CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 aprile 2022
781.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Martedì 19 aprile 2022. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Deborah Bergamini.

  La seduta comincia alle 16.40.

Modifica all'articolo 114 della Costituzione, in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica.
C. 1854 cost. Barelli, C. 2938 cost. Morassut, C. 2961 cost. Ceccanti e C. 3118 cost. Meloni.
(Seguito esame e rinvio – Adozione del testo base).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 aprile 2021.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che nella precedente seduta di esame i relatori, Calabria e Ceccanti, hanno formulato una proposta di nuovo testo della proposta di legge costituzionale C. 1854 Barelli, che hanno proposto di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame.

  Riccardo MAGI (MISTO-A-+E-RI), pur preannunciando il suo voto favorevole alla proposta di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame il nuovo testo elaboratoPag. 4 dai relatori, auspica che si possa continuare a discutere nel merito, anche nell'ambito dell'iter delle proposte di legge ordinarie, al fine di predisporre un intervento ancora più efficace per Roma capitale.
  Segnala, in particolare, l'esigenza di valutare seriamente il rischio di possibili sovrapposizioni tra l'ente Roma capitale, così come ulteriormente rafforzato nei suoi poteri dal provvedimento in esame, e la città metropolitana. Evidenziando, infatti, che in tale materia sussiste un vero e proprio caos normativo, determinato, dagli inizi degli anni 2000, da successivi interventi legislativi non coordinati tra di loro, ritiene necessario intervenire con oculatezza, al fine di evitare che si pongano problematiche ulteriori in relazione a competenze e sovranità.

  Federico FORNARO (LEU), dopo aver ringraziato i relatori per il lavoro svolto, si associa alle considerazioni del deputato Magi, ritenendo opportuno approfondire alcune questioni di merito relativamente ai rapporti tra i nuovi poteri di Roma capitale e le funzioni attualmente previste della città metropolitana.
  Giudica infatti necessario chiarire fin dove arrivano i poteri di Roma capitale, soprattutto in relazione alle zone al di fuori di Roma, laddove peraltro incidono i poteri di diverse figure istituzionali non equiparabili dal punto di vista della legittimità elettorale. Ritiene inoltre opportuno riflettere circa un possibile rafforzamento delle funzioni dei municipi, anche alla luce dei nuovi poteri conferiti a Roma capitale, preannunciando, in conclusione, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame il nuovo testo della proposta di legge C. 1854, formulato dai relatori.

  Emanuele PRISCO (FDI) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame il nuovo testo formulato dai relatori, ritenendo necessario offrire il giusto riconoscimento a Roma capitale, che merita, a suo avviso, proprio per il suo ruolo, un ordinamento unico e specifico. Si riserva, in ogni caso, di presentare proposte emendative volte a migliorare il testo, che, rispettando l'impianto del provvedimento, vadano proprio nella direzione di tale specifico riconoscimento.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame il nuovo testo della proposta di legge C. 1854, formulato dai relatori.

  Francesco SILVESTRI (M5S), dopo aver ringraziato i relatori per il lavoro svolto, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame il nuovo testo della proposta di legge C. 1854, formulato dai relatori, ritenendo che esso rappresenti un buon punto di partenza per il seguito della discussione.
  Ritiene che le questioni poste dai deputati Magi e Fornaro siano meritevoli di approfondimento, richiamando l'esigenza di chiarire i rapporti tra Roma capitale e la città metropolitana, soprattutto in relazione all'esercizio dei poteri legislativi. Rileva infatti come, a causa della forte sovrapposizione normativa determinatasi a seguito dei ripetuti interventi legislativi elaborati nel corso del tempo, si potrebbe rischiare di incorrere in situazioni paradossali, per le quali l'esercizio del potere legislativo, come configurato dal testo, potrebbe rivelarsi impossibile nelle aree rientranti nella città metropolitana.

  Felice Maurizio D'ETTORE (CI) ritiene che il testo tenga conto dei suggerimenti formulati dai gruppi e dai soggetti auditi nel corso dell'esame, contemplando un intervento equilibrato ed efficace. Auspica dunque si possa procedere speditamente lungo l'iter, al fine di giungere quanto prima alla sua positiva conclusione.

  Flora FRATE (IV) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame il nuovo testo della proposta di Pag. 5legge C. 1854, formulato dai relatori, pur manifestando l'intenzione di presentare proposte emendative volte a migliorare il provvedimento in esame, che ritiene presenti alcuni elementi di criticità. Fa riferimento, in particolare, all'esigenza di chiarire il quadro di competenze tra Roma capitale e la città metropolitana, nonché tra la Regione e il Governo centrale.
  Ritiene peraltro opportuno cogliere l'occasione offerta da tale discussione per portare a compimento il processo di decentramento amministrativo, in piena attuazione del Titolo V della Costituzione, valorizzando il ruolo dei municipi.

