SEDE REFERENTE
Martedì 8 febbraio 2022. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Benedetto Della Vedova.
La seduta comincia alle 11.
Variazione nella composizione della Commissione.
Piero FASSINO, presidente, comunica che, a far data dal 20 gennaio scorso, per il gruppo M5S ha cessato di far parte della Commissione il deputato Bernardo MARINO e che, in pari data, è entrato a farne parte il deputato Gianluca VACCA.
Nel ringraziare il collega Marino per la collaborazione prestata, dà il benvenuto all'onorevole Vacca a nome di tutta la Commissione.
La Commissione prende atto.
Ratifica ed esecuzione del Trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica francese per una cooperazionePag. 31 bilaterale rafforzata, fatto a Roma il 26 novembre 2021.
C. 3423 Governo.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 gennaio scorso.
Piero FASSINO, presidente, segnala che, facendo seguito a quanto convenuto all'unanimità in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, la Commissione procederà ad un ciclo di audizioni, già in corso di calendarizzazione, dei titolari dei Dicasteri direttamente coinvolti dalle norme del Trattato. Oltre al Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, già audito sul Trattato in titolo il 9 dicembre scorso, saranno invitati in audizione il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei, Vincenzo Amendola; il Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao; il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta; il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini; il Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti; il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani; il Ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Evidenzia che tale ampio ciclo di audizioni costituisce un passaggio inconsueto nell'ambito dell'esame in sede referente di disegni di legge di ratifica di accordi internazionali, a testimonianza della speciale importanza del Trattato in titolo. Si associa, poi, alle considerazioni svolte dalla collega Quartapelle Procopio nella seduta del 19 gennaio scorso, ribadendo la rilevanza dell'Accordo sul piano delle relazioni bilaterali, dal momento che i due Paesi figurano tra i fondatori dell'Unione europea, sono entrambi membri del G7, del G20 e della NATO e risultano complementari sia sotto il profilo politico – come attestato dalla comune proiezione mediterranea – sia nell'ambito economico e culturale.
Sul piano multilaterale, rileva che Italia e Francia si trovano ad affrontare insieme una fase delicata del processo di integrazione europea, segnato negli anni passati dalla Brexit e dell'emergere di pericolose fratture della coesione europea, con la formazione di nuove coalizioni come i Paesi di Višegrad, i Paesi cosiddetti «frugali» e anche il consesso dei Paesi mediterranei, detto MED7. Coglie l'opportunità per precisare che anche le relazioni tra Italia e Germania si caratterizzano per pari profondità, soprattutto se si considera il concreto profondo legame che ha storicamente legato la classe dirigente dei due Paesi in settant'anni di processo di integrazione europea.
Occorre, in conclusione, una forte iniziativa dei principali Paesi fondatori dell'UE – Italia, Francia, Spagna e Germania – per ridare slancio al progetto europeo nell'ottica di un rafforzamento delle Istituzioni comuni e dei processi decisionali, per rendere l'UE un soggetto coeso e quindi più autorevole sullo scenario globale.
Paolo FORMENTINI (LEGA), ringraziando il Presidente Fassino per aver sottolineato la rilevanza del Trattato in esame, evidenzia la necessità di chiarire, nel ciclo di audizioni, se e in che misura l'intesa bilaterale potrà inficiare il processo di integrazione, considerate le critiche giunte da più parti sulla contraddizione insita alla sigla di accordi bilaterali tra grandi Paesi europei. A suo avviso sarebbe peraltro opportuno valutare l'opportunità di stipulare un accordo analogo anche con la Germania. Propone, infine, di aggiungere all'elenco delle personalità da audire anche l'Ambasciatore d'Italia a Parigi e l'Ambasciatore di Francia a Roma.
Piero FASSINO, presidente, precisando che il tema della coerenza di un Accordo bilaterale come quello in esame con il processo di integrazione europea potrà essere approfondito soprattutto nel corso dell'audizione del Sottosegretario Amendola, accoglie la proposta di inserire tra i soggetti da audire i rispettivi Ambasciatori, rinviando alle determinazioni che potranno essere assunte in sede di Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Ratifica ed esecuzione del Protocollo aggiuntivo alla Convenzione contro il doping, fatto a Varsavia il 12 settembre 2002.
