XIII Commissione
Agricoltura
Agricoltura (XIII)
Commissione XIII (Agricoltura)
Comm. XIII
Sulla pubblicità dei lavori ... 126
Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2017. C. 850 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2018. C. 851 Governo.
Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Relazioni alla V Commissione) (Seguito esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, e conclusione – Relazione favorevole sul disegno di legge C. 850 – Relazione favorevole con osservazioni sul disegno di legge C. 851) ... 126
ALLEGATO 1 (Proposta di relazione del relatore approvata dalla Commissione) ... 131
ALLEGATO 2 (Proposta di relazione del relatore approvata dalla Commissione) ... 132
DL 87/2018: Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese. C. 924 Governo (Parere alle Commissioni VI e XI) (Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni) ... 128
ALLEGATO 3 (Proposta di parere del relatore approvata dalla Commissione) ... 133
ALLEGATO 4 (Proposta di parere alternativa presentata dal gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) ... 135
ALLEGATO 5 (Proposta di parere alternativa presentata dal gruppo Partito Democratico) ... 136
Audizione delle organizzazioni sindacali FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL, UGL agroalimentare, CONFSAL-FNA (Federazione nazionale agricoltura) e UCI (Unione coltivatori italiani) sulla situazione e sui problemi del settore agroalimentare e della pesca ... 130
SEDE CONSULTIVA
Giovedì 19 luglio 2018. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari, forestali e turismo, Franco Manzato.
La seduta comincia alle 14.
Sulla pubblicità dei lavori.
Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2017.
C. 850 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2018.
C. 851 Governo.
Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, e conclusione – Relazione favorevole sul disegno di legge C. 850 – Relazione favorevole con osservazioni sul disegno di legge C. 851).
La Commissione prosegue l'esame congiunto degli atti in titolo, rinviato nella seduta del 17 luglio 2018.
Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che la Commissione è chiamata ad esprimersi nella seduta odierna, tenuto conto che il termine per la presentazione degli emendamenti alla Commissione Bilancio è stato fissato nella giornata di domani.
Ricorda che nella seduta del 17 luglio scorso il relatore, onorevole Lolini, ha introdotto la discussione.
Ricorda altresì che il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge di assestamento è scaduto alle ore 14 di ieri, mercoledì 18 luglio, e che non sono stati presentati emendamenti.
Nessuno chiedendo di intervenire, avverte che la Commissione passerà alle deliberazioni sulle proposte di relazione, cominciando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2017 (C. 850).
Dà il benvenuto al sottosegretario Manzato, al quale esprime l'augurio di un buon lavoro.
Invita dunque il relatore a formulare una proposta di relazione sul disegno di legge C. 850.
Mario LOLINI (Lega), relatore, formula una proposta di relazione favorevole e ne illustra i contenuti (vedi allegato 1).
La Commissione approva la proposta del relatore di riferire favorevolmente sul disegno di legge C. 850 (vedi allegato 1).
Filippo GALLINELLA, presidente, invita il relatore a formulare una proposta di relazione sul disegno di legge per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2018 (C. 851), con riferimento alla Tabella n. 12, recante lo Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Mario LOLINI (Lega), formula una proposta di relazione favorevole con osservazioni sul disegno di legge C. 851 della quale illustra i contenuti (vedi allegato 2).
Evidenzia, in particolare, che la prima osservazione è volta a sottolineare la necessità che si rafforzi il sistema delle ispezioni e dei controlli attraverso la destinazione di adeguate risorse per la copertura delle missioni del personale del Ministero e del personale militare ad esse adibito, anche mediante opportune modifiche legislative volte a imputare, laddove sia prevista l'irrogazione di sanzioni pecuniarie, almeno il 50 per cento delle entrate derivanti dai provvedimenti elevati da detto personale al miglior funzionamento dei rispettivi apparati.