  Paolo BARELLI (FI) ringrazia i relatori per il lavoro svolto, ritenendo che il testo in esame rappresenti un punto di caduta equilibrato, in relazione al quale, peraltro, appare possibile valutare eventuali miglioramenti nel prosieguo dell'iter.
  Rammenta che i relatori, nell'elaborazione del nuovo testo in esame, hanno tenuto conto dei suggerimenti formulati dai gruppi e dai soggetti auditi, ponendo le basi per una discussione più articolata, che può giungere a riguardare anche il tema, a più riprese richiamato, dell'ulteriore decentramento amministrativo, da attuare attraverso la valorizzazione dei municipi. Richiamando altre considerazioni svolte nel dibattito, fa notare che il quadro delle competenze tra Stato e regione, nell'ambito delle materie dell'articolo 117, terzo e quarto comma, della Costituzione, non sia in discussione, dal momento che il testo al riguardo prevede ampie possibilità di intesa.
  Quanto alla questione posta in relazione ai rapporti tra Roma capitale e città metropolitana, ritiene che nel prosieguo dell'esame essa potrà essere valutata con attenzione, purché si individuino soluzioni di sintesi adeguate.
  Dopo aver ricordato che il tempo a disposizione per portare a compimento tale riforma non è molto, considerata la prossima scadenza della legislatura, si augura un percorso di esame positivo, ritenendo che tale intervento normativo non sia di parte, ma si ponga nell'interesse dei cittadini.
  Preannuncia infine il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame il nuovo testo della proposta di legge C. 1854, formulato dai relatori.

  Stefano CECCANTI (PD), relatore, anche a nome della relatrice Calabria, ritiene doveroso dedicare il voto che la Commissione si appresta a esprimere al ricordo del compianto professor Caravita, facendo notare che proprio nella giornata odierna si svolge all'Università di Roma una giornata di studi a lui dedicata, in occasione dell'anniversario della sua nascita.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, associandosi ai relatori, si unisce al ricordo del professor Caravita.

  La Commissione delibera di adottare quale testo base il nuovo testo della proposta di legge C. 1854 formulato dai relatori (vedi allegato 1).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che il termine per la presentazione degli emendamenti al testo base sarà fissato dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 19 aprile 2022. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Deborah Bergamini.

  La seduta comincia alle 17.

Sull'ordine dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone, concorde la Commissione, di procedere a un'inversione nell'ordine del giorno della seduta odierna, nel senso di procederePag. 6 prima all'esame in sede consultiva del Documento di economia e finanza 2022 e, quindi, all'esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021.

Documento di economia e finanza 2022.
Doc. LVII, n. 5, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 13 aprile 2022.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che nella precedente seduta di esame il relatore, Ceccanti, ha illustrato il Documento e ha formulato una proposta di parere favorevole con un'osservazione, la quale sarà posta in votazione nella seduta odierna. Rammenta infatti che il parere sul Documento dovrà essere espresso entro le 17.30 di oggi, atteso che esso sarà discusso in Assemblea nella seduta di domani.

  Stefano CECCANTI (PD), relatore, apporta una modifica di carattere formale all'ultima premessa della sua proposta di parere.

  Emanuele PRISCO (FDI) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, come riformulata, facendo notare come nel DEF non vi sia alcuna traccia di provvedimenti del Governo che sanciscano un cambiamento delle politiche energetiche, che sarebbe necessario, a suo avviso, considerati i più recenti sviluppi della crisi internazionale.

  La Commissione approva la proposta di parere, come riformulata dal relatore (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 17.05.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Martedì 19 aprile 2022. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Deborah Bergamini.

  La seduta comincia alle 17.05.

Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021.
Doc. CCLXIII, n. 1.
(Seguito esame ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del regolamento e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 aprile 2022.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che nell'ultima seduta di esame si è convenuto di rinviare la discussione della Relazione, al fine di consentire al Governo di approfondire il contenuto della proposta di risoluzione formulata dalla relatrice, Baldino, e della proposta di risoluzione presentata dal gruppo Fratelli d'Italia.
  Invita quindi la rappresentante del Governo a esprimere il parere sulle proposte di risoluzione.

