SEDE CONSULTIVA
Lunedì 27 dicembre 2021. — Presidenza del presidente Luigi MARATTIN. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.
La seduta comincia alle 15.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 e relativa Nota di variazioni.
C. 3424 Governo, approvato dal Senato e C. 3424/I Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame e conclusione).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Luigi MARATTIN, presidente, ricorda che il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno al provvedimento era stato fissato alle ore 13 della mattina odierna e che non ne sono pervenuti. Avverte inoltre che il gruppo Fratelli d'Italia ha preannunciato la presentazione di una proposta di riferire in senso contrario.
Massimo UNGARO (IV), relatore, evidenzia come il testo del provvedimento approvato dal Senato sia disponibile solo da ieri e pertanto si rammarica dell'impossibilità di procedere a un esame del suo contenuto.
Nel merito, ritiene in ogni caso opportuno sottolineare e apprezzare le misure di riduzione dell'IRPEF e dell'IRAP, che costituiscono un primo tassello della riforma fiscale alla quale la Commissione Finanze sta lavorando da un anno a questa parte.
Dal punto di vista procedurale, peraltro, torna a lamentare la compressione dei tempi a disposizione della Camera dei deputati per l'esame di questo importantissimo provvedimento. Ricorda in proposito che una situazione analoga si era verificata in occasione dell'approvazione della legge di bilancio per il 2019, all'epoca primo Governo Conte, e che il gruppo parlamentare del Partito Democratico del Senato, allora all'opposizione, aveva adito la Corte costituzionale per conflitto di attribuzione. Nel ricorso si segnalava la presentazione di un maxiemendamento dopo che la Camera e il Senato in sede referente avevano già svolto un ampio esame del provvedimento, che il maxiemendamento aveva stravolto. L'esame del maxiemendamento era poi stato compresso al punto che la sede referente su di esso non si era svolta affatto. Ricorda Pag. 82poi che la Corte costituzionale, con l'ordinanza n. 17 del 2019, ha dichiarato inammissibile il ricorso, affermando però nelle motivazioni che l'articolo 70 della Costituzione affida la funzione legislativa alle due Camere e il successivo articolo 72 articola l'esame di ogni progetto di legge in una fase da svolgersi in Commissione e in una che coinvolge l'intera Assemblea ed esige che la votazione si svolga dapprima articolo per articolo e poi sul testo finale. Ciò vale in particolare per l'approvazione della legge di bilancio annuale, in cui si concentrano le fondamentali scelte di indirizzo politico e in cui si decide della contribuzione dei cittadini alle entrate dello Stato e dell'allocazione delle risorse pubbliche. Del resto, il procedimento di formazione della legge di bilancio è da sempre circondato da particolari garanzie, trattandosi di una di quelle leggi che, ai sensi dell'articolo 72, quarto comma, della Costituzione, esigono il procedimento ordinario a tutela della più ampia partecipazione di tutti i soggetti politici alla loro elaborazione.
Rammenta che la Corte costituzionale è tornata sul medesimo tema in occasione dell'ordinanza n. 60 del 2020, che ha dichiarato inammissibile il ricorso per conflitto di attribuzione proposto dai gruppi parlamentari di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia della Camera.
In considerazione di quanto precede, propone che la Commissione Finanze non esprima alcun parere sul provvedimento, al fine di dare un segnale. Ritiene infatti umiliante ricevere una richiesta di espressione di parere senza che sia garantito un congruo lasso di tempo per svolgere un adeguato esame del provvedimento, che è stato significativamente modificato pochissimi giorni fa da parte del Senato.
Luigi MARATTIN, presidente, prende atto che il relatore Ungaro ha avanzato la proposta di natura procedurale di non esprimere alcun parere sul provvedimento alla Commissione Bilancio.
Avverte poi che il gruppo Fratelli d'Italia ha presentato una proposta di riferire in senso contrario (vedi allegato). Ne deriva che oggetto della prossima deliberazione della Commissione dovrà essere proprio questa relazione del gruppo Fratelli d'Italia, che entra nel merito, e che, nel caso in cui fosse approvata, costituirebbe il parere da trasmettere alla Commissione Bilancio.
Avverte viceversa che, in caso di reiezione della suddetta relazione, resterebbe da pronunciarsi sulla proposta di non esprimersi affatto, avanzata dal relatore Ungaro. Ove tale proposta di non esprimersi fosse approvata, alla Commissione Bilancio non sarebbe inviata alcuna relazione della Commissione Finanze, restando inteso che sarebbe inviata la sola di relazione di minoranza presentata dal gruppo Fratelli d'Italia e respinta.