C. 3301 Governo.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.
Riccardo OLGIATI (M5S), relatore, in premessa, segnala che la Convenzione del Consiglio d'Europa contro il doping, ratificata dal nostro Paese ai sensi della legge n. 522 del 1995, costituisce il coronamento di una serie di risoluzioni e raccomandazioni del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, dirette a combattere la pratica del doping nello sport.
Tale importante strumento internazionale impegna le Parti contraenti ad adottare tutte le misure idonee a controllare la detenzione, la circolazione, l'importazione e la vendita di agenti e metodi di doping e, in particolare, di steroidi anabolizzanti, anche in ossequio ai princìpi etici e ai valori educativi sanciti da documenti internazionali, quali la Carta olimpica e la Carta internazionale dello sport e dell'educazione fisica dell'UNESCO.
Sottolinea che la Convenzione prevede che in ciascun Paese siano istituiti uno o più laboratori anti-doping, riconosciuti dagli organismi internazionali e approvati dall'apposito gruppo di vigilanza istituito dalla Convenzione, che dovranno essere incoraggiati a promuovere la formazione di personale qualificato e ad intraprendere appropriati progetti di ricerca e di sviluppo. Si impegnano, altresì, le Parti ad elaborare e attuare programmi educativi e campagne di informazione che pongano in rilievo i rischi per la salute inerenti al doping, nonché il pregiudizio che ne deriva per i valori etici dello sport.
Segnala che le Parti dovranno, inoltre, incoraggiare le organizzazioni sportive ad adottare regolamenti che rechino elenchi di agenti e metodi di doping vietati, sistemi di controllo e di analisi, procedimenti disciplinari efficaci e ispirati a criteri garantisti, sanzioni effettive a carico dei responsabili; ad istituire seri controlli anti-doping da eseguirsi durante le gare e anche al di fuori di esse, senza preavviso; a cooperare con le organizzazioni sportive internazionali e di altri Paesi per conseguire gli obiettivi stabiliti dalla Convenzione.
Gli Stati contraenti sono, inoltre, invitati a concedere sovvenzioni e altri aiuti alle organizzazioni sportive nazionali per agevolare la pratica dei controlli anti-doping e, comunque, a condizionare l'erogazione di tali aiuti alla rigorosa applicazione delle norme vigenti nel settore.
Ricorda che in base alla legislazione italiana, costituiscono doping «la somministrazione o l'assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l'adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell'organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti», secondo il dettato dell'articolo 1 della legge n. 376 del 2000.
Sottolinea che a livello internazionale sono state adottate una pluralità di fonti normative e di atti di soft law, tra le quali menziona la Dichiarazione di Losanna, adottata durante la prima Conferenza mondiale sul doping nello sport, tenutasi nel 1999, che ha dato vita al Codice anti-doping all'Agenzia internazionale indipendente anti-doping (World Anti-Doping Agency–WADA); la Convenzione internazionale contro il doping nello sport, adottata nell'ambito dell'UNESCO e ratificata dall'Italia ai sensi della legge n. 230 del 2007 ed il Libro bianco sullo sport dell'Unione europea del 2007.
Segnala che il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione, aperto alla firma a Varsavia il 12 settembre 2002, oggi all'esame della III Commissione, è entrato in vigore a livello internazionale il 1° aprile 2004; come altri cinque Stati, l'Italia lo ha solo firmato, in data 12 settembre 2002. Il Protocollo, a tutt'oggi ratificato da ventisette Stati membri del Consiglio d'Europa, ha lo scopo di assicurare il reciproco riconoscimento dei controlli anti-doping e, più in generale, di Pag. 33rafforzare l'applicazione della Convenzione.
A tal fine, il Protocollo prevede il riconoscimento reciproco, tra gli Stati parte, dei controlli anti-doping eseguiti da ciascuno di essi nel proprio territorio, a carico di sportivi provenienti da altri Stati parte della Convenzione. In tal modo non sarà necessaria la laboriosa conclusione di molteplici accordi bilaterali e risulterà accresciuta l'efficacia dei controlli stessi.
Evidenzia, inoltre, che il Protocollo è il primo strumento di diritto internazionale che riconosce la competenza dell'Agenzia mondiale anti-doping ad effettuare controlli al di fuori delle competizioni.