  La Sottosegretaria Deborah BERGAMINI, quanto alla proposta di risoluzione presentata dalla relatrice, esprime parere favorevole sulla lettera a) degli impegni, a condizione che sia riformulata, nel senso di premettere le seguenti parole: «a valutare, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, la possibilità di»; esprime parere favorevole sulla lettera b) degli impegni, a condizione che sia riformulata, nel senso di premettere le seguenti parole: «a valutare, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, la possibilità di» e, dopo le parole «i programmi del PNRR», di sostituire le parole: «e, al medesimo fine, a valutare la creazione di strutture centrali e periferiche tese» con le seguenti: «sull'esempio del Portale PA Digitale 2026 recentemente messo Pag. 7a disposizione degli enti locali e del Digital transformation office incardinato presso il Ministero per la transizione digitale, valorizzando la Piattaforma di servizi a supporto di regioni, province, città metropolitane e comuni per l'attuazione del PNRR, realizzata dal Governo in sinergia con CDP-Invitalia-MCC tesa»; esprime parere favorevole sulla lettera c) degli impegni, a condizione che sia riformulata, nel senso di premettere le seguenti parole: «a valutare, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, la possibilità di»; esprime parere favorevole sulla lettera d) degli impegni, a condizione che sia riformulata, nel senso di premettere le seguenti parole: «a valutare, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, la possibilità di» e di sopprimere le parole «con urgenza» e «costantemente»; esprime parere favorevole sulla lettera e) degli impegni, a condizione che sia riformulata, nel senso di aggiungere, dopo le parole «sul terreno della digitalizzazione», le seguenti: «a valutare, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, la possibilità di»; esprime parere favorevole sulla lettera f) degli impegni; esprime parere favorevole sulla lettera g) degli impegni, a condizione che sia riformulata, nel senso di sopprimere la parola «urgenti»; esprime parere favorevole sulla lettera h) degli impegni, a condizione che sia riformulata, nel senso di aggiungere, dopo le parole «in merito alla promozione della parità di genere», le seguenti parole: «a valutare, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, la possibilità di».
  Esprime altresì parere favorevole sulle premesse, chiedendo di integrare la terz'ultima premessa, nel senso di inserire, dopo le parole: «non ancora» la seguente: «integralmente».
  Quanto alla proposta di risoluzione dei deputati Prisco e altri, esprime pareri contrari sui paragrafi ventiduesimo, ventitreesimo, ventiseiesimo, ventisettesimo, ventottesimo, ventinovesimo e trentesimo delle premesse; esprime parere favorevole sulla lettera a) degli impegni, a condizione che sia riformulata, nel senso di premettere le seguenti parole: «a valutare, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, la possibilità di»; esprime parere favorevole sulla lettera b) degli impegni, a condizione che sia riformulata, nel senso di premettere le seguenti parole: «a valutare, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, la possibilità di»; esprime parere favorevole sulla lettera c) degli impegni, a condizione che sia riformulata, nel senso di premettere le seguenti parole: «a valutare, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, la possibilità di»; esprime parere favorevole sulla lettera d) degli impegni; esprime parere favorevole sulla lettera e degli impegni, a condizione che sia riformulata, nel senso di sostituire le parole: «ad emanare norme» con le seguenti: «ad emanare ulteriori misure»; esprime parere favorevole sulla lettera f) degli impegni, a condizione che sia riformulata, nel senso di premettere le seguenti parole: «a valutare, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, la possibilità di»; esprime parere favorevole sulla lettera g) degli impegni; esprime parere favorevole sulla lettera h) degli impegni, a condizione che sia riformulata, nel senso di sostituire le parole «investendo sull'integrazione dei sistemi di sorveglianza di enti locali e Forze dell'ordine» con le seguenti: «investendo sull'utilizzo in comune, da parte della polizia locale e delle forze di polizia, dei sistemi di sicurezza tecnologica di cui all'art. 2, comma 1, lettera b), del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 aprile 2017, n. 48, nonché sull'installazione di sistemi di videosorveglianza ai sensi dell'articolo 5, comma 2, lettera a), del medesimo decreto-legge n. 14 del 2017» e le parole «in capo alle Forze dell'Ordine» con le seguenti: «in capo alle Forze di polizia».

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, al fine di consentire un adeguato approfondimento del parere reso dalla rappresentante del Governo, chiede che il seguito dell'esame sia rinviato alla giornata di domani.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad una seduta che sarà convocata nella giornata di domani.

  La seduta termina alle 17.10.

Pag. 8

SEDE REFERENTE

  Martedì 19 aprile 2022. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 17.40.

Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza.
Testo unificato C. 105 Boldrini, C. 194 Fitzgerald Nissoli, C. 221 La Marca, C. 222 La Marca, C. 717 Polverini, C. 920 Orfini, C. 2269 Siragusa, C. 2981 Sangregorio e C. 3511 Ungaro.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 aprile 2022.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, ricorda che nella precedente seduta di esame sono iniziate le votazioni sulle proposte emendative, che continueranno a partire dall'emendamento Di Muro 1.3.