Lucia ALBANO (FdI) evidenzia come la fase storica straordinaria dovuta alla pandemia sanitaria si rifletta in uno stravolgimento delle norme e delle procedure che disciplinano l'attività parlamentare, mortificando il ruolo dei parlamentari, sempre più relegati ad assistere all'indebita appropriazione del potere legislativo da parte del Governo, come sta avvenendo per l'esame della legge di bilancio per il 2022.
Cita quindi le tappe che hanno condotto all'approvazione da parte del Senato – con notevole ritardo – del presente provvedimento, a causa dei contrasti interni alla maggioranza che appoggia il Governo Draghi. Per la ristrettezza dei tempi anche la Camera non potrà svolgere un'adeguata discussione né in Commissione, né in Aula e dovrà votare l'ennesima fiducia al Governo.
Rammenta poi le proposte emendative che il gruppo Fratelli d'Italia aveva presentato al Senato, le quali non hanno trovato adeguata risposta, quando non sono state addirittura del tutto ignorate, nonostante rappresentassero i problemi dell'Italia.
Pur riconoscendo la natura espansiva della manovra, osserva che tale natura si fonda su due ordini di motivi e non su meriti del Governo. Da una parte c'è infatti il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che vale 200 miliardi di euro, più 30 miliardi di fondo complementare, e dall'altra c'è la sospensione del Patto di stabilità. Quanto ai numeri, la manovra vale 37 miliardi di euro, a fronte dei quali ci sono risorse coperte per 13,7 miliardi, con un Pag. 83conseguente incremento del deficit per 23,3 miliardi di euro. I risparmi previsti sono pochi e in parte sono dovuti a richieste del proprio gruppo, come la sospensione per l'anno 2022 del cashback, che comporta un miliardo e mezzo di euro di minori spese. A questo si aggiunge l'approvazione dell'emendamento presentato dal gruppo Fratelli d'Italia, che fa risparmiare 130 milioni di euro nel settore del cross financing.
Concorda poi con il senatore Errani, relatore di maggioranza, che ha lamentato scarso coraggio nella riduzione della pressione fiscale, in quanto la riduzione di imposte prevista rappresenta solo l'uno per cento delle entrate tributarie totali dello Stato. In particolare in relazione all'eliminazione dell'IRAP per le persone fisiche, sia nell'esercizio dell'impresa sia in quello della professione o dell'arte osserva che la scelta di agevolare gli imprenditori individuali e i professionisti/artisti non associati si riferisce a soggetti che già da tempo avrebbero dovuto essere esenti da IRAP. I piccoli studi associati o società di persone, il cui lavoro è basato sull'attività dei soci, continueranno a versare il tributo, diversamente dai grandi studi individuali con decine di dipendenti. Inoltre ritiene che tale scelta sia in netta controtendenza con la necessità di associarsi e unire le forze per rispondere alle sfide del mercato, a dispetto dei principi inseriti nella legge delega di riforma.
Esprime poi ferma contrarietà per la decisione del Governo di non acconsentire al rinvio della riscossione delle cartelle per rottamazione-ter e saldo e stralcio: un impegno che il Governo aveva precedentemente preso in Parlamento. Inoltre ricorda come il provvedimento corregga solo in maniera parziale la misura introdotta nel decreto-legge fiscale, relativa all'applicazione dell'IVA al mondo associazionistico.
Altro grande problema, trascurato dalla legge di bilancio, è quello legato alla situazione demografica in Italia, che potrebbe giovarsi dall'introduzione del quoziente familiare, come da tempo il proprio gruppo propone. Per quanto riguarda poi la cosiddetta tampon tax osserva che l'aliquota IVA avrebbe potuto essere ulteriormente ridotta, trattandosi di un bene necessario e non voluttuario. In relazione al Superbonus ritiene che le linee di intervento dovrebbero mirare alla certezza dei tempi, alla semplificazione delle procedure e al riconoscimento del valore della cessione del credito d'imposta.
Sottolinea invece positivamente lo stanziamento, disposto in ragione dell'approvazione al Senato di un emendamento di Fratelli d'Italia, di 10 milioni di euro da destinare al fondo per gli immobili occupati.
Non hanno purtroppo trovato spazio altre proposte del proprio gruppo, come l'introduzione di misure che realizzino il principio «più assumi, meno tasse paghi», ovvero una deduzione del costo del lavoro per le imprese ad alta intensità di lavoro. Tale misura sarebbe veramente necessaria in questo momento, nel quale si registra la perdita del posto di lavoro da parte di tanti nostri concittadini. Sarebbe poi necessario un intervento contro la concorrenza sleale che subiscono i commercianti italiani.
In conclusione ritiene che il testo della legge di bilancio 2022 ricalchi la vecchia «legge mancia» che, per tenere in piedi una maggioranza eterogenea e frastagliata, realizza una mediazione al ribasso e cerca di accontentare tutti, senza fare il bene del Paese.
