CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 aprile 2022
783.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
COMUNICATO
Pag. 166

  Giovedì 21 aprile 2022.Presidenza del presidente NANNICINI. – Intervengono i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Fabio Migliorini (FP CGIL), Marco Di Caro (UIL PA), Luca Malcotti (UGL TERZIARIO), Andrea Ladogana e Pierluigi Sernaglia (CISL FP).

  La seduta comincia alle 13.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario ed il resoconto stenografico e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sulla web TV della Camera.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema previdenziale obbligatorio e complementare, nonché del settore assistenziale, con particolare riferimento all'efficienza del servizio, alle prestazioni fornite e all'equilibrio delle gestioni.
Audizione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

  Prosegue l'indagine conoscitiva, sospesa nella seduta del 14 aprile 2021.

  Il PRESIDENTE introduce l'audizione dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali Fabio Migliorini (FP CGIL), Marco Di Caro (UIL PA), Luca Malcotti (UGL TERZIARIO), Andrea Ladogana e Pierluigi Sernaglia (CISL FP).

  Il dottor LADOGANA ringrazia la Commissione e fa presente che le organizzazioni sindacali dei dipendenti delle Casse private intendono fornire un contributo di riflessione rispetto alle esigenze di riforma e cambiamento che, per forza di cose, anche e soprattutto nel mondo della previdenzaPag. 167 dovranno essere pensate e realizzate per rispondere alle sfide imposte dai cambiamenti globali. Ritiene che l'assetto delineato negli anni novanta per gli enti previdenziali privati sia soggetto a molteplici fattori di rischio per la sostenibilità delle singole realtà previdenziali che si basano ognuna su una sola categoria professionale. Pensa che la vicenda dell'INPGI abbia suggerito la necessità di istituire strumenti di condivisione dei rischi in grado di andare oltre la risoluzione della singola crisi e che il sistema delle Casse previdenziali potrebbe affrontare nel prossimo futuro altre situazioni come quella che coinvolge i giornalisti e, per evitare la pericolosa concentrazione del rischio connesso ad ogni singola realtà professionale, propone di realizzare un polo della previdenza delle professioni, flessibilmente immune alle dinamiche specificatamente corporativistiche e capace di ammortizzare le oscillazioni e le evoluzioni del mercato del lavoro delle professioni, raccordando le diverse realtà non già sul piano ordinistico bensì esclusivamente previdenziale, in modo tale da ripartire i rischi tipici di tutti i sistemi pensionistici gestiti con la tecnica finanziaria della ripartizione e così prevenire le contrazioni di una singola platea contributiva e risolvere i problemi di sostenibilità di ciascuna Cassa previdenziale. Ritiene che il sistema delle Casse debba ripartire dal libero professionista, ridefinendo i confini dei servizi ad esso destinati, e che ogni Cassa, adottando modelli di organizzazione del lavoro basati sul raggiungimento di risultati a fronte di determinati obiettivi strategici, dovrebbe trasformarsi in un soggetto in grado di fornire un'assistenza focalizzata sulla capacità lavorativa dei liberi professionisti, che vada dal sostegno economico fino all'assistenza strategica lungo l'intero arco professionale. Pensa che i rapporti di lavoro abbiano subito gli effetti della dicotomia tra esercizio di una funzione pubblica e natura privatistica delle Casse. Fa presente che il sistema di relazioni industriali dovrebbe permettere lo sviluppo di una nuova generazione di lavoratori e di amministratori, superando la logica di contrapposizione che è emersa in alcune circostanze rispetto alle quali cita, come caso emblematico, quello della controversia fra la Cassa di previdenza dei geometri e le relative rappresentanze sindacali. Sottolinea, tuttavia, che gran parte delle Casse previdenziali che risultano più solide e finanziariamente sostenibili sono caratterizzate da corrette relazioni industriali. Ritiene che la disomogeneità con cui si attivano le relazioni industriali sia effetto, da una parte, della modifica statutaria dell'Adepp per cui la potestà di sottoscrizione del CCNL è stata trasferita dall'associazione ai singoli Presidenti e, dall'altra, della mancanza di personalità giuridica dell'Adepp stessa. Fa presente che il CCNL è scaduto a dicembre del 2021 ed è in attesa di rinnovo, sottolineando l'importanza di garantire un processo di omogeneizzazione delle condizioni contrattuali. Ritiene che vada affermata la definitiva consapevolezza dello svolgimento, sia da parte degli enti sia da parte dei dipendenti, di funzioni aventi caratteristiche pubbliche, perché costituzionalmente protette, che conduca ad un maggior coinvolgimento, con relativa assunzione di responsabilità, delle rappresentanze dei lavoratori nella governance e nelle scelte organizzative del management. Ritiene che la valorizzazione del capitale umano debba essere attuata accrescendo l'omogeneità e ricostruendo connessioni collettive, ponendo in essere tutte quelle misure dirette alla valorizzazione dei meriti contestualmente al contenimento dei bisogni. Cita il caso dello smart working come settore nel quale si registra una disomogeneità eccessiva delle condizioni. Rappresenta che la struttura della retribuzione dovrebbe andare incontro ad un processo di semplificazione e di più elevata aderenza alle professionalità acquisite, in una logica di massima trasparenza, valorizzando le professionalità, il senso di responsabilità e il grado di elevata autotomia. Ribadisce la necessità di creare meccanismi di circolarità e mutualità del settore, auspicando che il regolatore, sulla scorta dell'esperienza INPGI, preveda regole di condivisione del rischio tra gli enti, perché siano raggruppati beni, attrezzature, personale, obiettivi, allo scopo di massimizzarePag. 168 il vantaggio o ridurre al minimo il rischio per gli iscritti.