  Simona BORDONALI (LEGA) illustra l'emendamento Di Muro 1.3, che sopprime la principale disposizione del provvedimento in esame. L'approvazione dell'emendamento potrebbe comportare l'interruzione dell'esame dell'intervento legislativo, che costituisce, a suo parere, una perdita di tempo, a fronte di provvedimenti ben più importanti e urgenti da esaminare e approvare.
  Ritiene infatti che il provvedimento sia inutile, poiché i minori stranieri vedono già oggi garantiti i loro diritti, al pari dei minori italiani. L'Italia è un Paese accogliente e in grado di integrare nel migliore dei modi gli stranieri che realmente desiderano integrarsi. In Italia, infatti, viene attualmente riconosciuta la cittadinanza a chi ne ha diritto e, a conferma di ciò, cita dati sul numero di riconoscimenti di cittadinanza effettuati degli ultimi anni. In proposito osserva come l'Italia sia al primo posto per numero riconoscimenti di cittadinanza rispetto al numero di stranieri residenti. Si tratta di una percentuale del 2,5 per cento, a fronte del 2,4 per cento del Regno Unito, del 2,1 per cento della Francia – entrambi Paesi di più antica tradizione in tema di immigrazione rispetto all'Italia – e dell'1,9 per cento della Spagna. Osserva quindi come un'attenta considerazione di questi dati dovrebbe essere sufficiente per dimostrare la necessità di interrompere l'iter delle proposte di legge in esame.
  Segnala quindi come le audizioni svolte abbiano evidenziato i tempi lunghi con i quali la cittadinanza viene riconosciuta agli aventi diritto. Sarebbe pertanto sufficiente risolvere i problemi che danno luogo all'eccessiva durata dei procedimenti per il riconoscimento della cittadinanza. In proposito evidenzia come le proposte emendative del proprio gruppo siano dirette proprio a risolvere questi problemi, mentre il provvedimento a suo giudizio appare scritto male e per tale motivo contribuirà a creare altri problemi.
  Al riguardo, con riferimento al nuovo comma 2-bis dell'articolo 4 della legge n. 91 del 1992, introdotto dalla lettera a) del comma 1, segnala innanzitutto come sia inopportuno paragonare i minori nati in Italia con quelli che vi giungono entro il dodicesimo anno di età. I minori di età superiore ai 5 o 6 anni sono già abbastanza grandi e i loro problemi di integrazione sono sicuramente maggiori rispetto agli stranieri nati in Italia o che vi abbiano fatto ingresso nei primi anni di vita.
  Rileva inoltre come la disposizione non distingua le modalità con le quali i minori stranieri hanno fatto ingresso nel Paese. Non si specifica infatti se si tratti di ingressi regolari oppure no, mentre ritiene necessario distinguere le due ipotesi, anche in considerazione del fatto che la disposizione, nel periodo successivo, fa riferimento a una dichiarazione di volontà espressa da entrambi i genitori del minore che siano legalmente residenti in Italia. Anche con riferimento a questo aspetto rileva come non si precisi se i genitori debbano aver fatto regolarmente ingresso in Italia o meno.Pag. 9
  Evidenzia poi la scarsa chiarezza del requisito relativo alla regolare frequenza scolastica. Si chiede se sia necessario che il minore sia stato promosso ogni anno o se basti la sola frequenza, ritenendo che anche questo aspetto dovrebbe essere specificato.
  Non sono inoltre definite le modalità con le quali i genitori devono effettuare la dichiarazione di volontà ai fini dell'acquisto della cittadinanza da parte del loro figlio.
  Quindi, in considerazione delle numerose problematiche interpretative testé evidenziate, ritiene opportuno sopprimere la disposizione.
  Osserva poi come la possibilità di rinunciare alla cittadinanza italiana, entro due anni dal raggiungimento della maggiore età, sia limitata ai casi in cui l'interessato sia in possesso di un'altra cittadinanza, rilevando come questa distinzione sia fonte di ingiustizie e si imponga in tal modo la cittadinanza italiana a soggetti che potrebbero non desiderarla.
  Invita quindi i colleghi a riflettere sull'opportunità di continuare l'esame delle proposte di legge in oggetto, che al momento appaiono non necessarie, e dedicare il lavoro della Commissione a provvedimenti più attesi dagli italiani.
  Rammenta altresì come l'esame del provvedimento crei notevoli dissapori all'attuale maggioranza, trattandosi di un tema chiaramente divisivo. Segnala infatti come la concessione della cittadinanza non fosse uno dei temi che hanno giustificato la nascita del Governo Draghi. Rileva d'altronde come la calendarizzazione in Assemblea del provvedimento per il prossimo mese di maggio non possa da sola giustificare la necessità di concluderne l'esame.

  Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo sull'ordine dei lavori e rilevando la lentezza con la quale la Commissione procede nell'esame degli emendamenti, chiede che sia organizzato un calendario dei lavori, con indicazione dell'inizio e della fine di ogni seduta dedicata al provvedimento, anche al fine di garantire lo svolgimento delle altre sedute della Commissione Affari Costituzionali.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, segnala che l'organizzazione dei lavori è stata fissata dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, e che si cercherà di rispettare gli orari che sono stati convenuti, salva la convocazione di eventuali riunioni di maggioranza, al momento non ancora fissate.
  Segnala infine che la presente seduta dovrebbe terminare alle ore 19.45.