Alberto Luigi GUSMEROLI (Lega) sottolinea come la riduzione dell'IRPEF e dell'IRAP prevista nel provvedimento costituisca un primo passo di attuazione di quanto indicato dalla Commissione nel documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla riforma del sistema tributario, approvato a larga maggioranza.
In particolare, per quanto riguarda l'IRAP, osserva che 1,3 milioni di contribuenti non dovranno più pagare questa imposta. Sommando questi soggetti a 1,9 milioni di contribuenti che adottano il sistema forfettario e che pertanto non pagano l'IRAP, si ottiene che, dal 2022, 3,2 milioni di attività economiche su un totale di 4,8 milioni, saranno esenti dall'IRAP. Si tratta di due misure – il regime forfettario e l'attuale esenzione – che sono state volute dal gruppo Lega e che realizzano, oltre che una riduzionePag. 84 della pressione fiscale, una notevole semplificazione degli adempimenti dichiarativa delle imprese.
Rivendica inoltre la riduzione dell'IRPEF, concentrata sul ceto medio, che sinora ha sopportato il grande peso dell'imposta a causa della forte progressività. Il proprio gruppo avrebbe voluto realizzare un intervento più incisivo, ma le risorse disponibili non lo hanno consentito, anche per non aggravare l'indebitamento.
Evidenzia quindi la necessità di riaprire i termini per la rottamazione-ter, al di là del posticipo minimale previsto con il decreto-legge fiscale, attuando quanto richiesto dal Parlamento con l'ordine del giorno approvato negli scorsi mesi. Auspica che ciò possa essere attuato già con il prossimo provvedimento di proroga di termini legislativi che viene di fine anno. È per questo che ritiene auspicabile la previsione di una rottamazione-quater.
Conclude concordando con la proposta del relatore di non esprimere un parere sul provvedimento.
Andrea CASU (PD), condividendo lo spirito dell’intervento del relatore, sottolinea con preoccupazione come il monocameralismo di fatto, che caratterizza da anni il sistema costituzionale, abbia condotto addirittura a ridurre a poche ore l’esame della legge di bilancio da parte di uno dei rami del Parlamento. Concorda quindi con la proposta di non esprimersi sul provvedimento. Ribadisce poi il sostegno del proprio gruppo al Governo e la ferma volontà di evitare il rischio dell’esercizio provvisorio di bilancio, in un momento così delicato per il riacutizzarsi dei contagi da COVID-19. Evidenzia inoltre il carattere espansivo della manovra, finalizzato ad accelerare la ripresa economica già in atto e a sostenere i settori maggiormente colpiti dalla crisi economica. Per tali motivi dichiara che il proprio gruppo in Aula voterà comunque a favore dell’approvazione del disegno di legge di bilancio per l’anno 2022.
Sestino GIACOMONI (FI) evidenziata la situazione di persistente crisi pandemica, afferma che il primo obiettivo delle istituzioni deve essere quello di ristabilire una situazione di normalità: l'attuale legge di bilancio viceversa non può che scaturire da una congiuntura che normale non è. La legge di bilancio non è il massimo che ci si poteva aspettare ma contiene numerosi aspetti apprezzabili, quali ad esempio le disposizioni in favore delle forze armate e il fondo per il contrasto del cyberbullismo. Anch'egli si pronuncia in favore della proposta del relatore.
Lucia ALBANO (FDI), replicando, condivide i rilievi dei colleghi Gusmeroli e Giacomoni, ma non può trascurare le vistose carenze del provvedimento e ribadisce i contenuti del documento da lei sottoscritto e illustrato.
Luigi MARATTIN, presidente, nell'associarsi a quanto ha affermato il relatore, deve rammentare che la Commissione tra i mesi di gennaio e di giugno 2021 ha svolto un accurato e impegnativo lavoro nel contesto dell'indagine conoscitiva sulla riforma dell'IRPEF, la quale si è conclusa il 30 giugno con una mediazione, che egli ritiene di elevato significato. Che tutto questo lavoro debba poi essere ridotto e compresso in un parere per la Commissione Bilancio, reso sul tamburo in tempi così angusti, non può essere ritenuto accettabile. In un contesto più ampio, occorre anche svolgere una riflessione sulla circostanza che la ristrettezza dei tempi di esame della legge di bilancio e il cosiddetto bicameralismo alternato hanno caratterizzato l'esperienza di tre Governi di colore diverso in questa legislatura, come pure è stato ricordato. Sarebbe pertanto utile che si riconoscesse la natura strutturale di queste questioni e la necessità di affrontarle come tali.
Nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta del gruppo Fratelli d'Italia di riferire in senso contrario.
La Commissione la respinge. Indi, approva la proposta del relatore di non esprimersi sul provvedimento.
La seduta termina alle 16.