ALLEGATO
Indagine conoscitiva sui Gruppi Sportivi Militari.
PROPOSTA DI DOCUMENTO CONCLUSIVO
Premessa
1. I gruppi sportivi
1.1 I gruppi sportivi militari:
1.1.1 Il Gruppo sportivo dell'Esercito
1.1.2 Il Gruppo sportivo dell'Aeronautica militare
1.1.3 Il Gruppo sportivo della Marina militare
1.1.4 Il Gruppo sportivo dell'Arma dei Carabinieri
1.1.5 Il Gruppo sportivo del Corpo della Guardia di finanza
1.2 I gruppi sportivi ad ordinamento civile
1.2.1 Il Gruppo sportivo della Polizia di Stato
1.2.2 Il Gruppo sportivo della Polizia penitenziaria
1.2.3 Il Gruppo sportivo dei Vigili del Fuoco
1.3 I gruppi sportivi nel sociale
2. Il CONI
3. Il Comitato italiano paraolimpico e l'attività paraolimpica dei gruppi sportivi
4. Federazioni sportive nazionali e le discipline sportive Associate
5. Sport e Salute S.p.A.
Conclusioni
ALLEGATO Risultati conseguiti a Tokyo 2020 e Tabelle riassuntive di tutti i risultati conseguiti alle Olimpiadi e ai Campionati Mondiali
Premessa
Le Commissioni riunite IV (Difesa) e VII (Cultura) hanno avviato il 18 novembre 2020 un'indagine conoscitiva sui gruppi sportivi militari e civili, con l'intento, come da programma, di far conoscere meglio e più diffusamente l'importante attività che gli stessi svolgono per lo sviluppo ed il sostegno dello sport nel Paese. Al contempo, l'approfondimento ha avuto come obiettivo quello di meglio verificare quali siano le difficoltà di questo settore e quali potrebbero essere gli interventi necessari a livello normativo.
Si tratta di un modello unico a cui molti altri Paesi volgono lo sguardo con ammirazione per i risultati di eccellenza che è riuscito a raggiungere. I gruppi sportivi hanno, infatti, contribuito a diffondere lo sport e a renderlo accessibile a livello professionistico a tutti coloro che hanno le capacità e che vogliono proseguire l'impegno a livello agonistico.
Si tratta, allora, di non disperdere in alcun modo le professionalità, sia tecniche che sportive che si sono formate in tanti anni di attività in tale ambito, valorizzandole al meglio affinché possano continuare Pag. 12ad offrire allo sport italiano tutto il sostegno di cui ha bisogno.
Le Commissioni sono consapevoli di come lo sport riesca a trasmettere importanti valori quali l'amicizia, la solidarietà, la lealtà, il lavoro di squadra, l'autodisciplina, l'autostima, la fiducia in sé e negli altri, il rispetto, la modestia, la comunicazione, la leadership, la capacità di affrontare i problemi nonché l'interdipendenza. Lo sport è da sempre un linguaggio universale in grado di colmare i divari e di promuovere i valori fondamentali di convivenza.
L'attività sportiva a livello agonistico consta di un allenamento costante e quotidiano, difficilmente compatibile con lo svolgimento di una professione. Per quegli sport, poi, che non hanno un ritorno mediatico e pubblicitario tale da poter garantire introiti sufficienti agli atleti, è necessario garantire loro un emolumento sufficiente per poter continuare a svolgere l'attività prescelta.
La peculiarità italiana consiste nell'aver previsto un sistema duale dove, accanto all'attività svolta capillarmente sul territorio italiano dalle federazioni sportive – che rappresentano il primo incubatore di professionalità sportive – opera l'impegno dei gruppi sportivi civili e militari, che garantiscono, di fatto, un sostegno dello Stato alla crescita dello sport italiano, sia a livello nazionale che a livello internazionale.
Le Commissioni riunite, dopo l'avvio dell'indagine, hanno proceduto speditamente a svolgere le audizioni indicate nel programma.
Sono state svolte, al riguardo, le audizioni di:
il Capo Ufficio Sport dell'Ufficio generale dello Stato Maggiore della Difesa e il Capo Ufficio Relazioni istituzionali, Politiche dello Sport e Cerimoniale del Capo di Stato Maggiore della Difesa e Presidente del Comitato Sportivo Militare (Seduta n. 1 del 3 dicembre 2020);
il Capo Ufficio Sport – V Reparto Affari Generali – dello Stato Maggiore dell'Esercito, il Capo del V Reparto Comunicazione dello Stato Maggiore dell'Aeronautica militare e il Capo Ufficio Addestramento e Regolamenti del Comando Generale dei Carabinieri (seduta n. 2 del 30 marzo 2021);
il Capo Ufficio Affari Generali dello Stato Maggiore della Marina militare (seduta n. 3 del 22 aprile 2021);
il Comandante del Gruppo Polisportivo Fiamme Gialle del Centro Sportivo della Guardia di finanza e il Capo Ufficio Reclutamento e Addestramento del Comando Generale – I Reparto «Personale» – della Guardia di finanza (seduta n. 4 del 13 maggio 2021);
il Responsabile Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre della Polizia penitenziaria, (seduta n. 5 del 17 giugno 2021);
il Presidente del Gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato (seduta n. 6 del 22 giugno 2021);
il Responsabile dell'Ufficio Rapporti con i Gruppi sportivi militari e civili del CONI (seduta n. 7 del 7 luglio 2021);
il Capo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco (seduta n. 8 del luglio 2021);
il Presidente di Sport e Salute S.p.A. (seduta n. 9 del 5 ottobre 2021);
la Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport (seduta n. 9 del 5 ottobre 2021).
Sono state, poi, svolte visite di studio e di approfondimento sul campo presso i centri sportivi – con sede a Roma e provincia – dei Carabinieri, dell'Esercito, dell'Aeronautica, della Marina (più precisamente al Centro di Sabaudia), della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. Si è svolto, inoltre, il 20 ottobre 2021 un incontro con il Presidente del Comitato paraolimpico presso la sede di Roma del Comitato.
1. I gruppi sportivi
I gruppi sportivi contano – secondo i dati riferiti dalla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport, Valentina Vezzali – circa 1.250 atleti di alto livello, impegnati in quasi tutte le discipline olimpiche, estive e invernali.Pag. 13
Con riferimento agli ultimi giochi di Tokyo 2020, gli atleti dei gruppi sportivi hanno contribuito ad oltre l'80 per cento delle medaglie conseguite.
I gruppi sportivi sono un valido sostegno per le federazioni sportive nazionali e rappresentano un supporto logistico importante per l'organizzazione dei grandi eventi sportivi nazionali e internazionali.
Il sistema sportivo italiano si fonda su un equilibrio garantito dal doppio tesseramento, quello che fa riferimento alle realtà sportive del territorio, espresso attraverso le federazioni sportive, e quello che è offerto dai gruppi sportivi. Gli stessi sono anche promotori di valori civici e morali e identitari delle amministrazioni nelle quali sono incardinati.
Svolgono, inoltre, una funzione sociale attraverso numerose iniziative, tra le quali, la più importante è rappresentata dall'attività delle sezioni giovanili, capaci di svolgere un ruolo integrativo rispetto alla scuola e che coinvolgono oltre 10 mila giovani su tutto il territorio nazionale.
Il Governo sostiene queste realtà attraverso l'erogazione di contributi economici, per il tramite della Società Sport e Salute S.p.A.
I gruppi sportivi stipulano, ogni quadriennio olimpico, dei protocolli per mettere a disposizione del CONI e delle Federazioni i propri atleti; analoghi protocolli sono poi siglati con la società Sport e Salute S.p.A. per la promozione di progetti per lo sviluppo della pratica motoria di base o per la realizzazione di progetti concernenti gli impianti sportivi.
I gruppi sportivi hanno ampliato il loro raggio d'azione al mondo paraolimpico, prevedendo apposite sezioni e tesserando atleti paraolimpici. Tale percorso è stato da poco sancito a livello normativo con l'approvazione del decreto legislativo n. 36 del 2021, che ha previsto la contrattualizzazione dell'atleta paraolimpico all'interno del gruppo sportivo.
Le norme del codice degli appalti regolano allo stato la disciplina delle sponsorizzazioni dei gruppi sportivi.
Il PNRR – sempre secondo quanto riferito dalla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport – prevede risorse finanziarie per un miliardo di euro destinate all'impiantistica sportiva, e in particolare a quella scolastica e a quella finalizzata alla riqualificazione degli impianti.
Dal 2018 Sport e Salute S.P.A. svolge, inoltre, un ruolo fondamentale nella promozione dello sport di base.
1.1 I gruppi sportivi militari
I gruppi sportivi militari che fanno capo al Ministero della difesa sono incardinati in ciascuna Forza armata: Carabinieri, Esercito, Aeronautica e Marina. Il gruppo sportivo militare della Guardia di finanza fa, invece, riferimento al Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Il Codice dell'ordinamento militare (Decreto legislativo n. 66/2010) all'articolo 1524 detta i criteri generali riguardanti i gruppi sportivi, prevedendo che essi, se firmatari di apposite convenzioni con il Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e rappresentati nel Comitato sportivo militare, possano essere riconosciuti ai fini sportivi e possano ottenere l'affiliazione alle Federazioni Sportive nazionali sulla base delle disposizioni dello statuto del CONI, anche in deroga ai principi e alle disposizioni per l'affiliazione e il riconoscimento delle società e delle associazioni sportive dilettantistiche.
Il reclutamento viene effettuato attraverso una valutazione dei risultati di livello almeno nazionale ottenuti nell'anno precedente.
Il personale non più idoneo alle attività dei gruppi sportivi, ma utilizzabile per gli altri servizi d'istituto, può essere impiegato in altre attività istituzionali o trasferito in altri ruoli delle Amministrazioni di appartenenza.
Sono assicurati criteri omogenei di valutazione per l'autorizzazione delle sponsorizzazioni e di destinazione dei proventi.
Al medesimo articolo, il Codice dell'ordinamento militare dispone che, per particolari discipline sportive indicate dal bando di concorso, il limite minimo e massimo di età per il reclutamento degli atleti dei gruppi Pag. 14sportivi delle Forze armate sono fissati, rispettivamente, in diciassette e trentacinque anni. Il personale così reclutato non può essere impiegato in attività operative fino al compimento del diciottesimo anno di età. Il limite di età per il reclutamento degli istruttori dei gruppi sportivi delle Forze armate è fissato in trentacinque anni.