  Matteo MAURI (PD), condividendo la necessità di finalizzare l'impegno della Commissione, osserva come il modo migliore per evitare di lavorare inutilmente sia prendere atto, senza ulteriori discussioni, del fatto che la Commissione ha deciso di procedere all'esame del provvedimento. Invita pertanto al ritiro delle proposte emendative presentate a soli fini ostruzionistici, concentrando i lavori sulle proposte effettivamente volte a migliorare il provvedimento.
  Evidenzia quindi come il provvedimento affronti una questione molto importante e come la sua approvazione permetterebbe all'Italia di allinearsi ai principali Paesi europei. Attualmente, infatti, contrariamente a quanto sostenuto da alcuni colleghi, la normativa italiana risulta più restrittiva rispetto ad altri Paesi europei che riconoscono lo ius soli temperato, ovvero il diritto, per i figli di genitori stranieri nati in un determinato Paese, al verificarsi di alcune condizioni, di ottenere la cittadinanza del Paese medesimo, già durante la minore età. Segnala inoltre che una normativa simile a quella in esame viga in Grecia.
  Il punto principale della proposta è costituito dall'attribuzione della cittadinanza già durante la minore età e ciò costituisce una rilevante novità, che avrebbe un effetto molto importante a livello psicologico. I minori stranieri, che convivono quotidianamente con i minori italiani, hanno una prospettiva di vita in Italia e perciò devono crescere nel modo più inclusivo e integrato possibile, riducendo la loro sensazione di marginalità. In tal modo, non percependosi diversi, avranno un minor rischio di atteggiamenti devianti. Quindi, senza illudersi che l'approvazione del provvedimento consentirà di superare qualsiasi problema, auspicaPag. 10 che la sua entrata in vigore, unitamente ad altre misure di carattere sociale, contribuirà a ridurre la possibilità di comportamenti devianti. Osserva infatti che una società è più sicura se le persone che la compongono hanno qualcosa da perdere.
  Sottolinea inoltre come oggi i figli di stranieri possano chiedere la cittadinanza italiana entro un anno dal raggiungimento della maggiore età solo se sono nati in Italia, mentre i maggiorenni che si sono trasferiti nel Paese dopo la loro nascita rischiano di essere espulsi al raggiungimento della maggiore età.
  Prosegue sottolineando come le proposte di legge in esame riconoscano diritti senza togliere alcunché a nessuno e come questo avrà effetti positivi per tutta la società.
  Invita poi a non insistere eccessivamente sulle modalità con le quali i genitori dei minori hanno fatto ingresso in Italia. È infatti sufficiente che al momento della richiesta i genitori siano legalmente residenti nel Paese, ritenendo inoltre sbagliato addossare ai figli le eventuali colpe dei loro genitori.
  Rileva quindi come non sia corretto confrontare il numero di riconoscimenti di cittadinanza agli stranieri residenti in Italia rispetto agli altri Paesi. L'immigrazione costituisce infatti un fenomeno relativamente recente per l'Italia ed è pertanto naturale che negli ultimi anni siano stati conclusi molti procedimenti di riconoscimento della cittadinanza. Va inoltre segnalato che alcuni Stati pongono condizioni piuttosto gravose per la concessione della cittadinanza, ricordando ad esempio che in Spagna è necessario rinunciare alla cittadinanza del Paese di origine.
  Segnala inoltre come rilevante numero di provvedimenti di riconoscimento della cittadinanza adottati negli ultimi sia dovuto al fatto che circa dieci anni fa sono state effettuate numerose regolarizzazioni e pertanto gli stranieri che hanno ottenuto la regolarizzazione all'epoca possono oggi presentare domanda di cittadinanza. In proposito ricorda la Legge Pisanu, successiva all'entrata in vigore della Legge Bossi-Fini, in base alla quale sono state effettuate circa 634.000 regolarizzazioni.
  Ritiene inoltre opportuno rammentare che in Italia non esiste, di fatto, la possibilità di fare legalmente ingresso per lavoro e che quindi la maggior parte delle permanenze regolari di stranieri in Italia conseguono a provvedimenti di regolarizzazione, molti dei quali sono stati posti in essere da maggioranze di centrodestra.
  Aggiunge poi che quando si dice che l'Italia è un Paese accogliente si dovrebbe anche considerare che i gruppi che hanno attuato tali politiche sono sicuramente quelli di centrosinistra, che hanno fatto sì, ad esempio, che in Italia la protezione internazionale sia accordata al 40 per cento circa dei richiedenti.
  Concludendo ricorda come il testo unificato adottato dalla Commissione recepisca solo in parte le proposte del centrosinistra, che erano contenute nel provvedimento approvato dalla Camera dei deputati nella scorsa legislatura, il cui esame non è stato concluso da parte del Senato. Una sola delle possibilità di acquisizione della cittadinanza previste dal citato provvedimento è oggi contenuta nel provvedimento in esame, ovvero lo ius scholae. Ritiene quindi inappropriato parlare di testo del centrosinistra e segnala che il proprio gruppo ha presentato diverse proposte emendative per ampliare la portata del provvedimento.

  Gianni TONELLI (LEGA) rileva come le considerazioni svolte dal deputato Mauri in astratto possano sembrare condivisibili, se non fosse che si fondano su presupposti non corrispondenti alla realtà. In particolare, osserva come la vigente normativa italiana in materia di concessione della cittadinanza sia la meno stringente a livello europeo e come questo sia un dato di fatto incontrovertibile.
  Con riferimento all'esigenza di tutelare i bambini, che viene posta alla base del provvedimento in esame, osserva come, in virtù della normativa vigente, la cittadinanza possa essere ottenuta dopo dieci anni di permanenza nel territorio nazionale e come, dunque, un bambino giunto nel nostro Paese in tenera età possa ottenere la cittadinanza Pag. 11ben prima del raggiungimento della maggiore età.
  Dichiara di non essere pregiudizialmente contrario a introdurre eventuali correttivi alla normativa vigente al fine di tutelare maggiormente i minori, ma contesta con forza l'ispirazione di fondo del provvedimento in esame e sottolinea, in particolare, come la concessione della cittadinanza non possa in alcun modo essere considerata una sorta di diritto naturale, ma debba costituire la conclusione di un percorso.
  Contesta quindi l'affermazione del deputato Mauri, secondo la quale l'estensione dei diritti in favore di determinate categorie porterebbe necessariamente un beneficio per tutti. Ribadisce come l'Italia sia il primo Paese in Europa per numero di cittadinanze concesse e considera tale dato con favore, ma a condizione che la concessione della cittadinanza avvenga, nell'interesse sia dei minori stranieri sia delle future generazioni, all'esito di un percorso volto a verificare l'effettiva condivisione dei valori alla base della nostra comunità nazionale.
  Ribadisce di non essere pregiudizialmente contrario all'eventuale estensione dei presupposti per la concessione della cittadinanza, a condizione che si faccia riferimento a percorsi formativi rigorosi, che consentano l'accertamento dell'effettiva conoscenza della cultura italiana e non, come invece previsto dal provvedimento in esame, a percorsi formativi blandi, se non addirittura fittizi.
  Rileva infine come le proposte emendative presentate dal suo gruppo vadano nella direzione di rendere maggiormente rigorosi i presupposti per la concessione della cittadinanza e sottolinea come il provvedimento in esame sia, al contrario, volto a regalare la cittadinanza per motivazioni ideologiche.