Per quanto concerne il profilo del rafforzamento dell'applicazione della Convenzione, il Protocollo prevede un meccanismo di monitoraggio vincolante. Il monitoraggio sarà eseguito a cura di un nucleo di valutazione e si effettuerà tramite visite agli Stati investiti, seguite da un rapporto valutativo.
Da ultimo, sottolinea che, a seguito dell'entrata in vigore del Protocollo, anche la Convenzione del Consiglio d'Europa contro il doping è entrata nel ristretto novero delle Convenzioni internazionali dotate di un meccanismo di controllo effettivamente vincolante.
Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA sottolinea la necessità di procedere con urgenza alla ratifica del Protocollo in esame, anche in considerazione del fatto che il diritto allo sport figura tra le priorità del Consiglio d'Europa, del cui Comitato dei Ministri l'Italia esercita la presidenza di turno.
Paolo FORMENTINI (LEGA) stigmatizza il notevole ritardo – venti anni – con il quale il Parlamento si appresta a ratificare l'Accordo in esame, evidenziando la necessità di approfondirne le ragioni.
Piero FASSINO, presidente, associandosi alle considerazioni del sottosegretario Della Vedova, segnala che nell'ultima sessione dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, svoltasi dal 24 al 28 gennaio scorsi, sono stati approvati due atti di indirizzo in materia di sport, a conferma della rilevanza della materia.
Nessun altro chiedendo di intervenire, essendo quindi concluso l'esame preliminare, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle ulteriori Commissioni competenti per l'espressione dei pareri.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Ratifica ed esecuzione del Protocollo emendativo dell'Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino, con Allegato, del 5 marzo 2008, fatto a Roma il 27 settembre 2021.
C. 3417 Governo.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.
Alessandra ERMELLINO (MISTO-CD), relatrice, intervenendo da remoto, segnala che il Protocollo in esame apporta una serie di emendamenti all'Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva tra l'Italia e la Repubblica di San Marino risalente al 15 marzo 2008 ed entrato in vigore il 7 dicembre 2015.
Sottolinea che la regolamentazione pattizia dei rapporti bilaterali in materia radiotelevisiva, risalente al 1987, ha consentito una gestione equilibrata delle frequenze assegnate. Inoltre, tale regolamentazione ha costituito la base della cooperazione culturale tra i due enti concessionari del servizio pubblico, la RAI-Radiotelevisione italiana e San Marino RTV.
Evidenzia che l'esigenza di rinegoziare l'Accordo attualmente in vigore – stipulato nel 2008, ratificato e reso esecutivo ai sensi della legge n. 164 del 2015 – deriva dall'intervenuta necessità di ridefinire l'assetto delle frequenze radio-televisive per consentire la realizzazione del sistema a tecnologia 5G in Italia.Pag. 34
Rileva che, in tale contesto, il canale 51, il cui uso su parte del territorio italiano è stato riconosciuto alla Repubblica di San Marino nell'ambito dell'Accordo attuale, deve essere da quest'ultima improrogabilmente dismesso entro l'ultimo trimestre del 2021, per consentire allo Stato italiano di dedicare le relative frequenze al nuovo sistema 5G nel rispetto delle scadenze previste.
Osserva che nel quadro delle amichevoli relazioni fra i due Stati e nel comune interesse a proseguire la cooperazione in ambito radiotelevisivo, il Protocollo emendativo impegna l'Italia a facilitare la conclusione di un accordo tra San Marino RTV ed un operatore nazionale italiano al fine di assicurare il trasporto di un programma di San Marino RTV su una rete che fornisca la copertura in ambito nazionale nel territorio italiano. Tale accordo è intervenuto nei mesi scorsi tra San Marino TV e la RAI, consentendo la ritrasmissione dei programmi dell'emittente di Stato del Titano su un canale nazionale italiano.
Segnala che il Protocollo emendativo prevede inoltre che la Repubblica di San Marino non porrà in esercizio tre canali video DVB nonché due canali radio DAB.
A fronte di tali impegni, il Protocollo emendativo ridetermina l'importo della somma forfetaria annuale per gli oneri derivanti dall'attuazione dell'Accordo nella misura di 4.492.000 euro per l'anno 2022, di 4.530.000 euro per l'anno 2023, di 4.581.000 euro per l'anno 2024, di 4.648.000 euro per l'anno 2025 e di 4.718.000 euro annui a decorrere dall'anno 2026.