Il Codice rinvia, poi, al Regolamento (D.P.R. n. 90 del 2010) la definizione delle modalità per il reclutamento e il trasferimento ad altri ruoli, per sopravvenuta inidoneità alle specifiche mansioni, del personale dei gruppi sportivi delle Forze armate, nonché le condizioni per le sponsorizzazioni individuali e collettive.
Gli articoli da 957 a 963 del Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare (D.P.R. n. 90 del 2010) riguardano espressamente i gruppi sportivi.
Il reclutamento degli atleti (articolo 957) e degli istruttori (articolo 958) ha luogo, per ciascuna Forza armata, mediante pubblico concorso per titoli a cui possono partecipare:
a) per i Gruppi sportivi dell'Esercito italiano, della Marina militare e dell'Aeronautica militare, i giovani che, anche senza aver effettuato il servizio quali volontari in ferma prefissata di un anno, sono in possesso dei requisiti previsti per l'arruolamento quali volontari in ferma prefissata quadriennale;
b) per il Gruppo sportivo dell'Arma dei Carabinieri coloro che riuniscano i requisiti necessari per l'accesso al ruolo appuntati e carabinieri.
Gli aspiranti atleti devono aver conseguito nella disciplina prescelta, coerentemente con i principi generali dettati dal Codice dell'ordinamento militare, risultati agonistici di livello almeno nazionale certificati dal CONI o dalle FSN, la cui valutazione è devoluta alla commissione esaminatrice dei rispettivi concorsi.
Gli aspiranti istruttori devono essere in possesso:
a) della laurea di secondo livello in scienze motorie, o titolo universitario equipollente;
b) della qualifica di allenatore, istruttore o maestro, o titolo equipollente, rilasciato dal CONI o da una FSN;
c) di apposita documentazione attestante l'attività svolta in qualità di allenatore, istruttore o maestro, o titolo equipollente, a livello nazionale nella disciplina riguardante il concorso per almeno due anni antecedenti la data del bando.
L'articolo 960 elenca i titoli di merito (sia di studio che di carattere sportivo) per il reclutamento degli atleti e degli istruttori.
I vincitori del concorso per gli atleti e di quello per istruttori dei Gruppi sportivi:
a) se appartenenti all'Esercito italiano, alla Marina militare o all'Aeronautica militare sono immessi in servizio e avviati a uno specifico corso formativo in qualità di volontari in ferma prefissata quadriennale, volto a far acquisire le conoscenze necessarie per l'assolvimento dei compiti militari di base;
b) se appartenenti all'Arma dei Carabinieri sono ammessi a uno specifico corso formativo in qualità di allievi carabinieri, mirato a far acquisire le conoscenze necessarie per l'assolvimento dei compiti militari e di polizia, al termine del quale sono immessi in ruolo con il grado di carabiniere.
Il personale appartenente ai ruoli di marescialli, ispettori, sergenti, sovrintendenti, volontari in servizio permanente e appuntati e carabinieri può essere inserito nei rispettivi centri sportivi se è in possesso degli stessi requisiti previsti per il pubblico concorso.
Gli atleti e gli istruttori dei gruppi sportivi sono destinatari delle disposizioni in materia di stato giuridico e trattamento economico previste per il personale della stessa categoria o ruolo.
I militari atleti in forza ai rispettivi centri sportivi che non sono ritenuti più idonei all'attività dei rispettivi centri sono dimessi dall'attività agonistica, sulla base di motivata proposta dei superiori gerarchici. La motivazione deve essere connessa a necessità di aggiornamento qualitativo dell'organico,Pag. 15 perdita dei requisiti di idoneità fisica necessari per esercitare la disciplina sportiva praticata, mancato riconoscimento della qualità di atleta di interesse nazionale da parte della competente Federazione Sportiva Nazionale, per un periodo superiore ai due anni consecutivi e provvedimento definitivo di sospensione adottato dalla competente Federazione per un periodo superiore agli undici mesi i militari atleti in forza ai rispettivi centri sportivi siano ritenuti non più idonei all'attività dei rispettivi centri sportivi sono dimessi dall'attività agonistica, sulla base di motivata proposta dei superiori gerarchici.
Il personale non più idoneo all'attività del centro può essere reimpiegato in incarico o mansione attinente allo sport oppure qualsiasi altro incarico, idoneo al servizio per la Forza armata di appartenenza. In alternativa, può essere prosciolto anticipatamente, a domanda, dagli eventuali vincoli di ferma.
I gruppi sportivi militari sono coordinati dallo Stato Maggiore della Difesa, presso il quale operano due Uffici: l'Ufficio Sport e l'Ufficio Relazioni istituzionali, Politiche dello Sport e Cerimoniale.
L'Ufficio Sport svolge tre attività prevalenti:
collabora con il CONI per la preparazione olimpica degli atleti in base a quanto concordato negli accordi sottoscritti tra il Ministero della difesa e il CONI;
costituisce la Delegazione italiana presso il Consiglio Internazionale dello Sport Militare;
organizza le attività del Gruppo sportivo paraolimpico della Difesa (vedi infra).
Lo stretto legame tra la Difesa e lo Sport risale, a livello internazionale, al 1949, anno di adesione dell'Italia al Consiglio internazionale dello Sport militare, e, in ambito nazionale, al 1954, anno in cui è stato firmato il primo protocollo d'intesa con il CONI, primo di una collaborazione che verrà sempre confermata negli anni successivi.
Gli accordi attualmente in vigore con il CONI, in scadenza al 31 dicembre 2021, sono articolati in un accordo quadro, che definisce in generale l'ambito di applicazione, un protocollo d'intesa, che fissa i reciproci impegni sul piano tecnico e dirigenziale e una convenzione, che regola la collaborazione nell'ambito della manutenzione delle infrastrutture sportive militari.
Nel corso degli anni sono stati garantiti alla Difesa contributi annui, in parte destinati all'attività sportiva e in parte destinati alla realizzazione e alla manutenzione delle infrastrutture sportive.
A titolo esemplificativo, nell'ultimo triennio, sono stati destinati al comparto Difesa, in media, annualmente, 1 milione e 250 mila euro per le attività sportive e circa 700 mila euro per la parte infrastrutturale, contemplando anche i contributi derivanti dall'applicazione della legge di assestamento del bilancio, la cosiddetta «redistribuzione del gettito fiscale».
La Difesa garantisce, inoltre, personale, mezzi e infrastrutture in occasione di manifestazioni sportive organizzate dal CONI.
Concorre, poi, nell'attività che svolgono le federazioni, anche attraverso il distacco di personale tecnico presso di esse. Questo contributo si è assestato negli ultimi anni intorno alle 5 mila giornate lavorative per anno.
Prende parte, poi, alle competizioni internazionali militari, organizzate sotto l'egida del Consiglio Internazionale dello Sport, alle quali partecipano gli atleti militari delle Forze armate e della Guardia di finanza.
Il secondo Ufficio operante nell'ambito dello Stato maggiore della Difesa è l'Ufficio Relazioni istituzionali, Politiche dello Sport e Cerimoniale che funge da cabina di regia unica dello Sport militare della Difesa ed emana le linee di policy e di indirizzo rivolte all'attività dei gruppi sportivi, a partire dai reclutamenti, per passare alla gestione e al successivo reimpiego degli atleti, con una visione unitaria che consente di armonizzare le diverse vicende e di delineare un percorso di crescita comune.
Ogni gruppo sportivo – come già detto – ha una sua autonomia.
È strutturato come associazione sportiva dilettantistica affiliata alle federazioni sportive nazionali di riferimento.Pag. 16
Dal momento in cui è stata soppressa la leva obbligatoria, si è potuto dare maggior risalto allo sport agonistico riservato agli atleti militare di interesse nazionale, prevedendo, a tal fine, l'arruolamento di militari con l'incarico di atleta.
1.1.1 Il Gruppo sportivo dell'Esercito
Il Gruppo sportivo dell'Esercito nasce nel 1964.
Persegue come obiettivi quelli di reclutare i migliori atleti di interesse nazionale, garantirsi un ritorno di immagine ai fini del reclutamento, trasferire l'esperienza maturata dagli atleti nella preparazione fisica dei militari, sostenere lo sviluppo del patrimonio sportivo nazionale e svolgere una funzione sociale educativa.
L'Esercito ha quattro centri sportivi:
il Centro sportivo olimpico dell'Esercito, con 20 sezioni agonistiche (per gli sport olimpici estivi) con sede a Roma alla Cecchignola;
un Centro di Addestramento Alpino a Courmayeur, con 15 sezioni agonistiche (per gli sport invernali);
un centro militare di Equitazione, con tre sezioni agonistiche, a Montelibretti
un Centro di Addestramento Paracadutismo a Pisa.
L'Esercito conta un totale di 333 atleti e 73 tecnici federali. L'attività è supportata 5 ufficiali medici, 4 ufficiali veterinari, 4 sottoufficiali fisioterapisti, 4 sottoufficiali infermieri.
Tabella dei Risultati sportivi di rilievo
COMPETIZIONE |
ORO |
ARGENTO |
BRONZO |
Giochi Olimpici |
3 |
4 |
6 |
Campionati Mondiali |
18 |
17 |
28 |
European Games |
1 |
3 |
3 |
Campionati Europei |
33 |
52 |
44 |
Campionati Mondiali Militari |
2 |
9 |
12 |
Giochi del Mediterraneo |
18 |
6 |
9 |
Universiadi |
2 |
4 |
5 |
Campionati Italiani |
408 |
285 |
232 |
TOTALI |
485 |
380 |
339 |
1.1.2 Il gruppo sportivo dell'Aeronautica militare
La storia del Centro sportivo dell'Aeronautica ha inizio nel 1964 quando si decise di organizzare tutte le attività sportive all'interno dell'aeroporto di Vigna di Valle.
L'attività venne da subito orientata in modo da dare la possibilità agli atleti di interesse nazionale che dovevano espletare l'obbligo di leva di continuare ad allenarsi, insieme alla possibilità di fornire al personale dell'Aeronautica un luogo dove poter curare il proprio benessere fisico.