  Il senatore PUGLIA (M5S), ricordando l'importanza di soluzioni che consentano al sistema delle Casse di definire un modello di solidarietà mutualistica fra i vari enti, sottolinea la necessità di costruire con attenzione gli strumenti per mettere in comune i rischi. Chiede una riflessione sulla proposta di creare nei singoli bilanci dei fondi di garanzia in grado di realizzare questi interventi di sostegno di singole situazioni di crisi. Chiede se esistono politiche specifiche per la formazione dei professionisti che possano essere esemplari, evidenziando quelle messe in atto dalla Cassa dei consulenti del lavoro. Chiede un approfondimento sulle proposte relative alla partecipazione dei lavoratori alla gestione degli enti. Chiede una riflessione, anche successiva e per iscritto, sulla mancata adozione del Regolamento investimenti e sulle modifiche che le organizzazioni sindacali riterrebbero opportune al quadro normativo degli enti privati, incluso il sistema di vigilanza.

  La senatrice CANTÙ (L-SP-PSd'Az) chiede una riflessione da parte degli auditi rispetto a una iniziativa che la Commissione sta promuovendo nell'ambito dei lavori sul disegno di legge sulla concorrenza ed il mercato, tesa a prendere in esame la necessità di introdurre un sistema di monitoraggio e di valutazione che consentano lo svolgimento di controlli sugli impieghi e sui relativi esiti, secondo le previsioni dell'articolo 21 del decreto-legge n. 4 del 2022, che dovrebbe applicarsi anche alle attività di cui all'articolo 9 del decreto legislativo n. 502 del 1992, in materia di prestazioni di sanità integrativa. Ritiene che sia ineludibile, a distanza di oltre dieci anni dalla sua messa a regime, fare una valutazione utile a verificare se gli sgravi fiscali concessi non siano stati per valore superiori a quanto effettivamente reso da chi offre tali prestazioni. Rappresenta che esaminando molte delle proposte integrative si palesa la sovrapponibilità delle prestazioni offerte rispetto a quanto previsto dai livelli essenziali di assistenza (LEA). Ritiene che mancando dati economici e di attività in forma oggettiva in forza di analisi tecniche ben dettagliate e verificate da flussi di controllo, non sia dato sapere se i benefici fiscali riconosciuti per le cosiddette assistenze integrative siano giustificati dal valore che generano per il bene comune e nell'interesse della salute dei sottoscrittori in integrazione e completamento del servizio sanitario nazionale. Auspica che le organizzazioni sindacali affianchino la Commissione per condividere questo processo di accompagnamento alla grande sfida per una sanità del futuro in chiave universalistica autenticamente sostenibile.

  Il PRESIDENTE chiede un approfondimento in primo luogo sulla citata disomogeneità organizzativa, attinente soprattutto al rapporto tra enti gestori e lavoratrici e lavoratori degli enti stessi, e in seconda battuta sulla disomogeneità ordinamentale che impatta sulla erogazione delle prestazioni per iscritte e iscritti, anche per comprendere quali soluzioni riguardano la necessità di una riforma legislativa e quali un ripensamento degli assetti a legislazione immutata. Chiede se un rafforzamento della rappresentanza datoriale è l'unica leva per migliorare la contrattazione o se vi sono altre leve. Chiede una valutazione sul personale degli enti gestori e sulle eventuali criticità da superare.

  Il dottor LADOGANA sottolinea che risponderà ad alcune domande e integrerà alcune riflessioni per iscritto, in particolare con riferimento alle suggestioni relative al sistema sanitario. Ritiene che la consistenza dell'Adepp dovrebbe essere rafforzata, sia dal punto di vista giuridico che dal punto di vista della sua capacità di essere elemento di contenimento della disomogeneità del sistema. Ritiene che il sistema di vigilanza dovrebbe essere reso più efficiente, semplice ed efficace, nel rispetto dell'autonomia degli enti. Sottolinea come l'elemento dei crediti contributivi rappresenti un fattore particolarmente critico del sistema, che rende più ardua la valutazione della sostenibilità degli enti. Evidenzia che Pag. 169la ricerca di soluzioni è ravvisabile all'interno del sistema ma manca una capacità di attuare queste soluzioni a trecentosessanta gradi da parte di tutti gli enti. Ritiene che il modello basato su enti specializzati per categorie professionali debba essere assistito da una spinta all'omogeneizzazione gestionale e ordinamentale per funzionare. Ritiene che confondere l'autonomia gestionale degli enti con un'autonomia individuale del singolo amministratore sia un errore. Ritiene che, in sintesi, le direttrici di una possibile riforma siano controllo, trasparenza e aumento dei servizi offerti.

  Il PRESIDENTE ringrazia gli auditi e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.45.