Rimarca, inoltre, che la seconda osservazione è finalizzata a sottolineare la necessità che il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo provveda a richiedere al Ministero dell'economia e delle finanze l'integrale riassegnazione delle economie di bilancio in base all'articolo 34-ter, comma 4, della legge n. 196 del 2009, tenendo conto della rilevante entità delle economie da cancellazione dal conto del patrimonio dei cosiddetti residui passivi «perenti», che, nell'anno 2017 sono state quantificate in euro 106.960.217, destinando tali risorse al rifinanziamento della legge n. 499 del 1999, al fine di programmare ed attuare interventi pluriennali in agricoltura, nonché a rimpinguare i fondi finalizzati a sostenere determinate filiere strategiche, come il grano, il latte ed il settore agrumicolo.
Maria Chiara GADDA (PD), intervenendo in dichiarazione di voto a nome del Gruppo Partito Democratico, preannunzia che, pur ritenendo condivisibile, nel suo complesso, la proposta di relazione formulata dal relatore, il suo Gruppo esprimerà un voto di astensione. Evidenzia, infatti che, non essendo presente alcun riferimento all'allegato che, per quanto concerne il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, distingue le spese rimodulabili da quelle non rimodulabili, risulta complesso definire una posizione che possa essere certa e univoca.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva quindi la proposta di relazione favorevole con osservazioni sul disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno 2018, con riferimento alla tabella n. 12 concernente lo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (vedi allegato 2), e nomina il deputato Lolini quale relatore per riferire sui provvedimenti presso la Commissione Bilancio sui provvedimenti in oggetto.
DL 87/2018: Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese.
C. 924 Governo.
(Parere alle Commissioni VI e XI).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 17 luglio 2018.
Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore, onorevole Parentela, ha svolto la relazione introduttiva. Ricorda, inoltre, che il relatore ha anticipato a tutti i colleghi, per le vie brevi, una proposta di parere favorevole con osservazioni. Invita, dunque, il relatore a formalizzarla.
Paolo PARENTELA (M5S), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 3), soffermandosi in particolare sul contenuto della parte dispositiva.
Fa quindi presente che, con la prima osservazione, la Commissione Agricoltura invita le Commissioni di merito a valutare l'opportunità di integrare le disposizioni contenute al Capo I del disegno di legge all'esame, al fine di intervenire sull'attuale assetto normativo del lavoro occasionale in agricoltura come attualmente disciplinato dall'articolo 54-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, al fine di consentire una semplificazione amministrativa ed un conseguente più agevole accesso alle prestazioni. Ciò tenuto conto delle peculiarità del settore primario e delle esigenze stagionali dei relativi cicli di produzione, ferma restando la garanzia di tracciabilità dei dati del committente e del prestatore, il versamento dei contributi e le coperture assicurative per quest'ultimo, nonché l'individuazione precisa delle categorie cui tale forma contrattuale potrà applicarsi.
Con la seconda osservazione si invitano le Commissioni di merito a verificare l'opportunità di integrare le disposizioni contenute all'articolo 11 al fine di prevedere la soppressione del comma 8-bis dell'articolo 36 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, che stabilisce che anche i piccoli imprenditori agricoli in regime di esonero dal pagamento dell'imposta sul valore aggiunto siano comunque assoggettati all'obbligo della comunicazione annuale delle operazioni rilevanti ai fini dell'imposta medesima.
Infine, con la terza osservazione, si chiede alle Commissioni di merito di valutare l'opportunità di integrare i contenuti del Capo IV del decreto-legge con la disposizione volta a semplificare lo svolgimento dell'attività imprenditoriale nel settore agricolo allo scopo di prevedere che l'accertamento del possesso dei requisiti relativi alla qualifica di imprenditore agricolo professionale effettuato dalle regioni abbia piena efficacia sul territorio nazionale.
Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che i deputati dei Gruppi Forza Italia e Partito Democratico hanno presentato due proposte alternative di parere che si esprimono in senso contrario (vedi allegati 4 e 5). Avverte altresì che tali proposte saranno poste in votazione solo qualora fosse respinta la proposta formulata dal relatore; altrimenti, s'intenderanno precluse.
Sandra SAVINO (FI), nell'illustrare la proposta alternativa di parere presentata dal Gruppo Forza Italia (vedi allegato 4), rimarca l'inadeguatezza del provvedimento all'esame rispetto all'obiettivo di sostenere il sistema produttivo italiano che pur si prefigge di perseguire, in quanto a suo avviso esso non favorisce una seria e accurata opera di semplificazione e di riduzione del carico fiscale né definisce un sistema di agevolazioni agli imprenditori in grado di rendere il nostro Paese più competitivo e attrattivo per le imprese.