Ancora oggi è rimasta presso il centro sportivo ubicato presso l'aeroporto di Vigna di Valle l'attività di sviluppo e cura dell'eccellenza dello sport italiano.
Nel 2004 è stato effettuato l'arruolamento delle prime «Farfalle» nella ginnastica ritmica, nel 2006 ha avuto inizio l'attività di tiro con l'arco, mentre nel 2009 sono stati arruolati i migliori specialisti nel beach volley; nel 2013, infine, c'è stata l'apertura agli sport di ghiaccio.
Il centro ha 136 atleti e 11 tecnici federati, un operatore sanitario con incarico a rotazione e 35 unità di personale di staff.
L'aliquota annua di incorporamento è attualmente fissata ad un numero di 14 atleti.
Tabella dei Risultati sportivi di rilievo
COMPETIZIONE |
ORO |
ARGENTO |
BRONZO |
Giochi Olimpici |
5 |
1 |
8 |
Campionati Mondiali |
19 |
12 |
18 |
Campionati Europei |
32 |
34 |
22 |
Campionati Mondiali Militari |
6 |
9 |
4 |
Giochi del Mediterraneo |
3 |
1 |
5 |
Campionati Italiani |
135 |
74 |
66 |
TOTALI |
200 |
131 |
123 |
1.1.3 Il Gruppo sportivo della Marina militare
Nel 1935 viene decretata la costituzione della direzione dello sport velico, cellula embrionale di quello che oggi è diventato il Gruppo sportivo della Marina militare.
L'attenzione si rivolge alle discipline olimpiche relative agli sport acquatici.
La struttura è organizzata in un Ufficio Sport e un Ufficio vela.
Il Gruppo è organizzato su tre centri sportivi agonistici, uno multidisciplinare, dove vengono praticati il nuoto, la vela, il tiro al volo, a segno e con l'arco, uno dedicato al canottaggio e al kayak in acqua calma ed un terzo che ospita gli atleti della canoa e del kayak in acqua mossa. La Marina è strutturata con quattro Centri Sportivi: uno con sede a Tor di Pag. 18Quinto, a Roma, l'altro a Sarzana, un Centro Remiero a Sabaudia e un Centro Velico d'Altura a Napoli.
Ci sono poi 13 sezioni veliche e il Centro velico d'altura.
I numeri del Gruppo sportivo sono ridotti, perché legati all'organico della Marina, sottoposto a sua volta alle riduzioni previste dalla legge n. 244 del 2012. Presso la Marina operano 78 atleti.
Tabella dei Risultati sportivi di rilievo nel periodo 2015-2020
TOTALI | ||
ORO |
ARGENTO |
BRONZO |
148 |
115 |
103 |
1.1.4 Il gruppo sportivo dell'Arma dei Carabinieri
Il Centro sportivo dei Carabinieri è stato istituito nel 1962 e ha conosciuto taluni cambiamenti amministrativi legati all'inclusione, nel 2000, dell'Arma dei Carabinieri nel rango delle Forze armate, e nel 2017, alla confluenza del Gruppo sportivo della Forestale, a seguito dell'incorporazione del Corpo nell'Arma.
I Carabinieri hanno un Centro a Tor di Quinto, a Roma, dei Centri di Addestramento Invernali del Ghiaccio di Val Gardena e Auronzo di Cadore, e, poi, delle sedi distaccate di Bologna, Napoli, Rieti, Sabaudia e Val Brenta.
Il Centro cura: l'esercizio delle discipline olimpiche; la formazione degli atleti; la partecipazione alle gare; e la promozione dell'immagine dell'Istituzione.
Presso il Centro operano 12 sezioni sportive. Sei sezioni hanno sede a Roma mentre le altre sezioni sono dislocate nel territorio nazionale.
Presso la struttura sono impiegati 350 militari, di cui 257 atleti e 68 tecnici.
Tabella dei Risultati sportivi di rilievo dell'Arma
COMPETIZIONE |
ORO |
ARGENTO |
BRONZO |
Giochi Olimpici |
31 |
28 |
41 |
Campionati Mondiali |
138 |
117 |
150 |
Campionati Europei |
151 |
146 |
200 |
Campionati Mondiali Militari |
213 |
162 |
220 |
Giochi del Mediterraneo |
40 |
36 |
26 |
Universiadi |
26 |
34 |
37 |
Campionati Italiani |
2835 |
2537 |
2191 |
TOTALI |
3434 |
3060 |
2875 |
1.1.5. Il gruppo sportivo del Corpo della Guardia di finanza
Quanto alla Corpo della Guardia di finanza, l'attività sportiva, fortemente connaturata con l'addestramento militare, è presente sin dalla nascita del Corpo. Poi, dal 1911, è iniziata la vera e propria attività agonistica. A partire dai primi anni sessanta, le Fiamme Gialle hanno creato una sezione giovanile per l'atletica, alla quale sono seguite quelle dedicate al nuoto, allo sci, alla canoa e al canottaggio. Nel 1994 è stato creato il Centro sportivo della Guardia di finanza, noto come Gruppo Polisportivo Fiamme Gialle.
Il Centro ha quattro sedi, in ognuna delle quali vengono praticate determinate specialità. Gli impianti sportivi del gruppo vengono, inoltre, messe a disposizione delle federazioni nazionali.
Il ruolo svolto dal Corpo, fino ad un certo punto indirizzato prevalentemente all'arruolamento di atleti più promettenti attraverso la garanzia di una adeguata retribuzione a fine carriera, si è oggi perfezionato su un nuovo modello che ha previsto la creazione di centri di eccellenza in grado di fornire supporti altamente qualificati e lo sviluppo dell'attività giovanile e promozionale.
Per quanto riguarda l'attività agonistica, sono in forza 208 atleti militari e 68 tecnici.
Tabella dell'Albo d'oro del Corpo
COMPETIZIONE |
MEDAGLIE |
Giochi Olimpici |
72 |
Giochi Paralimpici |
7 |
Campionati Mondiali |
313 |
Campionati Mondiali Paralimpici |
15 |
Campionati Europei |
474 |
Campionati Europei Paralimpici |
15 |
1.2 I gruppi sportivi ad ordinamento civile
1.2.1 Il Gruppo sportivo della Polizia di Stato
Il Gruppo sportivo della «Polizia di Stato-Fiamme Oro» è nato il 12 agosto 1954 con la stipula della convenzione tra il Ministero dell'Interno ed il CONI.
Inizialmente, nasce come la Polisportiva del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza; solo dopo la riforma del 1981 diventata il Gruppo sportivo della Polizia di Stato.
L'articolo 77 del DPR n. 782/1985 stabilisce che l'Amministrazione della pubblica sicurezza cura e promuove l'esercizio della pratica sportiva del personale in servizio, al fine di consentire la preparazione e la cura psico-fisico necessaria per lo svolgimento delle attività istituzionali, predisponendo le necessarie infrastrutture e la costituzione di Gruppi sportivi della Polizia di Stato, attraverso i quali partecipa alle attività agonistiche locali, nazionali ed internazionali. A tal fine, l'Amministrazione della pubblica sicurezza stipula appositi accordi o convenzioni con il CONI.
La «missione» istituzionale propria del Gruppo sportivo consiste nell'esercizio, nella diffusione e nella promozione delle discipline olimpiche attraverso la partecipazione a manifestazioni sportive nazionali ed internazionali, nell'ottica di accrescere il prestigio dell'Amministrazione e conservare il patrimonio sportivo nazionale.
Le finalità dei gruppi sportivi, l'organizzazione, l'attività sportiva e le figure che operano all'interno delle Fiamme Oro sono disciplinate nello statuto e nel regolamento esecutivo, adottati da ultimo con i decreti del Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza, del 12 gennaio 2017.
Il Gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato si muove su due linee direttrici.
Da un lato si tratta di un sodalizio sportivo che deve rispettare tutte le regole imposte dall'ordinamento giuridico sportivo, dall'altro è un ufficio del Dipartimento di pubblica sicurezza.
Il Centro sportivo è coordinato dall'Ufficio per il coordinamento attività gruppi sportivi e si articola sul territorio in 9 centri.
Le discipline praticate sono 48.
L'organizzazione interna del Gruppo è definita dal Consiglio direttivo, che si riuniscePag. 21 periodicamente e delibera sulle iniziative.
Il Gruppo ha un organico di 400 unità.
Quanto alle Fiamme Oro della Polizia di Stato, con il decreto del Presidente della Repubblica del 3 novembre 2003 sono state disciplinate le modalità di accesso e di uscita dal Gruppo sportivo. Si accede mediante concorso pubblico per titoli, con una Commissione composta da un membro del CONI, un membro del Dipartimento, il Presidente del Gruppo sportivo e un dipendente dell'Ufficio concorsi. L'uscita viene sancita con decreto del direttore centrale con il quale l'atleta viene posto a disposizione per svolgere l'attività istituzionale della Polizia. Gli atleti, in base alla normativa vigente, possono svolgere servizio presso le federazioni sportive e presso le federazioni nazionali.
Sulle dismissioni, il sistema non presenta criticità; l'importante è che la Federazione non richieda di continuare ad avvalersi delle competenze acquisite dagli atleti quando queste non siano strettamente necessarie all'attività nazionale. Negli ultimi 10 anni sono tornati a svolgere servizio ordinario circa 400 atleti a fronte di 500 assunzioni. I rapporti con gli altri gruppi sportivi militari sono ottimi anche se le Amministrazioni sono differenti. Alcune norme sono differenti. Per esempio solo il Gruppo delle Fiamme Oro ha un suo Statuto e regolamento. Il trait d'union tra tutti è il Comitato olimpico nazionale. In merito alle sponsorizzazioni, durante l'audizione è stato sottolineato come vi sia la possibilità di firmare sponsorizzazioni a favore del gruppo e dei singoli atleti. In caso di contemporaneità e discrepanza tra le stesse, occorre trovare una soluzione che permetta di contemperare le diverse esigenze.
