positivi effetti sulla salute e incoraggia i produttori a mantenere la qualità eccellente dei prodotti tradizionali italiani.
  Inoltre, in linea con i più consolidati orientamenti scientifici, attraverso il contributo del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA), Ente vigilato dal nostro Ministero, abbiamo sempre considerato fondamentale la totalità della dieta e non il singolo alimento, evitando di classificarli in buoni e cattivi, poiché devono essere commisurati alle esigenze del singolo individuo e non giudicati nell'ambito di una semplice valutazione standardizzata.
  Ricordo che alla fine del 2017, è stato istituito presso il Ministero dello sviluppo economico un Tavolo di lavoro a cui partecipano Amministrazioni (Ministero della salute, Ministero dello sviluppo economico e Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo) ed Associazioni di categoria, finalizzato alla definizione di una posizione nazionale sulle espressioni sintetiche delle informazioni nutrizionali in grado di considerare le peculiarità dei prodotti nazionali e bilanciare le informazioni sugli elementi nutrizionali con un più ampio riferimento al contesto generale della dieta e dello stile di vita mediterraneo.

  Il Tavolo ha ipotizzato, quindi, una proposta di modello supplementare di etichettatura nutrizionale, che si configura quale contributo da offrire alla discussione degli altri Paesi membri per assicurare una applicazione corretta ed uniforme delle disposizioni del Regolamento europeo n. 1169/2011.
  Tale modello, si differenzia rispetto agli altri sistemi già in atto (etichetta nutrizionale semplificata, semaforo) poiché non individua una classificazione degli alimenti sulla base della loro formulazione in termini di energia e nutrienti negativi e positivi.
  Il nostro primo fattivo contributo al dibattito in Europa sarà finalizzato a raggiungere un sistema comune di etichettatura nutrizionale « front of pack» chiara, comprensibile, realmente informativa e, soprattutto, non discriminatoria del made in Italy.
  Analogamente, contrasteremo l'applicazione di tassazioni maggiorate, poiché tale approccio, privo di alcuna componente educativa verso sane abitudini alimentari, può determinare un possibile spostamento dei consumi verso prodotti di scarsa qualità nutrizionale.
  È fondamentale che tutte le Amministrazioni coinvolte, ciascuna negli ambiti di rispettiva competenza e avvalendosi degli strumenti previsti dalla normativa vigente, sostengano e affianchino azioni per rendere pienamente efficace la tutela dei prodotti di qualità italiani all'estero, imprimendo incisività e determinazione al ruolo dell'Italia in tutti i fori internazionali in cui vengono definite le politiche della salute con potenziale impatto sulla produzione e commercializzazione dei prodotti alimentari, a cominciare dall'Organizzazione Mondiale della Salute.

ALLEGATO 6

5-00232 Parentela: Sull'attuazione della normativa in materia di agricoltura sociale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Le tematiche attinenti all'agricoltura sociale rappresentano un aspetto particolarmente rilevante per il Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo.
  Riteniamo infatti che l'agricoltura sociale sia una fattiva risposta ai fabbisogni di welfare nelle aree rurali e costituisca un importante volano nei processi di coesione sociale ed economica, mediante azioni di integrazione delle categorie fragili della popolazione.
  Riguardo all'emanazione del decreto ministeriale, previsto dalla legge n. 141 del 2015, necessario per definire i requisiti minimi e le modalità relative alle attività dell'agricoltura sociale esercitate dagli imprenditori agricoli, predisposto dal Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo rilevo che è stata acquisita l'intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, in data 21 dicembre 2017.
  Il 15 gennaio 2018 lo schema di decreto è stato inviato, per i relativi pareri, alle competenti Commissioni parlamentari che, a causa dello scioglimento delle Camere, non hanno potuto provvedere a quanto dovuto.
  Rassicuro l'interrogante che, avendo avuto l'assenso dai competenti uffici parlamentari, stiamo provvedendo ad inviare nuovamente la bozza di decreto alle competenti Commissioni.
  Vogliamo anche evidenziare che abbiamo già invitato i componenti dell'Osservatorio sull'agricoltura sociale a predisporre specifici gruppi di lavoro al fine di procedere alla stesura di Linee guida, che ulteriormente rafforzino il sistema dell'agricoltura sociale in chiave partecipativa e condivisa.