Con specifico riferimento alla disciplina dei contratti di lavoro, ritiene che gli strumenti introdotti determinino un eccessivo irrigidimento della disciplina dei contratti di lavoro e che gli strumenti di semplificazione fiscale siano sostanzialmente irrilevanti ai fini della determinazione di un reale impulso per le attività produttive e imprenditoriali anche del settore dell'agro-alimentare e del turismo.
Venendo poi alla disciplina del rapporto di lavoro nel mondo agricolo, richiama la peculiarità del comparto sia dal punto di vista delle modalità temporali di esecuzione del contratto di lavoro (stagionalità e discontinuità della prestazione d'opera) che delle modalità di corresponsione delle retribuzioni (diffusione del contante). Tali peculiarità, ad avviso del suo gruppo, avrebbero richiesto l'introduzione di un'organica disciplina in merito all'utilizzo dei cosiddetti voucher in agricoltura che rappresentano lo strumento più idoneo a favorire la trasparenza nei rapporti di lavoro, l'emersione dal lavoro nero e il rispetto delle norme di sicurezza e dei livelli di retribuzione.
Maria Chiara GADDA (PD) in via preliminare, rappresenta l'assoluta contrarietà del suo Gruppo sia sul merito delle norme contenute nel decreto-legge sia sul metodo con il quale il dibattito è stato condotto. Con riferimento alle specifiche competenze della Commissione Agricoltura, si è addirittura assistito al paradosso per cui l'oggetto del dibattito è stato un vero e proprio «testo fantasma», in quanto esso è ancora privo della tanto annunciata disciplina in materia di lavoro flessibile in agricoltura. Circostanza che ha peraltro indotto le presidenze delle Commissioni di merito a non accedere alla richiesta di convocare in audizione le organizzazioni agricole.
Nell'illustrare la proposta alternativa di parere contrario presentata dal Gruppo Partito Democratico (vedi allegato 5), fa presente che, nel complesso, il decreto-legge così detto «dignità» lo è solo a parole in quanto sembra esservi il rischio concreto che le misure previste determinino minori posti di lavoro e una fortissima riduzione dei contratti in essere e un quadro delle regole per le imprese più incerto e imprevedibile con il rischio di disincentivare gli investimenti e di limitare la crescita economica.
Rimarca poi che qualsiasi intervento in materia di lavoro, in particolare nel settore agricolo, deve coniugare le esigenze di stagionalità e di occasionalità con la garanzia di tutela dei lavoratori e che occorre considerare che con l'approvazione dell'articolo 54-bis, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50 è stato disciplinato il contratto di lavoro occasionale, applicabile anche al settore agricolo.
Rileva, comunque, che sembra emergere dalle realtà produttive agricole una richiesta di semplificazione burocratica, con particolare riferimento alle attività connesse alla raccolta stagionale in campo dei prodotti agricoli. Ritiene che tale esigenza avrebbe meritato un approfondimento con le parti sociali e datoriali al fine di poter individuare le semplificazioni burocratiche per l'impresa e le garanzie per i lavoratori.
Lamenta la mancata estensione delle nuove disposizioni in materia di credito di imposta per gli investimenti in nuovi macchinari ed innovazione tecnologica al settore agricolo, come previsto nelle norme della cosiddetta Industria 4.0.
Reputa poi del tutto inique oltre che suscettibili di contrastare con l'ordinamento europeo le disposizioni di cui agli articoli 5 e 7 ed osserva che tali norme potrebbero arrivare paradossalmente a rendere meno competitive le imprese italiane nel contesto globale.
Ritenuto, infine che, la modifica introdotta all'articolo 10 contrariamente a quanto affermato nella rubrica dello stesso articolo è ben lontana, così come formulata, dal poter revisionare l'istituto del redditometro, ribadisce la netta contrarietà del suo gruppo sul testo all'esame.