Tabella del Medagliere storico delle Fiamme Oro
COMPETIZIONE |
ORO |
ARGENTO |
BRONZO |
Giochi Olimpici estivi |
35 |
14 |
26 |
Giochi Olimpici invernali |
5 |
2 |
4 |
TOTALI |
40 |
16 |
30 |
Giochi Paralimpici |
1 |
2 |
3 |
Campionati Mondiali Assoluti e Categoria | |||
239 Titoli mondiali | |||
Campionati Europei Assoluti e Categoria | |||
408 Titoli europei | |||
Campionati Italiani Assoluti e Categoria | |||
7314 Titoli italiani | |||
Campionati Mondiali Assoluti Paralimpici | |||
13 Titoli mondiali | |||
Campionati Europei Assoluti Paralimpici | |||
39 Titoli europei |
1.2.2 Il Gruppo sportivo della Polizia penitenziaria
Il Gruppo sportivo Fiamme Azzurre della Polizia penitenziaria risale a quando, nel 1983, esisteva il Corpo degli agenti di custodia; poi, una volta istituita la Polizia penitenziaria, le Fiamme Azzurre ne sono divenute il Gruppo sportivo.
Il Gruppo è stato costituito ai sensi dell'articolo 83, comma 1, del DPR n. 82/1999 e svolge l'attività sportiva ai sensi del combinato disposto di cui all'articolo 3 della legge n. 395/1990 e dell'articolo 83 citato.
Il Gruppo, dotato di uno statuto, opera con le seguenti finalità: contribuire allo sviluppo sportivo nazionale, educando allo sport; incentivare gli appartenenti al Corpo all'attività sportiva mediante la partecipazione a gare; avviare alla pratica sportiva giovani mediante la costituzione di Sezioni Giovanili.
Il Gruppo sportivo è attualmente costituito in 19 sezioni: atletica leggera, canoa, ciclismo, judo, lotta, nuoto, sollevamento pesi, pattinaggio a rotelle, pentathlon moderno, pugilato, scherma, sport equestri, sport del ghiaccio, sport invernali, tennis tavolo, tiro a volo, tiro con l'arco, triathlon e vela.
Uno specifico decreto ha disciplinato l'assunzione degli atleti nel Corpo, che al momento, non richiede la frequentazione di un corso iniziale di preparazione, carenza alla quale l'amministrazione sta cercando di porre rimedio. Esiste uno specifico Ufficio chiamato ad amministrare globalmente il settore sportivo agonistico; il personale è suddiviso in segretari di sezioni sportive. Le unità complessive impiegate sono 191.
Lo Statuto disciplina l'attività del gruppo e prevede che le linee guida siano determinate dal Consiglio direttivo del Gruppo sportivo.
La sezione «Calcio» è dotata di un proprio autonomo Statuto. Il Gruppo utilizza fondi di capitoli di spesa dell'Amministrazione penitenziaria sia per il pagamento degli stipendi di tutto il personale sia per la costruzione e il mantenimento delle strutture sportive.
L'Ufficio può, poi, attingere, attraverso la partecipazione a bandi, ai fondi erogati per tali finalità dal CIPE.
Vengono, inoltre, erogate risorse dal CONI, al quale si è oggi sostituita la società Sport e Salute S.p.A., per un valore di circa 260 mila euro annui, dal CIP e, seppure in misura minore, da alcune Federazioni.
Le Fiamme Azzurre sono affiliate a 16 federazioni sportive, con una preferenza per le discipline olimpiche.
Nelle Fiamme Azzurre sono previsti concorsi speciali per istruttore e per gli atleti che hanno raggiunto limiti di età personale. La scelta dei tecnici avviene su suggerimento delle federazioni nazionali. La percentuale di atleti che confluisce nei ruoli tecnici è molto modesta.
La dismissione di un atleta è una cosa molto complicata: viene attuata attraverso il Consiglio direttivo, che è un organo collegiale. Per partecipare al concorso pubblico si deve avere l'attestato di atleta di interesse nazionale. Se tale attestato non viene confermato per almeno due anni, viene proposta la dismissione. Dopo le dismissioni solo una piccola percentuale degli atleti continua ad essere impiegata nel ruolo tecnico; agli altri viene data la possibilità, qualora lo vogliano, di restare nei ruoli ordinari della Forza di polizia. Essendo Forza di polizia ad ordinamento civile, la discrezionalità non può essere assoluta ed il ruolo dei sindacati è molto rilevante. Sarebbe, utile, al riguardo, introdurre una norma generale valida per tutti i gruppi sportivi in merito alle dismissioni e alle modalità con cui attuarle. Inoltre, anche la concorrenza tra gruppi sportivi non sempre fa bene allo sport: forse sarebbe opportuno che ogni gruppo sportivo si occupi di una o due sole discipline specifiche.
Tabella del Medagliere storico delle Fiamme Azzurre
COMPETIZIONE |
ORO |
ARGENTO |
BRONZO |
Campionati Mondiali |
34 |
28 |
37 |
Campionati Europei |
43 |
35 |
64 |
*Importante inoltre il contributo offerto nelle manifestazioni internazionali titolate di categoria giovanile e paralimpica, nei Campionati Mondiali Universitari e nei Giochi del Mediterraneo | |||
*Quanto ai titoli nazionali, l'elevato livello delle selezioni per l'accesso nel Gruppo Sportivo ha progressivamente portato nelle file delle Fiamme Azzurre la massima espressione dello sport italiano, per un totale che si avvia a toccare in un futuro ormai prossimo le 800 maglie tricolori complessive | |||
1.2.3 Il Gruppo sportivo dei Vigili del Fuoco
Le Fiamme Rosse, il Gruppo Sportivo dei Vigili del Fuoco, sono state istituite con decreto del Ministro dell'interno 21 ottobre 2013, mentre con decreto dipartimentale n. 351 del 4 dicembre 2014 ne è stato approvato lo statuto. In passato gli atleti dei Vigili del Fuoco militavano in gruppi sportivi provinciali.
Il ruolo degli atleti del Gruppo sportivo Vigili del Fuoco – Fiamme Rosse è disciplinato dagli articoli da 129 a 133 del decreto legislativo n. 217 del 2005, recante l'ordinamento del personale del C.N.VV.F.
Il Gruppo sportivo delle Fiamme Rosse ha sede centrale a Roma e si articola in sezioni sportive che sono dedicate a singole discipline e che possono essere decentrate presso le sedi territoriali del Corpo nazionale (art. 130).
I requisiti di età e di idoneità fisica, psichica e attitudinale per l'accesso di atleti nel Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco sono stabiliti dal regolamento adottato con D.M. 13 aprile 2015, n. 61.
Il personale appartenente al ruolo degli atleti del Gruppo sportivo delle Fiamme Rosse cura lo svolgimento e la promozione dell'attività sportiva agonistica di alto livello degli atleti di interesse nazionale del Corpo nazionale e ha il compito di rappresentare e accrescere il prestigio del Corpo stesso nonché di svilupparne il patrimonio sportivo nazionale. Gli atleti svolgono l'attività sportiva e la relativa opera di promozione in armonia con l'ordinamento sportivo nazionale ed internazionale.
Il Gruppo si articola in otto sezioni. L'organizzazione sportiva precedente all'istituzione delle Fiamme Rosse non è stata dismessa; i gruppi sportivi sul territorio continuano ad essere il bacino di crescita delle future leve. L'organico è fissato in 120 unità; al momento gli atleti sono 11. Prima di diventare atleti, fanno un corso per Vigili del Fuoco. Il Gruppo è ancora giovane e necessità di una definizione delle priorità sulle quali investire, con particolare riguardo alla scelta delle discipline sulle quali specializzarsi.
Tabella dei Risultati sportivi di rilievo
DISCIPLINA |
Specialità/Categoria |
Migliori risultati in carriere in ambito internazionale | ||
Taekwondo |
Kg 74 |
Oro mondiale (2019) Bronzo Europei (2020) Qualificato Olimpiadi Tokio 2020 | ||
Scherma |
Sciabola |
Bronzo Europei giovani (2018) | ||
Scherma |
Sciabola |
Bronzo Europei giovani 2019 – Argento Europei giovani (2018) | ||
Scherma |
Sciabola |
Argento Mondiali giovani (2018) | ||
Lotta |
Kg 74 |
Partecipazione Europei Juniores (2018) | ||
Pesistica |
Kg 73 |
Oro Europei U 23 (2019) | ||
Taekwondo |
Kg 59 |
Bronzo Universiadi 2019 – Partecipazione Mondiali (2019) | ||
Scherma |
Sciabola |
Argento Europei U 23 (2019) – Argento Universiadi (2019) | ||
Lotta |
Kg 67 |
Partecipazione Europei Juniores | ||
Tiro a volo |
Fossa olimpica |
Argento Universiadi (2015) | ||
Nuoto |
50/10/0200 m Dorso |
Finale Europei in Vasca corta (2019) | ||
Pesistica |
+ 105 Kg |
Partecipazione Europei U 23 (2016) | ||
Canottaggio |
4 di coppia pesi leggeri |
Oro Mondiali (2019) – Oro Mondiali U 23 (2018 e 2019) – Oro Europei 2020 | ||
Tiro a volo |
Fossa olimpica |
Argento Coppa del Mondo (2018) | ||
Pesistica |
Kg 45 |
Oro Europei U 23 (2019) | ||
Canottaggio |
Quattro senza |
Argento Europei U 23 (2020) – Oro Mondiali U 23 (2019) | ||
Canottaggio |
Doppio pesi leggeri |
Bronzo Coppa del Mondo (2018) – Oro Coppa del Mondo Universitaria (2018) | ||
Tuffi |
Piattaforma 10 m |
Finale Europea 2017 | ||
Canottaggio |
Singolo p.l./doppio p.l. |
Partecipazione Mondiali 2018 | ||
Nuoto |
400/800/1500 m Stile Libero |
3 Ori Europei 2018 – 1 Oro e 1 Argento Mondiali 2019 | ||
Nuoto |
200/400/ m Stile Libero |
Finale Vasca corta 2017 | ||
Canottaggio |
Singolo p.l./4 di coppia p.l. |
Oro Mondiali 2017 – Oro Mondiali U 23 (2016-2017 e 2018) – Bronzo Europei 2020 | ||
1.3 I gruppi sportivi nel sociale
Oltre all'attività propriamente agonistica, i gruppi sportivi svolgono attività di inclusione sociale e diffusione della cultura dello sport di base.
