ATTI DELL'UNIONE EUROPEA
Mercoledì 19 gennaio 2022. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.
La seduta comincia alle 15.40.
Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza «La strategia dell'UE per la cooperazione nella regione indopacifica».
(JOIN(2021)24 final).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame dell'atto in titolo, rinviato nella seduta dell'11 gennaio scorso.
Paolo FORMENTINI, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore ha presentato una proposta di documento finale e che il collega Delmastro delle Vedove ha a sua volta presentato una proposta alternativa di documento finale. Alla luce del dibattito svolto e sussistendo l'intesa dei due colleghi, si è convenuto quindi di rinviare l'esame del provvedimento nell'obiettivo di pervenire ad un documento finale unitario.
Andrea ORSINI (FI), relatore, informa la Commissione che sono ancora in corso Pag. 42alcuni approfondimenti e, confermando l'intendimento di pervenire ad un documento largamente condiviso, propone, quindi, il rinvio del seguito dell'esame dell'atto ad altra seduta.
Paolo FORMENTINI, presidente, non essendovi obiezioni e nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.45.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 19 gennaio 2022. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.
La seduta comincia alle 15.45.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto forestale europeo riguardante lo stabilimento in Italia di un ufficio sulla forestazione urbana, con Allegato, fatto a Helsinki il 15 luglio 2021.
C. 3318 Governo.
(Seguito esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 30 novembre 2021.
Paolo FORMENTINI, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Finanze, Cultura, Ambiente, Lavoro e Agricoltura e che la Commissione Bilancio ha espresso un parere favorevole con una condizione ex art. 81 della Costituzione. Avverte che, conseguentemente, la relatrice Di Stasio ha presentato l'emendamento 3.1 di recepimento di tale condizione (vedi allegato).
Iolanda DI STASIO (M5S), relatrice, illustra l'emendamento 3.1.
Il Sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA, esprime parere favorevole sull'emendamento 3.1 della relatrice.
La Commissione approva l'emendamento 3.1 della relatrice.
Paolo FORMENTINI, presidente, non essendovi richieste di intervento, pone in votazione il conferimento del mandato alla relatrice.
La Commissione delibera in modo unanime di conferire il mandato alla relatrice, onorevole Di Stasio, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Paolo FORMENTINI, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei Gruppi.
Ratifica ed esecuzione del Protocollo emendativo dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Armenia sull'autotrasporto internazionale di passeggeri e di merci, firmato il 7 agosto 1999, fatto a Jerevan il 31 luglio 2018.
C. 3322 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 30 novembre 2021.
Paolo FORMENTINI, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Bilancio e Trasporti.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera in modo unanime di conferire il mandato al relatore, onorevole Comencini, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Pag. 43Paolo FORMENTINI, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei Gruppi.
Ratifica ed esecuzione del Trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica francese per una cooperazione bilaterale rafforzata, fatto a Roma il 26 novembre 2021.
C. 3423 Governo.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatrice, ricorda che la sottoscrizione a Roma, il 26 novembre scorso, del cosiddetto «Trattato del Quirinale» si colloca nella cornice di un rilancio del processo d'integrazione europea con l'affermazione di una dimensione franco-italiana accanto al lungo e collaudato sodalizio franco-tedesco – emblematizzato dal Trattato dell'Eliseo del 1963, siglato dal generale de Gaulle e dal cancelliere Adenauer – quali fulcri della stabilità e del rilancio del disegno europeo.
Sottolinea che l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea ha profondamente modificato l'equilibrio dei rapporti tra i principali Stati membri, rilanciando il ruolo di fulcro della Francia, Paese storicamente legato ai valori giuridico-politici della tradizione liberaldemocratica, membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dotato di un'autonoma forza di dissuasione nucleare.
Evidenzia che il rilancio della dimensione italo-francese come cooperazione rafforzata all'interno dell'Unione europea ha così acquisito nuovo appeal, mentre Parigi mirava a consolidare ulteriormente l'asse con la Germania, con un nuovo Trattato, emblematicamente sottoscritto ad Aquisgrana, il 22 gennaio 2019, dal Presidente Macron e dalla Cancelliera Merkel, che introduce una clausola di reciproca assistenza armata in caso di aggressione, similmente a quella delineata all'interno dell'Alleanza Atlantica, ed al quale si aggiungono convenzioni sia ancora in ambito militare sia di sicurezza interna.