  Felice Maurizio D'ETTORE (CI) sottolinea la rilevanza del provvedimento in esame, in quanto si tratta di un provvedimento che qualifica la legislatura e verte su uno dei temi centrali del dibattito politico di questi anni. Ritiene, alla luce del tenore del testo base che è stato adottato, come non vi siano, allo stato, le condizioni per una convergenza su di esso.
  Nega con forza che da parte dei Governi di centrodestra sia mai stato messo in discussione il carattere universalistico del servizio sanitario e sottolinea come le amministrazioni comunali e regionali di centrodestra stiano dimostrando una capacità di risposta ai fenomeni migratori e di accoglienza superiore rispetto a quella dimostrata dalle amministrazioni di centrosinistra. Stigmatizza quindi l'atteggiamento delle forze politiche di sinistra, che sembrano ritenersi depositarie di una sorta di superiorità etica e, quanto al contenuto del provvedimento in esame, osserva come esso sia un unicum rispetto a quanto previsto in altri Paesi, quali Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, in cui vigono regole ben più rigorose per la concessione della cittadinanza.
  Osserva come il testo instauri un nuovo procedimento per la concessione della cittadinanza sulla base di percorsi che, a suo avviso, sono del tutto inidonei al riconoscimento dello status di cittadino. Rileva, infatti, come, contrariamente a quanto affermato dai sostenitori del provvedimento, la cittadinanza sia uno status, e non un diritto.
  Fa presente come le proposte emendative presentate dal suo gruppo siano volte a rendere il percorso per la concessione della cittadinanza più rigoroso, al fine di verificare effettivamente l'idoneità del soggetto a inserirsi nell'identità nazionale.
  Ribadisce come, allo stato, il testo proposto non sia condivisibile, in quanto è necessario prevedere un percorso reale ed effettivo per accertare la sussistenza dei requisiti per il riconoscimento dello status di cittadino. Segnala, al riguardo, come alcune proposte emendative siano volte, ad esempio, alla valutazione della conoscenza minima del funzionamento dello Stato italiano e dell'Unione europea.
  Assicura la disponibilità al confronto qualora da parte dei sostenitori del provvedimento vi sia un'opzione politica ragionevole. Ritiene, inoltre, opportuna l'apertura di un confronto all'interno della maggioranza, in quanto il tema, pur essendo Pag. 12estraneo al programma di Governo, è di indubbia delicatezza e rilevanza.

  Ketty FOGLIANI (LEGA) ribadisce la netta contrarietà del suo gruppo al provvedimento in esame. Osserva, in particolare, come nella norma di cui l'emendamento in esame propone la soppressione non si faccia riferimento alle modalità dell'ingresso dei minori nel territorio nazionale.
  Sottolinea, inoltre, come si preveda che la richiesta di concessione della cittadinanza debba essere presentata dai genitori, ritenendo, al riguardo, che sarebbe, al contrario, opportuno prevedere che la richiesta sia presentata dall'interessato una volta compiuta la maggiore età, come già previsto dalla normativa vigente.
  Rileva come i minori stranieri che non siano in possesso della cittadinanza non vivano in conseguenza di ciò situazioni di disagio o di discriminazione e sottolinea come ciò confermi il fatto che il provvedimento in esame è surrettiziamente volto a concedere la cittadinanza italiana non tanto ai minori, quanto ai loro genitori.
  Evidenzia inoltre come, in un momento di grave emergenza, derivante dalle conseguenze della pandemia e della guerra in Ucraina, il tema in esame non possa certamente essere considerato prioritario e come comunque le proposte emendative presentate dal suo gruppo siano volte a rendere più rigoroso il percorso per la concessione della cittadinanza.