Il Protocollo emendativo modifica, altresì, le attribuzioni della Commissione mista tra i due Stati, affidandone il coordinamento ai rispettivi Ministeri degli Affari esteri e incaricandola di verificare la corretta applicazione dell'Accordo.
Rileva, infine, che l'intesa modifica il termine per la denuncia, portandolo da due a sei mesi e obbligando le Parti a non esercitare il diritto di denuncia fino al 31 dicembre 2026.
Conclusivamente, raccomanda una rapida approvazione del provvedimento di ratifica, dal momento che l'intesa costituisce un ulteriore passo avanti, nell'effettivo rilancio della collaborazione bilaterale tra il nostro Paese e la Repubblica del Titano e si realizza in un settore strategico come quello radiotelevisivo.
Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, essendo quindi concluso l'esame preliminare, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle ulteriori Commissioni competenti per l'espressione dei pareri.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e il Canada in materia di mobilità giovanile, fatto a Roma e a Ottawa l'11 dicembre 2020, a Roma il 20 gennaio 2021 e a Toronto il 3 febbraio 2021.
C. 3418 Governo.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.
Francesca LA MARCA (PD), relatrice, intervenendo da remoto, ricorda che l'Accordo italo-canadese in materia di mobilità giovanile riveste notevole importanza nel quadro dell'ulteriore rafforzamento degli eccellenti rapporti con un Paese nel quale vive ed opera una grande e dinamica comunità di connazionali.
Segnala che l'intesa sostituirà il vigente Memorandum firmato ad Ottawa il 18 ottobre 2006, estendendo per la parte italiana il permesso di lavoro a dodici mesi ed inserendo due nuove categorie di partecipanti.
Sottolinea che fin dal momento della sua entrata in vigore il Memorandum d'intesa «vacanze-lavoro» si è dimostrato uno strumento efficace per offrire ai giovani cittadini delle due Parti maggiori opportunità di apprezzare la cultura e i costumi Pag. 35dell'altro Paese e di acquisire o perfezionare la conoscenza della lingua del Paese ospitante attraverso un'esperienza di viaggio, lavoro e di vita all'estero.
Evidenzia che le due categorie di partecipanti introdotte dal nuovo Accordo, rispetto al Memorandum d'intesa in vigore, sono le seguenti: Young Professionals, dedicato a coloro i quali, essendo già in possesso di un titolo di studio post-secondario (equivalente a una nostra laurea triennale), intendano acquisire un'esperienza lavorativa professionale nel Paese ospite; International Co-op, rivolto a studenti che, al fine di completare il proprio corso di studi post-secondario, intendano effettuare un tirocinio curricolare su materie correlate al proprio percorso di studio presso un'azienda operante nel Paese ospite.
Rileva che l'inserimento di Young Professionals e International Co-op nell'ambito del nuovo Accordo consentirà al nostro Paese di sfruttare tutte le opportunità offerte dal programma «International Experience Canada», ampliando l'offerta per i giovani italiani che desiderino trascorrere limitati periodi in Canada per acquisirvi esperienza lavorativa.
Osserva che nell'ambito dell'Accordo – che si compone di un preambolo e nove articoli – particolare rilievo assumono le disposizioni di cui all'articolo 5, che consente ai giovani tra i diciotto e i trentacinque anni di svolgere attività lavorativa per un periodo complessivo non superiore a dodici mesi (per non più di due partecipazioni autorizzate), anche presso un unico datore di lavoro.
Sottolinea che per i giovani laureati che intendano svolgere attività lavorativa lo stesso articolo 5 prevede il rilascio del visto per lavoro che sulla base della normativa italiana vigente avverrà tramite rilascio di un apposito permesso di soggiorno per motivi di lavoro, nel rispetto delle procedure previste dalla legislazione nazionale.
In conclusione, raccomanda una rapida approvazione del disegno di legge di ratifica: la piena operatività dell'Accordo, infatti, concorrerà sicuramente a rafforzare le relazioni bilaterali tra l'Italia e il Canada, consentendo ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro di ambo le Parti di acquisire una migliore comprensione della cultura, della società e delle lingue dell'altra Parte attraverso un'esperienza di viaggio, di lavoro e di vita all'estero, avvicinando ulteriormente due Paesi amici, caratterizzati da vincoli storici di lunga data.
Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
Paolo FORMENTINI (LEGA) esprime soddisfazione per l'avvio dell'esame dell'Accordo tra Italia e Canada, che contribuisce a consolida le relazioni tra il nostro Paese e il consesso delle grandi democrazie alleate, tanto più nel confronto con le crescenti minacce al sistema di valori occidentali. Rileva, altresì, l'importanza di mantenere un solido legame con la numerosa comunità italiana in Canada, esprimendo apprezzamento per il ruolo svolto dalla collega La Marca in questo ambito.
Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, essendo quindi concluso l'esame preliminare, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle ulteriori Commissioni competenti per l'espressione dei pareri.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Centro internazionale per l'ingegneria genetica e la biotecnologia (ICGEB) relativo alle attività del Centro e alla sua sede situata in Italia, con Allegato, fatto a Roma il 21 giugno 2021.
C. 3440 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.
Dimitri COIN (LEGA), relatore, sottolineando che il provvedimento in titolo è già stato approvato dall'altro ramo del Parlamento, ricorda che il Centro internazionale Pag. 36per l'ingegneria genetica e la biotecnologia è un'organizzazione internazionale intergovernativa (ICGEB), fondato nel 1987 come progetto dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (UNIDO), opera nel campo della genetica molecolare e delle biotecnologie e dal 1994 come centro autonomo nel sistema comune delle Nazioni Unite.
Il Centro, al quale attualmente partecipano sessantasei Paesi membri – fra cui Messico, Brasile, Argentina, Federazione Russa, Cina, Iran, Arabia Saudita, India e Sudafrica, oltre che Slovacchia, Croazia e Slovenia – e che sviluppa ricerche innovative in ambito biomedico, farmaceutico e ambientale, si articola in tre «componenti», localizzate rispettivamente a Trieste che è anche de facto la sede centrale dell'organizzazione, Nuova Delhi e dal 2007 Città del Capo, dove lavorano circa cinquecento persone provenienti da circa quaranta Paesi.
Evidenzia che la struttura di Trieste, in particolare, è ospitata nell'Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica denominata Area Science Park di Padriciano, ente pubblico nazionale di ricerca vigilato dal Ministero dell'Università e della ricerca. Alle strutture principali si sommano più di quaranta centri affiliati operanti fra la Cina, Panama e lo Sri Lanka.
Segnala che le attività dell'organizzazione principale, incluse le iniziative istituzionali e i progetti di ricerca scientifica e formazione condotti dalle tre sedi, sono guidate da un Consiglio composto dai rappresentanti nominati dai Governi dei Paesi membri, mentre un Consiglio scientifico internazionale, composto a rotazione da scienziati di grande prestigio, ne ispira le attività scientifiche.
Sottolinea che il nostro Paese ha ratificato l'atto costitutivo del Centro ai sensi della legge n. 103 del 1986 ed attualmente finanzia questo organismo internazionale con un contributo annuale a carico del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale pari a circa 10 milioni di euro. Peraltro, nel 2011 tale finanziamento fu decurtato del 17 per cento, corrispondente a circa 2 milioni di euro.
Evidenzia che la disponibilità gratuita della sede, per la quale l'Italia si è impegnata sin dal 1984, pur mai messa in discussione, non è ancora però stata sancita con legge dello Stato. I rapporti tra ICGEB ed Area Science Park sono finora stati regolati da una convenzione bilaterale, rinnovata più volte fino al 31 dicembre 2017, quando un sensibile aumento dei costi di manutenzione straordinaria richiesti a ICGEB da Area Science Park è stato contestato dall'organizzazione internazionale.
Quanto all'articolato, segnala che l'Accordo, composto di ventuno articoli, è finalizzato ad individuare con esattezza le strutture dove è ospitato l'ICGEB (articolo 2), chiarendone la disponibilità a titolo gratuito e ripartendo altresì i costi di manutenzione in modo che la quota ordinaria sia a carico di ICGEB e quella straordinaria a carico dello Stato italiano, attraverso lo stanziamento previsto all'articolo 3 del disegno di legge di ratifica.