Da quando alla Società Sport e Salute – che ha sostituito la CONI Servizi – è stato affidato il compito primario di aumentare l'attenzione verso la pratica sportiva di base, assicurando a tal fine maggiori risorse, la Difesa ha, infatti, avviato un percorsoPag. 25 che vede il coinvolgimento dei gruppi sportivi per favorire lo sport di base, l'inclusione sociale e la promozione dell'attività fisica ai disabili.
Ogni gruppo militare ha una propria sezione giovanile.
Lo statuto del Gruppo sportivo dell'Esercito permette di costituire sezioni giovanili nelle quali giovani atleti di interesse nazionale dai 16 ai 22 anni sono tesserati presso il Centro sportivo, anche al fine di un loro possibile arruolamento.
Quanto all'attività giovanile dell'Aeronautica, il Centro è particolarmente attento allo sviluppo e alla valorizzazione di tale attività. In tale ambito particolarmente importante risulta il rapporto di collaborazione con la Federazione italiana pallavolo.
Il settore giovanile della Marina conta più di cento giovani di età compresa tra i 7 e i 18 anni che frequentano giornalmente e praticano lo sport a titolo gratuito, seguiti dagli stessi tecnici che seguono gli atleti di livello internazionale.
Presso le Fiamme Gialle della Guardia di finanza risultano tesserati 600 giovani atleti, dai 12 ai 18 anni, alimentate anche grazie ad un rapporto di collaborazione con il mondo della scuola, realizzato attraverso progetti come «Atleticamente», «A scuola in canoa» e «Remare scuola».
A partire dalla stagione agonistica 2015-2016, il Gruppo sportivo dell'Arma dei Carabinieri ha riattivato le sezioni giovanili al fine di creare validi vivai di giovani atleti sui quali poter individuare i possibili campioni del domani.
Quanto ai gruppi sportivi civili, lo Statuto e il Regolamento del Gruppo delle Fiamme Oro della Polizia di Stato ha come propria missione quella dell'inclusione sociale dei giovani e di educazione alla legalità attraverso lo sport. In questo ambito sono previste le sezioni giovanili, dapprima solo all'interno dei reparti di Polizia, oggi anche nell'ambito dei rapporti con gli enti territoriali. La prima sezione famosa sezione è quella di Marcianise, in Campania, dove viene praticato il pugilato. In queste sezioni vengono scelti sport attrattivi per una particolare gioventù, con riferimento soprattutto agli sport di combattimento. È stata aperta da poco al rione Sanità della città di Napoli una nuova sezione giovanile che si occupa di pugilato e di judo. Anche a Roma, a Casal Bruciato, il Gruppo dispone di un palazzetto dello sport che è stato interamente ristrutturato.
Le Fiamme Azzurre avviano allo sport circa 500 giovani l'anno. Le discipline praticate sono l'atletica leggera, il calcio e il pugilato; a breve dovrebbero aggiungersi il judo e il tiro con l'arco.
Quanto alle Fiamme Rosse, considerata la recente storia del gruppo è in corso di definizione le modalità attraverso le quali crescere. L'idea è che bisogna trovare degli sport che rispondano alle caratteristiche fisiche del futuro. Si intenderebbe intervenire prevedendo dei gruppi sportivi junior. Il Gruppo intende puntare più su sport di base, magari poco conosciuti, come la storia della pallavolo all'interno del gruppo ha insegnato, farlo crescere per far sì che possa diventare competitivo a livello italiano prima e mondiale dopo.
Quanto all'attività di utilità sociale, ogni Gruppo fornisce un contributo specifico.
L'Esercito, per esempio, dà il proprio apporto per l'organizzazione di alcuni eventi benefici come, tra gli altri, la «Race for the Cure» e la «Maratona della città dell'UNESCO». Sta, inoltre, curando la realizzazione di alcuni progetti speciali, quali, tra gli altri, la riqualificazione del Centro polifunzionale Albricci a Napoli per permettere alla popolazione del territorio di usufruirne, nonché la creazione di un centro polifunzionale «Città dell'Esercito» a vantaggio della comunità militare e civile di Palermo. Presso il centro ippico militare viene, inoltre, svolto uno specifico percorso riabilitativo, mediante l'utilizzo dei cavalli, per il personale militare affetto da patologie assunte a causa di servizio. Attraverso una convenzione con il CONI, infine, l'Esercito mette a disposizione le strutture sportive di cui dispone e fornisce mezzi militari e materiali per l'organizzazione di eventi sportivi.
Il Centro sportivo dell'Aeronautica ha negli anni sviluppato un rapporto speciale con la comunità locale, partecipando ad iniziative e progetti. Le strutture sportive di Pag. 26Vigna di Valle costituiscono da anni la sede di svolgimento della principale competizione sportiva scolastica sul territorio, le «Etruschiadi». Gli atleti partecipano, inoltre, come testimonial ad iniziative di carattere sociale, tra le quali, le giornate dell'AIRC a sostegno della ricerca e gli interventi contro il bullismo e il doping.
In ordine alle iniziative di solidarietà che la Marina militare segue, alcuni esempi significativi sono l'adesione al progetto «Sognando Itaca», promosso dall'Associazione italiana contro le leucemie-linfomi, nell'ambito del quale vengono messe a disposizione le imbarcazioni per svolgere l'attività di velaterapia, e il progetto «Vela solidale», che prevede uscite in mare su imbarcazioni in grado di minimizzare le diverse disabilità. Con il CONI è in atto un progetto chiamato «I giovani incontrano i campioni», mentre con la Presidenza del Consiglio è stato sviluppato un progetto per organizzare corsi velici estivi annuali gratuiti per circa 300 studenti delle scuole medie superiori. Quanto ai progetti speciali, particolarmente rilevante è lo svolgimento presso il centro di Sabaudia di tappe importanti della Coppa del mondo e del Campionato europeo di canottaggio. Il secondo progetto, denominato «Marina militare Nastro Rosa Tour» consistente in un giro d'Italia a vela, con partenza dal porto di Genova ed arrivo al porto di Venezia.
Il Centro sportivo dell'Arma dei Carabinieri ha inaugurato, nell'ambito dell'iniziativa «Minori a rischio», la palestra per il pugilato presso la sede X Reggimento Carabinieri Campania a Napoli. Ha, inoltre, sottoscritto nel 2000 l'accordo con l'Opera Pia Asilo di Savoia per lo sviluppo di iniziative nell'ambito del programma «Talento e tenacia – Crescere nella legalità». Presso le strutture del IV Reggimento a cavallo vengono, poi, ospitate le associazioni abilitate a praticare interventi assistiti con gli animali.
Il Gruppo sportivo della Guardia di finanza collabora con il CONI, il CIP e le federazioni sportive nella realizzazione di eventi sportivi, tra le quali, il «Meeting internazionale di atletica leggera Golden Gala» a Roma e i recenti campionati mondiali di sci alpino a Cortina. Tra i progetti speciali cui l'Arma partecipa vi è il «Progetto Sport e legalità» della Presidenza del Consiglio, volto a far scoprire lo sport a studenti di realtà particolarmente disagiate e il Progetto «Vivere la neve», che coinvolge le scuole attraverso incontri con gli studenti sui temi della corretta alimentazione e pratica motoria e sul rispetto dell'ambiente.
Anche il Gruppo sportivo della Polizia di Stato è impegnato in numerosi progetti sociali. Le Fiamme Oro hanno, infatti, nel proprio statuto l'obiettivo di realizzare politiche di inclusione sociale dei giovani attraverso lo sport come strumento di legalità e di formazione. Esempio in questo senso, che è stato oggetto della visita di una delegazione delle Commissioni Difesa e Cultura (accompagnati dalla sottosegretaria Vezzali), è la palestra nel quartiere San Basilio, dove un edificio in mano alla criminalità è diventato la nuova palestra delle Fiamme Oro, con la sede di una sezione giovanile di pugilato. Il progetto punta alla riqualificazione del quartiere creando un punto di aggregazione per i ragazzi della zona, che potranno imparare i segreti del pugilato dai tecnici delle Fiamme Oro, e, soprattutto, riscoprire i valori di legalità e rispetto delle regole, che sono alla base dello sport. L'iniziativa è frutto della collaborazione tra Roma Capitale, proprietaria dell'immobile, Ministero dell'Interno, e Gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato.
Le Fiamme Azzurre sviluppano, poi, importanti progetti sportivi anche a favore della popolazione detenuta. A mero titolo esemplificativo, particolarmente rilevanti sono stati i progetti in corso nell'ambito dei quali la Federazione di Atletica Leggera si occupa di formare i giudici di gara tra i detenuti che stanno scontando una pena. In merito al progetto Giovani la formazione avviene dove sono presenti le strutture sportive. Esistono in alcune città convenzioni con taluni licei. La presenza delle Fiamme Azzurre è dislocata in ogni capoluogo di Provincia, in linea con quella che è l'organizzazione del sistema penitenziario italiano. Nei piccoli centri non riescono quindi a garantire la loro presenza. Si Pag. 27potrebbe ovviare a questo problema se gli enti locali riuscissero a mettere a loro disposizione le strutture sportive. Con la Società Sport e Salute è stato poi avviato un protocollo per ampliare a tutta la popolazione detenuta nazionale la pratica sportiva.
2. Il CONI
Il Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, rappresenta la Confederazione delle federazioni sportive nazionali (FSN) e delle Discipline sportive associate (DSA), e si conforma ai principi dell'ordinamento sportivo internazionale, in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi emanati dal Comitato olimpico internazionale (CIO). La relativa disciplina è dettata, principalmente, dal decreto legislativo n. 242 del 1999, come modificato, da ultimo, dalla legge n. 8 del 2018.
In base alla riforma del 1999, l'ente cura l'organizzazione ed il potenziamento dello sport nazionale, ed in particolare la preparazione degli atleti e l'approntamento dei mezzi idonei per le Olimpiadi e per tutte le altre manifestazioni sportive nazionali o internazionali. Adotta, inoltre, misure di prevenzione e repressione dell'uso di sostanze che alterano le naturali prestazioni fisiche degli atleti nelle attività sportive, nonché la promozione della massima diffusione della pratica sportiva, assume e promuove le opportune iniziative contro ogni forma di discriminazione e di violenza nello sport.