  Laura RAVETTO (LEGA) ritiene opportuno far cadere quel velo di ipocrisia e falso romanticismo che ritiene stia caratterizzando la discussione odierna, invitando i gruppi a concentrarsi maggiormente su un concetto di cittadinanza sociale e attiva, piuttosto che utilizzare demagogicamente certi argomenti.
  In risposta ad alcune considerazioni svolte dal deputato Mauri, osserva che i minori stranieri vengono già pienamente tutelati dall'Italia e riconosciuti nei loro diritti fondamentali, facendo notare, peraltro, che il nostro ordinamento già offre ampie garanzie in tema di riconoscimento di cittadinanza ai genitori che giungono in Italia, i quali invece, spesso, probabilmente perché non realmente intenzionati ad integrarsi, rinunciano a farne richiesta. Ritiene, piuttosto, che in Italia vi siano vere e proprie sacche di immigrazione clandestina, rispetto alle quali ci si dovrebbe porre il problema della mancanza di una loro reale integrazione, a suo avviso non certo imputabile alle lungaggini burocratiche, come sostenuto da alcuni, o ad altre cause dipendenti dallo Stato.
  Osserva che l'Italia è invece all'avanguardia per quanto riguarda il riconoscimento della cittadinanza e ha fatto grandi passi in avanti, anche nell'ambito dell'evoluzione giurisprudenziale, ad esempio per quanto riguarda l'interpretazione dei concetti di convivenza, in vista di tale riconoscimento. Ritiene che porre tali questioni in termini propagandistici sia rischioso, facendo notare che gli stessi Paesi che hanno introdotto lo ius soli, tra cui richiama gli Stati Uniti, stanno valutando di modificarlo o addirittura di revocarlo, come ha fatto ad esempio l'Australia. Evidenzia, infatti, come un eccessivo ampliamento delle possibilità di conseguire la cittadinanza potrebbe favorire lo sviluppo di pratiche poco condivisibili, come il cosiddetto «turismo della maternità», fenomeno sempre più frequente che riguarda donne, anche abbienti, che decidono di trasferirsi in altri Paesi al fine di partorire in quel luogo e di far riconoscere la cittadinanza ai propri figli.
  Richiamando l'esempio della Francia, Paese nel quale ad una maggiore facilità di ottenere la cittadinanza prevista dall'ordinamento non corrisponde una migliore integrazione degli stranieri, ritiene opportuno soffermarsi sui concetti di reale integrazione, anche attraverso una verifica dei requisiti per ottenerla, tra cui il completamento del ciclo scolastico, così come proposto da alcuni emendamenti del suo gruppo, che peraltro mirano ad abbassare i limiti di età dei minori in relazione al loro ingresso nel Paese, ai fini del riconoscimento della cittadinanza.
  Dopo aver rilevato che il provvedimento reca anche alcune contraddizioni, tra quanto previsto per i minori e quanto per i figli, in Pag. 13relazione al requisito della residenza, sulle quali andrebbe svolto un approfondimento, ritiene che il testo in esame sia il risultato di un compromesso al ribasso che denota il poco coraggio di alcuni gruppi, i quali, a suo avviso, probabilmente preoccupati di perdere consenso elettorale, preferiscono agire sotto traccia e in modo poco trasparente nel perseguimento del loro reale obiettivo, che è quello di riconoscere la cittadinanza ai genitori dei minori.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), richiamando il contenuto di un'intervista rilasciata al quotidiano «La Stampa» nei giorni scorsi da Gabriella Nobile, in qualità di presidente dell'associazione «Mamme per la pelle», osserva che, a detta dell'intervistata, il testo in esame sarebbe stato elaborato, non da parlamentari, ma da soggetti esterni, tra i quali, in quell'intervista, vengono richiamati l'avvocato di origini somale Hillary Sedu e l'ex magistrato Gherardo Colombo. Si chiede, dunque, se tale notizia sia vera, facendo notare che sarebbe grave se davvero tale provvedimento fosse stato elaborato al di fuori del Parlamento.
  Dopo aver rilevato che dai contenuti dell'intervista emergono argomentazioni evocate con spirito strumentale, dalle quali, peraltro, a suo avviso, paradossalmente, si ha una conferma, seppur indiretta e inconsapevole, del fatto che i minori stranieri già godono di diritti fondamentali in Italia, ritiene inaccettabile che alcuni gruppi utilizzino strumentalmente il tema della tutela dei minori nel tentativo di perseguire il vero obiettivo di riconoscere la cittadinanza ai loro genitori.
  Facendo riferimento ad alcune considerazioni svolte dal deputato Mauri, si chiede come mai coloro che sostengono oggi di intervenire in tale materia non lo abbiamo fatto in precedenza, quando avevano la possibilità di farlo facendo parte del Governo.
  Rileva quindi come il suo gruppo sia disposto a confrontarsi nel merito, laddove vi sia realmente la volontà di affrontare le vere problematiche che riguardano i minori, che, a suo avviso, riguardano, peraltro, anche i minori italiani. Al riguardo, richiama la questione dell'integrazione scolastica dei giovani e delle lungaggini burocratiche, ad esempio per quanto riguarda l'organizzazione dei viaggi all'estero delle scuole, problematiche richiamate strumentalmente da altri come segnale di emarginazione dei minori stranieri, ma che invece, a suo avviso, riguardano tutti e andrebbero risolte a prescindere.
  Quanto a chi sostiene che sussista, per i minori, un problematica nel mercato del lavoro, osserva che la tematica appare alquanto debole, dovendocisi preoccupare, piuttosto, per il percorso scolastico dei minori. Fa notare che ai minori stranieri sono riconosciuti tutti i diritti fondamentali, rilevando che il conseguimento della cittadinanza consentirebbe solamente di fruire di ulteriori specifiche facoltà, superando in tal modo problematiche che coinvolgono un numero limitato di soggetti.
  Dopo aver ricordato che il tema della cittadinanza è già stato affrontato positivamente e con efficacia dall'ex ministro Salvini, ritiene, in conclusione, che lo spirito divisivo caratterizzi l'azione di altri gruppi, non certo il suo, giudicando scorretto cercare di imporre un iter di esame al solo fine di perseguire obiettivi demagogici, che portano a trascurare le vere emergenze del Paese.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, con riferimento alle affermazioni riportate dalla stampa, riferite dal deputato Iezzi, circa la paternità del testo in esame, sottolinea come esse siano da ritenersi del tutto infondate.