Federico FORNARO (LeU), intervenendo in dichiarazione di voto, preannuncia il suo voto di astensione sulla proposta di parere del relatore. Dichiara quindi che il suo giudizio in merito al provvedimento in esame è in una fase di positiva attesa: pur valutando, infatti, positivamente l'inversione di tendenza rispetto al recente passato, esprime l'auspicio che il testo possa migliorare nel prosieguo dell'esame presso le Commissioni di merito e in Assemblea.
Esprime, inoltre, la contrarietà del suo Gruppo in relazione all'ipotesi di un ampliamento ulteriore, rispetto a quanto attualmente previsto, dell'utilizzo dei voucher in agricoltura. In tal caso, il giudizio sul provvedimento muterebbe.
Paolo PARENTELA (M5S), relatore, preannuncia, a nome del Gruppo MoVimento 5 Stelle, il voto favorevole sulla proposta di parere in discussione, rassicurando i colleghi intervenuti che il provvedimento all'esame non rappresenta un ritorno al passato, ma, al contrario, la possibilità di introdurre nell'ordinamento significativi strumenti di tutela della dignità dei lavoratori dal punto di vista sia assicurativo sia contributivo ed in tal senso è orientata, in particolare la prima osservazione da lui illustrata.
Sottolinea, inoltre, che le disposizioni relative al cosiddetto redditometro sono fortemente attese dal settore agricolo e segnano un passo in avanti verso la semplificazione che è uno degli obiettivi principali del decreto-legge all'esame.
Maria Chiara GADDA (PD), rileva l'irritualità dell'intervento dell'onorevole Parentela, che, pur ricoprendo l'incarico di relatore, ha svolto una dichiarazione di voto a nome del Gruppo al quale appartiene.
Ribadisce dunque la contrarietà del suo Gruppo alla proposta di parere formulata dall'onorevole Parentela la quale, peraltro, ha ad oggetto il testo originario del provvedimento nel quale, al momento, non sono presenti gran parte delle disposizioni delle quali nel parere stesso si richiede l'introduzione.
Rinnova quindi la richiesta, avanzata nella riunione di ieri dell'ufficio di presidenza, che la Commissione si possa esprimere sul testo risultante dall'esame degli emendamenti che saranno presentati dalle Commissioni di merito.
Filippo GALLINELLA, presidente, rassicura la deputata Gadda che, se vi saranno le condizioni materiali, la Commissione potrà esprimere un secondo parere sul testo come risultante dall'esame in sede referente.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 3).
La seduta termina alle 14.25.
AUDIZIONI INFORMALI
Giovedì 19 luglio 2018.
Audizione delle organizzazioni sindacali FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL, UGL agroalimentare, CONFSAL-FNA (Federazione nazionale agricoltura) e UCI (Unione coltivatori italiani) sulla situazione e sui problemi del settore agroalimentare e della pesca.
L'audizione informale è stata svolta dalle 14.30 alle 15.35.
ALLEGATO 1
Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2017. C. 850 Governo.
PROPOSTA DI RELAZIONE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE
La XIII Commissione,
esaminato il disegno di legge recante «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2017», per le parti di competenza (C. 850 Governo);
preso atto favorevolmente dell'aumento degli stanziamenti definitivi per il 2017, rispetto agli stanziamenti iniziali di spesa iscritti nella legge di bilancio per il 2017, del 21,3 per cento (per un importo pari a circa 184,8 milioni di euro);
considerato altresì favorevolmente che l'analisi della gestione di competenza evidenzia, nel suo complesso, un'elevata capacità di impegno e di pagamento, che si attesta, rispettivamente, all'87 per cento ed al 72 per cento e che, in particolare, la spesa corrente presenta una capacità di impegno pari al 97 per cento e di pagamento pari al 79 per cento, mentre per la spesa in conto capitale gli indici si attestano al 71,4 per cento per la capacità d'impegno e al 60 per cento per quella di pagamento,
DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.
ALLEGATO 2
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2018. C. 851 Governo.
Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
PROPOSTA DI RELAZIONE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE
La XIII Commissione,
esaminato il disegno di legge recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2018» (C. 851 Governo), con riferimento alla tabella n. 12 – Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
preso atto che per l'anno 2018, a fronte di stanziamenti di spesa iniziali in conto competenza pari a 849,5 milioni di euro, gli stanziamenti assestati ammontano a 884,9 milioni di euro con una variazione in aumento di 35,4 milioni di euro (pari al 4,1 per cento), mentre gli stanziamenti di cassa, rispetto alla previsione iniziale di 976,9 milioni di euro, ammontano con l'assestamento a 1.072,1 milioni, con un aumento di 95,2 milioni di euro (+9,7 per cento);
preso altresì atto che i residui, che il disegno di legge di assestamento allinea a quelli risultanti al 31 dicembre 2017, sono passati da 192,7 milioni di euro presunti a 477,4 milioni di euro accertati, con un incremento di circa 284,7 milioni di euro (+147 per cento),
DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE
con le seguenti osservazioni:
1) si sottolinea la necessità che si rafforzi il sistema delle ispezioni e dei controlli attraverso la destinazione di adeguate risorse per la copertura delle missioni del personale del Ministero e del personale militare ad esse adibito, anche mediante opportune modifiche legislative volte a imputare, laddove sia prevista l'irrogazione di sanzioni pecuniarie, almeno il 50 per cento delle entrate derivanti dai provvedimenti elevati da detto personale al miglior funzionamento dei rispettivi apparati;
2) si reputa necessario che il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo provveda a richiedere al Ministero dell'economia e delle finanze l'integrale riassegnazione delle economie di bilancio in base all'articolo 34- ter, comma 4, della legge n. 196 del 2009, tenendo conto della rilevante entità delle economie da cancellazione dal conto del patrimonio dei cosiddetti residui passivi «perenti», che, nell'anno 2017 sono state quantificate in euro 106.960.217, destinando tali risorse al rifinanziamento della legge n. 499 del 1999, al fine di programmare ed attuare interventi pluriennali in agricoltura, nonché a rimpinguare i fondi finalizzati a sostenere determinate filiere strategiche, come il grano, il latte ed il settore agrumicolo.
ALLEGATO 3
DL 87/2018: Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese. C. 924 Governo.
PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE
La XIII Commissione Agricoltura,
esaminato il disegno di legge C. 924, di conversione in legge del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, recante Disposizione urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese;
preso atto che il decreto-legge reca un complesso di disposizioni a tutela della dignità dei lavoratori e delle imprese, introducendo disposizioni per contrastare fenomeni di crescente precarizzazione in ambito lavorativo, mediante interventi sulle tipologie contrattuali e sui processi di delocalizzazione, a salvaguardia dei livelli occupazionali ed operando semplificazioni fiscali per professionisti e imprese;
richiamate specificamente le norme contenute al Capo I, che interviene, tra l'altro, sulla disciplina dei contratti di lavoro a tempo determinato e sui contratti di somministrazione di lavoro;
ricordate le specificità del comparto agricolo, interessato da una molteplicità di attività di carattere stagionale, in relazione alle quali già nel 2015 il legislatore aveva messo a punto una specifica declinazione dell'istituto del lavoro accessorio, poi superata con il decreto-legge 17 marzo 2017, n. 25 e ridefinita dal decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, nonostante i dati INPS testimoniassero il largo ricorso all'istituto da parte degli imprenditori agricoli e la funzionalità del medesimo al contrasto al lavoro nero in agricoltura; ravvisata pertanto la necessità che si intervenga sull'attuale assetto normativo del lavoro occasionale in agricoltura, come rimodulato dall'articolo 54-bis del già citato decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50;
visto l'articolo 11 che interviene sulla trasmissione dei dati delle fatture emesse e ricevute da parte dei soggetti passivi IVA e ravvisata l'opportunità che i piccoli imprenditori agricoli con un volume di affari inferiore a 7.000 euro annui in regime di esonero dal pagamento dell'imposta sul valore aggiunto siano esonerati dall'obbligo della comunicazione annuale delle operazioni rilevanti ai fini dell'imposta medesima;