Segnala che il testo, in linea con quanto generalmente previsto dagli accordi di sede di organizzazioni internazionali firmati dall'Italia, regola la personalità giuridica del Centro sul territorio italiano (articolo 4), ne definisce le responsabilità (articolo 5) e le prerogative (articoli 7, 8, 10 e 11) e accorda ai funzionari e agli esperti che vi lavorano, oltre che ai rappresentanti degli Stati membri che partecipino alle riunioni delle strutture apicali, il regime di privilegi previsto per le agenzie del sistema delle Nazioni Unite in Italia (articoli 12-17), stabilendo al contempo la gamma dei doveri che gravano sul Centro stesso e sul suo personale in relazione al rispetto delle leggi dello Stato italiano (articolo 18).
Quanto agli oneri connessi all'attuazione del provvedimento, relativi alla manutenzione straordinaria degli immobili messi a disposizione gratuitamente del Centro, l'articolo 3 del disegno di legge li valuta in 2.620.000 euro per l'anno 2022 ed in 620.000 euro annui a decorrere dal 2023 e ne dispone la relativa copertura.
In conclusione, sottolinea che il provvedimento di ratifica concorre a consolidare quel quadro di iniziative utili a creare un terreno fertile per la ricerca italiana in Pag. 37qualsiasi forma e campo di applicazione che ha avuto in questi mesi una serie di riconoscimenti insigni, dal Premio Nobel per la Fisica al professor Giorgio Parisi, all'inserimento, nell'autorevole rivista internazionale Nature¸ del fisico Graziano Venanzoni fra i cinque scienziati di punta del 2022.
Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA esprime apprezzamento per la rapidità con cui la Camera ha avviato l'esame dell'Accordo, sottoscritto dall'Italia il 21 giugno scorso.
Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, essendo quindi concluso l'esame preliminare, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle ulteriori Commissioni competenti per l'espressione dei pareri.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e l'Organizzazione europea di diritto pubblico riguardante lo stabilimento di un Ufficio in Italia, con Allegato, fatto a Roma il 23 giugno 2021.
C. 3441 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.
Andrea ORSINI (FI), relatore, intervenendo da remoto, ricorda preliminarmente che l'Organizzazione europea di diritto pubblico, la European Public Law Organization (EPLO), è un soggetto internazionale intergovernativo che si occupa di istruzione e formazione, di ricerca e di cooperazione tecnica nell'ambito del diritto pubblico europeo, il cui Statuto istitutivo è stato ad oggi ratificato da tredici Stati, fra cui, oltre all'Italia, Romania, Grecia, Ungheria e Portogallo.
Segnala che l'EPLO, fondata nel 2004 con l'intento di divulgare la cultura giuridica e la promozione dei valori europei attraverso il diritto pubblico, ha avviato ad Atene un apposito istituto di formazione superiore paneuropeo per lo sviluppo di una nuova generazione di giuristi e, oltre alla sede principale di Atene, dispone di sedi periferiche in Romania, Moldova, Armenia e Ungheria, nonché di ulteriori uffici regionali in Belgio, Bosnia-Erzegovina, Nicaragua, Messico, Ucraina, Slovacchia, Iran, Portogallo e Svizzera.
Sottolinea che, presieduto da un direttore, l'EPLO ha il suo organo di governo in un consiglio di amministrazione, nel quale siedono sette autorità pubbliche e settantasei università e istituzioni, tra cui sette università italiane, con ruolo consultivo.
Rileva che a questo organo si affiancano un Consiglio scientifico, denominato European Group of Public Law (EGPL), che costituisce una rete europea di giudici, giuristi, accademici e professionisti del diritto, con lo scopo di promuovere e dirigere lo sviluppo del diritto pubblico europeo, il Tribunale amministrativo, il Difensore civico, un Collegio dei revisori contabili e il Comitato esecutivo, per la gestione ordinaria dell'Organizzazione.
Osserva che, come evidenziato nella relazione illustrativa che accompagna il disegno di legge di ratifica, di recente l'EPLO ha ottenuto lo status di osservatore permanente presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l'Organizzazione internazionale del lavoro, l'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni e mantiene uffici di osservatori permanenti a New York, Ginevra e Vienna.
Segnala che l'Accordo oggetto della presente ratifica, composto di diciannove articoli e di un allegato, è finalizzato all'apertura di una sede in Italia dell'EPLO.