Osserva che il Trattato di Aquisgrana ha sicuramente costituito un riferimento importante per la redazione del Trattato del Quirinale, pur con tutte le ovvie differenze rispetto ad un sistema franco-tedesco costruitosi a partire dal 1963, anche se vi sono alcuni elementi qualificanti dell'accordo italo-francese a partire dallo spazio riservato alle questioni agricole ed agroalimentari, con un'attenzione specifica alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine.
Rileva che alle tensioni che si erano manifestate tra Italia e Francia soprattutto tra il 2018 e il 2019 è stato posto rimedio anzitutto con due incontri bilaterali tra il Presidente Mattarella ed Emmanuel Macron, rispettivamente a Chambord nel maggio del 2019 ed a Napoli nel febbraio del 2020.
Sottolinea che questa robusta ripresa di rapporti si è via via orientata alla stipula di un nuovo accordo quadro franco-italiano, la cui prospettiva peraltro era stata già avanzata informalmente dal Capo dello Stato francese nel settembre 2017 a margine del vertice bilaterale di Lione. Segnala che, in effetti, la decisa ripresa dei rapporti tra Roma e Parigi è fondata su una base strutturale piuttosto forte: si contano infatti diversi gruppi industriali a partecipazione mista francese e italiana nei settori spaziale, navale, aeronautico, elettronico, automobilistico e ottico, che nel complesso impiegano oltre 600 mila lavoratori.
A fronte poi di un buon numero di gruppi economici italiani con investimenti in Francia – settori assicurativo, turistico, alimentare e della ristorazione, con all'incirca 240 mila addetti –, ben più cospicua è la presenza francese in aziende operanti in Italia nei settori finanziario e bancario, della moda, della telefonia, della grande distribuzione, che complessivamente impiegano circa 1 milione e 700 mila addetti.
Precisa che, in realtà, soprattutto sul versante italiano, questa forte integrazione economica con la Francia è stata spesso vissuta come una sorta di colonizzazione Pag. 44del nostro Paese, suscitando corrispondenti tensioni contro Parigi.
A questo riguardo richiama, sia pure brevemente, le diverse traiettorie economiche percorse dai due Paesi negli anni Novanta: l'Italia, impegnata a ridurre il rilevantissimo debito pubblico procedeva massicciamente a una serie di privatizzazioni, mentre la Francia cercava di resistere il più possibile alle normative europee per la liberalizzazione dei mercati e dei servizi, puntando a mantenere i propri «campioni nazionali» in diversi settori, con la sopravvivenza di un modello di politica economica ispirato ad una sorta di neo-colbertismo.
Evidenzia che se – nonostante l'oggettiva interconnessione economica ed i fortissimi legami di carattere storico, politico, culturale e linguistico – i rapporti tra Italia e Francia si sono mantenuti su un piano di asimmetria, una delle matrici fondamentali di tutto ciò sembra essere stata la mancanza di processi di dialogo istituzionalizzati, capaci di dare continuità ai rapporti bilaterali al di là di oscillazioni squisitamente politiche.
Osserva che l'emergere di una convergenza sull'opportunità di stipulare un accordo-quadro sembra tra l'altro poter porre rimedio a queste mancanze, accentuando il carattere interstatuale della cooperazione reciproca, ponendola così maggiormente al riparo da oscillazioni contingenti.
Sottolinea che indubbiamente la tendenza verso la stipula del Trattato del Quirinale è stata favorita dall'emergere recente di convergenze un tempo non prevedibili, come ad esempio sulle scelte politiche da operare per la stabilizzazione della Libia, sull'accettazione delle richieste italiane di consegna degli ex terroristi riparati in Francia grazie alla nota dottrina Mitterrand e soprattutto sulla forte iniziativa per l'emissione di debito europeo onde reperire almeno parte dei fondi per i piani nazionali di rilancio dopo la pandemia di COVID-19.