considerato che il decreto-legge contiene un complesso di norme volte a semplificare e a favorire l'attività delle imprese e ravvisata l'opportunità che siano inserite ulteriori disposizioni volte a semplificare lo svolgimento dell'attività imprenditoriale nel settore agricolo, allo scopo di prevedere che l'accertamento del possesso dei requisiti relativi alla qualifica di imprenditore agricolo professionale effettuato dalle regioni abbia piena efficacia sul territorio nazionale,
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti osservazioni:
a) valutino le Commissioni l'opportunità di integrare le disposizioni contenute al Capo I del disegno di legge all'esame, al fine di intervenire sull'attuale assetto normativo del lavoro occasionale in agricoltura come attualmente disciplinato dall'articolo 54-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, al fine di consentire una semplificazione amministrativa ed un conseguente più agevole accesso alle prestazioni, tenendo conto delle peculiarità del settore primario e delle esigenze stagionali dei relativi cicli di produzione, ferma restando la garanzia di tracciabilità dei dati del committente e del prestatore, il versamento dei contributi e le coperture assicurative per quest'ultimo, nonché l'individuazione precisa delle categorie cui tale forma contrattuale potrà applicarsi;
b) verifichino le Commissioni l'opportunità di integrare le disposizioni contenute all'articolo 11 al fine di prevedere la soppressione del comma 8-bis dell'articolo 36 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, che stabilisce che anche i piccoli imprenditori agricoli in regime di esonero dal pagamento dell'imposta sul valore aggiunto siano comunque assoggettati all'obbligo della comunicazione annuale delle operazioni rilevanti ai fini dell'imposta medesima;
c) valutino le Commissioni l'opportunità di integrare i contenuti del Capo IV del decreto-legge con la disposizione volta a semplificare lo svolgimento dell'attività imprenditoriale nel settore agricolo indicata nell'ultimo capoverso delle premesse.
ALLEGATO 4
DL 87/2018: Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese. C. 924 Governo.
PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVA PRESENTATA DAL GRUPPO FORZA ITALIA-BERLUSCONI PRESIDENTE
La XIII Commissione,
esaminato il disegno di legge C. 924, di conversione in legge del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, recante Disposizione urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese;
considerato che:
il provvedimento in esame non rappresenta un reale strumento di sostegno al sistema produttivo italiano in quanto non favorisce una seria e accurata opera di semplificazione e di riduzione del carico fiscale né definisce un sistema di agevolazioni agli imprenditori in grado di rendere il nostro Paese più competitivo e attrattivo per le imprese;
il provvedimento si propone di adottare misure volte a limitare l'eccessiva precarizzazione dei contratti di lavoro subordinato in tutti i settori produttivi compreso quello agricolo ma di fatto determina un eccessivo irrigidimento della disciplina dei contratti di lavoro;
le misure in materia di semplificazione fiscale prevedono interventi sostanzialmente irrilevanti ai fini della determinazione di un reale impulso per le attività produttive e imprenditoriali anche del settore dell'agro-alimentare e del turismo;
le modalità di esecuzione del lavoro agricolo si differenziano fortemente da altre tipologie di lavoro e presentano specificità, quali ad esempio la stagionalità e la discontinuità della prestazione d'opera, che connesse alle consuetudini locali, alla tipologia di coltivazione e di raccolto e sulla base delle previsioni della contrattazione collettiva, determinano che rapporti di lavoro con impegno temporale variabile: a giornata, a settimana, a quindicina e a mese;
i datori di lavoro agricolo utilizzano ancora in modo abbastanza diffuso il contante, sia per la composizione della platea dei lavoratori, che vede un'incidenza di lavoratori stranieri piuttosto elevata spesso sprovvisti di conto corrente bancario/postale, sia perché nelle zone rurali in cui vivono e svolgono la loro attività è spesso scarsa la presenza di sportelli bancari o postali;
il lavoro occasionale accessorio, cosiddetto lavoro a voucher, è stato introdotto con decreto legislativo n. 276 del 2003 al fine di regolare le prestazioni lavorative per loro natura occasionali e accessorie dal punto di vista previdenziale e della sicurezza dei lavoratori e di far emergere le situazioni più a rischio di irregolarità;
l'utilizzo dei cosiddetti voucher in agricoltura ha subito già consistenti contrazioni e limiti alla possibilità di utilizzo seppure, per le peculiarità dell'offerta di lavoro nelle campagne, l'adozione dei voucher appare lo strumento più idoneo a favorire la trasparenza nei rapporti di lavoro, l'emersione dal lavoro nero e il rispetto delle norme di sicurezza e dei livelli di retribuzione,
esprime
PARERE CONTRARIO.