In virtù di quanto stabilito dalla legge di bilancio 2019 (articolo 1, commi 629-633 della legge n. 145 del 2018) è stato modificato il meccanismo di finanziamento statale dell'attività sportiva nazionale, attribuendo alla «Sport e salute S.P.A.» il compito di finanziare le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline sportive Associate, nonché gli Enti di promozione sportiva (EPS), le Associazioni benemerite, i Gruppi sportivi militari e i Corpi civili dello Stato – in precedenza assicurato dallo stesso CONI –, mentre al CONI sono state destinate unicamente risorse per il finanziamento delle proprie spese di funzionamento e di realizzazione delle proprie attività istituzionali, nonché per la copertura degli oneri relativi alla preparazione olimpica e al supporto alla delegazione italiana.
In particolare, il comma 630 dell'articolo 1 della legge n. 145 del 2018 ha disposto che, dal 2019, il livello di finanziamento del CONI e della Sport e Salute S.P.A. è stabilito nella misura annua del 32 per cento delle entrate effettivamente incassate dal bilancio dello Stato, registrate nell'anno precedente, e, comunque, in misura non inferiore complessivamente a 410 milioni di euro annui, derivanti dal versamento delle imposte ai fini IRES, IVA, IRAP e IRPEF nei seguenti settori di attività: gestione di impianti sportivi, attività di club sportivi, palestre e altre attività sportive. Le risorse sono destinate al CONI, nella misura di 45 milioni annui, per le finalità ante indicate, per una quota non inferiore a 363 milioni annui, alla Sport e salute S.P.A. Al finanziamento di FSN, DSA, EPS, gruppi sportivi militari e dei corpi civili dello Stato e associazioni benemerite si provvede, in misura inizialmente non inferiore a 280 milioni annui, a valere sulla quota destinata alla Sport e salute S.P.A.
Sempre in base alle disposizioni istitutive, per il finanziamento degli organismi sportivi, Sport e Salute S.P.A. è stata chiamata a istituire una gestione separata e a provvedere al riparto delle risorse sulla base degli indirizzi generali in materia sportiva adottati dal CONI in armonia con i principi dell'ordinamento sportivo internazionale.
La Giunta nazionale del CONI continua ad esercitare il potere di controllo su FSN, DSA, EPS in merito al regolare svolgimento delle competizioni, alla preparazione olimpica e all'attività sportiva di alto livello, nonché all'utilizzo dei contributi finanziari. Inoltre, essa propone al Consiglio nazionale il commissariamento delle FSN o delle DSA in caso di gravi irregolarità nella gestione o di gravi violazioni dell'ordinamento sportivo da parte degli organi direttivi, in caso di constatata impossibilità di funzionamento dei medesimi, o nel caso in cui non siano stati ottemperati gli adempimentiPag. 28 regolamentari al fine di garantire il regolare avvio e svolgimento delle competizioni sportive nazionali.
In relazione al mutato assetto delle competenze in materia di sport derivante dall'articolo 1, comma 19, lettera a), del decreto-legge n. 181 del 2006, il CONI è attualmente sottoposto alla vigilanza (di cui all'articolo 1 del d.lgs. n. 242 del 1999) della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Lo statuto del CONI è stato approvato, da ultimo, con DPCM del 10 gennaio 2020.
Secondo quanto è stato dato da apprendere nel corso dell'audizione, la funzione fondamentale del CONI in relazione ai gruppi sportivi è quella di coordinare tutte le esigenze delle varie federazioni e condividere insieme ai gruppi sportivi le strategie e le linee da tenere nel corso del quadriennio olimpico, sia per quanto riguarda gli investimenti che per quanto concerne l'attività agonistica.
Particolare attenzione è rivolta all'organizzazione di manifestazioni sportive nazionali e allo sviluppo dei settori giovanili.
I gruppi rivestono, inoltre, un ruolo importante per la crescita dei tecnici al loro interno.
In base a quanto previsto dalla normativa vigente, gli atleti e i tecnici dei gruppi possono essere messi a disposizioni delle federazioni e del CONI.
I gruppi militari e civili sono gestiti attraverso accordi emananti con decreti del Presidente della Repubblica; vengono, poi, siglati protocolli d'intesa con i vari Ministeri e stipulate convenzioni relative all'impiantistica sportiva.
Il Comitato olimpico funge da primo attore, sempre di concerto con le federazioni ed i gruppi sportivi.
Dal 2020 il contributo che il CONI elargiva ai gruppi sportivi viene – come peraltro già specificato – erogato dalla società Sport e Salute S.P.A.
Il CONI seguiva specifici criteri per la distribuzione delle risorse.
Prioritario, in quanto elemento premiante, era considerato il numero di atleti appartenente a ciascun gruppo sportivo e facenti parte del Club Olimpico. A tale Club accedono gli atleti che nel corso dell'anno hanno ottenuto un risultato di prestigio e gli atleti di interesse federale – quelli cioè che hanno partecipato all'ultima edizione del Campionato del mondo o del Campionato europeo – nonché i tecnici di interesse federale.
Negli ultimi anni è stato dato rilievo, inoltre, alla valorizzazione delle sezioni giovanili. Per quanto riguarda la parte impiantistica, venivano valutati i progetti presentati dai gruppi sportivi.
L'altra prevalente funzione del CONI è quella di coordinare l'attività dei gruppi per quanto riguarda l'attività agonistica.
Le strutture sportive possono essere messe a disposizione di associazioni e società affiliate alle federazioni. Questo per non separare mai la base dal livello agonistico dando, così, continuità all'attività di allenamento e selezione.
Quanto ai rapporti con lo Stato Maggiore della Difesa, è stata istituita una Commissione paritetica per coordinare tutte le attività dei gruppi.
Sette gruppi su 8 hanno la sezione giovanile. Si è passati da 3.162 a 6.204 atleti.
Il coordinamento effettuato dal CONI lascia impregiudicata la singolarità di ciascun gruppo sportivo, ognuno capace di muoversi in autonomia nell'ambito della cornice normativa comune.
Il Comitato olimpico mette a disposizione tutto il supporto e le conoscenze dal punto di vista tecnico organizzativo e di coordinamento con le federazioni.
Due o tre volte l'anno il CONI organizza tavoli congiunti con tutti i gruppi sportivi, civili e militari.
3. Il Comitato italiano paralimpico e l'attività paralimpica dei gruppi sportivi
Il Comitato italiano paralimpico (CIP), già Federazione italiana sport disabili, è stato istituito con legge n. 189 del 2003. Da ultimo, è intervenuto il decreto legislativo n. 43 del 2017 che, in attuazione della delega recata dalla legge n. 124 del 2015, ha trasformato il CIP in ente autonomo di diritto pubblico, delineando una disciplina simmetrica a quella recata, per il CONI, dal decreto legislativo n. 249 del 1999. In particolare,Pag. 29 il decreto legislativo ha posto il CIP – dotato ora di autonomia organizzativa, regolamentare, amministrativa, contabile e di bilancio – sotto la vigilanza della (sola) Presidenza del Consiglio dei ministri (e non più anche sotto quella del CONI).
Le specifiche finalità del CIP concernono: l'organizzazione ed il potenziamento dello sport paralimpico nazionale e, in particolare, la preparazione degli atleti paralimpici e l'approntamento dei mezzi idonei per le Paralimpiadi; l'adozione di misure di prevenzione e repressione dell'uso di sostanze che alterano le naturali prestazioni fisiche degli atleti paralimpici; la promozione della massima diffusione della pratica sportiva per i disabili; la promozione di iniziative contro ogni forma di discriminazione e violenza nello sport.
Il CIP è la Confederazione delle Federazioni sportive paralimpiche (FSP) e delle Discipline sportive paralimpiche (DSP), da esso riconosciute.
In base all'art. 13, comma 2, del decreto legislativo n. 43/2017, le FSP e le DSP non perseguono fini di lucro e hanno natura di associazione con personalità giuridica di diritto privato.
Al CIP partecipano, altresì, le Federazioni sportive nazionali e le Discipline sportive associate riconosciute dal CONI, le cui attività paralimpiche erano state già riconosciute dal CIP (FSNP e DSAP) alla data di entrata in vigore della L. 124/2015.
In base agli artt. 26 e 27 dello statuto del CIP, gli Enti di promozione sportiva paralimpica (EPSP) sono associazioni riconosciute dal CIP a livello nazionale che hanno per fine istituzionale la promozione e l'organizzazione di attività fisico-sportive integrate o esclusivamente per disabili, con finalità ricreative e formative: la qualifica viene riconosciuta dal Consiglio nazionale. Per statuto, non hanno fini di lucro.
Anche se esistono da tempo protocolli d'intesa che regolano i tesseramenti e progetti come il GSPD, sul piano legislativo le sezioni paralimpiche all'interno dei Gruppi sportivi civili e militari sono state recentemente istituite e regolamentate con il decreto legislativo n. 36/2021.
Gli articoli 43-50 del provvedimento, emanato in attuazione della delega conferita dalla legge n. 86/2019 per il riordino e la riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché per la disciplina del rapporto di lavoro sportivo, recano disposizioni in materia di pari opportunità per le persone con disabilità nell'accesso ai gruppi sportivi militari e dei Corpi civili dello Stato.
L'articolo 44 prevede che i Gruppi sportivi «Polizia di Stato-Fiamme Oro», tesserano gli atleti paralimpici, inserendoli in un'apposita Sezione paralimpica composta anche da non appartenenti alla Polizia di Stato. La Sezione cura lo sviluppo tecnico agonistico delle attività sportive degli atleti disabili, con particolare riferimento agli atleti riconosciuti di interesse nazionale. Le «Fiamme Oro» reclutano attraverso pubblico concorso per titoli, nel limite del 5 per cento dell'organico del medesimo Gruppo sportivo, atleti tesserati nel CIP. A tali atleti sono riconosciute le medesime qualifiche, pari progressione di carriera ed uguale trattamento economico, giuridico e previdenziale del personale appartenente al ruolo iniziale del Gruppo sportivo
In particolare, l'articolo 43 istituisce la «Sezione Paralimpica Fiamme Azzurre» nell'ambito dei Gruppi sportivi «Fiamme Azzurre». «Le Fiamme Azzurre» reclutano attraverso pubblico concorso per titoli, nel limite del 5 per cento dell'organico del medesimo Gruppo sportivo, atleti tesserati nel CIP. A tali atleti sono riconosciute le medesime qualifiche, pari progressione di carriera ed uguale trattamento economico, giuridico e previdenziale del personale appartenente al ruolo iniziale del Gruppo sportivo.
