CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 aprile 2022
783.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e X)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 28 APRILE 2022

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RISOLUZIONI

  Giovedì 21 aprile 2022. — Presidenza della vicepresidente della X Commissione Giorgia ANDREUZZA. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 14.10.

7-00821 Formentini e 7-00827 Zucconi: Sulla partecipazione dell'Italia al progetto per la realizzazione del gasdotto EastMed.
(Discussione congiunta e rinvio).

  Le Commissioni iniziano la discussione congiunta delle risoluzioni.

  Giorgia ANDREUZZA, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca la discussione delle risoluzioni 7-00821 Formentini e 7-00827 Zucconi riguardanti la partecipazione dell'Italia al progetto per la realizzazione del gasdotto EastMed.
  Avverte altresì che, vertendo sulla medesima materia, le risoluzioni saranno discusse congiuntamente.

  Paolo FORMENTINI (LEGA) illustra la risoluzione in titolo, sottolineando che l'iniziativa nasce dalla risposta fornita dal Governo, il 7 aprile scorso, all'interrogazione a risposta immediata n. 5-07851, presentata in III Commissione. Sottolinea che il gasdotto EastMed si configura come una infrastruttura di interesse nazionale, dal momento che il nostro Paese dispone della tecnologia necessaria a realizzarla e che diverse imprese italiane potrebbero essere coinvolte nell'esecuzione dell'opera. Rileva, altresì, che si tratterebbe di un hub importante – a medio termine – per l'approvvigionamento di gas, ma anche – in prospettiva – per la fornitura di idrogeno, su cui l'Arabia Saudita sta investendo in maniera massiccia.
  Da ultimo, evidenzia che il gasdotto garantirebbe l'importazione di gas a livelli e prezzi costanti, provenendo dall'unica democrazia del Medio Oriente – Israele – e, dunque, senza incorrere nei rischi derivanti dalla dipendenza da Paesi autoritari e instabili.
  In conclusione, auspica massima convergenza tra le forze politiche e celerità nell'esame dell'atto di indirizzo, per colmare il ritardo con il quale il nostro Paese sta procedendo alla valutazione del progetto.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) illustra la propria risoluzione, che concerne la partecipazione dell'Italia al progetto per la realizzazione del gasdotto EastMed, ritenendo Pag. 7opportuno partire proprio dalla sua parte finale relativa agli impegni. Sottolinea infatti che la risoluzione a sua prima firma è volta ad impegnare il Governo in primo luogo ad aprire tutti i necessari tavoli di lavoro nazionali ed internazionali per la partecipazione al gasdotto EastMedPoseidon e la sua completa realizzazione, garantendo tutte le iniziative di supporto, anche di carattere normativo, comprese quelle per la firma e la ratifica di accordi internazionali al riguardo. Poi, in secondo luogo, ad avviare una strategia di diversificazione dell'approvvigionamento di gas naturale tramite contatti diplomatici, iniziative di diplomazia economica ed ulteriori progettazioni infrastrutturali internazionali con i partner dell'area mediterranea. Ricorda, inoltre, che essa è volta ad impegnare il Governo ad avviare concretamente tutti i necessari tavoli di lavoro nazionali e internazionali, garantendo tutte le iniziative di supporto, anche di carattere normativo, volte a realizzare il raddoppio della fornitura di gas derivante dal gasdotto trans-adriatico Tap e, infine, a incrementare la produzione nazionale di gas naturale al fine di ridurre gli oneri e i costi in capo ai cittadini e per raggiungere una maggiore sovranità energetica.
  Ritiene che su tali azioni possano convergere le diverse forze parlamentari e ricorda che su questa materia recentemente l'Assemblea della Camera ha approvato, praticamente all'unanimità, un ordine del giorno presentato da Fratelli d'Italia cosa che a suo avviso rappresenta un segnale molto importante di unità del Parlamento.
  Osserva che le problematiche energetiche rappresentano uno snodo essenziale anche in termini di sostenibilità per il nostro pianeta. A tal proposito rammenta una valutazione del ministro Cingolani secondo cui 8 miliardi di persone sembrerebbero un carico eccessivo per il mondo: personalmente ritiene opportuno aggiungere che tale carico è ancor più gravoso, e di conseguenza il problema aumenta, quando una buona parte della popolazione del pianeta abita luoghi governati da regimi autoritari se non dittatoriali. Riterrebbe auspicabile che ciascun Paese facesse la propria parte senza indulgere al più stretto egoismo ma, tuttavia, non ci si può nascondere che i singoli Stati vogliano perseguire il proprio interesse nazionale. In tal senso segnala, ad esempio, che la Germania, nel recente passato, ha agito mossa dal perseguimento dei propri interessi nazionali quando ha promosso i gasdotti Nordstream, che bypassano il territorio ucraino, anche se ora si può riconoscere in tale comportamento una certa miopia. Sottolinea che invece l'Italia è rimasta ferma nella sua politica energetica non intraprendendo nuove strade, ad esempio verso l'Africa o verso Israele, con il risultato in termini di indipendenza energetica che è sotto gli occhi di tutti.
  È convinto che quanto auspicato dalle risoluzioni in discussione sia condivisibile e positivo ma evidenzia che tali finalità devono essere perseguite concretamente dando attuazione agli indirizzi proposti. Sottolinea, peraltro, che nella risoluzione a sua prima firma è altresì presente il convincimento che sia necessario rivedere lo strumento del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee e, nel rispetto dell'esigenza di differenziazione delle fonti di approvvigionamento energetico e di autoproduzione di gas naturale, contribuire alla conversione energetica anche incrementando la produzione nazionale di gas naturale, naturalmente rispettando criteri ambientali sostenibili. Conclude ricordando che comunque il ricorso al gas naturale rappresenta solo uno strumento di transizione in vista della piena adozione di fonti di energia rinnovabile anche considerato che, nel lungo periodo, gli effetti indotti dall'utilizzo del gas possono essere certamente molto nocivi.