ALLEGATO 5
DL 87/2018: Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese. C. 924 Governo.
PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVA PRESENTATA DAL GRUPPO PARTITO DEMOCRATICO
La XIII Commissione,
esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge C. 924 del Governo, di conversione in legge del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, recante disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese;
considerato che le misure proposte nel provvedimento in esame non appaiono capaci di realizzare gli obiettivi dichiarati, che sono in linea complessiva condivisibili, e che pertanto, come rilevato nel corso delle audizioni presso le commissioni di merito, sembra sussistere il rischio concreto che le misure previste determinino minori posti di lavoro e una fortissima riduzione dei contratti in essere e un quadro delle regole per le imprese più incerto e imprevedibile con il rischio di disincentivare gli investimenti e di limitare la crescita economica;
ritenuto che qualsiasi intervento in materia di lavoro, in particolare nel settore agricolo, deve coniugare le esigenze di stagionalità e di occasionalità con la garanzia di tutela dei lavoratori;
considerato che con l'approvazione dell'articolo 54-bis, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50 è stato disciplinato il contratto di lavoro occasionale, applicabile anche al settore agricolo;
considerato, comunque, che sembra emergere dalle realtà produttive agricole una richiesta di semplificazione burocratica, con particolare riferimento alle attività connesse alla raccolta stagionale in campo dei prodotti agricoli;
ritenuto che tale esigenza avrebbe meritato un approfondimento con le parti sociali e datoriali al fine di poter individuare le semplificazioni burocratiche per l'impresa e le garanzie per i lavoratori;
rilevato comunque che il decreto-legge non prevede l'estensione delle nuove disposizioni in materia di credito di imposta per gli investimenti in nuovi macchinari ed innovazione tecnologica al settore agricolo, come previsto nelle norme della cosiddetta Industria 4.0;
ritenuto che le disposizioni di cui all'articolo 5 e 7, così come redatte, introducono una presunzione legale assoluta tale per cui il trasferimento all'estero, totale o parziale, delle attività economiche o dei beni interessati dai benefici previsti si considera effettuato, senza possibilità di prova contraria, in violazione delle norme agevolative e con indebita fruizione dei relativi vantaggi o incentivi. A parte le ovvie considerazioni afferenti alla tenuta della norma in esame in termini di coerenza con i principi comunitari sulla libera circolazione e sul divieto di discriminazione, la norma non considera in alcun modo le ragioni alla base di tale trasferimento né l'eventualità che a fronte di uno spostamento parziale dei beni possano sussistere ragioni economiche e imprenditoriali rilevanti tali da favorire o addirittura aumentare il livello occupazionale nel paese. La norma introduce così limiti ingiustificatamente penalizzanti senza alcun diritto di replica per le imprese colpite dalla disposizione. Si tratta di norme restrittive che peraltro potrebbero arrivare paradossalmente a rendere meno competitive le imprese italiane nel contesto globale;
ritenuto, infine che, la modifica introdotta all'articolo 10 contrariamente a quanto affermato nella rubrica dello stesso articolo è ben lontana, così come formulata, dal poter revisionare l'istituto del redditometro. L'articolo non tocca infatti la disposizione sostanziale su cui si basa il cosiddetto redditrometro (comma 4, articolo 38 DPR n. 600 del 1973) ma modifica una diversa norma (comma 5 dello stesso articolo 38) sostituendo il relativo decreto ministeriale con un altro che dovrà essere scritto ascoltando gli stessi soggetti che hanno partecipato alla stesura del primo (il MEF e l'ISTAT, a cui si aggiungono non meglio precisate «associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori»). Peraltro non si comprendono le ragioni alla base della abrogazione del decreto di cui al comma 5 dal momento che tale disposizione risulta essere stato finora di scarsissima applicazione,
esprime
PARERE CONTRARIO.