Ai sensi dell'articolo 45, le componenti sportive dei Vigili del Fuoco possono tesserare, con parità di trattamento rispetto agli atleti normodotati, atleti disabili appartenenti al CIP. Il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco recluta attraverso pubblico concorso per titoli, nel limite del 5 per cento dell'organico del Gruppo sportivo «Fiamme Rosse», atleti tesserati nel CIP. A tali atleti sono riconosciuti la medesima qualifica, pari progressione di carriera ed Pag. 30uguale trattamento economico, giuridico e previdenziale del personale appartenente al ruolo delle «Fiamme Rosse».
L'articolo 47 istituisce il «Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa – GSPD» che, oltre a favorire un generale processo di recupero e di integrazione del personale, militare e civile, disabile della Difesa in servizio o in congedo, promuove lo sport paralimpico di eccellenza, mediante l'iscrizione di atleti di interesse nazionale, previa segnalazione del CIP, e la partecipazione nelle diverse discipline, a competizioni in ambito nazionale e internazionale.
Il Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa, nel limite del 5 per cento dell'organico globalmente esistente nei gruppi sportivi militari del Ministero della difesa, stipula contratti di lavoro sportivo con gli atleti con disabilità fisiche e sensoriali, risultati idonei e in posizione utile all'esito di apposite procedure selettive pubbliche per soli titoli.
Le spese relative al tesseramento e al reclutamento degli atleti paralimpici all'interno dei gruppi sportivi dei Corpi civili dello Stato e dei gruppi sportivi militari sono finanziate, secondo gli articoli 46 e 49 del decreto, con:
gli ordinari stanziamenti previsti a legislazione vigente nel bilancio dello Stato;
i contributi erogati dalla Sport e salute S.P.A. di cui articolo 1, comma 630, della legge n. 145 del 2018;
gli ulteriori eventuali contributi erogati dal CONI, dal CIP, dalle singole FSN, dalle regioni, dalle province, dai comuni e da altri enti pubblici e privati, sulla base di apposite intese.
In base a quanto disposto, da ultimo, dall'articolo 10, comma 13-quater, lettera a) e b), del decreto-legge n. 73 del 2021 (legge n. 106 del 2021), le disposizioni del decreto legislativo n. 36 del 2021 in materia di pari opportunità per le persone con disabilità nell'accesso ai gruppi sportivi militari e dei Corpi civili dello Stato (articoli 43-50) si applicheranno a decorrere dal 1° gennaio 2022.
Nel 2014 è stato costituito il Gruppo Sportivo Paraolimpico della Difesa (GSPD), in accordo tra il Dicastero Difesa e il CIP.
Con questo progetto il Ministero della difesa ha inteso promuovere un programma sportivo a favore dei militari che, operando in Patria o fuori dai confini nazionali, hanno contratto lesioni o malattie invalidanti e permanenti nell'adempimento del proprio dovere.
In ragione del richiamato accordo quadro, rinnovato il 14 aprile ultimo scorso, il Gruppo Sportivo Paraolimpico sostiene le attività sportive nel settore della disabilità per promuovere e sviluppare, nel rispetto delle reciproche competenze e dei rispettivi compiti istituzionali, i programmi relativi al personale disabile della Difesa e agli atleti paraolimpici segnalati dal CIP. Esso costituisce, di fatto, l'unica componente dello sport paraolimpico per l'intero comparto della Difesa. Attualmente gli iscritti al GSPD sono 48, di cui 33 sono militari in servizio, 7 ex militari transitati nei ruoli civili della Difesa e 8 militari in congedo. Gli iscritti prestano servizio presso i comandi, enti di appartenenza o i luoghi di residenza. Per mantenere un adeguato livello di preparazione svolgono attività sportive e allenamenti presso infrastrutture sportive militari locali o presso strutture rese disponibili dal CIP.
Il Gruppo sportivo paraolimpico della Difesa ha strette connessioni con il Centro Veterani della Difesa. In particolare il Centro aiuta a conoscere il personale, per poi indirizzarlo verso quell'area che può essere di migliore attinenza, sia essa quella sportiva o quella amministrativa. Al momento non vi è personale civile ma, a seguito della riforma, potrà essere possibile incorporare civili attraverso una contrattualizzazione del lavoro sportivo.
Un protocollo d'intesa fra il CIP e la Guardia di finanza regola dal 2012 il tesseramento degli atleti paralimpici nel Gruppo sportivo Fiamme Gialle.
Con la convenzione firmata a Roma il 12 marzo 2012 tra i Gruppi sportivi della Polizia di Stato – Fiamme Oro e il CIP, si è realizzato un accordo di collaborazione per lo sviluppo tecnico e agonistico delle attività sportive per i disabili e, in particolare, per gli atleti disabili riconosciuti di livello internazionale. La convenzione riconoscePag. 31 la possibilità che atleti disabili, di livello internazionale, possano svolgere attività sportiva tesserandosi, come civili, presso i Gruppi sportivi della Polizia di Stato Fiamme Oro.
Il tesseramento riguarda esclusivamente atleti, su designazione del CIP, sentito il Gruppo stesso, appartenenti alle liste definite «Club paralimpico» e di «Interesse paralimpico», il cui livello tecnico-agonistico faccia presupporre il raggiungimento di prestigiosi risultati in occasione dei Giochi Paralimpici. Nel corso delle audizioni è stato reso noto che è in fase di predisposizione una bozza di decreto che dovrebbe prevedere di assumere in tale ambito un 5 per cento dell'organico del Gruppo sportivo. Quindi, su quasi 400 unità, l'ipotesi è di riservare agli atleti paraolimpici circa 20 unità. In tale ambito, il Gruppo ha sviluppato una specializzazione nella scherma e nel nuoto.
Per quanto concerne le Fiamme Azzurre, già dal 2007 un protocollo d'intesa con il CIP ha permesso ai primi atleti con disabilità di entrare a far parte del Gruppo sportivo della Polizia Penitenziaria.
Già dal luglio 2007 è stato siglato un Protocollo d'Intesa tra il Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria (DAP) e il Presidente del CIP. Tale Protocollo ha per oggetto il tesseramento e, di conseguenza, lo svolgimento delle attività tecniche ed agonistiche connesse, da parte di atleti disabili di alto livello tecnico-agonistico presso il Gruppo sportivo «Fiamme Azzurre». In base ad esso possono essere tesserati presso il Gruppo sportivo «Fiamme Azzurre» esclusivamente: atleti appartenenti alla lista definita «Club Paralimpico»; atleti appartenenti alla lista definita «Interesse Paralimpico», i cui risultati tecnico-agonistici facciano presupporre il raggiungimento di risultati prestigiosi in occasione dei Giochi Paralimpici.
Nel corso dell'indagine, una delegazione della Commissione ha svolto un incontro con il Presidente del Comitato paraolimpico, Luca Pancalli presso la sede di Roma. Il tema al centro dell'interlocuzione è stato proprio l'intervento legislativo del 2019 che ha permesso l'accesso agli atleti paraolimpici nei gruppi sportivi militari e nei Corpi civili dello Stato. Il Presidente ha sottolineato come in tale occasione sia stato adottato un provvedimento di civiltà che pone fine ad una disparità che non aveva ragione di essere e che, al tempo stesso, è stato capace di fornire un messaggio culturale al Paese nel senso della piena inclusione delle persone con disabilità e per il riconoscimento di uguali diritti per tutti. È stato, altresì, sottolineato che in tal modo gli atleti paraolimpici potranno contare su strutture di eccellenza per proseguire la loro attività agonistica e sulla possibilità, in futuro, di essere impiegati a livello lavorativo in base alle loro capacità e abilità.
4. Federazioni sportive nazionali e le Discipline sportive associate
Le Federazioni sportive nazionale e le Discipline sportive associate svolgono l'attività sportiva in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi del CIO, delle Federazioni internazionali e del CONI, anche in considerazione della valenza pubblicistica di specifiche tipologie di attività individuate nello statuto del CONI.
Hanno natura di associazione con personalità giuridica di diritto privato, ad eccezione di Aeroclub d'Italia, Automobile club d'Italia e Unione italiana tiro a segno, che, invece, hanno personalità giuridica di diritto pubblico. Le Federazioni sportive e le Discipline sportive associate non perseguono fini di lucro e sono soggette, per quanto non diversamente previsto, alla disciplina recata dal codice civile. A fini sportivi, esse sono riconosciute dal Consiglio nazionale del CONI.
In base all'articolo 32, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 157 del 1986, le organizzazioni polisportive d'importanza nazionale che svolgono attività di diffusione e promozione e le associazioni nazionali che svolgono attività a vocazione sportiva di notevole rilievo possono essere riconosciute dal CONI, rispettivamente, quali Enti di promozione sportiva (EPS) e Associazioni benemerite.
In base al già citato statuto del CONI (articoli 26 e 30), gli EPS e le Associazioni benemerite non hanno fini di lucro.
5. Sport e Salute S.P.A.
Sport e Salute S.P.A., istituita con legge n. 145 del 2018, ha assunto il compito di soggetto erogatore dei contributi a favore dei gruppi sportivi per lo svolgimento dell'attività sportiva e per la manutenzione e il rinnovamento dell'impiantistica sportiva.
La società – secondo quanto riportato in audizione – ha assegnato e liquidato complessivamente 7 milioni e 700 mila euro tra il 2019 e il 2021 per lo svolgimento dell'attività sportiva.
Per quanto riguarda l'impiantistica, delle risorse assegnate alla società per il 2019 sono stati spesi 409 mila euro, mentre i restanti 581 mila sono relativi a progetti in corso di avanzamento. Sugli esercizi 2020 e 2021 sono state impegnate risorse pari a un milione e 932 mila euro, risorse che ancora devono essere puntualmente allocate.
In un incontro con i gruppi sportivi tenutosi il 22 settembre 2021 si è convenuto di impegnare le risorse complessive a valere sugli anni 2020, 2021 e 2022 per un importo complessivo di 2 milioni e 700 mila euro.
A tal fine sarà pubblicato un avviso per manifestazione d'interesse della durata di tre mesi aperto a tutti i gruppi sportivi militari e civili.