ALLEGATO 7

5-00233 Benedetti: Sull'attuazione delle misure previste dall'ordinamento per l'uso sostenibile dei fitosanitari in agricoltura.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi preme anzitutto evidenziare l'impegno del Ministero ad attuare, anche grazie agli strumenti messi a disposizione dalla Politica Agricola Comune, politiche finalizzate alla riduzione dell'uso dei prodotti fitosanitari, nella convinzione che il settore agricolo ed agroalimentare italiano diventerà tanto più competitivo, quanto più sarà in grado di essere sostenibile.
  Ciò posto, ricordo che l'uso dei prodotti fitosanitari è stato oggetto di una profonda revisione normativa a partire dalla Direttiva 2009/128/CE, recepita nel nostro Ordinamento dal decreto legislativo n. 150 del 14 agosto 2012 che ha previsto l'adozione di un Piano d'Azione Nazionale (PAN), attuato con decreto 22 gennaio 2014 del Ministro delle politiche agricole, di concerto con i Ministri dell'ambiente e della salute.
  Al fine di tutelare la salute umana a l'ambiente, il PAN definisce obiettivi e strategie da perseguire ai fini di un uso più corretto e sostenibile dei prodotti, attraverso la riduzione del rischio connesso all'utilizzo degli stessi.
  Per il raggiungimento dei citati obiettivi, il PAN individua idonee misure, in conformità a quanto riportato nella norma europea di riferimento.
  Relativamente alla previsione richiamata dall'interrogante e riportata al punto A.5 del PAN, segnalo che con decreto interministeriale 10 marzo 2015, a firma dei Ministri delle politiche agricole, dell'Ambiente e della Salute, sono state approvate le «Linee guida d'indirizzo per la tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e per la riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette».
  Il documento individua 18 misure finalizzate alla tutela dell'ambiente acquatico e delle aree protette alle quali le Regioni e le Province autonome possono far riferimento per risolvere specifiche criticità riscontrate nel proprio territorio.
  Riguardo alla disciplina della vendita on-line dei prodotti fitosanitari, ferma restando l'abrogazione dell'articolo 10 comma 6 del decreto legislativo n. 150/2012, faccio presente che la questione è di estrema attualità e di interesse da parte delle Amministrazioni competenti all'attuazione della direttiva 2009/128/CE (Ministero delle politiche agricole, Ministero dell'Ambiente e Ministero della Salute).
  Pertanto, in sede di revisione del PAN (attività già intrapresa e che si prevede di completare nei primi mesi del 2019) il tema della vendita on line sarà oggetto di analisi al fine di individuare le corrette procedure da seguire nel rispetto dei criteri di cui al decreto legislativo n. 150/2012, che garantiscono la tracciabilità e il controllo delle vendite.
  In merito al controllo funzionale delle irroratrici ricordo che, a decorrere dal 26 novembre 2016, le macchine irroratrici (così come individuate dal PAN) possono essere utilizzate solo se sottoposte a controllo funzionale con esito positivo presso Centri Prova autorizzati dalle Regioni.
  La misura è di competenza delle Regioni che provvedono, in linea con la normativa di riferimento, al riconoscimento dei Centri Prova (ove vengono eseguiti i controlli funzionali delle irroratrici),
alla formazione dei tecnici ivi operanti ed alle verifiche successive di conformità delle attività svolte.
  I dati forniti dalle Regioni, riferiti al 31 dicembre 2016, evidenziavano tuttavia una non uniforme applicazione della misura, anche se significativi progressi sono stati raggiunti grazie alla crescente adesione da parte delle imprese agricole al sistema di qualità nazionale sulla produzione integrata.
  In ogni caso, in fase di revisione del PAN, si procederà all'individuazione di ulteriori interventi finalizzati a garantire il raggiungimento dell'obiettivo previsto.
  Rilevo infine che un aggiornamento dei dati di monitoraggio sul numero di macchine irroratrici sottoposte con esito positivo al controllo funzionale e sul numero di Centri Prova autorizzati è attualmente in corso.