  Gianluca VINCI (FDI) esprime il proprio stupore per la formulazione della norma di cui l'emendamento in esame propone la soppressione, rilevando come il testo risulti, a suo avviso volutamente, al fine di impedirne la comprensione da parte dell'opinione pubblica, confuso e contorto.
  Rileva in primo luogo come, secondo il testo in esame, per la concessione della cittadinanza sia sufficiente aver fatto ingresso nel territorio nazionale prima del compimento del dodicesimo anno di età e aver compiuto un percorso formativo anchePag. 14 di soli tre anni, indipendentemente dall'esito del percorso stesso.
  Osserva inoltre come non sia chiarito, e sia dunque sostanzialmente rimesso all'interpretazione giurisprudenziale, che sarà presumibilmente estensiva, il significato dell'espressione «senza interruzione» riferita alla residenza nel territorio nazionale e osserva, altresì, come non sia chiaro se il maggiorenne perda il diritto al riconoscimento della cittadinanza. Sottolinea quindi come la rinuncia alla cittadinanza sia consentita solo da parte di chi è in possesso di un'altra cittadinanza e come tale previsione riproduca la normativa già vigente per gli apolidi.
  Ritiene pertanto che una norma volta ad intervenire su una materia così delicata debba essere formulata in maniera più accurata.
  Alla luce di tali considerazioni, dichiara il voto favorevole sull'emendamento soppressivo in esame.

  Carlo SARRO (FI), circa le affermazioni, riportate dalla stampa e riferite dal deputato Iezzi, secondo le quali il testo in esame sarebbe riconducibile a soggetti estranei al Parlamento, rileva come esse siano del tutto infondate e stravaganti, e sottolinea, peraltro, come sia del tutto inverosimile ritenere che Forza Italia, che ha concorso alla redazione del testo, possa avvalersi della consulenza di Gherardo Colombo.
  Ricorda inoltre come Forza Italia abbia affrontato il tema in esame anche nella precedente legislatura, come testimoniato dalle proposte di legge presentate dalla deputata Polverini, nonché dal fatto che la deputata Calabria, nella passata Legislatura, aveva svolto il ruolo di relatrice sull'intervento legislativo esaminato in materia, rammentando altresì come il suo gruppo si sia espresso a favore dell'adozione del testo base al fine di consentire un confronto rigoroso, serio e approfondito, nell'ottica della previsione, quale requisito per la concessione della cittadinanza, di percorsi formativi effettivi, tenendo anche conto dell'esito positivo dei percorsi medesimi.
  Dichiara, infine, di aver apprezzato l'intervento della deputata Ravetto, la quale ha posto questioni meritevoli di riflessione.

  Edoardo ZIELLO (LEGA), con riferimento alle posizioni espresse dai sostenitori del provvedimento in esame, contesta l'affermazione secondo cui la Lega sarebbe una forza politica che intende negare diritti, secondo quanto sostenuto dal pensiero «boldriniano», e cita, a conferma di ciò, l'azione condotta nelle amministrazioni locali dagli esponenti della Lega.
  Stigmatizza inoltre l'intervista resa dal Presidente Brescia al quotidiano Avvenire, nella quale gli emendamenti presentati dalla Lega sono definiti oltraggiosi, osservando come tali emendamenti siano volti al miglioramento del testo, specificando le competenze che devono essere possedute da chi richiede la cittadinanza. Ritiene che, al contrario, a essere oltraggiose e denigratorie nei confronti della Commissione siano le affermazioni rese dal Presidente Brescia nella citata intervista.
  Contesta l'affermazione secondo la quale il provvedimento in esame sarebbe volto a concedere diritti ai minori stranieri, perché tali minori già fruiscono degli stessi diritti dei minori italiani, in campo sanitario, sociale e scolastico. Ricorda come l'Italia sia il Paese che concede il maggior numero di cittadinanze per naturalizzazione e come pertanto sia infondato quanto sostenuto dal pensiero «boldriniano», secondo il quale l'Italia concederebbe poche cittadinanze. Sottolinea, in particolare, come sia stato concesso un notevole numero di cittadinanze anche su proposta del Ministro dell'interno Salvini.
  Rileva quindi come con il provvedimento in esame si rischi di dare un messaggio inquietante ai Paesi di provenienza degli stranieri e di determinare una situazione di fallimento dell'integrazione analoga a quella verificatasi nelle banlieue in Francia. Sottolinea come la concessione della cittadinanza debba essere un punto di arrivo e debba inserirsi in un'ottica di premialità.
  Sottolinea pertanto come le forze politiche che ritengono prioritario il provvedimento in esame, a fronte della grave emergenzaPag. 15 economica che sta vivendo il Paese, dimostrino il loro totale distacco dalla realtà.

  La Commissione respinge l'emendamento Di Muro 1.3.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, invita il deputato Ziello ad astenersi, nei suoi interventi, da riferimenti di carattere personale ad altri deputati.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani.

  La seduta termina alle 19.40.