Tra i criteri di valutazione che saranno inseriti nell'avviso di manifestazione di interesse saranno considerati, accanto al merito sportivo e all'efficienza realizzativa, fattori legati alla sinergia tra i diversi gruppi sportivi.
Il rilancio dell'impiantistica sportiva risulta strategico per il rilancio della funzione sociale sportiva, sia essa di base che di alto livello.
La società ha poi promosso la sottoscrizione di alcuni protocolli d'intesa con l'Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato e il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria al fine di promuovere lo sport sia in contesti difficili come le carceri sia per educare i giovani responsabili di episodi di bullismo o residenti nelle periferie disagiate, anche attraverso l'apertura di nuove sedi.
Conclusioni
Nel corso delle audizioni, anche in relazione a quanto riscontrato durante i sopralluoghi effettuati, sono emerse alcune questioni che necessitano di una valutazione e, se del caso, di un intervento normativo.
Premessa indispensabile è quella per cui tutte le ipotesi di intervento che modifichino l'attuale impostazione devono considerare l'eccezionale livello che il sistema nel suo complesso ha raggiunto in questi anni; risulta, quindi, comunque fondamentale condividere ogni possibile soluzione con chi in questi anni ha contribuito alla costruzione di questa eccellenza.
In primo luogo, ferma restando l'eccellenza raggiunta dai gruppi sportivi in ordine ai risultati ottenuti nelle più importanti competizioni nazionali ed internazionali, è emersa l'esigenza che nel futuro si possa programmare l'attività, operando un bilanciamento tra quelle discipline olimpioniche particolarmente attrattive e seguite da un largo pubblico, per le quali è opportuno mantenere una sana competizione tra i gruppi sportivi – permettendo, così, un accesso abbastanza diffuso all'attività agonistica – e le discipline cosiddette «di nicchia», sulle quali si potrebbe pensare ad una sorta di specializzazione da parte di solo alcuni gruppi.
Quanto alle modalità nelle quali è organizzata la carriera sportiva degli atleti, sono emerse alcune possibili questioni sulle quali si potrebbe intervenire per realizzare un certo margine di miglioramento.
Il riferimento è, in particolare:
all'organico a disposizione dei gruppi, per alcuni gruppi ormai estremamente ridotto, anche a causa, tra l'altro, delle riduzioni imposte alle singole Forze armate dalla legge n. 244 del 2012. È stata, al tal fine, ipotizzata la possibilità di definire un ruolo speciale non vincolato da limiti nelle assunzioni, che non sia soggetto a tagli lineari e che possa avere garanzia di risorse economiche finanziarie stabiliti e certe nel tempo. Il Gruppo sportivo vive, infatti, una realtà del tutto peculiare che a volte male si concilia con le esigenze degli altri ruoli Pag. 33operanti all'interno della Forza armata o di Polizia. Basti pensare, come esempio, che l'atleta ha bisogno di una dieta differenziata e specifica che mal si concilia con un approvvigionamento e una distribuzione di pasti generica destinata all'intera collettività appartenente ai Corpi armati e civili;
alle modalità di selezione degli atleti, che potrebbero essere basate su criteri generali comuni a tutti i gruppi, mantenendo l'autonomia gestionale di ciascun gruppo e migliorando il coordinamento ed una programmazione efficace dell'attività, soprattutto su quelle discipline più di nicchia e che hanno una platea di praticanti limitata. È stato poi, varie volte sottolineato come sia molto importante attingere ai vivai alimentati dalle federazioni su tutto il territorio italiano. Se risulta apprezzabile la creazione in questi ultimi anni di settori giovanili di libero accesso effettuato da parecchi gruppi sportivi, un focus particolare deve rivolto, nel contempo, all'età dell'arruolamento. Un'età troppo bassa rischia di non consentire una valutazione attenta dei dati fisiologici e tecnici dell'atleta. In altri termini, un'età troppo giovane potrebbe essere di ostacolo nel poter capire se i risultati fin lì conseguiti sono o meno ulteriormente (come ci si attenderebbe dall'arruolamento) e progressivamente ancora incrementabili;
alla carriera sportiva, sulla quale occorre capire quali sono le modalità migliori per far sì che l'atleta possa continuare, una volta assunto tramite concorso, a realizzare quei livelli di capacità atletica che ne hanno determinato la selezione e l'assunzione. Per alcuni gruppi sussiste un turn over molto frequente, dovuto anche al raggiungimento dei limiti di età dell'atleta, mentre per altri, le dismissioni risultano di difficile soluzione.
Sempre con riferimento allo svolgimento della professione, rilevante risulta il tema delle sponsorizzazioni di cui può godere l'atleta professionista. In particolare, seppure non è esclusa la facoltà di stipulare contratti anche con i singoli atleti, oltre che con il gruppo di appartenenza, la procedura per la concessione delle autorizzazioni alla sottoscrizione di detti contratti risulta piuttosto gravosa rispetto alla tempistica richiesta per questo genere di attività. In particolare, mentre la normativa di cui al decreto legislativo n. 165 del 2001, che reca norme sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, prevede la possibilità che siano gli stessi soggetti pubblici o privati che intendono conferire l'incarico a poter richiedere all'amministrazione di appartenenza del dipendente l'autorizzazione, per il personale militare non è applicabile in quanto è richiesto il parere delle competenti autorità gerarchiche con lungaggini amministrative spesso di non facile conciliazione con le esigenze del mercato. Risulta, pertanto, necessario adottare ogni iniziativa utile per semplificare in ambito militare la procedura di autorizzazione alla sottoscrizione dei contratti di sponsorizzazione, consentendo, a tal fine, il perfezionamento della proposta contrattuale attraverso l'esclusiva e celere autorizzazione da parte del solo Comandante del Corpo, fermo restando i successivi adempimenti da parte della direzione generale del personale.
Ulteriore questione riguarda il futuro dell'atleta, il periodo di vita lavorativa che inizia quando, per limiti di età, l'atleta è costretto a smettere l'attività sportiva agonistica. La norma – come si è visto, nel corso delle audizioni – è quella di prevedere un nuovo cammino all'interno del Corpo a cui appartiene o di restare come tecnico nel gruppo sportivo. Non è previsto, al momento, nessuna possibilità di transitare in altra Forza armata o di Polizia o di accedere ad altri ruoli nella pubblica amministrazione, tra i quali, anche quelli legati all'insegnamento della pratica sportiva nelle scuole. Su questo sarebbe sufficiente valutare la possibilità che, in base alla carriera sportiva, vengano costruiti dei titoli spendibili dagli ex atleti nell'accesso al comparto della pubblica amministrazione.
Quanto all'impiantistica, anche in ragione degli importanti finanziamenti che potranno essere attivati in base al PNNR, risulta particolarmente rilevante dotare, prevedendo assunzioni di personale mirato, le autorità locali di strutture tecniche efficientiPag. 34 utili per la presentazione e la realizzazione, nei tempi richiesti, dei progetti per la riqualificazione dell'impiantistica. Quanto, invece, alla gestione degli impianti sportivi, si potrebbe valutare l'opportunità che siano gli stessi gruppi sportivi ad assumersi la relativa responsabilità, considerata la conoscenza acquisita nel tempo e l'utilizzazione quotidiana delle strutture. Tema da risolvere è quello dell'utilizzo «commerciale» dell'impianto, in questo senso andrebbe studiata la possibilità che anche i gruppi sportivi militari e civili possano svolgere questo tipo di attività, prevedendo delle procedure per la riscossione di eventuali entrate derivate dall'affitto degli spazi gestiti in concessione. Ciò potrebbe risultare particolarmente vantaggioso per la collettività laddove l'impianto abbia una sua specificità legata alla pratica di uno sport, anche di nicchia, nel quale il gruppo è impegnato nel raggiungere livelli di efficienza. In tal caso, il duplice ruolo relativo alla gestione e alla pratica della disciplina potrebbe risultare di maggiore garanzia per assicurare efficienza e tempestività nell'attività di necessaria manutenzione delle strutture.
ALLEGATO
Risultati conseguiti alle Olimpiadi di Tokyo 2020
GRUPPO SPORTIVO |
ORO |
ARGENTO |
BRONZO |
Fiamme Oro |
5 |
3 |
12 |
Fiamme Gialle |
4 |
3 |
1 |
Esercito |
3 |
6 | |
Carabinieri |
2 |
3 | |
Aeronautica |
2 |
2 | |
Fiamme Azzurre |
1 | ||
Marina Militare | |||
Fiamme Rosse | |||
TOTALI |
12 |
11 |
24 |
Tabelle riassuntive di tutti i risultati conseguiti alle Olimpiadi (estive ed invernali) e ai Campionati Mondiali (Assoluti e Categoria) dai Gruppi sportivi militari
TAB. 1
RISULTATI CONSEGUITI ALLE OLIMPIADI* (ESTIVE ED INVERNALI) | |||
GRUPPO SPORTIVO |
ORO |
ARGENTO |
BRONZO |
Fiamme Oro |
45 |
19 |
42 |
Fiamme Gialle |
80 titoli olimpici complessivamente conseguiti | ||
Esercito |
3 |
7 |
12 |
Carabinieri |
33 |
28 |
44 |
Aeronautica |
5 |
3 |
10 |
Fiamme Azzurre |
1 | ||
Marina Militare** |
1 | ||
Fiamme Rosse | |||
TOTALI |
(*dati aggiornati alle Olimpiadi di Tokio 2020 svoltesi nel 2021)
(** i dati forniti comprendono il solo periodo di riferimento 2015-2020)
TAB. 2
RISULTATI CONSEGUITI AI VARI CAMPIONATI MONDIALI (ASSOLUTI E CATEGORIA) | |||
GRUPPO SPORTIVO |
ORO |
ARGENTO |
BRONZO |
Fiamme Oro |
239 titoli mondiali complessivamente conseguiti | ||
Fiamme Gialle |
313 titoli mondiali complessivamente conseguiti | ||
Esercito |
18 |
17 |
28 |
Carabinieri |
138 |
117 |
150 |
Aeronautica |
19 |
12 |
18 |
Fiamme Azzurre |
34 |
28 |
37 |
Marina Militare* |
4 |
15 |
9 |
Fiamme Rosse |
9 |
4 |
1 |
TOTALI |
(* i dati forniti comprendono il solo periodo di riferimento 2015-2020)