Rileva che in questo contesto di forte rilancio delle relazioni italo-francesi si colloca la conclusione, il 29 novembre scorso, del Protocollo di cooperazione parlamentare, sottoscritto a Parigi dai Presidenti della Camera dei deputati, Roberto Fico, e dell'Assemblée Nationale, Richard Ferrand, il cui obiettivo è rafforzare la cooperazione e la concertazione tra le due Assemblee: a tale fine è prevista la creazione di un gruppo di cooperazione parlamentare, presieduto congiuntamente dai Presidenti e composto da sei membri per ciascuna delle Assemblee, che avrà la missione, in particolare, di consolidare i legami esistenti attraverso lo svolgimento di vertici parlamentari che si terranno alternativamente ogni due anni, di promuovere incontri tra le omologhe Commissioni delle due Assemblee ed agevolare la convergenza delle posizioni italiane e francesi su temi d'interesse comune.
Ricorda che in tale contesto, l'8 dicembre scorso, una delegazione della III Commissione, guidata dal Presidente Piero Fassino, si è recata in missione a Parigi in restituzione della visita svolta da una delegazione della omologa Commissione dell'Assemblea nazionale francese nel luglio scorso. Il particolare significato della missione è stato ulteriormente rafforzato innanzitutto dal fatto che si è trattato della prima visita all'estero della III Commissione dall'inizio della crisi pandemica.
Obiettivo della missione è stato soprattutto, come ha ricordato il presidente Fassino nelle comunicazioni rese alla Commissione il 23 dicembre scorso, dare seguito e sostanza alla cooperazione strutturata lanciata nell'Ufficio di presidenza congiunto delle Commissioni affari esteri italiana e francese e avviata nel luglio 2021 con la visita a Roma dell'omologa Commissione francese.
Precisa che il Trattato del Quirinale ha lo scopo di collocare le relazioni tra l'Italia e la Francia nell'ambito di un quadro istituzionalizzato che ne strutturi e rafforzi i contenuti, attraverso un metodo e una prassi di consultazione che valorizzino le sinergie tra le rispettive posizioni e preservino il dialogo anche quando le posizioni di merito rimangano differenti.
Sottolinea che tale cooperazione rafforzata è inserita nel quadro di riferimento europeo, più volte ricordato nel testo a partire dal preambolo, nella prospettiva di Pag. 45impostare il rafforzato rapporto bilaterale tra Roma e Parigi come elemento di rafforzamento dell'Unione europea e della sua capacità di azione internazionale, nonché per la promozione congiunta di priorità comuni ai due Paesi.
Evidenzia che tale cooperazione, strutturata a più livelli – anche tra le rispettive rappresentanze diplomatiche presso Stati terzi e le principali organizzazioni internazionali – investe ambiti rilevantissimi delle politiche pubbliche dei due Stati, dalla politica estera alla sicurezza e difesa, con la previsione di un Consiglio italo-francese di difesa e sicurezza; giustizia e affari interni, con un meccanismo di concertazione rafforzata su asilo e migrazioni, forme di concertazione periodica in materia di sicurezza e consultazioni regolari tra i due Ministeri della giustizia; cooperazione economica e industriale con la creazione di un forum di consultazione, con distinti segmenti, tra il Ministero francese dell'economia e i Ministeri italiani dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico, per le parti di rispettiva competenza; trasporti, con la creazione di un dialogo strategico sui trasporti; istruzione, università e ricerca con un incontro ministeriale biennale aperto a operatori pubblici e privati della ricerca. È previsto, inoltre, un Comitato di cooperazione frontaliera, con compiti consultivi e propositivi.
Rileva che sin dal preambolo emerge la particolare vocazione del Trattato di sancire la rinnovata intesa tra Roma e Parigi, segnando un salto di qualità nelle relazioni bilaterali, e di mantenere uno stretto raccordo sui principali argomenti della politica europea e internazionale. Il preambolo richiama innanzitutto i princìpi fondamentali e gli obiettivi iscritti nella Carta delle Nazioni Unite e nel Trattato sull'Unione europea. Segnala che nel preambolo è inoltre riconosciuto che la pandemia di coronavirus ha messo in luce la profonda interdipendenza tra gli Stati membri dell'Unione europea.