Evidenzia, in particolare, che l'Ufficio è stabilito a Roma, presso alcuni locali di Palazzo Altemps (articolo II e Allegato), dove già la struttura opera sulla base di un contratto di comodato, firmato nel settembre 2019, che ne prevede la messa a disposizione da parte dell'allora MinisteroPag. 38 dei Beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT), in comodato d'uso gratuito, per un periodo di due anni rinnovabili.
Precisa che le spese a carico di EPLO si prevede siano limitate ai consumi del riscaldamento e raffrescamento dell'aria, dell'acqua, dell'energia elettrica, dei servizi di pulizia, e ai costi della manutenzione ordinaria (articolo II).
Evidenzia che il nostro Paese, che già ha contribuito negli scorsi anni al bilancio dell'EPLO con contributi volontari per 50 mila euro annui e che eroga, tramite il MAECI, un contributo finanziario per borse di studio a favore di giovani studiosi italiani partecipanti ai corsi di diritto pubblico europeo organizzati dalla struttura, si obbliga a versare un contributo annuo di 500 mila euro all'Ufficio romano dell'EPLO (articolo III).
Sottolinea che successivi articoli dell'Accordo dispongono circa l'inviolabilità dei locali della sede e gli obblighi di protezione e di fornitura di pubblici servizi da parte dell'Italia (articoli II, IV e V), delimitano la sfera di immunità dell'Ufficio dalla giurisdizione italiana (articolo VI) cui riconoscono personalità giuridica (articolo VII).
L'Accordo stabilisce, inoltre, i diritti dell'Ufficio alla segretezza delle comunicazioni (articolo VIII) e per la detenzione e il trasferimento di risorse finanziarie (articolo IX) e reca la disciplina sulla previdenza sociale del personale dell'Ufficio e dei relativi familiari (articolo X).
Vengono, inoltre, previste facilitazioni per l'accesso e il transito in Italia dei funzionari dell'Ufficio e di altri soggetti menzionati nell'Accordo (articolo XI), nonché disciplinati immunità e privilegi, analogamente a quanto stabilito da accordi di sede con altre organizzazioni internazionali ospitate in Italia, a beneficio dell'Ufficio (art. XII) e del suo personale operante in Italia (articolo XIII).
Successivi articoli stabiliscono i doveri dell'Ufficio e del suo personale nei riguardi delle leggi dello Stato italiano (articolo XIV), regolano l'accesso al mercato del lavoro per i familiari dei funzionari (articolo XV) e disciplinano il riparto di responsabilità tra l'Ufficio e il Governo italiano a livello internazionale e in ambito civilistico, tra le Parti e nei confronti di terzi (articolo XVI).
Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, essendo quindi concluso l'esame preliminare, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle ulteriori Commissioni competenti per l'espressione dei pareri.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Sui lavori della Commissione.
Piero FASSINO, presidente, sottolinea che con la seduta odierna la Commissione ha avviato l'esame in sede referente di tutti i disegni di legge di ratifica allo stato assegnati. Si tratta di un dato che intende rappresentare l'importanza che la Presidenza di questa Commissione annette ad un celere iter di ratifica parlamentare degli accordi internazionali, nell'interesse della credibilità e del prestigio internazionale del nostro Paese. Nel rilevare che alcuni provvedimenti di questa natura già licenziati dalla Commissione attendono ancora la calendarizzazione presso l'Assemblea e che su questo aspetto vi è certamente disponibilità e sostegno da parte del Presidente della Camera, auspica che anche il Governo svolga il proprio ruolo in sede di Conferenza dei Presidenti di gruppi per gli opportuni solleciti ai fini della programmazione dei lavori parlamentari. Parallelamente a ciò, deve essere assicurata una fluida interlocuzione anche con il Senato affinché proceda con rapidità all'esame dei disegni di legge di ratifica, assicurando laddove possibile la priorità a quelli già approvati dalla Camera.
Pag. 39Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA, esprimendo una sensibilità acquisita nel corso della sua esperienza di parlamentare, si associa alle considerazioni del Presidente Fassino, ribadendo l'apprezzamento per la tempestività con cui la Commissione procede all'esame dei disegni di legge di ratifica.
La Commissione conviene.
La seduta termina alle 11.40.