  Iolanda DI STASIO (M5S), ringraziando i colleghi per gli atti di indirizzo presentati, che danno anche seguito all'approvazione pressoché unanime, il 13 aprile scorso, dell'ordine del giorno n. 9/03495-AR/ 037 Zucconi, preannuncia che il Movimento 5 Stelle si appresta a presentare un proprio atto di indirizzo vertente su materia analoga.

  Yana Chiara EHM (MISTO-M-PP-RCSE), associandosi ai ringraziamenti ai colleghi Pag. 8Formentini e Zucconi, evidenzia che il progetto EastMed è stato già discusso e informalmente bocciato dalle grandi potenze su scala globale in considerazione dei rischi ambientali, delle criticità sul piano geopolitico legate al coinvolgimento della Turchia e degli elevatissimi costi di realizzazione. Rilevando che, a suo avviso, il rilancio del dibattito su questo tema è correlato agli esiti del conflitto in corso in Ucraina, preannuncia a sua volta la presentazione di un atto di indirizzo sulla stessa materia.

  Paolo FORMENTINI (LEGA) precisa che nel testo della sua risoluzione si fa esplicito riferimento al rischio geopolitico rappresentato dalla Turchia, che tuttavia può essere superato in considerazione dei negoziati in corso tra Ankara e Israele. Quanto alla posizione degli Stati Uniti, segnala che in una recente intervista ad un'emittente greca, la Sottosegretaria di Stato americana, Victoria Nuland, ha parzialmente modificato il giudizio negativo sull'opera, che potrebbe rivestire un ruolo essenziale nel processo di transizione vero l'idrogeno.

  Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO, auspicando che si possa addivenire ad un testo unificato degli atti di indirizzo, ricorda che il Governo ha già avviato una serie di iniziative per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico: in particolare, entro l'autunno dovrebbero essere disponibili 9,5 miliardi di metri cubi di gas dall'Algeria, 9 miliardi dal gasdotto TAP e ulteriori forniture da Egitto e da altri Paesi africani.
  Precisa, inoltre, che il Governo sta elaborando le sue valutazioni sul progetto EastMed indipendentemente dal conflitto in corso in Ucraina, tenendo tuttavia presente che uno studio sulla fattibilità dell'opera sarà disponibile non prima del 2027. Evidenziando che l'Italia non ha mai sollevato obiezioni sulla realizzazione di questa infrastruttura, sottolinea che la responsabilità di dare impulso al progetto ricade, tuttavia, sui Paesi che ne sono promotori, a partire da Israele.
  In conclusione, conferma la disponibilità dell'Esecutivo ad approfondire il dibattito, anche alla luce degli ulteriori atti di indirizzo in via di presentazione.

  Giorgia ANDREUZZA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.