Quanto allo specifico articolato, evidenzia che l'articolo 1, dedicato agli affari esteri, impegna le Parti a sviluppare il coordinamento tra loro e a favorire la sinergia tra le rispettive azioni a livello internazionale, in particolare su tutte le questioni che influiscono sulla sicurezza, sullo sviluppo, sull'integrazione, sulla pace e sulla tutela dei diritti umani nella regione mediterranea, anche attraverso meccanismi stabili di consultazioni rafforzate.
Segnala che l'articolo 2, concernente la sicurezza e difesa, prevede una serie di impegni nel quadro dei comuni sforzi volti al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, tra i quali la cooperazione e gli scambi sia tra le proprie Forze armate sia sui materiali di difesa sia sulle attrezzature; lo sviluppo di sinergie ambiziose sul piano delle capacità e su quello operativo; la consultazione regolare sulle questioni trattate dall'Unione europea e dall'Alleanza Atlantica e il coordinamento ove possibile delle rispettive posizioni; il rafforzamento e la cooperazione tra le rispettive industrie di difesa e sicurezza.
L'articolo 3 in materia di affari europei prevede che le Parti si consultino regolarmente in vista del raggiungimento di posizioni comuni nelle questioni europee di interesse di entrambe, in particolare nei principali settori della politica economica europea, e favoriscano iniziative congiunte per una maggiore partecipazione dei cittadini al processo decisionale europeo, sempre nell'ottica del rafforzamento delle Istituzioni europee e della difesa dei valori fondanti del progetto europeo.
In base all'articolo 4 sulle politiche migratorie, giustizia e affari interni, le Parti rafforzeranno la loro cooperazione per una riforma della politica migratoria e d'asilo europea basata sui princìpi di responsabilità e solidarietà condivise tra gli Stati membri, per la prevenzione e il contrasto delle minacce criminali transnazionali, in materia di protezione civile e tra le rispettive amministrazioni giudiziarie, e assicureranno un coordinamento costante nel settore dell'assistenza giudiziaria in materia penale della consegna di persone.
Al fine di perseguire questi obiettivi, sono previsti incontri, a cadenza regolare, sia tra magistrati e operatori del diritto, sia tra rappresentanti delle rispettive Forze di polizia.Pag. 46
L'articolo 4 prevede infine la costituzione di un'unità operativa italo-francese nel quadro della cooperazione tra le rispettive Forze di polizia mentre l'articolo 5, dedicato alla cooperazione economica, industriale e digitale, impegna le Parti a facilitare investimenti reciproci, intensificare le collaborazioni industriali bilaterali e approfondire la cooperazione in settori strategici per il rafforzamento della transizione digitale europea.
L'articolo 6 sullo sviluppo sociale, sostenibile e inclusivo comprende una serie di obiettivi riconducibili sia allo sviluppo sociale e inclusivo – sostenere politiche per una piena parità tra uomini e donne, lottare contro tutte le discriminazioni, la povertà e l'esclusione sociale, combattere il dumping sociale e rafforzare la protezione delle persone vulnerabili – sia allo sviluppo sostenibile. Ai più generici impegni di integrare la protezione del clima in tutte le politiche e ridurre le emissioni prodotte dai trasporti si affiancano quelli più specifici di fare del Mediterraneo un mare pulito, di favorire la resilienza del sistema agricolo e agro-alimentare e di proteggere e promuovere le denominazioni d'origine e le indicazioni geografiche registrate nell'Unione europea.
L'articolo 7 riconosce l'importanza della cooperazione bilaterale nel settore spaziale, anche in un quadro europeo. In particolare, le Parti si impegnano a promuovere la cooperazione bilaterale a livello industriale, scientifico e tecnologico e a rafforzare la competitività dell'industria spaziale dei due Paesi, compresa quella concernente l'accesso allo spazio.
L'articolo 8 in materia di istruzione e formazione, ricerca e innovazione, oltre a considerare l'impegno a favorire la mobilità tra i due Stati negli ambiti dell'istruzione e della formazione, della ricerca e dell'innovazione, prevede che le Parti favoriscano la diffusione e il reciproco apprendimento delle rispettive lingue, si adoperino per una cooperazione sempre più stretta tra i loro rispettivi sistemi di istruzione, rafforzino la collaborazione universitaria anche promuovendo la partecipazione delle istituzioni di istruzione superiore italiane e francesi al progetto delle università europee, potenzino i rapporti di collaborazione nell'ambito delle grandi infrastrutture di ricerca e sostengano l'innovazione in tutti gli ambiti essenziali per il futuro e la competitività.
Evidenzia che il Trattato prevede anche iniziative qualificanti e innovative, sulle quali si è acquisito a livello tecnico l'assenso delle amministrazioni competenti per materia, quali l'istituzione di un «servizio civile italo-francese», previsto dall'articolo 9, e di un Comitato di cooperazione frontaliera, ai sensi dell'articolo 10.
L'articolo 11 riconosce un ruolo di coordinamento e impulso al vertice intergovernativo da tenersi annualmente e istituisce un «Comitato strategico paritetico» al livello dei Segretari Generali dei due Ministeri degli affari esteri, incaricato dell'attuazione del Trattato e del programma di lavoro, riportato in allegato alla relazione di accompagnamento del provvedimento, che sarà aggiornato annualmente in occasione dei vertici intergovernativi.
Segnala che l'articolo 12 recante le disposizioni finali prevede, infine, che il Trattato avrà effetto dal primo giorno del secondo mese seguente la data di ricezione dell'ultima delle notifiche con cui ciascuna Parte comunica all'altra la conclusione delle procedure interne previste per l'entrata in vigore del Trattato medesimo.
Ciò premesso, sottolinea che l'esame parlamentare di questo disegno di legge di ratifica, tra i più importanti per la politica estera del nostro Paese, può essere utilmente integrato dallo svolgimento di un selezionato ciclo di audizioni che possa evidenziarne la portata e le prospettive, come già stabilito in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi. Ricorda, infatti, che il Trattato del Quirinale ha generato molte aspettative, soprattutto da parte dell'opinione pubblica e nella business community dei due Paesi: l'Accordo infatti viene percepito come un'occasione di sviluppo, come strumento di facilitazione messo in campo dai propri governi. Nei settori della tecnologia, della manifattura, del lusso o degli investimenti, le aziende ne colgono il valore aggiunto.Pag. 47
Sul piano politico-diplomatico, la fondamentale posta in gioco del Trattato è sancire un nuovo corso politico di convergenza fra Italia e Francia nell'ambito dell'Unione europea e favorire ulteriori forme di cooperazione, meccanismi in grado di sfruttare e governare assieme una fase di straordinaria crescita comune, ovvero un gioco a somma crescente nel quale le sinergie sono premiate e incentivate.
Rileva che nell'odierna congiuntura continentale, infatti, la posizione del nostro Paese esce rafforzata dalla conclusione del Trattato, guadagnando in agibilità e peso specifico negoziali rispetto ad altri partner come la Germania o gli Stati Uniti e tanto Roma che Parigi potranno accrescere le loro possibilità di gestire in maniera proattiva la fase complessa ma potenzialmente espansiva che ci troviamo ad attraversare.
Alla luce di queste valutazioni, ritiene opportuno che la Commissione dedichi un'ulteriore seduta all'approfondimento del dibattito su questo importante provvedimento su cui è già stata svolta l'audizione del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il 9 dicembre scorso. Sarebbe utile anche al fine di fare emergere in modo più netto la posizione di ciascun Gruppo.
Paolo FORMENTINI, presidente, conviene con la relatrice con l'opportunità di prevedere un'ulteriore di seduta di dibattito nell'ambito dell'esame preliminare del disegno di legge. Coglie l'occasione per sollecitare i Gruppi a fare pervenire le proprie richieste di audizioni, da contenere il più possibile e previa valutazione da parte dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si riserva di intervenire nel prosieguo dell'esame.
Paolo FORMENTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.50.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.50 alle 16.